Bambini
al potere
Diritto di voto. Diritto di veto sul divorzio
dei genitori. Diritto di decidere sulle eventuali gravidanze indesiderate
della mamma. Tutto per ricomporre la famiglia. Una famiglia a termine,
però. Con un contratto nuziale personalizzato.
Sono le proposte della Demos, l’istituto
politologico londinese che fa da vulcanico e controverso pensatoio al governo
Blair. Uno scherzo?. Il solito umorismo d’oltremanica? Neanche per sogno.
Serie, anzi serissime proposte per salvare la famiglia.
“La società sta prendendo una grossa
cantonata – fa sapere Domos in un rapporto scritto dal professor Stein
Ringen – perché vede nel divorzio e nell’aborto problemi individuali.
Invece, decisioni così importanti dovrebbero essere prese a livello
collettivo con paritario coinvolgimento di tutti i membri della famiglia”.
Sarebbe come dire:” Se mi dai il permesso di separarmi da papà ti
compro …”. Oppure: “Cerca di capire, un fratellino ora non possiamo proprio
permettercelo, già ci costi così tanto tu!”.
Anche il professor Ringer, in effetti,
ammette che sarebbe molto difficile applicare concretamente queste strategie
innovative. Ma non demorde. Ed è convinto che almeno un tentativo
andrebbe fatto, magari concedendo anche ai bambini il diritto di voto fin
dalla nascita. Naturalmente, secondo il professore, sarebbero le madri
ad esercitare questo diritto fino alla maggiore età del pargolo.
“Attualmente – spiega Ringen – i politici non pensano molto ai bambini.
Chi invece ha diritto al voto – con un’età media intorno ai 50 anni
– ha interessi di breve termine, opp0sti agli interesse a lungo termine
dei bambini”.
Il ragionamento non fa una piega. Almeno
in teoria. E – nel quadro del rafforzamento della famiglia – la Demos propone
anche un matrimonio a termine. Rinnovabile. Con contratto nuziale personalizzato.
E poi dicono che la monarchia è
in crisi!
Giacomino n.4 del 15 dicembre 1998
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