Asma
e bambini
di Brigida Stagno Tosse frequente, respiro affannoso, espettorato denso, raucedine: sono i sintomi dell’asma - una malattia in aumento soprattutto tra i più piccoli - che può mettere in crisi perfino i genitori meno apprensivi. In Italia ne soffre il 4-5 per cento dei bambini fino agli 8 anni. A provocare l’asma è un fenomeno detto iperreattività bronchiale “I bronchi - spiega il professor Emanuele Errigo, docente di Allergologia e Immunologia Clinica dell’Università di Roma “ La Sapienza “ – reagiscono in maniera esagerata agli stimoli banali , come uno sbalzo di temperatura o la polvere di casa e la muscolatura delle loro pareti si contrae in maniera eccessiva. In un secondo tempo – aggiunge - i bronchi si infiammano e si riempiono di una grande quantità di muco . I due fenomeni portano insieme a un restringimento del loro diametro che crea un ostacolo al passaggio dell’aria: da qui la respirazione molto difficile e la sensazione di soffocare , tipiche della crisi asmatica”. Ma quali sono le cause ? “Innanzitutto bisogna distinguere tra asma allergica e non . Nell’asma allergica a scatenare l’attacco sono i pollini delle piante, gli acari della polvere, i peli degli animali, soprattutto i gatti , e alcuni cibi che contengono le proteine dell’uovo o del latte . Una delle principali cause dell’asma di natura non allergica è invece lo smog che irrita le pareti del bronco. Anche l’inquinamento all’interno delle case gioca comunque la sua parte: sono pericolosi soprattutto il fumo passivo di sigaretta e le muffe , così come le sostanze tossiche contenute nelle vernici , nei detersivi e nei detergenti. Per non parlare poi del fattori ereditari: se la mamma o il papà sono asmatici , lo sarà con molte probabilità anche il figlio. Se uno dei genitori è allergico il rischio per il bambino di avere l’asma è del 40 per cento, se lo sono entrambi, il rischio sale all’80 per cento. Come si cura l’asma del bambino? Oggi esistono farmaci molto potenti – spiega il professor Errigo – che hanno reso la qualità della vita del bambino asmatico di gran lunga migliore sia perché diminuiscono il numero delle crisi, sia perché vanno somministrati una sola volta al giorno. Per la terapia si usano i cortisonici che riducono l’infiammazione (sempre presente anche quando apparentemente il bambino sta meglio) e i broncodilatatori che provocano il rilassamento immediato della muscolatura dei bronchi rendendo normale la respirazione. Entrambi vengono somministrati per via inalatoria in bombolette da spruzzare in gola oppure via aerosol. Nella forma allergiche è importante individuare la causa scatenante e fare prevenzione, cioè cominciare il vaccino (tanto più che oggi esistono vie alternative alla classica iniezione) per bocca o sotto la lingua. Ma attenzione: il bimbo asmatico non deve essere tenuto sotto una campana di vetro. Anzi può e deve avere una vita normale. “ Può giocare con altri bambini e fare sport – a patto che scelga l’attività fisica più adatta – come il nuoto, il ciclismo non agonistico e lo sci. E’ invece da evitare la corsa libera che può scatenare la cosiddetta “asma da esercizio fisico” la creisi che inizia qualche minuto dopo aver finito l’allenamento” conclude Errigo. A Roma, l’11 per cento dei bambini fra
i 6 ed i 7 anni ed il 10,4% dei ragazzi fra i 13 ed i 14 anni soffre di
asma bronchiale. Smog e fumo passivo sono i principali imputati e non solo
nella Capitale, ma in tutta Italia dove si stima che un bambino su 10,
al di sotto dei 12 anni, debba fare i conti – fin dal primo anno di vita
– con questa malattia.
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