A Roma con la
Lupa
Se avete deciso di far nascere il vostro
bambino o la vostra bambina a Roma, siate certe che lui o lei ve ne saranno
grati, per sempre. Romanticismi e storicismi a parte, però, vediamo
quali garanzie e opportunità offre la Capitale alle puerpere, nell’ultima
estate che precede il 2000. Anche se la Sanità italiana non gode
di ottima fama, non fatevi intrappolare dal luogo comune del “più
si paga e più si è sicuri”. Ci sono strutture pubbliche –
nel nostro Paese e a Roma - di tutto rispetto, con personale altamente
qualificato e attrezzature all’avanguardia. Tra gli ospedali, inoltre,
si può scegliere quello che più rispetta le Vostre esigenze
di donne e di mamme.. Non scartate, quindi, a priori, l’ospedale per la
clinica privata, anche se questa spesso offre una migliore coreografia:
in Italia, purtroppo, si registra un elevato numero di parti cesarei che,
in alcune zone, raggiungono – e certe volte superano - il 50% dei
parti (per l’Organizzazione Mondiale per la Sanità non ce ne dovrebbero
essere più del 10-15% ).
In clinica, in ospedale o a casa?
Qualsiasi struttura abbiate scelto come
“nido” per mettere alla luce il vostro bambino/a, è bene non dare
niente per scontato. Ecco, allora, alcune cose da chiarire con la clinica
o l’ospedale per essere sicure che queste non deludano le Vostre aspettative::
- Com’è organizzata la struttura?
Accertatevi del numero dei posti disponibili nel reparto ostetrico, delle
caratteristiche delle camere di degenza, di quante sale travaglio e di
quante sale parto ci sono, del numero delle sale operatorie. Se avete deciso
di partorire in una clinica privata o convenzionata, accertatevi che questa
resti aperta anche nei mesi estivi.
- L’assistenza durante la gestazione:
è necessario sapere in anticipo se la struttura presso la
quale avete deciso di partorire organizza dei corsi di preparazione al
parto. Questo per evitare di rimanere senza assistenza durante la gravidanza.
Gli ospedali, in genere, organizzano corsi a pagamento ( non superano il
costo delle 70.000 lire).. Le strutture private e convenzionate, invece,
gestisco più liberamente i corsi di preparazione al parto: è
bene, quindi, contattarle già dai primi mesi di gestazione.
- Anche i Centri e le Associazioni di
informazione sulla maternità e sulla nascita organizzano corsi
di preparazione al parto e seguono la mamma fino a dopo la nascita del
bambino/a, offrendo anche la possibilità di partorire a casa. Per
quanto riguarda Roma c’è un’ampia scelta:
ARIS tel. 06/5810267; 06/5881824
Artemide tel. 06/70476220/7577139
Ass. Las Parteras tel.06/5504141
Ass. Ostetriche Centro Nascita tel.06/7821587
Centro nascita Montessori 06/80691391
fax 06/8080390
Centro Simonetta Tosi 06/6879775
Centro studi Yoga tel.06/44240491
Dipartimento di Ricerca sulla vita prenatale
tel.06/5209304
Il Melograno tel. 06/70475606
La degenza: riguarda la durata della
degenza (da 3 a 5 giorni per il parto spontaneo e da 5 a 7 giorni per il
cesareo) e le modalità di accesso alla struttura. Negli ospedali
si entra passando dal Pronto Soccorso, nelle cliniche private è
necessario prenotare la stanza, contattando con largo anticipo la struttura.
Le procedure del travaglio e del parto:
è la voce più complessa in cui sono specificate le varie
modalità di assistenza. Chiedete pure al personale ostetrico di
visitare il reparto maternità, perché il luogo vi risulti
più familiare al momento del parto. Chiedete di visitare la sala
travaglio e la sala parto. Informatevi se vi lasciano libere di scegliere
la “posizione” in cui partorire. (non datelo per scontato!). Se interventi
quali l’episiotomia ( il taglio dalla vagina all’ano), il clistere, la
tricotomia ( la depilazione del pube) vengono fatti di routine oppure sono
scelti liberamente dalla donna.
In Italia la legge parla chiaro: <<
… bisogna favorire l’autonoma scelta della donna e la sua partecipazione
attiva nell’espletamento del tipo di parto da affrontare, evitando l’imposizione
di ritmi e di posizioni a lei non confacenti, forme analgesiche non richieste,
interventi intempestivi, e prospettando senza indugio alla donna e al padre
l’eventuale esigenza di procedere ad intervento operatorio>> (Articolo
2 della legge n.84 del 3/6/1985).
Il neonato: Non dimenticatevi di
chiedere informazioni su ciò che riguarda la nursery: se è
possibile avere il bambino nella propria stanza per tutto il periodo della
degenza; se potete abbracciare subito dopo il parto; se c’è un reparto
di terapia intensiva (sono poche le strutture private dotate di un reparto
di cura intensiva, assolutamente necessario in caso di complicazioni).
L’allattamento: informatevi su “come”
e “dove” è possibile allattare il bambino/a, sui tempi e gli orari
delle poppate. Se la clinica o l’ospedale favoriscono – e in che modo -
l’allattamento al seno. Se il bambino viene nutrito con il biberon prima
di conoscere il latte materno ( vedi archivio di Giacomino nella rubrica
Mamme)
L’orario delle visite: accertatevi
che il papà del bambino sia libero di farvi visita in qualsiasi
momento e informatevi sugli orari per ricevere parenti ed amici.
I costi della degenza: Non dimenticate
di chiedere il preventivo delle spese se vi affidate ad una struttura privata
o convenzionata. I prezzi variano sia per il tipo di stanza, sia
per il tipo di parto (il cesareo ha costi molto più elevati rispetto
al parto naturale). Informatevi su QUANTI PARTI NATURALI E QUANTI CESAREI
SONO STATI FATTI IN QUELLA STRUTTURA NELL’UTLIMO ANNO.
Secondo i dati riportati nella Guida ai
luoghi del parto, infatti, nelle strutture private romane la maggior
parte delle donne partorisce con parto cesareo ( 67%).
La guida, redatta in collaborazione tra
il Melograno (Centro Informazione maternità e nascita) e il Comune
di Roma (Commissioni delle elette dell’Ufficio Pari Opportunità),
fornisce dei parametri che consentono di valutare più coscientemente
la scelta delle strutture pubbliche, private e convenzionate dove partorire
a Roma. La guida si può richiedere gratuitamente presso i
consultori, le farmacie comunali, le sedi delle varie circoscrizioni di
Roma e il Melograno (via Saturnia 4a, tel.06 70475606) che, inoltre, organizza
corsi per la donna in gravidanza, fornisce un’assistenza per il periodo
che precede e che segue il parto, e un mercatino dell’usato ( abbigliamento,
libri e attrezzature per l’infanzia).
Come prepararsi alla gravidanza
Appena si parla di gravidanza si pensa
subito al ruolo della madre nella sfera familiare alle sue responsabilità,
ai suoi doveri ai suoi egoismi, ma ciò che è opportuno evidenziare
è parlare dei problemi, delle attese, delle aspettative e
delle angosce che spesso accompagnano la donna al momento del parto e dell’importanza
di trovare una persona di fiducia che la accompagni in questo meraviglioso
viaggio.
Molte donne in gravidanza, al contrario,
vivono questa situazione con disagio e allarmismo, spesso hanno il timore
di non fare mai la cosa giusta. Una donna in attesa deve ricordarsi, che
è lei la prima specialista di se stessa, anzi proprio in questa
eccezionale circostanza deve riacquistare la capacità di sentire
i suoi bisogni e i suoi desideri, e uno specialista potrà
darle sì consigli, nel caso sussistano dei problemi e aiutarla a
decifrare i suoi sintomi, ma è la donna la vera protagonista della
gravidanza, come suggerisce Quando vola la cicogna, ediz. FrancoAngeli,
libro curato dal personale specializzato del Melograno. Sempre secondo
questo prezioso libro, la donna oggi ha perso il suo potere decisionale,
preso ora da un qualsiasi medico specialista o parente sempre pronto a
dare consigli, con i quali la donna stabilisce spesso un rapporto di passività
e di dipendenza. Lo specialista, secondo Annamaria Gioacchini, ostetrica
del Melograno, dovrebbe aiutare la donna ad avere fiducia in se stessa,
ricordandole sempre che la nuova condizione è puramente fisiologica,
e non è una “malattia che va curata”, è un atto naturale
e come tale deve viverlo, ossia nella più totale serenità,
godendo al massimo delle meravigliose emozioni che riserva una condizione
così unica e particolare.
Il primo consiglio che ci viene dato da
Annamaria è quello di affidarsi ad uno specialista, sia esso un
ginecologo/a o un’ostetrica e stabilire con questi, un rapporto di fiducia
e chiedere quindi il necessario sostegno, aiuto e assistenza per tutta
la durata della gravidanza nel rispetto della propria scelta e delle proprie
esigenze. Nel caso in cui sorgessero dei dubbi fondati, si può ricorrere
al parere di un altro specialista. La fiducia è essenziale per potervi
affidare, ma si consiglia di non dipendere passivamente.
Barbara
Piscini |