Una
gita ad Ariccia, tra arte e prelibatezze
di
Sabina de Vito Se
zitti, zitti, vi avvicinate a una radura del parco di Palazzo Chigi ad
Ariccia, nascosti dal groviglio di rami e di cespugli dell'antico bosco
consacrato a Diana (nemus aricium), potrete vedere uno spettacolo unico:
daini che pascolano tra le rovine romane. La cittadina dei Castelli, che
due secoli fa era - pensate un po' - a un'intera giornata di carrozza sulla
strada da Roma a Napoli (una posta, come si diceva allora), oggi è
vicinissima alla Capitale. Vi si giunge attraverso un ponte sospeso su
una gola vertiginosa tappezzata di alberi e cespugli. Subito si incontra
la Piazza di Corte risistemata dal Bernini, con la chiesa a pianta rotonda
dell'Assunta, progettata nel 1662, e di fronte la poderosa facciata del
palazzo chigiano, uno dei rari esempi di dimora barocca rimasto pressoché
intatto. Fu iniziato, nella seconda metà del Cinquecento, dal Savelli,
ma furono Bernini e il suo giovane allievo, Carlo Fontana, a conferirgli
l'aspetto che ha oggi: una dimora a due piani, comoda e accogliente, elegante
e alla moda, ma niente affatto sfarzosa. La villa doveva essere proprio
così perché d'estate i Chigi vi ospitavano gli alti prelati
pontifici, visto che allora come oggi il Papa e il suo seguito andavano
in vacanza a Castelgandolfo. E ora passiamo all'interno. Fermatevi ad ammirare
la sanguigna (cioè un disegno eseguito con una matita speciale,
color ruggine) di Bernini, con la sacra famiglia, che fu dipinta per commemorare
la nascita tanto attesa di un erede maschio, importante, per i Chigi, come
un piccolo Gesù bambino, appunto. I piccoli non si perdano la sala
del "Trucco", dove troneggia al centro il tavolo da gioco, una specie di
biliardo, eseguito dall'ebanista Antonio Chicari, e la Farmacia con i suoi
vasi seicenteschi, tutti intatti come fossero nuovi, e la serie di 150
miniature che rappresentano nobiluomini e nobildonne di casa Chigi. Insomma
un'idea giusta giusta per la bella stagione. E poi, non dimenticate di
farvi una scorpacciata di porchetta ad Ariccia, di pane casareccio a Genzano
e, a Nemi (lì vicino) una bella mangiata di fragole e fragoline... Ariccia,
Palazzo Chigi, piazza di Corte 14. Orari: 10-19, chiuso il lunedì.
Biglietto: lire 12 mila, ridotto 8 mila. Fino al 12 marzo, poi, potrete
visitare due mostre: una dedicata al "Baciccio", pittore ligure, l'altra
alla pittura barocca romana. |