Con
Leo al museo
di Sabina de Vito
Camminando per Corso Vittorio, lì
dove la via si allarga nella piazzetta che porta a Campo de' Fiori c'è
un palazzetto rinascimentale, con il suo bel bugnato rustico e le sue belle
decorazioni coi gigli di Francia. Costruito da Antonio da Sangallo nel
1523, fu la dimora di un prelato francese e, poi, di una nobile famiglia
marchigiana, i Silvestri. Dall'inizio del Novecento, il palazzetto ospita
una piccola, ma preziosa collezione di sculture antiche raccolta da Giovanni
Barracco. Se volete fare un quarto di giro del mondo, restando a qualche
chilometro da casa vostra, il Museo Barracco fa
per voi. Si comincia con gli assiri e con gli egiziani, che scolpivano
la figura umana di profilo, dritta e impalata che nemmeno uno stoccafisso.
Che differenza tra queste sculture e quelle greche dove i corpi si liberano
finalmente dalla pietra che li imprigionava! Le espressioni del volto,
però, restano distanti: solo con l'ellenismo i visi si fanno ridenti
o incupiti, lisci o rugosi. Sono sicura che vi accorgerete subito di queste
differenze.
Se però volete saperne di più
allora lasciatevi guidare da Leo,
una audioguida che vi farà sentire come dei marziani in visita sulla
terra, ma dei marziani istruiti che sapranno rispondere a tono alle domande
(alcune sono davvero insidiose...)
di un depliant con disegnini a risposte multiple con cui Leo verificherà
se avete capito tutto. Si chiama, infatti, "Con Leo al museo" l'iniziativa
gratuita e poliglotta (inglese, francese, tedesco, spagnolo) che dovrebbe
ingolosire i più piccini e farli diventare dei frequentatori entusiasti
di pinacoteche e gallerie.
Leo non è solo al Museo Barracco,
dove la gita è consigliata ai bambini di 6/7 anni. E' anche ai Musei
Capitolini (è per bambini più gradicelli, di 8/9 anni)
dove andrà a caccia (naturalmente insieme ai vostri bambini) dei
molti animali che vi si trovano raffigurati: dalla lupa del Campidoglio
al leone di San Girolamo. Al Museo della Civiltà
Romana, poi, Leo racconterà ai vostri figli (possibilmente
più grandicelli, sui 10/12 anni) la vita quotidiana dei romani,
cioè che cosa mangiavano, come studiavano, coem giocavano i piccoli
Caius e Tiberius di quei tempi remoti.
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