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24 GIUGNO
LA NOTTE DELLE STREGHE
A ROMA
TRA LUMACHE E IPERICO

La notte del 24 giugno, a Roma, si festeggia una Halloween nostrana, fatta di antichi sapori e tradizioni. Con l'arrivo dell'estate, canti e baldoria accompagnavano le serate dei nostri antenati che - con riti e goliardia - scacciavano le streghe che si davano appuntamento proprio il 24 giugno nei prati davanti alla Basilica di San Giovanni .
E come le scacciavano? Con il fuoco. 
Così, tra Santa Croce in Gerusalemme e la Basilica lateranense si accendevano i “fuochi di San Giovanni”, e si faceva un gran baccano, con campanacci e campanelli. Aglio, mazzetti di spigo e garofani nelle tasche tenevano lontane le streghe. Sale e scope sui davanzali  proteggevano le case. E mentre le streghe contavano i granelli di sale e i fili di saggina, la luce dell'alba le avrebbe annientate. Come in ogni festa che si rispetti, poi, i romani non mancavano all'appuntamento con la buona tavola. Nelle osterie di San Giovanni si banchettava con lumache condite con aglio, pomodoro e peperoncino, perché le corna dei piccoli molluschi significavano discordia: mangiandole, si eliminava anche la discordia che finiva nello stomaco insieme ad ogni rancore.
 
 
 

L’Iperico o “Erba di San Giovanni
Ciao bambini, siamo finalmente arrivati a giugno, questo è proprio un bel mese, finiscono le scuole, le giornate sono diventate lunghissime e il 21 giugno, per noi che abitiamo nell’emisfero nord della terra è il giorno del solstizio d’estate, cioè il giorno più lungo dell’anno.
Insomma inizia l’estate, tempo di mare, di montagna, di vacanze e soprattutto di sole!!

In questo mese in cui si festeggia il sole voglio parlarvi di una pianta solare per eccellenza: l’Iperico o “Erba di San Giovanni”. Questa piantina selvatica con piccoli e vivaci fiorellini gialli a 5 petali di forma stellare e tante piccole foglioline punteggiate da minuscole e numerosissime ghiandoline traslucide, visibili ad occhio nudo, contiene un prezioso olio resinoso rosso e giallo, con il quale un tempo si tingeva la lana grezza. Fiorisce da fine giugno ad agosto inoltrato e la possiamo trovare nei campi incolti, lungo i fossati, vicino a vecchi muri o nelle boscaglie dal mare fino alle zone montane in tutta Italia.

A Roma è presente in tutti i Parchi cittadini e in quasi tutti i luoghi “verdi” della città, siano essi aiuole, giardinetti o piccoli prati incolti ed è facile incontrarla anche lungo i bordi delle strade.
Dovete sapere che nell’antichità l’Iperico era sacro a Giove e da sempre questa pianta è il simbolo della “luce che disperde l’oscurità” e scaccia: streghe, diavolacci, spiritelli dispettosi, fantasmi, malinconia, depressione incubi e “compagnia brutta”!

Proprio per questo motivo l’Iperico è conosciuto anche con il nome di “cacciadiavoli” o “cacciaguai” e per poter sfruttare al massimo i suoi numerosi poteri, questa magica pianta doveva essere raccolta la notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno o il giorno della festa alle 12,00 in punto.

Fino a pochi anni fa in quel periodo veniva allestito un mercato di erbe davanti alla Basilica e si potevano comprare oltre all’Iperico anche Aglio, Cipolla, Lavanda, Mentuccia, Biancospino, Corbezzolo, Artemisia, Ruta e Rosmarino.
Con alcune di queste piante si preparava e si prepara ancora nelle campagne intorno a Roma “l’acqua di San Giovanni” esponendo fuori dalla finestra, per tutta la “notte miracolosa”, una bacinella d’acqua con foglie e fiori profumati di lavanda, iperico, mentuccia, ruta e rosmarino. 
La mattina della festa tutte le donne di casa, dalle nonne alle bambine, si lavavano con quest’acqua benedetta dal Santo, assicurandosi così una buona salute e una pelle liscia e profumata. 

Le ragazze che volevano sposarsi entro l’anno dovevano pensare intensamente all’amato mentre si lavavano con l’acqua di “San Giovanni” la mattina del 24 giugno e alle persone che soffrivano di incubi veniva consigliato di mettere un ramoscello di fiori d’Iperico sotto al cuscino. 
Veniva anche appeso sulle porte delle case per tenere lontano guai e streghe e sui tetti per tenere lontano i fulmini.

Pare che sia stato usato con successo anche per cacciare dispettosissimi fantasmi da antichi castelli inglesi e lo si bruciava come incenso nelle stalle per proteggere gli animali. Con l’Iperico possiamo preparare un “potentissimo” olio, utile per lenire scottature, eritemi solari, cicatrizzare ferite e lenire dolori reumatici. Provare per credere!!!
 
 
 

OLIO D’IPERICO:

Cercate questa pianta insieme ad una persona esperta, una nonna va benissimo, e raccogliete le sue sommità fiorite ed anche le piccole foglioline vicine ai fiori solo in prati puliti lontani da strade frequentate da macchine, possibilmente fuori città. Non raccogliete tutti i fiori, ma solo qualcuno qua e là, altrimenti il prossimo anno in quel luogo l’Iperico non crescerà più.
Mettete tutti i fiori e le foglioline in un barattolo di vetro scuro e ricopriteli con olio extra vergine di oliva spremuto a freddo, ponete il barattolo in un luogo assolato, scuotetelo ogni tanto facendo attenzione che l’olio ricopra tutta la pianta. Dopo 2 mesi di macerazione, filtrate questo prezioso olio che nel frattempo sarà diventato di un bel rosso scuro e imbottigliate in piccole bottiglie di vetro marrone, attaccate le etichette con il nome del preparato e la data di preparazione. Sarà ottimo per i prossimi 2 anni

Ciao!

La vostra erborista, Patrizia Stocchi


 

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