Giugno
Un weekend a Parigi
di Amir Hossein Karimi, 9 anni
Un
giorno di giugno sono andato per un weekend a Parigi. C'era un gran caldo
e non riuscivamo a trovare un albergo che costasse pochi franchi francesi.
Dopo un po' trovammo un albergo e ordinammo una stanza. La sera dovevo andare
al wc però non potevo accendere la luce perché la mamma si svegliava e si
arrabbiava. Allora sono uscito dalla stanza e c'era un lunghissimo corridoio
che portava a una porta che portava a Roma di tantissimi anni fa, quando
Giulio Cesare fu ucciso da un gruppo di congiurati dove c'ero anch'io. Adesso
vi racconto l'esperienza. Una mattina ci alzammo prestissimo per preparare
l'omicidio. Ci siamo nascosti dietro a una colonna e quando passò Giulio
Cesare, da dietro, gli abbiamo dato un sacco di colpi di pugnalate. Ah,
mi sono scordato che c'era anche Bruto, il suo figlio adottivo! Prima di
essere ucciso il futuro imperatore di Roma aveva detto a Bruto "ANCHE TU
BRUTO, FIGLIO MIO!". Dopo che è morto Cesare siamo scappati e io, però,
sono andato nella porta laterale da dove ero venuto. Vi dico una cosa! Lì,
a Roma, c'era un wc piccolissimo e senza catena! Ma però, dopo, sono andato
a dormire.
Dopo un viaggio così
chi non sarebbe andato a dormire? Speriamo almeno che il Weekend a
Parigi di Keshía, la protagonista sedicenne del libro scritto da Maya
Nahun per le edizioni E. Elle, sia più tranquillo.
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