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Generale
Il latte materno può salvare dalla morte
Wednesday, 21/10/1998
Un milione di bambini, ogni anno, potrebbero essere strappati alla morte se solo fossero allattati con il latte materno nei primi sei mesi di vita. Lo dice l’OMS –l’Organizzazione mondiale della Sanità. Il latte materno - spiega Luciano Proietti, del Gruppo Medico-Scientifico - è più nutriente, più igienico, più a buon mercato di qualsiasi latte artificiale e, dal punto di vista nutritivo, un bambino non ha bisogno d’altro alimento o bevanda durante i primi sei mesi di vita. L’allattamento immunizza il bambino contro le infezioni più diffuse e riduce i rischi di cancro alla mammella e alle ovaie per le donne. Nonostante ciò – aggiunge Proietti – vi è una tendenza - a livello mondiale - a preferire l’allattamento artificiale a quello naturale. Perché? Perché sono sempre più numerose le donne che lavorano fuori casa. Perché i reparti di ostetricia e maternità non sono adeguatamente organizzati. E perché la pubblicità martellante riesce a convincere che nutrire i figli con il biberon è più moderno ed efficace.
Eppure – spiega Proietti - è dimostrato che un bambino che ha ricevuto il latte della madre si ammala molto meno rispetto ad un altro allattato artificialmente:” E’ più protetto dalle malattie intestinali, dalle diarree acute e croniche, dalle infezioni delle vie aeree, dall’otite media, dalla meningite purulente, dalle infezioni delle vie urinarie, dalle allergie, dalle tonsilliti”
Giacomino n.00 luglio-agosto 1998
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QUANTO DEVE DURARE L’ALLATTAMENTO AL SENO?
Wednesday, 21/10/1998
La risposta è semplice, dicono gli esperti: quanto più a lungo possibile. Il problema – aggiungono – è piuttosto quando iniziare lo svezzamento. Attualmente, la pediatria suggerisce di introdurre cibi nuovi verso il quinto/sesto mese in rapporto alla presenza o meno di allergie ed alla crescita del bambino.
La “Dichiarazione degli innocenti” redatta nel 1990 dall’Oms e dall’Unicef sostiene che per raggiungere l’obiettivo globale di una migliore salute e di una più corretta alimentazione della madre e del bambino, tutte le donne dovrebbero essere messe nella condizione di praticare l’allattamento al seno, e tutti i neonati dovrebbero essere nutriti soltanto con il latte materno dalla nascita fino ai 4/6 mesi di vita. I lattanti, poi, dovrebbero continuare ad essere allattati al seno fin oltre i due anni di età, ricevendo allo stesso tempo alimenti complementari adeguati.
Ma perché tanto insistere sui benefici dell’allattamento naturale? A molte donne, oggi, sembra scontato che il latte materno rechi più benefici rispetto a quello artificiale. Eppure, soltanto trenta anni fa, ci fu una vera e propria campagna contro l’allattamento al seno. Durante un congresso – racconta il dottor Luciano Proietti del Gruppo Medico-Scientifico dell’Unicef – i fautori dell’allattamento al seno vennero tacciati pubblicamente di essere superati, amoderni e poco scientifici. Così, in Italia, erano pochissime le donne che allattavano al seno (in alcune regioni non superavano il 10 per cento). Oggi – aggiunge il dottor Proietti - dopo aver constatato i problemi creati dall’allattamento artificiale, è difficile trovare un docente di pediatria che non riconosca i vantaggi del latte materno.
Giacomino n.1 del 15 settembre 1998
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COSA FARE PER FAVORIRE L’ALLATTAMENTO AL SENO?
Wednesday, 21/10/1998
E’ necessario che si crei una “cultura dell’allattamento al seno” e la si difenda energicamente dalla “cultura dell’allattamento artificiale” , dice il dottor Luciano Proietti del gruppo medico-scientifico dell’Unicef. Devono essere compiuti sforzi per accrescere la fiducia delle donne nella loro capacità di allattare, attraverso l’eliminazione di restrizioni e di influenze che alterano la percezione ed il comportamento femminili, spesso con mezzi insidiosi ed indiretti. Inoltre – aggiunge il dottor Proietti - dovrebbe essere eliminato qualsiasi ostacolo presente all’interno del sistema sanitario, del mondo del lavoro e della comunità. Ogni governo – dice – dovrebbe sviluppare politiche nazionali di allattamento al seno, fissare obiettivi e istituire un sistema nazionale per il controllo del raggiungimento di tali obiettivi.
L’organizzazione mondiale della Sanità e l’Unicef hanno lanciato una nuova campagna che chiede agli ospedali ed ai reparti di maternità di diventare “Amici dei bambini” impegnandosi ad osservare un preciso codice di condotta.
“Il comportamento di ostetriche, pediatri, puericultrici – sostiene il dottor Proietti – influenza profondamente milioni di madri e nelle primissime ore dopo la nascita si decide se una donna riuscirà o meno ad allattare al seno il suo bambino”.
Il dottor Proietti lancia un’accusa agli ospedali italiani. Oggi – afferma - in molti dei nostri ospedali, i neonati vengono sistemati in sale separate e viene loro dato il biberon dopo la nascita “in attesa della montata lattea”, quando sappiamo che è proprio il latte dei primi giorni, il cosiddetto colosto, quello che fornisce anticorpi e fattori difensivi importantissimi per la salute.
Inoltre – aggiunge – alle mamme vengono spesso offerti campioni gratuiti di prodotti con lo scopo di pubblicizzare una determinata marca e questo sistema della fornitura gratuita di latte artificiale nei reparti di maternità è estremamente diffuso e rappresenta uno dei canali privilegiati per la promozione dei sostituti del latte materno.
Giacomino n.2 del 15 ottobre 1998
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LE DIECI REGOLE PER UN SANO ALLATTAMENTO AL SENO
Wednesday, 21/10/1998
E’ un nuovo codice promosso dall’Unicef e dall’Oms: gli ospedali che rispetteranno queste norme saranno indicati come “Amici dei bambini”.
1- Definire un protocollo scritto per l’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario
2- Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo
3- Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e delle modalità dell’allattamento al seno
4- Aiutare le madri perché comincino ad allattare già mezz’ora dopo la nascita
5- Mostrare alle madri come allattare e come continuare a farlo anche nel caso vengano separate dal loro bambino
6- Non somministrare al neonato nessun cibo o bevanda che non sia latte materno
7- Sistemare i neonati nelle stesse stanze delle madri in modo che trascorrano insieme 24 ore su 24
8- Incoraggiare l’allattamento a richiesta, senza orari rigidi
9- Non dare tettarelle artificiali o altri tipi di “ciucci” ai neonati durante i periodi dell’allattamento
10- Creare dei gruppi di sostegno all’allattamento al seno ai quali le madri possono rivolgersi dopo la dimissione dall’ospedale
Giacomino n.2 del 15 ottobre 1998
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Dall’America la notizia scioccante: il latte materno uccide Dall’Italia una risposta secca: è una bufala
Wednesday, 21/10/1998
La notizia ha fatto presto il giro del mondo. Alcuni ricercatori americani hanno accusato il latte materno di essere responsabile di numerosi decessi di bambini nati sani e morti per una forma di denutrizione chiamata “insufficienza da latte”.
E’ puro terrorismo psicologico – gridano i pediatri dalle pagine de La Stampa – perché il latte materno è l’alimento più sano che esista e aiuta a crescere meglio. In un’intervista allo stesso quotidiano il dottor Ettore Garzena, ricercatore della cattedra di Neonatologia dell’Università di Torino, spiega: “Il latte umano è l’alimento base del neonato. Può non bastare. Può richiedere un’integrazione nutritiva. Ma se fosse pericoloso, la natura avrebbe provveduto a modificarne la composizione biologica.”
Secondo la dottoressa Marianne Neifert , invece, il latte materno diventerebbe “veleno” quando le mammelle sono irregolari o poco sviluppate, dopo interventi quali biopsie e radiazioni, in assenza di aumento delle mammelle dopo il parto, a causa dello stress o della pressione alta, a causa di emorragie, di problemi ormonali legati a disfunzioni tiroidee, per l’età avanzata della neo-mamma.
Le controindicazioni all’allattamento al seno esistono, ma sono rare, risponde il dottor Garzena. “E’ da evitare, spiega, quando la madre ha gravi malattie infettive in corso come l’HIV, oppure in caso di polmoniti o bronchiti. Ma, per il resto, non c’è alcun motivo di pensare che il latte della madre possa addirittura uccidere”.
Giacomino n. 3 del 15 novembre 1998
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E’ reato pubblicizzare gli alimenti per lattanti
Wednesday, 21/10/1998
In Italia la legge c’è. Ed è molto chiara in tema di alimenti per lattanti: non possono essere pubblicizzati in nessun modo, neanche sotto forma di campioni; non possono essere venduti a domicilio o per corrispondenza; non possono essere oggetto di vendite promozionali, non possono essere comunque offerti campioni gratuiti o altri omaggi che promuovano il latte artificiale alle donne incinte e alle madri ,direttamente o indirettamente attraverso il sistema sanitario o gli operatori sanitari.
Con il Decreto legge n.500 del 6 aprile del 1994, l’Italia ha recepito le direttive CEE sugli alimenti per lattanti e gli alimenti “di proseguimento”. La pubblicità di tali prodotti – specifica l’articolo 7 – può essere fatta solo attraverso pubblicazioni specializzate in puericultura e attraverso pubblicazioni scientifiche. E può fornire solo informazioni a carattere scientifico e concreto che non facciano , in ogni caso, intendere o avvalorare la tesi che l’allattamento artificiale sia superiore all’allattamento al seno.
Nel decreto, inoltre vengono specificate le norme per l’etichettatura degli alimenti per lattanti e di proseguimento. Deve essere specificata la superiorità del latte materno, non ci devono essere informazioni che scoraggiano l’allattamento al seno, non devono esserci immagini di lattanti o altre immagini che idealizzino l’uso del prodotto, deve essere scritto a chiare lettere che il prodotto deve essere usato dietro parere di persone qualificate nel campo della medicina, dell’alimentazione, della maternità, dell’infanzia, e l’etichetta non deve contenere termini come “umanizzato”, “maternizzato” o simili.
Giacomino n.3 del 15 novembre 1998
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Documenti più facili per i giovani che vogliono andare all’estero
Wednesday, 21/10/1998
Niente più assenso da parte dei genitori e niente più imposta di bollo per l’autentica della dichiarazione. E per chi non ha ancora compiuto 18 anni diventa più facile e meno costoso fare la Carta d’identità per andare all’estero.
Si tratta di innovazioni introdotte dalla cosiddetta “Bassanini ter” – dice il sottosegretario all’Interno Adriana Vigneri – e contribuiscono a modernizzare la pubblica amministrazione, semplificando al massimo i rapporti con i cittadini-utenti.
Giacomino n.1 del 15 settembre 1998
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Rapporto Onu sulla popolazione
Wednesday, 21/10/1998
L’11 giugno 1999 – il World Population Day – saremo 6 miliardi. Nel 2025 saremo 8 miliardi. E nel 2050 saremo 9 miliardi e 400 milioni. E le Nazioni Unite si rivolgono alle famiglie ed alle società di tutto il mondo perché “il nostro futuro dipenderà da come loro affronteranno le esigenze di queste nuove generazioni”.
Aumentano i giovani e aumentano anche gli ultra 65enni. Ce la faranno le istituzioni a garantire istruzione e servizi sanitari agli uni, sostegno sociale, medico e finanziario agli altri?
Attualmente – secondo il rapporto dell’Onu – sono più di un miliardo i giovani che hanno fra i 15 ed i 24 anni, la maggior parte dei quali vive in Africa e purtroppo è la più colpita dalle malattie aa trasmissione sessuale.
Nei Paesi industrializzati, invece, è destinato a salire il numero delle persone che hanno più di 65 anni. Qui, entro il 2050 , la vita media si allungherà a 87 anni per gli uomini e 92 per le donne.
Molti Paesi in via di sviluppo hanno aumentato la loro spesa per programmi demografici e per la salute riproduttiva – si legge nel rapporto dell’Onu – ma l’assistenza internazionale resta molto al di sotto dei 5 miliardi e 700 milioni di dollari l’anno concordati dalla Conferenza del Cairo del 1994.
Giacomino n.1 del 15 settembre 1998
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Bambini e Internet: come non cadere nella rete dei pedofili
Wednesday, 21/10/1998
Navigazione sicura per i bambini: è questa la parola d’ordine che s’impone quando si parla di bambini e Internet. Lo sanno bene i genitori. E lo sanno bene le associazioni che operano nel campo della tutela dei diritti dei minori, e che lanciano continuamente appelli affinché – in attesa di una regolamentazione in materia – siano proprio i genitori i primi supervisori delle “attività telematiche” dei propri ragazzi.
Per non naufragare su Internet, le associazioni Arci ed Ecpat – quest’ultima impegnata a livello internazionale contro lo sfruttamento sessuale dei minori - hanno messo a punto un manuale. Oltre alla censura dei siti pericolosi, ai genitori consigliano di navigare insieme ai propri figli o, comunque, di sistemare il computer in una stanza controllabile. Ai ragazzi dicono di non dare mai a nessuno il proprio nome, indirizzo, numero di telefono, la propria foto o la password, di non prendere appuntamenti con nessuno senza aver prima avvertito i genitori, di non rispondere a e-mail o a messaggi molesti o allusivi, di non frequentare chat room dove qualcuno dice o scrive cose strane.
Suggerimenti e consigli più che utili. Come rivela il rapporto ’97 dell’Osservatorio sul fenomeno della magia a tutela dei bambini e minori del Telefono arcobaleno su 761 telefonate ricevute, oltre 100 erano richieste d’aiuto per uscire da situazioni di plagio o dipendenza dopo che, per gioco, i bambini si erano rivolti a maghi e occultisti.
Per fortuna, però, Internet non è solo pericolo per i bambini. E’ di questa estate la notizia della piccola Chiara, 6 anni che vive con i genitori sull’isola di Montecristo (di cui il papà è il guardiano) e che potrà frequentare la scuola proprio grazie alla rete telematica.
Per i piccoli esploratori di Internet ci sono specifici motori di ricerca, come Girotondo dove possono navigare liberamente su siti precedentemente selezionati per loro.
Infine, per imparare fin dall’inizio ad utilizzare in modo corretto il computer ed Internet ci sono scuole che organizzano corsi mirati. Alla Pigrecodata, per esempio, da ottobre riprendono i Laboratori per i bambini dai 6 ai 10 anni e per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni dove, con allegria e divertimento, il computer diventa uno strumento per disegnare, fare musica, scambiare la corrispondenza con vecchi e nuovi amici o andare in giro per musei.
Giacomino n.1 del 15 settembre 1998
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Contro i pedofili di Internet
Wednesday, 21/10/1998
Operazione “Cattedrale”
In tutto il mondo la polizia ha fermato 180 persone ed ha sequestrato 100.000 foto con immagini porno di bambini. In Italia, tre persone sono state arrestate, cinque denunciate, e sono state effettuate 15 perquisizioni. Sequestrati 30 computer, 440 videocassette, 8 hard disk , 2600 floppy-disk e migliaia di fotografie con bambini nudi o seviziati e uccisi . La Procura di Napoli tira le somme dell’indagine che ha sgominato una rete internazionale di pedofili. L’operazione “Cattedrale” – scattata contemporaneamente in 21 paesi di tutto il mondo – è partita su iniziativa della polizia britannica. E la guerra ai criminali continua. “La pedofilia è molto più estesa di quanto è uscito fuori finora , ha detto il procuratore Diego Marmo che, da Napoli, coordina il versante italiano dell’inchiesta . Le stesse famiglie si chiudono a riccio e non denunciano il fenomeno”. Ma il fatto più pericoloso , secondo Marmo, è che in questa vicenda “entrano personaggi con un un’alta collocazione sociale e con una cultura medio alta” e che molte persone coinvolte “aderiscono al Fronte pedofilo internazionale danese e predicano l’ideologia del perfetto pedofilo, cioè il riconoscimento della sua liceità”.
La legge italiana
Dal mese scorso, la nuova legge contro lo sfruttamento sessuale dei minori fornisce strumenti nuovi agli investigatori e prevede pene severe per questo tipo di reato. Nata con l’intento di colpire la pedofilia, colpisce anche lo sfruttamento della prostituzione al di sotto dei 18 anni, prevede pene da 6 a12 anni ed una multa da 50 a 500 milioni per chi produce materiale pornografico con minori; da 1 a 5 anni di reclusione e da 5 a 100 milioni di multa per chi distribuisce il materiale, così come chi si collega con siti pedopornografici. Per le indagini su questo tipo di reati sono ammesse le intercettazioni telefoniche.
Arci ed Ecpat esprimono “soddisfazione per la nuova legge che permette di colpire chi produce, detiene e diffonde – anche via Internet – materiale pornografico”. In applicazione all’articolo 16 della nuova legge – informano Arci ed Ecpat – gli operatori turistici hanno l’obbligo di stampare su tutto il materiale consegnato ai viaggiatori la seguente frase: “la legge italiana punisce con la pena della reclusion i reati inerenti alla prostituzione ed alla pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all’estero” e chiedono ai proveders di inserire un’avvertenza analoga nei loro siti.
Internet è colpevole?
“Bisogna evitare che da un’inchiesta contro il crimine della pedofilia – che va comunque perseguita – si finisca per lanciare una crociata contro Internet, presentata da tv e giornali come veicolo di ogni nefandezza” dice l’eurodeputato Ernesto Caccavale.
Sulla rete, però, i siti porno fanno affari d’oro: 1700 miliardi l’introito previsto per quest’anno, secondo una stima del Financial Times. Ma, le forze dell’ordine non stanno a guardare. Nel ’97 , in Italia, è stata sgominata un’organizzazione che faceva traffico di bambini codificandoli come se fossero bottiglie di vino: più 6 gradi, meno 6 gradi per indicare l’età delle vittime. I carabinieri, in quella occasione, hanno censito 500 mila foto pornografiche e arrestato 9 persone che avevano collegamenti con 56 paesi.
Giacomino n.1 del 15 settembre 1998
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