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Archivio di 10/1998
VACANZE
Wednesday, 21/10/1998
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TELEVISIONE
Wednesday, 21/10/1998
I RAGAZZI RESTANO SOLI DAVANTI ALLA TV 4 ORE AL GIORNOQuattro ore al giorno con picchi in
prima serata di 76 minuti di permanenza media costituiscono la
razione giornaliera di tv per gli adolescenti secondo uno studio
svolto dal comune di Firenze in collaborazione con un campione
di 64 ragazzi della scuola media Ghiberti e con la cooperativa
culturale Il Gigante.
La ricerca ha permesso di individuare le abitudini dei
giovani facendo emergere che due terzi di loro (67,2%) possiede
un apparecchio tv in camera, circostanza che, insieme all’
assenza di alternative nell’ uso del tempo libero, spiega l’
alto consumo quotidiano di programmi televisivi. La visione
della tv per il 76,3% degli intervistati e’ attivita’ spesso o
sempre svolta da soli, mentre nella quasi totalita’ delle
situazioni (95%) i genitori non pongono limiti all’uso della tv.
Dall’ indagine emerge anche una larga diffusione di strumenti
multimediali nelle camerette dei ragazzi: il 51,7% di essi
possiede un computer, il 46,9% una console per videogiochi, il
31,3% e’ collegato ad Internet, il 79,7% e’ dotato di stereo, il
29,7% di videoregistratore. Fuori dalla tv, risulta che le
ragazze preferiscono ascoltare musica per radio, su stereo o
assistendo a programmi televisivi dedicati. Per i maschi e’ il
computer lo strumento di svago alternativo alla tv.
Tutti i dati sono stati raccolti nel corso di ‘’Aloucs-La
scuola alla rovescia'’, iniziativa mirata ad introdurre il
linguaggio audiovisivo nella scuola mettendo in cattedra gli
stessi studenti.
(ANSA).
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TEATRO
Wednesday, 21/10/1998
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Al Teatro Le Maschere
Dal 16 al 21 novembre 2008
Cincillà non abita più qua
Dal 16 al 21 novembre una tra le fiabe più celebri, Il topo di campagna e il topo di città, verrà messa in scena dall’associazione culturale Talia in uno spettacolo scritto e diretto da Gigi Palla: “Cincillà non abita più qua”.A contrapporsi sono due stili di vita differenti, quello dell’aristocratica Cincillà, abituata ad una vita comoda e ad una educazione rigida e severa e quello di Moscardino, un giovane topo di campagna che cerca fortuna in città.
Un’opposizione inconciliabile, quella tra i mondi dei due protagonisti, che diventa in questa rielaborazione una possibilità d’incontro e conoscenza dell’altro.
Orari: dal lunedì al venerdì ore 10.00 e 11.30 la domenica ore 16.30 e 18.00
La prenotazione è indispensabile ed è possibile riservare i posti telefonicamente (validi sino ad un quarto d’oro prima dell’inizio dello spettacolo) allo 06-58330817 o acquistare i biglietti on-line sul sito www.teatrolemaschere.it La biglietteria è aperta dal lunedì al venerdì dalle 09.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.00; il sabato dalle 11.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 18.00.
La domenica il botteghino apre mezz’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Teatro Le Maschere Via Aurelio Saliceti 1/3 00153 Roma
Tel. 06/58330817 - Fax 06/58334313
I TEATRI A ROMA
Marchio registrato
Tutti i diritti proprietà artistica e letteraria riservati
Direttore responsabile: Sara Musa
Aut.246/98 del 1/6/98 del Tribunale Civile di Roma
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Voglia di musica… in gravidanza
Wednesday, 21/10/1998
di Francesca Scaglione Pianista - Musicologa Durante la gestazione non esiste nessuna controindicazione riguardo al fare o all’ascoltare musica di qualsiasi genere. Piuttosto, alla futura mamma consigliamo di rilassarsi durante la giornata ascoltando la musica che più le piace, evitando semmai il volume esagerato. Se fa bene alla mamma farà bene anche al figlio.
Musica “da neonati”… e non solo
L’abbandono della pancia materna è sempre un trauma per il neonato e una delle cause è anche la diversa natura dell’ambiente acustico di provenienza, in special modo se la destinazione è una rumorosa città come Roma. Un modo per addolcire l’approccio al nuovo ambiente sonoro è proprio quello di accompagnare alcuni momenti della giornata con musica di qualità, naturalmente sempre a volume di ascolto moderato. A esempio, le serenate, i divertimenti e le cassazioni di Mozart sono l’ideale; e, ancora, i concerti di Vivaldi (chi non conosce le Quattro stagioni!) dall’Estro armonico o da Il cimento dell’armonia e dell’invenzione.
Per i più grandi invece, una sinfonia di Mozart, l’ottava sinfonia di Schubert, la sesta sinfonia di Beethoven o le Ouvertures e i Concerti Brandeburghesi di Bach possono diventare un ottimo tappeto sonoro di giochi. A volte, anche con il bambino più agitato, un adeguato sottofondo musicale può fare miracoli.
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Musica in…fasce
Wednesday, 21/10/1998
di Andrea Apostoli - Esperto in Educazione Musicale per la prima infanziaQuando sarà più grande voglio proprio avvicinarlo alla musica!
Quante mamme e papà manifestano questa intenzione guardando il loro bambino di pochi mesi muoversi a ritmo, emettere gridolini o sorridere mentre ascolta la musica?
L’idea che per iniziare un percorso di avvicinamento alla musica sia meglio aspettare i 4 o i 6 anni di età del bambino è tanto diffusa quanto superata.
La ricerca scientifica nel campo dell’apprendimento musicale ha ormai ampiamente dimostrato come i primi tre anni di vita del bambino siano fondamentali per lo sviluppo della sua attitudine musicale.
Ma perché iniziare quando il piccolo non può di certo ancora cantare o suonare uno strumento?
Una mamma cammina con il suo bambino di pochi mesi nel passeggino e ogni due passi…: ”Amore hai visto che bel sole oggi?”; “Guarda che cane grande!”. Perché parla se il piccolo non può capire quello che gli dice, e men che meno risponderle? Perché l’apprendimento della lingua avviene sulla base di un lungo periodo di ascolto e di interazione libera da parte del bambino. Cosi come parliamo ai nostri bambini molto prima di quanto possano risponderci, dovremmo iniziare la stimolazione al linguaggio musicale molto prima che possano cantare, suonare o leggere la musica.
Questo tipo di stimolazione, ovviamente, deve essere fatta da insegnanti musicali specializzati nell’ambito di classi che vedono la partecipazione attiva di un genitore o di un accompagnatore (nonni, baby sitter ecc.). Il bambino si troverà immerso in una situazione in cui adulti e bambini, tutti insieme su un grande tappeto, comunicheranno con la voce e col corpo musicalmente guidati dagli insegnanti. Inizierà così un percorso di apprendimento che, attraverso i primi suoni, la lallazione musicale, l’imitazione di frammenti ritmici e melodici lo porterà all’assimilazione del linguaggio musicale. Tutto questo in un’atmosfera capace di generare un grande piacere nel bambino e di dare contemporaneamente l’opportunità a chi lo accompagna di seguirlo nello straordinario viaggio dell’apprendimento musicale.
Il corso Musica in fasce®, primi passi nel mondo della musica per bambini da 0 a 36 mesi viene insegnato da Paola Anselmi, Andrea Apostoli e Adele Manzella presso:
- Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia, Via D. Olimpia, 30, tel.06/58202369 (zona Monteverde)
- Insieme per fare, Via Pelagosa,3, tel. 06/8185374 (zona Montesacro)
- Asilo Nido e Prematerna Gioco coccole e Biberon direttrice Antonella Tizzani, Via dei Porcari, 06/8413433 (zona Prati)
Per chi è interessato alla metodologia di insegnamento il 22 e 23 Gennaio presso la Scuola Popolare di Musica Donna Olimpia si svolgerà il seminario autorizzato da Ministero della Pubblica Istruzione e dal Comune di Roma come seminario di Aggiornamento:.Musica in fasce®, lo sviluppo della musicalità e l’apprendimento musicale del bambino da 0 a 36 mesi.
Docente Andrea Apostoli.
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“Nello studio di Oz. Artisti americani per bambini”
Wednesday, 21/10/1998
Fino al 6 gennaio, il Palazzo delle Esposizioni ospita un’affascinante e intrigante mostra-laboratorio dedicata ai bambini ma anche agli adulti: educatori, illustratori e curiosi di ogni genere. 15 artisti-illustratori americani - che si propongono come “innovatori” nel campo dell’editoria statunitense per l’infanzia - incontrano i ragazzi (l’otto dicembre è la volta di Steven Guarnaccia) per sperimentare con loro le più diverse tecniche di illustrazione: dalla fotografia alla tela, al computer, dalla creta colorata all’assemblaggio di ready-made.
All’interno della mostra c’è anche una postazione Internet per scoprire on-line gli artisti e i loro libri.
Le attività di laboratorio sono solo su prenotazione (attenzione, non ci sono tutti i giorni) e alle scuole sono state riservate le mattine del 1, 3, 10, 15 e 17 dicembre.
…E il 6 gennaio alle 11.00 grande Befana Party.
La mostra è promossa dal Comune di Roma, in collaborazione con la libreria Mel Giannino Stoppani, e patrocinata dal Ministero per i Beni Culturali e dall’Ambasciata degli Stati Uniti d’America.
Il Palazzo delle Esposizioni è in via Nazionale, 194
Sito Internet www.palaexpo.com
Informazioni e prenotazioni: Tel. 06.4745903
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Messa e biberon
Wednesday, 21/10/1998
di Elisa Pellegrini Ogni domenica, alle undici, nella chiesa di Sant’ Eugenio in Viale delle Belle Arti, i genitori di bambini piccoli possono seguire la messa in “santa pace”: vicino alla sacrestia, uno stanzone pieno di sole è stato trasformato in una sala giochi, con tanto di baby sitter (gratis) e di “armadio dei desideri” pieno zeppo di giocattoli. Così, a messa finita, ecco la stanza trasformata in un tappeto di macchinette, bambole, orsetti, costruzioni e chi più ne ha più ne metta. Ma questa è soltanto una delle tante idee del parroco, Don Michele Diaz, che racconta così la sua vita intensa tra i giovani e i giovanissimi: “Nella chiesa vicino ai Monti Parioli si fa un po’ di tutto. I bambini di otto, nove anni imparano a intonare i loro primi alleluya, a disegnare, a suonare la chitarra, a scattare le loro prime fotografie”. Naturalmente ad insegnare l’arte da mettere da parte sono parrocchiani armati di buona volontà. Nella parrocchia di Don Michele c’è anche la classica scuola di calcio. E’ immersa nel verde e porta un nome da circolo romano: il Tiber club. Il club ha nientemeno che un “ufficio invenzioni”, che insegna a diventare dei piccoli Archimede e organizza corsi per scoprirsi maghi in erba e futuri Silvan. Con il Tiber club si fanno cacce al tesoro e si parte alla scoperta delle bellezze nascoste della nostra Regione.
La parrocchia di Sant’Eugenio è in Viale delle Belle Arti, 10. Tel. 063201923
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Il presepe del re di Napoli
Wednesday, 21/10/1998
Vicino al Foro Romano, nella basilica dei SS. Cosma e Damiano c’è uno dei più bei presepi napoletani del Settecento, collocato qui nel 1939. Andatelo a vedere, non rimarrete delusi! Realizzato per il re delle Due Sicilie, Carlo III di Borbone, che di presepi fu un vero intenditore tanto che egli stesso si dilettava a creare statuine, le sue dimensioni sono davvero maestose: è lungo sedici metri, alto nove e profondo sette. Le figure sono degli autentici piccoli capolavori di realismo che videro impegnati per la loro realizzazione in legno, terracotta, porcellana e rivestimenti di stoffa alcuni dei più rinomati scultori napoletani come Celebrano, Gori, Mosca, Sammartino, Schettini, Vaccaro e Vassallo. Gli artigiani specializzati in oggetti domestici fornirono le pentole, le ceste di paglia intrecciata, le stoviglie, tutte in miniatura ma identiche a quelle vere. La nascita di Gesù è ambientata in un paesaggio con case, botteghe, montagne, alberi e persino le rovine di un tempio romano, sotto i cui architravi sorge il muro di un’antica stalla da cui fanno capolino il bue, l’asino e gli angioletti che fanno compagnia al Bambinello. Immerse nella fioca luce che illumina la Santa notte si svolgono numerose scene: cercate il pescivendolo con la sua bottega, i popolani che ballano al suono delle zampogne e dei tamburelli, l’arrivo dei Magi con i loro doni preziosi portati dal corteo principesco che li segue, le donne che attingono acqua alla fonte, il peperoncino appeso alla balaustra e il cestino calato dalla finestra proprio come avviene ancora oggi in certi quartieri di Roma. Se la visita vi appassionerà - e siamo certi che sarà così - non mancate di prendere parte alle numerose manifestazioni che l’Assessorato alle politiche per la città organizza proprio in tema di presepi per i bambini romani e non. Il calendario inizia il 3 dicembre, quando nella Sala del Bramante in Piazza del Popolo, nell’ambito della mostra “100 Presepi”, verrà attivato un laboratorio dedicato al “Presepe come gioco” in cui i giovani partecipanti potranno imparare come realizzare un presepio (dal 3 dicembre al 23 gennaio 2000).
Ma il momento più importante di questo calendario natalizio sarà , naturalmente, il 25 dicembre a Piazza San Pietro. I bambini, che dalle 17 alle 19 saranno ripresi in diretta dalla televisione, potranno assistere al presepe vivente i cui personaggi saranno interpretati dai giovani allievi dell’Accademia Nazionale di Danza di Roma. Seguiranno dei concerti: il coro Pueri Cantores (cioè i fanciulli cantori) di Vicenza e il laboratorio teatrale “Il Bugiardo” eseguiranno rispettivamente la parte cantata e la parte recitata della “Missa Pro Marco Papa” composta da Rosarita Buccella. Inoltre, un coro formato da 2.500 bambini, scolari di alcune elementari italiane, si esibirà in canti tradizionali natalizi.La Basilica dei Santi Cosma e Damiano sta in Via dei Fori imperiali, 1.
Gli orari di visita, validi per tutti i giorni della settimana, sono dalle 9,30 alle 12,30 e dalle 15 alle 18,30. Ma, ci dicono i religiosi, è meglio visitarlo di pomeriggio.
Storia del presepe
La notte di Natale del 1223 gli abitanti di Greccio, in Sabina, accorsero a vedere il presepio vivente allestito da San Francesco d’Assisi nel bosco di lecci vicino al paese. Il primo presepe inanimato, quello che nel 1280 Arnolfo di Cambio scolpì nel marmo a S. Maria Maggiore, dove si conservava una reliquia della mangiatoia (in latino praesepium o praesepe), richiamò anch’esso molti fedeli. Fu proprio il grande interesse suscitato da queste antiche rappresentazioni a suggerire nel Cinquecento agli ordini religiosi di promuovere l’allestimento di presepi mobili nelle chiese e nelle case durante il Natale. Nel Seicento, quando i presepi furono ambientati in scenografie barocche, e nel Settecento, epoca in cui apparvero le riproduzioni delle rovine romane, in Italia fiorirono botteghe specializzate, con stili diversi: a Roma si facevano grotte dal fondo aperto su fantasmagoriche scene naturali e figurine con materiali poveri; a Napoli, invece, le statuine erano dei capolavori realizzati da artisti e collocate in ampi paesaggi ricchi di personaggi e di scene ispirate alla vita di tutti i giorni.
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Visite guidate per bambini del Duemila
Wednesday, 21/10/1998
di Sabina de Vito
Il Novecento va in pensione ed entra nei musei. La notizia è dell’ultim’ora: secondo la legge italiana le fotografie con i negativi sono beni culturali, e anche le cassette, gli spartiti musicali. In Francia, intanto, i manifesti pubblicitari sono già al Louvre, dove l’architetto Jean Nouvel ha ricostruito un pezzo di città. Insomma, oggetti che fino a ieri le istituzioni consideravano pinzillacchere sono diventate testimonianze preziose del passato.
La mostra di Duilio Cambellotti, designer, grafico pubblicitario, incisore e fotografo - programmata fino al 23 gennaio alla Galleria Comunale d’arte moderna - segue proprio questa filosofia. Ecco perché merita il primo posto nella fitta rassegna di visite guidate per bambini del mese di gennaio 2000. Le visite guidate per i bambini si tengono ogni domenica mattina, alle 10, alle 11 e a mezzogiorno. Giacomino vi consiglia di andare qualche minuto prima perché ogni gruppo è formato da appena 20 mini-visitatori. Gli operatori della sezione didattica li condurranno in un itinerario ad hoc, leggendo poesie e prose, interrogandoli su questa e su quell’opera esposta.
Al secondo posto, invece, ci piace mettere la visita alle opere di Caravaggio conservate a San Luigi dei Francesi e a Sant’Agostino che l’Associazione Mage prevede per domenica 9 gennaio alle ore 16. Non perdetevi la bella popolana, fidanzata del pittore, che posa in veste di Madonna di Loreto (la pala è a sant’Agostino). Nella chiesa dei francesi, a San Luigi, suggestiva è la chiamata di Matteo Levi che, da buon gabelliere, non si aspettava certo di essere scelto da Gesù…
Particolarmente avvincente si preannuncia anche la visita che la Serliana propone per domenica 16, alle 10, quando Francesca Sabatini condurrà i piccoli visitatori nel ventre della chiesa di San Clemente. Un viaggio al centro della terra per vedere i resti dell’antica basilica distrutta, nel medioevo, da Roberto il Guiscardo e il tempio del misterioso dio Mitra.
Da non perdere, la visita al circo (un enorme stadio di cui potrete percorre il perimetro) di Massenzio, sulla Via Appia, con la Mage (sabato 22 gennaio, alle tre e mezzo di pomeriggio).
Per chi preferisce salire sui colli, ecco la visita al Gianicolo, sabato 8 gennaio, alle quattro di pomeriggio, sempre con la Mage. Occhio alla statua di Giuseppe Garibaldi e…buon panorama!
Vi interessa il Pantheon, dove sono sepolti gli ultimi re d’Italia e persino il grande Raffaello Sanzio? Domenica 9 gennaio, alle undici di mattina tutti a vedere il tempio e, perché no, a bersi un ottimo cappuccino (o un succo di frutta per i piccini) nel mitico bar di sant’Eustacchio.
Alle quattro di pomeriggio di sabato 15 gennaio, la Mage propone Santa Maria in Cosmedin, la chiesa dove è conservato la celebre bocca della verità che, udite udite, altro non era che il coperchio della Cloaca maxima, cioè della fogna principale di Roma.
Domenica 23, alle dieci e mezzo, un bagno d’oriente. La Serliana organizza Scherzi cinesi! Draghi, spiriti e antichi sacerdoti al Museo d’arte orientale. Si torna a Roma con il Mage che punta sulle Terme di Caracalla (domenica 23, alle 11).
Stesso giorno, ma alle quattro di pomeriggio, eccoci alle Quattro Fontane per un simpatico duello tra Bernini e Borromini a Sant’Andrea al Quirinale e a San Carlino.
Sabato 29 gennaio, alle quattro, la Mage spiegherà ai più piccini la storia di Romolo e Remo che, salvati dalla lupa, furono trovati in riva a un fiumicello, il Velabro. Ed ecco spiegato il titolo della piccola conferenza: Il luogo dove furono trovati i leggendari gemellini: il Velabro.
Domenica 30, la Mage propone il Pigorini alle 10.30 e alle 16 le catacombe di Santa Tecla; o la Serliana che vi invita, come abbiamo fatto noi all’inizio di questo articolo, alla Galleria nazionale d’arte moderna con Giochiamo con la luce, il colore e il movimento.
· Duilio Cambellotti, Galleria Comunale d’arte moderna - Via Reggio Emilia 54 o Via Cagliari 29 (molto vicino a Porta Pia); orario: tutti i giorni 10-21; Lunedì chiuso. Biglietto: lire 12.000, gratuito per i minori di 18 anni e per gli ultrasessantenni. Fino al 23 gennaio.
Per ulteriori informazioni su appuntamenti, equipaggiamenti eccetera, eccetera, ecco gli indirizzi della associazioni:
· Associazione Mage: visite per bambini dai 7 ai 14 anni ogni sabato e domenica. Costo di ciascuna visita generalmente lire 10.000 e 7.000 per ogni fratellino o sorellina, gratuito per gli accompagnatori. Abbonamenti a prezzi scontati. Il costo dell’eventuale biglietto non è incluso - telefono 06632096, 0336697912; fax 0635344084, 06632096.
· Associazione La Serliana: visite per bambini dai 5 ai 12 anni ogni domenica - costo di ciascuna visita generalmente lire 10.000. Il costo dell’eventuale biglietto non è incluso - telefono e fax 0639720252, e mail: laserliana@yahoo.com.
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COMUNICARE ATTRAVERSO L’ARTE
Wednesday, 21/10/1998
di Manuela Scopone
Mimo ed attore eclettico, con il desiderio di comunicare divertendo. Con un curriculum a cinque stelle e prestigiosi partner con cui ha condiviso il mestiere di attore quali Dario Fo, Marcel Marceau, Dominique De Fazio dell’Actor’s Studio, persegue la realizzazione di quella che lui stesso ha definito un’operazione culturale. Giacomino ha deciso di conoscerlo meglio e, soprattutto, di sapere quali motivazioni sono alla base di questo suo “impegno”.
Chi è Dino Ruggiero e perché sceglie di essere attore “in teatro” e “in strada”?
“Inannzitutto sono un attore di prosa. Recito in teatro perché è la mia professione, in strada per sfida. Non è facile mettersi al centro di una piazza e catturare l’attenzione dei passanti.
Ma, oltre la sfida, c’è dell’altro. Un elemento che caratterizza la mia maniera di fare spettacolo è quello di infondere fiducia in se stessi e negli altri. Quando, per esempio, durante i miei spettacoli con i più piccoli, chiamo un bambino a fare da “assistente” e annuncio che farà il salto mortale all’indietro o in avanti oppure che camminerà sulle mani, infondo in lui fiducia. Non importa che c’è un adulto ad aiutarlo. L’importante, per lui, in quel momento, è essere riuscito a fare ciò che io ho anticipato.
Per i grandi poi, costretti a fare i conti con un era virtuale quale è la nostra, tornare alla comunicazione fra persona e persona è, secondo me, indispensabile ed io cerco di lavorare in questa direzione”.
Cosa succede nei giardini di Roma?
“Succede che un clown, con il suo spettacolo, attira l’attenzione. E le famigliole - e in particolare i bambini - sono invogliati a frequentare quel luogo. Questo non accade solo nei giardini, ma anche nelle piazze, come ad esempio a piazza Navona, oppure, nel periodo estivo, ai Fori dove ho scoperto un anfiteatro naturale. Sulla via Nomentana, in piazza Sempione, i giardini sono stati rinnovati ed inaugurati da poco, eppure la popolazione non li frequenta molto, essendo territorio di tipi “poco rassicuranti”.
Quando è possibile vedere un tuo spettacolo nel “verde”?
“In IV Circoscrizione, ad esempio, nel periodo invernale, sono nei giardini di piazza Sempione il sabato pomeriggio alle 15, e in quelli di Conca d’oro il martedì intorno alle 16,30 quando i bambini escono da scuola”.
E tutto questo perché?
“Per invitare la gente a riappropriarsi della città. A vivere i luoghi, le strade, le piazze. A riscoprire Roma, come nella mitica estate romana di Nicolini.
Miri, dunque, ad “un’operazione culturale”?
“Si, perché non basta “informare” la gente parlando di un luogo o di un monumento. E’ necessario far vivere i parchi, le strade, le piazze. Ed io li faccio vivere”
Tra qualche giorno presenterai uno spettacolo con una dimostrazione di archeologia sperimentale. Di cosa si tratta e dove lo presenterai?
“A Fidene, dove la Soprintendenza ai Beni Culturali ha ricostruito una capanna protostorica della prima età del ferro, accanto al luogo di ritrovamento di alcuni reperti. Un’operazione del genere, in Italia, è rarissima. In questo luogo doveva nascere un centro commerciale, invece, per fortuna, è stato realizzato un giardino e al suo interno c’è questa capanna. L’ho scoperta questa estate, per caso, durante la rappresentazione di alcuni spettacoli, e me ne sono innamorato. C’era erbaccia dappertutto, e neanche un cartello che indicasse cosa fosse questa capanna di fango e paglia. Allora mi sono attivato affinché fosse meglio conosciuta. E ho creato l’evento: una conferenza-spettacolo su Fidene. Ed ho iniziato a proporre visite guidate.
Essendo un attore, durante le visite guidate oltre alle informazioni che riguardano il posto, faccio rivivere la capanna così come poteva essere a quei tempi. Indosso un costume di pelle non lavorata e lana grezza. Accendo il fuoco con selce e pietra focaia. Faccio vedere come lavoravano la pietra per farne degli utensili, e così via”.
E i bambini in visita come reagiscono?
“Lo spettacolo piace molto, perché i bambini sono completamente immersi nell’atmosfera storica. Come un vero padrone di casa, apro la porta e li accolgo dall’interno della capanna.
Sto cercando anche una scuola che voglia adottare questo posto, così come è già accaduto per altri monumenti.
Cosa significa comunicare attraverso il mimo.
“Il mimo è l’arte del silenzio. Per me è diventata un’esigenza in un periodo di molto “bla-bla-bla”. E’ un rifugiarsi”.
Vuol dire andare controcorrente?
“Perché no. Ogni tipo di arte è sintesi. Quella del silenzio è una sintesi estrema. Se la parola dà adito ad equivoco, poiché ognuno interpreta e dà sfumature diverse secondo il proprio vissuto, un gesto è inequivocabile. E’ più scevro da interpretazioni, è più pulito. Mimo - è stato anche detto - è mente di scrittore in corpo di atleta. E questo mi piace, mi interessa e mi intriga”.
DA NON PERDERE
Il prossimo 15 febbraio alle ore 10 presso la Capanna Protostorica di Fidene (via Quarrata) avrà luogo uno spettacolo in costume con dimostrazione di archeologia sperimentale. Sarà possibile assistere all’accensione del fuoco, alla lavorazione della pietra come si faceva nell’era protostorica, nonché all’uso di armi e oggetti dell’epoca. Metro superficie: fermata Fidene. Bus: 90, 235. (Per informazioni tel. 06 8181853).
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