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Generale
Kinder.Kom – Merano Tv Festival
Wednesday, 8/2/2006
“Edizione Speciale? 2002
24 e 25 Maggio 2002
“Kinder.Kom? torna con l’edizione speciale 2002, nelle giornate del 24 e 25 maggio prossimi, a Merano, con l’obiettivo di portare all’attenzione di tutti un tema che l’emergenza mondiale ha posto in primo piano : Qual’è l’impatto della comunicazione di guerra su bambini e adolescenti ? Qual è la “sottile influenza? e l’effetto dei media a breve e lungo termine nei soggetti in età evolutiva ?
Nel corso delle due giornate, presso il Kurhaus di Merano, si terranno seminari di formazione per insegnanti e genitori , tavole rotonde, proiezioni, incontri con giornalisti, (stampa, radio, tv, internet), Università (psicologi, medici, sociologi) Politici e Associazioni impegnate nella tutela dei minori sui seguenti temi :
· “Tv come ti voglio?, La percezione che i bambini hanno del mondo attraverso i media.
In collaborazione con Mediaset e l’Università Cattolica di Milano. Mostra e Incontro
· “L’alfabetizzazione sulla comunicazione moderna?, La necessità di un’educazione ai media che fornisca gli strumenti di interpretazione della moderna comunicazione. Convegno
· “Guerra, paure e violenza dentro la tv: il ruolo della famiglia, il ruolo della scuola, come aiutare i bambini “.. Seminario per genitori, insegnanti ed educatori
· “L’informazione di guerra: l’impatto dei media sui bambini e gli adolescenti?, L’informazione e la comunicazione sugli ultimi avvenimenti internazionali e le conseguenze emotive e patologiche provocate nei giovanissimi. Convegno
· “La televisione che non si vede. La guerra diventa immagine globale?, Le peculiarità della comunicazione orientale e occidentale e la globalizzazione mediatica. Convegno
· “L’informazione per i più piccoli “ La programmazione europea dell’informazione rivolta ai ragazzi. In collaborazione con GT Ragazzi-RaiTre. Incontro
· “1,2,3… libera tutti!? Bambini e ragazzi si raccontano attraverso il video. Concorsi e Rassegna
· “Premio letterario Giuliana Ukmar? in collaborazione con Franco Angeli Editore . Incontro
· Proiezioni in collaborazione con Giffoni Film Festival
In contemporanea, nella giornata di sabato 25:
· “Passeggiata dei bambini? marcia in solidarietà con l’infanzia coinvolta in situazioni di guerra e terrorismo
La manifestazione, sostenuta dall’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Merano, dal Comune di Merano e dalla Provincia Autonoma di Bolzano, ha il Patrocinio del Media Department of Virtual School della Comunità Europea, dell’Università degli Studi di Milano – Ist. di medicina preventiva – dell’Università cattolica di Milano – Dip. di scienze della comunicazione e dello spettacolo – dell’Università di Bolzano - Facoltà di design e arti - del Comitato Tv e Minori.
Per informazioni:
Kinder.Kom - Merano Tv Festival, c.so Libertà 45 – 39012 Merano
tel. 0473272015 fax 0473235524
3805170753
e-mail: info@meranokinderkom.com
Il sito del Festival è: www.meranokinderkom.com
Che cos’è il Kinder.Kom di Merano?
Kinder.Kom, ovvero Kinder Komunication, sostenuto dall’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Merano, dal Comune di Merano e dalla Provincia Autonoma di Bolzano, nasce nel 2001 dall’esperienza della sezione ragazzi del Merano Tv Festival, e si propone come evento autonomo dedicato all’analisi dei linguaggi multimediali in rapporto alla loro influenza sull’educazione e la formazione dell’individuo.
La passata edizione, con il Patrocinio del Ministero per gli Affari Sociali, del Media Department of Virtual School della Comunità Europea, dell ‘Università degli Studi di Milano e del Comitato Tv e Minori, ha visto la presenza dei maggiori network dedicati ai ragazzi, di un’ampia selezione di produzioni nazionali e straniere, e di un cospicuo numero di “idee d’autore? in concorso, che ha permesso il dibattito sugli sviluppi futuri della produzione e della creatività finalizzate all’intrattenimento dei più giovani.
L’edizione 2002, partendo quindi dal ruolo della Televisione, si presenta come “edizione speciale?, incentrata sui temi che l’emergenza mondiale ha posto in primo piano: dall’impatto che l’informazione in tempo di guerra ha sui bambini e gli adolescenti, a come e in quali forme la comunicazione si adatta alla rappresentazione degli scenari internazionali, al tema dell’influenza dei media nella formazione dell’individuo e del cittadino moderno.
I concorsi e le rassegne “1…,2…,3…libera tutti!? saranno orientati a valorizzare i racconti sull’infanzia, l’adolescenza, la condizione giovanile, e le possibilità di una diversa comunicazione sempre più stimolata e fruita dalle nuove generazioni.
KINDER.KOM : Concorsi e Rassegne video
“1…,2…,3…libera tutti!?
1… “Il racconto dell’infanzia? Film, documentari, reportage, che raccontano l’infanzia e l’adolescenza nei luoghi dove l’emergenza è quotidiana. Concorso
2… “Videamoci? Ragazzi, studenti, associazioni e gruppi giovanili raccontano il proprio universo e quello dei loro coetanei. Concorso
3… “…libera tutti!? sezione dedicata ai reportage e ai materiali video di informazione libera diffusi attraverso i nuovi modelli di comunicazione indipendente.Rassegna
Regolamento
Le sezioni del concorso:
1…Il racconto dell’infanzia
Riservato a film, documentari e reportage
Il concorso è aperto ad opere di fiction (corti e lungometraggi), documentari e reportage che raccontino o testimonino la difficile condizione infantile e adolescenziale dei luoghi dove l’emergenza è quotidiana, i diritti negati ma anche le occasioni di speranza in un diverso futuro. I video dovranno pervenire in formato digitale o BetaSP.
Tra tutte le proposte ammesse a partecipare la giuria deciderà quella vincitrice che si aggiudicherà un premio di Euro 2.000.
2…Videamoci
Riservato a bambini e ragazzi under 18
Ragazzi, scuole, associazioni, gruppi giovanili sono invitati a partecipare inviando i video da loro realizzati su qualunque supporto (Super8, VHS, MiniDV, Animazione 2D e 3D).
Kinder.Kom-Merano Tv Festival premierà il miglior video in cui i giovani autori racconteranno il proprio universo e quello dei coetanei (famiglia, amici, scuola, tempo libero…), attraverso qualunque genere: reportage, documentario, fiction, cartoon, computer grafica.
Per i vincitori sarà messa in palio una borsa di studio di Euro 1.500.
3…libera tutti!
Fuori concorso
Sezione dedicata ai materiali video, reportage e testimonianze raccolte e distribuite attraverso i canali di comunicazione indipendente. Uno spaccato sulle modalità di una diversa informazione per riflettere su rischi e potenzialità.
Norme generali
I lavori dovranno essere:
realizzati con qualsiasi sistema di ripresa, montaggio, animazione, purchè presentate nei formati previsti per le singole categorie, in perfette condizioni; tassativamente accompagnate dalla scheda di iscrizione e dalla liberatoria debitamente compilate e firmate dall’autore e/o dalla casa di produzione.
Copia della scheda di iscrizione dovrà essere inviata alla segreteria del Festival entro il 10 Maggio 2002. Chi invia l’opera è titolare in specie in ordine alle utilizzazioni previste dal regolamento del Festival e libera pertanto la Direzione da ogni responsabilità nei confronti di eventuali terzi che a qualsiasi titolo avessero ad eccepire;
spedite entro e non oltre il 20 Maggio 2002 (farà fede la data di spedizione) a Kinder.Kom – Merano Tv Festival, c.so Libertà 45, 39012 Merano (BZ).
Le copie inviate, se non specificamente espresso, non saranno restituite ed entreranno a far parte dell’Archivio Kinder.Kom - Merano Tv Festival, istituito presso la sede dell’Azienda di Cura, Soggiorno e Turismo di Merano.
Tutti i lavori inviati saranno visibili durante i giorni della manifestazione, ad eccezione di quelle che non ottemperino alle disposizioni del regolamento e che risultino, ad insindacabile giudizio della Direzione, di livello tecnico o artistico scadente.
I premi verranno assegnati da una giuria di cui faranno parte rappresentanti dell’ambito universitario, giornalistico, culturale e televisivo.
La premiazione ufficiale si svolgerà sabato 25 Maggio presso il Kurhaus di Merano (BZ)
La Direzione del Festival si riserva il diritto di utilizzare, al solo scopo di promuovere la manifestazione, brani delle opere ammesse.
Per informazioni:
Kinder.Kom - Merano Tv Festival, c.so Libertà 45 – 39012 Merano tel. 0473272015 fax 0473235524
Direzione organizzativa. Marina Brezza 3805170753 e-mail: info@meranokinderkom.com
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LO PSICOLOGO DI FAMIGLIA
Wednesday, 8/2/2006
A cura del dott. Silvio Rossi, Psicoterapeuta in Roma Paolo ed Alessandro sono due fratelli, uno di dodici e uno di dieci anni. Per quanto siano della stessa età, abbiano ricevuto dai genitori la stessa educazione, e abbiano frequentato le stesse scuole, loro due sono completamente diversi. Paolo è introverso e riflessivo, Alessandro è aperto e impulsivo. Uno ama la scuola, l’altro vive solo per lo sport. Sono diversi proprio in tutto. Ma com’è possibile – si domandano i genitori - se hanno in sostanza condiviso tutto, hanno avuto le stesse esperienze, le stesse amicizie, gli stessi stimoli?
Premesso che – in tutto il mondo – gli studi su questo argomento sono ancora aperti e in continua evoluzione, facciamo il punto sulle conclusioni alle quali, oggi, sono giunti gli esperti.
In passato si pensava che un bambino alla nascita fosse come una “tabula rasa?, una tavoletta di cera vergine dove non c’era nulla e dove solo le esperienze successive, l’educazione e le influenze sociali avrebbero scritto una storia. Sul versante opposto alla teoria della “tabula rasa? c’era chi sosteneva che le persone nascessero già con un loro bagaglio genetico, determinato e immutabile, e che l’ambiente influisse poco o niente sulla vita dell’individuo. Questi signori si chiamavano “innatisti?, perché affermavano che il patrimonio personale era innato e non appreso.
Nessuna delle due teorie, però, era pienamente soddisfacente. Oggi, infatti, sappiamo che una persona nasce con un suo temperamento, cioè con un insieme di tendenze caratteriali/biologiche che formano il suo corredo innato. Questo corredo è unico ed è come un’impronta che caratterizza il modo d’affrontare il mondo. Accanto a questo, però, l’educazione ricevuta, il legame con i genitori, le esperienze di vita, le amicizie, ecc. si mescolano con il temperamento di base e con la libertà di scelta che ogni persona possiede, facendo sì che il bambino possa diventare un individuo assolutamente originale e distinto da tutti gli altri.
Così – mentre le ricerche su questo argomento continuano - ai genitori di pargoli diversissimi diciamo: i vostri figli – in quanto esseri umani – nascono liberi, autonomi e unici. Non cerchiamo, allora l’omologazione, ma educhiamoli e dirigiamo il loro temperamento verso scopi positivi, cercando di valorizzare al massimo le loro tendenze più originali e più belle. In questo modo ognuno di loro riuscirà a dare il meglio che possiede, realizzando pienamente la propria personalità.
Per contattare il dott. Silvio Rossi potete mandare una e-mail all’indirizzo sirossi@tin.it oppure scrivere alla Redazione di Giacomino smusa@tin.it tel 06.85355576.
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Dei diritti e dei minori
Wednesday, 8/2/2006
Progetto ideato
dal Teatro del Buratto e da Coop Lombardia
in collaborazione con
Pandora
Scuole Elementari dell’Istituto Comprensivo “Tommaso Grassi?
I Diritti dei Minori è il tema di un’iniziativa che coinvolge più di trecento bambini di due Scuole Elementari di Milano e che ha come esito finale l’allestimento di una mostra animata che verrà installata all’interno del Centro Commerciale COOP di P.le Lodi e che potrà essere fruita nel mese di aprile e maggio da tutti gli alunni delle scuole coinvolte, dai loro genitori e parenti, dalle altre scuole del quartiere e da tutti i clienti del Centro Commerciale.
Il progetto nasce dalla collaborazione tra il Teatro del Buratto e Coop Lombardia che hanno alle spalle già altre iniziative condivise rivolte all’infanzia e ha uno spunto: l’apertura a Milano in Piazzale Lodi di un nuovo Centro Commerciale. Il Teatro del Buratto, attento conoscitore del mondo dei bambini, offre, nella realizzazione di questo progetto, un approccio creativo tramite lo specifico artistico di cui è portatore e la Coop rinnova il suo impegno in attività sociali legate alla scuola e al territorio. Da sempre, infatti, investe risorse economiche ed umane al fine di diffondere i valori e la pratica dell’impegno collettivo e della solidarietà.
“Sappiamo che il tema ha il sapore della riflessione tra adulti e per adulti – dicono Gianfranco Bella e Marco Muzzolon, i due registi del progetto per il Teatro del Buratto - ma in questo caso non è così:
si esprimono i bambini, stimolati dagli strumenti che sono in nostro possesso e che bene conosciamo, esprimono la loro creatività. Sono i mittenti e i destinatari di questa comunicazione e la mostra sarà il dono che essi stessi faranno al mondo degli adulti e anche agli altri bambini?.
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Convenzione Internazionale sui Diritti dell’Infanzia
Wednesday, 8/2/2006
Approvata dall’assemblea Generale delle Nazioni Unite il 20 novembre 1989 e ratificata dall’Italia con Legge del 27 maggio 1991 n. 176.
1. Il bambino (o bambina) è ogni essere umano fino a 18 anni
2. Gli Stati devono rispettare, nel loro territorio, i diritti di tutti i bambini: handicappati, ricchi e poveri, maschi e femmine, di diverse razze, di religione diversa, ecc.
3. Tutti coloro che comandano devono proteggere il bambino e assicurargli le cure necessarie per il suo benessere.
4. Ogni Stato deve attuare questa Convenzione con il massimo impegno per mezzo di leggi , finanziamenti ed altri interventi. In caso di necessità gli Stati più poveri dovranno essere aiutati da quelli più ricchi.
5. Gli Stati devono rispettare chi si occupa del bambino.
6. Il bambino ha diritto alla vita. Gli Stati devono aiutarlo a crescere.
7. Quando nasce, un bambino ha diritto ad avere un nome, ed essere registrato, ed avere l’affetto dei genitori.
8. Il bambino ha diritto al proprio nome, alla propria nazionalità e a rimanere sempre in relazione con la sua famiglia
9. Il bambino non può essere separato, contro la sua volontà, dai genitori. La legge può decidere diversamente quando il bambino viene maltrattato. Il bambino separato dai genitori deve mantenere i contatti con essi. Quando la separazione avviene per azioni di uno Stato (carcerazione dei genitori, deportazione ecc.) il bambino deve essere informato del luogo dove si trovano i suoi genitori.
10. Il bambino ha diritto ad andare in qualsiasi Stato per unirsi ai genitori. Se i genitori abitano in Stati diversi, il bambino ha diritto a mantenersi in contatto con loro.
11. Il bambino non può essere portato in un altro Stato illecitamente. Tutti gli Stati si devono mettere d’accordo per garantire questo diritto.
12. Il bambino deve poter esprimere la propria opinione su tutte le cose che lo riguardano. Quando si prendono decisioni che lo interessano, prima deve essere ascoltato.
13.Il bambino ha diritto di esprimersi liberamente con la parola, lo scritto, il disegno, la stampa ecc.
14. Gli Stati devono rispettare il diritto del bambino alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione.
15. Il bambino ha diritto alla libertà di associazione e di riunione pacifica.
16. Il bambino deve essere rispettato nella sua vita privata. Nessuno può entrare a casa sua, leggere la sua corrispondenza o parlare male di lui.
17. Il bambino ha diritto a conoscere tutte le informazioni utili sul suo benessere. Gli Stati devono: far fare libri, film ed altro materiale utile per il bambino; scambiare con gli altri Stati tutti i materiali interessanti adatti per i bambini; proteggere i bambini dai libri o da altro materiale dannoso per loro.
18. I genitori (o tutori legali) devono curare l’educazione e lo sviluppo del bambino. Lo Stato li deve aiutare rendendo più facile il loro compito.
19. Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di violenza.
20. Lo Stato deve assistere il bambino che non può stare con la sua famiglia affidandolo a qualcuno. Chi si occupa del bambino deve rispettare le sue abitudini.
21. Gli Stati devono permettere l’adozione nell’interesse del bambino. L’adozione deve essere autorizzata dalle autorità con il consenso dei parenti del bambino. Se l’adozione non può avvenire nello Stato del bambino, si può fare in un altro Stato. L’adozione non deve mai essere fatta per soldi.
22. Gli Stati devono cercare di unire alla sua famiglia il bambino separato e, se non ha famiglia, lo Stato lo deve proteggere come qualsiasi altro bambino.
23. Il bambino svantaggiato fisicamente e mentalmente deve vivere una vita completa e soddisfacente. Gli Stati devono scambiarsi tutte le informazioni utili per migliorare la vita dei bambini disabili e devono garantire l’assistenza gratutita se i genitori o i tutori sono poveri. Inoltre bisogna fornire al bambino occasioni di divertimento.
24. Il bambino deve poter vivere in salute anche con l’aiuto della medicina. Gli Stati devono garantire questo diritto con diverse iniziative : fare in modo che muoiano meno bambini nel primo anno di vita; garantire a tutti i bambini l’assistenza medica; combattere le malattie e la malnutrizione fornendo cibi nutritivi ed acqua potabile; assistere le madri prima e dopo il parto; informare tutti i cittadini sull’importanza dell’allattamento al seno e sull’igiene; aiutare i genitori a prevenire le malattie e a limitare le nascite.
25. Il bambino che è stato curato deve essere controllato periodicamente.
26. Ogni bambino deve essere assistito in caso di necessità, di malattia o necessità economica, tenendo conto delle possibilità dei genitori o dei tutori.
27. Ogni bambino ha diritto a vivere bene. Gli Stati devono aiutare la famiglia a nutrirlo, a vestirlo, ad avere una casa, anche quando il padre si trova in un altro Stato.
28. Il bambino ha diritto all’istruzione. Per garantire questo diritto gli Stati devono: fare le scuole elementari obbligatorie per tutti; fare in modo che tutti possano frequentare le scuole medie; aiutare chi ha capacità a frequentare le scuole superiori; informare i bambini sulle varie scuole che esistono. Gli Stati devono controllare anche che nella scuola siano rispettati i diritti dei bambini.
29. L’educazione del bambino deve: sviluppare tutte le sue capacità rispettare i diritti umani e le libertà; rispettare i genitori, la lingua e la cultura del Paese in cui egli vive; preparare il bambino ad andare d’accordo con tutti; rispettare l’ambiente naturale.
30. Il bambino che ha una lingua o una religione diversa ha diritto di unirsi con gli altri del suo gruppo per partecipare ai riti e parlare la propria lingua.
31. Il bambino ha il diritto di giocare, di riposarsi e di svagare. Gli Stati devono garantire a tutti questo diritto.
32. Il bambino non deve essere costretto a fare dei lavori pesanti o rischiosi per la salute. Gli Stati devono approvare delle leggi che stabiliscano a quale età si può lavorare, con quali orari e in quali condizioni. Devono punire chi non le rispetta.
33. Gli Stati devono proteggere il bambino contro le droghe ed evitare che sia impiegato nel commercio della droga.
34. Gli Stati devono proteggere il bambino dallo sfruttamento sessuale.
35. Gli Stati devono mettersi d’accordo per evitare il rapimento, la vendetta o il traffico dei bambini.
36. Gli Stati devono proteggere il bambino da ogni forma di sfruttamento.
37. Nessun bambino deve essere sottoposto a tortura o punizioni crudeli. Se un bambino deve andare in prigione, deve essere per un motivo molto grave e per un breve periodo. In carcere deve essere rispettato, deve mantenere i contatti con la famiglia e deve essere tenuto separato da carcerati adulti.
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Sale cinematografiche
Wednesday, 8/2/2006
Col link sottostante accederete al sito dei film e delle sale cinematografiche di Roma dove vengono proiettati.
Buona navigazione e….buona visione!
Le sale cinematografiche di Roma
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Biblioteche
Wednesday, 8/2/2006
A Roma ci sono ben 25 biblioteche sparse su tutto il territorio e in quasi tutte c’è una sezione per i ragazzi.
Una - la Centrale Ragazzi - è dedicata esclusivamente ai più giovani e qui, oltre ai libri, si organizzano anche incontri, laboratori e letture animate.
Troverete di seguito l’elenco delle biblioteche comunali che dispongono di volumi per giovani e giovanissimi con l’indicazione del quartiere e della circoscrizione in cui si trova.
Per tutte le altre informazioni basta fare clic sul nome della biblioteca.
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Le vacanze sono più belle, insieme.
Wednesday, 8/2/2006
Vi ricordate, ragazzi, a Natale, che felicità ? Sotto l’abete sfavillante, c’era lui, il cucciolo tanto desiderato, motivo di tortura di tutte le madri ossessionate dai vostri incalzanti: “Mamma mi compri un cagnolino??. Esemplare di razza o un dolcissimo bastardino, lui era lì, nello scatolone di cartone in attesa soltanto di tanto amore.
E da allora, si trattasse di Lilli, Fido o Nerino, lui - o lei - è diventato il vostro più fedele amico, con lui avete giocato, lo avete strapazzato e coccolato. Ha sopportato pazientemente tutti i vostri schiribizzi e capricci.
Adesso, però, Natale è lontano, siamo vicini alle vacanze estive e, come sempre, si ripropone l’annoso problema di cosa fare di Fido mentre voi siete in viaggio.
Prima di prendere qualsiasi decisione, ricordatevi: il vostro cagnolino sarebbe felicissimo di venire con voi in vacanza, a prendere un po’ di aria buona. Quindi, adoperatevi per convincere i vostri genitori a portarlo con voi. Dite a papà che ci sono molti alberghi e pensioni, in Italia e all’estero, dove gli animali sono ben accetti. Lo stesso vale per gli stabilimenti balneari. Affrontare qualche fastidio in più per il vostro compagno fedele significa imparare a rinunciare per il bene degli altri. Un’ ottima lezione di vita.
Se, peròi, non potete fare a meno di lasciarlo in città, affidatelo pure ai pensionati per animali ma, attenzione, soltanto dopo esservi accertati che si tratta di un posto dove amano gli animali.
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A Roma con la Lupa
Thursday, 21/10/1999
Se avete deciso di far nascere il vostro bambino o la vostra bambina a Roma, siate certe che lui o lei ve ne saranno grati, per sempre. Romanticismi e storicismi a parte, però, vediamo quali garanzie e opportunità offre la Capitale alle puerpere, nell’ultima estate che precede il 2000. Anche se la Sanità italiana non gode di ottima fama, non fatevi intrappolare dal luogo comune del “più si paga e più si è sicuri”. Ci sono strutture pubbliche – nel nostro Paese e a Roma - di tutto rispetto, con personale altamente qualificato e attrezzature all’avanguardia. Tra gli ospedali, inoltre, si può scegliere quello che più rispetta le Vostre esigenze di donne e di mamme.. Non scartate, quindi, a priori, l’ospedale per la clinica privata, anche se questa spesso offre una migliore coreografia: in Italia, purtroppo, si registra un elevato numero di parti cesarei che, in alcune zone, raggiungono – e certe volte superano - il 50% dei parti (per l’Organizzazione Mondiale per la Sanità non ce ne dovrebbero essere più del 10-15% ).
In clinica, in ospedale o a casa?
Qualsiasi struttura abbiate scelto come “nido” per mettere alla luce il vostro bambino/a, è bene non dare niente per scontato. Ecco, allora, alcune cose da chiarire con la clinica o l’ospedale per essere sicure che queste non deludano le Vostre aspettative::
- Com’è organizzata la struttura? Accertatevi del numero dei posti disponibili nel reparto ostetrico, delle caratteristiche delle camere di degenza, di quante sale travaglio e di quante sale parto ci sono, del numero delle sale operatorie. Se avete deciso di partorire in una clinica privata o convenzionata, accertatevi che questa resti aperta anche nei mesi estivi.
- L’assistenza durante la gestazione: è necessario sapere in anticipo se la struttura presso la quale avete deciso di partorire organizza dei corsi di preparazione al parto. Questo per evitare di rimanere senza assistenza durante la gravidanza. Gli ospedali, in genere, organizzano corsi a pagamento ( non superano il costo delle 70.000 lire).. Le strutture private e convenzionate, invece, gestisco più liberamente i corsi di preparazione al parto: è bene, quindi, contattarle già dai primi mesi di gestazione.
- Anche i Centri e le Associazioni di informazione sulla maternità e sulla nascita organizzano corsi di preparazione al parto e seguono la mamma fino a dopo la nascita del bambino/a, offrendo anche la possibilità di partorire a casa. Per quanto riguarda Roma c’è un’ampia scelta:
ARIS tel. 06/5810267; 06/5881824
Artemide tel. 06/70476220/7577139
Ass. Las Parteras tel.06/5504141
Ass. Ostetriche Centro Nascita tel.06/7821587
Centro nascita Montessori 06/80691391 fax 06/8080390
Centro Simonetta Tosi 06/6879775
Centro studi Yoga tel.06/44240491
Dipartimento di Ricerca sulla vita prenatale tel.06/5209304
Il Melograno tel. 06/70475606
La degenza: riguarda la durata della degenza (da 3 a 5 giorni per il parto spontaneo e da 5 a 7 giorni per il cesareo) e le modalità di accesso alla struttura. Negli ospedali si entra passando dal Pronto Soccorso, nelle cliniche private è necessario prenotare la stanza, contattando con largo anticipo la struttura.
Le procedure del travaglio e del parto: è la voce più complessa in cui sono specificate le varie modalità di assistenza. Chiedete pure al personale ostetrico di visitare il reparto maternità, perché il luogo vi risulti più familiare al momento del parto. Chiedete di visitare la sala travaglio e la sala parto. Informatevi se vi lasciano libere di scegliere la “posizione” in cui partorire. (non datelo per scontato!). Se interventi quali l’episiotomia ( il taglio dalla vagina all’ano), il clistere, la tricotomia ( la depilazione del pube) vengono fatti di routine oppure sono scelti liberamente dalla donna.
In Italia la legge parla chiaro: << … bisogna favorire l’autonoma scelta della donna e la sua partecipazione attiva nell’espletamento del tipo di parto da affrontare, evitando l’imposizione di ritmi e di posizioni a lei non confacenti, forme analgesiche non richieste, interventi intempestivi, e prospettando senza indugio alla donna e al padre l’eventuale esigenza di procedere ad intervento operatorio>> (Articolo 2 della legge n.84 del 3/6/1985).
Il neonato: Non dimenticatevi di chiedere informazioni su ciò che riguarda la nursery: se è possibile avere il bambino nella propria stanza per tutto il periodo della degenza; se potete abbracciare subito dopo il parto; se c’è un reparto di terapia intensiva (sono poche le strutture private dotate di un reparto di cura intensiva, assolutamente necessario in caso di complicazioni).
L’allattamento: informatevi su “come” e “dove” è possibile allattare il bambino/a, sui tempi e gli orari delle poppate. Se la clinica o l’ospedale favoriscono – e in che modo - l’allattamento al seno. Se il bambino viene nutrito con il biberon prima di conoscere il latte materno ( vedi archivio di Giacomino nella rubrica Mamme)
L’orario delle visite: accertatevi che il papà del bambino sia libero di farvi visita in qualsiasi momento e informatevi sugli orari per ricevere parenti ed amici.
I costi della degenza: Non dimenticate di chiedere il preventivo delle spese se vi affidate ad una struttura privata o convenzionata. I prezzi variano sia per il tipo di stanza, sia per il tipo di parto (il cesareo ha costi molto più elevati rispetto al parto naturale). Informatevi su QUANTI PARTI NATURALI E QUANTI CESAREI SONO STATI FATTI IN QUELLA STRUTTURA NELL’UTLIMO ANNO.
Secondo i dati riportati nella Guida ai luoghi del parto, infatti, nelle strutture private romane la maggior parte delle donne partorisce con parto cesareo ( 67%).
La guida, redatta in collaborazione tra il Melograno (Centro Informazione maternità e nascita) e il Comune di Roma (Commissioni delle elette dell’Ufficio Pari Opportunità), fornisce dei parametri che consentono di valutare più coscientemente la scelta delle strutture pubbliche, private e convenzionate dove partorire a Roma. La guida si può richiedere gratuitamente presso i consultori, le farmacie comunali, le sedi delle varie circoscrizioni di Roma e il Melograno (via Saturnia 4a, tel.06 70475606) che, inoltre, organizza corsi per la donna in gravidanza, fornisce un’assistenza per il periodo che precede e che segue il parto, e un mercatino dell’usato ( abbigliamento, libri e attrezzature per l’infanzia).
Come prepararsi alla gravidanza
Appena si parla di gravidanza si pensa subito al ruolo della madre nella sfera familiare alle sue responsabilità, ai suoi doveri ai suoi egoismi, ma ciò che è opportuno evidenziare è parlare dei problemi, delle attese, delle aspettative e delle angosce che spesso accompagnano la donna al momento del parto e dell’importanza di trovare una persona di fiducia che la accompagni in questo meraviglioso viaggio.
Molte donne in gravidanza, al contrario, vivono questa situazione con disagio e allarmismo, spesso hanno il timore di non fare mai la cosa giusta. Una donna in attesa deve ricordarsi, che è lei la prima specialista di se stessa, anzi proprio in questa eccezionale circostanza deve riacquistare la capacità di sentire i suoi bisogni e i suoi desideri, e uno specialista potrà darle sì consigli, nel caso sussistano dei problemi e aiutarla a decifrare i suoi sintomi, ma è la donna la vera protagonista della gravidanza, come suggerisce Quando vola la cicogna, ediz. FrancoAngeli, libro curato dal personale specializzato del Melograno. Sempre secondo questo prezioso libro, la donna oggi ha perso il suo potere decisionale, preso ora da un qualsiasi medico specialista o parente sempre pronto a dare consigli, con i quali la donna stabilisce spesso un rapporto di passività e di dipendenza. Lo specialista, secondo Annamaria Gioacchini, ostetrica del Melograno, dovrebbe aiutare la donna ad avere fiducia in se stessa, ricordandole sempre che la nuova condizione è puramente fisiologica, e non è una “malattia che va curata”, è un atto naturale e come tale deve viverlo, ossia nella più totale serenità, godendo al massimo delle meravigliose emozioni che riserva una condizione così unica e particolare.
Il primo consiglio che ci viene dato da Annamaria è quello di affidarsi ad uno specialista, sia esso un ginecologo/a o un’ostetrica e stabilire con questi, un rapporto di fiducia e chiedere quindi il necessario sostegno, aiuto e assistenza per tutta la durata della gravidanza nel rispetto della propria scelta e delle proprie esigenze. Nel caso in cui sorgessero dei dubbi fondati, si può ricorrere al parere di un altro specialista. La fiducia è essenziale per potervi affidare, ma si consiglia di non dipendere passivamente.
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Fratello di latte
Thursday, 21/10/1999
Di Benedetta de Vito
Leonardo non è solo: Leonardo, il mio unico bimbo di undici mesi, a Roma o chissà dove, ha dei fratellini di latte. Forse non ne incontrerà mai nessuno, d’accordo, ma è bello sapere che in giro per il mondo dei bimbetti meno fortunati di lui, magari nati prematuri, o con malformazioni cardiache o intestinali, sono cresciuti, protetti dal calduccio del loro cubicolo pieno di tubi e tubicini, anche grazie al mio latte. Al suo latte. Che poi per quei piccini è più che un nutrimento, è un farmaco. Se questo piccolo–grande miracolo è stato possibile lo devo alla Banca del latte umano dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù, nata nel 1989, grazie all’impegno della dottoressa Maria Amalia Ambruzzi. Per me è stato un incontro casuale, tre minuti di servizio sul Tg2, un numero di telefono preso al volo, con Leonardo tra le braccia, ed eccomi “donatrice” di latte. Prego, “mucca Carolina diplomata”, come mi chiama mio marito, che se la ride ma io so che è fiero di quel diploma color carta da zucchero che mi incorona balia del nuovo millennio per “l’alto contributo umano offerto come donatrice del proprio latte a favore dei piccoli malati”.

Tutto inizia con delle analisi (una passeggiata per le neomamme, abituate a ben altro!) poi comincia l’avventura fatta di fatica e di allegria, tra le poppate e le “mungiture”. Un po’ a Leonardo e un po’ agli altri bimbi. Naturalmente, come ogni banca che si rispetti, anche quella del latte umano è ben organizzata. Tutti i lunedì mattina – puntuale come il levar del sole – arriva la telefonata della gentile signorina Luciana Dell’Uomo, dietista dell’Ospedale: ” Signora, ha latte per noi?” Per rispondere sì occorre averne raccolto (negli appositi biberon sterilizzati, forniti dal Bambin Gesù) almeno 700 Cc. Il che significa 100 Cc al giorno. Non poco. Almeno per me che, spesso, ho saltato un turno (o anche due). Ma la signorina mi rassicurava così: “Pensi che un bimbo prematuro non prende più di 50 Cc al giorno!”. Insomma si va avanti volentieri. La voce squillante della Dell’Uomo conclude:” Ci sentiamo lunedì prossimo, non si preoccupi!” Oppure, se il latte c’è:” Allora le mando il pony, mercoledì mattina. Dalle 9 alle 12, mi raccomando, si faccia trovare in casa”.
Prima di riagganciare giunge l’altra domanda da copione: “Quanti biberon le faccio avere, signora?”
“Faccia sette” che mi bastano per un po’, penso tra me e me, mentre Leonardo, sulla sdraietta, sorride con gli angeli. Nel frattempo, in freezer, schierati come soldatini, sono già belli e pronti i biberon che dovrò consegnare. Tutti quanti sono etichettati da me: nome, cognome, quantità del latte, giorno di mungitura. Al mercoledì mattina, suona il citofono ed ecco il ragazzo del pony di turno, sorridente sempre. Porta con sé un thermos da pic-nic che si apre per inghiottire i miei diafani “soldatini” e rifornire dei sette biberon richiesti. Così si ricomincia, mentre Leonardo, ignaro e felice, guarda impudente il fattorino con quei suoi grandi occhi di bimbo ed io penso ad altri occhi, ad altri bimbi, ai fratellini di latte del mio bambino.
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Allattare e lavorare
Thursday, 21/10/1999
di Martina Carabetta
Lavorare e allattare al seno il proprio bambino è possibile. Basta organizzarsi.
Il latte materno è il miglior cibo per il neonato e proseguire l’allattamento al seno anche quando la neo-mamma rientra in ufficio permette di continuare a sfruttare questo “tesoro” sia a livello nutritivo che relazionale.
Una mamma che si allontana dal sul piccolo per mezza giornata, recupera così momenti di gioia e intimità, compensa il distacco e mantiene forte il legame con il bambino.
Durante i primi mesi di vita, il bambino ha particolarmente bisogno della madre. Così, se possibile, è consigliabile prolungare il più possibile il congedo per maternità (la legge garantisce almeno tre mesi alle lavoratrici dipendenti). Comunque – anche se il lavoro non permette - non è necessario interrompere l’allattamento al seno e anticipare lo svezzamento che, se troppo precoce, espone a diversi pericoli, come quello di sviluppare reazioni allergiche nel bambino.
Il latte materno si può tirare con un tiralatte e surgelare nel freezer già qualche settimana prima del rientro a lavoro. Il latte si conserva perfettamente alle basse temperature!
Unico – ma importantissimo accorgimento – è l’igiene.
Qualunque sia il metodo usato (tiralatte o spremitura manuale) è importante avere le mani ben pulite e usare contenitori sterilizzati (in commercio ci sono bustine pronte da riempire, ma vanno bene anche i vasi di vetro, come i barattoli della marmellata ).
Il latte che viene tirato più volte durante la giornata deve essere versato in piccoli recipienti, raffreddato in frigo e - soltanto in un secondo momento - congelato. Per evitare “l’ingorgno” e far assestare la produzione del latte, è possibile “fare scorta” anche in ufficio, conservando il latte una borsa termica con il ghiaccio.
Il latte scongelato non può essere ri-congelato: per questo è meglio utilizzare piccoli contenitori (60 - 80 gr) che non vanno, però, riempiti completamente perché – quando congela - il latte aumenta di volume. Sui contenitori va segnata la data.
Il latte così conservato mantiene tutti i suoi principi nutritivi e non diventa mai “leggero” neanche dopo un anno o più di allattamento.
Potete trovare ulteriori informazioni e consigli sull’allattamento al seno
sul libro “L’arte dell’allattamento materno” edito da Le Leche League.
Oppure contattando LA LECHE LEAGUE al suo sito Internet.
Per sapere qual è la consulente più vicina a voi, mandate una e-mail a: m.carabetta@mclink.it
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