Generale

Un figlio al di là del mare: L’adozione a distanza di Ester Ponti

Thursday, 21/10/1999


Luis Henrique è il mio bambino brasiliano. E’ color nocciola, i capelli ricciuti e ha un visetto lungo e stretto. Nella fotografia che mi ha mandato, posa davanti a un’immacolatella dal manto celeste. Porta una maglietta sghemba, a righe biancazzurre, un paio di shorts color del cielo e i piedi nudi che fanno naso naso.Sorride, ma si vede che lo fa per forza, che gli hanno
detto, dai, che scattiamo, sorridi piccoletto. Luis Henrique non è orfano,  non è un “menino de rua”, vive con i suoi genitori. Ma sapete quanto guadagnano il suo papà e la sua mamma? Un-dollaro-uno al giorno. E fanno i braccianti agricoli. Li chiamano “boia fria” che vuole dire gavetta fredda. Significa che all’ora di pranzo, mangiano pollo freddo, riso freddo, verdura fredda. Inutile aggiungere che quando lasciano la loro casupola, all’alba, la gavetta è ben calda. Luis Henrique (otto anni su due gambe stecche) resterebbe solo, tutto il santo giorno. Se non fosse che, sulla sua strada, ha incontrato le suore missionarie francescane angeline che, nel paesino dove abita Santo Antonio de Plastina,  hanno creato un piccolo “Lar”; ovvero un rifugio, un posto dove stare per non finire dritti sulla strada, magari a far brutti incontri. Così Luis Henrique, ogni giorno, è lì e studia e impara. A me ha mandato un disegno con il sole e una casetta, poi anche un grembiulino violetto e lillà con la pettorina ricamata (ma credo sia opera delle suorine…) e un foglietto stropicciato con su scritto “Con afetto, Luis Henrique”. (I brasiliani usano poco le doppie!)
A pagare il Lar (e libri, quaderni, matite) a Luis Henrique siamo io e mio marito. Dividiamo la cifra in due parti uguali: 250 mila lire io, 250 mila lire lui, che guadagna molto di più di me. Ma così ci sentiamo genitori adottivi entrambi perché la scelta è stata fatta assieme, io e lui solamente, come quando abbiamo deciso di mettere al mondo un figlio (cioè nel nostro caso due!) Avrete capito che il mantenimento del piccolo brasiliano costa solo mezzo milione all’anno, una miseria se paragonato alla retta dell’asilo dei nostri due gemelli, Riccardo e Rosellina.
Certo il nostro gesto - ne siamo consapevoli - è come un mattone pollicino che dovrebbe sostenere un nuovo asilo. Poco, ma si sa, mattone dopo mattone, ecco le mura, ecco le aule, il giardinetto, la sala da pranzo.

 Se volete partecipare con un vostro piccolo mattone, contattate Suor Maria Consonni al numero 06-66418021. L’indirizzo dell’istituto delle suore francescane angeline è Via di Villa Troili,26 -00163 Roma. Suor Maria e le sue consorelle hanno bambini da sostenere un po’ ovunque, perché ovunque sono presenti con i loro “Lar”. Aiutano i bambini africani, i colombiani, i brasiliani. Noi abbiamo dato fiducia a loro, alle suore angeline, e sostegno al piccolo Luis Henrique che, da laggiù, ci manda ogni tanto i suoi bacetti.

Maternità e lavoro, una scelta impegnativa

Thursday, 21/10/1999

Di Valentina Massinelli

Mentre lo Stato si dota di un Ministero per le Pari Opportunità, il Governo vara nuovi incentivi a sostegno della maternità ed il Papa benedice la sacralità della famiglia, le donne che scelgono di diventare madri si trovano spesso di fronte ad un bivio. Non importa che si tratti di un ufficio grande o piccolo o di un lavoro più o meno qualificato. Le regole spietate, improntate unicamente alla logica del profitto, che governano il settore privato colpiscono a tutti i livelli. Produci di meno? Non sei più flessibile? Se sei fortunata sarà solo la tua carriera a risentirne, nel peggiore dei casi invece l’azienda si renderà conto che non gli conviene più tenerti, al tuo posto ci metteranno qualcuno che non ha figli, magari più giovane oppure addirittura che porta i pantaloni, tanto per non correre rischi. E se l’ufficio ha meno di quindici dipendenti non c’è neanche bisogno di una giusta causa o di un giustificato motivo, come recita le legge, a patto che il datore di lavoro sia disposto a sborsare qualche milione in più come indennità di licenziamento.

A me è successo al ritorno da soli due mesi di congedo facoltativo per maternità. Una telefonata una settimana prima del rientro mi annuncia che per me in ufficio “non c’è più posto” e mi offrono dei soldi per restarmene definitivamente a casa. Ovviamente nessuno ammetteva che la mia bambina era la causa della loro decisione, ma parlavano di “riorganizzazione del lavoro” all’interno dell’ufficio. Guarda caso la riorganizzazione incideva soltanto sul mio posto di lavoro e il fatto che ero l’unica impiegata sposata con bambino e l’unica con un contratto a tempo indeterminato era solo un caso.

La vicenda di Mara invece sfiora la beffa: due volte incinta e due volte licenziata perché quando è arrivata la prima lettera di licenziamento aspettava già Chiara. Laura, 33 anni, invece è stata più fortunata, ma per tenersi il suo lavoro deve far “dimenticare” di essere madre: se le occorre un’ora per portare la bambina dal pediatra, dice che deve riprendere la macchina dal meccanico. O se la bimba sta male dice che sta male lei.

E pensare che in un recente convegno svoltosi a Los Angeles (USA) è emerso che durante la gravidanza il cervello ha la possibilità di modificarsi ed evolversi rendendo le future madri più intelligenti!

Le informazioni sui diritti delle lavoratrici madri sono nella legge n. 1204 del 30 dicembre 1971 e sulla gazzetta ufficiale 18 gennaio 1972 n.14

Informazioni su Internet si trovano cliccando la voce “gazzetta ufficiale” su qualsiasi motore di ricerca oppure consultando il sito www.leggi.it

Un lavoretto piccolo piccolo.

Thursday, 21/10/1999

Tra una pappa ed un cambio di pannolino, sempre più mamme decidono di ritagliarsi un po’ di tempo per un lavoretto a domicilio. Si tratta spesso di donne che per vari motivi hanno lasciato il lavoro che svolgevano prima di avere il bebè, ma che desiderano fare comunque qualcosa, anche se con modi e tempi meno stressanti e soprattutto compatibili con i ritmi del bambino.

C’è chi, ad esempio, mette a frutto abilità che prima impiegava in ufficio: chi conosce una lingua stranieraesegue traduzioni da casa oppure dà ripetizioni agli studenti del quartiere. Chi è abile con il computer esegue battiture di tesi o testi ( le Università sono piene di studenti che richiedono questo servizio). Il segreto è “pubblicizzarsi”, e ingenere questo avviene con il passaparola.

Nel mio palazzo, una neo-mamma esegue piccoli lavori di sartoria. Ha iniziato facendo un favore ad un’amica che aveva bisogno di scorciare i pantaloni ed ora che la voce si è allargata, stringe e allarga gonne, vestiti ecc. per tutto il vicinato. 

Altre mamme invece riescono a vendere i loro prodotti grazie alla collaborazione di qualche negoziante: dai maglioncini eseguiti a mano o con la macchina da maglieria, ai lavori di ricamo sui corredini, alle saponette profumate fabbricate a casa con essenze naturali.

Chi, poi, sa navigare in Internet ha la possibilità di trovare tantissime opportunità di lavoro a domicilio o di telelavoro. Ci sono ditte che offrono lavori di cucito, trascrizioni di indirizzi, incollaggio di etichette, inbustamento di deplian. Naturalmente bisogna usare un po’ più della normale cautela quando si selezionano questo tipo di offerte di lavoro. 

Per quanto riguarda invece il telelavoro occorre munirsi di un computer, un modem ed una linea telefonica e le offerte di lavoro vanno dall’inserimento dati, alla trascrizione di nastri di convegni, alla recenzione di schede bibliografiche, alla correzione di bozze, alle ricerche bibliografiche, storiche, culturali, ecc. Il materiale viene scaricato da Internet nel proprio computer, elaborato secondo la richiesta e rispedito tramite posta elettronica. 

Per la ricerca dei siti basta utilizzare un qualunque motore di ricerca e digitare “lavoro a domicilio” o “telelavoro”.

Découpage, stencil, patchwork ed altro ancora per le mamme che vogliono dare sfogo alla loro creatività. La casa editrice DEMETRA pubblica le collane “I manuabili” e “Del segno e del colore”. Si tratta di simpatici manuali, dal costo contenuto (da 13.000 a 16.000 lire), ricchi di fotografie e disegni che introducono passo dopo passo all’arte di lavorare la carta pesta, costruire bambole, fare cuscini antichi e moderni, dipingere e incidere sassi o creare e decorare cornici usando, volendo, materiali di recupero all’insegna dell’economicità.

I manuali si possono acquistare presso la libreria Demetra in Corso Vittorio Emanuele II, 35.

DITECELO!

Thursday, 21/10/1999

di Benedetta de Vito

Come tutti i giornali che si rispettino anche Giacomino ha la sua storia. Tutto comincia in una bella mattina di aprile, a Villa Torlonia, con un bambino vero, Giacomo,  portato a spasso dalla sua mamma vera, Sara. Sono lì, dunque, come ogni mattina, nell’allegra mischia quotidiana di passeggini, tricicli, bimbi, mamme e tate. Come capita ogni giorno nei parchi romani frequentati dai più piccini, si intrecciano le solite domande che almeno una volta (ma spesso molto di più) hanno fatto tutte le mamme del mondo. Comprese quelle di Villa Torlonia. “Tu che cosa dai da mangiare a Filippo?” “Quanto dorme al pomeriggio Valeria?” “Hai deciso dove portare Marco all’asilo?”. E altre consimili golosità. Sara (che da ragazza faceva la giornalista…) è tutt’orecchie e tutta lingua. Chiede, ascolta, registra. E pensa che ti ripensa finisce per inventarsi il fratellino virtuale di suo figlio: Giacomino nasce su Internet ed è un piccolo successo con le sue mille visite giornaliere. Pochi mesi dopo, Giacomino si fa tabloid: una scommessa vinta . Intanto Sara arruola mamme pronte a raccontare i loro segreti, gli indirizzi, le dritte: insomma noi, le mamme adottive di Giacomino. Così Valeria ha parlato del parco dove porta la sua bambina, Claudia ha raccontato di come guarisce il suo bambino con il Reiki,  Gemma ci ha portato a Piazza Vittorio, Valentina ci ha fatto scoprire il mondo della scherma e quello delle banche del tempo. Tutte abbiamo fatto del nostro meglio, ben sapendo quanto è dura fare la mamma e quanto, ancora di più, lo è a Roma. Adesso, però, tocca anche a voi. Ognuna di voi, ne sono sicura, sa qualcosina - una dritta, una chicca, un nonsoché - che potrebbe arricchire Giacomino e, cosa ancora più importante, facilitare la vita ad altre mamme. Insomma scriveteci, faxateci, emailateci (o come caspita si dice!). Sia chiaro che non ci aspettiamo “articoli”, ma segnalazioni, due-parole-due, un messaggino corto così. E allora, DITECELO, cioè raccontateci quello che vedete, riferiteci tutto ciò che vi sconforta o vi mette allegria, ciò che vi indigna o che, viceversa, vi piace. Ci sono troppe popò di cani? Troppe cicche, troppe altalene sgangherate? Oppure, ci sono i ponies (evviva!) o un chioschetto per un caffè (doppio evviva!) oppure gatti, colombi, piccioni.  Che è poi quanto hanno fatto Valeria o Ester e quello che, modestamente, faccio anche io. Insomma, gentili signore, DITECELO.

IL TRASLOCO A MISURA DI BAMBINO

Thursday, 21/10/1999


di Manuela Scopone

Quando i bambini sono piccoli sembrano essere molto attaccati alle loro abitudini. E non tollerano bene i cambiamenti, soprattutto quelli che riguardano l’ambiente nel quale sono abituati a vivere. Così, anche  le vacanze al mare o in montagna, o una gita di qualche giorno in albergo possono causare qualche problema di adattamento: “Torniamo a casa” ci implorano, in genere quando è ora di andare a dormire.
Chi deve traslocare da una casa all’altra con i bambini, poi, deve affrontare qualche disagio in più. E qualche preoccupazione in più.
La figlia di una mia amica, per qualche settimana successiva al trasloco ha manifestato il suo disagio facendo pipì a letto.
Dopo quattro anni, Filippo – nonostante abbia ora una casa più bella, una cameretta tutta per sé e un bel giardino – rimpiange ancora la sua vecchia casa, anche se si è spostato di poche centinaia di metri.
Certamente, cambiare casa, per i bambini, è sempre un po’ traumatico. Improvvisamente  vengono a mancare i punti di riferimento (i rumori, la luce di notte, la collocazione della camera di mamma e papà ).
Cosa possiamo fare, allora, per attutire questa sofferenza?
Per prima cosa parlare con loro. Prima e dopo il trasloco. E ascoltare le loro paure, con pazienza e comprensione. Così, se la prima notte hanno bisogno di sentirsi vicino a mamma e papà, è meglio non essere troppo intransigenti.
E’ importante, poi, coinvolgerli quanto più possibile . Portiamoli a vedere la nuova casa prima del trasferimento. Discutiamo con loro su dove andranno sistemati i mobili, il letto. Affacciamoci con loro alla finestra per vedere cosa c’è fuori.
Anche qualche accorgimento ”tecnico” non guasta. Perché il bambino non si senta improvvisamente senza punti di riferimento, è necessario quanto prima ricreare nella nuova abitazione l’ambiente domestico, partendo proprio dalla stanza dei bambini.
 ”E’ bene coinvolgere i piccoli sia quando si impacchettano le cose sia quando si risistemano gli oggetti nella nuova abitazione” suggerisce Laura Cicatiello della ditta di traslochi Cicatiello International Movers (numero verde 800-554401). “Spesso i genitori tendono a tener fuori i bambini dalla che si crea intorno ad un trasloco. Ma la nostra esperienza ci ha insegnato che è meglio far partecipare i bambini all’evento. Così, nonostante il gran da fare, i nostri operai non dimenticano di giocare un po’ con i piccoli, dandogli le scatole da riempire, aiutandoli a incartare il peluche del cuore e, quando arrivano a casa nuova, a ritrovare le loro cose. In tal modo, i bambini non si sentano strappati dalla loro cameretta, dai loro giochi e vivono meglio il cambiamento”

Incontro il libro

Thursday, 21/10/1999
” Incontro il libro”
I libri vanno a scuola

I libri vanno a scuola per incontrare i ragazzi, per farsi conoscere, per creare o arricchire le loro biblioteche, perché i bambini possano trovare materiale sempre nuovo e stimolante che susciti in loro il piacere della lettura.

Giacomino mette le ali ai libri e li porta a scuola. 
Chiede agli Editori di regalare alcuni libri alle biblioteche scolastiche e organizza incontri con gli autori, gli illustratori, organizza laboratori perchè i ragazzi possano scoprire tutti i segreti dei libri, ed imparino ad amarli e a considerali i loro più cari amici.

L’idea nasce lo scorso anno e viene presentata alle Case editrici durante la Fiera del Libro di Bologna. A ottobre cominciano ad arrivare le donazioni per la biblioteca della Rome International School, la scuola pilota che ha dato tutta la sua disponibilità per questo progetto. A novembre gli scaffali della biblioteca cominciano a riempirsi di volumi. E il primo appuntamento con “Incontro il libro” è un successo: non solo per le vendite, ma soprattutto per l’espressione soddisfatta dei bambini che sfogliano, chiedono, si incurioscono e - alcuni facendo la coletta - acquistano un  libro “in società”.Lunedì 11, Martedì 12 e Mercoledì 13 marzo i bambini e gli insegnanti della Rome International School hanno incontrato gli autori e gli illustratori nel secondo appuntamento di “Incontro il libro”. 
Silvana Gandolfi, autrice di numerosi libri per ragazzi, ha presentato ai bambini del grade 6 (11 anni) le sue pubblicazioni con Salani (Aldabra, La memoria dell’acqua, L’isola del tempo perso,        Occhio al Gatto, La scimmia nella biglia) I ragazzi - che avevano letto quasi tutti i suoi libri, ed erano rimasti particolarmente colpiti da Pasta di Drago - hanno intrattenuto il premio Andersen per più di un’ora, chiedendole tutto ma proprio tutto quello che la loro mente e la loro immaginazione suggeriva.
L’autrice - alla vigilia della partenza per Parigi per il Salon du Livre - si è letteralmente “donata” ai ragazzi raccontando i suoi “segreti”, le sue passioni ed anche le sue debolezze. 
Come si scrive una storia. Dove trovare l’ispirazione. Come costruire i personaggi e come farli uscire dalle pagine con il loro carattere e la loro personalità. Quali sono i rapporti con gli editori ecc ecc.
“Ti succede mai che butti via quello che hai scritto perchè non ti piace?” le hanno chiesto i ragazzi . “Certamente - ha risposto lei - e penso che si debba avere il coraggio di cestinare quello che non convince. Io ho buttato via un centinaio di pagine di un libro che stavo scrivendo perchè non mi convinceva”. A questo punto la curiosità dei ragazzi non ha avuto argini. E chissà che l’autrice prima o poi  non ripeschi quelle pagine!

Fernanda Pessolano
“Il frullamento delle acque”
Come è nato il mondo? Come è nato l’Universo?
Da tante piccole cellule che poi si sono unite. Da una grande esplosione.
E i bambini hanno disegnato la creazione del mondo. Un affascinante incontro dell’autrice del Frullamento delle acque (ED. Sinnos) che ha raccontato nel suo libro il mito indiano della creazione del mondo.

Mia Lecomte “Tiritere”
L’incanto delle filastrocche lette dall’autrice ha catturato l’attenzione dei più piccoli. Un momento di

grande tenerezza, anche per i bambini più grandi che hanno colto nel libro edito dalla Larus un prezioso regalo per il fratellino o la cuginetta. 
Comunicato stampa
Presentazione presso la Fiera di  Bologna edizione 2001
- Rome International School -
Come si festeggia  la  giornata del libro in Gran Bretagna e in Irlanda

COMUNICATO STAMPA
“Incontro il libro”: un’iniziativa per avvicinare i bambini alla lettura

MANIFESTAZIONI NELL’AMBITO DELLA GIORNATA INTERNAZIONALE DEL LIBRO (14 MARZO)

Per festeggiare la giornata internazionale del libro, il mensile www.giacomino.it organizza a Roma, presso la Rome international School, la manifestazione “Incontro il libro”. In collaborazione con prestigiose case editrici quali Salani, Larus, Alta Marea, Nuove Edizioni Romane, Sinnos autori e illustratori si incontreranno con i ragazzi della scuola internazionale per  parlare di LIBRI.

Il progetto “… incontro il libro”- nato da un’idea di Alessandra Romoli Venturi e Sara Musa -  presentato alla scorsa Fiera del Libro di Bologna, al suo esordio ha già registrato un clamoroso successo. Finalizzato alla promozione dei libri nelle scuole e all’incremento costante dei volumi delle biblioteche degli istituti, ha visto la partecipazione attiva delle case editrici, e la risposta entusiastica dei bambini che con grande gioia hanno sfogliato, esaminato, apprezzato ed acquistato libri per sé…e per gli amici più cari.

Nei giorni 11, 12 e 13 marzo, autori ed illustratori di libri per ragazzi parteciperanno ad incontri e laboratori con gli alunni della scuola  Rome International School: Silvana Gandolfi (autrice pluridecorata di classici della letteratura per ragazzi), Irene Scarpati e Rosalba Catamo, (rispettivamente autrice e illustratrice dello Sgalateo, gettonatissimo best seller per i bambini), Fernanda Pessolano (autrice de Il Frullamento delle acque, fiaba ispirata al mito indiano sulla creazione del mondo), Mia Lecomte (autrice delle Tiritere più canticchiate dai più piccoli).
Ulteriori informazioni sulla manifestazione “Incontro il libro” e sulle case editrici potete trovarle sul sito www.giacomino.it

Giacomino
Redazione: V.le Regina Margherita 217 – 00198 Roma
Tel. 06 4402825
e-mail
redazionegiacomino@libero.it

Responsabili del progetto:

Alessandra Romoli Venturi  ale.ali@jumpy.it
Sara Musa sara.musa@email.it cell 347 8120228

FIERA DI BOLOGNABologna, 6 aprile 2001

Spett. 

Alla C.A. Ufficio Promozione

Gentile editore,
al fine di far crescere nei bambini il piacere della lettura e di educarli al Libro con lo stesso entusiasmo con il quale si avvicinano ai nuovi canali comunicativi, siamo lieti di presentarLe il progetto “… incontro il  libro” al quale la Rome International School di viale Romania, 32 – 00197 Roma ha già aderito e confermato la sua disponibilità per settembre 2001.

Progetto “… incontro il  libro”

Obiettivo: Creare, incentivare e arricchire le biblioteche scolastiche perché i bambini possano trovare materiale sempre nuovo e stimolante che susciti in loro il piacere della lettura.

Sviluppo del progetto: Vendite programmate all’interno degli Istituti scolastici nell’ambito della “Settimana del libro”.  Durante questa manifestazione i singoli Istituti provvederanno – ciascuno secondo i propri metodi - alla promozione del libro attraverso la presentazione di  collane, saggi e novità fornite dalle case editrici. Letture ad alta voce di brani , incontri con l’autore, con gli illustratori e con quanti partecipano alla produzione del libro faranno parte di questa iniziativa che si concluderà con la vendita diretta IN LOCO.

Coordinamento e realizzazione del progetto: Giacomino sarà il vettore tra le case editrici e le scuole, provvederà al contatto con i singoli direttori didattici, organizzerà la vendita e si occuperà del rapporto con le case editrici. L’iniziativa – e i libri forniti - saranno promossi sulle pagine web del sito www.giacomino.it .

Tempi di realizzazione: Il progetto partirà nell’anno scolastico 2001-2002

Scuola pilota: La Rome International School  di viale Romania, 32 – 00197 Roma è la prima scuola che con grande entusiasmo aderisce al  progetto “… incontro il  libro”  e si impegna – per il prossimo anno scolastico  a mettere a disposizione gli spazi necessari per la vendita e ad organizzare “La settimana del libro” con progetti e laboratori.

Responsabili del progetto “… incontro il  libro”

Il lavoro minorile

Thursday, 21/10/1999

 250 milioni: tanti sono, in tutto il mondo, i bambini che lavorano.
 Contro ogni legge. A dispetto di qualsiasi denuncia delle associazioni in difesa dei diritti dei minori, il mondo continua a sfruttare il lavoro minorile. Nelle miniere, nei campi infestati dai pesticidi, nel commercio, nelle piccole attività industriali, oppure per strada. L’Unicef  - che insieme all’Organizzazione Internazionale del Lavoro ha raccolto le cifre del lavoro minorile – oltre a denunciare interviene con programmi di sostegno all’economia familiare e con interventi a favore dei bambini lavoratori per tutelarli – anche legalmente – e dare loro comunque la possibilità di studiare . E’ l’istruzione, infatti, l’unica arma a che i bambini hanno per difendere i loro diritti. 

Ma cosa c’è dietro lo sfruttamento del lavoro minorile: povertà, ignoranza, crudeltà. Ma anche un sistema legislativo ed economico che permette ciò o, comunque, non lo impedisce di fatto. Gli spot televisivi che invitano a boicottare quei prodotti dietro i quali c’è il lavoro di un bambino non sono sufficienti. Le imprese – libere di spezzettare la produzione nei paesi che offrono condizioni economiche più vantaggiose, non si assumono più nessuna responsabilità sulle condizioni di lavoro. 
 In Italia, le associazioni Centro Nuovo Modello di Sviluppo e Mani Tese  hanno raccolto più di 100 mila firme per una legge che obblighi le imprese a dare informazioni dettagliate sulle catene degli appalti e metta i consumatori in grado di scegliere i prodotti in base alle condizioni di lavoro in cui sono stati ottenuti. L’esigenza di un marchio che certifichi l’assenza di lavoro nero o minorile aiuterebbe sia i consumatori, sia gli stessi produttori. Anche il sindacato tessile Filtea insieme alla  Cgil di Roma e del Lazio proposero, lo scorso ottobre,  un’etichetta per certificare la produzione.
Nella “Campagna acquisti trasparenti”, le associazioni hanno ribadito la necessità di un’Autorità Garante della qualità sociale dei prodotti che abbia anche poteri di indagine nella scelta delle imprese e sanzioni per le imprese inadempienti.
Intanto, si diffondono un po’ ovunque, “Le botteghe del mondo” : negozi che vendono prodotti di ogni genere (da quelli alimentari all’artigianato) promuovendo un commercio equo che non sfrutta i più deboli, che formula prezzi adeguati alle realtà locali, ai costi reali di produzione, che sostiene la coltivazione biologica , che garantisce il prefinanziamento degli ordini, che rispetta il consumatore informandolo dei vari costi per la produzione (dal trasporto, alle spese doganali, all’assicurazione, alla percentuale che va al rivenditore). Associazioni e cooperative senza fini di lucro gestiscono questi negozi che sono anche luoghi d’incontro e promuovono iniziative per la conoscenza dei paesi del sud del mondo.
E in difesa dei bambini, le aziende pachistane produttrici di tappeti e l’Organizzazione internazionale per il lavoro hanno scritto un accordo per eliminare il  lavoro minorile dal ciclo produttivo. 

 S.M.

Giacomino n.5 del 15 gennaio 1999

La Melevisione

Thursday, 21/10/1999

Raitre apre ai bambini. E lo fa con un programma pieno di novità, di intuizioni, di rispetto per i più piccoli,  anche per quanto riguarda l’orario. La Melevisione (così si chiama la trasmissione) andrà in onda alle 15.00, dal lunedì al venerdì, a cominciare dal 18 gennaio, senza interruzioni pubblicitarie. Questa fascia oraria completa quella delle altre reti Rai (Raidue trasmette i programmi per bambini alle 7 del mattino e Raidue inizia solo alle 16.00) e si propone come “sperimentale” per le scuole. “Perché non accendere la Tv su un buon programma, in un’ora in cui i bambini, in genere, aspettano i genitori per tornare a casa?” è la proposta del produttore esecutivo  Mussi Bollini.
“Un varietà per i bambini” lo ha definito Mela Cecchi autrice, insieme a Bruno Tognolini, della Melevisione , “che vuole superare i programmi contenitori riequilibrando cartoni e scene, contributi esterni e produzione interna”. Un programma fatto con l’anima – sottolinea Mela Cecchi – che, proprio perché contiene un “dono” in ogni canzone, in ogni intreccio, in ogni verso, piacerà a tutti.
Prodotto dal Centro TV di Torino, il programma è sotto la diretta responsabilità del vicedirettore di Raitre, Roberto Nepote: ”La partenza della fascia pomeridiana per i bambini è il primo sintomo del cambiamento voluto dal Consiglio di Amministrazione – ha detto – ed il fatto che tutto lo staff della Melevisione fa parte del Centro di Produzione Rai di Torino sottolinea lo sforzo della rete di decentrarsi sempre più, e la fiducia nelle risorse di una città che ha già dato ottimi prodotti per l’infanzia: dalla Lanterna Magica alla Freccia Azzurra alla Gabbianella e il Gatto.
La Melevisione (una televisione ecologica che funziona con le mele) non ha presentatori, ma giovani attori che impersonano figure legate al mondo della fiaba e raccontano ai bambini il mondo reale, i giochi, le filastrocche . E’ dedicata ai più piccoli (4-8 anni) e quindi il linguaggio e l’universo di riferimento sono quelli delle fiabe. C’è un Folletto furbo e sognante, c’è la strega Rosarospa, la fata Gaia un po’ “cicciona”, c’è l’Orco Bruno e tre fratelli gnomi. Ogni giorno accade qualche cosa a questi personaggi, ed ogni giorno i personaggi offrono al bambino un piccolo oggetto concreto: una filastrocca, una canzone, un gioco, un indovinello, una costruzione. 
Nella Melevisione ci sono anche i cartoni, tutti di breve durata (5-10 minuti) e tutti rigorosamente di produzione europea “per riappropriarci di una certa identità culturale sopraffatta sempre più dall’offerta culturale e satellitare statunitense” ha detto Francesco Pinto, Direttore di Raitre.
La garanzia della qualità del prodotto sarà assicurata da un costante monitoraggio fatto in collaborazione con cinque università (Torino, Cagliari, Lecce, Siena e Roma) che attiveranno - attraverso gruppi di ricerca - una verifica qualitativa della trasmissione e dei suoi contenuti.

S.M.

Giacomino n.5 del 15 gennaio 1999

Un marchio etico contro il lavoro minorile

Thursday, 21/10/1999

Quanti sono i bambini che lavorano invece di andare a scuola? Quanti sono i minori ai quali viene negata la spensieratezza dell’infanzia, del gioco?  Le stime dell’Unicef parlano di 250 milioni di bambini costretti a lavorare in condizioni disumane, con salari irrisori. La povertà, l’ignoranza, la violenza, l’avidità alimentano questo sfruttamento.
Così, di fronte a campagne pubblicitarie che denunciano le violenze all’infanzia restiamo sì turbati, ma anche paralizzati. Cosa fare?
Ogni tanto lo scandalo coinvolge grandi multinazionali che si difendono con un “non sapevamo” oppure “non siamo responsabili direttamente”. Però, corrono subito ai ripari. E rimuovono gli appalti sospetti.
La richiesta di creare un marchio etico era stata avanzata da tempo sia dai consumatori, sia dagli stessi produttori. Ed ora è diventata una proposta di legge regionale, firmata dal consigliere Angelo Bonelli del gruppo Verde della regione Lazio.
“Bisogna sviluppare una nuova cultura imprenditoriale – ha detto Bonelli – che induca il mondo del lavoro a rispettare i diritti delle persone e in particolar modo dei minori. Per rendere possibile questo mutamento culturale – ha aggiunto -  è necessario sensibilizzare i consumatori portandoli a preferire i prodotto privi di lavoro minorile o di lavoro nero”.
La proposta di legge suggerisce che le aziende aderiscano volontariamente ad un protocollo d’intesa che garantisca il prodotto. Una commissione certificherà e autorizzerà le aziende all’uso del marchio, pubblicizzerà adeguatamente i prodotti, verificherà eventuali infrazioni.
Certo, non vogliamo illuderci che questo rappresenti la soluzione del problema del lavoro minorile nei confronti del quale, però, è bene che comincino a venire a galla responsabilità politiche, di mercato ed anche delle singole coscienze.

S.M.

Giacomino n.6 del 15 febbraio 1999

Un Comitato “inutile”

Thursday, 21/10/1999

Si è dimesso il Comitato di autoregolamentazione tv per la tutela dei minori. I commissari hanno definito  il codice “inutile perchè non vengono previste sanzioni”,  e inutili anche i tentativi per farlo rispettare “. Il codice di autoregolamentazione – sottoscritto dalla Rai e da Mediaset e da molte altre Tv private – è stato regolarmente infranto dalle reti pubbliche e private , ed ora si infrange la speranza che qualche cosa possa cambiare.
 “E’ impossibile svolgere il compito che ci hanno assegnato, perciò ci dimettiamo” hanno detto il Presidente del Tribunale dei Minori di Roma Luigi Fadiga, la giornalista Marina Musu, lo psichiatra a Gabriel Levi, e Rodolfo Falvo dell’Ordine dei Giornalisti. 
La notizia delle dimissioni  del Comitato è stata data da Carla Mazzucca Poggiolini e da Athos De Luca, rispettivamente presidente e segretario della Commissione speciale del Senato in materia d’Infanzia.
“Le loro dimissioni – hanno detto i senatori – stigmatizzano il disinteresse e la mancata realizzazione delle forme di autocontrollo cui si erano impegnati, sottoscrivendo il codice, i rappresentanti delle tv pubblica e privata”.

 S.M.

Giacomino n.6 del 15 febbraio 1999

 
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