Educazione ai consumi: la proposta della Coop per le scuole
Educazione ai consumi: la proposta della Coop per le scuoleEducazione all’alimentazione, al consumo corretto ma anche alla multirazzialità e al rispetto per l’ambiente. Sono questi gli obiettivi del Centro Educazione al Consumo della Coop Toscana Lazio che, a Roma, propone ai bambini (dalle scuole materne alle superiori) percorsi educativi all’interno dei propri supermercati. Si tratta di progetti che psicologi, pedagoghi e animatori del Centro propongono alle scuole interessate, sviluppano con gli insegnanti e trasformano in un divertente gioco per far scoprire ai bambini i trucchi della pubblicità (che fa leva sui sogni e sui sentimenti dei consumatori), i segreti delle confezioni dei prodotti (le etichette, le informazioni nutrizionali, i simboli), i meccanismi del commercio. Le iniziative del Centro – già sperimentate in alcune scuole di Cerveteri, Viterbo, Tarquinia e Civitavecchia – si rivolgono anche ai problemi ambientali ed etici. I bambini, per esempio, sono invitati a riflettere sull’impatto ambientale degli imballaggi e sulle possibilità del loro riuso (per realizzare manufatti o giocattoli o piccole sculture). Ai più grandicelli vengono spiegati i meccanismi degli scambi commerciali fra i diversi Paesi, l’importanza del commercio “equo e solidale”, i meccanismi di produzione dei prodotti che acquistiamo già pronti al supermercato. Con l’aiuto della Pimpa (il famoso personaggio di Altan) i più piccoli (spesso vittime inconsapevoli di mode e bombardamenti pubblicitari al grido di compra compra) vengono invitati a riflettere sui loro consumi (dai vestiti ai dolcetti ecc.) perché si rendano conto di cosa hanno veramente bisogno e di quanto, invece, è superfluo comprare. Il rapporto bambini-cibo, poi, viene affrontato attraverso incontri che coinvolgono anche i genitori. Quante famiglie, purtroppo, devono fare i conti con figli bulimici o anoressici! Per questo percorso, gli alunni vengono invitati a scegliere tra gli scaffali del supermercato quegli alimenti che devono o dovevano mangiare per forza, quelli che, invece, mangiavano di nascosto (i cioccolatini rubati), oppure quelli che evocano tenerezza (il dolce della nonna). Riempito il carrello, i bambini raccontano i motivi delle loro scelte. Educazione alimentare ma anche educazione al gusto per capire e comprendere perché sugli scaffali dei nostri supermercati abbondano pasta e biscotti, ma non si trova traccia di “formiche fritte”. Il Centro di Educazione al Consumo è a Roma in via D’Onofrio, 67 |