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la festa del papà al bioparco
Domenica 19 marzo 2006 Festa del Papà al Bioparco
Tutti i papà entrano gratis al Bioparco
Per festeggiare la festa del papà, domenica 19 marzo al Bioparco tutti i papà entreranno gratis al Bioparco.
All’ingresso del Bioparco verrà distribuito a tutti i bambini un biglietto di auguri per il papà che potrà essere personalizzato durante le attività di laboratorio dislocate nel parco (all’Oasi del lago) dove verranno realizzati i regalini per i papà (tutti i partecipanti riceveranno ad uso gratuito i materiali per la loro realizzazione oltre l’ausilio di personale specializzato).
In caso di pioggia le attività verranno spostate presso la sala degli elefanti e/o all’interno del Teatro del Pinguino.
I giochi-laboratori previsti dalle 10.00 alle 15.30, saranno:
1- ACCHIAPPA LA MACCHIA:
Lo scopo del gioco consiste nel cercare a turno nel minor tempo possibile le macchie caratterizzanti alcuni animali e apporle in appositi pannelli per ricreare il manto degli animali corrispondenti.
2- LABORATORIO DI ORIGAMI:
I bambini potranno imparare la tecnica dell’antica arte dell’origami e realizzare dei simpatici animaletti di carta e biglietti d’auguri da regalare ai papà.
3- LABORATORIO DI GIARDINAGGIO:
I bambini potranno cimentarsi nella decorazione di vasetti che verranno successivamente utilizzati per travasare delle piantine da regalare.
4- LABORATORIO DEI REGALI:
I bambini potranno cimentarsi nella realizzazione di regali originali con diverse tecniche artistiche per confezionare delle simpatiche pantofole a forma di animali e personalizzare delle cravatte in stoffa con le impronte di animale.
Tutte le attività sono comprese nel prezzo del biglietto di ingresso al Bioparco
INFO: tel. 06.3608211
BIOPARCO DI ROMA
ORARIO: 9.30 - 17.00 (Ingresso consentito fino ad un’ora prima della chiusura).
TARIFFE: Entrata gratuita fino a 3 anni - bambini di età compresa fra i 3 e i 12 anni: € 6.50 Biglietto adulti: € 8.50 - agevolazioni per le scolaresche, i gruppi e la terza età.
Banchetto nuziale al Bioparco di Roma
per il re della foresta
Lui, Bellamy, si esibisce fiero al suo fianco.
Lei, Asha,– che in indiano significa “speranza” – si lascia fotografare, altera. Vengono dall’Inghilterra, i due leoni asiatici, ospiti del Bioparco di Roma dove – appositamente per loro – è stata realizzata una nuova area di 1.500 mq, 8 volte più grande della precedente. L’alcova - con tanto di nursery, già pronta per accogliere i cuccioli - è stata inaugurata a settembre: uno spazio a misura di felino per permettere ai due leoni di riprodursi. Di leoni asiatici, purtroppo, ne rimangono, al mondo, soltanto 300 esemplari, concentrati nella foresta del Gir - nell’India nord-occidentale - e 110 esemplari che vivono in cattività negli zoo. L’arrivo al Bioparco di Roma di questi due esemplari è quindi un fatto di grandissima importanza: è qui, infatti, che Bellamy ed Asha - sotto la cura e la protezione del personale dello Zoo - daranno alla luce i loro cuccioli. Vediamo allora di conoscere meglio questi leoni asiatici.
Innanzi tutto bisogna di re che il vero” re della foresta” è proprio il leone dell’Asia centro-occidentale. Il leone africano, invece, è pur sempre re, ma della Savana.
Come riconoscere il leone asiatico? Dalla criniera che è meno folta del leone africano, cosicchè le sue orecchie sono ben visibili. E poi da una piega della pelle lungo la pancia. Il leone asiatico si nutre di cervi, antilopi, pavoni, bufali. Vive separato dal branco che è composto da un gruppo di femmine imparentate fra di loro e addette alla caccia.
Il leone asiatico può mangiare in un solo pasto fino a 30 Kg di carne e stare così satollo per…tre giorni. Il leoni vivono in media 10-12 anni, mentre in cattività raggiungono anche i 16 anni.
Un tempo i leoni erano presenti in Africa, Europa Sud orientale, Mediorente e India del Nord. Attualmente, invece, vivono solo in alcune aree protette in Africa. L’ultima popolazione non africana è presente nella foresta di Gir, nell’India Nord-Occidentale, nella regione del Gijarat, e la sua specie rischia di estinguersi a causa della distruzione del suo habitat e per colpa dei cacciatori. Fu un principe indiano che - all’inizio del XX secolo - salvò questa specie proteggendola nella sua riserva che oggi è diventata il Santuario della Foresta del Gir.
L’OASI DEL LAGO AL BIOPARCO
Una nuova area di 13.500 metri quadrati dedicata alle famiglie
C’è una nuova area dedicata ai bambini e alle famiglie al Bioparco, il Giardino
zoologico di Roma. È l’OASI DEL LAGO, uno spazio di diecimila metri
quadrati, incluso un lago, che comprende un anfiteatro, un teatrino al
chiuso e un’arca, un edificio su due piani a forma di nave della lunghezza
di 35 metri, costruito con materiali naturali e attrezzato con giochi, sia
all’interno che all’esterno.
Il laghetto è stato bonificato per creare per agli animali che vi abitano o vi transitano durante le migrazioni l’habitat più idoneo.
Inoltre le sponde
sono state abbassate per consentire ai bambini di giocare e dare da mangiare
agli animali (una quantità di cibo misurata e controllata quotidianamente)
in piena sicurezza. Nel lago alcuni animali saranno stabili, altri vi
transiteranno durante il periodo delle migrazioni
Intorno al lago c’è una vasta area pic-nic attrezzata e un parco giochi.
L’inaugurazione al pubblico avverrà domenica 24 giugno in un susseguirsi di
attività per bambini, che fino ai 12 anni non pagheranno il biglietto di
entrata: da laboratori per creare aquiloni a giochi da tavolo a piccoli
spettacoli teatrali e di burattini.
GLI ANIMALI CHE POPOLANO IL LAGO
Testuggini acquatiche, carpe, scardole, gambusie (pesci che mangiano le
larve delle zanzare), pesci rossi, oche e varie specie di anatre, tra cui il
rarissimo Gobbo rugginoso, scomparso in Italia all’inizio degli anni ‘70 e
al centro di un progetto Lipu/Bioparco di riproduzione in cattività
finalizzato alla reintroduzione in natura.
CONOSCERE E CAPIRE LA NATURA
AL BIOPARCO DI ROMA
I percorsi didattici per le scuole
Dalle scuole materne alle superiori, i ragazzi in visita la Bioparco hanno ogni giorno a loro disposizione uno staff di esperti, biologi ed operatori didattici del WWF che organizzano percorsi didattici e laboratori tematici.
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Il Parco Nemorense - Villa Borghese - Villa Ada Savoia - Villa Doria Pamphilj
IL PARCO NEMORENSE
30.000 mq nel quartiere Trieste-Salario tra via Nemorense, via Lago di Lesina e via Panaro. Autobus: 56 - 57 - 319
La storia: Nel 1930 - anno in cui è stato inaugurato - si chiamava Il giardino Virgiliano, in onore al poeta latino. Progettato nel 1928 dall’architetto Raffaele De Vico, fu realizzato in soli due anni e inaugurato il 28 ottobre, anniversario della marcia su Roma.
Il restauro: I lavori, iniziati nel 1996, sono quasi terminati. Sono stati rispettati i disegni originali, ed è stata introdotta soltanto qualche modifica che rispondesse meglio alle esigenze dei cittadini. E’ stato rimesso a nuovo il laghetto di roccaglie. E’ stata rifatta la rete fognaria. Sul ciglio dei vialetti interni è stato rimesso il travertino. Sono stati ripristinati gli antichi portali. I giochi per i bambini sono stati sistemati in due zone del parco. Aiuole e siepi sono state piantate. Sono stati ristrutturati il campo di bocce e la pista per pattinare e andare in bici. Il tutto per un totale di un miliardo e 700 milioni circa. Banca di Roma, Banca nazionale del Lavoro e Monte dei Paschi di Siena hanno sponsorizzato completamente i lavori. Resta, comunque, da fare la cancellata perimetrale per poter chiudere il parco dopo il tramonto. E, naturalmente, ci sono le spese per la manutenzione. Intanto, il Comune è riuscito a sensibilizzare i proprietari dei cani : niente più escrementi sui bei vialetti o vicino alle aree attrezzate per i bambini. Così rimesso a nuovo , pulito, e con il bar - inaugurato questa estate - il parco Nemorense ha ora un aspetto davvero piacevole. Provare per credere!
Il Parco Nemorense - Villa Borghese - Villa Ada Savoia - Villa Doria Pamphilj
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VILLA BORGHESE
850.000 mq. nel quartiere Trieste-Salario (II circoscrizione). Gli ingressi sono a piazzale S.Paolo del Brasile, Piazzale Flaminio e in via di Porta Pinciana. Autobus: 95 - 116 - 225 - 490 - 495 - 628 - 926
La storia: la Villa risale al Settecento. A quei tempi era la residenza di Scipione Borghese, nipote di papa Paolo V. Gli architetti Antonio Asprucci e Luigi Canina ampliarono ed ingrandirono la Villa tra la fine del ‘700 e la metà dell’800. La Villa diventa parco pubblico nel 1903, quando viene acquistata dallo Stato che si riserva la competenza della Galleria Borghese e dona al comune di Roma il Parco e gli altri edifici. Tra questi, il Casino del Graziano, la Fortezzuola, la Casina di Raffaello, il Casino Cenci, la Casina dell’Orologio, l’Aranciera la Casina delle Rose, le Uccelliere.
Nel parco - di grande interesse naturalistico - ci sono fontane, statue ed arredi monumentali di notevole pregio. Passeggiare a Villa Borghese è di grande incanto: la Valle dei Platani, il Lecceto nel Parco dei Daini, il Viale delle Magnolie, il Giardino del Lago, i Giardini Segreti riservano - in ogni stagione - innumerevoli sorprese.
Servizi: all’interno del grande parco di Villa Borghese c’è il bar, un cinema per bambini, le giostrine, percorsi attrezzati, piste ciclabili e noleggio bici, area gioco per i cani, un maneggio, e si svolgono diverse attività culturali stabili e occasionali.
Il Parco Nemorense - Villa Borghese - Villa Ada Savoia - Villa Doria Pamphilj
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VILLA ADA SAVOIA
1.760.000 mq ai quali si può accedere da via Salaria, via di Ponte Salario e via di Monte Antenne Autobus: 53-56-57-319
Servizi: sentieri, area gioco per i bambini, giostrine, campi polivalenti e attrezzature sportive, percorsi attrezzati, area gioco per i cani, maneggio.
Il comprensorio con la Villa, i giardini di via Panama e Monte Antenne è un territorio di grande valore storico. Il primo nucleo della Villa risale alla fine del ‘700 quando era di proprietà dei Pallavicini. Acquistata dai Savoia nella seconda metà dell’800 divenne una delle residenze reali e tenuta di caccia. Dal 1878 al 1901 la Villa appartenne al conte Tellfner che la dedicò alla moglie Ada, decretandone così la popolare denominazione. Poi fu riacquistata dalla famiglia Savoia. Oltre alla Villa Reale ci sono il Casino, il Tempietto, tre case di delizia, i manufatti delle scuderie, serre e casali per la gestione della Villa.
La fauna è molto varia e la vegetazione è caratterizzata da fasce omogenee della stessa essenza interrotte da vaste aree a prato. Ci sono anche pinete, zone a leccio con querce da sughero, un esteso impianto artificiale di cedro e specie arboree rare tra cui la metasequoia.
Il Parco Nemorense - Villa Borghese - Villa Ada Savoia - Villa Doria Pamphilj
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VILLA DORIA PAMPHILJj
Storia e ampliamenti hanno modificato non poco l’antica Villa del ‘600 il cui nucleo più antico - commissionato da Camillo Pamphilj - fu realizzato da Alessandro Algardi e Giovanni Francesco Grimaldi.
Nel ‘700 la Villa viene parzialmente rinnovata da Gabriele Valvassori, Francesco Nicoletti e Francesco Bettini. Ma è nella seconda metà dell’Ottocento che vengono fatti gli interventi più significativi che trasformano la Villa così come la vediamo oggi. Ville e vigne limitrofe vengono annesse ad ampliare gli antichi confini. L’assetto viene trasformato secondo i canoni del giardino paesistico e con edifici di stile eclettico. Quest’ultimo cambiamento è opera del Principe Filippo Andrea V Doria Pamphilj e dell’architetto Andrea Busiri Vici.
Dopo un primo esproprio negli anni Trenta e l’apertura della Via Olimpica, la Villa è divenuta proprietà del Comune di Roma mentre il Casino del Bel Respiro ed il Giardino Segreto sono proprietà del Demanio dello Stato. Il pubblico - che può ammirare l’intera Villa dal 1971 - ha di che estasiarsi per lo splendido paesaggio e per la vegetazione: per il parterre di fronte alla Palazzina Algardi per la finezza della topiara a bosso che decresce dai bordi verso il centro; per le piante abbastanza rare come l’eritrina e per i grandi esemplari di persea o albero dell’avocado ,e per i molti lecci
Il Parco Nemorense - Villa Borghese - Villa Ada Savoia - Villa Doria Pamphilj
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Monday, 5 -01-1998 alle 16:22 e classificato in Generale.
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