una segnaletica per l’infanzia
Una segnaletica dell’infanzia per l’infanzia, questo il grande contributo dei giovanissimi per i loro coetanei. A questo progetto hanno dato vita l’Assessorato alle Politiche per la città delle bambine e dei bambini e il Centro Alfredo Rampi per la protezione civile (associazione di volontari nata nel 1981 che opera per la sensibilizzazione su temi quali la sicurezza in casa, a scuola, nella strada). Finanziata dal Ministro per gli Affari Sociali Livia Turco, anche lei mamma (di Enrico, 7 anni), l’iniziativa vede attualmente coinvolti cinque quartieri di Roma (Trullo-Testaccio-S.Basilio-Laurentino-Torrino ) con 1250 classi di scuole dell’obbligo e 2000 insegnanti. E’ solo l’inizio, visto che il progetto verrà portato avanti coinvolgendo tante altre scuole, elementari e medie. I pericoli che i ragazzini incontrano ogni giorno per strada sono tanti. A una certa età cominciano ad andare a scuola da soli e non è raro che si trovino a dover attraversare in assenza di strisce pedonali. Il pomeriggio, finiti i compiti, vanno sotto casa per giocare a pallone con gli amici. E se la palla finisce lì dove sfrecciano decine di macchine? Quante volte manca una grata e la buca per terra è priva di copertura? Sono solo preoccupazioni di genitori eccessivamente ansiosi, oppure c’è un fondo di verità in tutto ciò? “Una segnaletica per l’infanzia” viene proposta ai bambini come un’esperienza attiva di riappropriazione della città, delle sue strade, dei marciapiedi, degli spazi di gioco all’aperto. Dovendo tracciare delle “mappe dei rischi” del loro quartiere, lo spirito di osservazione è importante, ma tutto è realizzato nell’ambito del gioco. Gli alunni della scuola elementare Gramsci, hanno formato gruppi di lavoro dandosi dei nomi simpaticissimi. Che ne pensate di “investigatori nel Laurentino” o di “F.B.I. Laurentino”? Dalle domande che l’Assessore per l’infanzia, Pamela Pantano, ha rivolto loro e dall’analisi delle mappe (realizzate in seguito a ricerche effettuate nella zona Laurentina), è venuto fuori che i rischi più frequenti sono rappresentati da vie buie, incroci senza semaforo, mancanza di strisce pedonali e, per finire, cocci e rifiuti lungo le strade. Dopo aver elaborato le mappe, i giovani delle 1200 classi, potranno partecipare al concorso “inventa il segnale” ideando dei veri cartelli stradali. Non dimentichiamo che una segnaletica frutto della loro fantasia è senz’altro più comprensibile per i bambini rispetto a quella inventata dai grandi. La cosa più divertente è che tutti i segnali stradali e pedonali saranno messi in gara e i più carini addirittura premiati. Ma non è finita qui. Gli alunni dei quartieri “in gara” dovrebbero darsi da fare visto che i cinque cartelli che risulteranno essere maggiormente comprensibili, saranno realizzati in metallo (con l’indicazione del nome dell’autore) e, una volta ottenuta l’autorizzazione, verranno installati divenendo così visibili nelle strade della capitale. |