MUSEO NAZIONALE DELLE PASTE ALIMENTARI
Piazza Scanderbeg, 117 - tel: 06-6991119
Aperto ogni giorno dalle 9 e mezzo di mattino alle cinque e mezza di sera
A due passi dalla Fontana di Trevi, in quel gioiellino che è piazza Scanderbeg, ecco un museo tutto speciale che farà la gioia dei vostri bambini: quello della pasta, alimento base della cucina italiana. Un trionfo di fusilli e maccaroni? Sì ma non solo, visto che il museo, stanza dopo stanza, propone un vero e proprio itinerario tecnologico (oltre che gastronomico) alla scoperta della produzione di quella meraviglia fatta di acqua, sale e farina che consumiamo quotidianamente, senza troppi perché. Così ci si immerge in un mondo solo apparentemente conosciuto: si passa dalle mani delle massaie dei tempi che furono - maghe della pasta fresca - e si arriva alle più sofisticate apparecchiature, ai macchinari più moderni per tagliare nelle forme più originali e bislacche (anellini, stelline, ruote, farfalle) la pasta secca. Già, perché è proprio visitando l’originale collezione - bellissimi sono anche i vecchi banconi utilizzati per tagliare la pasta in mille forme diverse - che si capisce quanto importante è stata l’invenzione della pasta secca. Facile comprendere il perché: la pasta fresca ammuffisce, quella secca dura anni.
Gita sul Tevere
Parte da Ponte Marconi (in pochi conoscono la Roma dei fiumaroli…), cioè a due passi dalla Basilica di San Paolo, il barcone sul Tevere che regala a chi sceglie di salire a bordo un’emozionante viaggio verso il mare, ammirando le ultime propaggini della Città eterna lì dove il verde, resistendo al cemento, diventa parco del Litorale. Una gita indimenticabile sul biondo (oramai più bruno che biondo) fiume che, per secoli, ha portato alla Roma imperiale granaglie e viveri dalle provincie. Non a caso il tragitto si conclude ad Ostia antica, che fu il porto della Capitale prima di essere luogo di villeggiatura. Naturalmente inclusa nel prezzo c’è una visita agli scavi: dal teatro alle tabernae, passando per i templi mitraici che abbondavano in quel porto di mare abitato, come tutti i porti che si rispettino, da soldataglia, donne di malaffare, piccoli bottegai. Storia a parte, aguzzate la vista perché la flora ripense è un incanto. In primavera inoltrata, ranuncoli e papaveri (giallo-rosso come il “core de Roma”). In autunno, i colori mielati degli alberi: pioppi, salici, olmi e poi i pini marittimi con quel profumo che parla di mare e di incanto.
Per maggiori informazioni: telefonare allo 06-48899253/255. Risponde l’ufficio informazioni dell’azienda di promozione turistica di Roma