25 anni fa veniva scoperto l’Aids. Unicef e Music Box insieme per dare voce a 15 milioni di orfani
Il 5 giugno 1981 la rivista dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle malattia (Cdc) statunitense pubblico’ il caso di cinque pazienti omosessuali con sintomi di una patologia fino ad allora sconosciuta: l’Aids. Da allora la diffusione di quella che e’ stata chiamata la ‘peste del 2.000′ e’ dilagata.
Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite contro l’Aids (Unaids), alla fine del 2005 c’erano 38,6 milioni di persone che convivevano con il virus Hiv.
Nonostante i numerosi passi in avanti nell’accesso di farmaci, l’Oms ritiene che “la risposta alla malattia continui ad essere molto debole”. E i numeri confermano questa affermazione: nel corso del 2005 solo il 9% degli uomini che hanno avuto rapporti con altri uomini avevano ricevuto qualche tipo di informazione sulla prevenzione dell’Hiv. Identica la percentuale per le donne incinte. Non solo: nonostante il 90% dei Paesi abbia una strategia nazionale per combattere l’Aids, i sistemi per applicare queste politiche sono giudicati dall’agenzia Onu contraddittori e i programmi di prevenzione raggiungono solo una minoranza. Inadeguato anche l’aiuto fornito ai 15 milioni di bambini rimasti orfani per colpa dell’infermita’.
Peter Piot, direttore di Unaids, ha detto che il quadro non e’ rassicurante, visto che il virus e’ aumentato in quasi tutti le parti del mondo. “Le epidemie si stanno diversificando e le persone che si contagiano perche’ hanno relazioni sessuali senza protezione e utilizzano acque non disinfettate”. Di qui, l’impegno per i governi: “Per la prima volta, dopo un quarto di secolo dalla scoperta della malattia, il mondo -si legge nel rapporto- ha i mezzi per cominciare a invertire l’evoluzione dell’Aids. Ma il successo dipendera’ da un accordo senza precedenti tra tutti gli attori sociale per dare una risposta coordinata alla malattia e per mantenerla nel corso del tempo”.
Questi gli elementi piu’ significativi dello studio, compilato sulla base dei dati affluiti all’Onu alla fine del 2005. E con il termine ’sieropositivi’ si intendono anche i malati di Aids conclamato, dal momento che lo studio Onu non separa i due dati.
I Dati
DIFFUSIONE E MORTALITA’ - Da quando fu scoperto il primo caso, nel 1981, l’Aids ha ucciso piu’ di 25 milioni di persone in tutto il mondo.
- I contagiati dal virus Hiv sono stati invece 65 milioni.
- Attualmente i sieropositivi sono circa 38,6 milioni.
AREE GEOGRAFICHE - L’Africa Sub-sahariana e’ l’area del mondo piu’ colpita, con circa 25 milioni di sieropositivi.
- In Asia i sieropositivi sono 8,3 milioni, di cui 5,7 milioni nella sola India.
- Nell’Europa orientale e nell’Asia centrale i sieropositivi sono 1,5 milioni, compresi i 220mila nuovi contagiati nel 2005.
- In America Latina i sieropositivi sono 1,6 milioni di cui 140mila nuovi contagiati.
-In Medio Oriente i sieropositivi sono 440mila, di cui 64mila nuovi contagiati. Nonostante il tasso sia solo dello 0,1 per cento sul totale della popolazione, l’Aids si sta diffondendo in maniera preoccupanti in diversi paesi tra cui Algeria, Iran, Libia e Marocco.
- Entro il 2015 nei 60 paesi piu’ colpiti dall’Aids avranno 115 milioni di abitanti di quelli che avrebbero avuto senza la malattia.
DURATA MEDIA DELLA VITA - L’aspettativa di vita nell’Africa sub-sahariana e’ oggi di 49,1 anni e anche se nel 2050 arrivera’ a 65,4 anni, sara’ comunque tra 12 e 17 anni in meno che nel resto del mondo.
INFANZIA - In Africa il 9 per cento dei bambini sotto i 15 anni ha perso uno o entrambi i genitori per colpa dell’Aids SICUREZZA - L’Aids e’ talmente diffuso tra i giovani in eta’ di leva da rischiare di compromettere la sicurezza di alcuni paesi. Gia’ oggi Russia, Mozambico, Etiopia e Zimbabwe faticano a trovare reclute in buona salute per le proprie forze armate e polizia.
RIPERCUSSIONI ECONOMICHE -L’Aids sottrae forza lavoro all’economia di molti paesi e innesca cosi’ un circolo vizioso di bassa crescita, poverta’, sottoalimentazione e aumento della mortalita’ infantile
AGI
UNICEF E MUSIC BOX INSIEME PER DAR VOCE A 15 MLN DI ORFANI
Sono arrivati piu’ di 11.000 lavori in un mese, circa 400 lavori al giorno, che hanno evidenziato un grande coinvolgimento del pubblico di Music Box nella campagna ‘’Uniti per i bambini, Uniti contro l’AIDS’ nell’ambito della quale l’emittente sta sostenendo l’UNICEF . E proprio oggi sono stati resi noti i vincitori dell’iniziativa - concorso ‘Urla per i 15 milioni di orfani dell’AIDS’ sul dramma dei milioni di bambini resi orfani da questa spaventosa malattia che prevede di devolvere all’Unicef il ricavato di tutti gli sms che i telespettatori inviano per scegliere il loro videoclip preferito in tempo reale; anche gli investitori del canale, da sempre attenti alle iniziative speciali di Music Box, hanno la possibilita’ di acquistare un quantitativo di spot a tariffa agevolata all’interno del progetto e contribuire cosi’ alla campagna UNICEF.
Ogni minuto - ricorda l’organizzazione delle Nazioni Unite - un bambino muore per cause correlate all’HIV/AIDS, e quattro nuovi contagi avvengono fra adolescenti di eta’ inferiore ai 15 anni. E sono oltre 15 milioni i bambini nel mondo che hanno perduto uno o entrambi i genitori a causa della malattia.
L’iniziativa ha coinvolto spettatori di tutte le eta’, sia maschi che femmine, dai dieci ai 30 anni: a testimonianza che l’AIDS e’ un tema capace di suscitare l’interesse di tutti i ragazzi, naturalmente in maniera diversa. Guidati da insegnanti e professori com’e’ il caso di Valerio Bruno di 11 anni e di Maria Artone di 14 anni, studenti di scuola media, o come Ilaria Paoli e Maurizia Cocchi che hanno deciso di ‘urlare’ per gli orfani dell’AIDS a loro, un urlo ’solitario’ma non per questo meno forte. Nella categoria testi il 40% sono state poesie, segno che i ragazzi stanno riscoprendo questa forma di comunicazione per esprimersi.
Rispetto a foto e testi, sono stati inviati meno disegni (20%): categoria scelta prevalentemente dai ragazzi delle scuole medie, a conferma che il disegno e’ una forma espressiva che i ragazzi tendono ad abbandonare superata l’eta’ dell’adolescenza.
E dunque: Ilaria Paoli, 21 anni, Isola D’Elba (LI)- categoria disegni, Maurizia Cocchi, 32 anni, Bologna - categoria foto, Valerio Bruno, 11 anni, Cosenza - categoria foto, Maria Artone, 14 anni, Vieste (FG) - categoria messaggi sono i vincitori ufficiali del concorso, con il quale Music Box, dal 10 aprile scorso ha chiesto ai suoi telespettatori di dare voce ai bambini orfani dell’AIDS attraverso la realizzazione di messaggi, disegni, foto e videoclip.
Un volto amato ed affermato tra il pubblico dei giovani e’ stato il simbolo del concorso: Dolcenera ha infatti prestato la sua presenza per essere la testimonal dello spot che Music Box manda in onda per l’occasione. Ed e’ proprio un urlo vero, quello di Dolcenera, ad aprire lo spot, seguito da un invito forte, contagioso fatto dalla cantante ai telespettatori di Music Box : ‘ E adesso urla anche tu per i 15 milioni di organi dell’AIDS’.
Dolcenera sara’ ancora la protagonista di un nuovo video legato all’iniziativa, mentre i 4 vincitori del concorso verranno ufficialmente insigniti del titolo di ‘Volti di Music Box per l’UNICEF’ nel corso di un grande concerto. Un premio fortemente simbolico.
Asca
9 2008 alle 12:01
io ho bisogno di informazioni sull’AIDS e sulla sua origine…ho l’esame di terza media e ho deciso di portare come argomento della tesina l’AIDS…il vostro sito mi ha dato molte informazioni con le quali ora potrò arricchire la mia tesina d’esame…grazie x il contributo…