Alto Adige: imparare l’italiano di nascosto
In Alto Adige, ricorda oggi il Corriere della Sera, che riprende l’inchiesta dello Zett, la Provincia autonoma si oppone a quello che viene definito “insegnamento precoce” della seconda lingua, pur avendo in statuto l’obbligatorietà del bilinguismo. Ma l’italiano, non foss’altro perché l’alto Adige resta (per quanto) Italia, serve, ed allora i genitori si sono organizzati autonomamente.
Le lezioni saranno di tre quarti d’ora alla settimana e, scrive Zett, soprattutto, non sono state pubblicizzate per non urtare le suscettibilità dell’onnipotente Suedtiroler Volkspartei, il partito locale di lingua tedesca che teme che un insegnamento precoce dell’italiano possa aprire crepe nella padronanza e nella diffusione della lingua tedesca.
In altri termini, si sta verificando al contrario quello che accadeva tra le due guerre, quando la lingua tedesca, vietata dal regime fascista, veniva insegnata clandestinamente nelle cosiddette Katakombenschulen, le ’scuole nelle catacombe’ : di allora restano le foto di bambini a gruppi al caldo della ’stube’ di qualche maso, mentre leggono libri in tedesco. Ora quegli stessi bambini chiedono di imparare l’italiano.
RaiNews24