Adolescenti e bambini: il rapporto di Eurispes e Telefono Azzurro
Playstation, telefonino, tv e internet la fanno da padroni nella vita di bambini e adolescenti italiani, che ne fanno un uso spesso incontrollato, imbattendosi anche in malintenzionati. La famiglia spesso non è in grado da sola di rispondere in modo efficace ai loro problemi. È il ritratto dei ragazzi italiani emerso dall’ottavo Rapporto sull’infanzia e l’adolescenza, presentato ieri a Roma da Telefono Azzurro in collaborazione con Eurispes.
In vent’anni di vita, l’associazione si è evoluta assieme alla società , prestando un orecchio attento ai ragazzi e alle difficoltà che incontrano, anch’esse cambiate a causa delle nuove configurazioni assunte da famiglia e società , ma anche delle nuove tecnologie a disposizione nella vita di tutti i giorni. “Scuola e famiglia – ha anticipato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro - non possono gestire da sole la situazione. Bisogna quindi investire per sostenerle, ma anche per creare reti sociali capaci di aiutare bambini e adolescenti in uno sviluppo sereno�.
Ma qual è l’immagine fotografata quest’anno? Il Rapporto di Telefono Azzurro ed Eurispes ci dice che un adolescente su tre passa più di 4 ore al giorno al cellulare (del quale il 42,7% dichiara di non poter fare a meno), mentre un bambino su dieci ne trascorre altrettante davanti alla tv. Non solo. I ragazzi fanno tutto questo senza la supervisione di un adulto. Gli adolescenti intervistati possono guardare la tv incontrollati nel 64% dei casi, il 50% di loro sta su internet senza interferenze dei genitori e al 56% non viene neanche chiesto che uso ne fa, come anche a un bambino su tre.
E questo li espone al rischio di adescamento on line. Il 12,3% degli adolescenti intervistati, per esempio, ha raccontato di avere incontrato dal vivo persone dell’altro sesso conosciute in rete, il 5,7% di avere una storia con una persona conosciuta on line. Il 15,9% poi ha confessato di avere chattato con individui che gli hanno fatto domande a sfondo sessuale e che non ha avuto il coraggio di raccontarlo ai genitori.
“I ragazzi – ha ribadito il presidente di Telefono Azzurro – raccontano con sincerità le difficoltà che affrontano ogni giorno. Quanto devono ancora aspettare per avere delle risposte? La speranza di Eurispes e Telefono Azzurro, ogni anno più forte, è – ha concluso Caffo – che i dati presentati in questo Rapporto non restino solo dati�.