Numero Verde per le adozioni internazionali
Da oggi, 29 gennaio 2008, è attivo il numero verde 800.002.393, “Linea CAI - uno spazio per la Comunicazione, l’Ascolto e l’Informazione”?. Il servizio è rivolto alle coppie che aspirano all’adozione, alle famiglie adottive, agli operatori dei Servizi territoriali e dei Tribunali per i Minorenni, a tutti cittadini interessati a diverso titolo alle tematiche dell’adozione internazionale (rapporti con i Paesi, enti autorizzati, fasi dell’adozione, agevolazioni fiscali, congedi parentali, bonus alle famiglie, rimborsi spese ecc.) .
Il servizio è attivo dal lunedì al venerdì, dalle 10.00 alle 13.00. In alternativa è possibile inviare un messaggio all’indirizzo di posta elettronica LINEACAI@palazzochigi.it, oppure al numero di fax 06-67.79.21.67.
È prevista la possibilità di essere ricontattati, nonché di un eventuale colloquio in sede
Le adozioni di bambini stranieri in Italia nel corso del 2007 sono state 3.420.
“È un risultato molto positivo - ha commentato il Presidente della CAI e Ministro delle Politiche per la famiglia, Rosy Bindi - soprattutto perché molti dei Paesi da cui in passato erano arrivati più bambini hanno invece registrato delle flessioni, se non addirittura delle chiusure. Penso alle difficoltà che si stanno verificando nei paesi dell’Est e al capitolo Bielorussia. Ma questo risultato ci dice anche – ha aggiunto il Ministro Bindi - che il nostro sistema di adozioni internazionali è affidabile, ed è merito dello sforzo congiunto che si è fatto per esplorare Paesi nuovi e per risolvere le criticità man mano che si presentavano?.
Nel suo intervento il Ministro ha sottolineato le risorse impegnate: 16 milioni e 500mila euro stanziati a fine 2007 per rimborsare - con un bonus di 1200 euro - le spese sostenute in Italia da circa 14.000.000 coppie, e 30 milioni di euro destinati a questo settore per il 2008.
Ai rappresentati dei 73 enti presenti all’incontro il Ministro ha chiesto uno impegno di collaborazione per garantire maggiore efficienza e qualità, anche attraverso forme di coordinamento che consenta di ridurre il numero dei soggetti senza perdere il patrimonio di esperienze e di specificità che oggi li caratterizza.