Archivio di 10/1998

Fumo: giovani, e soprattutto donne, i soggetti più a rischio

Wednesday, 21/10/1998


‘Chi fuma non e’ un gallo, e’ un pollo’: con questo slogan la Lega nazionale per la lotta contro i tumori ha dedicato alle adolescenti - che fumano più dei coetanei maschi - la ‘Giornata mondiale senza tabacco’ che si è svolta il 31 maggio.

In Italia, ci sono 13 milioni di fumatori (un miliardo e 200 milioni in tutto il mondo). E – unico dato positivo – cresce il numero di quelli che decidono di smettere: il 19,3% nel ‘96, e il 21,4% nel ‘98.

Il tumore ai polmoni, però, non perdona. In Italia colpisce 118 abitanti ogni 100.000 persone con 32.000 casi nuovi ogni anno. Gli ultimi dati parlano di 90.000 morti all’anno, e il picco di incidenza e’ tra i 50 e i 70 anni.

Tra le iniziative della Lega un progetto di screening per consentire una diagnosi precoce del male e la proposta di modificare la legge sui distributori automatici di sigarette per renderli inaccessibili ai minori.

IL LATTE DEL SENO MATERNO

Wednesday, 21/10/1998


Allattiamo al seno i nostri figli. Ce lo chiedono proprio loro, quei piccoli appena nati che istintivamente - subito dopo il parto - cercano i capezzoli della madre.  E il Comune di Roma  scende in campo per dar voce ai diritti dell’infanzia, primo fra tutti quello di ricevere il latte materno.  Un diritto per niente acquisito, visto che nel nostro Paese sono ancora pochi i neonati  (23,5%) che vengono “attaccati” al seno della madre subito dopo la nascita.  Nei nostri nidi, biberon e poppate al seno vengono alternate (33%) e si pratica poco (28%) l’allattamento a richiesta. Inoltre - invece di invitare le mamme che hanno latte (65.9%) a proseguire con il metodo naturale - gli ospedali consegnano loro campioni gratuiti di latte artificiale. Contravvenendo, così, alla legge che vieta di propagandare in questo modi tali  prodotti.
L’Organizzazione mondiale della Sanità (O.M.S.) e il Fondo Internazionale di emergenza per l’Infanzia delle Nazioni Unite (UNICEF)  da anni  sono impegnati a stringere accordi con i Paesi di tutto il Mondo perché le società promuovano l’allattamento naturale e aiutino le donne dopo il parto a proseguire su questa strada. Il  Comune di Roma, quindi, scende in campo in prima persona per sensibilizzare l’opinione pubblica: manifestazioni, campagne pubblicitarie, fino ad arrivare nelle scuole - elementari e medie - per educare i futuri genitori.
Domenica 10 maggio, in occasione della Festa della mamma , Marina Viro e Daniela Aureli dell’Ufficio di Prevenzione e Salute dell’Assessorato alle Politiche per la Città dei Bambini e delle Bambine , hanno dato inizio a questa grande iniziativa. Al Parco degli Aranci, hanno presentato il loro progetto in una cornice festosa e di attiva partecipazione. Mamme con il pancione e non hanno risposto in massa all’invito del Comune. E le stesse donne hanno dato vita ad una improvvisata tavola rotonda sull’argomento, riportando ciascuna le proprie esperienze ed i suggerimenti per realizzare fino in fondo quello che poi è l’istinto di ciascuna donna: allevare i propri figli nel migliore dei modi possibili. A cominciare dall’alimentazione. Naturalmente al seno.
Giacomino n.0 del 15 giugno 1998

Il latte materno può salvare dalla morte

Wednesday, 21/10/1998

Un milione di bambini, ogni anno, potrebbero essere strappati alla morte se solo fossero allattati con il latte materno nei primi sei mesi di vita. Lo dice l’OMS –l’Organizzazione mondiale della Sanità. Il latte materno -  spiega Luciano Proietti, del Gruppo Medico-Scientifico - è più nutriente, più igienico, più a buon mercato di qualsiasi latte artificiale e, dal punto di vista nutritivo, un bambino non ha bisogno d’altro alimento o bevanda durante i primi sei mesi di vita. L’allattamento immunizza il bambino contro le infezioni più diffuse e riduce i rischi di cancro alla mammella e alle ovaie per le donne. Nonostante ciò – aggiunge Proietti – vi è una tendenza - a livello mondiale - a preferire l’allattamento artificiale a quello naturale. Perché?  Perché sono sempre più numerose le donne che lavorano fuori casa. Perché i reparti di ostetricia e maternità non sono adeguatamente organizzati. E perché la pubblicità martellante riesce a convincere che nutrire i figli con il biberon è più moderno ed efficace.
Eppure – spiega Proietti - è dimostrato che un bambino che ha ricevuto il latte della madre si ammala molto meno rispetto ad un altro allattato artificialmente:” E’ più protetto dalle malattie intestinali, dalle diarree acute e croniche, dalle infezioni delle vie aeree, dall’otite media, dalla meningite purulente, dalle  infezioni delle vie urinarie, dalle allergie, dalle tonsilliti”

Giacomino n.00 luglio-agosto 1998

QUANTO DEVE DURARE L’ALLATTAMENTO AL SENO?

Wednesday, 21/10/1998

La risposta è semplice, dicono gli esperti: quanto più a lungo possibile. Il problema – aggiungono – è piuttosto quando iniziare lo svezzamento. Attualmente, la pediatria suggerisce di introdurre cibi nuovi verso il quinto/sesto mese in rapporto alla presenza o meno di allergie ed alla crescita del bambino. 
La “Dichiarazione degli innocenti” redatta nel 1990 dall’Oms e dall’Unicef sostiene che per raggiungere l’obiettivo globale di una migliore salute e di una più corretta alimentazione della madre e del bambino, tutte le donne dovrebbero essere messe nella condizione di praticare l’allattamento al seno, e tutti i neonati dovrebbero essere nutriti soltanto con il latte materno dalla nascita fino ai 4/6 mesi di vita. I lattanti, poi, dovrebbero continuare ad  essere allattati al seno fin oltre i due anni di età, ricevendo allo stesso tempo alimenti complementari adeguati.
 Ma perché tanto insistere sui benefici dell’allattamento naturale? A molte donne, oggi, sembra scontato che il latte materno rechi più benefici rispetto a quello artificiale. Eppure, soltanto trenta anni fa, ci fu una vera e propria campagna contro l’allattamento al seno. Durante un congresso – racconta il dottor Luciano Proietti del Gruppo Medico-Scientifico dell’Unicef – i fautori dell’allattamento al seno vennero tacciati pubblicamente di essere superati, amoderni e poco scientifici. Così, in Italia, erano pochissime le donne che allattavano al seno (in alcune regioni non superavano il 10 per cento). Oggi – aggiunge il dottor Proietti -  dopo aver constatato i problemi creati dall’allattamento artificiale, è difficile trovare un docente di pediatria che non riconosca i vantaggi del latte materno.
Giacomino n.1 del 15 settembre 1998

COSA FARE PER FAVORIRE L’ALLATTAMENTO AL SENO?

Wednesday, 21/10/1998


E’ necessario che si crei una “cultura dell’allattamento al seno” e la si difenda energicamente dalla “cultura dell’allattamento artificiale” , dice il dottor Luciano Proietti del gruppo medico-scientifico dell’Unicef. Devono essere compiuti sforzi per accrescere la fiducia delle donne nella loro capacità di allattare, attraverso l’eliminazione di restrizioni e di influenze che alterano la percezione ed il comportamento femminili, spesso con mezzi insidiosi ed indiretti. Inoltre – aggiunge il dottor Proietti  - dovrebbe essere eliminato qualsiasi ostacolo presente all’interno del sistema sanitario, del mondo del lavoro e della comunità. Ogni governo – dice – dovrebbe sviluppare politiche nazionali di allattamento al seno, fissare obiettivi e istituire un sistema nazionale per il controllo del raggiungimento di tali obiettivi.
L’organizzazione mondiale della Sanità e l’Unicef hanno lanciato una nuova campagna che chiede agli ospedali ed ai reparti di maternità di diventare “Amici dei bambini” impegnandosi ad osservare un preciso codice di condotta.
“Il comportamento di ostetriche, pediatri, puericultrici –  sostiene il dottor Proietti – influenza profondamente milioni di madri e nelle primissime ore dopo la nascita si decide se una donna riuscirà o meno ad allattare al seno il suo bambino”.
Il dottor Proietti lancia un’accusa agli ospedali italiani. Oggi – afferma - in molti dei nostri ospedali, i neonati vengono sistemati in sale separate e viene loro dato il biberon dopo la nascita “in attesa della montata lattea”, quando sappiamo che è proprio il latte dei primi giorni, il cosiddetto colosto, quello che fornisce anticorpi e fattori difensivi importantissimi per la salute. 
Inoltre – aggiunge – alle mamme vengono spesso offerti campioni gratuiti di prodotti con lo scopo di pubblicizzare una determinata marca e questo sistema della fornitura gratuita di latte artificiale nei reparti di maternità è estremamente diffuso e rappresenta uno dei canali privilegiati per la promozione dei sostituti del latte materno.
Giacomino n.2 del 15 ottobre 1998

LE DIECI REGOLE PER UN SANO ALLATTAMENTO AL SENO

Wednesday, 21/10/1998


E’ un nuovo codice promosso dall’Unicef e dall’Oms: gli ospedali che rispetteranno queste norme saranno indicati come “Amici dei bambini”.

1- Definire un protocollo scritto per l’allattamento al seno da far conoscere a tutto il personale sanitario
2- Preparare tutto il personale sanitario per attuare compiutamente questo protocollo
3- Informare tutte le donne in gravidanza dei vantaggi e delle modalità dell’allattamento al seno
4- Aiutare le madri perché comincino ad allattare già mezz’ora dopo la nascita
5- Mostrare alle madri come allattare e come continuare a farlo anche nel caso vengano separate dal loro bambino
6- Non somministrare al neonato nessun cibo o bevanda che non sia latte materno
7- Sistemare i neonati nelle stesse stanze delle madri in modo che trascorrano insieme 24 ore su 24
8- Incoraggiare l’allattamento a richiesta, senza orari rigidi
9- Non dare tettarelle artificiali o altri tipi di “ciucci” ai neonati durante i periodi dell’allattamento
10- Creare dei gruppi di sostegno all’allattamento al seno ai quali le madri possono rivolgersi dopo la dimissione dall’ospedale

Giacomino n.2 del 15 ottobre 1998

Dall’America la notizia scioccante: il latte materno uccide Dall’Italia una risposta secca: è una bufala

Wednesday, 21/10/1998

La notizia ha fatto presto il giro del mondo. Alcuni ricercatori americani hanno accusato il latte materno di essere responsabile di numerosi decessi di bambini nati sani e morti per una forma di denutrizione chiamata “insufficienza da latte”.
E’ puro terrorismo psicologico – gridano i pediatri dalle pagine de La Stampa – perché il latte materno è l’alimento più sano che esista e aiuta a crescere meglio. In un’intervista allo stesso quotidiano il dottor Ettore Garzena, ricercatore della cattedra di Neonatologia dell’Università di Torino, spiega: “Il latte umano è l’alimento base del neonato. Può non bastare. Può richiedere un’integrazione nutritiva. Ma se fosse pericoloso, la natura avrebbe provveduto a modificarne la composizione biologica.”
Secondo la dottoressa Marianne Neifert , invece, il latte materno diventerebbe “veleno” quando le mammelle sono irregolari o poco sviluppate, dopo interventi quali biopsie e radiazioni, in assenza di aumento delle mammelle dopo il parto, a causa dello stress o della pressione alta, a causa di emorragie, di problemi ormonali legati a disfunzioni tiroidee, per l’età avanzata della neo-mamma.
Le controindicazioni all’allattamento al seno esistono, ma sono rare, risponde il dottor Garzena. “E’ da evitare, spiega, quando la madre ha gravi malattie infettive in corso come l’HIV, oppure in caso di polmoniti o bronchiti. Ma, per il resto, non c’è alcun motivo di pensare che il latte della madre possa addirittura uccidere”.

 Giacomino n. 3 del 15 novembre 1998

E’ reato pubblicizzare gli alimenti per lattanti

Wednesday, 21/10/1998

In Italia la legge c’è. Ed è molto chiara in tema di alimenti per lattanti: non possono essere pubblicizzati in nessun modo, neanche sotto forma di campioni; non possono essere venduti a domicilio o per corrispondenza; non possono essere oggetto di vendite promozionali, non possono essere comunque offerti campioni gratuiti o altri omaggi che promuovano il latte artificiale alle donne incinte e alle madri ,direttamente o indirettamente attraverso il sistema sanitario o gli operatori sanitari.
Con il Decreto legge n.500 del 6 aprile del 1994, l’Italia ha recepito le direttive CEE sugli alimenti per lattanti e gli alimenti “di proseguimento”. La pubblicità di tali prodotti – specifica l’articolo 7 – può essere fatta solo attraverso pubblicazioni specializzate in puericultura e attraverso pubblicazioni scientifiche. E può fornire solo informazioni a carattere scientifico e concreto che non facciano , in ogni caso, intendere o avvalorare la tesi che l’allattamento artificiale sia superiore all’allattamento al seno.
Nel decreto, inoltre vengono specificate le norme per l’etichettatura degli alimenti per lattanti e di proseguimento. Deve essere specificata la superiorità del latte materno, non ci devono essere informazioni che scoraggiano l’allattamento al seno, non devono esserci immagini di lattanti o altre immagini che idealizzino l’uso del prodotto, deve essere scritto a chiare lettere che il prodotto deve essere usato dietro parere di persone qualificate nel campo della medicina, dell’alimentazione, della maternità, dell’infanzia, e l’etichetta non deve contenere termini come “umanizzato”, “maternizzato” o simili.

Giacomino n.3 del 15 novembre 1998

Documenti più facili per i giovani che vogliono andare all’estero

Wednesday, 21/10/1998

Niente più assenso da parte dei genitori e niente più imposta di bollo per l’autentica della dichiarazione.  E per chi non ha ancora compiuto 18 anni diventa più facile e meno costoso fare la Carta d’identità per  andare all’estero.
Si tratta di innovazioni introdotte dalla cosiddetta “Bassanini ter” – dice  il sottosegretario all’Interno Adriana Vigneri – e contribuiscono a modernizzare la pubblica amministrazione, semplificando al massimo i rapporti con i cittadini-utenti.

Giacomino n.1 del 15 settembre 1998

Rapporto Onu sulla popolazione

Wednesday, 21/10/1998

L’11 giugno 1999 – il  World Population Day – saremo 6 miliardi. Nel 2025 saremo 8 miliardi. E nel 2050 saremo 9 miliardi e 400 milioni. E le Nazioni Unite si rivolgono alle famiglie ed alle società di tutto il mondo perché “il nostro futuro dipenderà da come loro affronteranno le esigenze di queste nuove generazioni”.
Aumentano i giovani e aumentano anche gli ultra 65enni. Ce la faranno le istituzioni a garantire istruzione e servizi sanitari agli uni, sostegno sociale, medico e finanziario agli altri?
Attualmente – secondo il rapporto dell’Onu – sono più di un miliardo i giovani che hanno fra i 15 ed i 24 anni,  la maggior parte dei quali vive in Africa e purtroppo è la più colpita dalle malattie aa trasmissione sessuale.
Nei Paesi industrializzati, invece, è destinato a salire il numero delle persone che hanno più di 65 anni. Qui, entro il 2050 , la vita media si allungherà a 87 anni per gli uomini e 92 per le donne.
Molti Paesi in via di sviluppo hanno aumentato la loro spesa per programmi demografici e per la salute riproduttiva – si legge nel rapporto dell’Onu – ma l’assistenza internazionale resta molto al di sotto dei 5 miliardi e 700 milioni di dollari l’anno concordati dalla Conferenza del Cairo del 1994. 

Giacomino n.1 del 15 settembre 1998

 
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