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Archivio di 12/1998
Visita al Foro romano
Tuesday, 29/12/1998
Visita al Foro romano
Forse non tutti i genitori sanno che, nella valle che fu per anni il vero cuore della Roma antica, si entra gratis, tutti i giorni, dalle 9 a un’ora prima del tramonto. Il bello è che ancora oggi, grazie agli scavi e ai ruderi di basiliche e templi, la vallata dove scorreva il Velabro è un polmone verde al centro della Capitale. Insomma è un ottimo modo per coniugare la cultura con una sana e allegra passeggiata. E non mancano le occasioni per stupire i vostri bambini: sapevate, ad esempio, che il ratto delle sabine è avvenuto proprio lì, ai confini con la Via dei Fori imperiali? E sapevate che sui basamenti della basilica Giulia (che a quei tempi era un tribunale e non una chiesa) i perdigiorno dell’epoca avevano inciso una scacchiera per giocare a dama o a chissà che cosa? Imperdibile è poi la casa delle Vestali, con le statue (molte senza testa) delle graziose monache dell’epoca. Tra tutte, spicca il volto della mitica Claudia, ultima vestale, convertitasi al cristianesimo. Tra le altre curiosità (moltissime, a dire il vero, ma di guide ne troverete a bizzeffe!), l’ara di Cesare, dove il conquistatore delle Gallie fu cremato e dove Antonio pronunciò la famosa orazione. Infine, la porta del tempio di Romolo - non il primo re di Roma, s’intende, ma il figlio di Massenzio, morto giovane - a due passi da quello di Faustina e Antonino. Pensate che la porta, in bronzo, è originale, del IV secolo dopo Cristo, e… la serratura funziona ancora!!
Le entrate al Foro romano sono due. La prima, su Via dei Fori imperiali, sul piazzale Romolo e Remo, 1. La seconda (che sarebbe l’uscita) è davanti al Colosseo e vi porta dritti dritti all’Arco di trionfo di Tito, distruttore del Tempio di Gerusalemme, nel 70 dopo Cristo. Procuratevi acqua e merendine nei chioschetti sui Fori imperiali perché dentro non troverete nulla.
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MUSEO NAZIONALE DELLE PASTE ALIMENTARI
Tuesday, 29/12/1998
MUSEO NAZIONALE DELLE PASTE ALIMENTARI
Piazza Scanderbeg, 117 - tel: 06-6991119
Aperto ogni giorno dalle 9 e mezzo di mattino alle cinque e mezza di sera
A due passi dalla Fontana di Trevi, in quel gioiellino che è piazza Scanderbeg, ecco un museo tutto speciale che farà la gioia dei vostri bambini: quello della pasta, alimento base della cucina italiana. Un trionfo di fusilli e maccaroni? Sì ma non solo, visto che il museo, stanza dopo stanza, propone un vero e proprio itinerario tecnologico (oltre che gastronomico) alla scoperta della produzione di quella meraviglia fatta di acqua, sale e farina che consumiamo quotidianamente, senza troppi perché. Così ci si immerge in un mondo solo apparentemente conosciuto: si passa dalle mani delle massaie dei tempi che furono - maghe della pasta fresca - e si arriva alle più sofisticate apparecchiature, ai macchinari più moderni per tagliare nelle forme più originali e bislacche (anellini, stelline, ruote, farfalle) la pasta secca. Già, perché è proprio visitando l’originale collezione - bellissimi sono anche i vecchi banconi utilizzati per tagliare la pasta in mille forme diverse - che si capisce quanto importante è stata l’invenzione della pasta secca. Facile comprendere il perché: la pasta fresca ammuffisce, quella secca dura anni.
Gita sul Tevere
Parte da Ponte Marconi (in pochi conoscono la Roma dei fiumaroli…), cioè a due passi dalla Basilica di San Paolo, il barcone sul Tevere che regala a chi sceglie di salire a bordo un’emozionante viaggio verso il mare, ammirando le ultime propaggini della Città eterna lì dove il verde, resistendo al cemento, diventa parco del Litorale. Una gita indimenticabile sul biondo (oramai più bruno che biondo) fiume che, per secoli, ha portato alla Roma imperiale granaglie e viveri dalle provincie. Non a caso il tragitto si conclude ad Ostia antica, che fu il porto della Capitale prima di essere luogo di villeggiatura. Naturalmente inclusa nel prezzo c’è una visita agli scavi: dal teatro alle tabernae, passando per i templi mitraici che abbondavano in quel porto di mare abitato, come tutti i porti che si rispettino, da soldataglia, donne di malaffare, piccoli bottegai. Storia a parte, aguzzate la vista perché la flora ripense è un incanto. In primavera inoltrata, ranuncoli e papaveri (giallo-rosso come il “core de Roma”). In autunno, i colori mielati degli alberi: pioppi, salici, olmi e poi i pini marittimi con quel profumo che parla di mare e di incanto.
Per maggiori informazioni: telefonare allo 06-48899253/255. Risponde l’ufficio informazioni dell’azienda di promozione turistica di Roma
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Uno stemma per la IV Circoscrizione
Tuesday, 29/12/1998
Uno stemma per la IV Circoscrizione
La IV Circoscrizione ha bisogno di uno Stemma. E chiede aiuto ai giovani residenti a Roma (in particolare nella IV Circoscrizione) di età inferiore ai 30 anni. Nel disegno - oltre a rappresentare il Ponte Nomentano, monumento simbolo della IV Circoscrizione - dovranno essere raffigurati i musei, le chiese, ed i parchi della zona interessata . Potranno partecipare anche gruppi di tre persone. Tutti i disegni dovranno essere accompagnati da una relazione che spiegherà come è nata e si è sviluppata l’idea del progetto.
Il primo classificato – oltre a vedere realizzato il progetto – avrà un premio da un milione di lire. I disegni dovranno essere consegnati entro le 12.00 del 15 Ottobre presso l’ufficio protocollo della IV Circoscrizione in Via Monte Rocchetta 10.
Per maggiori informazioni rivolgersi all’Ufficio relazioni con il pubblico della IV Circoscrizione
Tel. 06-8175498
Fax 06-8175485
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La Serliana
Tuesday, 29/12/1998
La SerlianaRoma per i più piccoli: visite guidate a misura di bambino
Scoprire la storia di Roma in modo divertente e gioioso. Avvicinare i più piccoli all’Arte con visite guidate e laboratori “per creare nei bambini una memoria attiva delle opere d’arte”.
E’ con queste finalità che la società La Serliana organizza passeggiate e visite nei luoghi più belli di Roma e dintorni.
I programmi si rivolgono ai bambini tra i 5 e i 12 anni, ma possono partecipare anche i più piccoli con i loro genitori. Il costo del biglietto è di £.10.000 a bambino, compreso l’adulto che lo accompagna (Il biglietto di ingresso a Monumenti e Musei è escluso).
Ecco gli appuntamenti di Ottobre:
Domenica 10, alle ore 10,30
Perchè i leoni non mangiavano i cristiani. Il circo, i gladiatori e i publbico del Colosseo
Appuntamento davanti alla fermata Metro Colosseo. Prenotazione obbligatoria. Tel . 06.39720252
Domenica 17, alle ore 10.30
La Porta Magica:riusciremo a scoprire la formula dell’oro?
Appuntamento a piazza Vittorio, davanti alla chiesa di Sant’Eusebio.
Domenica 24, ore 10,30
Quanta gente nell’antica Roma:patrizi, mercanti e perditempo al Foro Romano
Appuntamento alla biglieteria del Foro
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Cresci con l’arte e con la musica
Tuesday, 29/12/1998
Cresci con l’arte e con la musicaIl Servizio Educativo S.B.A.S. Roma avvia, quest’anno, un progetto sperimentale – biennale - per avvicinare i bambini delle scuole elementari e medie alla musica.
Nel Museo degli Strumenti musicali, e con la guida di maestri didatti della Compagnia Filarmonica Romana, i giovani potranno partecipare a due incontri. Avranno l’occasione di visitare la storica collezione di strumenti musicali (il Museo ne accoglie 840, tra cui alcuni di rilevante valore), sentirne i suoni, e partecipare ad un concerto finale, tenuto dall’Accademia Filarmonica Romana.
Per gli studenti degli Istituti superiori, il Servizio educativo ha riservato un percorso dedicato al Settecento in arte e in musica organizzando, con il teatro dell’Opera di Roma e con il Provveditorato agli Studi di Roma, concerti di musica da camera nei musei più belli della Capitale.
Per aderire al’iniziativa (possono partecipare 50 alunni ad incontro) occorre la prenotazione al numero 063210410.
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Cresci con l’Arte
Tuesday, 29/12/1998
Cresci con l’ArteVisite guidate ai musei e laboratori per i bambini di ogni età. Il progetto educativo “Cresci con l’arte” organizzato dal Servizio educativo S.B.A.S. Roma Galleria Borghese - diretto dalla prof.ssa Paola Mangia - offre, anche quest’anno, un calendario ricco di appuntamenti.
Specifici Percorsi porteranno i bambini prima nei musei, e poi nel Laboratorio. Qui - con la guida di Operatori specializzati – potranno scoprire le tecniche con cui è stata realizzata l’opera d’arte, ed esporre – in una sala apposita – le proprie opere realizzate a seguito dei percorsi didattici sperimentali.
Inoltre, grazie ad un recente accordo fra Ministero della Pubblica Istruzione e Beni Culturali, le scuole potranno elaborare, insieme alla direzione del Servizio educativo, un progetto pluridisciplinare su contenuti storico-artistici legati sia alla collezione del museo, sia al percorso didattico della classe.
Questi i percorsi didattici studiati per i bambini delle scuole elementari.
Saranno attivi da settembre ’99 a giugno 2000, dal martedì al sabato, dalle 9,00 alle 17,00. E per i bambini stranieri nessun problema: a richiesta, si può avere personale specializzato che parla inglese, francese e tedesco.
Prenotazione: Tel. 0632810
Costo: £. 5000 a bambino + £. 2000 ( per la prenotazione).
Per i bambini fino a 10 anni
Galleria Borghese
Il gioco del drago
Alla scoperta del simbolo araldico della famiglia Borghese
(escluso il sabato)
Osserva e impara a riconoscermi
Percorso a carattere ludico sulle forme, i colori, i soggetti nell’arte
(escluso il sabato)
Galleria Corsini
Il gioco della lince
Una “caccia al tesoro” per avvicinare i bambini alle principali tipologie artistiche del palazzo, delle sue sculture, dei suoi quadri, attraverso curiosità e giochi d’osservazione.
Galleria Spada
Il gioco delle tre spade
Percorso-investigazione nelle sale del museo, con giochi di osservazione che portano ad opere scelte della collezione originaria del cardinale Bernardino Spada.
Galleria Nazionale d’Arte antica di Palazzo Barberini
Il gioco dell’ape
Alla ricerca del simbolo araldico dei Barberini, fuori e dentro il palazzo, con particolare attenzione ai soffitti.
Per i bambini delle scuole medie
Galleria Borghese
Miti e leggende dall’antico per Gian Lorenzo Bernini
Lettura delle opere dell’artista
(escluso il sabato)
Capolavori della Galleria Borghese: Caravaggio, Bernini, Canova e la collezione d’antichità
Percorso a carattere generale sulla collezione.
(escluso il sabato)
Galleria Corsini
Da Versailles a Roma: le reggia dei Corsini nel ‘700
La storia del palazzo che, già dimora di Cristina di Svezia nel ‘600, viene trasformato
all’architetto F.Fuga in una lussuosa villa sotto il pontificato di Clemente XII (1730)
La pittura nella realtà: scene di genere, nature morte e paesaggi
Percorso sulla pittura del ‘700
Galleria Spada
Palazzo Spada: i suoi capolavori d’architettura e di pittura
La decorazione rinascimentale a stucco del palazzo di Girolamo Capodiferro e gli interventi seicenteschi di Bernardino Spada. Visita in pinacoteca ai principali dipinti del cardinale Bernardino.
L’eroe protagonista del mito e della storia
Percorso nella quadreria per individuare i personaggi e le azioni in dipinti che raffigurano vicende o episodi di particolare rilievo storico o letteraio
Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini
Palazzo Barberini: la reggia del Sole
Percorso sulla realizzazione della villa-palazzo, del contesto urbano e delle decorazioni a fresco all’interno
Da dove arriva la luce? Osservando Caravaggio, un maestro involontario
In pinacoteca con la lettura delle opere di Caravaggio e dei caravaggeschi italiani e stranieri, per scoprire le diverse soluzioni formali di luce e spazio
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Terapia del sorriso e ospedali a misura di bambino
Tuesday, 29/12/1998
Terapia del sorriso e ospedali a misura di bambino
di Francesca Ricevuto
Per un bambino, il ricovero e la degenza in ospedale sono quasi semprecausa di forte stress.
Da qualche anno si parla sempre più spesso di Ospedali a misura di bambino, di strutture, cioè, in grado di rendere meno brusco il trauma del ricovero e più piacevole la permanenza attraverso attività ludiche e d’animazione.
Ma è proprio vero che la risata aiuta a guarire più in fretta? Si, come risulta da esperienze e studi condotti in America negli anni ‘80.
Così, nel rispetto dei diritti del bambino, in ospedale si rendono necessari spazi adeguatamente attrezzati con giochi e pupazzi, stanze colorate al posto di fredde corsie, clowns o animatori. Infatti, pagliacci, artisti e burattinai – secondo la ricerca -risultano essere di grande aiuto nella cura delle malattie dei bambini in quanto attenuano lo stress e riducono il bisogno di farmaci.
In Italia, la clownterapia o “terapia del sorriso” è stata introdotta in via sperimentale verso la metà degli anni ‘90, e fino ad ora ha dato degli ottimi risultati.
Giacomino è andato in giro per Roma a verificare cosa si fa concretamente negli “ospedali amici dei bambini”.
Al policlinico “Umberto I” il reparto pediatrico è immerso nei colori giallo eblu. Disegni, acquerelli e cartoni riempiono le pareti di oncologia pediatrica. La stanza giochi serve anche da aula scolastica. E’ un po’ strettina, ma zeppa di puzzle, libri di favole e giochi. Parliamo con la maestra Silvia e con una psicologa, e ci confermano come – anche dalla loro esperienza - il gioco risulta essere sempre la miglior terapia per aiutare i bambini a guarire.
Gioco ma anche continuità con la scuola: c’è, infatti, una sezione della scuola media “Don Morosini”, perchè – sottolinea l’insegnante di educazione artistica – è molto importante per i bambini costretti a lunghe degenze non perdere il contatto con la realtà scolastica.
Saliamo al “day hospital”, nel reparto di chirurgia pediatrica. Anche qui un bel mucchietto di giochi. E il sabato e la domenica l’ “Umberto I”, il “Gemelli” e il “S.Camillo” si popolano di clowns, maghi e burattinai. Sono circa 80 i volontari del service “Un dolce sorriso”(Via A.Serra, 83 tel.06-3338103), istituito su iniziativa del Lions Club Roma Tiberis nel ‘95.
I prestigiatori, i musicisti (in genere suonano la chitarra) e gli animatori sono scouts dell’Agesci-Lazio, universitari e volontari del Sovrano Militare Ordine di Malta. “Portare un sorriso ai bimbi ricoverati - dice il responsabile del service, Paolo Spigarelli - è il nostro scopo. Io e mia moglie Paola siamo sempre presenti, e da ottobre a maggio il nostro calendario prevede 135 animazioni. Forniamo i giochi e gli strumenti necessari agli animatori e diamo regalini ai bimbi. Teatrini, scatole magiche, birilli e puzzle giganti fanno parte della nostra attrezzatura ludica. Davanti al teatrino, i piccoli pazienti interagiscono e vengono coinvolti perché la cosa più importante è evitare che i bambini ricoverati in ospedale sviluppino forme di passività”.
Nell’ospedale pediatrico “Bambino Gesù” di Roma oltre alle sezioni di scuole elementari, media e da poco anche superiore, c’è un negozietto dove si può acquistare un pò di tutto, dai giocattoli ai rocchetti di filo. Molti reparti sono decorati con disegni e colori vivaci. Al “Bambino Gesù” i clowns con il nasone rosso intrattengono i bimbi nei reparti e in ludoteca. Qui ci sono balocchi, sedioline gialle e tavolini verdi.Flavia, con le sue pantofoline, pedala imperterrita sul triciclo e arriva al laboratorio. Tra collages e composizioni di legumi, foglie, pasta e conchiglie, si accinge a completare un cappellino in cartone da indossare a carnevale.
Nella ludoteca dell’ospedale giocano i bambini del day hospital, i ricoverati e i fratellini e le sorelline che vanno a trovarli. Dalle vetrate si può osservare “il castello dei giochi”, un vero castello con dame, principi e cavalieri. E’ uno spazio all’aperto (non ancora attrezzato, però) che di sera, illuminato, fa proprio un bell’effetto. La dottoressa Carlevaris, psicologa e psicoterapeuta, è la responsabile della ludoteca. Ci parla di arteterapia, di come i bambini - attraverso il disegno – manifestano le loro ansie e di come - su quei disegni - intervengono gli esperti: prima di un intervento chirurgico, per esempio, proiettando cartoni animati e filmati per preparare il bimbo all’evento. Attenuare il brusco impatto dei più piccoli con un ambiente a prima vista un po’ ostile, ridurre i loro disagi e i loro malesseri e farli sentire più vicini a casa, è un compito difficile. I professionisti delle risate sono lì ad intrattenerli sotto la supervisione dello staff medico. Recitando buffe scenette nel loro camice bianco o fingendo, col gioco del dottore, punture di cioccolata, gli animatori riescono a rasserenare i bambini ospedalizzati e a far vincere loro le paure nei momenti più delicati della degenza.
Quali sono gli ospedali romani “a misura di bambino”:
Policlinico “Umberto I”, Viale del policlinico,155.
Clinica pediatrica tel.06-492181
Reparto pediatrico di ematologia, Via Benevento,6. Tel.06-857951
Reparto di oncologia pediatrica, tel.06-49218495
Reparto di neuropsichiatria infantile, Via dei Sabelli Tel. 06-4454275
Indirizzo Internet: www.tuopoliclinico.roma.it
E-mail policlinico@tuopoliclinico.roma.it
Policlinico “Gemelli” Largo Agostino gemelli,8
Clinica pediatrica Tel. 06-30154390 / 06-30154290
Indirizzo Internet: www.ntweb.rm.unicatt.it
Ospedale pediatrico “Bambino Gesù”
Piazza S. Onofrio,4
Ludoteca Tel. 06-68592760
Indirizzo Internet: www.obg-ircs.rm.it
Ospedale S.Eugenio
Piazzale dell’umanesimo
Reparto pediatrico Tel. 06-51002309
Ospedale S.Camillo-Forlanini
Circ.ne Gianicolense, 87
Tel. 06/58704443
Indirizzo Internet: www.sancamillo.org
Ospedale San Pietro
Via Cassia,600
Reparto pediatrico Tel. 06-33582880
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medicina
Tuesday, 29/12/1998
In Italia, il 26% della popolazione è affetta da allergie che detengono il terzo posto della triste graduatoria delle malattie croniche. E le vittime sono sopratuttto i più piccoli: un bambino su 10 soffre di sintomi asmatici e 1 bambino su 3 soffre di allergie.
Il 20% dei ragazzi con meno di 15 anni ha sofferto o soffre di raffreddore allergico; il 2-6% della popolazione soffre di allergie alimentari; il 7,5%-15% dei bambini tra i 12 e i 24 mesi presenta intolleranze alimentari con un incremento allarmante. E la preoccupazione più grande riguarda l’incremento di queste malattie: negli ultimi 10 anni l’incidenza della sola asma bronchiale è raddoppiata.
E’ emergenza.
Per i bambini che soffrono di allergie, l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesu’ di Roma, in collaborazione con la SIAIP (Societa’ Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica), la Federasma e l’Associazione Laziale Asma e Malattie Allergiche hanno organizzato la Prima giornata nazionale del bimbo allergico.
Sulla base di una alleanza fra medici, famiglie e istituzioni sono stati illustrati i primi interventi necessarire per una proposta di legge che veda l’assistenza sanitaria scolastica al centro di un percorso di tutela e integrazione dei pazienti in età scolare affetti da asma ed allergia e più in generale a tutela di tutti i bimbi con patologie croniche o rare che necessitano di assistenza sanitaria durante l’orario scolastico. E’ stata inoltre avanzata la proposta dell’inserimento assieme al gruppo sanguigno dell’indicazione delle accertate allergie in tutti i documenti di identità e sanitari.
In famiglia: Il 50 per cento dei bambini asmatici ha, per lo più, genitori che fumano. Infatti, come ha evidenziato Renato Cutrera, specialista dell’Unità Operativa di Broncopneumatologia dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù, nonostante i successi della legge antifumo che ha ridotto il numero dei fumatori e soprattutto ha vietato il fumo nei locali pubblici, gli adulti continuano a fumare in casa, davanti ai più piccoli esponendoli al rischio di allergie respiratorie e broncopneumatie. E’ fondamentale allora che la prevenzione inizi in famiglia, e che il medico di base e la scuola, insegnino ai genitori i comportamenti corretti nei confronti della salute dei minori.
Presto, anche in Italia, basterà una sola goccia di sangue per scoprire le allergie più comuni a un cibo o a un polline. Il test, che sarà sperimentato nel nostro paese solo dall’ospedale Bambino Gesù, consentirà di avere dei risultati in soli 20 minuti e sarà disponibile ad aprile.
http://www.ospedalebambinogesu.it/portale/opbg.asp
Roma - 11 febbraio 2006
http://www.lasciailfumoalcapolinea.it/
Quando l’aria diventa poesia
“Mucca pazza” : una catastrofe annunciata
Febbraio 1985 - Primi segni di encefalopatia spongiforme bovina (Bse) nel Regno Unito. Una mucca detta ‘Cow 133′ muore dopo aver manifestato forti tremori alla testa, perdita di peso e scoordinamento. I sintomi vengono identificati nel referto medico come una “nuova progressiva encefalopatia spongiforme dei bovini”.
Novembre 1986 - La Bse viene identificata per la prima volta dal laboratorio veterinario centrale del governo britannico.
Dicembre 1987 - Una ricerca scientifica rivela che la diffusione della Bse è dovuta alla pratica di nutrire i bovini con mangimi contenenti residui animali.
Giugno 1988 - La Gran Bretagna blocca la somministrazione di farine di carne e ossa dei ruminanti ai ruminanti.
Novembre 1989 - In Gran Bretagna viene vietato l’uso di pezzi ad alto rischio - cervello, midollo spinale e milza - per l’alimentazione umana.
15 novembre 1989 - In Italia viene vietata l’importazione di farine carne di ruminanti dalla Gran Bretagna
Aprile 1990 - Viene fondato a Edimburgo il Seac, Comitato Consultivo sull’encefalopatia Spongiforme. Sovrintenderà la ricerca sulla Bse.
Maggio 1990 - Il ministro britannico dell’Agricoltura, il conservatore John Gummer, afferma che il manzo è “completamente sicuro” e si fa riprendere in televisione mentre fa mangiare un hamburger alla figlia Cordelia, di quattro anni.
Marzo 1991 - Registrato il primo caso di Bse in un vitello nato dopo il divieto dell’88 di nutrire i bovini con mangimi animali.
Luglio 1993 - Confermata l’esistenza di cento casi di Bse in Gran Bretagna.
1993 - 1995 - Quattro casi anomali del morbo di Creutzfeld-Jakob vengono riscontrati in allevatori che avevano avuto capi colpiti da mucca pazza.
Luglio 1994 - La Commissione europea stabilisce che l’esportazione di bistecche con l’osso britanniche venga limitata al solo bestiame proveniente da allevamenti che non abbiano avuto casi di Bse negli ultimi sei anni.
28 luglio 1994 - Viene vietata in Italia, a seguito di una decisione comunitaria, la somministrazione di farine di carne di mammifero ai ruminanti.
1995 - Prima vittima conosciuta della variante del morbo Creutzfeld-Jakob (l’encefalopatia spongiforme che colpisce gli esseri umani): Stephen Churchill, 19 anni, muore il 21 maggio. Altre tre persone muoiono nello stesso anno. La versione ‘classica’ della malattia di Creutzfeld-Jakob colpisce solo individui anziani.
1996 - L’Unione europea blocca le importazioni di carne britannica.
Marzo 1996 - Il Seac comunica i risultati di una ricerca condotta sulla nuova variante del morbo Creutzfeld-Jakob: la spiegazione più plausibile per la diffusione del morbo sia il consumo di carne bovina colpita dalla Bse.
Marzo 1996 - L’Unione europea mette al bando ogni esportazione di carne bovina dalla Gran Bretagna. Il divieto riguarda anche gli animali vivi e prodotti come liquido seminale ed embrioni che vengono regolarmente utilizzati dall’industria farmaceutica e cosmetica.
Aprile 1996 - La Gran Bretagna blocca la vendita di bovini di età superiore ai 30 mesi.
Maggio 1996 - Il governo britannico avvia la politica di “non cooperazione” con l’Unione europea.
Giugno 1996 - Al vertice di Firenze i capi di governo dell’Ue decidono di togliere l’embargo. La Gran Bretagna sospende la “politica di non cooperazione”. L’Ue autorizza l’esportazione di gelatina, sego e liquido seminale.
Luglio/Agosto 1997 - Scoperti carichi illegali di carne britannica in diversi paesi dell’Ue. La Germania guida le pressioni sulla Gran Bretagna perché aumenti i controlli.
Gennaio 1998 - La Gran Bretagna vieta la vendita di bistecche con l’osso sulla basa di un rapporto della Seac che paventa il rischio della trasmissione del Bse ai tessuti nervosi, compresi la colonna vertebrale e il midollo osseo.
Settembre 1997 - Studi sui ratti rivelano il legame tra la Bse e la vCjd.
Marzo 1998 - I ministri dell’Agricoltura dell’Ue danno il via libera alla vendita di carne britannica dall’Irlanda del Nord all’estero, all’interno di uno speciale programma di esportazioni.
Novembre 1998 - Un collegio di veterinari europei vota a favore della sospensione di ogni divieto residuo alla vendita di carne britannica.
Aprile 1998 - Inizio di un’inchiesta sulle informazioni, la diagnosi e la cura fornita alle vittime della vCjd e alle loro famiglie.
23 novembre 1998 - La maggioranza dei ministri dell’Agricoltura dell’Ue vota la sospensione del bando della carne bovina britannica.
14 luglio 1999 - La Commissione europea sospende, a partire dal 1 agosto, l’embargo sulle esportazioni di carne britannica.
3 agosto 1999 - La Germania annuncia che manterrà il bando contro la carne britannica per paura della sindrome da mucca pazza.
1 ottobre 1999 - La Francia annuncia il mantenimento dell’embargo lamentando le “insufficienti garanzie scientifiche” a supporto della sospensione dei divieti.
29 ottobre 1999 - Un pool di scienziati della Commissione europea certifica la qualità della carne britannica, respingendo all’unanimità le argomentazioni francesi.
3 novembre 1999 - La Germania annuncia che ritarderà la sospensione delle sanzioni finché non si saranno placati i timori della popolazione.
16 novembre 1999 - La Commissione europea apre una procedura d’infrazione contro la Francia.
Febbraio 2000 - Una neonata nata da madre malata di vCjd viene trovata affetta dalla malattia.
Aprile 2000 - Test su 3.000 campioni di tonsille e appendiciti umani in Gran Bretagna non rilevano segni di prioni affetti da vCjd.
Settembre 2000 - Uno studio sugli ovini rivela la possibilità che Bse e vCjd possano essere trasmessi anche attraverso trasfusioni di sangue.
25 ottobre 2000 - Dopo la scoperta di pezzi di carne potenzialmente infetti da Bse nei frigoriferi di un supermercato, il presidente francese Jaques Chirac chiede di rafforzare le misure per combattere l’epidemia del morbo, che in Francia non accenna ad arrestarsi.
26 ottobre 2000 - Il governo britannico pubblica i risultati della commissione d’inchiesta sulla Bse: sotto accusa i ministri tory accusati di aver detto alla popolazione che non c’era alcun pericolo.
Ottobre 2000 - I medici rendono noto che una delle vittime della muova variante della malattia di Creutzfeldt Jakob ha 74 anni. Fino a quel momento veniva ritenuta una caratteristica della variante il fatto che colpisse i giovani. Le statistiche dovranno essere riviste, e sarà necessario fare maggiori controlli sulle morti per la sindrome di Creutzfeld Jakob ‘classica’. La scoperta suscita nuove paure.
Novembre 2000 - I sindaci di alcune città francesi decidono di bandire temporaneamente la carne bovina dalle mense scolastiche e dai ristoranti. Manzo vietato anche in molte scuole e asili italiani: drastico calo delle vendite di carne bovina.
15 novembre 2000 - In Francia viene vietata la vendita della carne con l’osso (bistecca fiorentina) e l’uso di tutte le farine animali come mangimi.
17 novembre 2000 - L’Italia bandisce le importazioni di mucche adulte e di carne con l’osso dalla Francia. Le famiglie di due vittime francesi della variante del morbo di Creutzfeld Jakob fanno causa alle autorità francesi, britanniche ed europee per non aver diffuso in maniera adeguata informazioni sulla mucca pazza.
22 novembre 2000- Anche in Spagna viene scoperto un primo caso di mucca pazza.
24 novembre 2000 - La Germania conferma la presenza della Bse in due bovini nati e cresciuti nel Paese.
30 novembre 2000 - Rispondendo alle pressioni dell’opinione pubblica, la Germania annuncia che sottoporrà i bovini adulti a test anti-bse obbligatorio prima dell’immissione nella catena alimentare. Il parlamento approva anche un bando immediato delle farine fatte con carne e ossa degli animali.
6 dicembre 2000 - Il commissario europeo per l’Agricoltura Franz Fishler annuncia un piano di misure anti-Bse mirate a ristabilire la fiducia dei consumatori nel manzo.
11 dicembre 2000 - Un nuovo rapporto evidenzia che la diffusione del morbo della mucca pazza in Francia è superiore a quanto non si ritenesse. L’agenzia per la sicurezza alimentare annuncia di aver scoperto, nel Nordovest del Paese, almeno un caso di Bse ogni 500 animali testati.
22 dicembre 2000 - L’Organizzazione mondiale della Sanità annuncia un convegno internazionale di esperti e funzionari dedicato al morbo della mucca pazza.
29 dicembre 2000 - La Tailandia vieta le importazioni di manzo da sette nazioni europee: Portogallo, Francia, Irlanda, Svizzera, Paesi Bassi, Germania e Belgio. Le importazioni dalla Gran Bretagna erano già stata vietate nel 1996.
1 gennaio 2001 - Diventano obbligatori in tutta l’Unione europea i test rapidi anti-Bse per i bovini macellati con un età superiore a 30 mesi. I capi che non hanno superato, o non sono stati sottoposti al test, non possono entrare nella catena alimentare. Divieto per sei mesi, al 30 giugno 2001, dell’uso di farine animali come mangimi. Una sola deroga è prevista per le farine a base di pesce, che potranno continuare ad essere utilizzate negli allevamenti di pollame, suini e pesci.
5 gennaio 2001 - Australia e Nuova Zelanda vietano le importazioni di carne bovina da 30 Paesi. La carne europea viene rimossa dagli scaffali dei supermercati.
9 gennaio 2001 - Travolti dalle polemiche per l’incapacità di gestire adeguatamente il problema della mucca pazza, si dimettono in Germania il ministro della Sanità, Andrea Fischer, e quello dell’Agricoltura, Karl-Heinz Funke.
11 gennaio 2001 - L’Italia revoca le restrizioni per le importazioni del manzo francese.
13 gennaio 2001 - A meno di due settimane dell’introduzione dei test obbligatori, un bovino nato e allevato in Italia viene scoperto positivo ai test rapidi sulla Bse.
24 gennaio 2001 - I test rapidi individuano in Italia un secondo bovino positivo ai test sulla Bse. Il ministro della Sanità Umberto Veronesi avverte che serviranno due anni per sradicare la Bse dall’Italia, ma invita i consumatori a evitare atteggiamenti allarmistici.
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L’AFTA EPIZOOTICA E’ LETALE SOLO PER ANIMALI L’afta epizootica e’ una malattia virale estremamente contagiosa per animali come ruminanti e
suini, le sue epidemie creano quindi danni economici notevoli nel settore dell’allevamento, ma non e’ dannosa per la salute dell’uomo. Negli animali si manifesta con febbre alta e vescicole nella bocca e sulle mucose ma non costituisce alcun pericolo per l’uomo perche’ non puo’ passare da una specie all’altra. Il fatto che qualche animale possa sfuggire ai controlli non costituisce
quindi un pericolo per chi dovesse consumarne le carni. Gli animali degli allevamenti infetti debbono pero’ essere necessariamente abbattuti per evitare la diffusione della malattia e le loro carni non possono per legge essere immesse al consumo.
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MUCCA PAZZA
Attenzione alle carni con la DPerchè non si faccia “di tutti i bovini un fascio”,
è bene imparare a riconoscere le carni leggendo le tabelle che le classificano. Non tutti i bovini, infatti, sono a rischio. Ma per sapere di che bovno si tratta è necessario che sia esposta la tabelle che classifica la carcassa dell’animale. Le carcasse bovine che nel codice di classificazione riportano come prima lettera la D o la E sono quelle piu’ a rischio per il consumatore perche’ significa che si tratta di vacche. E’ quanto sostiene l’Unione nazionale consumatori. ‘’Dovrebbe essere obbligatorio esporre in macelleria il codice europeo di classificazione delle carcasse - sottolinea l’Associazione dei consumatori - che in Italia e’
disciplinato fin dal settembre 1998 ma che praticamente viene tenuto nascosto al consumatore, oppure tolto con la preparazione dei vari tagli'’. L’Unione consumatori ricorda che gli animali a rischio sono soprattutto le femmine adulte o vecchie che continuano ad essere
macellate per il consumo e non e’ affatto vero che siano impiegate soltanto per carni in scatola, hamburger, dadi, polpette ed altre preparazioni secondarie. Se la prima lettera e’ D, afferma l’Unione consumatori, significa che si tratta di una vacca che ha figliato mentre la E potrebbe indicare sia una femmina giovane sia una adulta che non ha figliato. Per limitare notevolmente i rischi - conclude la nota - dovrebbe essere vietata l’immissione al consumo di vacche adulte, o almeno
mettere in grado il consumatore di capire quale carne sta comprando. |
Tabelle
Ogni carne ha dunque un suo codice che serve a riconoscerne l’anzianita’, la provenienza e la qualita’. Il codice di classificazione assegnato dal macello, come ricordal’Unione Consumatori, e’ composto da due lettere ed un numero:
La prima lettera indica la categoria:
- A sta per vitellone
- B sta per toro
- C sta per manzo
- D sta per vacca
- E sta per giovenca
La seconda la classe indica la qualita’
S = superiore,
E = eccellente,
U = ottima,
R = buona,
O = abbastanza buona,
P = mediocre
Il numero indica il tenore di grasso:
1 molto scarso,
2 scarso,
3 medio,
4 abbondante,
5 molto abbondante
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MUCCA PAZZA
il Codacons avverte: attenti alle creme per i capelli Le creme per i capelli al midollo di
bue sono a rischio a causa della mucca pazza, ed il Codacons
consiglia di non usarle. In una nota l’associazione a
difesa dei consumatori ha detto di aver presentato un esposto
alla Procura della Repubblica di Modena con il quale chiede il
sequestro delle creme che contengono il 6% di midollo osseo.
Il Codacons ha sottolineato che in Italia ci sono ‘’milioni
di pezzi in circolazione di creme che soprattutto le donne con
capelli lunghi usano per l’effetto nutriente e districante.
Finche’ non sara’ accertato che il midollo usato non sia di
provenienza a rischio - ha concluso il Codacons - e’ opportuno
bloccarne la vendita per evitare l’assorbimento nella cute e
rischi di ‘mucca pazza'’.
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CIBI PROIBITI Olio, vino, pompelmi, carni di tutti
i tipi: e’ piena la borsa della spesa di prodotti che hanno scatenato negli ultimi anni scandali internazionali per i rischi alla salute dei consumatori, migliaia di ricoveri e non poche morti. Se per la carne di bovini, ora nell’occhio del ciclone per l’allarme mucca pazza, sono crollate le vendite, alcuni prodotti hanno subito dei veri e propri black out. - OLIO DI COLZA: in forma denaturata (si trattava di olio industriale raffinato da alcune ditte che ne cambiavano perfino il colore da azzurro a verde) causo’ una vera e propria strage. Nell’81 morirono 584 persone e procuro’ danni gravissimi ad altre 25.000. Spari’ dal commercio ma si apri’ un dibattito, mai concluso, sull’importanza della qualita’ degli olii.
- VINO AL METANOLO: la prestigiosa produzione italiana nell’86 subi’ un durissimo colpo. Crollarono le vendite in Italia e all’estero ma soprattutto calo’ la fiducia dei consumatori dopo le numerose intossicazioni. Il governo fu costretto anche a organizzare una campagna pubblicitaria a
favore del vino nostrano.
- MASCARPONE AL BOTULINO: il bilancio fu un quindicenne morto e dodici persone intossicate anche in modo molto grave. Avevano consumato mascarpone prodotto industrialmeNte in cui si era sviluppata la tossina botulinica. Scomparvero alcuni tipi di questo formaggio dagli scaffali di molti negozi e il
tradizionale ‘’Tiramisu”’ venne messo al bando in ristoranti e pasticcerie.
- POMPELMI AVVELENATI. La vicenda aveva il sapore di un vero e proprio giallo internazionale. A Roma nell’aprile del 1988 vennero trovati alcuni pompelmi avvelenati con un liquido azzurro. Intervenne l’ambasciata israeliana per difendere i prodotti nazionali ma l’allarme si diffuse anche fra i militari americani ai quali il comando ordino’ di non consumarne.
- PANETTONI. Un’azione di ecoterrorismo colpi’ il
tradizionale dolce delle feste nel dicembre ‘98. Sugli scaffali dei negozi rimasero migliaia di confezioni provocando miliardi di danno.
- DIOSSINA IN BELGIO, POLLI E UOVA AL BANDO. E’ stato l’ultimo degli grandi allarmi alimentari in Europa. Carni di polli, suini e bovini, uova e tutti i loro derivati provenienti dal Belgio vennero messi al bando a causa di una contaminazione con mangime alla diossina. Immediato il crollo delle vendite anche in Italia delle carni bianche e delle uova.
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PIU POTERI ALLA COMMISSIONE EUROPEA PER LA SICUREZZA ALIMENTARE
Gli europei -. ossessionati dal morbo della mucca pazza - chiedono che Bruxelles abbia più poteri per poter meglio gestire e prevenire casi come quello della mucca pazza.
E’ quanto emerge da un’indagine realizzato lo scorso dicembre in otto Paesi europei su un campione di 6.637 e pubblicata dal quotidiano britannico Guardian.
Secondo i dati (raccolti in Italia dall’Abacus), in tutti i Paesi la maggioranza dei cittadini darebbe alla Commissione europea maggiori poteri per gestire con maggiore efficienza il tema della sicurezza alimentare. I francesi (79%), insieme ai tedeschi (77%) e agli spagnoli (77%), vorrebbero insomma una Unione europea guardiana degli standard del settore. Solo il 57% degli italiani, invece, ritiene che Bruxelles possa fare di piu’ su questo fronte rispetto ai singoli Paesi se avesse maggiori poteri.
Secondo l’indagine sono i tedeschi (86%) gli europei più preoccupati che il morbo della mucca pazza possa contaminare la catena alimentare. Anche in Italia la tensione e’ alta: il 67% della popolazione, infatti, e’ ‘’preoccupata'’, un livello ben inferiore, comunque, rispetto all’85% della Grecia e al 72% del Lussemburgo. Più tranquilli di tutti gli inglesi (l’epidemia è inziata proprio in Gran Bretagna) dove il 45% dei consumatori si e’ detto ‘’non preoccupato'’ da questo fenomeno.Del resto, il Regno Unito e’ il Paese che finora ha fatto di piu’ su questo fronte: secondo un rapporto del ministero dell’Agricoltura, il Governo d’Oltremanica ha speso oltre 3,4 miliardi di sterline (oltre 10.000 miliardi) per combattere l’epidemia tra il 1996 e il 2000.
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IN NIGERIA MIA FARROW LOTTA CONTRO LA POLIO L’attrice Mia Farrow ha effettuato la
sua prima missione per l’Unicef in Nigeria in occasione della
Giornata nazionale di vaccinazione contro la poliomielite;
l’Unicef infatti, con l’aiuto di migliaia di operatori sanitari
e volontari, provvedera’ a vaccinare 40 milioni di bambini sotto
i 5 anni contro la polio, che colpisce ancora questo paese.
Secondo la Farrow (che e’ stata ammalata di polio): ‘molti
pensano che la poliomielite sia un residuo del passato. Ma
milioni di bambini rimangono ancora oggi a rischio in alcuni dei
paesi piu’ poveri del mondo; dobbiamo concentrare i nostri
sforzi affinchè tutti i bambini del mondo siano vaccinati’. La
polio sta rapidamente scomparendo in molte parti del mondo:
soltanto 12 anni fa 125 paesi erano colpiti dal virus, che
adesso resiste ancora in 30 paesi tra cui, oltre la Nigeria,
l’India, l’Angola, la Nigeria, l’Iraq, la Somalia, il Sudan e
l’Etiopia, l’Afghanistan, il Bangladesh e il Pakistan. La polio
e’ stata ormai debellata in Europa, in America, nelle regioni
del Pacifico Orientale, ed e’ quasi scomparsa in Africa. Nel
1988 e’ stata avviata un’iniziativa mondiale per sconfiggere la
polio, pomossa dall’Unicef, dall’Oms, dal Rotary International e
dal Cdc (Center for Disease Control and Prevention), che sta
dando buoni risultati: il numero dei casi di persone affette da
questa malattia, dodici anni fa intorno ai 350.000, e’
drasticamente sceso nel 1999 a 7.000 casi accertati, cui vanno
aggiunti 20.000 casi presunti ma non accertati.
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IL GELATO
Tuesday, 29/12/1998
IL GELATO Dottoressa Isabella Innocente
specializzata in dietologia e dietetica applicata
Gelati e i dolci in genere sono diffusi in tutto il mondo con percentuali di consumi
più o meno elevate a seconda degli usi e costumi.
L’origine del gelato è incerta. Probabilmente gli Arabi furono i primi ad avere l’idea di far gelare i succhi di frutta circondando di ghiaccio i contenitori , e la parola “sorbetto” derivata dall’arabo (sharba = bibita fresca) avvalora l’ipotesi.
Tuttavia sembra che i gelati veri e propri siano stati fatti per la prima volta a Firenze nel sec. XVI (fu indicato come inventore Bernardo Buontalenti), e i gelatieri fiorentini, al servizio di Caterina de’ Medici, fecero conoscere il prodotto anche in Francia. Qui, i gelati ebbero più larga diffusione nella seconda metà del Seicento, quando il fiorentino Procopio Coltelli aprì a Parigi un locale divenuto poi famosissimo. Oggi il gelato è conosciuto in tutto il mondo, e la sua produzione, soprattutto di carattere industriale, si orienta verso i tipi a lunga conservazione.
I gelati alle creme e alla frutta sono la leccornia del periodo caldo e molto spesso ne facciamo “forzatamente” a meno per paura di perdere la linea, in visione del mare. Questi prodotti sono alimenti a base di latte, zucchero, sciroppo di glucosio, burro, panna, grassi vegetali, uova, cacao, caffè, frutta o succhi di frutta.
La struttura del gelato è ottenuta per congelamento e areazione di una miscela dei suoi ingredienti, selezionati a seconda del tipo di gelato, preventivamente pastorizzata e omogeneizzata.
Da un punto di vista nutrizionale, quasi tutti i tipi di produzione, sono validi. Il più conosciuto, quello a base di latte, ha la seguente composizione media: il 4% di proteine, il 13% di lipidi ed il 21% di carboidrati. Cento grammi di prodotto forniscono circa 200 kcal.
I gelati li dobbiamo considerare alimenti aventi un alto grado di digeribilità ed il loro consumo va considerato nel quadro di un’alimentazione equilibrata.
Il bambino, l’adolescente, l’adulto e l’anziano per mantenere uno stato di salute ottimale devono seguire un’alimentazione corretta e ciò non vuol dire assolutamente eliminare i dolci. Anzi, a volte è importante a livello psicologico concedersi qualche stravizio ed in questa stagione, perché non concedersi un gelato?
Una delle regole fondamentali per rispettare una nutrizione adeguata è quella di non privarsi sempre di ciò che ci piace; questo perché dopo poco tempo potrebbe subentrare un comportamento opposto che farebbe cadere ogni tipo di regola alimentare.
Allora sfatiamo i falsi miti e cominciamo a concedere al corpo ed alla mente qualche strappo alla regola, sempre senza esagerare. Il gelato potrebbe essere consumato in questa stagione in uno spuntino pomeridiano o magari insieme agli amici dopo cena, l’importante, se si vuole seguire delle giuste regole alimentari, sarebbe quello di evitare contemporaneamente cibi molto zuccherati e ricchi in grassi.
Il consiglio che mi sento di dare è quello di seguire sempre uno schema nutrizionale adeguato al nostro organismo e ciò vale per ogni tipo di persona (in pazienti in buono stato di salute o con patologie), ad ogni età (dalla prima infanzia all’anziano), abbinando sempre ad una sana alimentazione l’attività fisica che non deve essere necessariamente estremizzata, in quanto l’importante è fare del movimento che ci faccia sempre sentire attivi. Anche una passeggiata giornaliera di circa un’ora rende più agile il nostro fisico senza la necessità di fare grandi rinunce alimentari.
E’ essenziale vincere la pigrizia che spesso fa parte della nostra vita quotidiana per sentirci bene fisicamente e psicologicamente, concedendoci un sorriso ricco di allegria macchiato di gelato!!!
Dr.ssa Isabella Innocente specializzata in dietologia e dietetica applicata
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Fumo: giovani, e soprattutto donne, i soggetti più a rischio
Tuesday, 29/12/1998
Fumo: giovani, e soprattutto donne, i soggetti più a rischio‘Chi fuma non e’ un gallo, e’ un pollo’: con questo slogan la Lega nazionale per la lotta contro i tumori ha dedicato alle adolescenti - che fumano più dei coetanei maschi - la ‘Giornata mondiale senza tabacco’ che si è svolta il 31 maggio.
In Italia, ci sono 13 milioni di fumatori (un miliardo e 200 milioni in tutto il mondo). E – unico dato positivo – cresce il numero di quelli che decidono di smettere: il 19,3% nel ‘96, e il 21,4% nel ‘98.
Il tumore ai polmoni, però, non perdona. In Italia colpisce 118 abitanti ogni 100.000 persone con 32.000 casi nuovi ogni anno. Gli ultimi dati parlano di 90.000 morti all’anno, e il picco di incidenza e’ tra i 50 e i 70 anni.
Tra le iniziative della Lega un progetto di screening per consentire una diagnosi precoce del male e la proposta di modificare la legge sui distributori automatici di sigarette per renderli inaccessibili ai minori.
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