Archivio di 12/1998

Bambini e pubblicità: guerra allo spot

Tuesday, 29/12/1998

Giocattoli. Merendine. Scarpe. Vestiti.  La pubblicità non risparmia niente e nessuno. Neanche i più piccoli che – con gli occhi sbarrati davanti alla televisione - sono davvero indifesi di fronte a spot raffinatissimi che invitano a comprare, comprare e solo comprare. Ditte che “sfruttano le insicurezze dei genitori e dei figli” per proprio tornaconto commerciale. Reti televisive che se ne infischiano delle leggi e dei codici di comportamento firmati proprio per garantire i più piccoli. 
I genitori denunciano. La Comunità europea fa sorveglianza e qualche volta interviene pesantemente.
Da Bruxelles, le ditte che producono giocattoli aspettano con una certa trepidazione il risultato di uno studio sull’impatto della pubblicità sui bambini . La Comunità europea, infatti, è stata chiamata a mettere ordine in una faccenda che si presenta alquanto intricata. In Grecia, sono state bandite dai programmi televisivi le pubblicità dei giocattoli. Fanno male ai giovani telespettatori, hanno detto ad Atene. I costruttori di giocattoli stranieri, però, sospettano che il provvedimento sia stato preso solo per favorire i produttori locali di balocchi che non hanno bisogno del messaggio televisivo per arrivare ai giovani consumatori.
In Gran Bretagna, la Kellog  - la multinazionale dei corn flakes – è stata accusata dall’ASA (l’ente di sorveglianza sulla pubblicità) di “sfruttare le insicurezze dei genitori e dei figli” per proprio tornaconto commerciale. In uno spot della Kellog, infatti, si sostiene che mangiare cereali a colazione evita ai bambini grassi di essere presi in giro dai compagni si scuola.
In Italia, infine, sembrano non avere alcuna risposta le proteste dei genitori contro Mediaset che interrompe i cartoni animati per infilarci la pubblicità Il programma in questione è Game Boat trasmesso alle 19.30 su Retequattro 
La legge122 dell’aprile ’98 articolo 3, comma 5, dice  che i programmi per bambini di durata inferiore a 30 minuti non possono essere  interrotti dalla pubblicità Ma l’ostacolo viene facilmente raggirato – dichiara Gualtiero Peirce sul La Repubblica – allungando i programmi: basta prendere due cartoon di mezz’ora, incartarli dentro un unico programma e a quel punto il limite è oltrepassato e ci si possono infilare  gli spot. E’ uno scherzetto molto serio – aggiunge – perché il mercato pubblicitario rivolto ai bambini è stimato in circa 200 miliardi, soldi versati soprattutto dai giocattolai che – guarda caso – spesso producono proprio pupazzi dei personaggi dei cartoon. 

Giacomino n.3 del 15 novembre 1998

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Giocattoli pericolosi

Tuesday, 29/12/1998
 Giocattoli pericolosi
 La Fisher-Price ritira dal mercato i  “power-wheels” : un milione di giocattoli - tra automobili e camion – alimentati a batteria. Secondo la Commissione europea, infatti, i “power-wheels” possono essere infiammabili. “I componenti elettrici di questi veicoli possono surriscaldarsi e provocare incendi”, specifica la Commissione Europea.
La drastica misura è stata adottata dopo che si erano verificati numerosi casi di cattivo funzionamento, 700 dei quali segnalati dalla stessa Fisher-Price. 
Questi giocattoli difettosi hanno provocato ben 150 incidenti ed hanno ferito nove bambini che hanno riportato scottature a mani, gambe e piedi. I danni causati dai “power-wheels” sono stati stimati intorno ai 500 milioni di lire. 

Giacomino n.3 del 15 novembre 1998

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Se un bambino si fa male a scuola, il ministero paga

Tuesday, 29/12/1998
 Se  un bambino si fa male a scuola, il ministero pagaSe un bambino si fa male a scuola, il ministero deve risarcire i danni.  Lo ha stabilito la Cassazione che - con una sentenza - ha accolto il ricorso dei genitori di un bambino milanese. Il piccolo era caduto a scuola e si era rotto i denti mentre giocava con un suo compagno, durante una pausa pomeridiana delle lezioni, e mentre la maestra si era assentata. La Corte di Cassazione, così, ha stabilito che il Ministero della Pubblica Istruzione deve pagare i danni subiti dai bambini che si fanno male a scuola durante il normale orario di lezione, ricreazione compresa.

 Giacomino n.2 del 15 ottobre 1998

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Tv e Internet frenano l’immaginazione?

Tuesday, 29/12/1998
 Tv e Internet frenano l’immaginazione?La partita è aperta. Da una parte i governi e gli sponsor sostengono la diffusione dell’informatica  e della telematica nelle scuole  a colpi di concorsi a premi  ,con stretta di mano finale di Clinton. Dall’altra la Lego  (certamente interessata a tirar l’acqua al suo mulino) che lancia l’allarme: “I bambini subiscono un bombardamento di notizie e di immagini – dice il presidente e amministratore del gruppo Kjeld Kirk Kristiansen – e tutti dobbiamo prenderci la responsabilità di incoraggiarli a non guardare, ascoltare e ripetere soltanto, ma ad utilizzare attivamente la propria immaginazione”.
Proprio per allargare il dibattito sulla validità o meno delle  nuove tecnologie nello sviluppo dei bambini, la Lego ha lanciato l’idea di un  forum a livello internazionale per parlare sulle più avanzate conoscenze sullo sviluppo e l’immaginazione dei bambini.  A Londra, intanto, proprio la Lego ha organizzato una dimostrazione nel corso della quale – grazie ad Internet -  bambini di Londra e bambini di Singapore hanno potuto giocare tra di loro “virtualmente e fisicamente” con mattoncini “intelligenti” dotati di microchip e sensori. “Associando i prodotti Lego a Internet – precisano i responsabili dell’azienda che produce giocattoli – i bambini potranno condividere le loro creazioni usando il lcomputer per stimolare un’immaginazione attiva piuttosto che passiva” .
 

Giacomino n.2 del 15 Ottobre 1998

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Per restare in forma: colazione al mattino e poca Tv

Tuesday, 29/12/1998
 Per restare in forma: colazione al mattino e poca Tv Gli esperti lo dicono, le statistiche lo confermano. Chi non mangia al mattino ingrassa di più. In un’intervista rilasciata al quotidiano La stampa, il professor Marcello Giovannini, pediatra dell’ospedale San Paolo di Milano dice: “E’ statisticamente provato: il 50 per cento degli obesi esce di casa a digiuno. I bambini arrivano affamati allo spuntino di metà mattinata e ingeriscono troppi zuccheri di facile assimilazione”. Il consiglio? Alzarsi un po’ prima e mangiare latte, yogurt e cereali integrali.  Le buone abitudini, però, non devono riguardare solo la prima colazione. I genitori devono imparare come nutrire bene i loro figli - dice il professor Giovannini. Devono capire che a scuola i bambini non rischiano di morire di fame e – aggiunge – devono insegnare loro a guardare meno tv e a fare più movimento.
Istruire i genitori: è la proposta di Giorgio Calabrese, docente di Alimentazione all’Università di Piacenza che, in un intervista sempre su La Stampa, lancia l’dea del “dietologo dei genitori”. La scuola – dice – deve chiamare il dietologo che ha preparato il menù perché spieghi ai genitori come integrarlo a casa. Se la refezione ha servito una pasta al pomodoro e un piatto di carne magra – spiega – a cena andranno bene una minestra ed un altro tipo di alimento proteico come uova, pesce oppure formaggio, più u pezzo di pane integrale. Sarebbe un errore, invece, servire di nuovo pasta e carne. Di solito - aggiunge - le refezioni danno garanzie sufficienti  di qualità e varietà del cibo, a patto che il menù sia controllato dal dietologo della Usl. Ma non basta: se un bambino tende all’obesità non è sufficiente che faccia un pranzo corretto al giorno. Il ruolo fondamentale rimane quello della famiglia.
 

Giacomino n.2 del 15 ottobre 1998

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Rapporto Onu sulla popolazione

Tuesday, 29/12/1998

Rapporto Onu sulla popolazione
 L’11 giugno 1999 – il  World Population Day – saremo 6 miliardi. Nel 2025 saremo 8 miliardi. E nel 2050 saremo 9 miliardi e 400 milioni. E le Nazioni Unite si rivolgono alle famiglie ed alle società di tutto il mondo perché “il nostro futuro dipenderà da come loro affronteranno le esigenze di queste nuove generazioni”.
Aumentano i giovani e aumentano anche gli ultra 65enni. Ce la faranno le istituzioni a garantire istruzione e servizi sanitari agli uni, sostegno sociale, medico e finanziario agli altri?
Attualmente – secondo il rapporto dell’Onu – sono più di un miliardo i giovani che hanno fra i 15 ed i 24 anni,  la maggior parte dei quali vive in Africa e purtroppo è la più colpita dalle malattie aa trasmissione sessuale.
Nei Paesi industrializzati, invece, è destinato a salire il numero delle persone che hanno più di 65 anni. Qui, entro il 2050 , la vita media si allungherà a 87 anni per gli uomini e 92 per le donne.
Molti Paesi in via di sviluppo hanno aumentato la loro spesa per programmi demografici e per la salute riproduttiva – si legge nel rapporto dell’Onu – ma l’assistenza internazionale resta molto al di sotto dei 5 miliardi e 700 milioni di dollari l’anno concordati dalla Conferenza del Cairo del 1994. 

Giacomino n.1 del 15 settembre 1998

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Documenti più facili per i giovani che vogliono andare all’estero

Tuesday, 29/12/1998
 Documenti più facili per i giovani che vogliono andare all’estero
 Niente più assenso da parte dei genitori e niente più imposta di bollo per l’autentica della dichiarazione.  E per chi non ha ancora compiuto 18 anni diventa più facile e meno costoso fare la Carta d’identità per  andare all’estero.
Si tratta di innovazioni introdotte dalla cosiddetta “Bassanini ter” – dice  il sottosegretario all’Interno Adriana Vigneri – e contribuiscono a modernizzare la pubblica amministrazione, semplificando al massimo i rapporti con i cittadini-utenti.

Giacomino n.1 del 15 settembre 1998

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Contro i pedofili di Internet

Tuesday, 29/12/1998

Contro i pedofili di Internet 
 Operazione “Cattedrale”

In tutto il mondo la polizia ha fermato 180 persone ed ha sequestrato 100.000 foto con immagini porno di bambini. In Italia, tre persone sono state arrestate, cinque denunciate, e sono state effettuate 15 perquisizioni. Sequestrati 30 computer, 440 videocassette, 8 hard disk , 2600 floppy-disk e migliaia di fotografie con bambini nudi o seviziati e uccisi . La Procura di Napoli tira le somme dell’indagine che ha sgominato una rete internazionale di pedofili. L’operazione “Cattedrale” – scattata contemporaneamente in 21 paesi di tutto il mondo – è partita su iniziativa della polizia britannica. E la guerra ai criminali continua. “La pedofilia è molto più estesa di quanto è uscito fuori finora , ha detto il procuratore Diego Marmo che, da Napoli, coordina il versante italiano dell’inchiesta . Le stesse famiglie si chiudono a riccio e non denunciano il fenomeno”. Ma il fatto più pericoloso , secondo Marmo, è che in questa vicenda “entrano personaggi con un un’alta collocazione sociale e con una cultura medio alta” e che molte persone coinvolte “aderiscono al Fronte pedofilo internazionale danese e predicano l’ideologia del perfetto pedofilo, cioè il riconoscimento della sua liceità”.
 
 
 

La legge italiana

Dal mese scorso, la nuova legge contro lo sfruttamento sessuale dei minori fornisce strumenti nuovi agli investigatori e prevede pene severe per questo tipo di reato. Nata con l’intento di colpire la pedofilia, colpisce anche lo sfruttamento della prostituzione al di sotto dei 18 anni, prevede pene da 6 a12 anni ed una multa da 50 a 500 milioni per chi produce materiale pornografico con minori; da 1 a 5 anni di reclusione e da 5 a 100 milioni di multa per chi distribuisce il materiale, così come chi si collega con siti pedopornografici. Per le indagini su questo tipo di reati sono ammesse le intercettazioni telefoniche.
Arci ed Ecpat esprimono “soddisfazione per la nuova legge che permette di colpire chi produce, detiene e diffonde – anche via Internet – materiale pornografico”. In applicazione all’articolo 16 della nuova legge – informano Arci ed Ecpat – gli operatori turistici hanno l’obbligo di stampare su tutto il materiale consegnato ai viaggiatori la seguente frase: “la legge italiana punisce con la pena della reclusion i reati inerenti alla prostituzione ed alla pornografia minorile, anche se gli stessi sono commessi all’estero” e chiedono ai proveders di inserire un’avvertenza analoga nei loro siti.
 
 
 

Internet è colpevole?

“Bisogna evitare che da un’inchiesta contro il crimine della pedofilia – che va comunque perseguita – si finisca per lanciare una crociata contro Internet, presentata da tv e giornali come veicolo di ogni nefandezza” dice l’eurodeputato Ernesto Caccavale. 
Sulla rete, però, i siti porno fanno affari d’oro: 1700 miliardi l’introito previsto per quest’anno, secondo una stima del Financial Times. Ma, le forze dell’ordine non stanno a guardare.  Nel ’97 , in Italia, è stata sgominata un’organizzazione che faceva traffico di bambini codificandoli come se fossero bottiglie di vino: più 6 gradi, meno 6 gradi per indicare l’età delle vittime. I carabinieri, in quella occasione, hanno censito 500 mila foto pornografiche e arrestato 9 persone che avevano collegamenti con 56 paesi.

Giacomino n.1 del 15 settembre 1998

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Bambini e Internet: come non cadere nella rete dei pedofili

Tuesday, 29/12/1998

Bambini e Internet: come non cadere nella rete dei pedofili

Navigazione sicura  per i bambini: è questa la parola d’ordine che s’impone quando si parla di bambini e Internet. Lo sanno bene i genitori. E lo sanno bene le associazioni che operano nel campo della tutela dei diritti dei minori, e che lanciano continuamente appelli affinché – in attesa di una regolamentazione in materia – siano proprio i genitori i primi supervisori delle “attività telematiche” dei propri ragazzi. 
 Per non naufragare su Internet, le associazioni Arci ed Ecpat –  quest’ultima impegnata a livello internazionale contro lo sfruttamento sessuale dei minori - hanno messo a punto un  manuale. Oltre alla censura  dei siti pericolosi, ai genitori consigliano di navigare insieme ai propri figli o, comunque, di sistemare il computer in una stanza controllabile. Ai ragazzi dicono di non dare mai  a nessuno il proprio nome, indirizzo, numero di telefono,  la propria foto o la password, di non prendere appuntamenti con nessuno senza aver prima avvertito i genitori, di non rispondere a e-mail o a  messaggi molesti o allusivi, di non frequentare chat room dove qualcuno dice o scrive cose strane.
Suggerimenti e consigli più che utili. Come rivela il rapporto ’97 dell’Osservatorio sul fenomeno della magia a tutela dei bambini e minori del Telefono arcobaleno  su 761 telefonate ricevute, oltre 100 erano richieste d’aiuto per uscire da situazioni di plagio o dipendenza dopo che, per gioco, i bambini si erano rivolti a maghi e occultisti. 
Per fortuna, però, Internet non è solo pericolo per i bambini. E’ di questa estate la notizia della piccola Chiara, 6 anni che vive con i genitori sull’isola di Montecristo (di cui il papà è il guardiano) e che potrà frequentare la scuola proprio grazie alla rete telematica.
Per i piccoli esploratori di Internet ci sono specifici motori di ricerca, come Girotondo dove possono navigare liberamente su siti precedentemente selezionati per loro.
Infine, per imparare fin dall’inizio ad utilizzare in modo corretto il computer ed Internet ci sono scuole che organizzano corsi mirati. Alla Pigrecodata, per esempio, da ottobre riprendono i Laboratori per i bambini dai 6 ai 10 anni e per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni dove, con allegria e  divertimento, il computer diventa uno strumento per disegnare, fare musica, scambiare la corrispondenza con vecchi e nuovi amici o andare in giro per musei. 

Giacomino n.1 del 15 settembre 1998

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per quanto tempo dobbiamo conservare i documenti?

Tuesday, 29/12/1998

Per quanto tempo dobbiamo conservare i documenti?Ogni tanto viene a tutti il raptus di riordinare il nostro cassetto dei documenti: archiviare o buttare le ricevute? Attenzione, dobbiamo sapere che per alcuni è opportuno conservarli per un certo periodo di tempo.

Dichiarazioni IVA e MULTE
Vanno conservate per 10 anni.

Dichiarazioni dei REDDITI
Vanno conservate per 6 anni.

BOLLETTE della LUCE, GAS, TELEFONO e ACQUA
Vanno conservate per 5 anni.

IMPOSTE COMUNALI e RICEVUTE CONDOMINIALI
Vanno conservate per 5 anni.

BOLLO AUTO
Va conservato per 3 anni successivi alla scadenza.

RATE del MUTUO, PREMI ASSICURATIVI, SPESE MEDICHE e ONERI PREVIDENZIALI
Vanno conservati per 1 anno.

RICEVUTE dei VERSAMENTI dei CONTRIBUTI PREVIDENZIALI
Vanno conservate fino alla data di raggiungimento della pensione.

 
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