Sangue e arena
Colosseo
22 giugno 2001 - 7 gennaio 2002
Cosa c’era nella zona dell’anfiteatro dove ora sorge il Colosseo? C’era una valle racchiusa fra i colli Palatino, Celio, Oppio, Esquilino, Velia con abitazioni private. L’incendio del 64 d. C, ai tempi di Nerone, distrusse tutto e la valle divenne il punto centrale della Domus Aurea, il palazzo imperiale di Nerone: un vasto parco circondato da portici e, al centro, un ampio specchio d’acqua artificiale, quasi a rievocare lo scenario di una lussuosa villa affacciata sul golfo di Napoli. Il tutto, dominato da una gigantesca statua di Nerone, quel «colosso» che avrebbe in seguito dato il soprannome al monumento.
Monete, rilievi, ritratti, epigrafi e altri materiali ricostruiscono la storia dell’anfiteatro che l’imperatore Vespasiano cominciò a costruire, grazie ai proventi della guerra giudaica e della conquista di Gerusalemme. Nell’80 d.C., Tito riuscì a inaugurare l’enorme complesso, capace di ospitare circa 75.000 visitatori. I festeggiamenti, gli spettacoli, i ludi gladiatorii legati all’evento durarono ben 100 giorni.
La seconda sezione della mostra è dedicata agli anfiteatri della Campania (Capua - l’odierna Santa Maria Capua Vetere - e Pompei), da cui provengono dipinti e sculture. Al loro fianco la documentazione del Colosseo costituita da un’ampia rassegna di iscrizioni, lastre graffite, frammenti architettonici, capitelli, timpani, bassorilievi, transenne, balaustre scolpite: resti di quel ricchissimo apparato ornamentale che un tempo decorava il monumento.
La terza sezione è dedicata agli spettacoli veri e propri che si svolgevano nel Colosseo e negli altri anfiteatri romani. Potrete rivivee l’emozione dell’ascesa nell’arena dei gladiatori. Una serie di rilievi illustrano combattimenti, trionfi, e scene di caccia o di lotta con animali feroci. I gladiatori appartenevano a diverse categorie, ognuna ben identificabile dall’armamento e dal costume indossato.
Il gruppo di oggetti più spettacolare ed evocativo è costituito dalle sontuose armi da parata scavate nell’Ottocento nella Caserma dei gladiatori di Pompei (oggi al Museo Archeologico di Napoli) e presentate per la prima volta al pubblico: elmi, scudi, schinieri in bronzo, finemente decorati e incisi con scene di soggetto mitologico.
Chiude la mostra la sezione dei modelli delle macchine sceniche,
Per informazioni:
Tel.:06/39967700