Giornata Internazionale per l’Ambiente: il rapporto del CNR
Oggi, 5 giugno, si celebra la Gironata Mondiale per l’Ambiente, istituita dall’Onu per sensibilizzare i governi sulle tematiche ambientali e spingerli a promuovere azioni concrete a difesa del nostro Pianeta.
Il 5 giugno del 1972 si aprì a a Stoccolma la Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente Umano che guidò la costituzione del Programma Ambientale delle Naizoni Unite.
Quest’anno l’appuntamento assume un carattere di particolare rilevanza perché inaugura le iniziative di avvicinamento all’Anno Internazionale del Pianeta, proclamato dalle Nazioni Unite per il 2008.
Lo slogan scelto per la Giornata Mondiale per l’Ambiente del 2007 è in inglese Melting ice - a Hot Topic? (che si può render in italiano con Ghiaccio che si scioglie, tema che scotta?) a sostegno dell’Anno Internazionale per i Poli focalizza l’attenzione sugli effetti del cambiamento climatico sugli ecosistemi e le comunità dei poli, e sulle conseguenze che ne derivano per tutto il mondo.Le principali celebrazioni della Giornata Mondiale per l’Ambiente del 2007 si terranno in Norvegia.
L’obiettivo della Giornata 2007 è di dare un volto umano alle questioni ambientali; far si che le persone diventino agenti attivi dello sviluppo equo e sostenibile; accrescere la consapevolezza che le comunità sono di importanza fondamentale per il cambiamento dell’atteggiamento riguardo le questioni ambientali; promuovere partnership, che garantiranno a tutte le nazioni e popolazioni un futuro maggiormente sicuro e prospero.
Il rapporto del CNR sull’Ambiente denuncia che nel nostro Paese 8 milioni di italiani vivono in zone ad alto rischio ambientale e sanitario e un morto su 5 è dovuto allo smog
Sono questi i principali numeri presentati oggi dal Cnr alla Camera dei deputati. Un’iniziativa che rientra nell’indagine conoscitiva sulla valutazione delle conseguenze ambientali provocate dall’inquinamento urbano, dallo smaltimento dei rifiuti e dalle aree ad alto rischio, condotta dalla Commissione Ambiente della Camera, presieduta da Ermete Realacci. Il Cnr ha fornito anche i dati di un quadro generale ben piu’ ampio: sono migliaia i siti inquinati di diversa tipologia, dimensioni e pericolosita’, classificati, oltre ai 54 siti di bonifica, in circa 6.000 Sir (siti di interesse regionale per le bonifiche), 58 siti con elevata contaminazione da amianto, 1.550 siti minerari e 1.120 stabilimenti a rischio di incidente rilevante. Il Cnr ha poi ricordato uno studio dell’Oms relativo a circa 9 milioni di persone, cioe’ la popolazione residente nelle 13 citta’ italiane di maggiori dimensioni (circa il 16% degli italiani), stimando che tra il 2002 e il 2004 una media di 8.220 morti l’anno e’ da attribuirsi agli effetti a lungo termine delle concentrazioni di Pm10 superiori ai 20 mg/m3, il che equivale al 9% della mortalita’ negli over 30 per tutte le cause esclusi gli incidenti stradali. Un numero, riferisce il Cnr, che cresce a dismisura se si aggiungono i moltissimi centri urbani di minori dimensioni ma interessati da inquinamento da traffico e anche quelli piu’ piccoli ubicati in aree complessivamente inquinate, come la Pianura Padana.