Sarzana Festival della Mente dal 31 agosto al 2 settembre 2007
Alla ricerca di nuovi temi e nuovi modi per esplorare la creatività
E’ il titolo del festival europeo dedicato ai processi creativi - giunto alla sua quarta edizione - che ha scelto di esplorare la creatività nel suo complesso e in particolar modo i percorsi e i processi creativi, il modo in cui nascono le idee.
Il programma della quarta edizione prevede 48 appuntamenti tra conferenze, workshop, spettacoli, performance, letture e laboratori per bambini e ragazzi.
Ospiti del festival, una sessantina tra relatori scienziati, scrittori, filosofi, artisti, poeti, attori, intellettuali italiani e stranieri chiamati a prendere per mano il pubblico e accompagnarlo sui sentieri più vari che percorrono la creatività.
Tra le novità di quest’anno la sezione approfonditaMente, una serie di incontri-lezioni-laboratori a numero chiuso, della durata di circa mezza giornata ciascuno. Alla base di questo progetto, il gioco di rimandi tra teoria, concetti, progettualità e realizzazione: un esperimento su un piano decisamente differente dalle lezioni accademiche così come dai corsi centrati sulle nozioni pratiche.
ApprofonditaMente è in controtendenza rispetto al panorama degli eventi culturali italiani nell’offrire incontri di vero approfondimento sui temi della fotografia, scrittura, design, botanica, cinema, filosofia, fumetto.
Programma 2007
Apertura con Massimo Caleo, Sindaco di Sarzana
Matteo Melley, Presidente della Fondazione Carispe
Raffaele Cardone e Giulia Cogoli, Ideatori e Direttori del Festival della Mente1
venerdì 31 agosto ore 17.30_ piazza d’armi Fortezza Firmafede gratuito
Gustavo Pietropolli Charmet
La mente adolescente che crea e distrugge
Il primo grande ostacolo che deve risolvere un ragazzo è quello di separarsi dagli oggetti più cari e abbandonare la rappresentazione infantile che ha di sé stesso. In queste circostanze può venire in soccorso della mente adolescente un processo di splendente creatività, che dà vita a nuovi ed impensati oggetti, spalanca nuovi canali espressivi. I processi cognitivi sono così indirizzati verso la speranza che esista un futuro in cui si realizzerà il progetto e il valore segreto che lo porterà verso l’età adulta.
Gustavo Pietropolli Charmet, specializzato in psichiatria, psicoterapeuta di formazione psicoanalitica è stato primario di servizi psichiatrici, docente di Psicologia Dinamica alla Univ. Bicocca-Milano, direttore della Scuola di Specializzazione in psicologia del Ciclo di Vita dell’Università di Milano. È presidente dell’Istituto Minotauro, del CAF, del Comitato Scientifico dell’Ass. L’amico Charly, direttore del Crisis Center di Milano. Ha pubblicato: Ragazzi sregolati (2001); Crisis center (2003); Manuale di psicologia dell’adolescenza: compiti e conflitti (con A. Maggiolini, 2004); per F. Angeli; Non è colpa delle mamme (Mondadori, 2006).
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venerdì 31 agosto ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Giuliano Montaldo
Fra letteratura e cinema
Nel percorso creativo di Giuliano Montaldo c’è sempre stato un fortissimo legame tra cinema e letteratura, come dimostrano alcuni dei suoi film più celebri: Tempo di uccidere, tratto dall’omonimo libro di Ennio Flaiano, o Gli occhiali d’oro da Giorgio Bassani, per arrivare a San Pietroburgo, dedicato alla vita di Dostojevskij, il suo nuovo film in uscita in autunno e del quale parlerà in anteprima. Anche quest’ultimo film è percorso da una forte avversione per l’intolleranza, un tema che attraversa tutta la sua opera, a partire da L’Agnese va a morire. Nel racconto di un grande regista, l’incontro tra creatività letteraria e cinematografica.
Giuliano Montaldo, nato a Genova nel 1930, inizia la sua carriera cinematografica con Gillo Pontecorvo collaborando a La lunga strada azzurra, Kapò e La battaglia di Algeri. Debutta alla regia con Tiro al piccione (1960); seguono Una bella grinta (1965), vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Berlino, Ad ogni costo (1967) e Gli Intoccabili (1969). Con Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1974), Montaldo raggiunge un grande successo di pubblico e di critica. Seguiranno L’Agnese va a morire (1977), Circuito chiuso (1978) e Il giocattolo (1979). Nel 1980 dirige lo sceneggiato Marco Polo, venduto in 76 nazioni e vincitore del Premio Emmy. Negli anni 80 inizia la sua attività di regista di opere liriche. Il ritorno al cinema è nel 1985 con Il giorno prima, Gli occhiali d’oro (1987), premiato al Festival del Cinema di Venezia e Tempo di uccidere (1989).
È stato Presidente di Rai Cinema. Quest’anno ha ricevuto il David di Donatello alla carriera.
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venerdì 31 agosto ore 19.00_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Tomaso A. Poggio
Neuroscienza e intelligenza artificiale
Uno dei maggiori problemi della scienza odierna è quello di comprendere come funziona il nostro cervello. In particolare, le nostre abilità visive sono strabilianti e ancora lontane dall’essere imitate con i computer, quindi la corteccia visiva può essere considerata un buon sostituto del resto della corteccia e anche dell’intelligenza stessa. Modelli computazionali, plausibili dal punto di vista neurale, stanno iniziando a fornire nuove e straordinarie informazioni sul problema chiave, ovvero su come funziona il nostro cervello e su come realizzare macchine intelligenti. Forse non sono lontani i tempi in cui l’intelligenza artificiale imparerà dalla neuroscienza.
Tomaso A. Poggio insegna al Department of Brain and Cognitive Sciences; codirettore del Center for Biological and Computational Learning, membro del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del MIT. È autore di oltre 400 saggi sulla teoria dell’apprendimento, dei sistemi non-lineari, della neuroscienza computazionale, è membro del Neuroscience Research Program dell’American Academy of Arts and Sciences. Ha ricevuto numerose onorificenze quali: Otto-Hahn-Medaille Award della Max-Planck-Society, il Max Planck Research Award dalla Alexander von Humboldt Foundation, il MIT 50K Entrepreneurship Competition Award, la Laurea Honoris Causa in Ingegneria dall’Università di Pavia e il Gabor Award 2003. Attualmente si occupa di matematica e delle applicazioni delle nuove tecniche di apprendimento alla computer vision o visione artificiale, di bioinformatica, di computer graphic.
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venerdì 31 agosto ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
L’immigrazione
Finché i Romani seppero gestire la sfida dell’immigrazione i barbari furono una risorsa per l’impero, assai più che una minaccia. L’ideologia ufficiale insisteva che tutti i popoli dovessero avere la possibilità di conoscere “la felicità romana�?. In questa prima lettura si presentano, fra l’altro, le orazioni di Temistio, grande retore e influente politico nella Costantinopoli del IV secolo, in cui si scopre che i Romani avevano una coscienza ecologica e che i barbari andavano protetti dal rischio dell’estinzione, soprattutto perché una volta promossi a cittadini romani, anche loro pagavano le tasse.
Alessandro Barbero è nato nel 1959, laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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venerdì 31 agosto ore 21.00_teatro degli Impavidi euro 4,00
Ubaldo Pantani
Aspettando Viskovitz. Storie di animali e non solo…
Uno scarafaggio delinquente che non riesce a conquistare la sua amata nonostante una fortuna in sterco accumulata illegalmente, un maiale ballerino che diventa famoso, si perde negli agi e nel lusso materiale e non riesce a essere porco come la madre sognava per lui, un cane ex agente delle forze speciali dedito all’ascetismo buddista che non riesce ad uscire dal giro della droga, uno squalo che vorrebbe la pace degli oceani ma per sopravvivere deve mangiare i suoi amici. Questi animali sono Viskovitz: nelle sue metamorfosi ritroviamo le debolezze, le passioni e i desideri della natura umana. Un assaggio del nuovo spettacolo teatrale - tratto dal libro di grandissimo successo di Alessandro Boffa: Sei una bestia Viskovitz - che sarà pronto per l’autunno.
Ubaldo Pantani, eclettico attore di teatro, cabaret, comico televisivo, inizia come allievo di Albertazzi al Laboratorio d’Arti Sceniche di Volterra. Ha interpretato ruoli drammatici con la Compagnia Teatrale del Fiume di Pisa. Ha esordito come comico nel 1997 su RaiDue nei programmi Convenscion2001, SuperConvenscion e Convenscion a colori di G. Paolini. Nel 2003 fa parte del cast fisso di Ciro presenta Visitors (Italia Uno), arruolato da Paola Cortellesi per il suo show Nessundorma (RaiDue), poi in Mai dire Grande Fratello & figli della Gialappa’s band, e Mai dire Lunedì, sempre con la Gialappa’s band, dove interpreta il ruolo di Lapo Elkann. Dal 2005 collabora con la Clara Schumann - Teatro di Collesalvetti, alla direzione e al cordinamento artistico della programmazione e curando gli allestimenti di versioni semi sceniche di celebri opere liriche (Tosca, Turandot, La Bohème).
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venerdì 31 agosto ore 21.30_piazza d’armi Fortezza Firmafede euro 3,00
Francesco Guccini con Marco Santagata
Burattinaio di parole
Creatività e linguaggio sono alla base di come si dà forma al testo di una canzone, come si scrive un romanzo, un saggio o una poesia. Perché le parole hanno un significato preciso e al tempo stesso ambivalente, mostrano le proprie radici linguistiche ed etimologiche, la loro trasformazione attraverso i secoli, l’attraversamento di lingue straniere, la propria identità dialettale. Per Guccini e Santagata le parole sono una vera passione, la molla per ricerche, interpretazioni, innovazioni linguistiche anche audaci, dalle quali nascono sorprese, curiosità, particolari nascosti: per fare in modo che il linguaggio, in qualsiasi contesto, esprima tutta la sua forza.
Francesco Guccini ha raccontato il suo mondo in oltre quarant’anni di canzoni che hanno segnato la storia musicale, e in numerosi romanzi capaci di spaziare dall’autobiografia al noir. Tra i suoi titoli ricordiamo: Croniche epafaniche (Feltrinelli, 1990); Vacca d’un cane (Feltrinelli, 1993); La legge del bar e altre comiche (Mondadori, 2005). Con Loriano Machiavelli: Lo spirito e altri briganti (Mondadori, 2003); Tango e gli altri. Romanzo di una raffica, anzi tre (Mondadori, 2007).
Marco Santagata ha insegnato letteratura italiana e filologia in numerose università italiane e straniere (Sorbonne, Ginevra, Nancy, Harvard) ed è attualmente direttore del Dipartimento di Studi di Italianistica dell’Università di Pisa. Oltre a numerose pubblicazioni scientifiche, tra i suoi romanzi ricordiamo: Papà non era comunista (Guanda, 1996); Il Maestro dei santi pallidi (Guanda, 2003) e L’amore in sé (Guanda, 2006).
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venerdì 31 agosto ore 23.15_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il padre della relatività
Il nome di Einstein è legato alla relatività, di cui egli formulò la versione speciale nel 1905, e la versione generale nel 1915. In questa prima lettura affrontiamo alcune delle pagine divulgative da lui scritte sull’argomento, toccando in particolare aspetti sorprendenti della teoria, come il famoso paradosso dei gemelli, e altrettanto sorprendenti applicazioni, come il modello cosmologico del 1917, che fornì la prima immagine scientifica dell’intero universo.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
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sabato 1 settembre ore 10.00_cinema Italia euro 7,00
Laura Bosio approfonditaMente
In attesa dell’ispirazione. Viaggio intorno e dentro la scrittura
Una conversazione intorno e dentro la scrittura, senza una vera sistematicità. Metodo forse poco scientifico, ma forse adatto a una materia così difficile da afferrare. La differenza tra “parola parlata�? e “parola scritta�?, dove ragionare sul perché non si deve scrivere come si parla e ancora meno parlare come si scrive. Scrivere per sé e scrivere per gli altri, o meglio per quel sé che converge con gli altri. Scrivere qualcosa di nuovo: è possibile? I segreti (e i pericoli) dell’ispirazione. I richiami (e le tentazioni) della memoria. La ricreazione del passato e del presente. Il progetto e le sue trappole. E, insieme, il gioco degli aforismi. (Durata 3 ore circa)
Laura Bosio, nata a Vercelli, vive e lavora a Milano come consulente editoriale. È autrice dei romanzi I dimenticati (Feltrinelli 1993, Premio Bagutta Opera prima), Annunciazione (Mondadori 1997, Premio Moravia), Le ali ai piedi (Mondadori 2002, Premio Selezione Rapallo Donna); La ricerca dell’impossibile (Leonardo-Oscar Mondadori 1999) e Teresina. Storie di un’anima (Mondadori 2004), dedicati all’esperienza mistica, filosofica e spirituale delle donne nella letteratura; Le stagioni dell’acqua (Longanesi, 2007), finalista al Premio Strega. Nel 1997 ha collaborato al soggetto e alla sceneggiatura del film di Silvio Soldini Le acrobate. È docente di Tecniche della scrittura presso il Master in Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano.
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sabato 1 settembre ore 10.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Giorgio Vigna approfonditaMente
Oggetti per il corpo e per lo spazio. Viaggio intorno e dentro il design
Una conversazione, anche per immagini e oggetti, che si snoda intorno a forme e materiali capaci di mettere in risonanza la forza immaginativa con gli elementi della natura nei suoi aspetti primari e primordiali. Avventure geologiche di terra e d’acqua, di fuoco e di vento costituiscono il fulcro del lavoro di Giorgio Vigna, in cui si combinano naturale e artificiale, povero e prezioso, elementi del senso comune e fantasticherie ardite. Perchè il suo lavoro è arte, è design, è gioiello, è natura, ma specialmente è libertà
di immaginare forme nuove e allo stesso tempo antichissime. (Durata 3 ore circa)
Artista e designer, Giorgio Vigna è autore di sculture, gioielli, oggetti per il corpo e per lo spazio, dotati anche di valore d’uso. Ha ideato gioielli per opere, film, spettacoli e collezioni per stilisti. Collabora con Venini progettando vasi, gioielli, lampade e sculture in vetro. Nel 2007 l’azienda finlandese Iittala lancia
su scala internazionale la collezione di uccelli di vetro “Birds by Vigna�?. Per Salviati progetta nel 2006 una collezione di gioielli in vetro, nel 2005 oggetti in argento per Gabriele De Vecchi. Tiene conferenze e workshop per la Facoltà di Design del Politecnico, IED, Domus Academy e NABA di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei, mostre e collezioni internazionali fra cui: Designmuseo di Helsinki (2007), Museo Pecci di Prato, Museo Correr di Venezia (2003), Miaao di Torino. Moleskine ha recentemente pubblicato il catalogo della sua ultima mostra a Helsinki.
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sabato 1 settembre ore 10.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Anna Oliverio Ferraris
La creatività e il doppio volto della paura
Creatività e paura sembrano collocarsi su opposti fronti. Il pensiero creativo è avventuroso, indipendente, esplorativo. La paura cerca conforto nel conformismo e nel consenso. La creatività potenzia il pensiero. La paura può paralizzarlo. Queste due forze sono già visibili nei primi mesi di vita: i neonati sono molto curiosi, affascinati dalle novità ma anche intimoriti da ciò che non conoscono. In seguito c’è chi rinuncia alle avventure intellettuali per non correre il rischio di essere solo e diverso e chi invece trova la forza morale per affrontare le dissonanze. La paura può però essere anche un incentivo alla creatività e, di fronte alle minacce, accelerare i processi del pensiero alla ricerca di una soluzione.
Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, è nata a Biella e ha studiato a Milano e a Torino. Trasferitasi a Roma nel 1970 è prof. ordinario di Psicologia dello sviluppo all’Università La Sapienza di Roma dal 1980. È autrice di saggi divulgativi, articoli scientifici e testi scolatici in cui affronta i temi dello sviluppo normale e patologico, dell’educazione, della famiglia, della scuola, delle emozioni della comunicazione e del rapporto con i media. È stata membro della Consulta Qualità della Rai e del Comitato Nazionale per la Bioetica. Collabora con Mente e Cervello, Psicologia Contemporanea, La scuola dell’infanzia, Prometeo. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: La forza d’animo (Rizzoli, 2003); TV per un figlio (Laterza, 2004); con Alberto Oliverio Le età della mente (Rizzoli, 2004); Psicologia della paura (Bollati Boringhieri, 2007); Piccoli bulli crescono (Rizzoli, 2007).
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sabato 1 settembre ore 11.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Ruggero Pierantoni
Il volto: un’interfaccia tra ambiente, mente e tecnologie
La rappresentazione del volto umano è il risultato dei molti punti di incontro tra tecnologie rappresentative, sistemi di credenze, codici comunicativi e molto altro. La ulteriori complicazioni della somiglianza fisiognomica tra un’immagine umana e una precisa persona, o personalità reale e storica, introduce ulteriori pezzi al mosaico mentalistico. Sulla base di numerosi esempi di rappresentazione del volto umano, si tenta di dipanare questa complicata matassa. A chiusura, lo stato dell’arte sui processi informatici che sono, al momento, alla base del riconoscimento, della trasmissione e dell’analisi del volto umano.
Ruggero Pierantoni, 1934, studioso della percezione acustica e visiva, si occupa di neuroscienze e di problemi cognitivi. Ha lavorato per il CNR, ha insegnato e partecipato a programmi di ricerca in Germania, USA, Canada. È Visiting Professor alla School of Architecture, Carleton University, Ottawa.
Ha insegnato al Politecnico di Milano Bovisa, e all’Accademia di Belle Arti di Urbino. È stato assessore alla cultura al Comune di Genova da l997 al 2002. Ha pubblicato: L’occhio e l’idea. Fisiologia e storia della visione (1981); Forma fluens (1986); Monologo sulle stelle: forme della luce dalle origini alle fini dei mondi antichi (1994) per Bollati Boringhieri; La trottola
di Prometeo. Introduzione alla percezione acustica e visiva (Laterza, 1996), Verità a bassissima definizione. Critica e percezione del quotidiano (Einaudi, 1998); Vortici, atomi e sirene. Immagini e forme del pensiero esatto (Electa Mondadori, 2003). Il suo nuovo libro, Uno scherzo fulmineo, è in uscita per i tipi di Rosellina Archinto Editore.
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sabato 1 settembre ore 11.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Oliviero Toscani
La creatività è una conseguenza, non una scelta
Oliviero Toscani racconta un percorso professionale unico per qualità e caratteristiche. Le sue immagini, le campagne pubblicitarie, i brand hanno attraversato il pianeta e sono le sue attività più note e riconoscibili. Dietro a questo successo c’è un pensiero preciso, un modo di fare, un originale sguardo sul mondo anche nelle numerose attività editoriali (libri, tv), nella realizzazione di film e mostre, nell’invenzione di Fabrica, il centro internazionale per la ricerca sulla comunicazione.
Oliviero Toscani è la forza creativa dietro i più famosi giornali e marchi del mondo (Esprit, Chanel, Fiorucci, Prenatal). Come fotografo collabora con Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, Stern ecc. Dal 1982 al 2000 ha fatto della United Colors of Benetton una delle marche più conosciute al mondo. Nel 1993, ha inventato Fabrica, che ha prodotto progetti editoriali, libri, programmi televisivi, mostre, esposizioni e film per United Nations, UNCRH, La Repubblica, Arte, MTV, RAI, Mediaset. Ha esposto alla Biennale di Venezia e in decine di mostre e musei d’arte moderna. Ha vinto quattro Leoni d’Oro al Festival di Cannes, il Gran Premio dell’UNESCO, due volte il Gran Premio d’Affichage, e numerosi premi degli Art Directors Club. Tra i suoi libri: Non sono obiettivo (Feltrinelli, 2001) e Sant’Anna di Stazzema. 12 agosto 1944. I bambini ricordano (Feltrinelli, 2003).
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sabato 1 settembre ore 14.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
David Le Breton
Nell’antropologia dei sensi
Non c’è nessuna rottura fra la carne viva dell’uomo e la carne viva del mondo, ma una continuità sensoriale di ogni istante. L’individuo prende coscienza di sé solo attraverso il sentire: avverte la propria esistenza grazie alle risonanze sensoriali e percettive che lo attraversano incessantemente. Le nostre percezioni sensoriali, intrecciate a significati, disegnano i limiti fluttuanti dell’ambiente in cui viviamo, ne dicono l’estensione e il sapore. La percezione non è coincidenza con le cose, bensì interpretazione. Ogni uomo cammina in un universo sensoriale legato a ciò che la sua storia personale ha fatto della sua educazione.
David Le Breton è professore di sociologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo, membro dell’Institut Universitaire de France e autore di numerosi saggi sull’antropologia del corpo. Tra le sue numerose opere non ancora tradotte o in corso di traduzione segnaliamo: Corps et sociétés. Essai de sociologie et d’anthropologie du corps (1985, fuori catalogo); Anthropologie du corps et modernité (PUF, 1990, 2003); La sociologie du corps (PUF, 1992); L’Adieu au corps (Métailié, 1999). In italiano sono stati tradotti: Passione del rischio (Edizioni Abele, 1995); Il mondo a piedi. Elogio della marcia (Feltrinelli, 2001); La pelle e la traccia. Sulle ferite del sé (Meltemi, 2004).
Il sapore del mondo. Un’antropologia dei sensi è appena stato tradotto in occasione di questa edizione del Festival della Mente per i tipi di Raffaello Cortina.
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sabato 1 settembre ore 15.00_cinema Italia euro 7,00
Carlo Mazzacurati approfonditaMente
Creare, inventare, trovare. Viaggio intorno e dentro un film
Il racconto, anche per immagini, di come nasce un film, dall’idea iniziale alle riprese, dal rapporto con gli attori alla troupe, dal set al montaggio, per capire tutte le fasi creative e non di uno dei più complessi e affascinanti processi artistici. Carlo Mazzacurati ci spiega la genesi e la realizzazione di un film attraverso la testimonianza e le immagini inedite, anche del back stage, del suo nuovo film La giusta distanza, che sarà nelle sale in autunno. (Durata 3 ore circa)
Carlo Mazzacurati, nato a Padova nel 1956, dirige per la prima volta nel 1979 in 16 mm, Vagabondi. Il suo Primo film, Notte Italiana (1987, prodotto dalla Sacher Film), vince il Nastro d’Argento e il Ciak d’oro. Due anni dopo Il prete bello vince il primo premio al Festival di Annecy. Nel 1992 Un’altra vita , viene presentato al Festival di Venezia. Il film successivo, Il toro, è premiato a Venezia con il Leone d’argento e la coppa Volpi al miglior attore non protagonista (Roberto Citran). Nel 1996, sempre a Venezia, presenta in concorso, Vesna va veloce. Due anni dopo allestisce Conversazione senza testimoni. Nel 1999, con Marco Paolini, lavora a Ritratti, dialoghi con Andrea Zanzotto, Mario Rigoni Stern e Luigi Meneghello. Seguono La lingua del Santo (2000), A cavallo della tigre (2002) e L’amore ritrovato (2004). In autunno uscirà La giusta distanza, il suo nuovo film.
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sabato 1 settembre ore 15.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Giuseppe Barbera approfonditaMente
Perché abbracciare gli alberi. Viaggio intorno e dentro la botanica
La storia degli alberi si intreccia con la storia dell’uomo, delle culture, delle religioni, delle arti, perchè da quasi due milioni di anni l’uomo ha cercato di interagire con la creatività della natura, superando i limiti del bisogno vitale. Quanta gratitudine dobbiamo agli alberi e a quante cose ci servono? A produrre frutti, legno, energia, ombra, sicurezza, a rallentare i temibili cambiamenti climatici sottraendo l’anidride carbonica all’atmosfera. Producono anche bellezza, e la filosofia non è nata all’ombra degli alberi? Quanta letteratura e pittura hanno gli alberi come protagonisti. Come e perchè la creatività umana si confronta e si intreccia con quella della natura. (Durata 3 ore circa)
Giuseppe Barbera è professore di Colture Arboree all’Università di Palermo. Si occupa di alberi, sistemi produttivi e paesaggi agrari tradizionali del Mediterraneo. Ha svolto ricerche sul cappero, limone, mandorlo e ficodindia. Si è occupato di agroecologia, ha studiato i paesaggi agrari di Pantelleria, della Conca d’oro, dell’Etna e della Valle dei Templi, inoltre fa ricerca sui giardini islamici siciliani. Tra i suoi libri: L’Orto di Pomona (L’Epos, 2000); Ficodindia (con Paolo Inglese, L’Epos, 2001); Der Sizilianische Garten in Sanssouci, un giardino siciliano in Germania (con Michele Buffa; Eidos, 2003), Tuttifrutti (Mondadori, 2007), che ha vinto il premio Grinzane Cavour, Giardini Hanbury per la sezione riservata a “testi di narrativa o di creatività nei quali prevalga in modo determinante il sentimento dell’ambiente e della natura�?. Nella Valle dei Templi di Agrigento ha creato il “Museo Vivente del Mandorlo�? e per il FAI ha curato il recupero del giardino della Kolymbetra.
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sabato 1 settembre ore 15.00_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Mario Botta
Architettura e territorio. Due forme d’espressione del proprio tempo
Il rapporto esistente tra architettura e territorio attraverso i progetti più recenti di uno dei grandi architetti contemporanei. Il primo atto del “fare architettura�? è la conoscenza del luogo, la cui interpretazione avviene attraverso le verifiche e le relazioni che si vengono a definire con le scelte progettuali. Il rapporto fra architettura e territorio non è un rapporto fisso ma dinamico e continuo, che si consolida in un nuovo equilibrio al momento della realizzazione dell’opera architettonica. Un rapporto di dare ed avere reciproco che interpreta la cultura, le contraddizioni e le speranze del nostro tempo.
L’opera di Mario Botta prende il via dai maestri Le Corbusier, Louis I. Kahn e Carlo Scarpa. Architettura e memoria costituiscono un binomio inscindibile in quanto le trasformazioni attuate dall’architettura diventano parti del paesaggio umano. L’importanza della luce quale generatrice dello spazio e le forme geometriche primarie costituiscono i segni distintivi della sua ricerca. Dalle case unifamiliari in Canton Ticino, il suo lavoro ha affrontato molte altre tipologie: scuole, edifici amministrativi, biblioteche e musei, come il MoMA di San Francisco e il MART di Rovereto, ed edifici del sacro tra i quali la Cattedrale di Evry e una Sinagoga a Tel Aviv. Tra i libri più recenti: Quasi un diario (Le Lettere, 2003); Il Teatro alla Scala, Restauro e ristrutturazione (Skira, 2005); Architetture del Sacro Preghiere di Pietra (Compositori, 2005); con Dario Fertilio, La Lingua degli angeli (Skira, 2006).
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sabato 1 settembre ore 17.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Marco Aime
Due non è un numero troppo grande
«Il fanatico riesce a contare fino a uno, perché due è un’entità troppo grande per lui». Sono parole di Amos Oz, quanto mai adeguate ai nostri tempi in cui aumentano ogni giorno i profeti dell’assolutismo.
Il relativismo, un tempo considerato una conquista dell’Occidente, viene visto come una debolezza. «A guardare sempre dalla stessa parte, il collo si irrigidisce» recita un proverbio africano. Indurito dai venti dell’etnocentrismo e degli assolutismi, oggi il nostro collo sembra aver perso la capacità di torcersi e fare sì che il nostro sguardo possa volgersi verso orizzonti nuovi.
Marco Aime, nato a Torino nel 1956, insegna Antropologia culturale presso l’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa occidentale. Oltre a numerosi articoli scientifici ha pubblicato: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Diario Dogon (Bollati Boringhieri, 2000); La casa di nessuno. Mercati in Africa occidentale (Bollati Boringhieri, 2002); Eccessi di culture (Einaudi, 2004); L’incontro mancato (Bollati Boringhieri, 2005); Gli specchi di Gulliver (Bollati Boringhieri, 2006). È anche autore di narrativa: Taxi brousse (Stampa Alternativa, 1997); Fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita spiegati ai bambini (EMI, 1999); Le nuvole dell’Atakora (EDT, 2002); Sensi di viaggio (Ponte alle Grazie, 2005); Gli stranieri portano fortuna (Epoché, 2007).
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sabato 1 settembre ore 17.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Vittorio Gallese
Il corpo nella mente. Neuroscienze ed esperienza estetica
Il problema dell’intersoggettività e più in generale dell’esperienza estetica in particolare è stato affrontato dalle scienze cognitive in termini tipicamente astratti, facendo riferimento ad un modello dell’intelligenza umana fondamentalmente appiattito sulla cognizione linguistica. La scoperta dei neuroni specchio e il modello della “simulazione incarnata�? dell’intersoggettività propongono uno scenario alternativo che trova notevoli punti di contatto con l’approccio fenomenologico in filosofia a queste tematiche. L’implicazione di questo modello per l’esperienza estetica nelle arti visive e nel teatro aprono nuovi e interessanti scenari rispetto a questi aspetti della creatività umana.
Vittorio Gallese, neuroscienziato, è professore ordinario di fisiologia al Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma. Tra gli scopritori dei neuroni specchio, ha concentrato le sue ricerche sulle relazione tra azione, percezione e processi cognitivi. Ha sviluppato un modello integrato dell’intersoggettività e collabora attivamente con filosofi, psichiatri e linguisti per un approccio multidisciplinare della cognizione sociale. Ha svolto attività di ricerca e insegnato all’università di Losanna, di Barkley e alla Nihon University di Tokyo. È autore di oltre 90 pubblicazioni scientifiche, coautore di Autismo. L’umanità nascosta (Einaudi, 2006), e ha curato la sezione neuroscienze del dizionario La Psiche (Einaudi, 2007).
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sabato 1 settembre ore 18.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Franco Marcoaldi con Ivano Battiston
Il tempo ormai breve
«Il tempo ormai breve» è una lettura concerto in cui si intrecciano le parole poetiche di Franco Marcoaldi e i suoni della fisarmonica di Ivano Battiston. L’idea nasce da un gruppo di poesie, ancora inedite, che affrontano il tema del tempo: il tempo che resta, la vita ancora da vivere, la nostalgia del passato, la promessa del futuro. Ma quello del tempo è anche tema musicale per eccellenza: da qui l’incontro necessario della parola con la musica e la speciale avventura di un’emozione del suono, in musica e in poesia. Un reading, un concerto, uno spettacolo sullo scorrere della vita.
Scrittore e poeta, Franco Marcoaldi collabora da molti anni al quotidiano La Repubblica. Sei le sue raccolte di poesie, l’ultima, Animali in versi (2006, Einaudi), è giunta ormai alla quinta edizione. Ha sperimentato l’incrocio con altre discipline: la musica (collabora da tempo con il compositore Fabio Vacchi), le arti plastiche (numerosi i suoi lavori con la pittrice Giosetta Fioroni) e il teatro (il suo poemetto Benjaminowo. Padre e figlio è stato messo in scena da Toni Servillo).
Ivano Battiston è fisarmonicista (ha studiato con Salvatore di Gesualdo ed è diplomato anche in musica corale e fagotto) e compositore (ha studiato con Bruno Coltro e come autodidatta, ha vinto importanti premi italiani e internazionali). Suoi lavori sono stati programmati in rassegne nazionali ed internazionali, ha inciso per Fonit Cetra e Velut Luna. Ha la cattedra di fisarmonica al Conservatorio di Firenze. Svolge attività concertistica in tutto il mondo.
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sabato 1 settembre ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Salvatore Natoli
Inventarsi la vita. Virtù, etica, estetica dell’esistenza
È possibile abitare il mondo senza fughe in un’improbabile trascendenza, e senza deliri di onnipotenza? La speranza, la tolleranza, l’umiltà esistono ancora? «La virtù è un modo per prendere distanza da sé, per perdere peso, per guardarsi da fuori. Ma anche per avere cura di sé» scrive Natoli, e per dare eleganza e stile morale alla propria vita, per instaurare rapporti più giusti con gli altri, per raggiungere la consapevolezza che la felicità è un’idea personale: è un’esperienza soggettiva, una visione del mondo e un bene sociale. Per inventarsi la vita, coniugando una quota di creatività e i fondamenti della morale con un’estetica dell’esistenza.
Salvatore Natoli (1942). Laureato in Storia della filosofia, si è occupato recentemente della relazione tra linguaggio ed etica. Già docente di Logica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Venezia, attualmente insegna Filosofia teoretica all’Università Statale di Milano-Bicocca. Ha collaborato a molte riviste, tra cui Prospettive settanta, Il centauro, Democrazia e diritto, Religione e società, Leggere, Bailamme e Metaxù. Tra i suoi libri più recenti L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale (Feltrinelli, 1999); La felicità di questa vita. Esperienza del mondo e stagioni dell’esistenza (Mondadori, 2001); Il cristianesimo di un non credente (Quiqajon, 2002); La felicità (Feltrinelli, 1994, 2003); Parole della filosofia o dell’arte di meditare (Feltrinelli, 2004); Dizionario dei vizi e delle virtù (1996, 2005); Sul male assoluto. Nichilismo e idoli del Novecento (Morcelliana, 2006).
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sabato 1 settembre ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
L’integrazione
La conversione di Roma al Cristianesimo incoraggiò gli imperatori a coltivare il sogno di un potere universale, nella forma di un impero cristiano esteso all’intera umanità. In questa seconda lettura sono presentati gli scrittori cristiani come Prudenzio, che auspica la nascita d’un popolo nuovo dalla fusione delle stirpi romane e barbare, e come il padre della Chiesa Gregorio di Nazianzo, che tiene corrispondenza con i figli di immigrati diventati generali dell’esercito romano e scopre che non è colpa loro se sono alti e biondi, e che tutti possono essere romani, o greci, purché lo vogliano.
Alessandro Barbero è nato nel 1959, laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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sabato 1 settembre ore 21.30_piazza d’armi Fortezza Firmafede euro 7,00
Paolo Poli con Antonio Ballista
Favole
Due grandi artisti come Paolo Poli ed Antonio Ballista ritrovano assieme la gioia ludica dell’infanzia creando questa serata dedicata alla creatività, attraverso alcune tra le più belle favole del mondo e alle musiche a loro ispirate. Da Perrault, nella traduzione che fece Collodi de La bella addormentata nel bosco e di Pollicino, a La bella e la bestia di Beaumont, su musiche di Ravel; da La storia dell’elefantino Babar di Jean de Brunhoff su musiche di Poulenc alle sorprese che Poli regala sempre al suo pubblico.
Paolo Poli si dedica all’attività teatrale a tutto campo, confezionando spettacoli brillanti di cui è impresario, autore ed interprete. Negli anni sessanta inizia una dirompente carriera fatta di spettacoli costituiti in gran parte da montaggi di testi letterari. Solo per citarne alcuni: Rita da Cascia (1967); L’uomo nero (1971); Il coturno e la ciabatta (1990), tratto da Alberto Savinio; I Viaggi di Gulliver, con le scene di Luzzati (1998) per arrivare al recentissimo Sei brillanti (2007).
Antonio Ballista è pianista, clavicembalista e direttore d’orchestra. Dalla fine degli anni Cinquanta suona in duo pianistico con Bruno Canino; ha suonato con Pierre Boulez, Claudio Abbado, Bruno Maderna, Riccardo Muti ed è stato ospite dei più prestigiosi festival internazionali. Fra i compositori che hanno scritto per lui ricordiamo Luciano Berio, Ennio Morricone e Salvatore Sciarrino.
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sabato 1 settembre ore 23.15_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il critico della meccanica quantistica
Il nome di Einstein è anche legato alla meccanica quantistica in due maniere contrapposte. Da un lato, il grande fisico fu uno dei padri di questa nuova teoria, come dimostra il fatto che il premio Nobel gli fu assegnato nel 1922 proprio per un contributo in questo campo (l’effetto fotoelettrico). Dall’altro lato, per tutta la vita Einstein avversò la metafisica della teoria dei quanti, con espressioni divenute famose quali “Dio non gioca a dadi�?, e paradossi altrettanto famosi, che leggeremo insieme nelle loro formulazioni originali.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
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domenica 2 settembre ore 10.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Marco Delogu approfonditaMente
L’importante è vedere la realtà. Viaggio intorno e dentro la fotografia
Un fotografo atipico: non va mai in giro con la macchina fotografica. Per lui è importante vedere le cose, tenerle dentro la mente e poi capire quando e come fotografare. Spesso per lui una fotografia è fatta molto prima di essere scattata, altre volte va a fare una foto e ne trova una diversa. “Più passano gli anni e più cerco di avere una mente aperta a tutto quello che mi succede: un tempo pianificavo, ora mi piace farmi sorprendere da visioni nuove, e da incontri con persone impreviste�?. Non crede a “l’istante decisivo�?, crede alle attese, ai cambiamenti di velocità, all’unicità e alla diversità di ogni essere umano. (Durata 3 ore circa)
Marco Delogu è nato a Roma nel 1960, dove vive e lavora. La sua ricerca si concentra su ritratti di gruppi di persone con esperienze o linguaggi in comune. Ha pubblicato oltre venti libri. Ha esposto in Italia e all’estero: Accademia di Francia, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo delle Esposizioni a Roma; Warburg Institute a Londra, Henry Moore Foundation a Leeds; IRCAM, Centre George Pompidou a Parigi; Museé de l’Elysee a Losanna; PhotoMuseum a Mosca ecc. È editore e curatore di mostre. Nel 2002 ha ideato FotoGrafia, festival internazionale di Roma, di cui è direttore artistico. Nel 2003 ha fondato la casa editrice Punctum. Ha curato oltre 50 mostre con i nomi più importanti della fotografia mondiale, quali Josef Koudelka, Sally Mann, Olivo Barbieri, Don McCullin, Anders Petersen, Graciela Iturbide. Insegna fotografia alla facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma.
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domenica 2 settembre_ore 10.00_partenza Chiostro San Francesco euro 7,00
David Le Breton approfonditaMente
Il mondo a piedi. Viaggio nella percezione dell’ambiente
Viaggiare a piedi è un gesto trasgressivo, una potente affermazione di libertà, uno scarto rispetto alla modernità. «Camminare significa aprirsi al mondo. L’atto del camminare riporta l’uomo alla coscienza felice della propria esistenza, immerge in una forma attiva di meditazione che sollecita la piena partecipazione di tutti i sensi» scrive Le Breton, che conduce un itinerario a piedi, accompagnando un piccolo gruppo di cultori del buon camminare, alla ricerca di un modo trasversale per fendere i ritmi troppo frenetici della vita di tutti i giorni. Camminata max 40 persone. (Durata 2/3 ore)
David Le Breton è professore di sociologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo, membro dell’Institut Universitaire de France e autore di numerosi saggi sull’antropologia del corpo. Tra le sue numerose opere non ancora tradotte o in corso di traduzione segnaliamo: Corps et sociétés. Essai de sociologie et d’anthropologie du corps (1985, fuori catalogo); Anthropologie du corps et modernité (PUF, 1990, 2003); La sociologie du corps (PUF, 1992); L’Adieu au corps (Métailié, 1999). In italiano sono stati tradotti: Passione del rischio (Edizioni Abele, 1995); Il mondo a piedi. Elogio della marcia (Feltrinelli, 2001); La pelle e la traccia. Sulle ferite del sé (Meltemi, 2004).
Il sapore del mondo. Un’antropologia dei sensi è appena stato tradotto in occasione di questa edizione del Festival della Mente per i tipi di Raffaello Cortina.
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domenica 2 settembre_ore 10.00_teatro degli Impavidi euro 4,00
Enrico Alleva
Dal pesce al filosofo: verso un’ecologia della mente
Darwin ci ha fatto riflettere su quali fossero le forze selettive che hanno dato vita a specie animali e vegetali estremamente diversificate e mutevoli. Anche il cervello animale o umano segue queste regole di sopravvivenza, che ne spiegano compiutamente forma e funzioni. Molta divulgazione propone una visione caricaturale dell’incedere evolutivo che ha prodotto: dai pesci ai mammiferi (con una diramazione per gli uccelli); il cervello dei mammiferi più primitivi, dei mammiferi a loro successivi e, infine, il cervello dei primati e dell’Homo sapiens. L’analisi comparata dei cervelli di pipistrelli, delfini, talpe e scimmie inferiori o antropomorfe racconta una storia ben diversa.
Enrico Alleva, etologo, accademico dei Lincei, dirige dal 1990 il Reparto di Neuroscienze comportamentali dell’Istituto Superiore di Sanità. Si occupa di genetica del comportamento dei mammiferi e del ruolo biologico del “nerve growth factor�? nello stress. È autore di circa 230 pubblicazioni scientifiche e di centinaia di articoli a carattere divulgativo pubblicati su Il Manifesto, L’Unità, La Stampa, Repubblica, L’indice, Linea d’ombra, Lo straniero, Pace e Guerra…. Ha scritto Il Tacchino termostatico (Theoria, 1990) e con N. Tiliacos, Consigli a un giovane etologo (Muzzio, 2003).
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domenica 2 settembre_ore 11.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
Guido Barbujani con Pietro Cheli
L’arte di non diventare razzisti
È vero che i neri hanno la musica nel sangue? Che gli ebrei sono più intelligenti? Che gli scandinavi non sono molto allegri? E che dei levantini non ci si può fidare? O che gli slavi sono efferati? E, per venire a casa nostra, che i napoletani sono sempre allegri? E che i milanesi pensano solo a lavorare? Che i genovesi non spendono volentieri? Viaggiando attraverso i luoghi comuni del razzismo è difficile trovare risposte a queste domande, ma, per fortuna, si possono fare scoperte sorprendenti: la più grande delle quali, forse, è che si può tranquillamente fare a meno di parlare di razze.
Guido Barbujani ne discute con Pietro Cheli tra scienza, storia e letteratura.
Guido Barbujani ha lavorato alle università di Padova, State of New York a Stony Brook, Londra e Bologna, e dal 1998 è professore di Genetica all’Università di Ferrara. Si occupa delle origini ed evoluzione della popolazione umana. Ha pubblicato tre romanzi: Dilettanti (Marsilio 1993); Dopoguerra (Sironi 2002); Questione di razza (Mondadori 2003) e il saggio scientifico L’invenzione delle razze (Bompiani 2006).
Pietro Cheli, Genova 1965, vive a Milano dove lavora al settimanale Diario. Insieme a Ivano Fossati ha scritto il libro Carte da decifrare (Einaudi, 2001), con molti altri Il calendario del laico a cura di Grandi & Associati (Mondadori, 1998) e i testi dello spettacolo Abbecedario (Panini, 2002) ideato e portato in scena da Giorgio Scaramuzzino. Ha curato con Ferdinando Bruni il libro fotografico Elfo BazaAr (il Saggiatore, 2004).
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domenica 2 settembre ore 11.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Aldo Cibic
Inventarsi i progetti ideali
In un mondo in cui il sistema industriale-tecnologico privilegia procedure “omologanti�? si pensa che sia sempre più difficile produrre nuove idee. Tuttavia, nella quotidianità c’è materia d’ispirazione per molti progetti e il designer può esserne il catalizzatore. Cibic ha esplorato tale ipotesi con due progetti: “New Stories, New Design�? (2002) e “Microrealities�? (2006). Il primo ha proposto occasioni di emancipazione sociale, inventando nuove opportunità di impresa, valorizzando mestieri in via di estinzione e attivando microeconomie alternative. Il secondo ha studiato le interazioni delle persone con i luoghi urbani “senza qualità�? (i centri commerciali, le stazioni del metrò, ecc.) con la finalità di scoprirne le potenzialità nascoste.
Aldo Cibic, nato a Schio nel 1955, si trasferisce a Milano nel 1979 per lavorare con Ettore Sottsass del quale, l’anno successivo, diventa socio. Sempre nel 1980, sotto la guida di Sottsass nasce Memphis, di cui Cibic è uno dei designer e fondatori. Nel 1989 inizia l’attività in proprio fondando Cibic & Partners, uno studio in cui oltre all’attività personale di designer, sviluppa progetti nel campo dell’interior design, dell’urbanistica e dell’architettura, in Italia e all’estero. Svolge, attività di insegnamento alla Domus Academy, alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano e alla Facoltà di Design dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Inoltre, è Professore Onorario alla Tongji University di Shanghai. Attualmente divide la sua vita tra Vicenza, dove vive la sua famiglia, e Milano, dove ha sede Cibic & Partners.
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domenica 2 settembre_ore 14.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
Severino Salvemini con Angela Vettese
L’emozione e la regola: si può quadrare il cerchio?
Manager o creativo? Si deve sviluppare un’anima intellettuale e innovativa da una parte e un’anima più standardizzata e razionale dall’altra? Queste due dimensioni sembrerebbero inconciliabili (il paradigma o/o, tipico della specializzazione) e in effetti hanno spesso vissuto in mondi e ambienti separati e di scarsa interdipendenza. Quando però pensiamo alla vera eccellenza, ci rendiamo conto che nelle migliori esperienze l’emozione e la regola si riescono a sposare (il paradigma e/e) secondo una filosofia che non intende privilegiare una delle due prospettive, bensì che cerca di compenetrare valori e norme di comportamento, concepite come divergenti solo da chi le esamina in modo stereotipato.
Severino Salvemini economista, è professore di Organizzazione aziendale alla Università Bocconi. È stato presidente della SDA. Si occupa di industrie creative e di managerialità nei settori dell’arte e cultura. Presidente di Mikado, è nel consiglio di amministrazione di Cinecittà Holding e della Accademia del Teatro alla Scala. È stato nel consiglio della Biennale di Venezia. Tra le più recenti pubblicazioni: La città creativa. Per una nuova geografia di Milano (EGEA, 2005) ed È tutto un altro film (EGEA, 2007).
Angela Vettese direttrice della Galleria Civica di Modena, presiede la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, dirige il Corso di Laurea specialistica in Arti Visive dell’Università Iuav di Venezia; ha insegnato presso l’Università Bocconi, dal 1986 collabora come critico d’arte contemporanea al supplemento Domenica de Il Sole 24 Ore. Ha pubblicato saggi e cataloghi fra cui Ma questo è un quadro? Artisti si diventa (2001) e Il valore nell’arte contemporanea (2005) per Carocci.
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domenica 2 settembre_ore 15.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Igort con Matteo Stefanelli approfonditaMente
Disegnare storytelling. Viaggio intorno e dentro la graphic novel
Cosa vuol dire dare forma ad una storia, e progettarla per il disegno, per la narrativa o per la musica? Di cosa è fatta la materia dello storytelling di un fumetto, rispetto a un romanzo o una canzone? Ripercorrendo la storia e le pratiche del suo variegato lavoro, Igort racconta con Matteo Stefanelli i processi creativi, le opzioni formali e i percorsi stilistici del dare vita ad una storia. Per approfondire i territori del racconto a fumetti, le sue motivazioni, le sue forme; un percorso aperto fra musica jazz e fumetto popolare nipponico, tra design e neo-feuilleton. (Durata 3 ore circa)
Igort ha pubblicato in quindici paesi e sulle più prestigiose riviste come Linus, Metal Hurlant, The Face, New Yorker. Ha collaborato a progetti multimediali con Yello e Ryuichi Sakamoto, ed ha esposto alla Biennale di Venezia (1994) e alla Triennale di Milano (2006). Ha fondato e dirige Coconino Press. Tra i suoi libri: 5 è il Numero Perfetto (Rizzoli, 2002); con Sampayo Carlos, Fats Waller (Coconino, 2003); Baobab vol. 1 e 2 (Coconino, 2005, 2006); con Massimo Carlotto Dimmi che non vuoi morire (Mondadori, 2007).
Matteo Stefanelli, ricercatore OssCom (Univ. Cattolica di Milano), studia gli intrecci fra arti grafiche, popular culture e processi di consumo. Si occupa di fumetto, ne scrive per il Corriere e La Repubblica e collabora con Lucca Comics, il Centre National de la Bande Dessinée et de l’Image, Napoli Comicon. È stato co-autore del programma “Antistoria del fumetto italiano�? (Cult/Sky 2004). Ha curato (con Fausto Colombo) la mostra “Fumetto International�? per La Triennale di Milano (2006).
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domenica 2 settembre_ore 15.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Michelangelo Pistoletto
La spiritualità laica nello specchio
A partire dal 1961, Pistoletto, attraverso le sue opere specchianti, indaga ‘fenomenologicamente’ la dimensione della spiritualità. Egli ha posto la mente in relazione alla specchio proprio come il cervello umano si raccorda all’occhio. In tal modo ha fatto dello specchio una protesi ottica che moltiplica le capacità riflessive della mente stessa. I suoi “Quadri specchianti�? sono occhi spalancati su una visione tanto oggettiva quanto sorprendente del mondo. Si tratta di un processo artistico che conduce ciascuna persona alla coscienza di essere particella dell’universo, così come un frammento di specchio lo è dello specchio intero.
Michelangelo Pistoletto è nato a Biella nel 1933, le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei internazionali di arte moderna e contemporanea fra cui: Beaubourg, Parigi; MOMA, New York; National Museum, Seoul; Tate Modern, Londra; Toyota Museum, Toyota; Museo Reìna Sophia, Madrid; Galleria d’Arte Moderna, Roma; Nationalgalerie, Berlino, ecc. Professore all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Fondatore del centro internazionale Cittadellarte – Biella. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla carriera alla 50° Biennale d’Arte di Venezia e nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche.
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domenica 2 settembre ore 17.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Loretta Napoleoni
Creatività, erosione del copyright, scenari futuri
Lo stato-mercato occidentale, subentrato allo stato-nazione, difende con le unghie e con i denti la proprietà intellettale, linfa vitale del moderno capitalismo, e concettualmente legata a doppio filo con la creatività. L’ascesa del modello economico cinese e della finanza islamica poggiano invece su presupposti diametralmente opposti: fino a quando il prodotto originale si troverà in posizione di vantaggio rispetto alla copia? L’inevitabile erosione del concetto stesso di proprietà intellettuale è la conseguenza del riciclaggio industriale cinese e di quello finanziario islamico. Quali potrebbero essere le conseguenze mondiali, i vantaggi e gli svantaggi di questa profonda trasformazione?
Loretta Napoleoni, economista, vive a Londra da oltre vent’anni. Ha lavorato come consulente per istituti bancari e organizzazioni internazionali in Europa e negli Stati Uniti. Considerata una degli esperti mondiali dell’economia del terrorismo, dall’11 settembre collabora con i governi di svariati paesi. Nel 2005 ha diretto il gruppo di esperti mondiali sul finanziamento del terrorismo per il Club de Madrid. Editorialista per riviste italiane ed estere, ha tradotto e curato testi sul terrorismo. È autrice di Terrorismo SpA (2005) ed Al Zarqawi (2006), pubblicati da Marco Tropea e tradotti in varie lingue.
Il nuovo libro sull’economia canaglia uscirà a gennaio 2008 per i tipi de il Saggiatore.
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domenica 2 settembre ore 17.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Giovanni Agosti
La mezza età dello storico dell’arte
L’idea nasce dal fatto che a un certo punto della vita, anche di quella lavorativa, si fa un bilancio di quel che si è fatto e ci si ferma a pensare quel che si vorrebbe fare, se ci è concesso. In cosa si è sbagliato, dove si è capito per tempo, da che cosa star fuori… Insomma come si fa a “invecchiare con decenza�?. È uno dei temi che percorrono, sotto la crosta delle parole, il libro che Agosti ha scritto sul Mantegna, ed è uno dei suoi pensieri ricorrenti. «Non sopporto quelli che considerano chi ha più di quarant’anni un “giovane studioso�?»; da qui La mezza età dello storico dell’arte.
Giovanni Agosti è nato a Milano nel 1961; dal 2000 insegna storia dell’arte moderna all’Università Statale di Milano, dopo avere lavorato per molti anni nelle Soprintendenze per i Beni artistici e storici di Mantova e di Firenze. I suoi studi sono rivolti alla tradizione classica nella cultura figurativa italiana,
ai rapporti fra artisti e scrittori, al Rinascimento nell’Italia settentrionale. Ha scritto: Bambaia e il classicismo lombardo (Einaudi, 1990); La testoriana di Brescia (l’Obliquo, 1997); Disegni del Rinascimento in Valpadana (Olschki , 2001); Su Mantegna I (Feltrinelli, 2005), che ha vinto il Premio Viareggio Repaci 2006; Mantegna 1961 Mantova (Arcari Editore, 2006). Collabora con le principali riviste di storia dell’arte.
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domenica 2 settembre ore 18.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Guido Cornara
Breve mente
L’esercizio supremo della sintesi, la capacità di attrarre in un secondo e mantenere legati a te per altri 29 brevi lunghissimi secondi. Procrastinare la sacrosanta pipì almeno fino al prossimo commercial. La gente non ama la pubblicità. E questa è di per sé una sfida molto interessante. Se riesci a far amare, o almeno a non far odiare, o almeno a far sopportare una cosa che la gente per definizione non ama, hai già compiuto un’opera eccezionale. Questa è la missione nella vita di Guido Cornara, direttore creativo di Saatchi & Saatchi: semplice e allo stesso tempo dannatamente difficile.
Guido Cornara è nato a Genova, laureato a Roma in Storia Moderna, vive a Milano. Lavora in pubblicità dal 1983, ed è in Saatchi & Saatchi dal 1988, dove ricopre l’incarico di Direttore Creativo Esecutivo per l’Italia. In questi anni ha lavorato per molti fra i più grandi clienti pubblicitari italiani, da Renault a Walt Disney, da Procter & Gamble a Tiscali, da Honda a Omnitel, da Intesa Sanpaolo a Mondadori solo per citarne alcuni. Dedica un grande impegno, oltre che ai grandi clienti, anche alle piccole e grandi cause sociali, ambientali, umanitarie per le quali storicamente Saatchi & Saatchi ha una costante attenzione. Ha ideato per conto di MTV - insieme ad Agostino Toscana - il film per l’abolizione della pena di morte che si è aggiudicato l’unico premio assegnato all’Italia al Festival di Cannes del 2001 (Leone d’Argento).
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domenica 2 settembre ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Mario Trevi con Emanuele Trevi
Invasioni controllate
Sono invasioni controllate quelle fra padre e figlio, fra psicoanalista e scrittore, e quando il figlio scrittore intervista il padre psicoanalista diventa un’occasione davvero speciale.
Una intervista sullo scrivere, sul senso delle storie, sulla particolare modalità di interpretarle dal punto di vista della filosofia del profondo. Dal libro di Giobbe ai racconti di chassidim, da Stevenson a Borges, il dialogo molto particolare di Emanuele e Mario Trevi.
Mario Trevi è il decano degli psicoanalisti junghiani italiani, fondatore nel 1960 dell’Associazione Italiana per lo Studio della Psicologia Analitica, e del Centro Italiano di Psicologia Analitica, è membro dell’International Association of Analytical Psychology. Ha pubblicato fra l’altro: L’altra lettura di Jung (Cortina, 1988); Saggi di critica neojunghiana (Feltrinelli, 1993); con Marco Innamorati, Riprendere Jung (Bollati Boringhieri, 2000). Ha diretto la rivista Metaxù, che si occupa di ricerca sui simboli.
Emanuele Trevi, scrittore, critico, è nato nel 1964. Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi, collabora al Manifesto. Ha pubblicato: Istruzioni per l’uso del lupo (Castelvecchi, 1994); Musica distante (Mondadori, 1997); Costellazioni italiane (1945-1999); I cani del nulla. Una storia vera (Einaudi, 2003); Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004); L’onda del porto. Un sogno fatto in Asia (Laterza, 2005). Con Mario Trevi è in uscita Invasioni controllate per i tipi di Castelvecchi.
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domenica 2 settembre ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
Il razzismo
In questa terza lettura sono presentati gli autori romani e greci che fra IV e V secolo, quando il governo imperiale si dimostra sempre più incapace di gestire l’immigrazione, cominciano ad allarmarsi perché i barbari sono troppi. Sinesio trova che un barbaro rimane sempre barbaro anche se fa parte del consiglio dei ministri, e che preferirà sempre la pelliccia alla toga; Sidonio Apollinare riconosce che i barbari sono gente in gamba, e che il futuro appartiene a loro, è solo un peccato che siano così maleducati e abbiano strane idee sull’igiene. Testi antichi per un tema molto attuale.
Alessandro Barbero è nato nel 1959. Laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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domenica 2 settembre ore 21.00_piazza Matteotti euro 3,00
Gianfranco Ravasi
La Parola creatrice
“In principio Dio disse: Sia la luce! E la luce fu�?. Questa frase non è solo l’incipit della Bibbia ma è anche la rappresentazione simbolica dell’inizio assoluto della creazione. Questa stessa Parola archetipica diventa il principio creatore anche della storia umana che racchiude in sé splendori e miserie, proprio come accade alla creatività poetica che ha un profilo glorioso ma che rivela anche una sua incapacità radicale ad esprimere il mistero. Sospesa tra simbolo e silenzio, la creazione nata dalla Parola trascendente, si rivela come custodia del divino e dell’umano che s’incontrano e si scontrano in una creatività destinata a generare non un vuoto finale ma una pienezza.
Gianfranco Ravasi, nato a Merate nel 1942 e sacerdote della Diocesi di Milano dal 1966, è Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano, membro della Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa, docente di esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
Ha svolto campagne di scavo nel Vicino Oriente. Conduce ogni domenica su Canale 5 la rubrica televisiva Le frontiere dello spirito, dedicata a una lettura continua della Bibbia. Scrive su numerose riviste specializzate italiane e straniere e su quotidiani e riviste, tra i quali Avvenire, Il Sole 24 Ore, Famiglia Cristiana. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo: I Comandamenti (San Paolo, 2002); Breve storia dell’anima (Mondadori, 2003); Il bello della Bibbia (San Paolo, 2004), Le sorgenti di Dio (San Paolo, 2005); Ritorno alle virtù (Mondadori, 2005) e Breviario laico (Mondadori, 2006).
39
domenica 2 settembre ore 21.00_piazza d’armi Fortezza Firmafede euro 7,00
Elio e Katia
Naso-Comio: non chiamatemi Polendina
La Vera Storia di Pinocchio, narrata e cantata da Elio-Mastro Geppetto. Mente è una parola dal significato doppio: serve sia a inventare casi sia a mentire. Dunque, chi meglio di Pinocchio racchiude le due anime di questa parola “breve ma intensa�?? In questo spettacolo Elio - che di anime ne ha varie ed è un appassionato di bugia - dà voce a un padre che nel ventre di una balena va a ritroso nel tempo, e racconta di quel figlio arrivato dal nulla, delle traversie, degli incontri surreali, dei momenti belli e dei momenti neri, sempre a difendere quel suo burattino, straordinaria metafora del nostro vivere. Al pianoforte Katia Caradonna. Regia di Chiara Belliti.
Elio, Katia Caradonna si sono diplomati presso la Civica Scuola di Musica di Milano, rispettivamente, in flauto e pianoforte. Elio, sale sul palcoscenico nel 1980, con le “Storie Tese�? (con i quali è arrivato secondo a San Remo nel 1996 e sta preparandoun nuovo disco, dopo le decine di titoli già in circolazione),
si è cimentato nel repertorio classico, nel teatro e nella scrittura. Katia si è dedicata alla musica da camera. Elio e Katia si sono rincontrati, dopo vent’anni, al supermercato. Nato un sodalizio, hanno realizzato insieme concerti di musica classica contemporanea dedicata ad animali. Chiara Belliti è curatrice di collane di letteratura per ragazzi, editor e traduttrice, nonché una delle polimorfe menti creative di Cervelli Riuniti; appassionata di bugia, ha collaborato con Elio ad Animali Spiaccicati (Einaudi, 2004) e Vite Bruciacchiate (Bompiani, 2006).
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domenica 2 settembre ore 23.00_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il profeta disarmato
Il nome di Einstein è, per la gente comune, sinonimo di ribellione intellettuale e impegno politico. Una scelta dei suoi scritti popolari ce ne mostra l’immagine iconoclasta e provocatoria, spaziando da aforismi quali “per essere il candido membro di un gregge bisogna pur sempre essere una pecora�?, alla lettera scritta a Russell nel 1955, pochi giorni prima di morire, che ispirò il Movimento Pugwash degli Scienziati Contro l’Atomica, vincitore quarant’anni dopo del premio Nobel per la pace.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
Programma per bambini e ragazzi
I genitori possono lasciare i bambini per la durata degli eventi, è consigliabile fornire un numero di cellulare per la reperibilità.
Si prega di accompagnare i bambini 10 minuti prima dell’inizio degli eventi.
41 A
sabato 1 settembre ore 10.00_piazza Capolicchio euro 3,00
Sergio Carnevali
Inominforma. Workshop di grafica per bambini
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 30 partecipanti)
41 B
sabato 1 settembre ore 11.30_piazza Capolicchio euro 3,00
Sergio Carnevali
Inominforma. Workshop di grafica per bambini
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 30 partecipanti)
Leggere non è decifrare le lettere, scriverle non è copiarle graficamente. Leggere e scrivere sono interpretazioni di segni e di suoni. Inominforma parte dall’idea grafica di comporre la silhouette di animali ed altri soggetti utilizzando solo le lettere del loro nome, elaborate in modo tale che mentre si legge il nome si percepisce anche la figura.
Sergio Carnevali, artista recanatese, si occupa di grafica, pittura, fotografia, ceramica ed incisione. Ha realizzato immagini e vesti grafiche per eventi sociali e culturali, nel 1987 nasce Inominforma, che ha realizzato molte volte con una mostra itinerante dei suoi soggetti, tutti realizzati in legno, e con gli album HABITAT contenenti le grafiche degli stessi.
42A
sabato 1 settembre ore 10.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Dalla pentola alle punte di freccia
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
42B
sabato 1 settembre ore 11.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Dalla pentola alle punte di freccia
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Dall’argilla al vaso, per arrivare alle prime pentole: un’invenzione fondamentale della creatività umana che ha permesso all’uomo di cuocere i cibi, trattenendo acqua e calore. Ogni bambino realizza un vasetto con il metodo del colombino e lo decora secondo lo stile e le tecniche preistoriche. Nel laboratorio anche un esempio di scheggiatura della selce, il materiale più usato dall’uomo per due milioni di anni.
Renato Fasolo ha cominciato la propria attività quarant’anni fa, lavorando per numerosi musei italiani ed esteri. Tra gli ultimi lavori, ha seguito tutta la parte di ricostruzione di Otzi, la celebre mummia preistorica dell’uomo del Similaun. È stato, nel 1981, il primo ad introdurre in Italia l’archeologia sperimentale, come metodo conoscitivo didattico della preistoria. Lavorano con lui, all’ambito di Archeoland, gli allievi Matilde Peterlini e Nicola Speri.
43 A
sabato 1 settembre ore 15.00_piazza Capolicchio euro 3,00Donatella Puliga
Incontrare il mostro: la paura, la sfida, la vittoria
Incontro 3-6 anni; 60 minuti
43 B
sabato 1 settembre ore 16.30_piazza Capolicchio euro 3,00Donatella Puliga
Incontrare il mostro: la paura, la sfida, la vittoria
Incontro 3-6 anni; 60 minuti
In principio era il racconto. Il racconto dello stupore, della fantasia, del desiderio di sconfiggere mostri e paure. Attraverso una narrazione avvincente e piena di mistero, i più piccoli saranno guidati alla scoperta di animali fantastici e di tante creature mostruose che hanno popolato l’immaginario degli antichi.
Donatella Puliga insegna Mitologia classica all’Università di Siena ed è responsabile del Laboratorio di Ricerca sulla didattica dei Classici presso il Centro di Antropologia del Mondo Antico. Si occupa in particolare della dimensione antropologica della civiltà greco-romana, ed è interessata alla permanenza di moduli classici nella società contemporanea, oltre che nella letteratura e nell’arte. È impegnata in progetti di divulgazione della cultura classica nelle scuole di ogni ordine e grado. Ha curato l’Antologia della Poesia Latina (Einaudi-La Repubblica, 2004). Tra le sue pubblicazioni più significative in questo senso, In Grecia. Racconti dal mito, dall’arte e dalla memoria (Einaudi, 2001); Percorsi di cultura latina per una didattica sostenibile (Carocci, 2003) e, con Silvia Panichi, Un’altra Grecia. Le colonie d’Occidente tra mito, arte e memoria (Einaudi, 2005).
44 A
sabato 1 settembre ore 15.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Gek Tessaro
Catalogo della fantascienza. Repertorio del futuribile
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
44 B
sabato 1 settembre ore 16.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Gek Tessaro
Catalogo della fantascienza. Repertorio del futuribile
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Il gioco della fantasia fantascientifica per uscire dagli schemi del videogame, per immaginare il futuro e vivificare l’immaginario che è in noi, senza il quale non riusciamo a provocare l’immaginazione dei nostri amici e dei nostri compagni di scuola. Tecniche di collage, con cartoncini, forbici e colla, alla ricerca di macchine fantastiche, robot, razzi.
Gek Tessaro, maestro d’arte, è stato allievo di M. Stepan Zavrel.
È autore di numerosi libri illustrati per bambini e tiene laboratori di educazione all’immagine e letture animate per bambini, ragazzi e adulti. In teatro, lavora con il Gruppo ExTrapola, col Teatro Stabile di Verona, da solo, e con altri enti. È convinto che “A 60 centimetri da terra si muovono pianeti sconosciuti
e inimmaginabili�?.
45 A
domenica 2 settembre ore 10.00_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Il colore della preistoria
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
45 B
domenica 2 settembre ore 11.30_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Il colore della preistoria
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
La pittura rupestre è all’origine di tutte le immagini realizzate dall’uomo: sono i primi resoconti figurati che nascono oltre 30.000 anni fa. Il laboratorio ripercorre, tappa per tappa, i soggetti, lo stile e le tecniche delle immagini preistoriche, utilizzando solo materiali naturali come il carbone, le ocre e la selce per incidere.
Renato Fasolo ha cominciato la propria attività quarant’anni fa, lavorando per numerosi musei italiani ed esteri. Tra gli ultimi lavori, ha seguito tutta la parte di ricostruzione di Otzi, la celebre mummia preistorica dell’uomo del Similaun. È stato, nel 1981, il primo ad introdurre in Italia l’archeologia sperimentale, come metodo conoscitivo didattico della preistoria. Lavorano con lui, all’ambito di Archeoland, gli allievi Matilde Peterlini e Nicola Speri.
46 A
domenica 2 settembre ore 10.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Giorgio Vigna
Il filo. Laboratorio di gioiello-arte-design
Laboratorio 7-10 anni; 60 minuti (max 20 partecipanti)
46 B
domenica 2 settembre ore 11.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Giorgio Vigna
Il filo. Laboratorio di gioiello-arte-design
Laboratorio 7-10 anni; 60 minuti (max 20 partecipanti)
Il filo di tessuto, di metallo, di carta: questo è il filo conduttore di uno specialissimo workshop per bambini. Filo continuo, filo spezzato e ricomposto, filo annodato, arrotolato, tessuto, aggrovigliato, dipanato. Come nelle antiche scritture fatte di corde e di nodi, il filo-gioiello si fa parola che percorre il corpo, che intreccia legami, si fa rete comunicativa. Filo di un discorso che esplora il territorio del gioiello allargandone i confini.
Artista e designer, Giorgio Vigna è autore di sculture, gioielli, oggetti per il corpo e per lo spazio, dotati anche di valore d’uso. Ha ideato gioielli per opere, film, spettacoli e collezioni per stilisti. Collabora con Venini progettando vasi, gioielli, lampade e sculture in vetro. Nel 2007 l’azienda finlandese Iittala lancia su scala internazionale la collezione di uccelli di vetro Birds by Vigna. Per Salviati progetta nel 2006 una collezione di gioielli in vetro, nel 2005 oggetti in argento per Gabriele De Vecchi. Tiene conferenze e workshop per la Facoltà di Design del Politecnico, IED, Domus Academy e NABA di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei, mostre e collezioni internazionali fra cui: Designmuseo di Helsinki (2007), Museo Pecci di Prato, Museo Correr di Venezia (2003), Miaao di Torino. Moleskine ha recentemente pubblicato il catalogo della sua ultima mostra a Helsinki.
47 A
domenica 2 settembre ore 15.00_piazza Capolicchio euro 3,00
Donatella Puliga
Mitico! Intelligenza e astuzia: le armi degli eroi
Incontro 8-12 anni; 60 minuti
47 B
domenica 2 settembre ore 16.30_piazza Capolicchio euro 3,00
Donatella Puliga
Mitico! Intelligenza e astuzia: le armi degli eroi
Incontro 8-12 anni; 60 minuti
Un viaggio appassionante nel mondo di tanti eroi che hanno saputo mettere in gioco le straordinarie doti della mente e del corpo per aprire strade nei tortuosi percorsi della vita, per sottrarsi alle insidie dell’imprevisto e agli inganni delle conquiste facili e senza sforzi. Tutto grazie alla ‘metis’ (l’intelligenza astuta), un valore considerato dagli antichi tra i più grandi che gli uomini avessero avuto in sorte.
Donatella Puliga insegna Mitologia classica all’Università di Siena ed è responsabile del Laboratorio di Ricerca sulla didattica dei Classici presso il Centro di Antropologia del Mondo Antico. Si occupa in particolare della dimensione antropologica della civiltà greco-romana, ed è interessata alla permanenza di moduli classici nella società contemporanea, oltre che nella letteratura e nell’arte. È impegnata in progetti di divulgazione della cultura classica nelle scuole di ogni ordine e grado. Ha curato l’Antologia della Poesia Latina (Einaudi-La Repubblica, 2004). Tra le sue pubblicazioni più significative in questo senso, In Grecia. Racconti dal mito, dall’arte e dalla memoria (Einaudi, 2001); Percorsi di cultura latina per una didattica sostenibile (Carocci, 2003) e, con Silvia Panichi, Un’altra Grecia. Le colonie d’Occidente tra mito, arte e memoria (Einaudi, 2005).
48 A
domenica 3 settembre ore 15.00_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Liliana Cupido
Immaginare nello spazio bianco. La lettura creativa dei fumetti
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
48 B
domenica 3 settembre ore 16.30_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Liliana Cupido
Immaginare nello spazio bianco. La lettura creativa dei fumetti
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Il vero segreto dei fumetti sta nel margine tra una vignetta e l’altra: è qui che interviene l’immaginazione per dare senso ad un vuoto, in un continuo processo creativo che guida la lettura. Il laboratorio coinvolgerà i bambini nell’esplorazione del linguaggio proprio a partire dal margine bianco, attraverso l’immersione nella lettura di storie a fumetti, con e senza testo.
Liliana Cupido si occupa di promozione alla lettura per bambini, anche in età prescolare, e adolescenti. Fa parte di Hamelin, Associazione Culturale di Bologna, fondata nel 1996 da studiosi di letteratura per l’infanzia, che pubblica la rivista Hamelin: note sull’immaginario collettivo, ormai al suo sesto anno di vita e che raccoglie tutto il lavoro fatto dall’associazione occupandosi di pedagogia della lettura, letteratura per ragazzi, fumetto, illustrazione, musica, fino ad addentrarsi nel territorio dei sogni collettivi di oggi e del passato. È tra i curatori di Bilbolbul - festival internazionale di fumetto.
Programma 2007
Apertura con Massimo Caleo, Sindaco di Sarzana
Matteo Melley, Presidente della Fondazione Carispe
Raffaele Cardone e Giulia Cogoli, Ideatori e Direttori del Festival della Mente
1
venerdì 31 agosto ore 17.30_ piazza d’armi Fortezza Firmafede gratuito
Gustavo Pietropolli Charmet
La mente adolescente che crea e distrugge
Il primo grande ostacolo che deve risolvere un ragazzo è quello di separarsi dagli oggetti più cari
e abbandonare la rappresentazione infantile che ha di sé stesso. In queste circostanze può venire in soccorso della mente adolescente un processo di splendente creatività, che dà vita a nuovi ed impensati oggetti, spalanca nuovi canali espressivi. I processi cognitivi sono così indirizzati verso la speranza che esista un futuro in cui si realizzerà il progetto e il valore segreto che lo porterà verso l’età adulta.
Gustavo Pietropolli Charmet, specializzato in psichiatria, psicoterapeuta di formazione psicoanalitica è stato primario
di servizi psichiatrici, docente di Psicologia Dinamica alla Univ. Bicocca-Milano, direttore della Scuola di Specializzazione in psicologia del Ciclo di Vita dell’Università di Milano. È presidente dell’Istituto Minotauro, del CAF, del Comitato Scientifico dell’Ass. L’amico Charly, direttore del Crisis Center di Milano. Ha pubblicato: Ragazzi sregolati (2001); Crisis center (2003); Manuale di psicologia dell’adolescenza: compiti e conflitti (con A. Maggiolini, 2004); per F. Angeli; Non è colpa delle mamme (Mondadori, 2006).
2
venerdì 31 agosto ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Giuliano Montaldo
Fra letteratura e cinema
Nel percorso creativo di Giuliano Montaldo c’è sempre stato un fortissimo legame tra cinema e letteratura, come dimostrano alcuni dei suoi film più celebri: Tempo di uccidere, tratto dall’omonimo libro di Ennio Flaiano, o Gli occhiali d’oro da Giorgio Bassani, per arrivare a San Pietroburgo, dedicato alla vita di Dostojevskij, il suo nuovo film in uscita in autunno e del quale parlerà in anteprima. Anche quest’ultimo film è percorso da una forte avversione per l’intolleranza, un tema che attraversa tutta la sua opera, a partire da L’Agnese va a morire. Nel racconto di un grande regista, l’incontro tra creatività letteraria e cinematografica.
Giuliano Montaldo, nato a Genova nel 1930, inizia la sua carriera cinematografica con Gillo Pontecorvo collaborando a La lunga strada azzurra, Kapò e La battaglia di Algeri. Debutta alla regia con Tiro al piccione (1960); seguono Una bella grinta (1965), vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Berlino, Ad ogni costo (1967) e Gli Intoccabili (1969). Con Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1974), Montaldo raggiunge un grande successo di pubblico e di critica. Seguiranno L’Agnese va a morire (1977), Circuito chiuso (1978) e Il giocattolo (1979). Nel 1980 dirige lo sceneggiato Marco Polo, venduto in 76 nazioni e vincitore del Premio Emmy. Negli anni 80 inizia la sua attività di regista di opere liriche. Il ritorno al cinema è nel 1985 con Il giorno prima, Gli occhiali d’oro (1987), premiato al Festival del Cinema di Venezia e Tempo di uccidere (1989).
È stato Presidente di Rai Cinema. Quest’anno ha ricevuto il David di Donatello alla carriera.
3
venerdì 31 agosto ore 19.00_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Tomaso A. Poggio
Neuroscienza e intelligenza artificiale
Uno dei maggiori problemi della scienza odierna è quello di comprendere come funziona il nostro cervello. In particolare, le nostre abilità visive sono strabilianti e ancora lontane dall’essere imitate con i computer, quindi la corteccia visiva può essere considerata un buon sostituto del resto della corteccia e anche dell’intelligenza stessa. Modelli computazionali, plausibili dal punto di vista neurale, stanno iniziando a fornire nuove e straordinarie informazioni sul problema chiave, ovvero su come funziona il nostro cervello e su come realizzare macchine intelligenti. Forse non sono lontani i tempi in cui l’intelligenza artificiale imparerà dalla neuroscienza.
Tomaso A. Poggio insegna al Department of Brain and Cognitive Sciences; codirettore del Center for Biological and Computational Learning, membro del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del MIT. È autore di oltre 400 saggi sulla teoria dell’apprendimento, dei sistemi non-lineari, della neuroscienza computazionale, è membro del Neuroscience Research Program dell’American Academy of Arts and Sciences. Ha ricevuto numerose onorificenze quali: Otto-Hahn-Medaille Award della Max-Planck-Society, il Max Planck Research Award dalla Alexander von Humboldt Foundation, il MIT 50K Entrepreneurship Competition Award, la Laurea Honoris Causa in Ingegneria dall’Università di Pavia e il Gabor Award 2003. Attualmente si occupa di matematica e delle applicazioni delle nuove tecniche di apprendimento alla computer vision o visione artificiale, di bioinformatica, di computer graphic.
4
venerdì 31 agosto ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
L’immigrazione
Finché i Romani seppero gestire la sfida dell’immigrazione i barbari furono una risorsa per l’impero, assai più che una minaccia. L’ideologia ufficiale insisteva che tutti i popoli dovessero avere la possibilità di conoscere “la felicità romana�?. In questa prima lettura si presentano, fra l’altro, le orazioni di Temistio, grande retore e influente politico nella Costantinopoli del IV secolo, in cui si scopre che i Romani avevano una coscienza ecologica e che i barbari andavano protetti dal rischio dell’estinzione, soprattutto perché una volta promossi a cittadini romani, anche loro pagavano le tasse.
Alessandro Barbero è nato nel 1959, laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
5
venerdì 31 agosto ore 21.00_teatro degli Impavidi euro 4,00
Ubaldo Pantani
Aspettando Viskovitz. Storie di animali e non solo…
Uno scarafaggio delinquente che non riesce a conquistare la sua amata nonostante una fortuna in sterco accumulata illegalmente, un maiale ballerino che diventa famoso, si perde negli agi e nel lusso materiale e non riesce a essere porco come la madre sognava per lui, un cane ex agente delle forze speciali dedito all’ascetismo buddista che non riesce ad uscire dal giro della droga, uno squalo che vorrebbe la pace degli oceani ma per sopravvivere deve mangiare i suoi amici. Questi animali sono Viskovitz: nelle sue metamorfosi ritroviamo le debolezze, le passioni e i desideri della natura umana. Un assaggio del nuovo spettacolo teatrale - tratto dal libro di grandissimo successo di Alessandro Boffa: Sei una bestia Viskovitz - che sarà pronto per l’autunno.
Ubaldo Pantani, eclettico attore di teatro, cabaret, comico televisivo, inizia come allievo di Albertazzi al Laboratorio d’Arti Sceniche di Volterra. Ha interpretato ruoli drammatici con la Compagnia Teatrale del Fiume di Pisa. Ha esordito come comico nel 1997 su RaiDue nei programmi Convenscion2001, SuperConvenscion e Convenscion a colori di G. Paolini. Nel 2003 fa parte del cast fisso di Ciro presenta Visitors (Italia Uno), arruolato da Paola Cortellesi per il suo show Nessundorma (RaiDue), poi in Mai dire Grande Fratello & figli della Gialappa’s band, e Mai dire Lunedì, sempre con la Gialappa’s band, dove interpreta il ruolo di Lapo Elkann. Dal 2005 collabora con la Clara Schumann - Teatro di Collesalvetti, alla direzione e al cordinamento artistico della programmazione e curando gli allestimenti di versioni semi sceniche di celebri opere liriche (Tosca, Turandot, La Bohème).
6
venerdì 31 agosto ore 21.30_piazza d’armi Fortezza Firmafede euro 3,00
Francesco Guccini con Marco Santagata
Burattinaio di parole
Creatività e linguaggio sono alla base di come si dà forma al testo di una canzone, come si scrive un romanzo, un saggio o una poesia. Perché le parole hanno un significato preciso e al tempo stesso ambivalente, mostrano le proprie radici linguistiche ed etimologiche, la loro trasformazione attraverso i secoli, l’attraversamento di lingue straniere, la propria identità dialettale. Per Guccini e Santagata le parole sono una vera passione, la molla per ricerche, interpretazioni, innovazioni linguistiche anche audaci, dalle quali nascono sorprese, curiosità, particolari nascosti: per fare in modo che il linguaggio, in qualsiasi contesto, esprima tutta la sua forza.
Francesco Guccini ha raccontato il suo mondo in oltre quarant’anni di canzoni che hanno segnato la storia musicale, e in numerosi romanzi capaci di spaziare dall’autobiografia al noir. Tra i suoi titoli ricordiamo: Croniche epafaniche (Feltrinelli, 1990); Vacca d’un cane (Feltrinelli, 1993); La legge del bar e altre comiche (Mondadori, 2005). Con Loriano Machiavelli: Lo spirito e altri briganti (Mondadori, 2003); Tango e gli altri. Romanzo di una raffica, anzi tre (Mondadori, 2007).
Marco Santagata ha insegnato letteratura italiana e filologia in numerose università italiane e straniere (Sorbonne, Ginevra, Nancy, Harvard) ed è attualmente direttore del Dipartimento di Studi di Italianistica dell’Università di Pisa. Oltre a numerose pubblicazioni scientifiche, tra i suoi romanzi ricordiamo: Papà non era comunista (Guanda, 1996); Il Maestro dei santi pallidi (Guanda, 2003) e L’amore in sé (Guanda, 2006).
7
venerdì 31 agosto ore 23.15_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il padre della relatività
Il nome di Einstein è legato alla relatività, di cui egli formulò la versione speciale nel 1905, e la versione generale nel 1915. In questa prima lettura affrontiamo alcune delle pagine divulgative da lui scritte sull’argomento, toccando in particolare aspetti sorprendenti della teoria, come il famoso paradosso dei gemelli, e altrettanto sorprendenti applicazioni, come il modello cosmologico del 1917, che fornì la prima immagine scientifica dell’intero universo.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
8
sabato 1 settembre ore 10.00_cinema Italia euro 7,00
Laura Bosio approfonditaMente
In attesa dell’ispirazione. Viaggio intorno e dentro la scrittura
Una conversazione intorno e dentro la scrittura, senza una vera sistematicità. Metodo forse poco scientifico, ma forse adatto a una materia così difficile da afferrare. La differenza tra “parola parlata�? e “parola scritta�?, dove ragionare sul perché non si deve scrivere come si parla e ancora meno parlare come si scrive. Scrivere per sé e scrivere per gli altri, o meglio per quel sé che converge con gli altri. Scrivere qualcosa di nuovo: è possibile? I segreti (e i pericoli) dell’ispirazione. I richiami (e le tentazioni) della memoria. La ricreazione del passato e del presente. Il progetto e le sue trappole. E, insieme, il gioco degli aforismi. (Durata 3 ore circa)
Laura Bosio, nata a Vercelli, vive e lavora a Milano come consulente editoriale. È autrice dei romanzi I dimenticati (Feltrinelli 1993, Premio Bagutta Opera prima), Annunciazione (Mondadori 1997, Premio Moravia), Le ali ai piedi (Mondadori 2002, Premio Selezione Rapallo Donna); La ricerca dell’impossibile (Leonardo-Oscar Mondadori 1999) e Teresina. Storie di un’anima (Mondadori 2004), dedicati all’esperienza mistica, filosofica e spirituale delle donne nella letteratura; Le stagioni dell’acqua (Longanesi, 2007), finalista al Premio Strega. Nel 1997 ha collaborato al soggetto e alla sceneggiatura del film di Silvio Soldini Le acrobate. È docente di Tecniche della scrittura presso il Master in Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano.
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sabato 1 settembre ore 10.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Giorgio Vigna approfonditaMente
Oggetti per il corpo e per lo spazio. Viaggio intorno e dentro il design
Una conversazione, anche per immagini e oggetti, che si snoda intorno a forme e materiali capaci di mettere in risonanza la forza immaginativa con gli elementi della natura nei suoi aspetti primari e primordiali. Avventure geologiche di terra e d’acqua, di fuoco e di vento costituiscono il fulcro del lavoro di Giorgio Vigna, in cui si combinano naturale e artificiale, povero e prezioso, elementi del senso comune e fantasticherie ardite. Perchè il suo lavoro è arte, è design, è gioiello, è natura, ma specialmente è libertà
di immaginare forme nuove e allo stesso tempo antichissime. (Durata 3 ore circa)
Artista e designer, Giorgio Vigna è autore di sculture, gioielli, oggetti per il corpo e per lo spazio, dotati anche di valore d’uso. Ha ideato gioielli per opere, film, spettacoli e collezioni per stilisti. Collabora con Venini progettando vasi, gioielli, lampade e sculture in vetro. Nel 2007 l’azienda finlandese Iittala lancia
su scala internazionale la collezione di uccelli di vetro “Birds by Vigna�?. Per Salviati progetta nel 2006 una collezione di gioielli in vetro, nel 2005 oggetti in argento per Gabriele De Vecchi. Tiene conferenze e workshop per la Facoltà di Design del Politecnico, IED, Domus Academy e NABA di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei, mostre e collezioni internazionali fra cui: Designmuseo di Helsinki (2007), Museo Pecci di Prato, Museo Correr di Venezia (2003), Miaao di Torino. Moleskine ha recentemente pubblicato il catalogo della sua ultima mostra a Helsinki.
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sabato 1 settembre ore 10.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Anna Oliverio Ferraris
La creatività e il doppio volto della paura
Creatività e paura sembrano collocarsi su opposti fronti. Il pensiero creativo è avventuroso, indipendente, esplorativo. La paura cerca conforto nel conformismo e nel consenso. La creatività potenzia il pensiero. La paura può paralizzarlo. Queste due forze sono già visibili nei primi mesi di vita: i neonati sono molto curiosi, affascinati dalle novità ma anche intimoriti da ciò che non conoscono. In seguito c’è chi rinuncia alle avventure intellettuali per non correre il rischio di essere solo e diverso e chi invece trova la forza morale per affrontare le dissonanze. La paura può però essere anche un incentivo alla creatività e, di fronte alle minacce, accelerare i processi del pensiero alla ricerca di una soluzione.
Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, è nata a Biella e ha studiato a Milano e a Torino. Trasferitasi a Roma nel 1970 è prof. ordinario di Psicologia dello sviluppo all’Università La Sapienza di Roma dal 1980. È autrice di saggi divulgativi, articoli scientifici e testi scolatici in cui affronta i temi dello sviluppo normale e patologico, dell’educazione, della famiglia, della scuola, delle emozioni della comunicazione e del rapporto con i media. È stata membro della Consulta Qualità della Rai e del Comitato Nazionale per la Bioetica. Collabora con Mente e Cervello, Psicologia Contemporanea, La scuola dell’infanzia, Prometeo. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: La forza d’animo (Rizzoli, 2003); TV per un figlio (Laterza, 2004); con Alberto Oliverio Le età della mente (Rizzoli, 2004); Psicologia della paura (Bollati Boringhieri, 2007); Piccoli bulli crescono (Rizzoli, 2007).
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sabato 1 settembre ore 11.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Ruggero Pierantoni
Il volto: un’interfaccia tra ambiente, mente e tecnologie
La rappresentazione del volto umano è il risultato dei molti punti di incontro tra tecnologie rappresentative, sistemi di credenze, codici comunicativi e molto altro. La ulteriori complicazioni della somiglianza fisiognomica tra un’immagine umana e una precisa persona, o personalità reale e storica, introduce ulteriori pezzi al mosaico mentalistico. Sulla base di numerosi esempi di rappresentazione del volto umano, si tenta di dipanare questa complicata matassa. A chiusura, lo stato dell’arte sui processi informatici che sono, al momento, alla base del riconoscimento, della trasmissione e dell’analisi del volto umano.
Ruggero Pierantoni, 1934, studioso della percezione acustica e visiva, si occupa di neuroscienze e di problemi cognitivi. Ha lavorato per il CNR, ha insegnato e partecipato a programmi di ricerca in Germania, USA, Canada. È Visiting Professor alla School of Architecture, Carleton University, Ottawa.
Ha insegnato al Politecnico di Milano Bovisa, e all’Accademia di Belle Arti di Urbino. È stato assessore alla cultura al Comune di Genova da l997 al 2002. Ha pubblicato: L’occhio e l’idea. Fisiologia e storia della visione (1981); Forma fluens (1986); Monologo sulle stelle: forme della luce dalle origini alle fini dei mondi antichi (1994) per Bollati Boringhieri; La trottola
di Prometeo. Introduzione alla percezione acustica e visiva (Laterza, 1996), Verità a bassissima definizione. Critica e percezione del quotidiano (Einaudi, 1998); Vortici, atomi e sirene. Immagini e forme del pensiero esatto (Electa Mondadori, 2003). Il suo nuovo libro, Uno scherzo fulmineo, è in uscita per i tipi di Rosellina Archinto Editore.
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sabato 1 settembre ore 11.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Oliviero Toscani
La creatività è una conseguenza, non una scelta
Oliviero Toscani racconta un percorso professionale unico per qualità e caratteristiche. Le sue immagini, le campagne pubblicitarie, i brand hanno attraversato il pianeta e sono le sue attività più note e riconoscibili. Dietro a questo successo c’è un pensiero preciso, un modo di fare, un originale sguardo sul mondo anche nelle numerose attività editoriali (libri, tv), nella realizzazione di film e mostre, nell’invenzione di Fabrica, il centro internazionale per la ricerca sulla comunicazione.
Oliviero Toscani è la forza creativa dietro i più famosi giornali e marchi del mondo (Esprit, Chanel, Fiorucci, Prenatal). Come fotografo collabora con Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, Stern ecc. Dal 1982 al 2000 ha fatto della United Colors of Benetton una delle marche più conosciute al mondo. Nel 1993, ha inventato Fabrica, che ha prodotto progetti editoriali, libri, programmi televisivi, mostre, esposizioni e film per United Nations, UNCRH, La Repubblica, Arte, MTV, RAI, Mediaset. Ha esposto alla Biennale di Venezia e in decine di mostre e musei d’arte moderna. Ha vinto quattro Leoni d’Oro al Festival di Cannes, il Gran Premio dell’UNESCO, due volte il Gran Premio d’Affichage, e numerosi premi degli Art Directors Club. Tra i suoi libri: Non sono obiettivo (Feltrinelli, 2001) e Sant’Anna di Stazzema. 12 agosto 1944. I bambini ricordano (Feltrinelli, 2003).
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sabato 1 settembre ore 14.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
David Le Breton
Nell’antropologia dei sensi
Non c’è nessuna rottura fra la carne viva dell’uomo e la carne viva del mondo, ma una continuità sensoriale di ogni istante. L’individuo prende coscienza di sé solo attraverso il sentire: avverte la propria esistenza grazie alle risonanze sensoriali e percettive che lo attraversano incessantemente. Le nostre percezioni sensoriali, intrecciate a significati, disegnano i limiti fluttuanti dell’ambiente in cui viviamo, ne dicono l’estensione e il sapore. La percezione non è coincidenza con le cose, bensì interpretazione. Ogni uomo cammina in un universo sensoriale legato a ciò che la sua storia personale ha fatto della sua educazione.
David Le Breton è professore di sociologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo, membro dell’Institut Universitaire de France e autore di numerosi saggi sull’antropologia del corpo. Tra le sue numerose opere non ancora tradotte o in corso di traduzione segnaliamo: Corps et sociétés. Essai de sociologie et d’anthropologie du corps (1985, fuori catalogo); Anthropologie du corps et modernité (PUF, 1990, 2003); La sociologie du corps (PUF, 1992); L’Adieu au corps (Métailié, 1999). In italiano sono stati tradotti: Passione del rischio (Edizioni Abele, 1995); Il mondo a piedi. Elogio della marcia (Feltrinelli, 2001); La pelle e la traccia. Sulle ferite del sé (Meltemi, 2004).
Il sapore del mondo. Un’antropologia dei sensi è appena stato tradotto in occasione di questa edizione del Festival della Mente per i tipi di Raffaello Cortina.
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sabato 1 settembre ore 15.00_cinema Italia euro 7,00
Carlo Mazzacurati approfonditaMente
Creare, inventare, trovare. Viaggio intorno e dentro un film
Il racconto, anche per immagini, di come nasce un film, dall’idea iniziale alle riprese, dal rapporto con gli attori alla troupe, dal set al montaggio, per capire tutte le fasi creative e non di uno dei più complessi e affascinanti processi artistici. Carlo Mazzacurati ci spiega la genesi e la realizzazione di un film attraverso la testimonianza e le immagini inedite, anche del back stage, del suo nuovo film La giusta distanza, che sarà nelle sale in autunno. (Durata 3 ore circa)
Carlo Mazzacurati, nato a Padova nel 1956, dirige per la prima volta nel 1979 in 16 mm, Vagabondi. Il suo Primo film, Notte Italiana (1987, prodotto dalla Sacher Film), vince il Nastro d’Argento e il Ciak d’oro. Due anni dopo Il prete bello vince il primo premio al Festival di Annecy. Nel 1992 Un’altra vita , viene presentato al Festival di Venezia. Il film successivo, Il toro, è premiato a Venezia con il Leone d’argento e la coppa Volpi al miglior attore non protagonista (Roberto Citran). Nel 1996, sempre a Venezia, presenta in concorso, Vesna va veloce. Due anni dopo allestisce Conversazione senza testimoni. Nel 1999, con Marco Paolini, lavora a Ritratti, dialoghi con Andrea Zanzotto, Mario Rigoni Stern e Luigi Meneghello. Seguono La lingua del Santo (2000), A cavallo della tigre (2002) e L’amore ritrovato (2004). In autunno uscirà La giusta distanza, il suo nuovo film.
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sabato 1 settembre ore 15.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Giuseppe Barbera approfonditaMente
Perché abbracciare gli alberi. Viaggio intorno e dentro la botanica
La storia degli alberi si intreccia con la storia dell’uomo, delle culture, delle religioni, delle arti, perchè da quasi due milioni di anni l’uomo ha cercato di interagire con la creatività della natura, superando i limiti del bisogno vitale. Quanta gratitudine dobbiamo agli alberi e a quante cose ci servono? A produrre frutti, legno, energia, ombra, sicurezza, a rallentare i temibili cambiamenti climatici sottraendo l’anidride carbonica all’atmosfera. Producono anche bellezza, e la filosofia non è nata all’ombra degli alberi? Quanta letteratura e pittura hanno gli alberi come protagonisti. Come e perchè la creatività umana si confronta e si intreccia con quella della natura. (Durata 3 ore circa)
Giuseppe Barbera è professore di Colture Arboree all’Università di Palermo. Si occupa di alberi, sistemi produttivi e paesaggi agrari tradizionali del Mediterraneo. Ha svolto ricerche sul cappero, limone, mandorlo e ficodindia. Si è occupato di agroecologia, ha studiato i paesaggi agrari di Pantelleria, della Conca d’oro, dell’Etna e della Valle dei Templi, inoltre fa ricerca sui giardini islamici siciliani. Tra i suoi libri: L’Orto di Pomona (L’Epos, 2000); Ficodindia (con Paolo Inglese, L’Epos, 2001); Der Sizilianische Garten in Sanssouci, un giardino siciliano in Germania (con Michele Buffa; Eidos, 2003), Tuttifrutti (Mondadori, 2007), che ha vinto il premio Grinzane Cavour, Giardini Hanbury per la sezione riservata a “testi di narrativa o di creatività nei quali prevalga in modo determinante il sentimento dell’ambiente e della natura�?. Nella Valle dei Templi di Agrigento ha creato il “Museo Vivente del Mandorlo�? e per il FAI ha curato il recupero del giardino della Kolymbetra.
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sabato 1 settembre ore 15.00_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Mario Botta
Architettura e territorio. Due forme d’espressione del proprio tempo
Il rapporto esistente tra architettura e territorio attraverso i progetti più recenti di uno dei grandi architetti contemporanei. Il primo atto del “fare architettura�? è la conoscenza del luogo, la cui interpretazione avviene attraverso le verifiche e le relazioni che si vengono a definire con le scelte progettuali. Il rapporto fra architettura e territorio non è un rapporto fisso ma dinamico e continuo, che si consolida in un nuovo equilibrio al momento della realizzazione dell’opera architettonica. Un rapporto di dare ed avere reciproco che interpreta la cultura, le contraddizioni e le speranze del nostro tempo.
L’opera di Mario Botta prende il via dai maestri Le Corbusier, Louis I. Kahn e Carlo Scarpa. Architettura e memoria costituiscono un binomio inscindibile in quanto le trasformazioni attuate dall’architettura diventano parti del paesaggio umano. L’importanza della luce quale generatrice dello spazio e le forme geometriche primarie costituiscono i segni distintivi della sua ricerca. Dalle case unifamiliari in Canton Ticino, il suo lavoro ha affrontato molte altre tipologie: scuole, edifici amministrativi, biblioteche e musei, come il MoMA di San Francisco e il MART di Rovereto, ed edifici del sacro tra i quali la Cattedrale di Evry e una Sinagoga a Tel Aviv. Tra i libri più recenti: Quasi un diario (Le Lettere, 2003); Il Teatro alla Scala, Restauro e ristrutturazione (Skira, 2005); Architetture del Sacro Preghiere di Pietra (Compositori, 2005); con Dario Fertilio, La Lingua degli angeli (Skira, 2006).
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sabato 1 settembre ore 17.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Marco Aime
Due non è un numero troppo grande
«Il fanatico riesce a contare fino a uno, perché due è un’entità troppo grande per lui». Sono parole di Amos Oz, quanto mai adeguate ai nostri tempi in cui aumentano ogni giorno i profeti dell’assolutismo.
Il relativismo, un tempo considerato una conquista dell’Occidente, viene visto come una debolezza. «A guardare sempre dalla stessa parte, il collo si irrigidisce» recita un proverbio africano. Indurito dai venti dell’etnocentrismo e degli assolutismi, oggi il nostro collo sembra aver perso la capacità di torcersi e fare sì che il nostro sguardo possa volgersi verso orizzonti nuovi.
Marco Aime, nato a Torino nel 1956, insegna Antropologia culturale presso l’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa occidentale. Oltre a numerosi articoli scientifici ha pubblicato: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Diario Dogon (Bollati Boringhieri, 2000); La casa di nessuno. Mercati in Africa occidentale (Bollati Boringhieri, 2002); Eccessi di culture (Einaudi, 2004); L’incontro mancato (Bollati Boringhieri, 2005); Gli specchi di Gulliver (Bollati Boringhieri, 2006). È anche autore di narrativa: Taxi brousse (Stampa Alternativa, 1997); Fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita spiegati ai bambini (EMI, 1999); Le nuvole dell’Atakora (EDT, 2002); Sensi di viaggio (Ponte alle Grazie, 2005); Gli stranieri portano fortuna (Epoché, 2007).
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sabato 1 settembre ore 17.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Vittorio Gallese
Il corpo nella mente. Neuroscienze ed esperienza estetica
Il problema dell’intersoggettività e più in generale dell’esperienza estetica in particolare è stato affrontato dalle scienze cognitive in termini tipicamente astratti, facendo riferimento ad un modello dell’intelligenza umana fondamentalmente appiattito sulla cognizione linguistica. La scoperta dei neuroni specchio e il modello della “simulazione incarnata�? dell’intersoggettività propongono uno scenario alternativo che trova notevoli punti di contatto con l’approccio fenomenologico in filosofia a queste tematiche. L’implicazione di questo modello per l’esperienza estetica nelle arti visive e nel teatro aprono nuovi e interessanti scenari rispetto a questi aspetti della creatività umana.
Vittorio Gallese, neuroscienziato, è professore ordinario di fisiologia al Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma. Tra gli scopritori dei neuroni specchio, ha concentrato le sue ricerche sulle relazione tra azione, percezione e processi cognitivi. Ha sviluppato un modello integrato dell’intersoggettività e collabora attivamente con filosofi, psichiatri e linguisti per un approccio multidisciplinare della cognizione sociale. Ha svolto attività di ricerca e insegnato all’università di Losanna, di Barkley e alla Nihon University di Tokyo. È autore di oltre 90 pubblicazioni scientifiche, coautore di Autismo. L’umanità nascosta (Einaudi, 2006), e ha curato la sezione neuroscienze del dizionario La Psiche (Einaudi, 2007).
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sabato 1 settembre ore 18.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Franco Marcoaldi con Ivano Battiston
Il tempo ormai breve
«Il tempo ormai breve» è una lettura concerto in cui si intrecciano le parole poetiche di Franco Marcoaldi e i suoni della fisarmonica di Ivano Battiston. L’idea nasce da un gruppo di poesie, ancora inedite, che affrontano il tema del tempo: il tempo che resta, la vita ancora da vivere, la nostalgia del passato, la promessa del futuro. Ma quello del tempo è anche tema musicale per eccellenza: da qui l’incontro necessario della parola con la musica e la speciale avventura di un’emozione del suono, in musica e in poesia. Un reading, un concerto, uno spettacolo sullo scorrere della vita.
Scrittore e poeta, Franco Marcoaldi collabora da molti anni al quotidiano La Repubblica. Sei le sue raccolte di poesie, l’ultima, Animali in versi (2006, Einaudi), è giunta ormai alla quinta edizione. Ha sperimentato l’incrocio con altre discipline: la musica (collabora da tempo con il compositore Fabio Vacchi), le arti plastiche (numerosi i suoi lavori con la pittrice Giosetta Fioroni) e il teatro (il suo poemetto Benjaminowo. Padre e figlio è stato messo in scena da Toni Servillo).
Ivano Battiston è fisarmonicista (ha studiato con Salvatore di Gesualdo ed è diplomato anche in musica corale e fagotto) e compositore (ha studiato con Bruno Coltro e come autodidatta, ha vinto importanti premi italiani e internazionali). Suoi lavori sono stati programmati in rassegne nazionali ed internazionali, ha inciso per Fonit Cetra e Velut Luna. Ha la cattedra di fisarmonica al Conservatorio di Firenze. Svolge attività concertistica in tutto il mondo.
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sabato 1 settembre ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Salvatore Natoli
Inventarsi la vita. Virtù, etica, estetica dell’esistenza
È possibile abitare il mondo senza fughe in un’improbabile trascendenza, e senza deliri di onnipotenza? La speranza, la tolleranza, l’umiltà esistono ancora? «La virtù è un modo per prendere distanza da sé, per perdere peso, per guardarsi da fuori. Ma anche per avere cura di sé» scrive Natoli, e per dare eleganza e stile morale alla propria vita, per instaurare rapporti più giusti con gli altri, per raggiungere la consapevolezza che la felicità è un’idea personale: è un’esperienza soggettiva, una visione del mondo e un bene sociale. Per inventarsi la vita, coniugando una quota di creatività e i fondamenti della morale con un’estetica dell’esistenza.
Salvatore Natoli (1942). Laureato in Storia della filosofia, si è occupato recentemente della relazione tra linguaggio ed etica. Già docente di Logica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Venezia, attualmente insegna Filosofia teoretica all’Università Statale di Milano-Bicocca. Ha collaborato a molte riviste, tra cui Prospettive settanta, Il centauro, Democrazia e diritto, Religione e società, Leggere, Bailamme e Metaxù. Tra i suoi libri più recenti L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale (Feltrinelli, 1999); La felicità di questa vita. Esperienza del mondo e stagioni dell’esistenza (Mondadori, 2001); Il cristianesimo di un non credente (Quiqajon, 2002); La felicità (Feltrinelli, 1994, 2003); Parole della filosofia o dell’arte di meditare (Feltrinelli, 2004); Dizionario dei vizi e delle virtù (1996, 2005); Sul male assoluto. Nichilismo e idoli del Novecento (Morcelliana, 2006).
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sabato 1 settembre ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
L’integrazione
La conversione di Roma al Cristianesimo incoraggiò gli imperatori a coltivare il sogno di un potere universale, nella forma di un impero cristiano esteso all’intera umanità. In questa seconda lettura sono presentati gli scrittori cristiani come Prudenzio, che auspica la nascita d’un popolo nuovo dalla fusione delle stirpi romane e barbare, e come il padre della Chiesa Gregorio di Nazianzo, che tiene corrispondenza con i figli di immigrati diventati generali dell’esercito romano e scopre che non è colpa loro se sono alti e biondi, e che tutti possono essere romani, o greci, purché lo vogliano.
Alessandro Barbero è nato nel 1959, laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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sabato 1 settembre ore 21.30_piazza d’armi Fortezza Firmafede euro 7,00
Paolo Poli con Antonio Ballista
Favole
Due grandi artisti come Paolo Poli ed Antonio Ballista ritrovano assieme la gioia ludica dell’infanzia creando questa serata dedicata alla creatività, attraverso alcune tra le più belle favole del mondo e alle musiche a loro ispirate. Da Perrault, nella traduzione che fece Collodi de La bella addormentata nel bosco e di Pollicino, a La bella e la bestia di Beaumont, su musiche di Ravel; da La storia dell’elefantino Babar di Jean de Brunhoff su musiche di Poulenc alle sorprese che Poli regala sempre al suo pubblico.
Paolo Poli si dedica all’attività teatrale a tutto campo, confezionando spettacoli brillanti di cui è impresario, autore ed interprete. Negli anni sessanta inizia una dirompente carriera fatta di spettacoli costituiti in gran parte da montaggi di testi letterari. Solo per citarne alcuni: Rita da Cascia (1967); L’uomo nero (1971); Il coturno e la ciabatta (1990), tratto da Alberto Savinio; I Viaggi di Gulliver, con le scene di Luzzati (1998) per arrivare al recentissimo Sei brillanti (2007).
Antonio Ballista è pianista, clavicembalista e direttore d’orchestra. Dalla fine degli anni Cinquanta suona in duo pianistico con Bruno Canino; ha suonato con Pierre Boulez, Claudio Abbado, Bruno Maderna, Riccardo Muti ed è stato ospite dei più prestigiosi festival internazionali. Fra i compositori che hanno scritto per lui ricordiamo Luciano Berio, Ennio Morricone e Salvatore Sciarrino.
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sabato 1 settembre ore 23.15_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il critico della meccanica quantistica
Il nome di Einstein è anche legato alla meccanica quantistica in due maniere contrapposte. Da un lato, il grande fisico fu uno dei padri di questa nuova teoria, come dimostra il fatto che il premio Nobel gli fu assegnato nel 1922 proprio per un contributo in questo campo (l’effetto fotoelettrico). Dall’altro lato, per tutta la vita Einstein avversò la metafisica della teoria dei quanti, con espressioni divenute famose quali “Dio non gioca a dadi�?, e paradossi altrettanto famosi, che leggeremo insieme nelle loro formulazioni originali.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
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domenica 2 settembre ore 10.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Marco Delogu approfonditaMente
L’importante è vedere la realtà. Viaggio intorno e dentro la fotografia
Un fotografo atipico: non va mai in giro con la macchina fotografica. Per lui è importante vedere le cose, tenerle dentro la mente e poi capire quando e come fotografare. Spesso per lui una fotografia è fatta molto prima di essere scattata, altre volte va a fare una foto e ne trova una diversa. “Più passano gli anni e più cerco di avere una mente aperta a tutto quello che mi succede: un tempo pianificavo, ora mi piace farmi sorprendere da visioni nuove, e da incontri con persone impreviste�?. Non crede a “l’istante decisivo�?, crede alle attese, ai cambiamenti di velocità, all’unicità e alla diversità di ogni essere umano. (Durata 3 ore circa)
Marco Delogu è nato a Roma nel 1960, dove vive e lavora. La sua ricerca si concentra su ritratti di gruppi di persone con esperienze o linguaggi in comune. Ha pubblicato oltre venti libri. Ha esposto in Italia e all’estero: Accademia di Francia, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo delle Esposizioni a Roma; Warburg Institute a Londra, Henry Moore Foundation a Leeds; IRCAM, Centre George Pompidou a Parigi; Museé de l’Elysee a Losanna; PhotoMuseum a Mosca ecc. È editore e curatore di mostre. Nel 2002 ha ideato FotoGrafia, festival internazionale di Roma, di cui è direttore artistico. Nel 2003 ha fondato la casa editrice Punctum. Ha curato oltre 50 mostre con i nomi più importanti della fotografia mondiale, quali Josef Koudelka, Sally Mann, Olivo Barbieri, Don McCullin, Anders Petersen, Graciela Iturbide. Insegna fotografia alla facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma.
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domenica 2 settembre_ore 10.00_partenza Chiostro San Francesco euro 7,00
David Le Breton approfonditaMente
Il mondo a piedi. Viaggio nella percezione dell’ambiente
Viaggiare a piedi è un gesto trasgressivo, una potente affermazione di libertà, uno scarto rispetto alla modernità. «Camminare significa aprirsi al mondo. L’atto del camminare riporta l’uomo alla coscienza felice della propria esistenza, immerge in una forma attiva di meditazione che sollecita la piena partecipazione di tutti i sensi» scrive Le Breton, che conduce un itinerario a piedi, accompagnando un piccolo gruppo di cultori del buon camminare, alla ricerca di un modo trasversale per fendere i ritmi troppo frenetici della vita di tutti i giorni. Camminata max 40 persone. (Durata 2/3 ore)
David Le Breton è professore di sociologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo, membro dell’Institut Universitaire de France e autore di numerosi saggi sull’antropologia del corpo. Tra le sue numerose opere non ancora tradotte o in corso di traduzione segnaliamo: Corps et sociétés. Essai de sociologie et d’anthropologie du corps (1985, fuori catalogo); Anthropologie du corps et modernité (PUF, 1990, 2003); La sociologie du corps (PUF, 1992); L’Adieu au corps (Métailié, 1999). In italiano sono stati tradotti: Passione del rischio (Edizioni Abele, 1995); Il mondo a piedi. Elogio della marcia (Feltrinelli, 2001); La pelle e la traccia. Sulle ferite del sé (Meltemi, 2004).
Il sapore del mondo. Un’antropologia dei sensi è appena stato tradotto in occasione di questa edizione del Festival della Mente per i tipi di Raffaello Cortina.
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domenica 2 settembre_ore 10.00_teatro degli Impavidi euro 4,00
Enrico Alleva
Dal pesce al filosofo: verso un’ecologia della mente
Darwin ci ha fatto riflettere su quali fossero le forze selettive che hanno dato vita a specie animali e vegetali estremamente diversificate e mutevoli. Anche il cervello animale o umano segue queste regole di sopravvivenza, che ne spiegano compiutamente forma e funzioni. Molta divulgazione propone una visione caricaturale dell’incedere evolutivo che ha prodotto: dai pesci ai mammiferi (con una diramazione per gli uccelli); il cervello dei mammiferi più primitivi, dei mammiferi a loro successivi e, infine, il cervello dei primati e dell’Homo sapiens. L’analisi comparata dei cervelli di pipistrelli, delfini, talpe e scimmie inferiori o antropomorfe racconta una storia ben diversa.
Enrico Alleva, etologo, accademico dei Lincei, dirige dal 1990 il Reparto di Neuroscienze comportamentali dell’Istituto Superiore di Sanità. Si occupa di genetica del comportamento dei mammiferi e del ruolo biologico del “nerve growth factor�? nello stress. È autore di circa 230 pubblicazioni scientifiche e di centinaia di articoli a carattere divulgativo pubblicati su Il Manifesto, L’Unità, La Stampa, Repubblica, L’indice, Linea d’ombra, Lo straniero, Pace e Guerra…. Ha scritto Il Tacchino termostatico (Theoria, 1990) e con N. Tiliacos, Consigli a un giovane etologo (Muzzio, 2003).
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domenica 2 settembre_ore 11.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
Guido Barbujani con Pietro Cheli
L’arte di non diventare razzisti
È vero che i neri hanno la musica nel sangue? Che gli ebrei sono più intelligenti? Che gli scandinavi non sono molto allegri? E che dei levantini non ci si può fidare? O che gli slavi sono efferati? E, per venire a casa nostra, che i napoletani sono sempre allegri? E che i milanesi pensano solo a lavorare? Che i genovesi non spendono volentieri? Viaggiando attraverso i luoghi comuni del razzismo è difficile trovare risposte a queste domande, ma, per fortuna, si possono fare scoperte sorprendenti: la più grande delle quali, forse, è che si può tranquillamente fare a meno di parlare di razze.
Guido Barbujani ne discute con Pietro Cheli tra scienza, storia e letteratura.
Guido Barbujani ha lavorato alle università di Padova, State of New York a Stony Brook, Londra e Bologna, e dal 1998 è professore di Genetica all’Università di Ferrara. Si occupa delle origini ed evoluzione della popolazione umana. Ha pubblicato tre romanzi: Dilettanti (Marsilio 1993); Dopoguerra (Sironi 2002); Questione di razza (Mondadori 2003) e il saggio scientifico L’invenzione delle razze (Bompiani 2006).
Pietro Cheli, Genova 1965, vive a Milano dove lavora al settimanale Diario. Insieme a Ivano Fossati ha scritto il libro Carte da decifrare (Einaudi, 2001), con molti altri Il calendario del laico a cura di Grandi & Associati (Mondadori, 1998) e i testi dello spettacolo Abbecedario (Panini, 2002) ideato e portato in scena da Giorgio Scaramuzzino. Ha curato con Ferdinando Bruni il libro fotografico Elfo BazaAr (il Saggiatore, 2004).
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domenica 2 settembre ore 11.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Aldo Cibic
Inventarsi i progetti ideali
In un mondo in cui il sistema industriale-tecnologico privilegia procedure “omologanti�? si pensa che sia sempre più difficile produrre nuove idee. Tuttavia, nella quotidianità c’è materia d’ispirazione per molti progetti e il designer può esserne il catalizzatore. Cibic ha esplorato tale ipotesi con due progetti: “New Stories, New Design�? (2002) e “Microrealities�? (2006). Il primo ha proposto occasioni di emancipazione sociale, inventando nuove opportunità di impresa, valorizzando mestieri in via di estinzione e attivando microeconomie alternative. Il secondo ha studiato le interazioni delle persone con i luoghi urbani “senza qualità�? (i centri commerciali, le stazioni del metrò, ecc.) con la finalità di scoprirne le potenzialità nascoste.
Aldo Cibic, nato a Schio nel 1955, si trasferisce a Milano nel 1979 per lavorare con Ettore Sottsass del quale, l’anno successivo, diventa socio. Sempre nel 1980, sotto la guida di Sottsass nasce Memphis, di cui Cibic è uno dei designer e fondatori. Nel 1989 inizia l’attività in proprio fondando Cibic & Partners, uno studio in cui oltre all’attività personale di designer, sviluppa progetti nel campo dell’interior design, dell’urbanistica e dell’architettura, in Italia e all’estero. Svolge, attività di insegnamento alla Domus Academy, alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano e alla Facoltà di Design dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Inoltre, è Professore Onorario alla Tongji University di Shanghai. Attualmente divide la sua vita tra Vicenza, dove vive la sua famiglia, e Milano, dove ha sede Cibic & Partners.
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domenica 2 settembre_ore 14.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
Severino Salvemini con Angela Vettese
L’emozione e la regola: si può quadrare il cerchio?
Manager o creativo? Si deve sviluppare un’anima intellettuale e innovativa da una parte e un’anima più standardizzata e razionale dall’altra? Queste due dimensioni sembrerebbero inconciliabili (il paradigma o/o, tipico della specializzazione) e in effetti hanno spesso vissuto in mondi e ambienti separati e di scarsa interdipendenza. Quando però pensiamo alla vera eccellenza, ci rendiamo conto che nelle migliori esperienze l’emozione e la regola si riescono a sposare (il paradigma e/e) secondo una filosofia che non intende privilegiare una delle due prospettive, bensì che cerca di compenetrare valori e norme di comportamento, concepite come divergenti solo da chi le esamina in modo stereotipato.
Severino Salvemini economista, è professore di Organizzazione aziendale alla Università Bocconi. È stato presidente della SDA. Si occupa di industrie creative e di managerialità nei settori dell’arte e cultura. Presidente di Mikado, è nel consiglio di amministrazione di Cinecittà Holding e della Accademia del Teatro alla Scala. È stato nel consiglio della Biennale di Venezia. Tra le più recenti pubblicazioni: La città creativa. Per una nuova geografia di Milano (EGEA, 2005) ed È tutto un altro film (EGEA, 2007).
Angela Vettese direttrice della Galleria Civica di Modena, presiede la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, dirige il Corso di Laurea specialistica in Arti Visive dell’Università Iuav di Venezia; ha insegnato presso l’Università Bocconi, dal 1986 collabora come critico d’arte contemporanea al supplemento Domenica de Il Sole 24 Ore. Ha pubblicato saggi e cataloghi fra cui Ma questo è un quadro? Artisti si diventa (2001) e Il valore nell’arte contemporanea (2005) per Carocci.
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domenica 2 settembre_ore 15.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Igort con Matteo Stefanelli approfonditaMente
Disegnare storytelling. Viaggio intorno e dentro la graphic novel
Cosa vuol dire dare forma ad una storia, e progettarla per il disegno, per la narrativa o per la musica? Di cosa è fatta la materia dello storytelling di un fumetto, rispetto a un romanzo o una canzone? Ripercorrendo la storia e le pratiche del suo variegato lavoro, Igort racconta con Matteo Stefanelli i processi creativi, le opzioni formali e i percorsi stilistici del dare vita ad una storia. Per approfondire i territori del racconto a fumetti, le sue motivazioni, le sue forme; un percorso aperto fra musica jazz e fumetto popolare nipponico, tra design e neo-feuilleton. (Durata 3 ore circa)
Igort ha pubblicato in quindici paesi e sulle più prestigiose riviste come Linus, Metal Hurlant, The Face, New Yorker. Ha collaborato a progetti multimediali con Yello e Ryuichi Sakamoto, ed ha esposto alla Biennale di Venezia (1994) e alla Triennale di Milano (2006). Ha fondato e dirige Coconino Press. Tra i suoi libri: 5 è il Numero Perfetto (Rizzoli, 2002); con Sampayo Carlos, Fats Waller (Coconino, 2003); Baobab vol. 1 e 2 (Coconino, 2005, 2006); con Massimo Carlotto Dimmi che non vuoi morire (Mondadori, 2007).
Matteo Stefanelli, ricercatore OssCom (Univ. Cattolica di Milano), studia gli intrecci fra arti grafiche, popular culture e processi di consumo. Si occupa di fumetto, ne scrive per il Corriere e La Repubblica e collabora con Lucca Comics, il Centre National de la Bande Dessinée et de l’Image, Napoli Comicon. È stato co-autore del programma “Antistoria del fumetto italiano�? (Cult/Sky 2004). Ha curato (con Fausto Colombo) la mostra “Fumetto International�? per La Triennale di Milano (2006).
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domenica 2 settembre_ore 15.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Michelangelo Pistoletto
La spiritualità laica nello specchio
A partire dal 1961, Pistoletto, attraverso le sue opere specchianti, indaga ‘fenomenologicamente’ la dimensione della spiritualità. Egli ha posto la mente in relazione alla specchio proprio come il cervello umano si raccorda all’occhio. In tal modo ha fatto dello specchio una protesi ottica che moltiplica le capacità riflessive della mente stessa. I suoi “Quadri specchianti�? sono occhi spalancati su una visione tanto oggettiva quanto sorprendente del mondo. Si tratta di un processo artistico che conduce ciascuna persona alla coscienza di essere particella dell’universo, così come un frammento di specchio lo è dello specchio intero.
Michelangelo Pistoletto è nato a Biella nel 1933, le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei internazionali di arte moderna e contemporanea fra cui: Beaubourg, Parigi; MOMA, New York; National Museum, Seoul; Tate Modern, Londra; Toyota Museum, Toyota; Museo Reìna Sophia, Madrid; Galleria d’Arte Moderna, Roma; Nationalgalerie, Berlino, ecc. Professore all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Fondatore del centro internazionale Cittadellarte – Biella. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla carriera alla 50° Biennale d’Arte di Venezia e nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche.
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domenica 2 settembre ore 17.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Loretta Napoleoni
Creatività, erosione del copyright, scenari futuri
Lo stato-mercato occidentale, subentrato allo stato-nazione, difende con le unghie e con i denti la proprietà intellettale, linfa vitale del moderno capitalismo, e concettualmente legata a doppio filo con la creatività. L’ascesa del modello economico cinese e della finanza islamica poggiano invece su presupposti diametralmente opposti: fino a quando il prodotto originale si troverà in posizione di vantaggio rispetto alla copia? L’inevitabile erosione del concetto stesso di proprietà intellettuale è la conseguenza del riciclaggio industriale cinese e di quello finanziario islamico. Quali potrebbero essere le conseguenze mondiali, i vantaggi e gli svantaggi di questa profonda trasformazione?
Loretta Napoleoni, economista, vive a Londra da oltre vent’anni. Ha lavorato come consulente per istituti bancari e organizzazioni internazionali in Europa e negli Stati Uniti. Considerata una degli esperti mondiali dell’economia del terrorismo, dall’11 settembre collabora con i governi di svariati paesi. Nel 2005 ha diretto il gruppo di esperti mondiali sul finanziamento del terrorismo per il Club de Madrid. Editorialista per riviste italiane ed estere, ha tradotto e curato testi sul terrorismo. È autrice di Terrorismo SpA (2005) ed Al Zarqawi (2006), pubblicati da Marco Tropea e tradotti in varie lingue.
Il nuovo libro sull’economia canaglia uscirà a gennaio 2008 per i tipi de il Saggiatore.
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domenica 2 settembre ore 17.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Giovanni Agosti
La mezza età dello storico dell’arte
L’idea nasce dal fatto che a un certo punto della vita, anche di quella lavorativa, si fa un bilancio di quel che si è fatto e ci si ferma a pensare quel che si vorrebbe fare, se ci è concesso. In cosa si è sbagliato, dove si è capito per tempo, da che cosa star fuori… Insomma come si fa a “invecchiare con decenza�?. È uno dei temi che percorrono, sotto la crosta delle parole, il libro che Agosti ha scritto sul Mantegna, ed è uno dei suoi pensieri ricorrenti. «Non sopporto quelli che considerano chi ha più di quarant’anni un “giovane studioso�?»; da qui La mezza età dello storico dell’arte.
Giovanni Agosti è nato a Milano nel 1961; dal 2000 insegna storia dell’arte moderna all’Università Statale di Milano, dopo avere lavorato per molti anni nelle Soprintendenze per i Beni artistici e storici di Mantova e di Firenze. I suoi studi sono rivolti alla tradizione classica nella cultura figurativa italiana,
ai rapporti fra artisti e scrittori, al Rinascimento nell’Italia settentrionale. Ha scritto: Bambaia e il classicismo lombardo (Einaudi, 1990); La testoriana di Brescia (l’Obliquo, 1997); Disegni del Rinascimento in Valpadana (Olschki , 2001); Su Mantegna I (Feltrinelli, 2005), che ha vinto il Premio Viareggio Repaci 2006; Mantegna 1961 Mantova (Arcari Editore, 2006). Collabora con le principali riviste di storia dell’arte.
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domenica 2 settembre ore 18.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Guido Cornara
Breve mente
L’esercizio supremo della sintesi, la capacità di attrarre in un secondo e mantenere legati a te per altri 29 brevi lunghissimi secondi. Procrastinare la sacrosanta pipì almeno fino al prossimo commercial. La gente non ama la pubblicità. E questa è di per sé una sfida molto interessante. Se riesci a far amare, o almeno a non far odiare, o almeno a far sopportare una cosa che la gente per definizione non ama, hai già compiuto un’opera eccezionale. Questa è la missione nella vita di Guido Cornara, direttore creativo di Saatchi & Saatchi: semplice e allo stesso tempo dannatamente difficile.
Guido Cornara è nato a Genova, laureato a Roma in Storia Moderna, vive a Milano. Lavora in pubblicità dal 1983, ed è in Saatchi & Saatchi dal 1988, dove ricopre l’incarico di Direttore Creativo Esecutivo per l’Italia. In questi anni ha lavorato per molti fra i più grandi clienti pubblicitari italiani, da Renault a Walt Disney, da Procter & Gamble a Tiscali, da Honda a Omnitel, da Intesa Sanpaolo a Mondadori solo per citarne alcuni. Dedica un grande impegno, oltre che ai grandi clienti, anche alle piccole e grandi cause sociali, ambientali, umanitarie per le quali storicamente Saatchi & Saatchi ha una costante attenzione. Ha ideato per conto di MTV - insieme ad Agostino Toscana - il film per l’abolizione della pena di morte che si è aggiudicato l’unico premio assegnato all’Italia al Festival di Cannes del 2001 (Leone d’Argento).
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domenica 2 settembre ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Mario Trevi con Emanuele Trevi
Invasioni controllate
Sono invasioni controllate quelle fra padre e figlio, fra psicoanalista e scrittore, e quando il figlio scrittore intervista il padre psicoanalista diventa un’occasione davvero speciale.
Una intervista sullo scrivere, sul senso delle storie, sulla particolare modalità di interpretarle dal punto di vista della filosofia del profondo. Dal libro di Giobbe ai racconti di chassidim, da Stevenson a Borges, il dialogo molto particolare di Emanuele e Mario Trevi.
Mario Trevi è il decano degli psicoanalisti junghiani italiani, fondatore nel 1960 dell’Associazione Italiana per lo Studio della Psicologia Analitica, e del Centro Italiano di Psicologia Analitica, è membro dell’International Association of Analytical Psychology. Ha pubblicato fra l’altro: L’altra lettura di Jung (Cortina, 1988); Saggi di critica neojunghiana (Feltrinelli, 1993); con Marco Innamorati, Riprendere Jung (Bollati Boringhieri, 2000). Ha diretto la rivista Metaxù, che si occupa di ricerca sui simboli.
Emanuele Trevi, scrittore, critico, è nato nel 1964. Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi, collabora al Manifesto. Ha pubblicato: Istruzioni per l’uso del lupo (Castelvecchi, 1994); Musica distante (Mondadori, 1997); Costellazioni italiane (1945-1999); I cani del nulla. Una storia vera (Einaudi, 2003); Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004); L’onda del porto. Un sogno fatto in Asia (Laterza, 2005). Con Mario Trevi è in uscita Invasioni controllate per i tipi di Castelvecchi.
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domenica 2 settembre ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
Il razzismo
In questa terza lettura sono presentati gli autori romani e greci che fra IV e V secolo, quando il governo imperiale si dimostra sempre più incapace di gestire l’immigrazione, cominciano ad allarmarsi perché i barbari sono troppi. Sinesio trova che un barbaro rimane sempre barbaro anche se fa parte del consiglio dei ministri, e che preferirà sempre la pelliccia alla toga; Sidonio Apollinare riconosce che i barbari sono gente in gamba, e che il futuro appartiene a loro, è solo un peccato che siano così maleducati e abbiano strane idee sull’igiene. Testi antichi per un tema molto attuale.
Alessandro Barbero è nato nel 1959. Laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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domenica 2 settembre ore 21.00_piazza Matteotti euro 3,00
Gianfranco Ravasi
La Parola creatrice
“In principio Dio disse: Sia la luce! E la luce fu�?. Questa frase non è solo l’incipit della Bibbia ma è anche la rappresentazione simbolica dell’inizio assoluto della creazione. Questa stessa Parola archetipica diventa il principio creatore anche della storia umana che racchiude in sé splendori e miserie, proprio come accade alla creatività poetica che ha un profilo glorioso ma che rivela anche una sua incapacità radicale ad esprimere il mistero. Sospesa tra simbolo e silenzio, la creazione nata dalla Parola trascendente, si rivela come custodia del divino e dell’umano che s’incontrano e si scontrano in una creatività destinata a generare non un vuoto finale ma una pienezza.
Gianfranco Ravasi, nato a Merate nel 1942 e sacerdote della Diocesi di Milano dal 1966, è Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano, membro della Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa, docente di esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
Ha svolto campagne di scavo nel Vicino Oriente. Conduce ogni domenica su Canale 5 la rubrica televisiva Le frontiere dello spirito, dedicata a una lettura continua della Bibbia. Scrive su numerose riviste specializzate italiane e straniere e su quotidiani e riviste, tra i quali Avvenire, Il Sole 24 Ore, Famiglia Cristiana. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo: I Comandamenti (San Paolo, 2002); Breve storia dell’anima (Mondadori, 2003); Il bello della Bibbia (San Paolo, 2004), Le sorgenti di Dio (San Paolo, 2005); Ritorno alle virtù (Mondadori, 2005) e Breviario laico (Mondadori, 2006).
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domenica 2 settembre ore 21.00_piazza d’armi Fortezza Firmafede euro 7,00
Elio e Katia
Naso-Comio: non chiamatemi Polendina
La Vera Storia di Pinocchio, narrata e cantata da Elio-Mastro Geppetto. Mente è una parola dal significato doppio: serve sia a inventare casi sia a mentire. Dunque, chi meglio di Pinocchio racchiude le due anime di questa parola “breve ma intensa�?? In questo spettacolo Elio - che di anime ne ha varie ed è un appassionato di bugia - dà voce a un padre che nel ventre di una balena va a ritroso nel tempo, e racconta di quel figlio arrivato dal nulla, delle traversie, degli incontri surreali, dei momenti belli e dei momenti neri, sempre a difendere quel suo burattino, straordinaria metafora del nostro vivere. Al pianoforte Katia Caradonna. Regia di Chiara Belliti.
Elio, Katia Caradonna si sono diplomati presso la Civica Scuola di Musica di Milano, rispettivamente, in flauto e pianoforte. Elio, sale sul palcoscenico nel 1980, con le “Storie Tese�? (con i quali è arrivato secondo a San Remo nel 1996 e sta preparandoun nuovo disco, dopo le decine di titoli già in circolazione),
si è cimentato nel repertorio classico, nel teatro e nella scrittura. Katia si è dedicata alla musica da camera. Elio e Katia si sono rincontrati, dopo vent’anni, al supermercato. Nato un sodalizio, hanno realizzato insieme concerti di musica classica contemporanea dedicata ad animali. Chiara Belliti è curatrice di collane di letteratura per ragazzi, editor e traduttrice, nonché una delle polimorfe menti creative di Cervelli Riuniti; appassionata di bugia, ha collaborato con Elio ad Animali Spiaccicati (Einaudi, 2004) e Vite Bruciacchiate (Bompiani, 2006).
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domenica 2 settembre ore 23.00_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il profeta disarmato
Il nome di Einstein è, per la gente comune, sinonimo di ribellione intellettuale e impegno politico. Una scelta dei suoi scritti popolari ce ne mostra l’immagine iconoclasta e provocatoria, spaziando da aforismi quali “per essere il candido membro di un gregge bisogna pur sempre essere una pecora�?, alla lettera scritta a Russell nel 1955, pochi giorni prima di morire, che ispirò il Movimento Pugwash degli Scienziati Contro l’Atomica, vincitore quarant’anni dopo del premio Nobel per la pace.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
Programma per bambini e ragazzi
I genitori possono lasciare i bambini per la durata degli eventi, è consigliabile fornire un numero di cellulare per la reperibilità.
Si prega di accompagnare i bambini 10 minuti prima dell’inizio degli eventi.
41 A
sabato 1 settembre ore 10.00_piazza Capolicchio euro 3,00
Sergio Carnevali
Inominforma. Workshop di grafica per bambini
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 30 partecipanti)
41 B
sabato 1 settembre ore 11.30_piazza Capolicchio euro 3,00
Sergio Carnevali
Inominforma. Workshop di grafica per bambini
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 30 partecipanti)
Leggere non è decifrare le lettere, scriverle non è copiarle graficamente. Leggere e scrivere sono interpretazioni di segni e di suoni. Inominforma parte dall’idea grafica di comporre la silhouette di animali ed altri soggetti utilizzando solo le lettere del loro nome, elaborate in modo tale che mentre si legge il nome si percepisce anche la figura.
Sergio Carnevali, artista recanatese, si occupa di grafica, pittura, fotografia, ceramica ed incisione. Ha realizzato immagini e vesti grafiche per eventi sociali e culturali, nel 1987 nasce Inominforma, che ha realizzato molte volte con una mostra itinerante dei suoi soggetti, tutti realizzati in legno, e con gli album HABITAT contenenti le grafiche degli stessi.
42A
sabato 1 settembre ore 10.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Dalla pentola alle punte di freccia
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
42B
sabato 1 settembre ore 11.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Dalla pentola alle punte di freccia
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Dall’argilla al vaso, per arrivare alle prime pentole: un’invenzione fondamentale della creatività umana che ha permesso all’uomo di cuocere i cibi, trattenendo acqua e calore. Ogni bambino realizza un vasetto con il metodo del colombino e lo decora secondo lo stile e le tecniche preistoriche. Nel laboratorio anche un esempio di scheggiatura della selce, il materiale più usato dall’uomo per due milioni di anni.
Renato Fasolo ha cominciato la propria attività quarant’anni fa, lavorando per numerosi musei italiani ed esteri. Tra gli ultimi lavori, ha seguito tutta la parte di ricostruzione di Otzi, la celebre mummia preistorica dell’uomo del Similaun. È stato, nel 1981, il primo ad introdurre in Italia l’archeologia sperimentale, come metodo conoscitivo didattico della preistoria. Lavorano con lui, all’ambito di Archeoland, gli allievi Matilde Peterlini e Nicola Speri.
43 A
sabato 1 settembre ore 15.00_piazza Capolicchio euro 3,00Donatella Puliga
Incontrare il mostro: la paura, la sfida, la vittoria
Incontro 3-6 anni; 60 minuti
43 B
sabato 1 settembre ore 16.30_piazza Capolicchio euro 3,00Donatella Puliga
Incontrare il mostro: la paura, la sfida, la vittoria
Incontro 3-6 anni; 60 minuti
In principio era il racconto. Il racconto dello stupore, della fantasia, del desiderio di sconfiggere mostri e paure. Attraverso una narrazione avvincente e piena di mistero, i più piccoli saranno guidati alla scoperta di animali fantastici e di tante creature mostruose che hanno popolato l’immaginario degli antichi.
Donatella Puliga insegna Mitologia classica all’Università di Siena ed è responsabile del Laboratorio di Ricerca sulla didattica dei Classici presso il Centro di Antropologia del Mondo Antico. Si occupa in particolare della dimensione antropologica della civiltà greco-romana, ed è interessata alla permanenza di moduli classici nella società contemporanea, oltre che nella letteratura e nell’arte. È impegnata in progetti di divulgazione della cultura classica nelle scuole di ogni ordine e grado. Ha curato l’Antologia della Poesia Latina (Einaudi-La Repubblica, 2004). Tra le sue pubblicazioni più significative in questo senso, In Grecia. Racconti dal mito, dall’arte e dalla memoria (Einaudi, 2001); Percorsi di cultura latina per una didattica sostenibile (Carocci, 2003) e, con Silvia Panichi, Un’altra Grecia. Le colonie d’Occidente tra mito, arte e memoria (Einaudi, 2005).
44 A
sabato 1 settembre ore 15.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Gek Tessaro
Catalogo della fantascienza. Repertorio del futuribile
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
44 B
sabato 1 settembre ore 16.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Gek Tessaro
Catalogo della fantascienza. Repertorio del futuribile
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Il gioco della fantasia fantascientifica per uscire dagli schemi del videogame, per immaginare il futuro e vivificare l’immaginario che è in noi, senza il quale non riusciamo a provocare l’immaginazione dei nostri amici e dei nostri compagni di scuola. Tecniche di collage, con cartoncini, forbici e colla, alla ricerca di macchine fantastiche, robot, razzi.
Gek Tessaro, maestro d’arte, è stato allievo di M. Stepan Zavrel.
È autore di numerosi libri illustrati per bambini e tiene laboratori di educazione all’immagine e letture animate per bambini, ragazzi e adulti. In teatro, lavora con il Gruppo ExTrapola, col Teatro Stabile di Verona, da solo, e con altri enti. È convinto che “A 60 centimetri da terra si muovono pianeti sconosciuti
e inimmaginabili�?.
45 A
domenica 2 settembre ore 10.00_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Il colore della preistoria
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
45 B
domenica 2 settembre ore 11.30_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Il colore della preistoria
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
La pittura rupestre è all’origine di tutte le immagini realizzate dall’uomo: sono i primi resoconti figurati che nascono oltre 30.000 anni fa. Il laboratorio ripercorre, tappa per tappa, i soggetti, lo stile e le tecniche delle immagini preistoriche, utilizzando solo materiali naturali come il carbone, le ocre e la selce per incidere.
Renato Fasolo ha cominciato la propria attività quarant’anni fa, lavorando per numerosi musei italiani ed esteri. Tra gli ultimi lavori, ha seguito tutta la parte di ricostruzione di Otzi, la celebre mummia preistorica dell’uomo del Similaun. È stato, nel 1981, il primo ad introdurre in Italia l’archeologia sperimentale, come metodo conoscitivo didattico della preistoria. Lavorano con lui, all’ambito di Archeoland, gli allievi Matilde Peterlini e Nicola Speri.
46 A
domenica 2 settembre ore 10.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Giorgio Vigna
Il filo. Laboratorio di gioiello-arte-design
Laboratorio 7-10 anni; 60 minuti (max 20 partecipanti)
46 B
domenica 2 settembre ore 11.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Giorgio Vigna
Il filo. Laboratorio di gioiello-arte-design
Laboratorio 7-10 anni; 60 minuti (max 20 partecipanti)
Il filo di tessuto, di metallo, di carta: questo è il filo conduttore di uno specialissimo workshop per bambini. Filo continuo, filo spezzato e ricomposto, filo annodato, arrotolato, tessuto, aggrovigliato, dipanato. Come nelle antiche scritture fatte di corde e di nodi, il filo-gioiello si fa parola che percorre il corpo, che intreccia legami, si fa rete comunicativa. Filo di un discorso che esplora il territorio del gioiello allargandone i confini.
Artista e designer, Giorgio Vigna è autore di sculture, gioielli, oggetti per il corpo e per lo spazio, dotati anche di valore d’uso. Ha ideato gioielli per opere, film, spettacoli e collezioni per stilisti. Collabora con Venini progettando vasi, gioielli, lampade e sculture in vetro. Nel 2007 l’azienda finlandese Iittala lancia su scala internazionale la collezione di uccelli di vetro Birds by Vigna. Per Salviati progetta nel 2006 una collezione di gioielli in vetro, nel 2005 oggetti in argento per Gabriele De Vecchi. Tiene conferenze e workshop per la Facoltà di Design del Politecnico, IED, Domus Academy e NABA di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei, mostre e collezioni internazionali fra cui: Designmuseo di Helsinki (2007), Museo Pecci di Prato, Museo Correr di Venezia (2003), Miaao di Torino. Moleskine ha recentemente pubblicato il catalogo della sua ultima mostra a Helsinki.
47 A
domenica 2 settembre ore 15.00_piazza Capolicchio euro 3,00
Donatella Puliga
Mitico! Intelligenza e astuzia: le armi degli eroi
Incontro 8-12 anni; 60 minuti
47 B
domenica 2 settembre ore 16.30_piazza Capolicchio euro 3,00
Donatella Puliga
Mitico! Intelligenza e astuzia: le armi degli eroi
Incontro 8-12 anni; 60 minuti
Un viaggio appassionante nel mondo di tanti eroi che hanno saputo mettere in gioco le straordinarie doti della mente e del corpo per aprire strade nei tortuosi percorsi della vita, per sottrarsi alle insidie dell’imprevisto e agli inganni delle conquiste facili e senza sforzi. Tutto grazie alla ‘metis’ (l’intelligenza astuta), un valore considerato dagli antichi tra i più grandi che gli uomini avessero avuto in sorte.
Donatella Puliga insegna Mitologia classica all’Università di Siena ed è responsabile del Laboratorio di Ricerca sulla didattica dei Classici presso il Centro di Antropologia del Mondo Antico. Si occupa in particolare della dimensione antropologica della civiltà greco-romana, ed è interessata alla permanenza di moduli classici nella società contemporanea, oltre che nella letteratura e nell’arte. È impegnata in progetti di divulgazione della cultura classica nelle scuole di ogni ordine e grado. Ha curato l’Antologia della Poesia Latina (Einaudi-La Repubblica, 2004). Tra le sue pubblicazioni più significative in questo senso, In Grecia. Racconti dal mito, dall’arte e dalla memoria (Einaudi, 2001); Percorsi di cultura latina per una didattica sostenibile (Carocci, 2003) e, con Silvia Panichi, Un’altra Grecia. Le colonie d’Occidente tra mito, arte e memoria (Einaudi, 2005).
48 A
domenica 3 settembre ore 15.00_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Liliana Cupido
Immaginare nello spazio bianco. La lettura creativa dei fumetti
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
48 B
domenica 3 settembre ore 16.30_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Liliana Cupido
Immaginare nello spazio bianco. La lettura creativa dei fumetti
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Il vero segreto dei fumetti sta nel margine tra una vignetta e l’altra: è qui che interviene l’immaginazione per dare senso ad un vuoto, in un continuo processo creativo che guida la lettura. Il laboratorio coinvolgerà i bambini nell’esplorazione del linguaggio proprio a partire dal margine bianco, attraverso l’immersione nella lettura di storie a fumetti, con e senza testo.
Liliana Cupido si occupa di promozione alla lettura per bambini, anche in età prescolare, e adolescenti. Fa parte di Hamelin, Associazione Culturale di Bologna, fondata nel 1996 da studiosi di letteratura per l’infanzia, che pubblica la rivista Hamelin: note sull’immaginario collettivo, ormai al suo sesto anno di vita e che raccoglie tutto il lavoro fatto dall’associazione occupandosi di pedagogia della lettura, letteratura per ragazzi, fumetto, illustrazione, musica, fino ad addentrarsi nel territorio dei sogni collettivi di oggi e del passato. È tra i curatori di Bilbolbul - festival internazionale di fumetto.
24 2007 alle 12:57
Amazing Autos Guide…
I couldn’t understand some parts of this article, but it sounds interesting…