WWF: Il clima ferma la marcia dei Pinguini
A causa dei cambiamenti climatici, in pericolo la sopravvivenza di varie
specie di Pinguini, simbolo del continente antartico.
A Bali è necessario un accordo per salvare l’ultima frontiera naturale
del Pianeta dal riscaldamento globale
La Penisola antartica, parte dell’Antartide, l’ultimo continente ancora
‘integro del pianeta, si sta assottigliando a causa dei cambiamenti
climatici. Il ghiaccio che si forma dall’acqua marina copre oggi un’area del
40% inferiore rispetto a 26 anni fa, l’Oceano meridionale che la lambisce si
è scaldato fino a una profondità di 3.000 metri. Tutto questo sottrae
habitat, vale a dire terreno di riproduzione e cibo, a 4 diverse specie di
pinguino. A rischio le popolazioni di Pinguino imperatore, Pinguino di
Adelia, il Pinguino dell’Antartide e il Pinguino papua. Abitudini, cicli
riproduttivi che si perpetuano da millenni sono già minacciati dal
riscaldamento globale. E’ quanto emerge dal nuovo rapporto del WWF Pinguini
e cambiamenti climatici lanciato oggi in tutto il mondo da Bali.
“Quattro specie diverse, sulle quali incombe lo stesso rischio, un pianeta
che ‘ribolle’�? commenta Gianfranco Bologna, Direttore scientifico del WWF
Italia “Sono i veri simboli dell’Antartide, ora costretti ad un adattamento
forzato al cambiamento climatico che gli sottrae i terreni per la
nidificazione e il krill per l’alimentazione ad un ritmo che non ha
precedenti�?.
Il Pinguino imperatore - il più grande e maestoso pinguino del mondo - ha
visto dimezzarsi l’estensione delle sue abituali colonie nell’ultimo mezzo
secolo. Gli inverni sempre più miti e i venti sempre più forti hanno
costretto i pinguini a crescere i propri piccoli su strati di ghiaccio più
sottili. Negli ultimi anni, il ghiaccio ha cominciato a rompersi troppo
presto e moltissime uova e piccoli sono caduti in acqua prima che fossero in
grado di sopravvivere in autonomia.
La riduzione del ghiaccio marino, ridotta ad un’area inferiore del 40%
rispetto a 26 anni fa al largo della penisola antartica, ha provocato la
diminuzione della popolazione di krill, la principale fonte di cibo del
Pinguino dell’Antartide. La popolazione di questa specie è diminuita dal 30%
al 66% a seconda delle colonie e della disponibilità di cibo. Lo stessa cosa
accade ai Pinguini papua, che più degli altri stanno subendo il declino
degli stock di krill causato da una pesca intensiva.
Nell’Antartide nord-occidentale, dove il riscaldamento è ancora più
accentuato, la popolazione dei pinguini di Adelia è diminuita del 65% negli
ultimi 25 anni. Non solo il cibo è diventato più scarso, ma la popolazione
ha subito una invasione nei loro territori abituali dei ‘cugini’
appartenenti papua e dell’Antartide, specie che amano temperature un po’ più
miti.
Le temperature più alte, inoltre, permettono all’atmosfera di trattenere più
vapore acqueo, cosa che aumenta le precipitazioni nevose: un rischio per la
sopravvivenza dei pinguini di Adelia che hanno bisogno di terra libera dalla
neve per allevare i loro piccoli.
“La catena alimentare dell’Antartide, e di conseguenza la sopravvivenza dei
pinguini e di molte altre specie, è legata al futuro dello strato di
ghiaccio marino�? conclude Bologna “I ministri giunti a Bali da tutto il
mondo, soprattutto quelli dei paesi industrializzati, devono trovare un
accordo per ridurre drasticamente le emissioni di gas serra e proteggere
l’Antartide che ormai vive una pressione fortissima a causa del
riscaldamento globale�?: