WWF

maggio 2013……………………………………………Il 19 Maggio giornata delle Oasi aperte

Friday, 17/5/2013
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Moltissime le iniziative per grandi e piccoli organizzate nelle Oasi che saranno aperte gratuitamente di tutta Italia: si esplorano zone umide e boschi, si avvistano cervi e caprioli, fenicotteri e anatre selvatiche, si va sulle tracce di lontre e lupi, si costruiscono nidi, si fotografano fiori e farfalle, si liberano rapaci e tartarughe marine curati nei centri WWF, si seguono percorsi sensoriali e poi spettacoli, concerti tradizionali, pic-nic, mercatini biologici. (more…)

Porta la Sporta!

Saturday, 10/4/2010

DAL 17 AL 24 APRILE PORTA ANCHE TU LA SPORTA CON IL WWF, ITALIA NOSTRA, FAI- Fondo Ambiente Italiano e ADICONSUM  

Parti da questo piccolo gesto di attenzione per l’ambiente e non fermarti piu!  
Portare la sporta può diventare qualcosa di più di una semplice abitudine, può rappresentare  il “primo” atto di consapevolezza ecologica che apre un percorso di atti ulteriori di rispetto verso l’ambiente.
 Così come il sacchetto, seppur biodegradabile, è diventato l’icona di uno stile “usa e getta” la borsa deve diventare segno distintivo di quanti non hanno solamente adottato un oggetto ma uno stile di vita di cui essere orgogliosi che antepone “il prendersi cura, l’essere consapevole delle proprie azioni” all’agire automaticamente e superficialmente nel quotidiano per soddisfare comodità momentanee, inconsapevoli del pegno che le future generazioni dovranno pagare.
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L’Ora della Terra - Hopenhagen

Sunday, 13/12/2009

L’Ora della Terra - Hopenhagen

Ban Ki-moon porterà il messaggio di speranza e di milioni di cittadini ai leader riuniti al Bella Centre

Mercoledì 16 dicembre alle 19:00, un milione di cittadini di Copenhagen in rappresentanza dei 6.8 miliardi di abitanti del mondo spegneranno le luci per L’Ora della Terra - Hopenhagen. Nella fase cruciale dei negoziati sul Trattato globale sul clima, Earth Hour – l’Ora della Terra e la campagna Hopenhagen uniscono le forze per far risuonare un messaggio forte in tutto il mondo: è giunta l’ora di agire nella lotta contro il riscaldamento dell’atmosfera terrestre. Ospite d’onore dell’evento,il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-moon che prenderà simbolicamente in consegna le centinaia di migliaia di messaggi provenienti da ogni angolo del pianeta, contenuti in una sfera–hard disk di 350 gigabyte, per consegnarli ai leader del mondo, impegnati a trovare un nuovo accordo sul clima.
L’appuntamento, lanciato anche in Italia dalla Campagna del WWF “Un Voto per la Terra”, continua sulla scia dell’Ora della Terra 2009 (il 28 marzo), quando milioni di persone in oltre 4,000 città e 88 paesi del mondo hanno scelto la Terra e non il Riscaldamento Globale, spegnendo la luce per un’ora. La novità annunciata oggi è l’alleanza con la campagna Hopenhagen, movimento globale di oltre 1.7 milioni di cittadini, indicativo di una solidarietà capace di creare un impulso senza precedenti in questo momento storico nella città che ospita il Vertice delle Nazioni Unite.
“La collaborazione ’Ora della Terra-Hopenhagen è la vera essenza dello spirito che anima la società civile nel mondo, impegnata nella richiesta di azione nei confronti dei cambiamenti climatici”, ha detto da Copenhagen Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia. “Associazioni e organizzazioni di tutte le ispirazioni, ambientaliste e non, globali e locali, stanno unendo le forze per combattere la più grande sfida che l’umanità abbia mai dovuto affrontare. Ieri hanno dato vita a una manifestazione  multiculturale e globale – altro che non global! - colorata ed emozionante, della quale qualcuno ha voluto vedere solo i piccoli gruppi di stupidi infiltrati, con il solito intento di criminalizzazione. Ma questo non fermerà l’onda che sta nascendo tra i cittadini, primi tra tutti i giovani, e che chiama i Governi alle proprie responsabilità.”
 “Aspetteremo il grande evento nella Piazza del Municipio - dicono gli organizzatori -  quando i cittadini di Copenhagen spegneranno le luci. Anche al Bella Centre verranno spente. Con un’adesione così grande siamo sicuri di mandare un messaggio molto forte”.

L’Ambasciatore Hopenhagen e attore americano, Bradley Whitford, presente all’evento, unirà  sul palco i messaggi de l’Ora della Terra Hopenhagen.

WWF AL SUMMIT DI COPENHAGEN

Saturday, 12/12/2009

“I MINISTRI HANNO UNA BUONA CORNICE CON CUI LAVORARE,
TOCCA A LORO RIEMPIRLA CON LE CIFRE ‘GIUSTE’
PER TAGLIO EMISSIONI E FINANZIAMENTI”
Per il WWF i negoziatori presenti al Summit di Copenhagen hanno rilasciato un testo che costituisce una buona cornice su cui è possibile costruire un trattato sul clima equo, ambizioso e legalmente vincolante. 
“Ora tocca ai Ministri in arrivo oggi al Summit riempire con le cifre gli spazi lasciati in ‘bianco’ nella bozza, cifre che dovranno essere consistenti sia per quel che riguarda i tagli alle emissioni di gas serra sia per dare capacità ‘finanziaria’ al Trattato – ha dichiarato Mariagrazia Midulla, responsabile Clima e Energia del WWF Italia, che sta seguendo i lavori del Summit a Copenaghen - E sarà proprio quello delle cifre l’elemento su cui giudicare i paesi nella loro volontà reale di rimanere fuori dal rischio della catastrofe climatica. Il testo presentato dal chairman del gruppo negoziale sotto la Convenzione non risponde alle domande circa la natura legislativa del futuro Trattato.”
“Ora è importante aggiungere numeri ambiziosi all’interno del testo ‘cornice’ e mandare in esilio le scappatoie che potrebbero indebolire l’integrità del Trattato, ma per renderlo solido e ‘impermeabile’ il testo deve necessariamente essere vincolante dal punto di vista legislativo – continua Marigrazia Midulla del WWF - I ministri e i capi di Stato che arriveranno nei prossimi giorni (l’intervento del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi è atteso per il 17 pomeriggio) dovranno essere capaci di ridare impulso e linfa ai negoziati, e indirizzare i temi su cui i negoziatori finora hanno avuto poca manovrabilità.”

“Se possiamo creare il legame tra ciò che i paesi sviluppati sono pronti a fare e ciò che i paesi emergenti e quelli in via di sviluppo vogliono che accada, avremo un Trattato sul Clima a Copenhagen – conclude Marigrazia Midulla del WWF - Chiaramente è necessario agire su tutti i fronti per avere un risultato globale. La scienza e il dovere dell’equità indicano ai ricchi del mondo la necessità di aumentare il taglio delle emissioni, e mettere più denaro sul tavolo per coloro che hanno contribuito poco al problema dei cambiamenti climatici ma ne soffriranno le conseguenze più disastrose. Apprezziamo anche l’impegno finora mostrato dalle economie emergenti, ma abbiamo bisogno del loro impegno affinchè siano inseriti e valutati come parte di uno sforzo globale.”

Summit di Copenhagen

Friday, 11/12/2009

WWF: “LO SVILUPPO DELL’INDUSTRIA CINESE
AIUTA IL BOOM DELL’ENERGIA PULITA”
Danimarca, Brasile e Germania in testa alla classifica WWF dei ricavi dell’energia pulita.
Nel 2020 il settore varrà 1600 miliardi di dollari. E con il Trattato di Copenhagen questa cifra sarà ancora più alta.
Le tecnologie per l’energia pulita possono diventare il terzo più importante settore industriale a livello globale grazie a un apporto crescente dato dalla Cina. E’ la previsione lanciata oggi a Copenhagen da un rapporto del WWF.
“Economia pulita, Pianeta vivente – Costruire industrie tecnologiche forti per l’energia pulita” è il primo rapporto che presenta una classificazione dei Paesi di tutto il mondo per vendite di energia pulita. Rispetto al PIL nazionale, a guidare la classifica è la Danimarca, pioniera dell’energia eolica e solare. Al secondo posto il Brasile, che ha il primato del bio-etanolo, mentre al terzo posto c’è la Germania, grazie alla base manifatturiera e al sostegno pubblico dato all’energia eolica e solare.
Il rapporto del WWF prevede che nel 2020 l’industria pulita avrà un valore pari a 1600 miliardi di dollari, al terzo posto dopo il settore delle automobili e dell’elettronica. Nel 2007, le tecnologie pulite hanno avuto un volume d’affari di 630 miliardi di dollari, superando l’industria farmaceutica globale.
I ricavi dai prodotti per l’efficienza energetica nel 2007 sono stati pari a 5 volte i ricavi dalle energie rinnovabili, ma questo dato cambierà in modo significativo entro il 2020, quando il tasso di crescita delle rinnovabili salirà al 15% annuo, ovvero tre volte l’attuale tasso di crescita del 5% dei prodotti per l’efficienza e dei ricavi di processo.
Questo è il percorso dell’economia pulita che si sta verificando già adesso, con le energie rinnovabili supportate solo da una parziale cornice normativa internazionale derivata dal Protocollo di Kyoto e da sostegni nazionali non sistematici, mentre sono ancora ingenti i sussidi ai combustibili fossili – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – Immaginate cosa potrà succedere con un accordo di Copenaghen di successo e adeguati meccanismi nazionali per applicarne le direttive. Il futuro dell’economia e della sicurezza energetica è nelle energie pulite.”
Il rapporto auspica che i Paesi che stanno cercando di promuovere i propri settori dell’energia pulita supportino i loro leader con piani d’azione per portare la tecnologia dalla ricerca alla pratica, colmando la distanza tra istituzioni di ricerca e industria.
Le banche centrali possono aiutare questo percorso incoraggiando l’inclusione del “rischio carbonio” nei modelli finanziari. L’accesso ai fondi finanziari per l’avvio di nuove attività e agli investimenti in capitale a rischio è stato un fattore determinante per il successo delle energie pulite nei Paesi guida.
Il rapporto enfatizza anche l’importanza di sviluppare un mercato tecnologico nazionale, con un forte taglio nazionale. “Questo permette alle imprese di sperimentare, acquisire esperienza e superare velocemente la fase di apprendimento, garantendo loro una leadership competitiva, oltre che competenza e casi-studio – si legge nel rapporto. I governi possono supportare questi mercati domestici con sussidi, obiettivi per le rinnovabili e politiche per il procurement “verde”, ovvero gli appalti e gli approvvigionamenti della pubblica amministrazione.
Tra i Paesi che possono beneficiare di queste azioni ci sono anche gli Stati Uniti, al 18° posto nelle classifiche secondo il PIL e dietro alla Germania anche in termini assoluti, e la Gran Bretagna, al 19° posto. Simbolo delle opportunità perse è invece l’Australia, che ha sprecato una precoce leadership nell’energia solare, finendo al 28° posto della classifica.
 La Cina è al quarto posto in termini di vendite assolute, e al sesto per il PIL.
“E’ chiaro che secondo una prospettiva nazionale c’è molto da guadagnare e niente da perdere dagli investimenti in energie pulite – conclude Mariagrazia Midulla, responsabile Energia e Clima del WWF Italia. “Perdere queste opportunità per rianimare un settore vecchio e inquinante come quello dei combustibili fossili fino a quando il suo potere di lobby sarà ancora così forte, significa agire nell’interesse di pochi e non nell’interesse nazionale.”

Summit di Copenhagen: le aree protette

Wednesday, 9/12/2009

 WWF: “AREE PROTETTE:
SOLUZIONI NATURALI ED ECONOMICHE ALLA CRISI DEL CLIMA”
Il 15% del carbonio terrestre mondiale è stoccato nelle aree protette.
In Amazzonia brasiliana evitate 8 miliardi di tonnellate CO2 entro 2050
Dalle aree umide USA 23,2 miliardi di dollari in protezione contro inondazioni e uragani.
Le aree protette offrono una soluzione efficace ed economica contro gli impatti del cambiamento climatico. E’ quanto afferma il nuovo libro realizzato da IUCN (Unione  Internazionale per la Conservazione della Natura), The Nature Conservancy, United Nations Development Programme, Wildlife Conservation Society, Banca Mondiale e WWF.
“Il libro ‘Soluzioni naturali: le aree protette aiutano le persone ad affrontare il cambiamento climatico’ spiega chiaramente per la prima volta come le aree protette contribuiscano significativamente a ridurre gli impatti del cambiamento climatico e cosa bisogna fare per rendere la loro azione ancora più efficace” ha dichiarato Lord Nicholas Stern, che ha scritto la prefazione del libro.
Le aree protette giocano un ruolo fondamentale nella riduzione delle emissioni di CO2 dovute al cambiamento climatico. Il 15% del carbonio terrestre mondiale – pari a 312 gigatonnellate – è stoccato in aree protette in tutto il pianeta. In Canada oltre 4 miliardi di tonnellate di CO2 sono stoccate in 39 parchi nazionali, per un valore stimato in 39-87 miliardi di dollari in crediti di carbonio. Nell’Amazzonia brasiliana, le aree protette tutelano 670.000 kmq dal pericolo di deforestazione entro il 2050, evitando l’emissione di 8 miliardi di tonnellate di carbonio.
Le aree protette servono anche come protezione naturale dagli impatti dei cambiamenti climatici e altri disastri naturali, fornendo spazio per la dispersione delle inondazioni, stabilizzando il suolo contro i dissesti idrogeologici e bloccando le ondate di tempeste. E’ stato stimato che le aree umide costiere negli Stati Uniti forniscono 23,2 miliardi di dollari all’anno in protezione contro inondazioni e uragani.
E le aree protette possono mantenere le risorse naturali produttive e in salute, così da sopravvivere agli impatti del cambiamento climatico continuando a fornire cibo, acqua pulita, protezione ed entrate su cui le comunità locali basano la propria sopravvivenza. 33 delle 100 città più grandi del mondo prendono l’acqua potabile da bacini nelle aree forestali protette.
“Le condizioni di vita delle comunità rurali, già minacciate dal cambiamento climatico, peggioreranno in modo significativo senza un’azione immediata – ha detto Veerle Vanderweerd, Direttore dell’Energy and Environment group del UNDP.
“Oggi, ampliare l’estensione delle aree protette e coinvolgere le comunità locali e indigene in questa azione potrebbe essere il modo migliore per rinforzare la resilienza all cambiamento climatico della natura e delle persone – ha dichiarato Trevor Sandwith della The Nature Conservancy, che è anche Deputy Chair della Commissione sulle Aree Protette dell’IUCN.
“Le misure di adattamento basate sugli ecosistemi possono fornire alternative certe ed economicamente sostenibili a costose infrastrutture, proprio ora che Paesi e comunità stanno lottando per affrontare le conseguenze ambientali dei cambiamenti climatici e di eventi meteorologici sempre più estremi – ha detto Michele de Nevers, Senior Manager della Banca Mondiale.
Mentre a Copenhagen si svolgono i negoziati sul clima e con il 2010 Anno della Biodiversità proprio dietro l’angolo, mantenere ed estendere le aree protette deve essere riconosciuta sia nella Convenzione Quadro per il Cambiamento Climatico delle Nazioni Unite (UNFCCC) e sia nella Convenzione sulla Biodiversità come uno strumento forte contro il cambiamento climatico e dovrebbe essere al centro delle singole strategie nazionali per il clima.
Ma nonostante il loro valore, sia per l’adattamento e sia per la mitigazione dei cambiamenti climatici, il supporto finanziario alla rete mondiale delle aree protette è meno della metà di quanto sarebbe necessario per avere il massimo del risultato, e questo mette a rischio l’intero sistema.
I leader del pianeta devono capire che investire nelle aree protette è un investimento per la sicurezza delle proprie comunità.

“Nella corsa verso nuove soluzioni per il cambiamento climatico, rischiamo di ignorare un’alternativa concreta ed efficace – ha detto Gianfranco Bologna, direttore scientifico del WWF Italia – Le aree protette sono un investimento che le società hanno fatto per un millennio, attraverso approcci tradizionali che hanno provato il loro potenziale e la loro efficacia anche in tempi moderni.”

Summit di Copenaghen: annuncio dell’EPA

Wednesday, 9/12/2009

WWF: “ANNUNCIO DELL’EPA APRE LA STRADA A REGOLAMENTAZIONE USA SUL CLIMA”
L’annuncio dell’Agenzia per la Protezione Ambientale americana (EPA) che le emissioni di gas a effetto serra danneggiano la salute e il benessere pubblico, getta le basi perché l’inquinamento da riscaldamento globale sia regolamentato attraverso il Clean Air Act
“E’ una grande notizia, che mostra come l’Amministrazione USA si stia impegnando per rafforzare il Clean Air Act e affrontare seriamente il cambiamento climatico. Questa decisione riconosce basi scientifiche chiare per regolamentare la modifica del ciclo del carbonio da parte dell’uomo in quanto minaccia alla salute e al benessere pubblico” ha dichiarato Keya Chatterjee, direttore del Programma Clima del WWF.
“Il Clean Air Act è e deve rimannere uno strumento fondamentale nella lotta al cambiamento climatico. Ma il modo più efficace per affrontare la crisi del clima, sia entro i confini nazionali e sia come parte di un’azione globale, è una legislazione complessiva sul clima” ha aggiunto Chatterjee del WWF.
“Nel contesto dei negoziati di Copenhagen, questa decisione sottolinea la serietà dell’Amministrazione americana nell’affrontare il cambiamento climatico, ma manca ancora un elemento importante: la fiducia della comunità internazionale sul fatto che gli USA porteranno avanti gli obiettivi a medio e lungo termine annunciati dal presidente Obama la settimana scorsa. Per ottenere questa fiducia, serve anche la legge USA sul clima. Quando il presidente Obama verrà a Copenhagen la settimana prossima, il mondo lo ascolterà attentamente cercando la garanzia che il cambiamento climatico sarà la sua prossima priorità legislativa dopo la riforma sanitaria” ha continuato Chatterjee del WWF.

Copenhagen: 12 giorni per salvare il Pianeta

Monday, 7/12/2009

La Conferenza sul Clima di Copenhagen è la migliore opportunità che abbiamo per raggiungere l’accordo sul clima che può salvare il pianeta da un cambiamento climatico devastante. Dobbiamo coglierla.
Dopo mesi di preparazione il momento è finalmente arrivato. Decine di migliaia di negoziatori e politici si stanno riunendo a Copenhagen e milioni di persone da tutto il mondo li osserveranno. Le loro vite, le vite dei loro figli e quelle dei loro nipoti dipendono dalle decisioni che verranno prese in questo vertice. I leader hanno 12 giorni per salvare il pianeta, devono usarli.
“Copenhagen è la migliore opportunità, nel miglior momento possibile, per firmare un accordo sul clima che può salvare il nostro pianeta dal cambiamento climatico più catastrofico. Un’altra opportunità del genere potrebbe non arrivare in tempo – ha detto Kim Carstensen, leader della Global Climate Initiative del WWF Internazionale – Il mondo ha acceso un semaforo verde per un accordo sul clima. Cittadini, media, associazioni, imprese, istituzioni religiose e ogni tipo di istituzione chiedono a gran voce di prendere l’unica decisione giusta: firmare un ambizioso accordo sul clima.”
Per il WWF, c’è da fare una scelta molto chiara: i leader possono cogliere questa opportunità unica e cercare di riparare i danni prima che sia troppo tardi, permettendo alle persone e alle imprese in tutto il mondo di iniziare una transizione non traumatica verso un’economia a basso contenuto di carbonio e beneficiarne il prima possibile. Oppure possono rimandare questa decisione, mettere a rischio le vite di milioni di persone e privare il mondo della più grande opportunità della nostra vita: un futuro sostenibile, fondato sulla qualità e non sullo spreco.
Licenziare un accordo sul clima di sostanza, in linea con la scienza e legalmente vincolante non è una punizione. E’ un’incredibile opportunità politica ed economica. L’umanità è sempre evoluta quando ha trasformato i rischi (e questa volta siamo di fronte a un rischio davvero tremendo) in opportunità. L’accordo sul clima costituisce il documento più importante che i politici potranno e dovranno mai firmare nella loro vita – ha detto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia.
Un forte accordo sul clima potrebbe dare a milioni di imprese la possibilità di passare a un futuro a basso contenuto di carbonio. Non solo potrebbe sollevare molte economie in crisi, liberare molti Paesi dalla povertà, dare una possibilità a persone che non ne hanno mai avuta una, ma potrebbe anche ridurre le guerre, la fame nel mondo e i disastri naturali.
“Chiunque riconosca le enormi opportunità e benefici che possono derivare da un forte accordo sul clima, e i rischi di un mancato accordo, è un vero leader – ha detto Midulla del WWF Italia.
L’accordo sul clima raggiunto a Copenhagen deve garantire importanti riduzioni delle emissioni da parte dei Paesi industrializzati, insieme a un sostegno pianificabile e a lungo termine per proteggere i Paesi in via di sviluppo dagli effetti dei cambiamenti climatici e consentire loro di progredire verso un futuro a basso contenuto di carbonio. E deve fornire una cornice normativa per un’ambiziosa azione per il clima in modo da limitare le emissioni nei paesi in via di sviluppo.

“All’apertura del vertice gli elementi sul tavolo non sono sufficienti. Gli impegni promessi finora non potranno mantenere l’aumento delle temperature globali sotto i 2 gradi, il limite indicato dagli scienziati per scongiurare i rischi inaccettabili di un cambiamento climatico fuori controllo – ha detto Midulla – Tutto questo deve cambiare entro i prossimi 12 giorni, tempo in cui i leader devono trovare il modo di soddisfare le aspettative di milioni di persone.”

Non ci sono alternative: Copenhagen deve essere un successo!

Tuesday, 22/9/2009

WWF: “SUL CLIMA CINA E GIAPPONE PRENDONO LA LEADERSHIP.
NON CI SONO ALTERNATIVE:
COPENHAGEN DEVE ESSERE UN SUCCESSO”  
 
Al vertice delle Nazioni Unite celebrato oggi a New York, Cina e Giappone hanno mostrato una forte leadership nell’azione contro i cambiamenti climatici.
 
“I capi di Stato dei due Paesi hanno dato un messaggio univoco affermando che l’unica alternativa possibile per vincere la sfida del clima è che Copenhagen sia un successo – ha dichiarato Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia – Ci complimentiamo per la sorprendente leadership dimostrata dai due più importanti protagonisti dell’Est Asiatico. Sia il presidente Hu che il primo ministro Hatoyama hanno capito in modo inequivocabile che i negoziati devono accelerare e diventare molto più ambiziosi, e hanno dimostrato il proprio impegno a implementare una serie di misure concrete per trasformare la retorica in azione.”
 
Parlando per conto dell’Unione Europea il primo ministro svedese ha espresso il suo impegno per il successo di Copenhagen. Ma ha anche evidenziato il rischio che i negoziati per il nuovo trattato sul clima possano fallire se i Governi non migliorano la propria azione.
 
“Esortiamo l’Unione Europea ad andare oltre le attuali promesse, in particolare per quanto riguarda il supporto finanziario ai Paesi in via di sviluppo, poiché questo è uno dei principali impedimenti alla riuscita dei negoziati per il clima” ha detto Michele Candotti, direttore generale del WWF Italia. “Il presidente Obama ha riconosciuto l’urgenza del cambiamento climatico e ha promesso che gli Stati Uniti faranno la loro parte. Tuttavia il discorso nel suo complesso rappresenta un’opportunità mancata per gli Stati Uniti di assumere un ruolo di leadership. Dispiace inoltre che Obama non abbia riaffermato il suo precedente appello per un supporto finanziario alla sfida del clima in vista del vertice G20 che si riunirà tra pochi giorni.”
 
“Il presidente delle Maldive ha detto chiaramente che l’azione per il clima è una questione di sopravvivenza per i piccoli Stati insulari e altri Paesi particolarmente vulnerabili – ha aggiunto Mariagrazia Midulla, responsabile Clima ed Energia del WWF Italia – Questo è il terribile avvertimento indirizzato a tutti i Paesi: le emissioni globali devono arrivare al picco massimo prima del 2017 e Copenhagen deve garantire che ciò avvenga producendo un documento legalmente vincolante.”
 

THE AGE OF STUPID

Monday, 21/9/2009

 

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Cosa posso fare per salvare il mondo? Posso scegliere! Non “La soluzione” ma tante piccole quotidiane soluzioni per fermare il cambiamento climatico.

Scegliere di usare i mezzi pubblici. Scegliere di rinunciare ad un viaggio in aereo. Scegliere di non sprecare l’elettricità, di preferire l’acqua del rubinetto a quella in bottiglia. Scegliere di riciclare invece di buttare. Scegliere per il bene del pianeta. E perchè i nostri figli non ci ricordino come la generazione degli “stupidi”, di coloro che pur potendo non hanno fatto niente, di quelli che hanno preferito tapparsi le orecchie per non ascoltare il grido di allarme della Terra.

Il film “The age of stupid” è una denuncia lucida e gridata contro le compagnie petrolifere, contro i governi, contro il progresso e il consumismo che in poco più di 100 anni hanno devastato il nostro pianeta proiettandolo verso un futuro di morte.

La trama: siamo nel 2055 e tra le macerie di un mondo distrutto dal cambiamento climatico un uomo guarda vecchi filmati che risalgono ai nostri giorni e che mostrano i  segnali di una catastrofe imminente e si chiede: perché non abbiamo fermato i cambiamenti climatici quando ne avevamo la possibilità? 

Dati e proiezioni del film-documentario sono reali. “Gli scienziati non sono in disaccordo - commenta Mario Tozzi - e quello che conta, ora, è l’esempio”.

Ora dobbiamo - perchè ancora possiamo - fermare questa folle corsa verso la distruzione del pianeta. La nostra generazione detiene un grande potere: quello di decidere il futuro del mondo. Nessuno può tirarsi indietro e far finta di niente.

Il film di Franny Armstrong e Lizzie Gillett viene proiettato oggi a New York in anteprima mondiale e domani sarà in diretta via satellite in 40 Paesi e verrà presentato dai registi alla presenza del segretario generale dell’ONU Kofi Annan, da Gillian Anderson, e dell’attore nominato agli Oscar Pete Postlethwaite

A Roma è possibile vederlo al Nuovo Cinema Aquila. Chiunque in tutto il mondo avrà la possibilità di partecipare all’evento The Age Of Stupid acquistando biglietti per una delle centinaia di anteprime mondiali nel proprio paese. Per maggiori informazioni su dove sarà proiettato il film nel vostro paese, e sulle iniziative organizzate al cinema della vostra città, visitate: www.ageofstupid.net.

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 Greenpeace promuoverà la prima mondiale di “The Age of Stupid” in 25 paesi diversi e contribuirà a presentare le testimonianze reali dei cambiamenti climatici. Ci saranno collegamenti in diretta via satellite dall’Himalaya - dove le comunità locali spiegheranno gli effetti sull’acqua potabile del ritiro dei ghiacciai - e dalla foreste pluviali indonesiani – la deforestazione in luoghi come l’Indonesia, infatti, crea un quinto delle emissioni mondiali di gas serra che contribuiscono ai cambiamenti climatici.

Possiamo evitare le peggiori conseguenze dei cambiamenti climatici. Possiamo evitare di vivere nell’Era degli Stupidi. Possiamo agire subito:

Chiedi ai leader mondiali di andare al vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici e garantire un accordo che possa salvare il nostro clima.

Sostieni Greenpeace – iscriviti per diventare un attivista del clima partecipando alla nostra campagna You Turn the Earth.

Altre ragioni per vedere il film:

“Un profondo scomodo calcio nel sedere …” - News of the World “Ti prende a schiaffi… poi ti colpisce con pugni allo stomaco.” The Sun “Audace, estremamente provocatorio, e di enorme importanza … un dolore nel cuore e allo stesso tempo un ruggito per un cambiamento necessario.” The Daily Telegraph

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Manifesto per il clima DEL WWF

Ridurre del 40% le emissioni dei gas serra entro il 2020.

Questo l’importante obiettivo, che riguarda l’Italia come il resto d’Europa, che si è dato il WWF e il punto di partenza della Campagna GenerAzione Clima. Il raggiungimento di questo obiettivo contribuirà a salvaguardare il 30% delle specie animali e vegetali oggi a rischio estinzione a causa dei cambiamenti climatici e alla riduzione degli impatti del clima anche sull’uomo.

Allo stato attuale, in Italia mancano strumenti di programmazione economico- legislativa su clima ed energia, sia nel breve che nel medio-lungo periodo, che possano garantire il raggiungimento degli obiettivi di riduzione sopra indicati e la realizzazione di obiettivi ancora più ambiziosi per il futuro.

L’assunzione di responsabilità da parte delle Istituzionali nazionali è quindi un aspetto fondamentale.   

Ecco perché il cantiere MANIFESTO PER IL CLIMA, strumento con il quale la campagna GenerAzione Clima propone e chiede ai cittadini di appoggiare l’adozione di una strategia integrata sul clima a livello istituzionale.

Si proporrà la definizione di un obiettivo di riduzione delle emissioni di gas serra di lungo termine, e di tappe pluriennali; tali obiettivi avranno valore di impegno non modificabile. Questo porterà necessariamente a una serie di strumenti strategici che consentano al nostro Paese il raggiungimento reale degli obiettivi fissati, sulla scorta di quanto sta già accadendo nei maggiori Paesi Europei, a cominciare dalla  Gran Bretagna.

Il governo britannico, infatti, ha proposto una legge – il “Climate Change Bill” -che si pone un obiettivo di riduzione delle emissioni del 60% entro il 2050. La legge sul clima verrà approvata dal Parlamento del Regno Unito nei prossimi mesi.

 La legge in discussione nel Parlamento Britannico prevede la fissazione ogni 5 anni di un tetto alle emissioni di carbonio che si possono emettere (curbon budget). Se il Governo non rispetterà tale tetto potrebbe essere addirittura giudicato da un tribunale.

Il WWF UK ha attivato una campagna di mobilitazione e pressione per spingere il governo britannico ad aumentare l’obiettivo dei tagli alle emissioni fino all’80%.

 http://generazioneclima.wwf.it/score_card.htm

 

 
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