BRUNO MUNARI AL MUSEO DELL’ARA PACIS

Dal 9 ottobre 2008 al 22 febbraio 2009 oggetti, opere di grafica e d’arte, sculture, disegni e laboratori didattici per raccontare il genio di Munari a dieci anni dalla sua morte

 “Sculture da viaggio”, “macchine inutili”, “forchette parlanti” e “libri illeggibili” sono solo alcuni degli oggetti più stupefacenti e caratteristici nati dalla creatività di Bruno Munari (Milano, 1907-1998). Al poliedrico artista milanese (scultore, illustratore, grafico, designer, con la passione per la didattica per l’infanzia) il Museo dell’Ara Pacis di Roma dedica dal 9 ottobre 2008 al 22 febbraio 2009 la grande mostra antologica “Bruno Munari”.

Oltre 200 pezzi tra oggetti, sculture, opere d’arte e di grafica ma anche semplice e divertente, perché il visitatore riconoscerà e sentirà familiare la produzione munariana, ormai parte dell’immaginario collettivo del Paese. Al nome di Bruno Munari sono infatti legate alcune tra le aziende italiane più importanti - come Olivetti, La Rinascente, Pirelli, Campari etc. - per le quali ha realizzato bozzetti, studi, disegni, manifesti, progetti pubblicitari e allestitivi. Anche le case editrici Bompiani, Rizzoli, Zanichelli, Editori Riuniti e Corraini, dagli anni ’20 a tutti gli anni ’70, si sono affidate alla grafica di Munari che in quel periodo ne ha fatto una delle principali attività e suo primo ambito di sperimentazione linguistica. Ma soprattutto con alcune collane ideate per Einaudi Munari raggiunge livelli elevatissimi di notorietà che si riflettono sul successo della casa editrice.

 

Il percorso espositivo non segue un criterio cronologico o tipologico ma mette in relazione i diversi linguaggi utilizzati da Munari attraverso 5 aree tematiche.

Si parte dalla sezione “Dalle due alle tre alle quattro dimensioni” (Munari non segue la geometria tradizionale che distingue progetti e oggetti a seconda della loro appartenenza al mondo delle superfici o dei volumi, così come non separa il fattore tempo da quello spaziale) e si attraversano le sezioni “Metodo come metodo” (e quello di Munari si concretizza sempre in una forma funzionale), “Superare il limite” (limite delle idee, limite dei progetti, limite degli oggetti, che Munari è convinto siano quasi sempre superabili a patto di affrontarli con occhi diversi) e “Annullare il tempo” (nel tentativo funambolico di superarlo), fino all’ultima sezione “Scoprire il mondo” (per cercare di guardare meglio ovunque).

Inizialmente vicino al secondo futurismo, Bruno Munari espone in numerose collettive del movimento e ne illustra alcuni libri tra cui nel 1937, Il poema del vestito di latte di Marinetti. Col maturare del suo lavoro artistico e grafico, si distacca progressivamente dal gruppo futurista, raggiungendo una posizione autonoma rispetto a tutti i movimenti artistici italiani. Una libertà poetica e creativa che lo porterà ad ideare i suoi capolavori: le Sculture da viaggio, negazione della plastica tradizionale e del limite di un oggetto; i Negativi-Positivi con cui indaga i rapporti tra sfondo e figura eliminando entrambi; le Macchine inutili che anticipano il suo interesse per la distruzione dell’opera d’arte tradizionale; le Aritmie, in cui rende casuali e sorprendenti i movimenti di alcune macchine; i Fossili del 2000 che fanno riflettere con umorismo sull’obsolescenza della tecnologia moderna e la Sedia per visite brevissime la cui seduta è inclinata a 45°.


 

Alle convenzioni sociali ed artistiche Munari attua una rivoluzione silenziosa la cui vocazione naturale è superare i limiti presenti nelle idee, negli oggetti e nel tempo. E così una fotocopiatrice, nata per riprodurre oggetti tutti uguali, diventa creatrice di Xerografie originali, veri e propri pezzi unici generati dallo spostamento del foglio di carta sulla macchina. E ancora, i Libri perdono le parole e i materiali tradizionali per diventare illeggibili. Oppure gli orologi possono annullare o confondere il tempo come Ora X, a funzionamento cromatico dove al posto delle lancette si muovono forme e colori, e Tempo libero, progettato per Swatch, che rimescola le ore sparse a caso sul quadrante. I limiti fisici, sociali o linguistici - secondo l’artista - non vanno annullati ma superati guardando le cose con occhi diversi e da nuovi punti di vista.

È all’industrial design che Munari dedica un’attenzione particolare, soprattutto a partire dal 1957, quando inizia a collaborare con la ditta Danese di Milano e progetta il celebre Posacenere cubo, uno dei più funzionali mai realizzati. Famose anche le sue lampade e il secchiello portaghiaccio, lavoro che gli vale il secondo Compasso d’oro. Sua parola d’ordine nel design è “togliere, togliere, togliere”, convinto che semplificare sia la cosa più difficile perché chiunque può aggiungere un colore, un suono o una forma, ma per togliere bene bisogna sapere cosa togliere. Per lui quindi l’oggetto perfetto è la sintesi minima in grado di risolvere una serie di problemi – tecnologici, estetici, economici, di imballaggio, funzionali – al di fuori di ogni moda.

Il pensiero e l’opera di Munari hanno trovato una naturale applicazione nel mondo della didattica. Per questo motivo la mostra “Bruno Munari” al Museo dell’Ara Pacis si completa con i Laboratori Metodo Bruno Munari® - ideati e curati dall’Associazione Bruno Munari presieduta dal figlio dell’artista Alberto Munari - incontri didattici per i bambini delle scuole, i loro insegnanti e le famiglie, al fine di esplorare, concretamente, le sperimentazioni che sottendono ogni realizzazione artistica, e, in particolare, l’opera multiforme di Bruno Munari. Ad integrazione delle attività sarà importante l’incontro diretto, in mostra, con l’opera dell’artista. I laboratori - gratuiti per tutti, grandi e piccini - saranno condotti dai soci fondatori di Associazione Bruno Munari coadiuvati, in qualità di assistenti, da operatori di Zètema Progetto Cultura opportunamente formati da ABM per questo progetto.

Nell’ambito della mostra antologica “Bruno Munari” anche le audioguide – realizzate da Storyville – hanno la loro peculiarità: è Bruno Munari stesso che illustra al visitatore i suoi lavori esposti in mostra. Da 12 ore di materiale audio degli archivi della RadioTelevisione della Svizzera Italiana (RTSI) è stata realizzata una narrazione sonora in cui Munari, con inimitabile verve, illustra tra aneddoti, ricordi e “regole” la sua lunga e invidiabile carriera. La narrazione segue la sequenza delle sezioni della mostra: dagli esordi con il secondo Futurismo (è proprio lui che ci racconta l’incontro in una libreria antiquaria con il primo amico futurista) fino all’invito che lancia, alla fine del racconto, “a provare anche noi a fare…”.

Il Museo dell’Ara Pacis offre così la possibilità ad una famiglia di trascorrere una giornata intera tra la vista alla mostra – spiegata da Bruno Munari grazie alle audioguide – e i laboratori – un’occasione per genitori e bambini di condividere un’esperienza educativa e divertente – al costo accessibile di 10 euro per ciascun adulto (8 euro il biglietto della mostra più 2 euro per l’audioguida), mentre i bambini hanno accesso gratuito anche alla mostra (oltre che ai laboratori, che sono gratuiti per tutti).

La mostra “Bruno Munari” al Museo dell’Ara Pacis si inserisce nel circuito delle attività “Roma festeggia Bruno Munari” che la città ospita fino alla fine di febbraio 2009 per celebrare la figura dell’artista milanese.

Gli altri appuntamenti sono la mostra gioco “Vietato Non Toccare. Bambini a contatto con Bruno Munari” ad EXPLORA il Museo dei Bambini di Roma (27 settembre 2008 - 22 febbraio 2009) e la mostra-installazione “Bruno Munari prestigiatore” alla Casina di Raffaello di Villa Borghese (3 ottobre 2008–11 gennaio 2009).

L’affetto e l’allegria che Bruno Munari riesce a suscitare ancora oggi, a dieci anni dalla sua scomparsa, ha coinvolto anche soggetti privati che hanno voluto aderire ai festeggiamenti per ricordarlo.

 

Inoltre, grazie alla collaborazione con le librerie Arion, in tre diversi luoghi della città verrà offerta ulteriore visibilità al lavoro di Bruno Munari, attraverso esposizioni e spazi-vetrina, ma soprattutto incrementando l’offerta bibliografica che spazia dai libri per ragazzi ai testi di design. Le librerie coinvolte sono quelle di Via Veneto, Viale Eritrea e la neonata del quartiere Prati, in piazza Cavour. Verrà per l’occasione realizzato uno speciale manifesto che rende omaggio a Munari attraverso una delle sue più folgoranti citazioni.

Dopo aver ospitato un’importante retrospettiva su Jean Prouvè, padre francese della progettazione architettonica e d’interni, il Museo dell’Ara Pacis con “Bruno Munari” accoglie un’altra esposizione dedicata alla creatività, questa volta di un maestro italiano, confermando la sua vocazione al dialogo tra antico e contemporaneo.

MUSEO DELL’ARA PACIS

lungotevere in Augusta - angolo via Tomacelli, Roma

INFO

dal 9 ottobre 2008 al 22 febbraio 2009

da martedì a domenica dalle ore 9 alle ore 19 - la biglietteria chiude un’ora prima

Tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 - 22.30), www.arapacis.it, www.museiincomuneroma.it

Laboratori didattici a cura di Associazione Bruno Munari

BIGLIETTI

intero € 8; ridotto € 6

 

Scrivi un commento

Per inviare un commento devi fare il loggin.

 
Archivi - 11/2018, 11/2017, 10/2017, 09/2017, 06/2017, 01/2017, 11/2016, 08/2016, 06/2016, 05/2016, 03/2016, 02/2016, 01/2016, 12/2015, 11/2015, 10/2015, 08/2015, 06/2015, 05/2015, 04/2015, 03/2015, 02/2015, 01/2015, 12/2014, 11/2014, 10/2014, 09/2014, 07/2014, 06/2014, 05/2014, 04/2014, 03/2014, 02/2014, 01/2014, 12/2013, 11/2013, 10/2013, 08/2013, 06/2013, 05/2013, 04/2013, 03/2013, 02/2013, 01/2013, 12/2012, 11/2012, 09/2012, 08/2012, 07/2012, 06/2012, 05/2012, 04/2012, 03/2012, 02/2012, 01/2012, 12/2011, 11/2011, 10/2011, 09/2011, 08/2011, 05/2011, 04/2011, 03/2011, 02/2011, 01/2011, 12/2010, 11/2010, 10/2010, 09/2010, 08/2010, 07/2010, 06/2010, 05/2010, 04/2010, 03/2010, 02/2010, 01/2010, 12/2009, 11/2009, 10/2009, 09/2009, 08/2009, 07/2009, 06/2009, 05/2009, 04/2009, 03/2009, 02/2009, 01/2009, 12/2008, 11/2008, 10/2008, 09/2008, 08/2008, 07/2008, 06/2008, 05/2008, 04/2008, 03/2008, 02/2008, 01/2008, 12/2007, 11/2007, 10/2007, 09/2007, 08/2007, 07/2007, 06/2007, 05/2007, 04/2007, 03/2007, 02/2007, 01/2007, 12/2006, 11/2006, 10/2006, 09/2006, 08/2006, 07/2006, 06/2006, 05/2006, 04/2006, 03/2006, 02/2006, 10/1999, 09/1999, 04/1999, 03/1999, 12/1998, 11/1998, 10/1998, 07/1998, 01/1998, 11/1993, 12/1992,
Aut.246/98 del 1/6/98 del Tribunale Civile di Roma - Marchio registrato

Direttore responsabile: Sara Musa


Giacomino Blog powered by Coded and Designed by
Animali Biblioteche Cinema Diritto Esperto Informazione Libri Mamme Medicina Mostre Musica Pagina Verde Parchi Scuola Sport Tempo Libero Teatro Televisione Vacanze WWF