E’ nata Blanca, la mandrillina del Bioparco
Nuova nascita al Bioparco, il I febbraio è venuta alla luce una Mandrillina (Mandrillus sphinx) battezzata Blanca dai guardiani del reparto Primati.
Alla nascita la piccola pesava circa 600 gr. Durante i primi giorni di vita non è stato facile capire se fosse maschio o femmina perché in questa fase i neonati rimangono costantemente attaccati alla mamma per l’allattamento. I genitori sono Quasimodo, il maschio dominante del gruppo – arrivato al Bioparco dallo Zoo di Parigi nel 2002 - e Bunny, arrivata da Munster (Germania) nel 1999.
La mamma è molto affettuosa e accudisce la cucciola amorevolmente, assistita dalle altre femmine del gruppo, composto in totale da 18 individui; alla fine dello svezzamento, all’età di circa sette mesi, Blanca inizierà ad interagire con gli altri mandrilli, sempre sotto lo sguardo vigile della mamma.
Mamma e figlia sono visibili all’interno dell’area dei mandrilli, uno spazio di 450 mq dove i visitatori hanno un contatto visivo diretto con gli animali grazie alle ampie vetrate.
Il mandrillo è una specie a serio rischio di estinzione a causa della distruzione dell’habitat naturale da parte dell’uomo e della caccia indiscriminata, ed è inserito in un programma internazionale di riproduzione in cattività per le specie minacciate di estinzione (programma di conservazione EEP).
BIOLOGIA
Il Mandrillo Mandrillus sphinx è una scimmia caratteristica delle foreste equatoriali africane; è un animale sociale che vive in gruppi composti da un maschio adulto, diverse femmine e i giovani. Nel Mandrillo il dimorfismo sessuale è particolarmente evidente: il maschio cioè, oltre ad essere più grande rispetto alla femmina, è caratterizzato dall’avere il muso e il posteriore vistosamente colorati di rosso e azzurro. La colorazione del muso serve sia all’individuazione all’interno del gruppo sia per il riconoscimento gerarchico. I colori brillanti, infatti, vengono acquisizione solo al raggiungimento dell’età adulta. Più è importante il ruolo dell’animale all’interno del gruppo più la colorazione si fa evidente e i maschi dominanti hanno colorazioni più accese che servono proprio a ribadire la loro superiorità all’interno del gruppo. La specie è protetta dalla Convenzione di Washington, CITES, ed è considerata vulnerabile dall’IUCN, l’Unione mondiale per la Conservazione della Natura.