Save the Children vicino ai bambini vittime della guerra
E’ sempre più grave la situazione dei bambini vittime del conflitto israelo-palestinese. Save the Children dedica a loro e a tutti i bambini che vivono in paesi in guerra o post conflitto la Giornata Mondiale per l’Infanzia che si celebra oggi, 20 novembre.
I bambini morti, feriti o traumatizzati a causa del conflitto israelo-palestinese, sono già troppi e Save the Children chiede ad ambo le parti di adoperarsi per l’immediata risoluzione del conflitto.
“È a questi bambini e a tutti quelli che in questi anni hanno perso la vita e sono stati traumatizzati dalle continue violenze in questi territori e a tutti i bambini che vivono in aree in conflitto o post conflitto – immaginiamo la Siria - che va il nostro pensiero oggi, Giornata Mondiale dell’Infanzia. Ed è proprio a loro che Save the Children Italia vuole dedicare questa giornata, come simbolo di un’infanzia che continua ad essere negata e drammaticamente segnata”, ha dichiarato Valerio Neri, Direttore Generale di Save the Children Italia.
Le famiglie della striscia di Gaza che abitualmente già vivono in condizioni difficili, stanno esaurendo il cibo e l’acqua, gli ospedali stanno finendo i rifornimenti e più di 1 milione e 700.000 persone – di cui la metà bambini – sono intrappolate nelle proprie case da giorni, con la corrente interrotta fino a 18 ore al giorno.
“I bambini, che sono la metà della popolazione di Gaza, stanno vivendo momenti terribili e in costante pericolo”, afferma Osama Damo, uno degli operatori di Save the Children a Gaza. “La maggior parte delle famiglie è barricata in casa da giorni, senza la possibilità di uscire per procurarsi lo stretto necessario. A Gaza, già tantissimi bambini sono malnutriti e soffrono di anemia, l’impatto di questo ennesimo conflitto sulla loro salute può essere devastante.”
“A causa della mancanza di acqua potabile, i bambini stanno iniziando a bere l’acqua inquinata che scorre dai rubinetti, con gravi conseguenze per la loro salute. E i loro genitori non hanno neanche la possibilità di portarli all’ospedale in caso si ammalino.” Sia le scuole che gli ospedali sono stati duramente colpiti: un ospedale e 25 scuole sono stati danneggiati, e molti bambini sia palestinesi che israeliani non andranno a scuola per la durata del conflitto.
Save the Children è pronto ad intervenire a supporto delle popolazioni colpite e non appena le condizioni di sicurezza lo consentiranno, gli operatori dell’Organizzazione distribuiranno cibo, acqua e materiali per beni di prima necessità alle famiglie, nonché medicine vitali agli ospedali. Inoltre verranno allestiti spazi sicuri a misura di bambino, con personale specializzato per aiutare i bambini ad affrontare questa esperienza e riprendere l’educazione di base.
“L’escalation di violenza di questi giorni impatta su una situazione di fragilità preesistente ed è estremamente pericolosa per i bambini”, ha commentato Alex Schein, responsabile di Save the Children a Gaza. “Sono stati traumatizzati da quest’esperienza e molti di loro hanno bisogno di supporto e cure specialistiche. Il terrore che si respira tra gli adulti è incredibile, potete immaginare l’impatto che tutto questo ha sui bambini