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Musica
Sette note per i più piccini
Wednesday, 21/10/1998
“La prima volta che ho visto Giovanni ballare è stata una sera d’inverno: ballicchiava con le veline di Striscia! Aveva appena compiuto un anno e si molleggiava, a ritmo, fissando il video. Ha buon gusto, commentò il padre”. Così parla Angelica, mamma del ballerino in erba. Insomma il ritmo si sente già da piccolissimi, ma ascoltare la musica, cioè apprezzarla come arte sublime, la più vicina a Dio, la definiva Marcel Proust è cosa diversa. A che età, dunque, i bambini possono cominciare ad apprezzare la “musica dei grandi”? Donna Moderna, tempo fa, ha pubblicato un interessante articolo che ci pare giusto dividere con voi. “Avvicinare il piccolo a note e melodie - spiega nel pezzo Sergio Franzosi, responsabile della scuola di musica Yamaha - si può fare da subito. Van benissimo i carillon sulla culla e tante cassette di filastrocche, ma è solo verso i tre anni che ci si può sbizzarrire”. I brani di musica classica più adatti? “Il Carnevale degli animali” di Charles Camille Saint-Saens in cui ogni strumento fa il verso di un animale, oppure “Pierino e il lupo di Sergej Sergeevic Prokofiev”, in cui ogni personaggio è rappresentato da uno strumento diverso: l’uccello è un flauto, l’anitra l’oboe, il gatto il clarinetto. C’è poi “Le quattro stagioni” di Antonio Vivaldi in cui la pioggia, il vento e il canto dell’usignolo corrispondono ognuno a una melodia particolare. Ottimi, a suo parere, sono anche “Il Flauto magico” di Wolfang Amadeus Mozart e “Lo Schiaccianoci” di Petr Il’ic Ciaikovskij. “Ma non dimenticatevi del meraviglioso cartoon Fantasia di Walt Disney”, conclude Franzosi. Anche altri generi musicali van benissimo. Ad esempio il jazz. “Un autore ideale è il trombettista statunitense Donald Cherry”, dice Tiziano Tononi, batterista. Due titoli: Multi-cult e Brown rices. Per gli amanti della musica leggera, due scelte sicure: i Beatles ed Elvis Presley. Evitate, invece, il rock duro e la musica da discoteca: il ritmo martellante mette ansia ai piccini e addirittura invita la materia grigia del cervello a lavorare meno.
E per una serata all’insegna della musica classica da condividere insieme, genitori e ragazzi, ecco qualche indicazione della pianista – musicologa Francesca Scaglione.
La Sinfonia “Eroica” n.3 in mi bemolle maggiore op.55 di Beethoven in programma all’Accademia di Santa Cecilia il 22, 23, 24 e 25 gennaio: “adattissima anche ai bambini di 11 anni che abbiano, però, un po’ di dimestichezza con la musica”.
Musiche di Mozart, Rossini e Schubert, invece, presso l’Accademia Filarmonica Romana al Teatro Olimpico in programma giovedì 27 gennaio “per ragazzi di 12-13 anni”.
Per informazioni:
- Accademia Nazionale di Santa Cecilia, via Vittoria, 6 tel.06.328171; via della Conciliazione, 4 tel.06.68801044; Numero verde 800/085085; sito Internet www.santacecilia.it
- Accademia Filarmonica romana tel. 06.3201752 dal lunedì al venerdì (10-14 e 15-18)
I concerti hanno luogo al Teatro Olimpico, in piazza Gentile da Fabriano, 17, e i biglietti si acquistano presso il botteghino del Teatro (orario continuato 11-19) tel 06.3265991
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Ascoltiamo musica con i bambini …e non dimentichiamo il silenzio
Wednesday, 21/10/1998
di Andrea Apostoli – Esperto in educazione musicale responsabile didattico di Musica in Fasce®
Vorrei che il mio bambino possa un giorno capire la musica, ascoltarla con piacere e, chissà, magari suonare uno strumento…
Cosa possiamo fare concretamente per favorire tutto ciò?
Ogni persona nasce con la sua attitudine musicale che è innata ma non ereditaria.
Non è detto cioè che genitori dotati di grande talento musicale diano al mondo figli dotati di altrettanto talento e, allo stesso modo, genitori non particolarmente dotati possono generare figli molto musicali.
La nostra potenzialità di apprendere in musica è, infatti, il prodotto di qualità innate e di influenze ambientali.
Questo vuol dire che un ambiente musicalmente ricco fin dalla nascita favorisce lo sviluppo musicale del bambino contribuendo in maniera determinante a farlo crescere come una persona più o meno portata per la musica.
Il ruolo dei genitori, oltre che quello degli insegnanti (dal nido in poi), è fondamentale vista la scarsa qualità della musica che viene generalmente diffusa dai media.
Le ore in cui genitori e bambini si trovano insieme a casa saranno preziose, dal punto di vista dello sviluppo musicale, se l’ascolto mirato di musica si sostituisse al sottofondo costante del televisore.
Ma cosa ascoltare?
Le cassette di musica per bambini, generalmente ricche di stimoli linguistici più che musicali, non è certo la migliore strategia per creare un ambiente ricco e stimolante. D’altro canto, rinunciare ad ascoltare i nostri generi preferiti perché “per lui troppo difficili o noiosi” priverebbe il bambino non soltanto dell’opportunità di ascoltare diversi tipi di musica ma anche della preziosissima esperienza che costituisce il vedere la propria mamma o il proprio papà coinvolti emotivamente dall’ascolto di un brano.
Qual è allora il genere di musica più adatto ad un bambino in tenera età?
Le parole magiche sono varietà, complessità e ripetizione.
Facciamo risuonare nella nostra casa fin dai primi giorni di vita del piccolo diversi generi musicali con l’accortezza di variare spesso l’ascolto e di riascoltare ciclicamente i brani.
Musica Classica, Jazz, Popolare, Rock, e chi più’ ne ha più’ ne metta. L’importante è tener conto della soglia di attenzione del bambino alternando con una certa frequenza diversi brani musicali.
Vedremo il nostro bambino reagire alla musica con movimenti e risposte vocali spesso intonate, incuriosito dai contrasti che un ascolto musicale vario può dare.
Non dimentichiamo, però, di considerare come stimolo importante anche il silenzio; bene sempre più raro nella nostra società e indispensabile al suono quanto la tela bianca ai colori.
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mamma papà, andiamo al concerto?
Wednesday, 21/10/1998
L’Accademia Nazionale di Santa Cecilia propone il programma “SANTA CECILIA PER I BAMBINI DEL 2000” con lo scopo di avvicinare i bambini alla musica divertendosi.
Di seguito vi segnaliamo gli appuntamenti per il mese di marzo.
12 marzo (ore 11.00) e 13 marzo (ore 10.00)
Teatro Vittoria
La ballata della povertà e della ricchezza
Racconto in musica (da una novella di O’Henry)
Musica di Alessandro Nidi
Produzione del Teatro delle Briciole
Età consigliata 7/14 anni
21, 22, 23 marzo (ore 10.00 e 16.00) e 24 marzo (ore 10.00)
Teatro dei Servi
La storia di Babar l’elefantino e La scatola dei giocattoli
Spettacolo di marionette di A. Lukenbach
Musiche di F. Poulenc e C. Debussy
Produzione del Teatro Minimo
Età consigliata 6/13 anni
30 e 31 marzo (ore 10.00)
Teatro Nazionale
Il giro del mondo in ottanta giorni
Spettacolo per marionette di Carlo II Colla e Eugenio Monti Colla dall’omonimo romanzo di Jules Verne
Musiche di Corraado Gualtieri e Giuseppe Gremoli
Compagnia di Marionette Colla
Età consigliata 4/15 anni
Indirizzi Teatri:
Auditorio Via della Conciliazione, Via della Conciliazione, 4
Teatro Vittoria – Piazza Santa Maria Liberatrice
Teatro dei Servi – Via del Mortaro, 22
Teatro Nazionale – Via del Viminale, 51
Teatro Greco - Via R. Leoncavallo, 10
Teatro Eliseo – Via Nazionale, 183
Modalità prenotazioni e acquisto biglietti
Prezzi biglietti: lire 15.000 e lire 8.000 (per ragazzi fino a 16 anni), dirtto di prevendita 10%
Prevendita: tutti i giorni escluso il mercoledì, presso l’Auditorio di Via della Conciliazione, 4. Orario 10.30/13.30 e 15.00/18.
Biglietti in vendita anche presso tutti gli sportelli della Banca Commerciale Italiana.
Vendita: nei giorni di concerto, un’ora prima dell’inizio dello spettacolo, nei rispettivi teatri.
Speciale SCUOLE: un biglietto gratuito per ogni 10 acquistati. Informazioni e prenotazioni numero verde 800 907080
Per ogni ulteriore informazione:
Accademia Nazionale di Santa Cecilia
Tel. 06/68801044
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Quale strumento e a che età?
Wednesday, 21/10/1998
di Andrea Apostoli – Esperto in educazione musicale responsabile didattico di Musica in Fasce®
Pianoforte? Chitarra? Violino? Come scegliere lo strumento musicale più giusto per il proprio bambino e soprattutto a che età cominciare con le lezioni?
Spesso, i genitori dei miei piccoli allievi, mi rivolgono questa domanda, perché – volendo che i loro bambini imparino a suonare uno strumento – si chiedono quale può essere quello più appropriato e soprattutto a che età farli cominciare.
Quante volte i musicisti hanno sentito frasi come ”Quanto avrei voluto saper suonare uno strumento!”, oppure: “Quando ero piccolo studiavo il pianoforte ma la maestra era antipatica e ho smesso, che peccato”. E si rendono conto che tante mamme e tanti papà hanno perso l’occasione per approfondire la musica. Perché mai tanti bambini hanno avuto nella loro infanzia l’opportunità di avvicinarsi ad uno strumento, ma soltanto pochi di loro hanno continuato a suonarlo in età adulta?
Perché, fino a qualche anno, fa lo studio di uno strumento avveniva per imposizione, senza aver prima avvicinato il bambino alla musica in modo informale attraverso corsi di propedeutica musicale. Inoltre, l’insegnante di musica, impartiva lezioni ai bambini senza, però, aver fatto un percorso di studi mirato alla didattica musicale per l’infanzia.
Cosi’, i bambini chi avrebbe dovuto scoprire i suoni dello strumento attraverso il gioco, alternando momenti di “studio” a momenti di libera esplorazione e di movimento, venivano, invece, catapultati in una dimensione di istruzione formale “tutta disciplina e teoria” dove non venivano presi in considerazione i tempi e le modalità di apprendimento del bambino.
Del resto, proviamo a metterci nei panni di un bambino di 5 anni: ai suoi occhi, il pianoforte può diventare un mostro grande, nero, con una bocca piena di spaventosidenti se gli viene presentato nel modo sbagliato.
Allora, in pratica, cosa fare per non intimorire i bambini?
Innanzi tutto è bene cercare di avvicinarli alla musica il più presto possibile. Esistono ormai corsi di propedeutica musicale a partire dall’età neonatale che favoriscono lo sviluppo dell’attitudine musicale e che, protratti fino ai 5 – 6 anni forniscono al bambino la possibilità di entrare in contatto in modo informale e divertente col mondo dei suoni. Il bambino che avrà ricevuto gli stimoli giusti, quando avrà 5-7 anni, sarà naturalmente portato a chiedere di suonare uno strumento. In questa ottica è bene anche ascoltare molta musica a casa e portare i piccoli ai concerti quanto prima per poter anche vedere e, perché no, toccare gli strumenti (andate dopo i concerti a trovare gli esecutori nel camerino e a vedere da vicino gli strumenti!). Molti genitori proiettano sui loro figli i propri sogni irrealizzati rispetto alla scelta dello strumento; è importante invece rispettare i desideri del bambino nella scelta del tipo di strumento, che può essere il pianoforte ma anche la chitarra, il violino e, perché no, la più temuta batteria.
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Musica e movimento: il corpo che… ascolta
Wednesday, 21/10/1998
Musica e movimento: il corpo che… ascolta
(Prima parte)“I primi momenti erano sempre dedicati al muoversi sulla musica (…) lei non interveniva mai a correggere , né insegnava i movimenti. Sapeva bene la regola che rispetta i bambini: la musica parla da sola, dire cosa si “deve” fare non serve, uccide l’ascolto.”*
Queste parole, scritte in ricordo di Vittoria Fresco, didatta musicale e insegnante Montessoriana, sono una sintesi ideale di quello che potrei definire il muoversi con la musica, o meglio, il lasciare che la musica ci muova.
Praticamente tutte le metodologie di didattica musicale rivolte all’infanzia concordano su un punto fondamentale: il movimento è basilare rispetto allo sviluppo del senso ritmico e della musicalità del bambino.
L’affermazione potrebbe sembrare banale visto che muoversi ascoltando musica è per tanti di noi la cosa più naturale del mondo, ma non è così. Importanti didatti del passato come Orff , Dalcroze, Willems ecc. avevano intuito l’importanza di rendere il movimento parte integrante del percorso di apprendimento musicale enfatizzando l’uso di danze popolari e di attività ritmico-motorie nella didattica musicale rivolta all’infanzia. Grazie alle recenti ricerche che sono alla base della teoria dell’apprendimento musicale di Edwin Gordon, oggi possiamo dire che ancor più delle danze e delle attività ritmico-motorie in senso stretto (battere le mani o i piedi, percuotere ritmicamente semplici strumenti a percussione ecc.) è il movimento libero ed espressivo che favorisce un sviluppo ottimale del senso ritmico nei bambini in giovane età. Ciò che è importante infatti non è tanto sottolineare la pulsazione ritmica che, fra l’altro, è così evidente da indurci spesso a muovere automaticamente il piede o a tamburellare con le dita sul tavolo a tempo di musica, quanto il fluire del tempo come un’entità continua.
In parole semplici si tratta di lasciar muovere il bambino liberamente durante l’ascolto della musica muovendosi insieme a lui in modo espressivo, libero e a fluente, non necessariamente sottolineando la pulsazione ritmica della musica che si ascolta. (fine prima parte)
Andrea Apostoli - Esperto in educazione musicale responsabile didattico di Musica in Fasce®
* Grazia Honegger Fresco in ricordo di Vittoria Fresco in “il quaderno Montessori” 35, 1992.
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coro dei bambini e ragazzi MatiteColorate
Wednesday, 21/10/1998
Il Coro delle Matite Colorate è composto da circa quaranta bambini della Basilica di Santa Croce in Gerusalemme. Nato quasi per caso sotto la guida del M. Germano Neri ha cantato - durante il Giubileo - in diverse occasioni nell’aula Paolo VI alla presenza del Pontefice.
Il ricambio nel gruppo è rapido: si entra all’età della scuola primaria, si resta qualche anno per cantare con la voce del più puro suono, per rimanere nella grande famiglia che si va formando e che coinvolge - soprattutto negli impegni di maggior prestigio - i genitori, i nonni e la famiglia che in questo modo fanno una comunità gioiosa e allegra. “Non sono lo strumento di un pittore, ma come tante matite che in mano ad un pittore gli permettono di comporre un disegno, tanti bambini e giovani cantano insieme la gloria del Signore”.
Hanno inciso un Cd “Momenti di Grazia”. Undici brani davvero belli, su testi tratti dalla Sacra Scrittura, arrangiati in modo professionale, dove batteria e chitarre elettriche, tastiere new age e bassi profondi si fondono in un Talità kum africano e un cattorap davvero godibile.
E’ la christian musica, il fenomeno del momento che, dagli Stati Uniti, sta arrivando anche da noi in Europa: Sanremo ha ospitato la rassegna di artisti cristiani Jubilmusic.
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