Studio ONU sulla violenza sui minori - Violenza nelle scuole e nelle altre strutture educative

La Convenzione sui diritti dell’infanzia prescrive che gli Stati adottino tutte le misure necessarie a garantire che la disciplina scolastica sia impartita conformemente a quanto stabilito dal suo testo. Sebbene le scuole giochino un ruolo importante nel proteggere i bambini dalla violenza, per molti di loro la scuola rappresenta un luogo di violenza.

Le violenze perpetrate dagli insegnanti e dal personale scolastico includono la violenza fisica, tipologie di punizioni psicologicamente umilianti, violenze sessuali o discriminanti e il bullismo. Punizioni corporali come picchiare o fustigare i bambini sono pratiche comuni nelle scuole di molti paesi. Sebbene le punizioni corporali nelle scuole siano state messe al bando in 102 Paesi, l’impegno a eliminarle non è stato ancora mantenuto in maniera uniforme.

Gli stessi bambini possono essere crudeli, causando dolore e sofferenza attraverso il bullismo. Questo può comportare non solo aggressioni fisiche ma anche quotidiane, ripetute vessazioni che lasciano cicatrici profonde. Il bullismo troppo spesso non viene preso seriamente dalle autorità scolastiche e i bambini sono riluttanti a denunciarlo.

Il bullismo, sia da parte degli studenti che del personale scolastico, è spesso associato alla discriminazione contro gli studenti provenienti da famiglie povere, o da gruppi emarginati o con particolari caratteristiche personali, inclusi i bambini disabili. Il bullismo è per lo più verbale, ma può anche sfociare in episodi di violenza fisica. Spesso il bullismo è reiterato e insidioso.

La violenza sessuale e di genere è spesso diretta contro le ragazze ad opera di insegnanti e compagni di classe maschi. Tali violenze sono favorite dall’incapacità dei governi di mettere in atto misure legislative in grado di proteggere gli studenti dalle discriminazioni. Le violenze sono anche indirizzate contro lesbiche, omosessuali, bisessuali e trans-gender.

Le scuole risentono dei problemi che affliggono l’intera comunità, come la cultura delle bande e le attività criminali ad esse correlate, soprattutto legate allo spaccio di droga.

Raccomandazioni

Promulgare leggi che proibiscano le punizioni corporali nelle scuole e nelle strutture educative e mettere in atto meccanismi in grado di raggiungere tale risultato. Creare canali accessibili e adeguatamente pubblicizzati che consentano ai bambini e alle loro famiglie di denunciare le violenze sui bambini in maniera sicura e anonima.

Assicurare che nelle scuole vengano impiegate strategie e metodi didattici non violenti e che siano adottati provvedimenti disciplinari che non siano basati sulla paura, sulle minacce, sull’umiliazione o la forza fisica.

Creare programmi che riguardino l’intero ambiente scolastico, incluse questioni come la risoluzione non violenta dei conflitti e le politiche anti-bullismo.

 

2 Commenti a “Studio ONU sulla violenza sui minori - Violenza nelle scuole e nelle altre strutture educative”

  1. anonima scrive:

    Anche per le mie figlie la scuola è un luogo di violenza.
    Ho scoperto tutto per caso perchè avendo 2 gemelle che frequentano la stessa classe, ho potuto chiedere ad entrambe, in sedi separate, cosa stesse succedendo a scuola ed entrambe mi hanno riferito gli stessi nomi di alunni maltrattati (tra cui loro) ed insegnanti violente e soprattutto gli stessi fatti. Non posso credere che all’ età di 4 anni le mie figlie abbiano avuto la malizia di accordarsi su cosa riferirmi, ma il fatto più grave è che le mamme degli altri bambini mi hanno chiesto di non proferire una parola per la paura che subissero maggiori maltrattamenti.
    Si vocifera che l’insegnante neghi tutto, soltanto con una telecamera nascosta si potrebbe scoprire cosa succede veramente…beh!…sapete cosa vi dico che prima o poi qualcuno si stancherà e picchierà l’insegnante e magari alla fine, ripagandola allo stesso modo, negherà tutto!

  2. anonima scrive:

    Credo che questo fatto sia crave, è certo!
    Ma non credo che il modo migliore per affrontare la situzione sia quello di pensare tra se e se (scrivendolo poi su un sito)che prima poi ci sarà qualcuno che fara del male all’insegnante e che poi negherà tutto.
    Quello che dici è assolutamente contraddittorio, tu non vuoi che del male sia fatto alle tue figlie (e questo va benissimo), ma sembra quasi che aspetti con impazienza che qualcuno faccia del male all’insegnante (cosa per niente corretta).
    Qui dove abito io un pò di tempo fa (parlo di mesi) è stato ucciso un ragazzo a suon di botte durante una festa.
    Il paese si è mobilitato in seguito a questo avvenimento e c’è stata una marcia che voleva dire: >
    Io a questa marcia sono andata, come moltissimi altri, ma …mentre stavo camminando la signore dietro di me ha detto: >.
    Adesso, voglio dire…ti pare che questo sia il modo di ragionare?
    Noi non possiamo decidere a chi si può fare del male e a chi non si può, il detto” occhio per occhio…dente per dente” fa parte del passato.
    Se andiamo avanti con la voglia di vendicarci per chi fa del male a noi a delle nostre persone care le violenze non si fermeranno mai!…è questo che vogliamo?

    Credo, quindi, che la miglior cosa da fare nel tuo caso è quella di parlare con il direttore della scuola accompagnata dalle altre mamme e magari anche con dei minori che sono stati maltrattati..e seil direttore non prende provvedimenti …non mandate le figlie a scuola, così il direttore capirà!

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