No al calcio violento

Pugno di ferro contro la violenza negli stadi. Le Commissioni Affari Costituzionali e Giustizia di Palazzo Madama hanno ritoccato alcuni punti del decreto Amato, ed ora, secondo il viceministro agli Interni Marco Minniti, “è un decreto migliore e più forte”. Nel mirino, in particolare, gli striscioni (pene fino a 5 anni per striscioni e cori offensivi e razzisti) e i biglietti (non più di 4 a persona)


Intanto, i bambini della 4° elementare della scuola primaria San Giuseppe di Vicenza, commentano sulle pagine di Giacomino i tragici fatti di Catania.
 

Signori   giornalisti, siamo   i   bambini   di   4°B  della  scuola   primaria  di  San   Giuseppe   in   provincia  di   Vicenza .In   classe  abbiamo   letto   il  vostro   articolo   tratto   da   Popotus   “Domenica   si   gioca . Di   già ?�? dell’ 8   Febbraio  2007 .Il   fatto   successo  a   Catania   è   molto   grave   perché   è   stato   ucciso   un   agente   di   polizia   dai   tifosi ,  e  questo   ci   ha   molto   indignati   perché  lui   era  lì  per   proteggere   le  persone. Secondo   noi   i   tifosi   si   sono   comportati   male   e   ci   hanno delusi;   siamo   dispiaciuti   soprattutto   perché   è   stato   ucciso   il   papà   di  una   bambina   che  ha   più   o   meno   la   nostra   età.Secondo   noi   la   violenza   è   brutta   perché    fa   soffrire   le   persone  e   non  le  rispetta.   

Lo   sport  invece  è   bello,   ma   lo   sarebbe   ancora   di   più   se   non   si   giocasse   sporco   e   se   si   rispettassero   le   regole.

Anche alcuni di  noi,  quando    in    palestra   facciamo  i   giochi    di   squadra ,   vogliono  sempre   vincere   o   prendono   in   giro   chi   è    più    debole , ma   con la    discussione   cerchiamo  di   risolvere   i  problemi. Secondo   noi   è   importante   imparare   ad   essere   un   tifoso   corretto   e   ad  accettare  anche  le   sconfitte. Abbiamo   voluto   scrivere   questa   lettera   perché    forse    noi    bambini    riusciamo  a   capire   meglio   le  regole    dello   sport    e    ci    sforziamo   di  non  infrangerle   anche   se   lo  spirito   competitivo  è   forte.

Noi   bambini   vorremmo   darvi   dei   consigli : giocare   con   passione,   non   farlo    solo   per   soldi e non   giocare sporco.

 Aspettiamo una risposta 

Cordiali   saluti.

Signor presidente  Pancalli,

noi alunni della 4°B della scuola primaria di S. Giuseppe di Cassola, in provincia di Vicenza, abbiamo letto  e discusso un articolo tratto dal giornalino chiamato “Popotus�?, dedicato ai ragazzi .

Questo articolo parlava della  grave vicenda accaduta durante una partita di calcio tenutasi a Catania.Ci ha colpito l’uccisione di un agente di polizia, che era lì per svolgere il suo lavoro, cioè proteggere i tifosi. Sapere che è stato ucciso da persone poco più   grandi di noi ci ha rattristato. Questo avvenimento inaspettato ha causato: la sospensione delle partite e stadi a porte chiuse. Di fronte a queste tragedie e agli episodi di violenza noi abbiamo provato dispiacere, ma anche incredulità e confusione perché ciò non segue più lo spirito dello sport. Per noi lo sport è bello, anche se a volte è faticoso; non bisogna giocare sporco perché altrimenti ti senti male. Essere tifosi corretti significa essere leali. Invece di usare la violenza si devono usare le parole, perché la prepotenza è una cosa molto brutta e molto dolorosa.  Vi abbiamo voluto scrivere questa lettera perché non vogliamo che accadano più episodi come questo.

Aspettiamo un risposta                                                                                                          

Gentili giornalisti, siamo i bambini di classe 4°B della scuola primaria di S. Giuseppe, in provincia di Vicenza. A scuola abbiamo letto l’articolo intitolato “DOMENICA SI GIOCA. DI GIA?�? uscito l’otto febbraio,tratto da Popotus, un giornale di attualità dedicato ai ragazzi. In esso si parlava dei gravi fatti accaduti durante una partita di calcio a Catania, che hanno portato all’uccisione di un poliziotto; purtroppo, spesso succedono disordini, atti di violenza durante e dopo le partite. Noi crediamo che la violenza sia una minaccia, quindi brutta. Mentre noi bambini pensiamo che lo sport serva a farci capire che non bisogna solo vincere ma imparare anche a saper perdere; ci aiuta a crescere, è un modo per divertirci insieme e per imparare a diventare dei tifosi leali e corretti. Sappiamo che per i calciatori lo sport non è solo divertimento è anche un lavoro, quindi sono pagati per farlo, ma lo spirito di qualsiasi sport è giocare in modo corretto e non usare la violenza.Chiediamo gentilmente che facciate conoscere il più possibile le opinioni di noi bambini.

Cordiali saluti.

I bambini di quarta

Scuola Primaria “ S. PIO X�?

Classe IV°B

Viale S. Giuseppe

36067 S. Giuseppe di Cassola (VI)

e-mail: segreteria@scuolesangiuseppe.org

3 Commenti a “No al calcio violento”

  1. Massimo scrive:

    Sono stato molto contento di quanto hanno scritto i bambini della 4 B.
    Lo sport serve per crescere bene e quindi deve rimanere lontano dalla violenza e dalla cattiveria.
    Complimenti!!!

  2. davide scrive:

    complimenti!!!!!!!!!!siete stati molto bravi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  3. giacomo scrive:

    avete ragione!

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