Secondo te, c’è abbastanza spazio per l’educazione fisica a scuola? L’Europa chiede il tuo parere
L’ora di educazione fisica a scuola è sempre stata vista dai più come un momento di svago e gioia, una pausa salutare fra una versione di latino e un compito di matematica. Ma il suo significato va al di là della corsetta o della partitella di pallavolo… Questo momento ginnico rappresenta di fatto l’unica materia di insegnamento che mira a educare gli studenti a una vita salutare.
Un compito divenuto via via sempre più difficile, se è vero che in Europa sovrappeso e obesità rappresentano un problema in forte crescita. Lo sport può fare da contrappeso a tale tendenza? In quale misura? L’ex-campione olimpico Pál Schmitt, oggi eurodeputato, è relatore del testo che affronta la questione, al voto la settimana prossima a Strasburgo.
Alcune cifre allarmanti
In Europa, il numero di bambini in sovrappeso o affetti da obesità aumenta ogni anno di oltre 400.000 unità, cifra che va ad aggiungersi ai 14 milioni già in sovrappeso. Nell’Ue a 27, tale condizione colpisce un bambino su quattro e il problema non sembra essere tanto l’eccesso di calorie, quanto piuttosto l’inattività fisica.
Oltre a rappresentare un costo per la società, molte delle malattie e disfunzioni che sorgono in età matura vanno ricondotte ai comportamenti del periodo giovanile. Ecco perchè un’attività regolare sin dalla giovane età può sortire effetti positivi in termini di benessere psico-fisico. Lo sport, inoltre, è anche un metodo efficace contro il vizio del fumo, oltre che un antidoto alla vita sedentaria.
Attività fisica = vita sana
L’ex-atleta olimpionico Pál Schmitt, eurodeputato del gruppo del partito popolare europeo (PPE-DE), ha redatto un testo sul ruolo dello sport nell’educazione al voto martedì prossimo in occasione della sessione plenaria. Il testo mette in primo piano il ruolo dello sport e l’ora di educazione fisica a scuola. Schmitt ci conferma che la relazione “mira a rendere consapevoli e responsabili gli Stati membri dello stretto legame che esiste fra sport a scuola e vita sana. Un binomio che è messo in pericolo dall’aumento dei tassi di obesità e dalla diminuzione delle ore concesse allo sport nel programma scolastico. In media nella scuola superiore nell'’Ue, si è infatti passati dalle 117 alle 101 ore.
Tre lezioni di educazione fisica
Per invertire la tendenza i deputati puntano il dito sulle attrezzature obsolete e sul disequilibrio fra attività indoor e all’aperto, oltre a rilevare la necessità di adeguare l’attività sportiva scolastica alle esigenze di tutti gli studenti. “In alcuni Stati membri, dichiara Schmitt, la mancanza di attrezzature sportive moderne, così come di professori all’altezza, fa sí che sovente l’attività sportiva sia sacrificata a discapito di altre materie”. Il Parlamento chiede pertanto che gli Stati membri propongano almeno tre lezioni di educazione fisica la settimana.
“Il mio consiglio ai bambini - conclude l’ex-atleta plurimedagliato - è quello di praticare attività fisica quotidianamente sia dentro che fuori la scuola, mentre agli adulti dico di fare sport almeno tre volte la settimana. ”.
Secondo te, c’è abbastanza spazio per l’educazione fisica a scuola? L’Europa chiede il tuo parere. Puoi lasciare il tuo commento all’indirizzo web-redattore-it@europarl.europa.eu (RIF.20071107STO12715)oppure direttamente a Giacomino che provvederà a inoltrarlo al Parlamento europeo
3 2008 alle 20:19
Nelle scuole lo sport viene preso sotto gamba e viene sostituito con altre materie tipo:l’italiano,la matematica,storia geogrsafia etc.Io penso che tutte le matertie siano importanti anche l’attività fisica e deve essere fatta quando viene richiesta.