Roma offre un alloggio ai papà separati
Inaugurata la “Casa dei papà 2”, struttura destinata ad accogliere, per altri 12 mesi, i padri che non sono riusciti a riconquistare l’autonomia economica e sociale dopo il primo anno di soggiorno nella Casa dei papà di Torre di Prato Lungo.
Secondo i dati della Caritas, oggi il 25% degli ospiti delle mense per poveri sono persone separate e divorziate. Fra i senzatetto che dormono per strada o nei ricoveri, ci sono i papà separati che, una volta pagati gli alimenti alla propria famiglia per il mantenimento dei figli come previsto dalla legge, non arrivano alla fine del mese. Molti di loro dormono in auto e i più fortunati- circa 500mila in Italia – sono tornati a essere ospiti delle loro famiglie d’origine. Gli altri, circa 200mila, vivono situazioni di indigenza.
La “Casa dei papà 2” è composta da dieci appartamenti, di circa 65mq, in zona Infernetto, dotati di ogni comfort. A consegnare le prime chiavi il vicesindaco Sveva Belviso, Tiberio Timperi, giornalista e testimonial dell’iniziativa, Maria Bisegna, presidente dell’associazione Nonni genitori di Papà separati, Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell’Associazione matrimonialisti italiani e Antonio Matricardi, vicepresidente della onlus Padri separati.
“Grazie alla Casa dei Papà 2 offriamo un ulteriore aiuto a quei padri separati che, anche a causa della grave crisi economica mondiale, non riescono in un anno a ricostruire la propria autonomia economica e sociale – commenta Belviso – All’interno del nuovo Piano regolatore sociale, inoltre, abbiamo modificato la delibera n. 163 che regola gli sfratti, equiparando a questa situazione i papà separati o, in generale, il coniuge non affidatario: in questo modo, così come succede per le persone sfrattate, anche i padri separati potranno avere i 10 punti previsti dalla norma, mettersi in lista per avere un alloggio popolare e avere un contributo fino a 513 euro.”
La struttura - gestita dalla cooperativa “Un sorriso”- è nata favorire l’integrazione di quei padri che vivono una fase temporanea di difficoltà economica. Ogni appartamento è composto da soggiorno con angolo cottura, camera matrimoniale e divano letto in salotto, bagno e terrazzo. A disposizione degli ospiti della struttura, oltre al giardino interno, anche una villa adiacente al condominio adibita a spazio comune con studio, area ludico-ricreativa per i più piccoli e spazi per le attività di supporto familiare, legale e psicologico.
Ospiti della struttura sono tutti padri ospitati precedentemente nella Casa dei Papà di Torre di Prato Lungo: genitori separati o separandi con uno o più figli minori, con un reddito Isee non superiore ai 7 mila euro (con un figlio) e di 9 mila (con 2 o più figli).
Per avere accesso alle Case dei Papà, oltre alle condizioni economiche descritte, bisogna sostenere un colloquio nel municipio di residenza che, dopo una valutazione dei requisiti, inoltra la richiesta al Dipartimento per le Politiche sociali per ulteriori verifiche. Se accettato, il padre separato sarà ospite della Casa dei Papà in via della Torre di Prato Lungo, dove potrà soggiornare per 12 mesi pagando un affitto mensile di 200 euro (un contributo per l’appartamento, le utenze e tutte le attività previste, da quelle ludico ricreative per i bambini a quelle di supporto legale e psicologico).
Chi non riuscisse, nell’arco di un anno, a rendersi economicamente e socialmente autonomo, dopo una valutazione dei servizi sociali comunali potrà soggiornare per altri 12 mesi nella Casa dei Papà 2, in via degli Strauss pagando un contributo mensile di 300 euro. In questa struttura, oltre al supporto legale e psicologico, verranno effettuate anche attività di terapia familiare e di psicoterapia, con percorsi ad hoc- come i “Gruppi di parola” realizzati dall’Opera Don Calabria- pensati per i più piccoli con particolari difficoltà e i laboratori ricreativi gestiti dall’Associazione “Mano nella Mano”.
Grazie ad una convenzione con Albatros sinergy, inoltre, i papà avranno gratuitamente una tessera famiglia per l’accesso del nucleo familiare a sette visite specialistiche. Entrambe le strutture sono state pensate per consentire ai papà di poter ospitare i propri figli, anche minori, e permettere loro di ricostruire i momenti di condivisione del clima familiare quotidiano. Il costo dell’Amministrazione capitolina non cambia rispetto alla spesa sostenuta per la prima Casa dei Papà: per entrambe le strutture infatti, l’impegno per Roma Capitale resta di 350mila euro.