Parchi

“Parchi in città”

Tuesday, 2/5/2006

Torna “Parchi in citta’” promossa dal CTS Ambiente in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche Ambientali e Agricole di Roma. Lo scorso anno l’attivita’ con le scuole ha coinvolto 64 classi per un totale di circa 1.700 studenti delle scuole elementari e medie di Roma. Quest’anno sono previste 6 visite guidate all’interno di altrettante ville storiche di Roma. Gli itinerari sono alla portata di tutti: grandi e bambini.La partecipazione e’ gratuita ma e’ preferibile la prenotazione e per i minorenni e’ necessario essere accompagnati da un adulto.

Si vuole far conoscere meglio ai romani le aree verdi della loro citta’, parchi e ville storiche: 41 ville e giardini storici di proprieta’ comunale per un’estensione complessiva di 600 ettari.

Il desiderio e’ soprattutto quello di creare un momento educativo forte e coinvolgente, capace di stimolare nei ragazzi una maggiore coscienza ecologica e comportamenti responsabili verso il territorio. I prossimi appuntamenti con le visite guidate sono in programma a Villa Celimontana (7 maggio), Villa Sciarpa (21 maggio), Gianicolo (4 giugno), Giardino degli Aranci (11 giugno); Parco della Mole Adriana (18 giugno).

Roma: giochi per bambini alla Casina Raffaello

Friday, 14/4/2006

“Abbiamo deciso di intensificare le attivita’ della Casina di Raffaello nel periodo di Pasqua, tanto che rimarra’ aperta sia domenica che lunedi’, per andare incontro alle tante richieste che in questi giorni sono arrivate”. Lo ha detto l’assessore comunale all’Infanzia di Roma, Pamela Pantano.
“Questo dimostra che dopo un solo mese di attivita’ la ludoteca di Villa Borghese e’ diventata un punto di riferimento per i bambini - ha aggiunto Pantano - un luogo di gioco e di divertimento, dove andare e tornare volentieri”. Alla Casina di Raffaello sono previste attivita’ ad ingresso libero e laboratori a pagamento.

Le attivita’ ad ingresso libero, fino ad esaurimento posti, saranno: “ReMida”, per il riciclaggio creativo realizzato in collaborazione con AMA, “C’era una volta il bosco di betulla”, area di gioco libero tra alberi particolari, a forma di casetta, specchio e teatrino; “La Sala Giani”, dove i bambini potranno inventare storie indossando vestiti d’epoca in un palazzo signorile realizzato in collaborazione con il Teatro dell’Opera di Roma.


I laboratori a pagamento, con ingresso a 3 euro e prenotazione obbligatoria saranno: “La leggenda di Roma fondata” in cui i bambini costruiranno mosaici, spade e diademi delle matrone romane; “Smonta e Rimonta”, laboratorio creativo dedicato a bambini tra i 5 e i 12 anni e ai genitori per costruire insieme personaggi e libri animati con carte colorate, colla, colori, forbici, stoffa e tanta fantasia; “Spazio piccoli”, un angolo “morbido” per i piu’ piccoli e le loro mamme con salottini giochi e libri.

Niente più sbarre per gli scimpanzè del Bioparco

Wednesday, 8/2/2006

Si chiamano Susy, Pippo, Edy e Bingo. Sono i quattro scimpanzé del Bioparco che da oggi hanno una nuova dimora senza sbarre, il Villaggio degli scimpanzé, un centro di accoglienza di 4 mila metri quadrati dedicato agli scimpanzé in difficoltà (sequestrati, maltrattati.) che può arrivare ad ospitarne dieci.
La nuova area, inaugurata l’8 dicembre dal Sindaco di Roma, Walter Veltroni è la più grande d’Italia e una tra le più moderne d’Europa. Comprende una palestra nei ricoveri interni, una cascata, una palestra a cielo aperto, cinque punti di osservazione  (vetrate) e una vista dall’alto ed un percorso didattico.

Da quando sono arrivate al Bioparco, le due coppie di scimpanzé hanno vissuto dietro le sbarre, in uno spazio di 170 mq. Oggi le sbarre non ci sono più.
Edy e Bingo in particolare hanno una storia triste alle spalle: la femmina è stata sequestrata dal servizio Cites (Convenzione internazionale sul commercio delle specie minacciate di estinzione) del Corpo Forestale dello Stato ad un circo di Messina, dove veniva utilizzata per fare le foto con il pubblico. Bingo, un maschio di 11 anni di età, è stato invece sequestrato dalla Cites a Pescara: faceva spettacoli in un night.

Nel Villaggio c’è un salvadanaio a forma di panda per la raccolta fondi a favore del Jane Goodall Istitute (www.janegoodall.org) e della campagna del WWF internazionale Forest for life (www.wwf.org).

“Il Comune di Roma continuerà a sostenere il processo di cambiamento in atto al Bioparco - ha dichiarato il sindaco di Roma, Walter Veltroni durante la cerimonia di demolizione delle vecchie gabbie dei primati - per consentire agli animali un sempre maggiore benessere”.
La responsabile del Jane goodall Institute - sezione italiana, Daniela De Donno, ha annunciato che a maggio 2002 Jane Goodall, primatologa nota in tutto il mondo per la sua ricerca sugli scimpanzé, visiterà il Villaggio del Bioparco.

UNA SEGNALETICA PER L’INFANZIA

Wednesday, 21/10/1998


di Francesca Ricevuto

Una segnaletica dell’infanzia per l’infanzia, questo il grande contributo dei giovanissimi per i loro coetanei. A questo progetto hanno dato vita l’Assessorato alle Politiche per la città delle bambine e dei bambini e il Centro Alfredo Rampi per la protezione civile (associazione di volontari nata nel 1981 che opera per la sensibilizzazione su temi quali la sicurezza in casa, a scuola, nella strada).

Finanziata dal Ministro per gli Affari Sociali Livia Turco, anche lei mamma (di Enrico, 7 anni), l’iniziativa vede attualmente coinvolti cinque quartieri di Roma (Trullo-Testaccio-S.Basilio-Laurentino-Torrino ) con 1250 classi di scuole dell’obbligo e 2000 insegnanti. E’ solo l’inizio, visto che il progetto verrà portato avanti coinvolgendo tante altre scuole, elementari e medie.

I pericoli che i ragazzini incontrano ogni giorno per strada sono tanti. A una certa età cominciano ad andare a scuola da soli e non è raro che si trovino a dover attraversare in assenza di strisce pedonali. Il pomeriggio, finiti i compiti, vanno sotto casa per giocare a pallone con gli amici. E se la palla finisce lì dove sfrecciano decine di macchine? Quante volte manca una grata e la buca per terra è priva di copertura? Sono solo preoccupazioni di genitori eccessivamente ansiosi, oppure c’è un fondo di verità in tutto ciò? “Una segnaletica per l’infanzia” viene proposta ai bambini come un’esperienza attiva di riappropriazione della città, delle sue strade, dei marciapiedi, degli spazi di gioco all’aperto. Dovendo tracciare delle “mappe dei rischi” del loro quartiere, lo spirito di osservazione è importante, ma tutto è realizzato nell’ambito del gioco. Gli alunni della scuola elementare Gramsci, hanno formato gruppi di lavoro dandosi dei nomi simpaticissimi. Che ne pensate di “investigatori nel Laurentino” o di “F.B.I. Laurentino”? Dalle domande che l’Assessore per l’infanzia, Pamela Pantano, ha rivolto loro e dall’analisi delle mappe (realizzate in seguito a ricerche effettuate nella zona Laurentina), è venuto fuori che i rischi più frequenti sono rappresentati da vie buie, incroci senza semaforo, mancanza di strisce pedonali e, per finire, cocci e rifiuti lungo le strade. Dopo aver elaborato le mappe, i giovani delle 1200 classi, potranno partecipare al concorso “inventa il segnale” ideando dei veri cartelli stradali. Non dimentichiamo che una segnaletica frutto della loro fantasia è senz’altro più comprensibile per i bambini rispetto a quella inventata dai grandi. La cosa più divertente è che tutti i segnali stradali e pedonali saranno messi in gara e i più carini addirittura premiati. Ma non è finita qui. Gli alunni dei quartieri “in gara” dovrebbero darsi da fare visto che i cinque cartelli che risulteranno essere maggiormente comprensibili, saranno realizzati in metallo (con l’indicazione del nome dell’autore) e, una volta ottenuta l’autorizzazione, verranno installati divenendo così visibili nelle strade della capitale.

Scuola secondaria superiore: niente voti dei bocciati sui quadri finali

Wednesday, 21/10/1998


Luigi Berlinguer è stato chiaro: a partire da quest’anno i voti degli studenti delle scuole secondarie superiori che vengono bocciati non devono apparire più sui quadri finali. La scritta “non ammesso alla classe successiva” o “non qualificato” può bastare per indicare che il ragazzo è stato respinto.

Più delicatezza anche per i promossi ma con debiti formativi (ovvero i rimandati): soltanto un 6 color rosso per dire: niente motorino-premio, niente serate in discoteca, e un’estate sui libri a studiare le materie da “riparare” a settembre. I genitori saranno avvertiti (ingrato compito non più a ricasco del ragazzo) che il giovane ha superato l’anno, ma che dovrà recuperare in quelle materie all’inizio dell’anno successivo.

Novità anche per l’esame di maturità: la prova orale prevede un colloquio con “un argomento o con la presentazione di esperienze di ricerca e di progetto, anche in forma multimediale, scelti dal candidato”. L’ esame prosegue “su argomenti proposti dalla commissione e relativi alle varie materie, riferiti al lavoro didattico e ai programmi dell’ultimo anno”. L’orale si concluderà con la terza fase, nella quale “allo studente verrà assicurata la possibilità di discutere gli elaborati relativi alle due prove scritte”.

I commissari, poi, potranno esaminare non più di 5 candidati al giorno, invece dei 6 previsti lo scorso anno.

Spazio ai bambini

Wednesday, 21/10/1998

All’interno dei Bioparco è stata allestita una specifica area per i bambini che – durante i week end – possono fare giochi e attività in compagnia di operatori qualificati. Possono, per esempio, farsi truccare il viso da farfalla o da tigre, o ricostruire un puzzle per conoscere la natura, oppure creare e colorare le uova degli uccelli e dei rettili e sistemarle nel nido giusto.

E per i bambini che non riescono a stare a lungo lontano dagli animali, c’è una stimolante formula di abbonamento (per tre mesi o per tutto l’anno) ai servizi del Bioparco, con la quale si può usufruire di un ingresso gratuito anche per il proprio accompagnatore.

Fiocco rosa e fiocco azzurro: i cuccioli del Bioparco

Quest’anno, al Bioparco, la nursery è stata davvero affollata: un piccolo daino, sette cuccioli di licaone, il baby Yak, l’ippopotamina Liberia. E i bambini sono letteralmente impazziti per loro! Cuccioli tra i cuccioli, si divertono a spiare come prendono il cibo dalla loro mamma, come se la cavano con gli imprevisti, come imparano a ubbidire e come giocano con i visitatori del Bioparco. Uno spettacolo nello spettacolo.

Liberia – così si chiama l’Ippopotamo pigmeo nato il 29 maggio scorso – rappresenta una speranza per questa specie fortemente minacciata di estinzione a causa della deforestazione e dell’insensata caccia all’avorio dei suoi denti. Figlia di Omero e di Pupa - nata il libertà e, quindi, con un grande patrimonio genetico - forse un giorno potrà dare alla luce nuovi cuccioli che andranno a ripopolare quelle foreste e quelle paludi nelle quali, oggi, sono rimasti solo qualche migliaio di individui.

I SOGNI SON DESIDERI

Wednesday, 21/10/1998

di Francesca RicevutoEra un sogno e si è realizzato. Quarantacinque bambini serbi sono stati accolti con grande entusiasmo Mercoledì 20 Ottobre al Bioparco di Roma.
Sono le 11:30 quando il pullman arriva a Villa Borghese e già da dietro i finestrini tante manine salutano Mihajlovic. Il calciatore (serbo, ma anche idolo dei tifosi della Lazio) è lì ad attenderli, pronto a firmare autografi su magliette e cappellini e a posare per fotografie di gruppo. Assieme a lui, il personale del Bioparco,  i  volontari e il presidente dell’Associazione “Un ponte per…” che dal 1991, dopo i bombardamenti in Iraq, presentandosi come “Un ponte per Baghdad”, opera in molti paesi in via di sviluppo. Nel caso attuale va ricordata invece la collaborazione con la Croce Rossa di Belgrado. 
I bambini, provenienti quasi tutti dai dintorni della capitale serba, dopo essere stati ospiti per una settimana della Provincia di Viterbo, in una colonia a Tarquinia, hanno conosciuto gli alunni della Scuola Elementare “Montessori” di Roma. Qui hanno espresso i loro desideri, ai quali, grazie al direttore che ha contattato l’ex zoo, si è riusciti a dare risposta.
 Un’insegnante ci racconta l’esperienza di questo gemellaggio facendoci capire che la comunicazione tra bimbi, anche di lingue e culture differenti, non è certo difficile. “Hanno giocato e svolto assieme svariate attività, utilizzando materiali quali la sabbia colorata”, ci dice. Nonostante i drammi che portano dentro , drammi che a nessuno di noi viene difficile immaginare, e la consapevolezza di dover tornare presto a “casa”, i piccoli serbi hanno volti sereni e scherzano allegramente. Rimangono anche colpiti da un leone che ruggisce e dalla varietà di specie animali ospitate dal Bioparco, molte delle quali mai viste e quindi oggetto dei loro sogni. Nella nascente struttura, dedicata a conservazione, educazione e ricerca, dove si possono ammirare mammiferi, rettili e uccelli, tanti spazi richiamano l’attenzione dei visitatori e diverse aree didattiche hanno fornito validi supporti alle spiegazioni degli assistenti didattici. Ottimo l’aiuto dei volontari serbi pronti a tradurre per i giovani ospiti. La gita si è conclusa con il pranzo nella “casa delle giraffe” ma ricordiamo che all’interno del parco c’è anche uno spazio per i più piccoli gestito dalla Coop. “Il flauto magico”. 
E’ una giornata un po’ grigia ma la gioia è tanta. Un desiderio, anzi, quarantacinque desideri si sono avverati.

Una scampagnata… a Roma

Wednesday, 21/10/1998

DI Bendetta de VitoC’è un parco immenso, a due-passi-due da San Giovanni, dove si può stare all’aria aperta e magari mangiare un panino tra cavalli e pecore. E’ il parco della Caffarella che comincia lambendo la Via Cilicia (all’altezza della Porta di San Sebastiano) e arriva fino alla tomba di Cecilia Metella (volendo si può fare tutto il tragitto a piedi, ma che fatica!). Passeggiare per il parco della Caffarella è come fare un passo indietro nella storia, nell’agro romano del marchese del Grillo: pensate che, nel vecchio casale della Vaccareccia (cioè nel bel mezzo del parco) si può persino comprare la ricotta! E che cosa dire poi dei girini che, a primavera, compiono la loro metamorfosi nelle magre acque del fiumicello Almone? Spiarli è un’emozione grande. Insomma, una bellezza e per di più raggiungibilissimo. Giacomino vi consiglia di entrare da via Bitinia che si imbocca girando sulla sinistra, una volta attraversate piazza Galeria e il ponte sulla ferrovia. Tutto questo, bisogna precisarlo, se non avete carrozzine o passeggini al seguito. I piccolini, portateli nello zainetto o in marsupio. Per arrivare al fiumicello Almone e ammirare la vegetazione e i pioppi d’argento (che in primavera seminano le felliniane “steline”) nonché i girini, occorre superare la valle dei cani, costeggiare le piccole aziende agricole recintate e scendere fin dove un tronco d’albero funge da ponte sull’acqua. E’ da lì che iniziano i campi, guardati a vista, ohinoi, dalle palazzine degli anni Sessanta. Di solito,  nel campo sulla destra, pascolano i cavalli. Per vedere il gregge della Vaccareccia  (attenti ai maremmani da guardia!) occorre attraversare i campi sulla sinistra e raggiungere il casale. Se la  dea bendata è di buon umore, poi, si può assistere alla nascita di un agnellino! 

Autobus consigliati: 628 e 4. La fermata più vicina a piazza Galeria è su Via Satrico.
Un altro ingresso dà su Via di Vigna Fabbri e si entra all’altezza della Vaccareccia.  In questo caso, si consiglia la Metro A fino al Largo dei Colli Albani 
 

PALATINO: IL PALAZZO DI ROMA

Wednesday, 21/10/1998


Alto sul colle omonimo si erge il Palatino, il quartiere dell’antica Roma dove, secoli orsono, c’erano i Palazzi con la P maiuscola, quelli cioè degli imperatori.  Strano ma vero: palazzi e palazzine attuali prendono il  nome proprio dal rione più chic della Roma imperiale, in latino “Palatium”. Duemila anni di storia (forse ancora di più perchè è qui, si racconta, che Romolo e Remo furono allattati dalla lupa…) non hanno sciupato la magia del luogo. Come in un incantesimo, salita la rampa che parte dall’entrata principale su Via di San Gregorio (trafficatissima) eccovi in mezzo alla campagna. Camminando, camminando incontrerete i ruderi dei maestosi palazzi, un vero e proprio stadio per corse di cavalli, la casa di Augusto e lo splendido “giardino d’inverno” (aprirà, dopo il restauro, alla fine di questo mese) cioè la casa di Livia: un tripudio di uccelli, alberi e fiori. C’è poi il palazzo di Domiziano, con la sua parte pubblica (Domus Flavia) e quella privata (Domus augustana): per trecento anni, dall’81 dopo Cristo in poi, vi abitarono tutti gli imperatori romani. E il bello è che, per costruirlo, l’architetto Rabirio dovette appiattire (con tonnellate e tonnellate di terra!) la cima occidentale del Colle, chiamato Germalus. Tutto potevano, allora, gli imperatori romani!
Secoli dopo (siamo nel Millecinquecento) pecore e capre brucano l’erba tra le rovine. Il cardinale Alessandro Farnese, nipote del Papa, acquista la casa di Tiberio, la ricopre di terra e, voilà, ecco sorto il primo orto botanico romano. Ancora adesso gli “Horti Farnesiani” (dominano il Foro romano, con i due padiglioni Farnese a far da sentinella) sono una goduria per gli occhi e per lo spirito. Vi si trovano querce e acacie, papiri e castagni. E uccelli (persino un picchio al lavoro!) che svolazzano qua e là.  Noi di Giacomino, in settembre, abbiamo fatto una scorpacciata di corbezzoli. Erano belli rossi sangue, tondi e spinosetti, come i loro cugini sardi… ma eravamo al Palatino!

Le entrate al Palatino (comprate da bere e da mangiare fuori, perché dentro non troverete nulla!) sono due. La prima è attraverso il Foro, utilizzando l’ingresso che dà sul Colosseo. In questo caso ci si trova proprio sotto i padiglioni Farnese e occorre andare a ritroso. La seconda è sulla Via di San Gregorio, a due passi dal Colosseo. Il biglietto costa 12 mila lire, ma i bimbi non pagano. Per arrivarci, usate la Metro B. Va benissimo anche il 117, il piccolo autobus

CANALE MONTERANO: “UNA GITA SULFUREA”

Wednesday, 21/10/1998

A nord di Roma, vicino al Lago di Bracciano, c’è un posto magico. E’ Canale Monterano, un luogo di sogno e di pace, dove passare, con i vostri bambini, una domenica tra i boschi e per di più visitando una cittadella abbandonata e una chiesa sconsacrata che, desolata, si erge in mezzo a un prato spazzato dal vento. Una volta giunti al paese di Canale Monterano (se non avete portato il pranzo al sacco, procuratevelo, acqua compresa!) seguite l’indicazione (piegando giù per la vallata) che vi condurrà al parco dove vi attende uno di quei cartelli lignei, con tettuccio, pieni di scritte colorate con tutte le informazioni per l’escursionista. Dopo esservi informati a dovere, seguite la strada in discesa orlata di castagni. Vi troverete, d’improvviso (ma l’odor di uova marcio è inconfondibile!), in una vallata ricca di polle di acqua sulfurea. Non dimenticatevi di visitare - è sulla sinistra - la grotta neolitica: vi abitavano i nostri antenati e ci hanno lasciato persino delle scalette scavate nella pietra. Per raggiungere il vecchio abitato, che fu strategico fortilizio in epoca rinascimentale, Giacomino vi consiglia di prendere la “tagliata etrusca”. Ed eccovi immersi in un’atmosfera surreale e suggestiva. Camminerete per una gola strettissima, tagliata (appunto) nella roccia umida e terrosa. In alto, sollevando lo sguardo, vi farà l’occhietto il cielo ricamato dalla vegetazione rigogliosa. Camminando, camminando, eccovi all’antico borgo, oggi restaurato, dopo anni di abbandono. Si dice che nell’antica cattedrale sconsacrata e in rovina, di notte, si celebrassero fino a pochi anni fa messe nere. Noi di Giacomino qualche anno fa ci trovammo, credeteci oppure no, soltanto una placida mucca.

Partendo da Roma, per andare a Canale Monterano prendete la via Cassia fino a La Storta, poi imboccate la Braccianense e percorretela fino a Manziana. O meglio fino a mezzo chilometro prima perché, per evitare il paese (peraltro davvero carino), dovrete prendere il bivio per Oriolo e Tolfa. Macinato un chilometro, vi troverete a Borghetto Quadroni: girate a sinistra, verso Tolfa. Canale Monterano è a 10 chilometri scarsi.
 

 
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