Scuola

Libri di testo: fissato un tetto di spesa

Tuesday, 26/2/2008

Per i libri di testo di una quinta professionale non si potrà spendere più di 120-140 euro l’anno; 370 euro, invece, sarà la spesa massima di un alunno che frequenterà la terza classe di un liceo classico.

E’ quanto prevede il decreto firmato il 22 febbraio scorso dal ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, con cui vengono fissati per l’anno scolastico 2008/2009 i tetti di spesa per i testi scolastici scelti dai docenti per ciascun anno di scuola secondaria superiore.

Dal prossimo anno, quindi, il costo dell’intera dotazione libraria dovrà essere mantenuto entro i limiti massimi di spesa indicati nel decreto. Si tratta di una innovazione che viene incontro ai circa 2 milioni e 600 mila ragazzi che frequentano le scuole statali superiori e che potrà consentire alle loro famiglie di contenere, almeno in parte, le spese per l’istruzione dei propri figli.

Il decreto prevede per ogni anno di corso e per ogni tipologia di scuola il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria entro la quale i docenti potranno operare le proprie scelte.

Con i nuovi “tetti�?, alla luce del monitoraggio effettuato quest’anno, il 40 per cento delle classi delle scuole superiori italiane dovrà abbassare l’importo complessivo della spesa per i libri.

Il Ministero ha anche attivato un sistema di rilevazione delle adozioni dei libri di testo, in modo tale da poter tempestivamente controllare gli eventuali sforamenti dei limiti di spesa da parte delle scuole.

Il mancato rispetto dei tetti di spesa sarà tempestivamente contestato alle scuole inadempienti.

 

Adozione libri di testo per l’anno scolastico 2008/2009

Tuesday, 22/1/2008

L’adozione dei libri di testo rappresenta espressione dell’autonomia didattica delle istituzioni scolastiche e rientra tra i compiti attribuiti al collegio dei docenti e ai consigli di classe/interclasse.

Considerato, però, che la problematica relativa ai libri di testo ha assunto negli ultimi anni una particolare rilevanza per l’incidenza che esercita in ambito sociale e i riflessi che ha sul diritto allo studio, il ministero della Pubblica Istruzione ha ritenuto opportuno emanare due distinti decreti per l’anno scolastico 2008/2009 in cui viene fissato anche il tetto massimo di spesa.

Il ministero auspica che il provvedimento formale di adozione dei libri di testo, deliberato dal collegio dei docenti, debba essere adeguatamente motivato sulle scelte effettuate, soprattutto per rendere edotte le famiglie, su cui grava, ad eccezione della scuola primaria, l’onere finanziario dell’acquisto dei testi scolastici.

Inoltre, tenuto conto che il complesso dei prodotti editoriali risulta sempre più arricchito, il ministero ritiene opportuno che nella fase preliminare delle adozioni, vengano previste modalità specifiche di valutazione dei contenuti dei testi, attraverso momenti collegiali di confronto, esame e valutazione, che vedano il coinvolgimento di genitori e, nella scuola secondaria superiore, anche di studenti.

Con i decreti ministeriali sono fissati i prezzi di copertina dei libri di testo della scuola primaria e i tetti di spesa della scuola secondaria di primo grado, entro cui i docenti devono effettuare la scelta dell’intera dotazione libraria.

E’ in corso di definizione anche un apposito decreto ministeriale dove viene stabilito, a decorrere dall’anno scolastico 2008-2009, il prezzo massimo complessivo della dotazione libraria per l’intero ciclo di studi la scuola secondaria superiore.

Fonte: ministero Pubblica Istruzione

 

Maturità 2008, scelte le materie per la seconda prova scritta

Monday, 21/1/2008

Greco al Liceo classico; matematica al Liceo scientifico; lingua straniera al Liceo linguistico; pedagogia al Liceo pedagogico; elementi di architettura al Liceo artistico: sono queste alcune delle materie scelte per la seconda prova scritta degli esami di Stato 2008 e contenute nel decreto firmato dal ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni, che individua, tra l’altro, anche le materie assegnate ai membri esterni.

Le prove scritte dell’esame di maturità dell’anno scolastico 2007/2008 si terranno il 18 giugno (prima prova) e 19 giugno (seconda prova).

In particolare per la seconda prova scritta sono state selezionate,
per i licei:
liceo classico, greco;
liceo scientifico, matematica;
liceo linguistico, lingua straniera;
liceo pedagogico, pedagogia;
liceo artistico, elementi di architettura.

Per gli istituti tecnici e professionali sono state scelte materie che, oltre a caratterizzare i diversi indirizzi di studio, hanno una dimensione tecnico-pratico-laboratoriale. Per questa ragione la seconda prova può essere svolta, come per il passato, in forma scritta o grafica o scritto-grafica o scritto-pratica, utilizzando anche i laboratori dell’istituto.

Le materie proposte sono:
per l’indirizzo ragionieri, economia aziendale;
per l’indirizzo geometri, costruzioni;
nei tecnici per programmatori e in quelli per periti aziendali, ragioneria, Tecnica professionale, amministrativa, organizzativa, operativa;
nei tecnici industriali, elettronica e telecomunicazioni, meccanica, tecnologie chimiche.
In questi ultimi istituti, come in quelli professionali, prevalgono sia le materie tecnologico-laboratoriali (meccanica, elettronica, elettrotecnica, telecomunicazioni e impiantistica di varia natura), sia le materie scientifico-tecnologiche (chimica, biologia, microbiologia, fisica applicata).

Per il settore artistico (licei e istituti d’arte) la materia di seconda prova conserva il suo carattere progettuale e laboratoriale (architettura, ceramica, mosaico, marmo, oreficeria ecc.) e si svolge in tre giorni.

Materie affidate ai membri esterni
Il decreto individua, inoltre, le materie affidate ai membri esterni, ai quali sono stati assegnati per tutti gli indirizzi di studio l’italiano, disciplina oggetto della prima prova scritta e la matematica, ad eccezione del Liceo scientifico a cui sono state affidate l’italiano e le scienze, perché la matematica è già la materia della seconda prova scritta.

Per quanto riguarda la terza materia, essa è stata individuata tra quelle che più caratterizzano l’indirizzo di studi, per numero di ore di lezione e per contenuti trattati, ad esempio: scienze nei licei e in numerose sperimentazioni a carattere pedagogico e linguistico, topografia nel settore architettonico-costruttivo, informatica ed elettronica in molti indirizzi degli istituti tecnici e professionali, inglese in indirizzi come gli aeronautici e i nautici nei quali viene richiesta una conoscenza approfondita della lingua di settore.

La scelta delle materie affidate ai membri esterni, ispirata alla esigenza di restituire serietà e dignità all’esame di Stato anche attraverso una presenza incisiva della componente esterna della Commissione, ha seguito quest’anno il criterio della rotazione delle discipline, per mettere tutti i docenti in condizione di poter esercitare la funzione di commissario esterno e di consentire a tutti di acquisire utili esperienze di natura didattico-metodologica attraverso il confronto con altre e diverse impostazioni.

Consigli di classe
Ai Consigli di classe spetterà il compito di designare, quali membri interni, tre docenti della classe tra cui, obbligatoriamente, il docente della materia scelta quale oggetto di 2ª prova.
Questi criteri sono stati seguiti sia per i corsi di studio di ordinamento che per quelli sperimentali.

Nuove regole per accedere all’Università

Saturday, 5/1/2008

Accesso all’Università,
conteranno la bravura e il curriculum scolastico

Fioroni: d’ora in poi pagherà il merito, non le furbizie, provvedimento di svolta

 

“La svolta di questo provvedimento si traduce così: ora pagherà il merito, non le furbizie, e chi studia e sgobba non resterà più fuori gioco per l’accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso�?. Così il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha commentato il provvedimento approvato a fine dicembre dal Consiglio dei Ministri. “La maturità non sarà più solo un pezzo di carta  - continua Fioroni - ma una porta d’ingresso al proprio futuro e finalmente gli studi delle superiori avranno un loro peso specifico: non saranno più a valutazione zero come accadeva fino ad oggi ma garantiranno fino a 25 punti che varranno per l’accesso alle facoltà universitarie a numero chiuso, e sono proprio i 25 punti che possono fare la differenza tra chi entra e chi resta fuori. Per la prima volta il curriculum delle scuole superiori sarà determinante per il proseguimento degli studi all’università e i quiz universitari - conclude Fioroni – dovranno tenere conto dei programmi delle superiori. Credo che si possa parlare di una vera e propria svolta per la scuola superiore�?.

Ecco in sintesi i principali punti del provvedimento approvato
Percorsi di orientamento per una scelta consapevole dei corsi di laurea universitari e valorizzazione della qualità dei risultati scolastici degli studenti per l’ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato: queste le misure adottate dal Consiglio dei Ministri che entreranno in vigore a partire dall’anno accademico 2008/2009. I percorsi si inseriranno strutturalmente nell’ultimo anno di corso della scuola secondaria di secondo grado.
Per l’accesso ai corsi universitari a numero programmato, nel punteggio massimo di 105 punti, 80 saranno assegnati sulla base del risultato del test d’ingresso e 25 saranno dati agli studenti che avranno conseguito risultati di eccellenza a scuola. A tal fine contribuiranno: la media complessiva, non inferiore a sette decimi, dei voti ottenuti negli scrutini finali di ciascuno degli ultimi tre anni di frequenza della scuola secondaria superiore; la valutazione finale conseguita nell’esame di Stato dal 20% degli studenti con la votazione più alta attribuita dalle singole commissioni, che comunque non deve essere inferiore a 80/100; la lode ottenuta nella valutazione finale dell’esame di Stato; le votazioni, uguali o superiori agli otto decimi, conseguite negli scrutini finali di ciascuno degli ultimi tre anni in discipline, predefinite nel bando di accesso a corsi universitari, che abbiano diretta attinenza o siano comunque significative per il corso di laurea prescelto.
Il decreto prevede anche la realizzazione di appositi percorsi di orientamento affinché gli studenti arrivino preparati ai corsi di laurea che hanno scelto consolidando le proprie conoscenze in relazione alla preparazione richiesta per i diversi corsi di studio. Per questo i docenti della scuola secondaria superiore possono essere coinvolti nella predisposizione dei test di accesso all’università, mentre nelle scuole possono essere organizzati percorsi di orientamento con la partecipazione di professori universitari.
È possibile, inoltre, fare ricorso a specifiche convenzioni aperte alla partecipazione di associazioni, imprese, rappresentanze del mondo del lavoro e delle professioni che intendono fornire il loro apporto con proprie risorse tecniche, umane e finanziarie. Per monitorare le attività svolte in attuazione del decreto e i risultati ottenuti nasce una Commissione nazionale - con rappresentanza paritetica del Ministero della pubblica istruzione e del Ministero dell’università e della ricerca con una rappresentanza territoriale dei Comuni, delle Province e delle Regioni - che opera in raccordo con l’Istituto nazionale di valutazione del sistema dell’istruzione (Invalsi) e con l’Agenzia nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca (Anvur).

Entro il 30 Gennaio 2008 le iscrizioni per il nuovo anno scolastico 2008/2009

Thursday, 3/1/2008

Il termine ultimo per la presentazione delle domande di iscrizione a tutte le scuole statali e paritarie è il 30 gennaio 2008: è quanto stabilisce l’annuale circolare sulle iscrizioni alle scuole di ogni ordine e grado per l’anno scolastico 2008-2009, firmata oggi dal Direttore generale per gli ordinamenti scolastici.

Ecco le principali novità:
C’è innanzitutto un invito alle scuole ad assicurare maggiore trasparenza nelle procedure connesse alle operazioni di iscrizione (pubblicizzazione dei criteri di ammissione definiti dal Consiglio di circolo /istituto, informazione tempestiva delle domande non accolte, formazione delle classi, ecc.).

La circolare impegna le istituzioni scolastiche a riservare una particolare e rinnovata attenzione alle famiglie, con la predisposizione accurata e puntuale dell’informazione sull’offerta formativa della scuola, l’organizzazione di specifici incontri e la consegna di copia sintetica del Pof (Piano dell’offerta formativa) all’atto dell’ iscrizione.

Nei confronti delle scuole, la circolare invita le istituzioni autonome ad attivare e potenziare reti scolastiche e reti tra istituzioni per un governo condiviso delle problematiche formative del territorio (ad esempio, sugli alunni stranieri).

In particolare, per quanto riguarda aspetti specifici relativi ai vari ordini di scuola, la circolare precisa che per la scuola dell’infanzia non è più consentita la possibilità dell’anticipo di iscrizione, già previsto dalla precedente normativa, nei confronti dei bambini che compiono tre anni dopo il 31 dicembre 2008. Conferma, tuttavia, sulla base di una prassi consolidata, la possibilità di accogliere l’iscrizione di bambini che compiono tre anni entro il successivo 31 gennaio 2009, compatibilmente con la disponibilità dei posti e in subordine all’accoglimento di quelli che compiono i tre anni nel 2008.

Per quanto riguarda l’iscrizione alle sperimentali sezioni primavera, la circolare rinvia ad apposita disposizione che sarà varata successivamente.

Per la scuola primaria viene evidenziata la nuova normativa che ripristina il modello unitario di tempo pieno, a cui le famiglie possono chiedere l’iscrizione nei limiti consentiti dalle disponibilità dei posti attivati. Sempre per la scuola primaria si dà conferma, anche per quest’anno, della possibilità di chiedere l’iscrizione anticipata alla prima classe da parte dei bambini che compiono sei anni entro il 30 aprile 2009.

Per la scuola secondaria di I grado non sono state previste variazioni di rilievo; viene confermato anche per quest’anno l’orario massimo di 33 ore di lezioni settimanali, comprensivo di orario obbligatorio e facoltativo opzionale, compatibilmente con le risorse di organico disponibili.

Per gli istituti del II grado viene riservata una particolare attenzione al nuovo obbligo di istruzione per il biennio iniziale con conferma della possibilità di accedere, in alternativa, ai percorsi sperimentali di istruzione e formazione professionale.

Per la prima volta in questo settore scolastico potrà trovare applicazione il nuovo statuto delle studentesse e degli studenti che prevede all’atto dell’iscrizione la sottoscrizione da parte di genitori e studenti del Patto educativo di corresponsabilità predisposto dal Consiglio di istituto.

Un apposito paragrafo della circolare è dedicato agli alunni con cittadinanza non italiana, nei confronti dei quali vengono espressamente richiamati criteri e disposizioni per l’accoglienza, l’assegnazione alle classi, la costituzione di reti territoriali per politiche di intervento.

Al Numero Verde antibullismo 70 chiamate al giorno

Tuesday, 18/12/2007

 Il numero verde antibullismo del ministero della Pubblica Istruzione riceve una media di 70 telefonate al giorno: in dieci mesi (dal 5 febbraio al 30 novembre 2007) ne sono arrivate 12.874; a chiamare sono soprattutto genitori (36,1%) e insegnanti (21,2%), mentre gli studenti sono il 13,4%. Si chiama soprattutto per sapere cosa fare (53,1%), ma anche per essere semplicemente ascoltati (8,9%). A quasi un anno dalla sua istituzione, dunque, il numero verde antibullismo del ministero non conosce soste, segno di un malessere diffuso nella scuola che ormai è diventato strutturale così come ormai “istituzionale�? è diventato anche il team di esperti chiamati un anno fa dal ministro Fioroni. E come il numero verde continuano a funzionare a pieno ritmo anche gli Osservatori regionali permanenti sul bullismo che operano sul territorio in sinergia con le diverse istituzioni locali. Anche alle elementari e alle medie fenomeno in osservazione .

Nello stesso tempo in un’indagine, condotta dal ministero all’inizio di quest’anno su un campione di 11.000 alunni, rappresentativo del primo ciclo di istruzione (Progetto ascolto), è emerso che da un lato il rapporto tra i ragazzi è abbastanza positivo: il 95% degli alunni si trova bene tra loro (il 65% “molto bene�?), l’85% trova che i compagni si comportano correttamente nei loro confronti, dall’altro risulta che tre quarti dei ragazzi (74%) ha assistito almeno una volta ad episodi di prepotenza da parte dei compagni (il 15% spesso; il 34% più di una volta; il 25% una volta).

Si tratta di numeri che devono far riflettere specialmente se si considera che oltre il 40% degli atti di bullismo denunciati al numero verde del Ministero hanno comportato violenze fisiche e che oltre il 54% di chi si è rivolto al numero verde ha percepito l’episodio di gravità elevata. Oltre il 72% di chi ha denunciato il fenomeno si è rivolto ai dirigenti e ai docenti della scuola, mentre il 4,9% di chi ha subito atti di bullismo ha cambiato istituto. Dichiarazione di intenti tra Ministero della Pubblica Istruzione e compagnie di telefonia mobile (Telecom Italia, Wind, Vodafone Italia, 3 Italia) Tra le azioni intraprese contro il bullismo e la violenza nelle scuole c’è anche la firma di oggi della dichiarazione di intenti tra Ministero e gestori della telefonia mobile per l’educazione ad un corretto uso dei telefoni cellulari a scuola e per la diffusione di una maggiore conoscenza delle regole della privacy a tutela dei minori. La dichiarazione prevede una serie di iniziative che saranno realizzate dal Ministero della Pubblica Istruzione insieme alle compagnie telefoniche Telecom Italia, Wind, Vodafone Italia, 3 Italia: una campagna di comunicazione integrata, un premio per il miglior spot realizzato col telefono cellulare e un concorso per la migliore produzione di materiale informativo realizzato dagli studenti sul tema dell’educazione ad un corretto uso dei telefoni cellulari a scuola.

All’estero le scuole italiane scarseggiano

Wednesday, 12/12/2007
Bruxelles - C’è sempre stato un disagio per le famiglie italiane in Belgio con figli da mandare a scuola, qualora ritenessero imprescindibile l’insegnamento nella lingua madre. Lo afferma Anna Maria Campogrande, Presidente di Athena, l’associazione per la difesa delle lingue ufficiali della Comunità europea. “Ciò appare tanto più incredibile se si tiene conto del fatto che in questo Paese ospitale e, da sempre, amico dell’Italia ci sono circa 450.000 italiani dei quali 287.000 di nazionalità italiana, circa 100.000 con la doppia nazionalità e i restanti con nazionalità belga per ovvi motivi di lavoro, di famiglia, di vita. 

In questa situazione oggettiva non si capisce perché un Paese come l’Italia non abbia mai aperto, non già una, ma più scuole italiane, a Bruxelles, a Liegi, a Mons e ovunque la presenza di cittadini italiani lo rendesse necessario”. C’è il liceo francese, la scuola tedesca, la scuola inglese, numerose scuole anglo-americane ma non c’è l’ombra di una scuola italiana. Se questo fatto poteva trovare una giustificazione all’epoca delle prime emigrazioni, negli anni subito dopo la seconda guerra mondiale, anni difficili, di ristrettezze, di ricostruzione, di sacrifici per tutti, attualmente non si può più trovare giustificazione alcuna. 

Per un lungo periodo, con l’installazione delle istituzioni europee a Bruxelles, la Scuola Europea, creata per i figli dei funzionari europei e di tutto l’apparato diplomatico e amministrativo dell’Europa istituzionale, ha in parte paliato ai disagi accogliendo anche i figli dei numerosi Italiani che per svariati motivi di lavoro dovevano passare alcuni anni a Bruxelles. In queste situazioni viene molto spesso a mancare la continuità dell’insegnamento della lingua madre, ed emerge la possibilità di seguire i corsi in un’altra, a volte in altre lingue e con il rischio di difficoltà e ritardi negli studi.

“Gli Italiani esterofili, civilizzati e amanti del quieto vivere si sono adeguati alla situazione con apertura, entusiasmo e con la loro ben nota adattabilità. Purtroppo questa adattabilità, fin troppo celebre, gioca più contro che a favore dei nostri connazionali, a tutti i livelli, anche ai più elevati. L’ambiente comunitario non è più quel circolo di gentiluomini che hanno fondato la Comunità Europea che non solo rispettava la diversità, l’identità, il genio peculiare di ogni membro ma se ne faceva carico tenendone conto e valorizzandolo”. Nel cuore pulsante dell’Europa istituzionale, afferma Anna Maria Campogrande, vige ormai la legge del più forte e spesso anche del più manovriero, “perché il processo di integrazione dell’Europa è stato convertito in un processo di colonizzazione dove mezzi finanziari e intellettuali vengono usati a discapito e non a favore della grande maggioranza dei cittadini europei, dei loro interessi e dei loro valori. 

Alla fine i nodi sono venuti al pettine, dopo anni di gestione morbida e civile, ci si è dovuti rendere conto che la Scuola Europea  aveva decisamente aperto un nuovo capitolo, inaugurando una gestione a dir poco autoritaria, opaca e sprovvista della dimensione “comunitaria�? che dovrebbe animare qualsiasi progetto e azione che ha un legame diretto con le Istituzioni europee. In questo scenario, la sezione italiana, che risultata particolarmente presa di mira, ha visto la nascita di un gruppo di genitori per la difesa dei diritti della sezione italiana, che ha preso il nome di “Save my School�?.

A causa dell’allargamento, la Scuola Europea si trova confrontata al problema di aprire nuove sezioni che facciano lezioni nelle lingue dei nuovi arrivati. Invece di trovare una soluzione adeguata o di aprire una nuova scuola per tutti i nuovi arrivati, “si è pensato bene di trasferire in blocco tutta la sezione italiana di Woluwé Saint Pierre verso la nuova scuola di Laeken, senza tener conto del parere dei genitori né del luogo di residenza dei ragazzi. Inoltre, poiché la scuola di Laeken è in costruzione e non si sa quando sarà disponibile, la sezione italiana dovrebbe essere provvisoriamente trasferita in una scuola in disuso, a Berkendael, luogo quanto mai fuori mano in relazione ai luoghi di insediamento tradizionale dei funzionari europei già in posto a Bruxelles. Una specie di deportazione forzata senza l’accordo dell’associazione dei genitori né delle autorità italiane ai più alti livelli, le quali sono dovute intervenire a fronte dei meccanismi perfidi che sono stati messi in opera per il trasferimento della sezione italiana della Scuola Europea installata, da decenni, a Woluwé Saint Pierre”.

Se è vero che le autorità italiane sono state disponibili e coinvolte in questo dramma, continua Anna Maria Campogrande, resta il fatto che non solo non ci sono scuole italiane in Belgio e che anche quella boccata di ossigeno fornita per lungo tempo dalla Scuola Europea sta esaurendosi e diventando sempre più problematica.

L’Italia non può continuare ad abbandonare alla deriva tutti gli Italiani all’estero con la politica del “fai da te�?, afferma Anna Maria Campogrande. “È tempo che si responsabilizzi nei confronti dei propri cittadini, in particolare di quelli che operano fuori del territorio nazionale, che la rappresentano negli innumerevoli settori della vita civile, imprenditoriale e artistica. E’ necessario e urgente che il Governo italiano predisponga e attui, in tempi brevissimi, una politica di Pubblica Istruzione che incorpori tutti gli italiani all’estero, tramite l’apertura di scuole italiane”.

Italia Press

 

Multe per gli studenti che diffondono filmati non autorizzati

Tuesday, 11/12/2007

Il Ministro della Pubblica istruzione, Giuseppe Fioroni, ha adottato il 30 novembre 2007 la Direttiva n.104, recante linee di indirizzo e chiarimenti in ordine alla normativa vigente, con particolare riferimento all’utilizzo di telefoni cellulari, o di altri dispositivi elettronici, allo scopo di acquisire e divulgare immagini, filmati o registrazioni vocali. Chi diffonde immagini con dati personali altrui non autorizzati, tramite internet o mms, è passibile di multe (irrogate dall’Autorità garante della privacy) da 3 a 18 mila euro, o da 5 a 30 mila euro nei casi più gravi, nonché di sanzioni disciplinari che spettano alla scuola. In particolare, la Direttiva richiama gli obblighi di preventiva informazione e di necessaria acquisizione del consenso dell’interessato da parte di chi raccoglie e utilizza dati personali mediante i telefoni cellulari e gli altri dispositivi elettronici. Nell’ipotesi in cui, viceversa, i filmati, le immagini o i suoni, relativi ad altre persone, siano acquisiti mediante telefonino per “fini esclusivamente personali” (come riprendere una lezione dell’insegnante per studio individuale) non operano i predetti obblighi di informativa e di acquisizione del consenso, benché, anche in questi casi, si debbano rispettare gli obblighi previsti da altre norme (per es., l’art. 10 del codice civile (abuso dell’immagine altrui), o l’art.528 del codice penale (pubblicazioni oscene). L’utilizzo improprio dei videofonini costituisce oltre che un trattamento illecito di dati personali, anche una grave mancanza sul piano disciplinare. Di qui la necessità che tali comportamenti siano severamente sanzionati dai regolamenti di Istituto.

Fioroni:bisogna ripristinare il “merito”

Monday, 10/12/2007

“I dati sulla scuola italiana contenuti nel rapporto Ocse Pisa 2006 dimostrano che c’è un’emergenza educativa e di formazione che riguarda tutto il Paese, segno che qualcosa in passato non ha funzionato. Negli ultimi anni sono state fatte troppe riforme, occorre più serietà e un po’ di buonsenso�?: è quanto ha detto il Ministro Giuseppe Fioroni commentando i dati.

“Abbiamo una scuola primaria di buona qualità su tutto il territorio nazionale, ma dal rapporto “Pisa�? emerge anche un acuirsi delle difficoltà nelle scuole medie inferiori e superiori. Basti pensare che alle superiori, in dieci anni, abbiamo scrutinato e mandato avanti circa 8 milioni e 800 mila studenti con lacune gravi o gravissime. Per questo ho voluto che le scuole si impegnino a fare i corsi di recupero dei debiti scolastici e a verificare il superamento del debito prima dell’inizio dell’anno scolastico successivo. In questo modo tutti entreranno in classe senza debiti e saranno in condizione di svolgere regolarmente il programma del nuovo anno.

Occorre uno sforzo di tutto il Paese per riportare il merito al centro della scuola come della società e per far tornare la scuola ad essere un ascensore sociale. Dobbiamo incentivare l’eccellenza creando gli strumenti affinché ogni ragazzo abbia forte la convinzione che in base a ciò che è e a ciò che sa può ricoprire qualunque ruolo nella società.

Dobbiamo dare ai giovani – ha concluso Fioroni - le competenze indispensabili per potersi inserire in maniera proficua nel mondo del lavoro e far si che i poveri di competenze di oggi non siano i poveri della vita di domani. Ne va del futuro del nostro Paese�?.

Scuola: le attività per il recupero debiti previste dal Ministero

Tuesday, 6/11/2007

Le attività di recupero dei debiti devono prevedere interventi di durata non inferiore a 15 ore. In aggiunta a questi si potrà utilizzare anche la quota del 20% delle ore riservate all’autonomia delle scuole; è prevista la “sospensione�? del giudizio per chi allo scrutinio finale di giugno riporti insufficienze e la formulazione del giudizio finale dopo il superamento delle verifiche disposte dal Consiglio di classe entro l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo: questi alcuni degli aspetti contenuti nell’Ordinanza Ministeriale, che il Ministro della Pubblica Istruzione Giuseppe Fioroni ha firmato, sentite anche le associazioni studentesche, dando attuazione alle disposizioni del decreto sulle attività di recupero scolastico.

Ecco in sintesi i punti principali:

Attività di recupero: sono parte integrante del lavoro scolastico, sono programmate dai consigli di classe.

Tempi e modalità: le attività si realizzano durante tutto l’anno e le scuole hanno l’obbligo di attivare corsi di recupero individuando le materie in cui gli studenti sono più carenti. Gli studenti sono tenuti alla frequenza a meno che le famiglie intendano non avvalersene e in questo caso dovranno comunicarlo formalmente e per iscritto alla scuola.
Sia che ci si avvalga o no dei corsi gli studenti hanno l’obbligo di sottoporsi alle verifiche organizzate dal Consiglio di classe che mantiene comunque la titolarità del processo valutativo: individuare carenze, obiettivi di recupero e certificazione del superamento. Al termine delle attività si effettueranno, dunque, le verifiche e le famiglie verranno avvisate dei risultati.

Per chi volesse optare per lo “studio individuale�? è prevista l’attivazione di uno “sportello�? di consulenza e assistenza che verrà affidato a uno o più docenti: toccherà al consiglio di classe individuare gli insegnanti e le modalità.

Le scuole potranno scegliere per il recupero anche modalità diverse e più innovative, utilizzando docenti della scuola o anche soggetti esterni esclusi gli “enti profit�?.

Scrutinio finale: per chi, anche allo scrutinio finale, riportasse insufficienze, il Consiglio di classe valuterà la possibilità di un ultimo appello e nell’albo dell’istituto verrà riportata l’indicazione “sospensione del giudizio�?. Si predisporranno altri corsi e attività da realizzare nel corso dell’estate.
Le verifiche finali, che si dovranno svolgere entro l’inizio delle lezioni dell’anno scolastico successivo, dovranno tener conto dei risultati conseguiti anche nelle altre fasi del percorso di recupero.
Il consiglio di classe, quindi, delibera l’integrazione dello Scrutinio finale, sulla base di una valutazione complessiva dello studente, che si risolverà in ammissione o non ammissione alla classe successiva.

Le attività di recupero prevedono interventi di durata non inferiore alle 15 ore ciascuno. In aggiunta si potrà utilizzare anche la quota del 20% del monte ore riservato all’autonomia scolastica.

Risorse: per i corsi di recupero sono stati stanziati, in questa prima fase, 210 milioni di euro. I docenti percepiranno un compenso di 50 euro lordi l’ora come previsto dal contratto

 
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