Mostre

Garibaldi: manifestazioni per il bicentenario della nascita

Thursday, 4/10/2007

In occasione del bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi proseguono in tutta Italia le celebrazioni.

A Roma, presso Palazzo Salviati, il 10 ottobre 2007 si terrà il convegno “Garibaldi. L’uomo, il condottiero, il generale�?, organizzato dalla Commissione Italiana Storia Militare del Ministero della Difesa, dallo Stato Maggiore della Difesa e dal Comitato Nazionale per le celebrazioni del Bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi. La figura di Garibaldi come militare è stata di per sé già studiata ma questo vale anche per altri aspetti nel ruolo politico che l’Eroe dei Due Mondi ha espletato nella storia italiana,europea e mondiale nel corso del secolo XIX. Un secolo che vede - a fronte del “sistema�? internazionale nato dal Congresso di Vienna del 1815 (Santa Alleanza, Restaurazione ecc) - la crescita tumultuosa della presa di coscienza della identità nazionale e dunque la lunga lotta che le “nazionalità senza storia�? - secondo la felice definizione del grande storico Bauer - ingaggiano per ottenere la possibilità di costruire un proprio Stato nazionale, sovrano, libero e indipendente. La massima elaborazione di pensiero e la conseguente azione pratica si sviluppa proprio in Italia dove a fronte di un sistema di piccoli Stati (funzionali alla politica di alcune grandi potenze: Francia, Austria, Spagna) il Risorgimento propone invece l’unificazione della Penisola e lo Stato nazionale. Un processo complesso per la simultanea presenza di interessi diversi, per la presenza dello Stato Pontificio espressione del potere temporale di Papi, per la collocazione geo-strategica della penisola italiana nel Mediterraneo. Il processo risorgimentale è alimentato da vaste schiere di pensatori e di uomini d’azione i quali, spesso, divergono sulla forma istituzionale del futuro Stato - confederale per Gioberti, repubblicano per Mazzini e Garibaldi, monarchico per Cavour - ma uniti tutti profondamente dall’idea della necessità di superare le divergenze sulle forme dello Stato pur di raggiungere l’obiettivo fondamentale che è quello dell’Unità e dell’Indipendenza. Quando il Piemonte di Cavour si propone come asse portante di questo processo le divergenze vengono appunto superate e si lavora - non senza difficoltà - per il raggiungimento dell’indipendenza nazionale cercando anche di risvegliare le coscienze e allargare il consenso interno e internazionale. Ecco dunque che una delle figure centrali diviene il generale Garibaldi, uomo di larghe esperienze - cittadino del mondo… si potrebbe dire per la sua presenza là dove si combatte per la libertà, rivoluzionario, condottiero e “trascinatore�? di uomini, stratega ma anche guerrigliero. E’ proprio sulle “caratteristiche�? militari del generale Garibaldi che il Convegno intende riflettere rendendo conto della storiografia già esistente ma indicando anche alcune linee interpretative delle complesse vicende di un secolo certamente tra i più fecondi per lo sviluppo dello Stato nazionale sotto posto attualmente ad una profonda revisione di compiti e obiettivi per lo sviluppo e la crescita del concetto di Unione Europea .

Dal 20 settembre al 12 ottobre, L’Eroe dei due mondi vola a New York

I cimeli garibaldini dell’ex presidente del Senato Giovanni Spadolini volano negli Stati Uniti. E’ l’Istituto Italiano di Cultura di New York ad accogliere per primo, dal 20 settembre al 12 ottobre, la mostra itinerante dedicata a “Giuseppe Garibaldi fra Storia e Mito”, realizzata a cura del Comitato nazionale per il bicentenario della nascita di Garibaldi, in occasione del bicentenario della nascita dell’Eroe dei Due Mondi (1807-2007) a cura della Direzione Generale per la promozione e la cooperazione culturale del Ministero degli Affari Esteri, in collaborazione con la Fondazione Spadolini Nuova Antologia e la Fondazione di studi storici Filippo Turati di Firenze. Dopo l’esposizione fiorentina, tenutasi a Palazzo Pitti fra maggio e luglio scorso, settantacinque pezzi, fra i piu’ significativi della ‘’collezione garibaldina'’ di Giovanni Spadolini, integrati da opere di varia provenienza, raggiungeranno Istituti Italiani di Cultura e musei dei vari continenti. A New York seguiranno San Francisco e altre citta’ dell’America del Nord, per passare poi agli Stati del Sud America, ove la figura dell’”eroe dei due mondi” è particolarmente popolare. Nel corso del 2008 l’esposizione rientrera’ in Europa. La mostra e’ accompagnata da un opuscolo illustrato, in lingua italiana e inglese, realizzato dallo stesso Ministero. Dipinti, disegni, stampe, oggetti, autografi, medaglie e documenti d’epoca che evocano gli aspetti internazionali delle imprese del Generale e ne offrono un’esauriente ricostruzione storico artistica dell’epopea e del mito.

9 settembre/30 ottobre 2007 - Firenze
Palazzo Cerretani
“La camicia dei Mille:
Opere d’arte per Garibaldi
nel bicentenario della nascita”
14 ottobre - Mantova
Palazzo Te, fino al 13 gennaio 2008: Mostra “La nazione dipinta. Storia di una famiglia tra Mazzini e Garibaldi”

14 ottobre - Mantova
Museo della Città di Palazzo San Sebastiano, fino al 13 gennaio 2008: Esposizione “I leoni di Garibaldi. Garibaldi e i garibaldini delle terre mantovane nelle Collezioni Civiche”

25 ottobre - Adria
Fondazione Franceschetti Di Cola: mostra “Il mito di Garibaldi”

31 ottobre – Roma
Inaugurazione della mostra “L’Italia di Garibaldi�? alla Gipsoteca del Vittoriano, in collaborazione con l’Istituto per la storia del Risorgimento Italiano, presieduto dal Prof. Giuseppe Talamo

24/27 Ottobre - Napoli
Convegno internazionale di studi su Giuseppe Garibaldi, organizzazione scientifica 
curata dal Prof. Alfonso Scirocco   

17 novembre 2007 / 2 marzo 2008 - Genova
Mostra “Garibaldi. Il Mito”
Nel bicentenario della nascita di Giuseppe Garibaldi, Genova celebra il famoso eroe con una serie di iniziative espositive e non solo. Il mito e la suggestione dell’epopea garibaldina sono celebrati e ricostruiti attraverso cinque mostre: “Da Lega a Guttuso”, Palazzo Ducale - Appartamento del Doge 17.11.2007 - 02.03.2008; “Da Rodin a D’Annunzio: un Monumento ai Mille per Quarto”, Galleria d’Arte Moderna 17.11.2007 - 02.03.2008; “Manifesti e Propaganda”, Wolfsoniana 17.11.2007 - 02.03.2008; “Genova garibaldina” Museo del Risorgimento 01.12.2007 - 02.03.2008; “Il monumento equestre di Augusto Rivalta” Museo dell’Accademia Ligustica di Belle Arti 17.11.2007 - 02.03.2008 Per quest’unica occasione, viene presentato uno spettacolare complesso di opere, dalla grande pittura storica e di genere dell’Ottocento a quella michelangiolesca in chiave simbolista, dalla scultura all’iconografia di propaganda. Temi e immagini che hanno attraversato le culture politiche tra ‘800 e ‘900, utilizzati in forma di amplificatori mediatici, perché il mito di Garibaldi c’era ed era profondamente radicato nella gente comune.
Dicembre – Montevideo
Convegno internazionale di studi su Giuseppe Garibaldi

Tra le altre iniziative un Concorso Nazionale per le scuole primarie e secondarie sulla figura di Garibaldi, bandito dal Ministero della Pubblica Istruzione. Mille studenti vincitori parteciperanno alla “Crociera dei Mille�? da Quarto a Marsala
La promozione da parte del Ministero degli Affari Esteri del 2007 come anno garibaldino presso gli Istituti di cultura italiani all’estero

La pubblicazione di un Dizionario storico–letterario–filosofico delle principali interpretazioni di Garibaldi dal 1850 ad oggi

Milano: Deutsche Bank apre al pubblico e ai bambini la Collezione d’Arte Contemporanea

Wednesday, 3/10/2007

DB Collection Italy, la sezione italiana di Deutsche Bank Art Collection inaugurata lo scorso 21 marzo, aprira’ per la prima volta al pubblico sabato 6 ottobre 2007 in occasione della 6° edizione della manifestazione “Invito a Palazzo” dell’ABI.

La sede di Milano Bicocca (Piazza del Calendario, 3) sarà aperta sabato dalle 10 alle 19 per quanti, collaboratori della banca, appassionati d’arte, turisti, famiglie o semplici curiosi, vorranno ammirare le opere (più di 200) di artisti contemporanei esposti negli uffici della banca secondo il nuovo concetto di “Art at work”: l’arte che vive nei luoghi di lavoro.
Un’attenzione particolare sara’ dedicata ai bambini che potrenno accompagnare i “grandi” alla mostra e restare nei locali piacevolmente intrattenuti da animatori e artisti con laboratori e giochi creativi: dal laboratorio “Scorci di citta’” che insegnera’ ai bambini a realizzare quadri e vedute di Milano, ai corner dedicati al “Truccabimbi” e alle sculture create con i palloncini, fino all’intramontabile “Teatro dei burattini”.

Dopo l’evento del 6 ottobre, Deutsche Bank inaugurera’ il programma di aperture periodiche e visite guidate a DB Collection Italy, pensate per far conoscere al grande pubblico il patrimonio artistico della banca e le piu’ recenti novita’ e tendenze dell’arte contemporanea italiana e internazionale.
  A partire dal mese di novembre fino a maggio 2008 la Collezione sara’ aperta al pubblico una volta al mese. 

Una mostra per raccogliere fondi a favore dei bambini dell’Uganda

Tuesday, 2/10/2007

Trenta artisti  hanno donato le proprie opere per la quinta edizione di “Arte contemporanea per i rifugiati”, iniziativa dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR), in collaborazione con il comune di Roma. Tra i nomi: Carla Accardi, Maurizio Cattelan, Afro, Igor Mitoraj, Mimmo Paladino, Piero Pizzi Cannella, Arnaldo Pomodoro, Mimmo Rotella.

LA MOSTRA A ROMA

“Istruzione: un futuro di speranza” : è il titolo della mostra finalizzata alla raccolta di fondi per gli oltre 20mila bambini sudanesi e ugandesi costretti a fuggire dalle proprie case. Le opere degli artisti sarranno esposte fino al 4 novembre, a Palazzo Caffarelli, presso i Musei Capitolini.

L’ASTA A MILANO

L’iniziativa, curata da Claudio Strinati, soprintendente per il Polo Museale Romano, culminera’ nell’asta battuta da Christie’s presso Palazzo Clerici a Milano, il prossimo 27 novembre, con il fine di raccogliere la somma di oltre mezzo milione di euro necessaria per finanziare il progetto i cui beneficiari saranno 20.257 bambini ugandesi e sudanesi che vivono nei due campi profughi piu’ disagiati dell’Uganda, nei distretti regionali di Arua e Yumbe. Il progetto prevede la realizzazione di otto scuole elementari, l’acquisto di 4mila banchi, il versamento di incentivi a sostegno di 200 insegnanti locali e il finanziamento della formazione di 60 docenti.

Sarzana Festival della Mente dal 31 agosto al 2 settembre 2007

Thursday, 30/8/2007

Alla ricerca di nuovi temi e nuovi modi per esplorare la creatività

E’ il titolo del festival europeo dedicato ai processi creativi - giunto alla sua quarta edizione - che ha scelto di esplorare la creatività nel suo complesso e in particolar modo i percorsi e i processi creativi, il modo in cui nascono le idee.

Il programma della quarta edizione prevede 48 appuntamenti tra conferenze, workshop, spettacoli, performance, letture e laboratori per bambini e ragazzi.
Ospiti del festival, una sessantina tra relatori scienziati, scrittori, filosofi, artisti, poeti, attori, intellettuali italiani e stranieri chiamati a prendere per mano il pubblico e accompagnarlo sui sentieri più vari che percorrono la creatività.
 
Tra le novità di quest’anno la sezione approfonditaMente, una serie di incontri-lezioni-laboratori a numero chiuso, della durata di circa mezza giornata ciascuno. Alla base di questo progetto, il gioco di rimandi tra teoria, concetti, progettualità e realizzazione: un esperimento su un piano decisamente differente dalle lezioni accademiche così come dai corsi centrati sulle nozioni pratiche.
ApprofonditaMente è in controtendenza rispetto al panorama degli eventi culturali italiani nell’offrire incontri di vero approfondimento sui temi della fotografia, scrittura, design, botanica, cinema, filosofia, fumetto.

Programma 2007
Apertura con Massimo Caleo, Sindaco di Sarzana
Matteo Melley, Presidente della Fondazione Carispe
Raffaele Cardone e Giulia Cogoli, Ideatori e Direttori del Festival della Mente1
venerdì 31 agosto ore 17.30_ piazza d’armi Fortezza Firmafede gratuito
Gustavo Pietropolli Charmet
La mente adolescente che crea e distrugge
Il primo grande ostacolo che deve risolvere un ragazzo è quello di separarsi dagli oggetti più cari e abbandonare la rappresentazione infantile che ha di sé stesso. In queste circostanze può venire in soccorso della mente adolescente un processo di splendente creatività, che dà vita a nuovi ed impensati oggetti, spalanca nuovi canali espressivi. I processi cognitivi sono così indirizzati verso la speranza che esista un futuro in cui si realizzerà il progetto e il valore segreto che lo porterà verso l’età adulta.
Gustavo Pietropolli Charmet, specializzato in psichiatria, psicoterapeuta di formazione psicoanalitica è stato primario di servizi psichiatrici, docente di Psicologia Dinamica alla Univ. Bicocca-Milano, direttore della Scuola di Specializzazione in psicologia del Ciclo di Vita dell’Università di Milano. È presidente dell’Istituto Minotauro, del CAF, del Comitato Scientifico dell’Ass. L’amico Charly, direttore del Crisis Center di Milano. Ha pubblicato: Ragazzi sregolati (2001); Crisis center (2003); Manuale di psicologia dell’adolescenza: compiti e conflitti (con A. Maggiolini, 2004); per F. Angeli; Non è colpa delle mamme (Mondadori, 2006).
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venerdì 31 agosto ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Giuliano Montaldo
Fra letteratura e cinema
Nel percorso creativo di Giuliano Montaldo c’è sempre stato un fortissimo legame tra cinema e letteratura, come dimostrano alcuni dei suoi film più celebri: Tempo di uccidere, tratto dall’omonimo libro di Ennio Flaiano, o Gli occhiali d’oro da Giorgio Bassani, per arrivare a San Pietroburgo, dedicato alla vita di Dostojevskij, il suo nuovo film in uscita in autunno e del quale parlerà in anteprima. Anche quest’ultimo film è percorso da una forte avversione per l’intolleranza, un tema che attraversa tutta la sua opera, a partire da L’Agnese va a morire. Nel racconto di un grande regista, l’incontro tra creatività letteraria e cinematografica.
Giuliano Montaldo, nato a Genova nel 1930, inizia la sua carriera cinematografica con Gillo Pontecorvo collaborando a La lunga strada azzurra, Kapò e La battaglia di Algeri. Debutta alla regia con Tiro al piccione (1960); seguono Una bella grinta (1965), vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Berlino, Ad ogni costo (1967) e Gli Intoccabili (1969). Con Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1974), Montaldo raggiunge un grande successo di pubblico e di critica. Seguiranno L’Agnese va a morire (1977), Circuito chiuso (1978) e Il giocattolo (1979). Nel 1980 dirige lo sceneggiato Marco Polo, venduto in 76 nazioni e vincitore del Premio Emmy. Negli anni 80 inizia la sua attività di regista di opere liriche. Il ritorno al cinema è nel 1985 con Il giorno prima, Gli occhiali d’oro (1987), premiato al Festival del Cinema di Venezia e Tempo di uccidere (1989).
È stato Presidente di Rai Cinema. Quest’anno ha ricevuto il David di Donatello alla carriera.
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venerdì 31 agosto ore 19.00_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Tomaso A. Poggio
Neuroscienza e intelligenza artificiale
Uno dei maggiori problemi della scienza odierna è quello di comprendere come funziona il nostro cervello. In particolare, le nostre abilità visive sono strabilianti e ancora lontane dall’essere imitate con i computer, quindi la corteccia visiva può essere considerata un buon sostituto del resto della corteccia e anche dell’intelligenza stessa. Modelli computazionali, plausibili dal punto di vista neurale, stanno iniziando a fornire nuove e straordinarie informazioni sul problema chiave, ovvero su come funziona il nostro cervello e su come realizzare macchine intelligenti. Forse non sono lontani i tempi in cui l’intelligenza artificiale imparerà dalla neuroscienza.
Tomaso A. Poggio insegna al Department of Brain and Cognitive Sciences; codirettore del Center for Biological and Computational Learning, membro del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del MIT. È autore di oltre 400 saggi sulla teoria dell’apprendimento, dei sistemi non-lineari, della neuroscienza computazionale, è membro del Neuroscience Research Program dell’American Academy of Arts and Sciences. Ha ricevuto numerose onorificenze quali: Otto-Hahn-Medaille Award della Max-Planck-Society, il Max Planck Research Award dalla Alexander von Humboldt Foundation, il MIT 50K Entrepreneurship Competition Award, la Laurea Honoris Causa in Ingegneria dall’Università di Pavia e il Gabor Award 2003. Attualmente si occupa di matematica e delle applicazioni delle nuove tecniche di apprendimento alla computer vision o visione artificiale, di bioinformatica, di computer graphic.
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venerdì 31 agosto ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
L’immigrazione
Finché i Romani seppero gestire la sfida dell’immigrazione i barbari furono una risorsa per l’impero, assai più che una minaccia. L’ideologia ufficiale insisteva che tutti i popoli dovessero avere la possibilità di conoscere “la felicità romana�?. In questa prima lettura si presentano, fra l’altro, le orazioni di Temistio, grande retore e influente politico nella Costantinopoli del IV secolo, in cui si scopre che i Romani avevano una coscienza ecologica e che i barbari andavano protetti dal rischio dell’estinzione, soprattutto perché una volta promossi a cittadini romani, anche loro pagavano le tasse.
Alessandro Barbero è nato nel 1959, laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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venerdì 31 agosto ore 21.00_teatro degli Impavidi euro 4,00
Ubaldo Pantani
Aspettando Viskovitz. Storie di animali e non solo…
Uno scarafaggio delinquente che non riesce a conquistare la sua amata nonostante una fortuna in sterco accumulata illegalmente, un maiale ballerino che diventa famoso, si perde negli agi e nel lusso materiale e non riesce a essere porco come la madre sognava per lui, un cane ex agente delle forze speciali dedito all’ascetismo buddista che non riesce ad uscire dal giro della droga, uno squalo che vorrebbe la pace degli oceani ma per sopravvivere deve mangiare i suoi amici. Questi animali sono Viskovitz: nelle sue metamorfosi ritroviamo le debolezze, le passioni e i desideri della natura umana. Un assaggio del nuovo spettacolo teatrale - tratto dal libro di grandissimo successo di Alessandro Boffa: Sei una bestia Viskovitz - che sarà pronto per l’autunno.
Ubaldo Pantani, eclettico attore di teatro, cabaret, comico televisivo, inizia come allievo di Albertazzi al Laboratorio d’Arti Sceniche di Volterra. Ha interpretato ruoli drammatici con la Compagnia Teatrale del Fiume di Pisa. Ha esordito come comico nel 1997 su RaiDue nei programmi Convenscion2001, SuperConvenscion e Convenscion a colori di G. Paolini. Nel 2003 fa parte del cast fisso di Ciro presenta Visitors (Italia Uno), arruolato da Paola Cortellesi per il suo show Nessundorma (RaiDue), poi in Mai dire Grande Fratello & figli della Gialappa’s band, e Mai dire Lunedì, sempre con la Gialappa’s band, dove interpreta il ruolo di Lapo Elkann. Dal 2005 collabora con la Clara Schumann - Teatro di Collesalvetti, alla direzione e al cordinamento artistico della programmazione e curando gli allestimenti di versioni semi sceniche di celebri opere liriche (Tosca, Turandot, La Bohème).
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venerdì 31 agosto ore 21.30_piazza d’armi Fortezza Firmafede  euro 3,00
Francesco Guccini con Marco Santagata
Burattinaio di parole
Creatività e linguaggio sono alla base di come si dà forma al testo di una canzone, come si scrive un romanzo, un saggio o una poesia. Perché le parole hanno un significato preciso e al tempo stesso ambivalente, mostrano le proprie radici linguistiche ed etimologiche, la loro trasformazione attraverso i secoli, l’attraversamento di lingue straniere, la propria identità dialettale. Per Guccini e Santagata le parole sono una vera passione, la molla per ricerche, interpretazioni, innovazioni linguistiche anche audaci, dalle quali nascono sorprese, curiosità, particolari nascosti: per fare in modo che il linguaggio, in qualsiasi contesto, esprima tutta la sua forza.
Francesco Guccini ha raccontato il suo mondo in oltre quarant’anni di canzoni che hanno segnato la storia musicale, e in numerosi romanzi capaci di spaziare dall’autobiografia al noir. Tra i suoi titoli ricordiamo: Croniche epafaniche (Feltrinelli, 1990); Vacca d’un cane (Feltrinelli, 1993); La legge del bar e altre comiche (Mondadori, 2005). Con Loriano Machiavelli: Lo spirito e altri briganti (Mondadori, 2003); Tango e gli altri. Romanzo di una raffica, anzi tre (Mondadori, 2007).
Marco Santagata ha insegnato letteratura italiana e filologia in numerose università italiane e straniere (Sorbonne, Ginevra, Nancy, Harvard) ed è attualmente direttore del Dipartimento di Studi di Italianistica dell’Università di Pisa. Oltre a numerose pubblicazioni scientifiche, tra i suoi romanzi ricordiamo: Papà non era comunista (Guanda, 1996); Il Maestro dei santi pallidi (Guanda, 2003) e L’amore in sé (Guanda, 2006).
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venerdì 31 agosto ore 23.15_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il padre della relatività
Il nome di Einstein è legato alla relatività, di cui egli formulò la versione speciale nel 1905, e la versione generale nel 1915. In questa prima lettura affrontiamo alcune delle pagine divulgative da lui scritte sull’argomento, toccando in particolare aspetti sorprendenti della teoria, come il famoso paradosso dei gemelli, e altrettanto sorprendenti applicazioni, come il modello cosmologico del 1917, che fornì la prima immagine scientifica dell’intero universo.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
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sabato 1 settembre ore 10.00_cinema Italia euro 7,00
Laura Bosio         approfonditaMente
In attesa dell’ispirazione. Viaggio intorno e dentro la scrittura 
Una conversazione intorno e dentro la scrittura, senza una vera sistematicità. Metodo forse poco scientifico, ma forse adatto a una materia così difficile da afferrare. La differenza tra “parola parlata�? e “parola scritta�?, dove ragionare sul perché non si deve scrivere come si parla e ancora meno parlare come si scrive. Scrivere per sé e scrivere per gli altri, o meglio per quel sé che converge con gli altri. Scrivere qualcosa di nuovo: è possibile? I segreti (e i pericoli) dell’ispirazione. I richiami (e le tentazioni) della memoria. La ricreazione del passato e del presente. Il progetto e le sue trappole. E, insieme, il gioco degli aforismi. (Durata 3 ore circa)
Laura Bosio, nata a Vercelli, vive e lavora a Milano come consulente editoriale. È autrice dei romanzi I dimenticati (Feltrinelli 1993, Premio Bagutta Opera prima), Annunciazione (Mondadori 1997, Premio Moravia), Le ali ai piedi (Mondadori 2002, Premio Selezione Rapallo Donna); La ricerca dell’impossibile (Leonardo-Oscar Mondadori 1999) e Teresina. Storie di un’anima (Mondadori 2004), dedicati all’esperienza mistica, filosofica e spirituale delle donne nella letteratura; Le stagioni dell’acqua (Longanesi, 2007), finalista al Premio Strega. Nel 1997 ha collaborato al soggetto e alla sceneggiatura del film di Silvio Soldini Le acrobate. È docente di Tecniche della scrittura presso il Master in Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano.
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sabato 1 settembre ore 10.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Giorgio Vigna approfonditaMente
Oggetti per il corpo e per lo spazio. Viaggio intorno e dentro il design
Una conversazione, anche per immagini e oggetti, che si snoda intorno a forme e materiali capaci di mettere in risonanza la forza immaginativa con gli elementi della natura nei suoi aspetti primari e primordiali. Avventure geologiche di terra e d’acqua, di fuoco e di vento costituiscono il fulcro del lavoro di Giorgio Vigna, in cui si combinano naturale e artificiale, povero e prezioso, elementi del senso comune e fantasticherie ardite. Perchè il suo lavoro è arte, è design, è gioiello, è natura, ma specialmente è libertà
di immaginare forme nuove e allo stesso tempo antichissime.  (Durata 3 ore circa)
Artista e designer, Giorgio Vigna è autore di sculture, gioielli, oggetti per il corpo e per lo spazio, dotati anche di valore d’uso. Ha ideato gioielli per opere, film, spettacoli e collezioni per stilisti. Collabora con Venini progettando vasi, gioielli, lampade e sculture in vetro. Nel 2007 l’azienda finlandese Iittala lancia
su scala internazionale la collezione di uccelli di vetro “Birds by Vigna�?. Per Salviati progetta nel 2006 una collezione di gioielli in vetro, nel 2005 oggetti in argento per Gabriele De Vecchi. Tiene conferenze e workshop per la Facoltà di Design del Politecnico, IED, Domus Academy e NABA di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei, mostre e collezioni internazionali fra cui: Designmuseo di Helsinki (2007), Museo Pecci di Prato, Museo Correr di Venezia (2003), Miaao di Torino. Moleskine ha recentemente pubblicato il catalogo della sua ultima mostra a Helsinki.
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sabato 1 settembre ore 10.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Anna Oliverio Ferraris
La creatività e il doppio volto della paura
Creatività e paura sembrano collocarsi su opposti fronti. Il pensiero creativo è avventuroso, indipendente, esplorativo. La paura cerca conforto nel conformismo e nel consenso. La creatività potenzia il pensiero. La paura può paralizzarlo. Queste due forze sono già visibili nei primi mesi di vita: i neonati sono molto curiosi, affascinati dalle novità ma anche intimoriti da ciò che non conoscono. In seguito c’è chi rinuncia alle avventure intellettuali per non correre il rischio di essere solo e diverso e chi invece trova la forza morale per affrontare le dissonanze. La paura può però essere anche un incentivo alla creatività e, di fronte alle minacce, accelerare i processi del pensiero alla ricerca di una soluzione.
Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, è nata a Biella e ha studiato a Milano e a Torino. Trasferitasi a Roma nel 1970 è prof. ordinario di Psicologia dello sviluppo all’Università La Sapienza di Roma dal 1980. È autrice di saggi divulgativi, articoli scientifici e testi scolatici in cui affronta i temi dello sviluppo normale e patologico, dell’educazione, della famiglia, della scuola, delle emozioni della comunicazione e del rapporto con i media. È stata membro della Consulta Qualità della Rai e del Comitato Nazionale per la Bioetica. Collabora con Mente e Cervello, Psicologia Contemporanea, La scuola dell’infanzia, Prometeo. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: La forza d’animo (Rizzoli, 2003); TV per un figlio (Laterza, 2004); con Alberto Oliverio Le età della mente (Rizzoli, 2004); Psicologia della paura (Bollati Boringhieri, 2007); Piccoli bulli crescono (Rizzoli, 2007).
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sabato 1 settembre ore 11.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Ruggero Pierantoni
Il volto: un’interfaccia tra ambiente, mente e tecnologie
La rappresentazione del volto umano è il risultato dei molti punti di incontro tra tecnologie rappresentative, sistemi di credenze, codici comunicativi e molto altro. La ulteriori complicazioni della somiglianza fisiognomica tra un’immagine umana e una precisa persona, o personalità reale e storica, introduce ulteriori pezzi al mosaico mentalistico. Sulla base di numerosi esempi di rappresentazione del volto umano, si tenta di dipanare questa complicata matassa. A chiusura, lo stato dell’arte sui processi informatici che sono, al momento, alla base del riconoscimento, della trasmissione e dell’analisi del volto umano.
Ruggero Pierantoni, 1934, studioso della percezione acustica e visiva, si occupa di neuroscienze e di problemi cognitivi. Ha lavorato per il CNR, ha insegnato e partecipato a programmi di ricerca in Germania, USA, Canada. È Visiting Professor alla School of Architecture, Carleton University, Ottawa.
Ha insegnato al Politecnico di Milano Bovisa, e all’Accademia di Belle Arti di Urbino. È stato assessore alla cultura al Comune di Genova da l997 al 2002. Ha pubblicato: L’occhio e l’idea. Fisiologia e storia della visione (1981); Forma fluens (1986); Monologo sulle stelle: forme della luce dalle origini alle fini dei mondi antichi (1994) per Bollati Boringhieri; La trottola
di Prometeo. Introduzione alla percezione acustica e visiva (Laterza, 1996), Verità a bassissima definizione. Critica e percezione del quotidiano (Einaudi, 1998); Vortici, atomi e sirene. Immagini e forme del pensiero esatto (Electa Mondadori, 2003). Il suo nuovo libro, Uno scherzo fulmineo, è in uscita per i tipi di Rosellina Archinto Editore.
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sabato 1 settembre ore 11.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Oliviero Toscani
La creatività è una conseguenza, non una scelta
Oliviero Toscani racconta un percorso professionale unico per qualità e caratteristiche. Le sue immagini, le campagne pubblicitarie, i brand hanno attraversato il pianeta e sono le sue attività più note e riconoscibili. Dietro a questo successo c’è un pensiero preciso, un modo di fare, un originale sguardo sul mondo anche nelle numerose attività editoriali (libri, tv), nella realizzazione di film e mostre, nell’invenzione di Fabrica, il centro internazionale per la ricerca sulla comunicazione.
Oliviero Toscani è la forza creativa dietro i più famosi giornali e marchi del mondo (Esprit, Chanel, Fiorucci, Prenatal). Come fotografo collabora con Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, Stern ecc. Dal 1982 al 2000 ha fatto della United Colors of Benetton una delle marche più conosciute al mondo. Nel 1993, ha inventato Fabrica, che ha prodotto progetti editoriali, libri, programmi televisivi, mostre, esposizioni e film per United Nations, UNCRH, La Repubblica, Arte, MTV, RAI, Mediaset. Ha esposto alla Biennale di Venezia e in decine di mostre e musei d’arte moderna. Ha vinto quattro Leoni d’Oro al Festival di Cannes, il Gran Premio dell’UNESCO, due volte il Gran Premio d’Affichage, e numerosi premi degli Art Directors Club. Tra i suoi libri: Non sono obiettivo (Feltrinelli, 2001) e Sant’Anna di Stazzema. 12 agosto 1944. I bambini ricordano (Feltrinelli, 2003).
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sabato 1 settembre ore 14.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
David Le Breton
Nell’antropologia dei sensi
Non c’è nessuna rottura fra la carne viva dell’uomo e la carne viva del mondo, ma una continuità sensoriale di ogni istante. L’individuo prende coscienza di sé solo attraverso il sentire: avverte la propria esistenza grazie alle risonanze sensoriali e percettive che lo attraversano incessantemente. Le nostre percezioni sensoriali, intrecciate a significati, disegnano i limiti fluttuanti dell’ambiente in cui viviamo, ne dicono l’estensione e il sapore. La percezione non è coincidenza con le cose, bensì interpretazione. Ogni uomo cammina in un universo sensoriale legato a ciò che la sua storia personale ha fatto della sua educazione.
David Le Breton è professore di sociologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo, membro dell’Institut Universitaire de France e autore di numerosi saggi sull’antropologia del corpo. Tra le sue numerose opere non ancora tradotte o in corso di traduzione segnaliamo: Corps et sociétés. Essai de sociologie et d’anthropologie du corps (1985, fuori catalogo); Anthropologie du corps et modernité (PUF, 1990, 2003); La sociologie du corps (PUF, 1992); L’Adieu au corps (Métailié, 1999). In italiano sono stati tradotti: Passione del rischio (Edizioni Abele, 1995); Il mondo a piedi. Elogio della marcia (Feltrinelli, 2001); La pelle e la traccia. Sulle ferite del sé (Meltemi, 2004).
Il sapore del mondo. Un’antropologia dei sensi  è appena stato tradotto in occasione di questa edizione del Festival della Mente per i tipi di Raffaello Cortina.
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sabato 1 settembre ore 15.00_cinema Italia euro 7,00
Carlo Mazzacurati         approfonditaMente
Creare, inventare, trovare. Viaggio intorno e dentro un film
Il racconto, anche per immagini, di come nasce un film, dall’idea iniziale alle riprese, dal rapporto con gli attori alla troupe, dal set al montaggio, per capire tutte le fasi creative e non di uno dei più complessi e affascinanti processi artistici. Carlo Mazzacurati ci spiega la genesi e la realizzazione di un film attraverso la testimonianza e le immagini inedite, anche del back stage, del suo nuovo film La giusta distanza, che sarà nelle sale in autunno.  (Durata 3 ore circa)
Carlo Mazzacurati, nato a Padova nel 1956, dirige per la prima volta nel 1979 in 16 mm, Vagabondi. Il suo Primo film, Notte Italiana (1987, prodotto dalla Sacher Film), vince il Nastro d’Argento e il Ciak d’oro. Due anni dopo Il prete bello vince il primo premio al Festival di Annecy. Nel 1992 Un’altra vita , viene presentato al Festival di Venezia. Il film successivo, Il toro, è premiato a Venezia con il Leone d’argento e la coppa Volpi al miglior attore non protagonista (Roberto Citran). Nel 1996, sempre a Venezia, presenta in concorso, Vesna va veloce. Due anni dopo allestisce Conversazione senza testimoni. Nel 1999, con Marco Paolini, lavora a Ritratti, dialoghi con Andrea Zanzotto, Mario Rigoni Stern e Luigi Meneghello. Seguono La lingua del Santo (2000), A cavallo della tigre (2002) e L’amore ritrovato (2004). In autunno uscirà La giusta distanza, il suo nuovo film.
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sabato 1 settembre ore 15.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Giuseppe Barbera         approfonditaMente
Perché abbracciare gli alberi. Viaggio intorno e dentro la botanica
La storia degli alberi si intreccia con la storia dell’uomo, delle culture, delle religioni, delle arti, perchè da quasi due milioni di anni l’uomo ha cercato di interagire con la creatività della natura, superando i limiti del bisogno vitale. Quanta gratitudine dobbiamo agli alberi e a quante cose ci servono? A produrre frutti, legno, energia, ombra, sicurezza, a rallentare i temibili cambiamenti climatici sottraendo l’anidride carbonica all’atmosfera. Producono anche bellezza, e la filosofia non è nata all’ombra degli alberi? Quanta letteratura e pittura hanno gli alberi come protagonisti. Come e perchè la creatività umana si confronta e si intreccia con quella della natura.  (Durata 3 ore circa)
Giuseppe Barbera è professore di Colture Arboree all’Università di Palermo. Si occupa di alberi, sistemi produttivi e paesaggi agrari tradizionali del Mediterraneo. Ha svolto ricerche sul cappero, limone, mandorlo e ficodindia. Si è occupato di agroecologia, ha studiato i paesaggi agrari di Pantelleria, della Conca d’oro, dell’Etna e della Valle dei Templi, inoltre fa ricerca sui giardini islamici siciliani. Tra i suoi libri: L’Orto di Pomona (L’Epos, 2000); Ficodindia (con Paolo Inglese, L’Epos, 2001); Der Sizilianische Garten in Sanssouci, un giardino siciliano in Germania (con Michele Buffa; Eidos, 2003), Tuttifrutti (Mondadori, 2007), che ha vinto il premio Grinzane Cavour, Giardini Hanbury per la sezione riservata a “testi di narrativa o di creatività nei quali prevalga in modo determinante il sentimento dell’ambiente e della natura�?. Nella Valle dei Templi di Agrigento ha creato il “Museo Vivente del Mandorlo�? e per il FAI ha curato il recupero del giardino della Kolymbetra.
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sabato 1 settembre ore 15.00_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Mario Botta
Architettura e territorio. Due forme d’espressione del proprio tempo
Il rapporto esistente tra architettura e territorio attraverso i progetti più recenti di uno dei grandi architetti contemporanei. Il primo atto del “fare architettura�? è la conoscenza del luogo, la cui interpretazione avviene attraverso le verifiche e le relazioni che si vengono a definire con le scelte progettuali. Il rapporto fra architettura e territorio non è un rapporto fisso ma dinamico e continuo, che si consolida in un nuovo equilibrio al momento della realizzazione dell’opera architettonica. Un rapporto di dare ed avere reciproco che interpreta la cultura, le contraddizioni e le speranze del nostro tempo.
L’opera di Mario Botta prende il via dai maestri Le Corbusier, Louis I. Kahn e Carlo Scarpa. Architettura e memoria costituiscono un binomio inscindibile in quanto le trasformazioni attuate dall’architettura diventano parti del paesaggio umano. L’importanza della luce quale generatrice dello spazio e le forme geometriche primarie costituiscono i segni distintivi della sua ricerca. Dalle case unifamiliari in Canton Ticino, il suo lavoro ha affrontato molte altre tipologie: scuole, edifici amministrativi, biblioteche e musei, come il MoMA di San Francisco e il MART di Rovereto, ed edifici del sacro tra i quali la Cattedrale di Evry e una Sinagoga a Tel Aviv. Tra i libri più recenti: Quasi un diario (Le Lettere, 2003); Il Teatro alla Scala, Restauro e ristrutturazione (Skira, 2005); Architetture del Sacro Preghiere di Pietra (Compositori, 2005); con Dario Fertilio, La Lingua degli angeli (Skira, 2006).
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sabato 1 settembre ore 17.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Marco Aime
Due non è un numero troppo grande
«Il fanatico riesce a contare fino a uno, perché due è un’entità troppo grande per lui». Sono parole di Amos Oz, quanto mai adeguate ai nostri tempi in cui aumentano ogni giorno i profeti dell’assolutismo.
Il relativismo, un tempo considerato una conquista dell’Occidente, viene visto come una debolezza. «A guardare sempre dalla stessa parte, il collo si irrigidisce» recita un proverbio africano. Indurito dai venti dell’etnocentrismo e degli assolutismi, oggi il nostro collo sembra aver perso la capacità di torcersi e fare sì che il nostro sguardo possa volgersi verso orizzonti nuovi.
Marco Aime, nato a Torino nel 1956, insegna Antropologia culturale presso l’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa occidentale. Oltre a numerosi articoli scientifici ha pubblicato: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Diario Dogon (Bollati Boringhieri, 2000); La casa di nessuno. Mercati in Africa occidentale (Bollati Boringhieri, 2002); Eccessi di culture (Einaudi, 2004); L’incontro mancato (Bollati Boringhieri, 2005); Gli specchi di Gulliver (Bollati Boringhieri, 2006). È anche autore di narrativa: Taxi brousse (Stampa Alternativa, 1997); Fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita spiegati ai bambini (EMI, 1999); Le nuvole dell’Atakora (EDT, 2002); Sensi di viaggio (Ponte alle Grazie, 2005); Gli stranieri portano fortuna (Epoché, 2007).
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sabato 1 settembre ore 17.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Vittorio Gallese
Il corpo nella mente. Neuroscienze ed esperienza estetica
Il problema dell’intersoggettività e più in generale dell’esperienza estetica in particolare è stato affrontato dalle scienze cognitive in termini tipicamente astratti, facendo riferimento ad un modello dell’intelligenza umana fondamentalmente appiattito sulla cognizione linguistica. La scoperta dei neuroni specchio e il modello della “simulazione incarnata�? dell’intersoggettività propongono uno scenario alternativo che trova notevoli punti di contatto con l’approccio fenomenologico in filosofia a queste tematiche. L’implicazione di questo modello per l’esperienza estetica nelle arti visive e nel teatro aprono nuovi e interessanti scenari rispetto a questi aspetti della creatività umana.
Vittorio Gallese, neuroscienziato, è professore ordinario di fisiologia al Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma. Tra gli scopritori dei neuroni specchio, ha concentrato le sue ricerche sulle relazione tra azione, percezione e processi cognitivi. Ha sviluppato un modello integrato dell’intersoggettività e collabora attivamente con filosofi, psichiatri e linguisti per un approccio multidisciplinare della cognizione sociale. Ha svolto attività di ricerca e insegnato all’università di Losanna, di Barkley e alla Nihon University di Tokyo. È autore di oltre 90 pubblicazioni scientifiche, coautore di Autismo. L’umanità nascosta (Einaudi, 2006), e ha curato la sezione neuroscienze del dizionario La Psiche (Einaudi, 2007).
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sabato 1 settembre ore 18.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Franco Marcoaldi con Ivano Battiston
Il tempo ormai breve
«Il tempo ormai breve» è una lettura concerto in cui si intrecciano le parole poetiche di Franco Marcoaldi e i suoni della fisarmonica di Ivano Battiston. L’idea nasce da un gruppo di poesie, ancora inedite, che affrontano il tema del tempo: il tempo che resta, la vita ancora da vivere, la nostalgia del passato, la promessa del futuro. Ma quello del tempo è anche tema musicale per eccellenza: da qui l’incontro necessario della parola con la musica e la speciale avventura di un’emozione del suono, in musica e in poesia. Un reading, un concerto, uno spettacolo sullo scorrere della vita.
Scrittore e poeta, Franco Marcoaldi collabora da molti anni al quotidiano La Repubblica. Sei le sue raccolte di poesie, l’ultima, Animali in versi (2006, Einaudi), è giunta ormai alla quinta edizione. Ha sperimentato l’incrocio con altre discipline: la musica (collabora da tempo con il compositore Fabio Vacchi), le arti plastiche (numerosi i suoi lavori con la pittrice Giosetta Fioroni) e il teatro (il suo poemetto Benjaminowo. Padre e figlio è stato messo in scena da Toni Servillo).
Ivano Battiston è fisarmonicista (ha studiato con Salvatore di Gesualdo ed è diplomato anche in musica corale e fagotto) e compositore (ha studiato con Bruno Coltro e come autodidatta, ha vinto importanti premi italiani e internazionali). Suoi lavori sono stati programmati in rassegne nazionali ed internazionali, ha inciso per Fonit Cetra e Velut Luna. Ha la cattedra di fisarmonica al Conservatorio di Firenze. Svolge attività concertistica in tutto il mondo.
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sabato 1 settembre ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Salvatore Natoli
Inventarsi la vita. Virtù, etica, estetica dell’esistenza
È possibile abitare il mondo senza fughe in un’improbabile trascendenza, e senza deliri di onnipotenza? La speranza, la tolleranza, l’umiltà esistono ancora? «La virtù è un modo per prendere distanza da sé, per perdere peso, per guardarsi da fuori. Ma anche per avere cura di sé» scrive Natoli, e per dare eleganza e stile morale alla propria vita, per instaurare rapporti più giusti con gli altri, per raggiungere la consapevolezza che la felicità è un’idea personale: è un’esperienza soggettiva, una visione del mondo e un bene sociale. Per inventarsi la vita, coniugando una quota di creatività e i fondamenti della morale con un’estetica dell’esistenza.
Salvatore Natoli (1942). Laureato in Storia della filosofia, si è occupato recentemente della relazione tra linguaggio ed etica. Già docente di Logica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Venezia, attualmente insegna Filosofia teoretica all’Università Statale di Milano-Bicocca. Ha collaborato a molte riviste, tra cui Prospettive settanta, Il centauro, Democrazia e diritto, Religione e società, Leggere, Bailamme e Metaxù. Tra i suoi libri più recenti L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale (Feltrinelli, 1999); La felicità di questa vita. Esperienza del mondo e stagioni dell’esistenza (Mondadori, 2001); Il cristianesimo di un non credente (Quiqajon, 2002); La felicità (Feltrinelli, 1994, 2003); Parole della filosofia o dell’arte di meditare (Feltrinelli, 2004); Dizionario dei vizi e delle virtù (1996, 2005); Sul male assoluto. Nichilismo e idoli del Novecento (Morcelliana, 2006).
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sabato 1 settembre ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
L’integrazione
La conversione di Roma al Cristianesimo incoraggiò gli imperatori a coltivare il sogno di un potere universale, nella forma di un impero cristiano esteso all’intera umanità. In questa seconda lettura sono presentati gli scrittori cristiani come Prudenzio, che auspica la nascita d’un popolo nuovo dalla fusione delle stirpi romane e barbare, e come il padre della Chiesa Gregorio di Nazianzo, che tiene corrispondenza con i figli di immigrati diventati generali dell’esercito romano e scopre che non è colpa loro se sono alti e biondi, e che tutti possono essere romani, o greci, purché lo vogliano.
Alessandro Barbero è nato nel 1959, laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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sabato 1 settembre ore 21.30_piazza d’armi Fortezza Firmafede euro 7,00
Paolo Poli con Antonio Ballista
Favole
Due grandi artisti come Paolo Poli ed Antonio Ballista ritrovano assieme la gioia ludica dell’infanzia creando questa serata dedicata alla creatività, attraverso alcune tra le più belle favole del mondo e alle musiche a loro ispirate. Da Perrault, nella traduzione che fece Collodi de La bella addormentata nel bosco e di Pollicino, a La bella e la bestia di Beaumont, su musiche di Ravel; da La storia dell’elefantino Babar di Jean de Brunhoff su musiche di Poulenc alle sorprese che Poli regala sempre al suo pubblico.
Paolo Poli si dedica all’attività teatrale a tutto campo, confezionando spettacoli brillanti di cui è impresario, autore ed interprete. Negli anni sessanta inizia una dirompente carriera fatta di spettacoli costituiti in gran parte da montaggi di testi letterari. Solo per citarne alcuni: Rita da Cascia (1967); L’uomo nero (1971); Il coturno e la ciabatta (1990), tratto da Alberto Savinio; I Viaggi di Gulliver, con le scene di Luzzati (1998) per arrivare al recentissimo Sei brillanti (2007).
Antonio Ballista è pianista, clavicembalista e direttore d’orchestra. Dalla fine degli anni Cinquanta suona in duo pianistico con Bruno Canino; ha suonato con Pierre Boulez, Claudio Abbado, Bruno Maderna, Riccardo Muti ed è stato ospite dei più prestigiosi festival internazionali. Fra i compositori che hanno scritto per lui ricordiamo Luciano Berio, Ennio Morricone e Salvatore Sciarrino.
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sabato 1 settembre ore 23.15_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il critico della meccanica quantistica
Il nome di Einstein è anche legato alla meccanica quantistica in due maniere contrapposte. Da un lato, il grande fisico fu uno dei padri di questa nuova teoria, come dimostra il fatto che il premio Nobel gli fu assegnato nel 1922 proprio per un contributo in questo campo (l’effetto fotoelettrico). Dall’altro lato, per tutta la vita Einstein avversò la metafisica della teoria dei quanti, con espressioni divenute famose quali “Dio non gioca a dadi�?, e paradossi altrettanto famosi, che leggeremo insieme nelle loro formulazioni originali.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
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domenica 2 settembre ore 10.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Marco Delogu      approfonditaMente
L’importante è vedere la realtà. Viaggio intorno e dentro la fotografia
Un fotografo atipico: non va mai in giro con la macchina fotografica. Per lui è importante vedere le cose, tenerle dentro la mente e poi capire quando e come fotografare. Spesso per lui una fotografia è fatta molto prima di essere scattata, altre volte va a fare una foto e ne trova una diversa. “Più passano gli anni e più cerco di avere una mente aperta a tutto quello che mi succede: un tempo pianificavo, ora mi piace farmi sorprendere da visioni nuove, e da incontri con persone impreviste�?. Non crede a “l’istante decisivo�?, crede alle attese, ai cambiamenti di velocità, all’unicità e alla diversità di ogni essere umano. (Durata 3 ore circa)
Marco Delogu è nato a Roma nel 1960, dove vive e lavora. La sua ricerca si concentra su ritratti di gruppi di persone con esperienze o linguaggi in comune. Ha pubblicato oltre venti libri. Ha esposto in Italia e all’estero: Accademia di Francia, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo delle Esposizioni a Roma; Warburg Institute a Londra, Henry Moore Foundation a Leeds; IRCAM, Centre George Pompidou a Parigi; Museé de l’Elysee a Losanna; PhotoMuseum a Mosca ecc. È editore e curatore di mostre. Nel 2002 ha ideato FotoGrafia, festival internazionale di Roma, di cui è direttore artistico. Nel 2003 ha fondato la casa editrice Punctum. Ha curato oltre 50 mostre con i nomi più importanti della fotografia mondiale, quali Josef Koudelka, Sally Mann, Olivo Barbieri, Don McCullin, Anders Petersen, Graciela Iturbide. Insegna fotografia alla facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma.
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domenica 2 settembre_ore 10.00_partenza Chiostro San Francesco euro 7,00
David Le Breton  approfonditaMente
Il mondo a piedi. Viaggio nella percezione dell’ambiente
Viaggiare a piedi è un gesto trasgressivo, una potente affermazione di libertà, uno scarto rispetto alla modernità. «Camminare significa aprirsi al mondo. L’atto del camminare riporta l’uomo alla coscienza felice della propria esistenza, immerge in una forma attiva di meditazione che sollecita la piena partecipazione di tutti i sensi» scrive Le Breton, che conduce un itinerario a piedi, accompagnando un piccolo gruppo di cultori del buon camminare, alla ricerca di un modo trasversale per fendere i ritmi troppo frenetici della vita di tutti i giorni. Camminata max 40 persone. (Durata 2/3 ore)
David Le Breton è professore di sociologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo, membro dell’Institut Universitaire de France e autore di numerosi saggi sull’antropologia del corpo. Tra le sue numerose opere non ancora tradotte o in corso di traduzione segnaliamo: Corps et sociétés. Essai de sociologie et d’anthropologie du corps (1985, fuori catalogo); Anthropologie du corps et modernité (PUF, 1990, 2003); La sociologie du corps (PUF, 1992); L’Adieu au corps (Métailié, 1999). In italiano sono stati tradotti: Passione del rischio (Edizioni Abele, 1995); Il mondo a piedi. Elogio della marcia (Feltrinelli, 2001); La pelle e la traccia. Sulle ferite del sé (Meltemi, 2004).
Il sapore del mondo. Un’antropologia dei sensi  è appena stato tradotto in occasione di questa edizione del Festival della Mente per i tipi di Raffaello Cortina.
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domenica 2 settembre_ore 10.00_teatro degli Impavidi euro 4,00
Enrico Alleva
Dal pesce al filosofo: verso un’ecologia della mente
Darwin ci ha fatto riflettere su quali fossero le forze selettive che hanno dato vita a specie animali e vegetali estremamente diversificate e mutevoli. Anche il cervello animale o umano segue queste regole di sopravvivenza, che ne spiegano compiutamente forma e funzioni. Molta divulgazione propone una visione caricaturale dell’incedere evolutivo che ha prodotto: dai pesci ai mammiferi (con una diramazione per gli uccelli); il cervello dei mammiferi più primitivi, dei mammiferi a loro successivi e, infine, il cervello dei primati e dell’Homo sapiens. L’analisi comparata dei cervelli di pipistrelli, delfini, talpe e scimmie inferiori o antropomorfe racconta una storia ben diversa.
Enrico Alleva, etologo, accademico dei Lincei, dirige dal 1990 il Reparto di Neuroscienze comportamentali dell’Istituto Superiore di Sanità. Si occupa di genetica del comportamento dei mammiferi e del ruolo biologico del “nerve growth factor�? nello stress. È autore di circa 230 pubblicazioni scientifiche e di centinaia di articoli a carattere divulgativo pubblicati su Il Manifesto, L’Unità, La Stampa, Repubblica, L’indice, Linea d’ombra, Lo straniero, Pace e Guerra…. Ha scritto Il Tacchino termostatico (Theoria, 1990) e con N. Tiliacos, Consigli a un giovane etologo (Muzzio, 2003).
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domenica 2 settembre_ore 11.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
Guido Barbujani con Pietro Cheli
L’arte di non diventare razzisti
È vero che i neri hanno la musica nel sangue? Che gli ebrei sono più intelligenti? Che gli scandinavi non sono molto allegri? E che dei levantini non ci si può fidare? O che gli slavi sono efferati? E, per venire a casa nostra, che i napoletani sono sempre allegri? E che i milanesi pensano solo a lavorare? Che i genovesi non spendono volentieri? Viaggiando attraverso i luoghi comuni del razzismo è difficile trovare risposte a queste domande, ma, per fortuna, si possono fare scoperte sorprendenti: la più grande delle quali, forse, è che si può tranquillamente fare a meno di parlare di razze.
Guido Barbujani ne discute con Pietro Cheli tra scienza, storia e letteratura.
Guido Barbujani ha lavorato alle università di Padova, State of New York a Stony Brook, Londra e Bologna, e dal 1998 è professore di Genetica all’Università di Ferrara. Si occupa delle origini ed evoluzione della popolazione umana. Ha pubblicato tre romanzi: Dilettanti (Marsilio 1993); Dopoguerra (Sironi 2002); Questione di razza (Mondadori 2003) e il saggio scientifico L’invenzione delle razze (Bompiani 2006).
Pietro Cheli, Genova 1965, vive a Milano dove lavora al settimanale Diario. Insieme a Ivano Fossati ha scritto il libro Carte da decifrare (Einaudi, 2001), con molti altri Il calendario del laico a cura di Grandi & Associati (Mondadori, 1998) e i testi dello spettacolo Abbecedario (Panini, 2002) ideato e portato in scena da Giorgio Scaramuzzino. Ha curato con Ferdinando Bruni il libro fotografico Elfo BazaAr (il Saggiatore, 2004).
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domenica 2 settembre ore 11.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Aldo Cibic
Inventarsi i progetti ideali
In un mondo in cui il sistema industriale-tecnologico privilegia procedure “omologanti�? si pensa che sia sempre più difficile produrre nuove idee. Tuttavia, nella quotidianità c’è materia d’ispirazione per molti progetti e il designer può esserne il catalizzatore. Cibic ha esplorato tale ipotesi con due progetti: “New Stories, New Design�? (2002) e “Microrealities�? (2006). Il primo ha proposto occasioni di emancipazione sociale, inventando nuove opportunità di impresa, valorizzando mestieri in via di estinzione e attivando microeconomie alternative. Il secondo ha studiato le interazioni delle persone con i luoghi urbani “senza qualità�? (i centri commerciali, le stazioni del metrò, ecc.) con la finalità di scoprirne le potenzialità nascoste.
Aldo Cibic, nato a Schio nel 1955, si trasferisce a Milano nel 1979 per lavorare con Ettore Sottsass del quale, l’anno successivo, diventa socio. Sempre nel 1980, sotto la guida di Sottsass nasce Memphis, di cui Cibic è uno dei designer e fondatori. Nel 1989 inizia l’attività in proprio fondando Cibic & Partners, uno studio in cui oltre all’attività personale di designer, sviluppa progetti nel campo dell’interior design, dell’urbanistica e dell’architettura, in Italia e all’estero. Svolge, attività di insegnamento alla Domus Academy, alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano e alla Facoltà di Design dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Inoltre, è Professore Onorario alla Tongji University di Shanghai. Attualmente divide la sua vita tra Vicenza, dove vive la sua famiglia, e Milano, dove ha sede Cibic & Partners.
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domenica 2 settembre_ore 14.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
Severino Salvemini con Angela Vettese
L’emozione e la regola: si può quadrare il cerchio?
Manager o creativo? Si deve sviluppare un’anima intellettuale e innovativa da una parte e un’anima più standardizzata e razionale dall’altra? Queste due dimensioni sembrerebbero inconciliabili (il paradigma o/o, tipico della specializzazione) e in effetti hanno spesso vissuto in mondi e ambienti separati e di scarsa interdipendenza. Quando però pensiamo alla vera eccellenza, ci rendiamo conto che nelle migliori esperienze l’emozione e la regola si riescono a sposare (il paradigma e/e) secondo una filosofia che non intende privilegiare una delle due prospettive, bensì che cerca di compenetrare valori e norme di comportamento, concepite come divergenti solo da chi le esamina in modo stereotipato.
Severino Salvemini economista, è professore di Organizzazione aziendale alla Università Bocconi. È stato presidente della SDA. Si occupa di industrie creative e di managerialità nei settori dell’arte e cultura. Presidente di Mikado, è nel consiglio di amministrazione di Cinecittà Holding e della Accademia del Teatro alla Scala. È stato nel consiglio della Biennale di Venezia. Tra le più recenti pubblicazioni: La città creativa. Per una nuova geografia di Milano (EGEA, 2005) ed È tutto un altro film (EGEA, 2007).
Angela Vettese direttrice della Galleria Civica di Modena, presiede la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, dirige il Corso di Laurea specialistica in Arti Visive dell’Università Iuav di Venezia; ha insegnato presso l’Università Bocconi, dal 1986 collabora come critico d’arte contemporanea al supplemento Domenica de Il Sole 24 Ore. Ha pubblicato saggi e cataloghi fra cui Ma questo è un quadro? Artisti si diventa (2001) e Il valore nell’arte contemporanea (2005) per Carocci.
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domenica 2 settembre_ore 15.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Igort con Matteo Stefanelli   approfonditaMente
Disegnare storytelling. Viaggio intorno e dentro la graphic novel
Cosa vuol dire dare forma ad una storia, e progettarla per il disegno, per la narrativa o per la musica? Di cosa è fatta la materia dello storytelling di un fumetto, rispetto a un romanzo o una canzone? Ripercorrendo la storia e le pratiche del suo variegato lavoro, Igort racconta con Matteo Stefanelli i processi creativi, le opzioni formali e i percorsi stilistici del dare vita ad una storia. Per approfondire i territori del racconto a fumetti, le sue motivazioni, le sue forme; un percorso aperto fra musica jazz e fumetto popolare nipponico, tra design e neo-feuilleton.  (Durata 3 ore circa)
Igort ha pubblicato in quindici paesi e sulle più prestigiose riviste come Linus, Metal Hurlant, The Face, New Yorker. Ha collaborato a progetti multimediali con Yello e Ryuichi Sakamoto, ed ha esposto alla Biennale di Venezia (1994) e alla Triennale di Milano (2006). Ha fondato e dirige Coconino Press. Tra i suoi libri: 5 è il Numero Perfetto (Rizzoli, 2002); con Sampayo Carlos, Fats Waller (Coconino, 2003); Baobab vol. 1 e 2 (Coconino, 2005, 2006); con Massimo Carlotto Dimmi che non vuoi morire (Mondadori, 2007).
Matteo Stefanelli, ricercatore OssCom (Univ. Cattolica di Milano), studia gli intrecci fra arti grafiche, popular culture e processi di consumo. Si occupa di fumetto, ne scrive per il Corriere e La Repubblica e collabora con Lucca Comics, il Centre National de la Bande Dessinée et de l’Image, Napoli Comicon. È stato co-autore del programma “Antistoria del fumetto italiano�? (Cult/Sky 2004). Ha curato (con Fausto Colombo) la mostra “Fumetto International�? per La Triennale di Milano (2006).
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domenica 2 settembre_ore 15.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Michelangelo Pistoletto
La spiritualità laica nello specchio
A partire dal 1961, Pistoletto, attraverso le sue opere specchianti, indaga ‘fenomenologicamente’ la dimensione della spiritualità. Egli ha posto la mente in relazione alla specchio proprio come il cervello umano si raccorda all’occhio. In tal modo ha fatto dello specchio una protesi ottica che moltiplica le capacità riflessive della mente stessa. I suoi “Quadri specchianti�? sono occhi spalancati su una visione tanto oggettiva quanto sorprendente del mondo. Si tratta di un processo artistico che conduce ciascuna persona alla coscienza di essere particella dell’universo, così come un frammento di specchio lo è dello specchio intero.
Michelangelo Pistoletto è nato a Biella nel 1933, le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei internazionali di arte moderna e contemporanea fra cui: Beaubourg, Parigi; MOMA, New York; National Museum, Seoul; Tate Modern, Londra; Toyota Museum, Toyota; Museo Reìna Sophia, Madrid; Galleria d’Arte Moderna, Roma; Nationalgalerie, Berlino, ecc. Professore all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Fondatore del centro internazionale Cittadellarte – Biella. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla carriera alla 50° Biennale d’Arte di Venezia e nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche.
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domenica 2 settembre ore 17.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Loretta Napoleoni
Creatività, erosione del copyright, scenari futuri
Lo stato-mercato occidentale, subentrato allo stato-nazione, difende con le unghie e con i denti la proprietà intellettale, linfa vitale del moderno capitalismo, e concettualmente legata a doppio filo con la creatività. L’ascesa del modello economico cinese e della finanza islamica poggiano invece su presupposti diametralmente opposti: fino a quando il prodotto originale si troverà in posizione di vantaggio rispetto alla copia? L’inevitabile erosione del concetto stesso di proprietà intellettuale è la conseguenza del riciclaggio industriale cinese e di quello finanziario islamico. Quali potrebbero essere le conseguenze mondiali, i vantaggi e gli svantaggi di questa profonda trasformazione?
Loretta Napoleoni, economista, vive a Londra da oltre vent’anni. Ha lavorato come consulente per istituti bancari e organizzazioni internazionali in Europa e negli Stati Uniti. Considerata una degli esperti mondiali dell’economia del terrorismo, dall’11 settembre collabora con i governi di svariati paesi. Nel 2005 ha diretto il gruppo di esperti mondiali sul finanziamento del terrorismo per il Club de Madrid. Editorialista per riviste italiane ed estere, ha tradotto e curato testi sul terrorismo. È autrice di Terrorismo SpA (2005) ed Al Zarqawi (2006), pubblicati da Marco Tropea e tradotti in varie lingue.
Il nuovo libro sull’economia canaglia uscirà a gennaio 2008 per i tipi de il Saggiatore.
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domenica 2 settembre ore 17.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Giovanni Agosti
La mezza età dello storico dell’arte
L’idea nasce dal fatto che a un certo punto della vita, anche di quella lavorativa, si fa un bilancio di quel che si è fatto e ci si ferma a pensare quel che si vorrebbe fare, se ci è concesso. In cosa si è sbagliato, dove si è capito per tempo, da che cosa star fuori… Insomma come si fa a “invecchiare con decenza�?. È uno dei temi che percorrono, sotto la crosta delle parole, il libro che Agosti ha scritto sul Mantegna, ed è uno dei suoi pensieri ricorrenti. «Non sopporto quelli che considerano chi ha più di quarant’anni un “giovane studioso�?»; da qui La mezza età dello storico dell’arte.
Giovanni Agosti è nato a Milano nel 1961; dal 2000 insegna storia dell’arte moderna all’Università Statale di Milano, dopo avere lavorato per molti anni nelle Soprintendenze per i Beni artistici e storici di Mantova e di Firenze. I suoi studi sono rivolti alla tradizione classica nella cultura figurativa italiana,
ai rapporti fra artisti e scrittori, al Rinascimento nell’Italia settentrionale. Ha scritto: Bambaia e il classicismo lombardo (Einaudi, 1990); La testoriana di Brescia (l’Obliquo, 1997); Disegni del Rinascimento in Valpadana (Olschki , 2001); Su Mantegna I (Feltrinelli, 2005), che ha vinto il Premio Viareggio Repaci 2006; Mantegna 1961 Mantova (Arcari Editore, 2006). Collabora con le principali riviste di storia dell’arte.
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domenica 2 settembre ore 18.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Guido Cornara
Breve mente
L’esercizio supremo della sintesi, la capacità di attrarre in un secondo e mantenere legati a te per altri 29 brevi lunghissimi secondi. Procrastinare la sacrosanta pipì almeno fino al prossimo commercial. La gente non ama la pubblicità. E questa è di per sé una sfida molto interessante. Se riesci a far amare, o almeno a non far odiare, o almeno a far sopportare una cosa che la gente per definizione non ama, hai già compiuto un’opera eccezionale. Questa è la missione nella vita di Guido Cornara, direttore creativo di Saatchi & Saatchi: semplice e allo stesso tempo dannatamente difficile.
Guido Cornara è nato a Genova, laureato a Roma in Storia Moderna, vive a Milano. Lavora in pubblicità dal 1983, ed è in Saatchi & Saatchi dal 1988, dove ricopre l’incarico di Direttore Creativo Esecutivo per l’Italia. In questi anni ha lavorato per molti fra i più grandi clienti pubblicitari italiani, da Renault a Walt Disney, da Procter & Gamble a Tiscali, da Honda a Omnitel, da Intesa Sanpaolo a Mondadori solo per citarne alcuni. Dedica un grande impegno, oltre che ai grandi clienti, anche alle piccole e grandi cause sociali, ambientali, umanitarie per le quali storicamente Saatchi & Saatchi ha una costante attenzione. Ha ideato per conto di MTV - insieme ad Agostino Toscana - il film per l’abolizione della pena di morte che si è aggiudicato l’unico premio assegnato all’Italia al Festival di Cannes del 2001 (Leone d’Argento).
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domenica 2 settembre ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Mario Trevi con Emanuele Trevi
Invasioni controllate
Sono invasioni controllate quelle fra padre e figlio, fra psicoanalista e scrittore, e quando il figlio scrittore intervista il padre psicoanalista diventa un’occasione davvero speciale.
Una intervista sullo scrivere, sul senso delle storie, sulla particolare modalità di interpretarle dal punto di vista della filosofia del profondo. Dal libro di Giobbe ai racconti di chassidim, da Stevenson a Borges, il dialogo molto particolare di Emanuele e Mario Trevi.
Mario Trevi è il decano degli psicoanalisti junghiani italiani, fondatore nel 1960 dell’Associazione Italiana per lo Studio della Psicologia Analitica, e del Centro Italiano di Psicologia Analitica, è membro dell’International Association of Analytical Psychology. Ha pubblicato fra l’altro: L’altra lettura di Jung (Cortina, 1988); Saggi di critica neojunghiana (Feltrinelli, 1993); con Marco Innamorati, Riprendere Jung (Bollati Boringhieri, 2000). Ha diretto la rivista Metaxù, che si occupa di ricerca sui simboli.
Emanuele Trevi, scrittore, critico, è nato nel 1964. Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi, collabora al Manifesto. Ha pubblicato: Istruzioni per l’uso del lupo (Castelvecchi, 1994); Musica distante (Mondadori, 1997); Costellazioni italiane (1945-1999); I cani del nulla. Una storia vera (Einaudi, 2003); Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004); L’onda del porto. Un sogno fatto in Asia (Laterza, 2005). Con Mario Trevi è in uscita Invasioni controllate per i tipi di Castelvecchi.
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domenica 2 settembre ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
Il razzismo
In questa terza lettura sono presentati gli autori romani e greci che fra IV e V secolo, quando il governo imperiale si dimostra sempre più incapace di gestire l’immigrazione, cominciano ad allarmarsi perché i barbari sono troppi. Sinesio trova che un barbaro rimane sempre barbaro anche se fa parte del consiglio dei ministri, e che preferirà sempre la pelliccia alla toga; Sidonio Apollinare riconosce che i barbari sono gente in gamba, e che il futuro appartiene a loro, è solo un peccato che siano così maleducati e abbiano strane idee sull’igiene. Testi antichi per un tema molto attuale.
Alessandro Barbero è nato nel 1959. Laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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domenica 2 settembre ore 21.00_piazza Matteotti euro 3,00
Gianfranco Ravasi
La Parola creatrice
“In principio Dio disse: Sia la luce! E la luce fu�?. Questa frase non è solo l’incipit della Bibbia ma è anche la rappresentazione simbolica dell’inizio assoluto della creazione. Questa stessa Parola archetipica diventa il principio creatore anche della storia umana che racchiude in sé splendori e miserie, proprio come accade alla creatività poetica che ha un profilo glorioso ma che rivela anche una sua incapacità radicale ad esprimere il mistero. Sospesa tra simbolo e silenzio, la creazione nata dalla Parola trascendente, si rivela come custodia del divino e dell’umano che s’incontrano e si scontrano in una creatività destinata a generare non un vuoto finale ma una pienezza.
Gianfranco Ravasi, nato a Merate nel 1942 e sacerdote della Diocesi di Milano dal 1966, è Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano, membro della Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa, docente di esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
Ha svolto campagne di scavo nel Vicino Oriente. Conduce ogni domenica su Canale 5 la rubrica televisiva Le frontiere dello spirito, dedicata a una lettura continua della Bibbia. Scrive su numerose riviste specializzate italiane e straniere e su quotidiani e riviste, tra i quali Avvenire, Il Sole 24 Ore, Famiglia Cristiana. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo: I Comandamenti (San Paolo, 2002); Breve storia dell’anima (Mondadori, 2003); Il bello della Bibbia (San Paolo, 2004), Le sorgenti di Dio (San Paolo, 2005); Ritorno alle virtù (Mondadori, 2005) e Breviario laico (Mondadori, 2006).
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domenica 2 settembre ore 21.00_piazza d’armi Fortezza Firmafede euro 7,00
Elio e Katia
Naso-Comio: non chiamatemi Polendina
La Vera Storia di Pinocchio, narrata e cantata da Elio-Mastro Geppetto. Mente è una parola dal significato doppio: serve sia a inventare casi sia a mentire. Dunque, chi meglio di Pinocchio racchiude le due anime di questa parola “breve ma intensa�?? In questo spettacolo Elio - che di anime ne ha varie ed è un appassionato di bugia - dà voce a un padre che nel ventre di una balena va a ritroso nel tempo, e racconta di quel figlio arrivato dal nulla, delle traversie, degli incontri surreali, dei momenti belli e dei momenti neri, sempre a difendere quel suo burattino, straordinaria metafora del nostro vivere. Al pianoforte Katia Caradonna. Regia di Chiara Belliti.
Elio, Katia Caradonna si sono diplomati presso la Civica Scuola di Musica di Milano, rispettivamente, in flauto e pianoforte. Elio, sale sul palcoscenico nel 1980, con le “Storie Tese�? (con i quali è arrivato secondo a San Remo nel 1996 e sta preparandoun nuovo disco, dopo le decine di titoli già in circolazione),
si è cimentato nel repertorio classico, nel teatro e nella scrittura. Katia si è dedicata alla musica da camera. Elio e Katia si sono rincontrati, dopo vent’anni, al supermercato. Nato un sodalizio, hanno realizzato insieme concerti di musica classica contemporanea dedicata ad animali. Chiara Belliti è curatrice di collane di letteratura per ragazzi, editor e traduttrice, nonché una delle polimorfe menti creative di Cervelli Riuniti; appassionata di bugia, ha collaborato con Elio ad Animali Spiaccicati (Einaudi, 2004) e Vite Bruciacchiate (Bompiani, 2006).
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domenica 2 settembre ore 23.00_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il profeta disarmato
Il nome di Einstein è, per la gente comune, sinonimo di ribellione intellettuale e impegno politico. Una scelta dei suoi scritti popolari ce ne mostra l’immagine iconoclasta e provocatoria, spaziando da aforismi quali “per essere il candido membro di un gregge bisogna pur sempre essere una pecora�?, alla lettera scritta a Russell nel 1955, pochi giorni prima di morire, che ispirò il Movimento Pugwash degli Scienziati Contro l’Atomica, vincitore quarant’anni dopo del premio Nobel per la pace.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
Programma per bambini e ragazzi
I genitori possono lasciare i bambini per la durata degli eventi, è consigliabile fornire un numero di cellulare per la reperibilità.
Si prega di accompagnare i bambini 10 minuti prima dell’inizio degli eventi.
41 A
sabato 1 settembre ore 10.00_piazza Capolicchio euro 3,00
Sergio Carnevali
Inominforma. Workshop di grafica per bambini
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 30 partecipanti)
41 B
sabato 1 settembre ore 11.30_piazza Capolicchio euro 3,00
Sergio Carnevali
Inominforma. Workshop di grafica per bambini
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 30 partecipanti)
Leggere non è decifrare le lettere, scriverle non è copiarle graficamente. Leggere e scrivere sono interpretazioni di segni e di suoni. Inominforma parte dall’idea grafica di comporre la silhouette di animali ed altri soggetti utilizzando solo le lettere del loro nome, elaborate in modo tale che mentre si legge il nome si percepisce anche la figura.
Sergio Carnevali, artista recanatese, si occupa di grafica, pittura, fotografia, ceramica ed incisione. Ha realizzato immagini e vesti grafiche per eventi sociali e culturali, nel 1987 nasce Inominforma, che ha realizzato molte volte con una mostra itinerante dei suoi soggetti, tutti realizzati in legno, e con gli album HABITAT contenenti le grafiche degli stessi.
42A
sabato 1 settembre ore 10.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Dalla pentola alle punte di freccia
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
42B
sabato 1 settembre ore 11.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Dalla pentola alle punte di freccia
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Dall’argilla al vaso, per arrivare alle prime pentole: un’invenzione fondamentale della creatività umana che ha permesso all’uomo di cuocere i cibi, trattenendo acqua e calore. Ogni bambino realizza un vasetto con il metodo del colombino e lo decora secondo lo stile e le tecniche preistoriche. Nel laboratorio anche un esempio di scheggiatura della selce, il materiale più usato dall’uomo per due milioni di anni.
Renato Fasolo ha cominciato la propria attività quarant’anni fa, lavorando per numerosi musei italiani ed esteri. Tra gli ultimi lavori, ha seguito tutta la parte di ricostruzione di Otzi, la celebre mummia preistorica dell’uomo del Similaun. È stato, nel 1981, il primo ad introdurre in Italia l’archeologia sperimentale, come metodo conoscitivo didattico della preistoria. Lavorano con lui, all’ambito di Archeoland, gli allievi Matilde Peterlini e Nicola Speri.
43 A
sabato 1 settembre ore 15.00_piazza Capolicchio euro 3,00Donatella Puliga
Incontrare il mostro: la paura, la sfida, la vittoria
Incontro 3-6 anni; 60 minuti
43 B
sabato 1 settembre ore 16.30_piazza Capolicchio euro 3,00Donatella Puliga
Incontrare il mostro: la paura, la sfida, la vittoria
Incontro 3-6 anni; 60 minuti
In principio era il racconto. Il racconto dello stupore, della fantasia, del desiderio di sconfiggere mostri e paure. Attraverso una narrazione avvincente e piena di mistero, i più piccoli saranno guidati alla scoperta di animali fantastici e di tante creature mostruose che hanno popolato l’immaginario degli antichi.
Donatella Puliga insegna Mitologia classica all’Università di Siena ed è responsabile del Laboratorio di Ricerca sulla didattica  dei Classici presso il Centro di Antropologia del Mondo Antico. Si occupa in particolare della dimensione antropologica della civiltà greco-romana, ed è interessata alla permanenza di moduli classici nella società contemporanea, oltre che nella letteratura e nell’arte. È impegnata in progetti di divulgazione della cultura classica nelle scuole di ogni ordine e grado. Ha curato l’Antologia della Poesia Latina (Einaudi-La Repubblica, 2004). Tra le sue pubblicazioni più significative in questo senso, In Grecia. Racconti dal mito, dall’arte e dalla memoria (Einaudi, 2001); Percorsi di cultura latina per una didattica sostenibile (Carocci, 2003) e, con Silvia Panichi, Un’altra Grecia. Le colonie d’Occidente tra mito, arte e memoria (Einaudi, 2005).
44 A
sabato 1 settembre ore 15.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Gek Tessaro
Catalogo della fantascienza. Repertorio del futuribile
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
44 B
sabato 1 settembre ore 16.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Gek Tessaro
Catalogo della fantascienza. Repertorio del futuribile
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Il gioco della fantasia fantascientifica per uscire dagli schemi del videogame, per immaginare il futuro e vivificare l’immaginario che è in noi, senza il quale non riusciamo a provocare l’immaginazione dei nostri amici e dei nostri compagni di scuola. Tecniche di collage, con cartoncini, forbici e colla, alla ricerca di macchine fantastiche, robot, razzi.
Gek Tessaro, maestro d’arte, è stato allievo di M. Stepan Zavrel.
È autore di numerosi libri illustrati per bambini e tiene laboratori di educazione all’immagine e letture animate per bambini, ragazzi e adulti. In teatro, lavora con il Gruppo ExTrapola, col Teatro Stabile di Verona, da solo, e con altri enti. È convinto che “A 60 centimetri da terra si muovono pianeti sconosciuti
e inimmaginabili�?.
45 A
domenica 2 settembre ore 10.00_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Il colore della preistoria
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
45 B
domenica 2 settembre ore 11.30_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Il colore della preistoria
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
La pittura rupestre è all’origine di tutte le immagini realizzate dall’uomo: sono i primi resoconti figurati che nascono oltre 30.000 anni fa. Il laboratorio ripercorre, tappa per tappa, i soggetti, lo stile e le tecniche delle immagini preistoriche, utilizzando solo materiali naturali come il carbone, le ocre e la selce per incidere.
Renato Fasolo ha cominciato la propria attività quarant’anni fa, lavorando per numerosi musei italiani ed esteri. Tra gli ultimi lavori, ha seguito tutta la parte di ricostruzione di Otzi, la celebre mummia preistorica dell’uomo del Similaun. È stato, nel 1981, il primo ad introdurre in Italia l’archeologia sperimentale, come metodo conoscitivo didattico della preistoria. Lavorano con lui, all’ambito di Archeoland, gli allievi Matilde Peterlini e Nicola Speri.
46 A
domenica 2 settembre ore 10.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Giorgio Vigna
Il filo. Laboratorio di gioiello-arte-design
Laboratorio 7-10 anni; 60 minuti (max 20 partecipanti)
46 B
domenica 2 settembre ore 11.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Giorgio Vigna
Il filo. Laboratorio di gioiello-arte-design
Laboratorio 7-10 anni; 60 minuti (max 20 partecipanti)
Il filo di tessuto, di metallo, di carta: questo è il filo conduttore di uno specialissimo workshop per bambini. Filo continuo, filo spezzato e ricomposto, filo annodato, arrotolato, tessuto, aggrovigliato, dipanato. Come nelle antiche scritture fatte di corde e di nodi, il filo-gioiello si fa parola che percorre il corpo, che intreccia legami, si fa rete comunicativa. Filo di un discorso che esplora il territorio del gioiello allargandone i confini.
Artista e designer, Giorgio Vigna è autore di sculture, gioielli, oggetti per il corpo e per lo spazio, dotati anche di valore d’uso. Ha ideato gioielli per opere, film, spettacoli e collezioni per stilisti. Collabora con Venini progettando vasi, gioielli, lampade e sculture in vetro. Nel 2007 l’azienda finlandese Iittala lancia su scala internazionale la collezione di uccelli di vetro Birds by Vigna. Per Salviati progetta nel 2006 una collezione di gioielli in vetro, nel 2005 oggetti in argento per Gabriele De Vecchi. Tiene conferenze e workshop per la Facoltà di Design del Politecnico, IED, Domus Academy e NABA di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei, mostre e collezioni internazionali fra cui: Designmuseo di Helsinki (2007), Museo Pecci di Prato, Museo Correr di Venezia (2003), Miaao di Torino. Moleskine ha recentemente pubblicato il catalogo della sua ultima mostra a Helsinki.
47 A
domenica 2 settembre ore 15.00_piazza Capolicchio euro 3,00
Donatella Puliga
Mitico! Intelligenza e astuzia: le armi degli eroi
Incontro 8-12 anni; 60 minuti
47 B
domenica 2 settembre ore 16.30_piazza Capolicchio euro 3,00
Donatella Puliga
Mitico! Intelligenza e astuzia: le armi degli eroi
Incontro 8-12 anni; 60 minuti
Un viaggio appassionante nel mondo di tanti eroi che hanno saputo mettere in gioco le straordinarie doti della mente e del corpo per aprire strade nei tortuosi percorsi della vita, per sottrarsi alle insidie dell’imprevisto e agli inganni delle conquiste facili e senza sforzi. Tutto grazie alla ‘metis’ (l’intelligenza astuta), un valore considerato dagli antichi tra i più grandi che gli uomini avessero avuto in sorte.
Donatella Puliga insegna Mitologia classica all’Università di Siena ed è responsabile del Laboratorio di Ricerca sulla didattica  dei Classici presso il Centro di Antropologia del Mondo Antico. Si occupa in particolare della dimensione antropologica della civiltà greco-romana, ed è interessata alla permanenza di moduli classici nella società contemporanea, oltre che nella letteratura e nell’arte. È impegnata in progetti di divulgazione della cultura classica nelle scuole di ogni ordine e grado. Ha curato l’Antologia della Poesia Latina (Einaudi-La Repubblica, 2004). Tra le sue pubblicazioni più significative in questo senso, In Grecia. Racconti dal mito, dall’arte e dalla memoria (Einaudi, 2001); Percorsi di cultura latina per una didattica sostenibile (Carocci, 2003) e, con Silvia Panichi, Un’altra Grecia. Le colonie d’Occidente tra mito, arte e memoria (Einaudi, 2005).
48 A
domenica 3 settembre ore 15.00_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Liliana Cupido
Immaginare nello spazio bianco. La lettura creativa dei fumetti
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
 48 B
domenica 3 settembre ore 16.30_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Liliana Cupido
Immaginare nello spazio bianco. La lettura creativa dei fumetti
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Il vero segreto dei fumetti sta nel margine tra una vignetta e l’altra: è qui che interviene l’immaginazione per dare senso ad un vuoto, in un continuo processo creativo che guida la lettura. Il laboratorio coinvolgerà i bambini nell’esplorazione del linguaggio proprio a partire dal margine bianco, attraverso l’immersione nella lettura di storie a fumetti, con e senza testo.
Liliana Cupido si occupa di promozione alla lettura per bambini, anche in età prescolare, e adolescenti. Fa parte di Hamelin, Associazione Culturale di Bologna, fondata nel 1996 da studiosi di letteratura per l’infanzia, che pubblica la rivista Hamelin: note sull’immaginario collettivo, ormai al suo sesto anno di vita e che raccoglie tutto il lavoro fatto dall’associazione occupandosi di pedagogia della lettura, letteratura per ragazzi, fumetto, illustrazione, musica, fino ad addentrarsi nel territorio dei sogni collettivi di oggi e del passato. È tra i curatori di Bilbolbul - festival internazionale di fumetto.

Programma 2007
Apertura con Massimo Caleo, Sindaco di Sarzana
Matteo Melley, Presidente della Fondazione Carispe
Raffaele Cardone e Giulia Cogoli, Ideatori e Direttori del Festival della Mente
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venerdì 31 agosto ore 17.30_ piazza d’armi Fortezza Firmafede gratuito
Gustavo Pietropolli Charmet
La mente adolescente che crea e distrugge
Il primo grande ostacolo che deve risolvere un ragazzo è quello di separarsi dagli oggetti più cari
e abbandonare la rappresentazione infantile che ha di sé stesso. In queste circostanze può venire in soccorso della mente adolescente un processo di splendente creatività, che dà vita a nuovi ed impensati oggetti, spalanca nuovi canali espressivi. I processi cognitivi sono così indirizzati verso la speranza che esista un futuro in cui si realizzerà il progetto e il valore segreto che lo porterà verso l’età adulta.
Gustavo Pietropolli Charmet, specializzato in psichiatria, psicoterapeuta di formazione psicoanalitica è stato primario
di servizi psichiatrici, docente di Psicologia Dinamica alla Univ. Bicocca-Milano, direttore della Scuola di Specializzazione in psicologia del Ciclo di Vita dell’Università di Milano. È presidente dell’Istituto Minotauro, del CAF, del Comitato Scientifico dell’Ass. L’amico Charly, direttore del Crisis Center di Milano. Ha pubblicato: Ragazzi sregolati (2001); Crisis center (2003); Manuale di psicologia dell’adolescenza: compiti e conflitti (con A. Maggiolini, 2004); per F. Angeli; Non è colpa delle mamme (Mondadori, 2006).
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venerdì 31 agosto ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Giuliano Montaldo
Fra letteratura e cinema
Nel percorso creativo di Giuliano Montaldo c’è sempre stato un fortissimo legame tra cinema e letteratura, come dimostrano alcuni dei suoi film più celebri: Tempo di uccidere, tratto dall’omonimo libro di Ennio Flaiano, o Gli occhiali d’oro da Giorgio Bassani, per arrivare a San Pietroburgo, dedicato alla vita di Dostojevskij, il suo nuovo film in uscita in autunno e del quale parlerà in anteprima. Anche quest’ultimo film è percorso da una forte avversione per l’intolleranza, un tema che attraversa tutta la sua opera, a partire da L’Agnese va a morire. Nel racconto di un grande regista, l’incontro tra creatività letteraria e cinematografica.
Giuliano Montaldo, nato a Genova nel 1930, inizia la sua carriera cinematografica con Gillo Pontecorvo collaborando a La lunga strada azzurra, Kapò e La battaglia di Algeri. Debutta alla regia con Tiro al piccione (1960); seguono Una bella grinta (1965), vincitore del Premio Speciale della Giuria al Festival di Berlino, Ad ogni costo (1967) e Gli Intoccabili (1969). Con Sacco e Vanzetti (1971) e Giordano Bruno (1974), Montaldo raggiunge un grande successo di pubblico e di critica. Seguiranno L’Agnese va a morire (1977), Circuito chiuso (1978) e Il giocattolo (1979). Nel 1980 dirige lo sceneggiato Marco Polo, venduto in 76 nazioni e vincitore del Premio Emmy. Negli anni 80 inizia la sua attività di regista di opere liriche. Il ritorno al cinema è nel 1985 con Il giorno prima, Gli occhiali d’oro (1987), premiato al Festival del Cinema di Venezia e Tempo di uccidere (1989).
È stato Presidente di Rai Cinema. Quest’anno ha ricevuto il David di Donatello alla carriera.
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venerdì 31 agosto ore 19.00_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Tomaso A. Poggio
Neuroscienza e intelligenza artificiale
Uno dei maggiori problemi della scienza odierna è quello di comprendere come funziona il nostro cervello. In particolare, le nostre abilità visive sono strabilianti e ancora lontane dall’essere imitate con i computer, quindi la corteccia visiva può essere considerata un buon sostituto del resto della corteccia e anche dell’intelligenza stessa. Modelli computazionali, plausibili dal punto di vista neurale, stanno iniziando a fornire nuove e straordinarie informazioni sul problema chiave, ovvero su come funziona il nostro cervello e su come realizzare macchine intelligenti. Forse non sono lontani i tempi in cui l’intelligenza artificiale imparerà dalla neuroscienza.
Tomaso A. Poggio insegna al Department of Brain and Cognitive Sciences; codirettore del Center for Biological and Computational Learning, membro del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory del MIT. È autore di oltre 400 saggi sulla teoria dell’apprendimento, dei sistemi non-lineari, della neuroscienza computazionale, è membro del Neuroscience Research Program dell’American Academy of Arts and Sciences. Ha ricevuto numerose onorificenze quali: Otto-Hahn-Medaille Award della Max-Planck-Society, il Max Planck Research Award dalla Alexander von Humboldt Foundation, il MIT 50K Entrepreneurship Competition Award, la Laurea Honoris Causa in Ingegneria dall’Università di Pavia e il Gabor Award 2003. Attualmente si occupa di matematica e delle applicazioni delle nuove tecniche di apprendimento alla computer vision o visione artificiale, di bioinformatica, di computer graphic.
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venerdì 31 agosto ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
L’immigrazione
Finché i Romani seppero gestire la sfida dell’immigrazione i barbari furono una risorsa per l’impero, assai più che una minaccia. L’ideologia ufficiale insisteva che tutti i popoli dovessero avere la possibilità di conoscere “la felicità romana�?. In questa prima lettura si presentano, fra l’altro, le orazioni di Temistio, grande retore e influente politico nella Costantinopoli del IV secolo, in cui si scopre che i Romani avevano una coscienza ecologica e che i barbari andavano protetti dal rischio dell’estinzione, soprattutto perché una volta promossi a cittadini romani, anche loro pagavano le tasse.
Alessandro Barbero è nato nel 1959, laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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venerdì 31 agosto ore 21.00_teatro degli Impavidi euro 4,00
Ubaldo Pantani
Aspettando Viskovitz. Storie di animali e non solo…
Uno scarafaggio delinquente che non riesce a conquistare la sua amata nonostante una fortuna in sterco accumulata illegalmente, un maiale ballerino che diventa famoso, si perde negli agi e nel lusso materiale e non riesce a essere porco come la madre sognava per lui, un cane ex agente delle forze speciali dedito all’ascetismo buddista che non riesce ad uscire dal giro della droga, uno squalo che vorrebbe la pace degli oceani ma per sopravvivere deve mangiare i suoi amici. Questi animali sono Viskovitz: nelle sue metamorfosi ritroviamo le debolezze, le passioni e i desideri della natura umana. Un assaggio del nuovo spettacolo teatrale - tratto dal libro di grandissimo successo di Alessandro Boffa: Sei una bestia Viskovitz - che sarà pronto per l’autunno.
Ubaldo Pantani, eclettico attore di teatro, cabaret, comico televisivo, inizia come allievo di Albertazzi al Laboratorio d’Arti Sceniche di Volterra. Ha interpretato ruoli drammatici con la Compagnia Teatrale del Fiume di Pisa. Ha esordito come comico nel 1997 su RaiDue nei programmi Convenscion2001, SuperConvenscion e Convenscion a colori di G. Paolini. Nel 2003 fa parte del cast fisso di Ciro presenta Visitors (Italia Uno), arruolato da Paola Cortellesi per il suo show Nessundorma (RaiDue), poi in Mai dire Grande Fratello & figli della Gialappa’s band, e Mai dire Lunedì, sempre con la Gialappa’s band, dove interpreta il ruolo di Lapo Elkann. Dal 2005 collabora con la Clara Schumann - Teatro di Collesalvetti, alla direzione e al cordinamento artistico della programmazione e curando gli allestimenti di versioni semi sceniche di celebri opere liriche (Tosca, Turandot, La Bohème).
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venerdì 31 agosto ore 21.30_piazza d’armi Fortezza Firmafede  euro 3,00
Francesco Guccini con Marco Santagata
Burattinaio di parole
Creatività e linguaggio sono alla base di come si dà forma al testo di una canzone, come si scrive un romanzo, un saggio o una poesia. Perché le parole hanno un significato preciso e al tempo stesso ambivalente, mostrano le proprie radici linguistiche ed etimologiche, la loro trasformazione attraverso i secoli, l’attraversamento di lingue straniere, la propria identità dialettale. Per Guccini e Santagata le parole sono una vera passione, la molla per ricerche, interpretazioni, innovazioni linguistiche anche audaci, dalle quali nascono sorprese, curiosità, particolari nascosti: per fare in modo che il linguaggio, in qualsiasi contesto, esprima tutta la sua forza.
Francesco Guccini ha raccontato il suo mondo in oltre quarant’anni di canzoni che hanno segnato la storia musicale, e in numerosi romanzi capaci di spaziare dall’autobiografia al noir. Tra i suoi titoli ricordiamo: Croniche epafaniche (Feltrinelli, 1990); Vacca d’un cane (Feltrinelli, 1993); La legge del bar e altre comiche (Mondadori, 2005). Con Loriano Machiavelli: Lo spirito e altri briganti (Mondadori, 2003); Tango e gli altri. Romanzo di una raffica, anzi tre (Mondadori, 2007).
Marco Santagata ha insegnato letteratura italiana e filologia in numerose università italiane e straniere (Sorbonne, Ginevra, Nancy, Harvard) ed è attualmente direttore del Dipartimento di Studi di Italianistica dell’Università di Pisa. Oltre a numerose pubblicazioni scientifiche, tra i suoi romanzi ricordiamo: Papà non era comunista (Guanda, 1996); Il Maestro dei santi pallidi (Guanda, 2003) e L’amore in sé (Guanda, 2006).
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venerdì 31 agosto ore 23.15_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il padre della relatività
Il nome di Einstein è legato alla relatività, di cui egli formulò la versione speciale nel 1905, e la versione generale nel 1915. In questa prima lettura affrontiamo alcune delle pagine divulgative da lui scritte sull’argomento, toccando in particolare aspetti sorprendenti della teoria, come il famoso paradosso dei gemelli, e altrettanto sorprendenti applicazioni, come il modello cosmologico del 1917, che fornì la prima immagine scientifica dell’intero universo.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
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sabato 1 settembre ore 10.00_cinema Italia euro 7,00
Laura Bosio         approfonditaMente
In attesa dell’ispirazione. Viaggio intorno e dentro la scrittura 
Una conversazione intorno e dentro la scrittura, senza una vera sistematicità. Metodo forse poco scientifico, ma forse adatto a una materia così difficile da afferrare. La differenza tra “parola parlata�? e “parola scritta�?, dove ragionare sul perché non si deve scrivere come si parla e ancora meno parlare come si scrive. Scrivere per sé e scrivere per gli altri, o meglio per quel sé che converge con gli altri. Scrivere qualcosa di nuovo: è possibile? I segreti (e i pericoli) dell’ispirazione. I richiami (e le tentazioni) della memoria. La ricreazione del passato e del presente. Il progetto e le sue trappole. E, insieme, il gioco degli aforismi. (Durata 3 ore circa)
Laura Bosio, nata a Vercelli, vive e lavora a Milano come consulente editoriale. È autrice dei romanzi I dimenticati (Feltrinelli 1993, Premio Bagutta Opera prima), Annunciazione (Mondadori 1997, Premio Moravia), Le ali ai piedi (Mondadori 2002, Premio Selezione Rapallo Donna); La ricerca dell’impossibile (Leonardo-Oscar Mondadori 1999) e Teresina. Storie di un’anima (Mondadori 2004), dedicati all’esperienza mistica, filosofica e spirituale delle donne nella letteratura; Le stagioni dell’acqua (Longanesi, 2007), finalista al Premio Strega. Nel 1997 ha collaborato al soggetto e alla sceneggiatura del film di Silvio Soldini Le acrobate. È docente di Tecniche della scrittura presso il Master in Giornalismo dell’Università Cattolica di Milano.
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sabato 1 settembre ore 10.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Giorgio Vigna approfonditaMente
Oggetti per il corpo e per lo spazio. Viaggio intorno e dentro il design
Una conversazione, anche per immagini e oggetti, che si snoda intorno a forme e materiali capaci di mettere in risonanza la forza immaginativa con gli elementi della natura nei suoi aspetti primari e primordiali. Avventure geologiche di terra e d’acqua, di fuoco e di vento costituiscono il fulcro del lavoro di Giorgio Vigna, in cui si combinano naturale e artificiale, povero e prezioso, elementi del senso comune e fantasticherie ardite. Perchè il suo lavoro è arte, è design, è gioiello, è natura, ma specialmente è libertà
di immaginare forme nuove e allo stesso tempo antichissime.  (Durata 3 ore circa)
Artista e designer, Giorgio Vigna è autore di sculture, gioielli, oggetti per il corpo e per lo spazio, dotati anche di valore d’uso. Ha ideato gioielli per opere, film, spettacoli e collezioni per stilisti. Collabora con Venini progettando vasi, gioielli, lampade e sculture in vetro. Nel 2007 l’azienda finlandese Iittala lancia
su scala internazionale la collezione di uccelli di vetro “Birds by Vigna�?. Per Salviati progetta nel 2006 una collezione di gioielli in vetro, nel 2005 oggetti in argento per Gabriele De Vecchi. Tiene conferenze e workshop per la Facoltà di Design del Politecnico, IED, Domus Academy e NABA di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei, mostre e collezioni internazionali fra cui: Designmuseo di Helsinki (2007), Museo Pecci di Prato, Museo Correr di Venezia (2003), Miaao di Torino. Moleskine ha recentemente pubblicato il catalogo della sua ultima mostra a Helsinki.
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sabato 1 settembre ore 10.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Anna Oliverio Ferraris
La creatività e il doppio volto della paura
Creatività e paura sembrano collocarsi su opposti fronti. Il pensiero creativo è avventuroso, indipendente, esplorativo. La paura cerca conforto nel conformismo e nel consenso. La creatività potenzia il pensiero. La paura può paralizzarlo. Queste due forze sono già visibili nei primi mesi di vita: i neonati sono molto curiosi, affascinati dalle novità ma anche intimoriti da ciò che non conoscono. In seguito c’è chi rinuncia alle avventure intellettuali per non correre il rischio di essere solo e diverso e chi invece trova la forza morale per affrontare le dissonanze. La paura può però essere anche un incentivo alla creatività e, di fronte alle minacce, accelerare i processi del pensiero alla ricerca di una soluzione.
Anna Oliverio Ferraris, psicologa e psicoterapeuta, è nata a Biella e ha studiato a Milano e a Torino. Trasferitasi a Roma nel 1970 è prof. ordinario di Psicologia dello sviluppo all’Università La Sapienza di Roma dal 1980. È autrice di saggi divulgativi, articoli scientifici e testi scolatici in cui affronta i temi dello sviluppo normale e patologico, dell’educazione, della famiglia, della scuola, delle emozioni della comunicazione e del rapporto con i media. È stata membro della Consulta Qualità della Rai e del Comitato Nazionale per la Bioetica. Collabora con Mente e Cervello, Psicologia Contemporanea, La scuola dell’infanzia, Prometeo. Tra i suoi libri più recenti ricordiamo: La forza d’animo (Rizzoli, 2003); TV per un figlio (Laterza, 2004); con Alberto Oliverio Le età della mente (Rizzoli, 2004); Psicologia della paura (Bollati Boringhieri, 2007); Piccoli bulli crescono (Rizzoli, 2007).
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sabato 1 settembre ore 11.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Ruggero Pierantoni
Il volto: un’interfaccia tra ambiente, mente e tecnologie
La rappresentazione del volto umano è il risultato dei molti punti di incontro tra tecnologie rappresentative, sistemi di credenze, codici comunicativi e molto altro. La ulteriori complicazioni della somiglianza fisiognomica tra un’immagine umana e una precisa persona, o personalità reale e storica, introduce ulteriori pezzi al mosaico mentalistico. Sulla base di numerosi esempi di rappresentazione del volto umano, si tenta di dipanare questa complicata matassa. A chiusura, lo stato dell’arte sui processi informatici che sono, al momento, alla base del riconoscimento, della trasmissione e dell’analisi del volto umano.
Ruggero Pierantoni, 1934, studioso della percezione acustica e visiva, si occupa di neuroscienze e di problemi cognitivi. Ha lavorato per il CNR, ha insegnato e partecipato a programmi di ricerca in Germania, USA, Canada. È Visiting Professor alla School of Architecture, Carleton University, Ottawa.
Ha insegnato al Politecnico di Milano Bovisa, e all’Accademia di Belle Arti di Urbino. È stato assessore alla cultura al Comune di Genova da l997 al 2002. Ha pubblicato: L’occhio e l’idea. Fisiologia e storia della visione (1981); Forma fluens (1986); Monologo sulle stelle: forme della luce dalle origini alle fini dei mondi antichi (1994) per Bollati Boringhieri; La trottola
di Prometeo. Introduzione alla percezione acustica e visiva (Laterza, 1996), Verità a bassissima definizione. Critica e percezione del quotidiano (Einaudi, 1998); Vortici, atomi e sirene. Immagini e forme del pensiero esatto (Electa Mondadori, 2003). Il suo nuovo libro, Uno scherzo fulmineo, è in uscita per i tipi di Rosellina Archinto Editore.
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sabato 1 settembre ore 11.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Oliviero Toscani
La creatività è una conseguenza, non una scelta
Oliviero Toscani racconta un percorso professionale unico per qualità e caratteristiche. Le sue immagini, le campagne pubblicitarie, i brand hanno attraversato il pianeta e sono le sue attività più note e riconoscibili. Dietro a questo successo c’è un pensiero preciso, un modo di fare, un originale sguardo sul mondo anche nelle numerose attività editoriali (libri, tv), nella realizzazione di film e mostre, nell’invenzione di Fabrica, il centro internazionale per la ricerca sulla comunicazione.
Oliviero Toscani è la forza creativa dietro i più famosi giornali e marchi del mondo (Esprit, Chanel, Fiorucci, Prenatal). Come fotografo collabora con Elle, Vogue, GQ, Harper’s Bazaar, Esquire, Stern ecc. Dal 1982 al 2000 ha fatto della United Colors of Benetton una delle marche più conosciute al mondo. Nel 1993, ha inventato Fabrica, che ha prodotto progetti editoriali, libri, programmi televisivi, mostre, esposizioni e film per United Nations, UNCRH, La Repubblica, Arte, MTV, RAI, Mediaset. Ha esposto alla Biennale di Venezia e in decine di mostre e musei d’arte moderna. Ha vinto quattro Leoni d’Oro al Festival di Cannes, il Gran Premio dell’UNESCO, due volte il Gran Premio d’Affichage, e numerosi premi degli Art Directors Club. Tra i suoi libri: Non sono obiettivo (Feltrinelli, 2001) e Sant’Anna di Stazzema. 12 agosto 1944. I bambini ricordano (Feltrinelli, 2003).
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sabato 1 settembre ore 14.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
David Le Breton
Nell’antropologia dei sensi
Non c’è nessuna rottura fra la carne viva dell’uomo e la carne viva del mondo, ma una continuità sensoriale di ogni istante. L’individuo prende coscienza di sé solo attraverso il sentire: avverte la propria esistenza grazie alle risonanze sensoriali e percettive che lo attraversano incessantemente. Le nostre percezioni sensoriali, intrecciate a significati, disegnano i limiti fluttuanti dell’ambiente in cui viviamo, ne dicono l’estensione e il sapore. La percezione non è coincidenza con le cose, bensì interpretazione. Ogni uomo cammina in un universo sensoriale legato a ciò che la sua storia personale ha fatto della sua educazione.
David Le Breton è professore di sociologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo, membro dell’Institut Universitaire de France e autore di numerosi saggi sull’antropologia del corpo. Tra le sue numerose opere non ancora tradotte o in corso di traduzione segnaliamo: Corps et sociétés. Essai de sociologie et d’anthropologie du corps (1985, fuori catalogo); Anthropologie du corps et modernité (PUF, 1990, 2003); La sociologie du corps (PUF, 1992); L’Adieu au corps (Métailié, 1999). In italiano sono stati tradotti: Passione del rischio (Edizioni Abele, 1995); Il mondo a piedi. Elogio della marcia (Feltrinelli, 2001); La pelle e la traccia. Sulle ferite del sé (Meltemi, 2004).
Il sapore del mondo. Un’antropologia dei sensi  è appena stato tradotto in occasione di questa edizione del Festival della Mente per i tipi di Raffaello Cortina.
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sabato 1 settembre ore 15.00_cinema Italia euro 7,00
Carlo Mazzacurati         approfonditaMente
Creare, inventare, trovare. Viaggio intorno e dentro un film
Il racconto, anche per immagini, di come nasce un film, dall’idea iniziale alle riprese, dal rapporto con gli attori alla troupe, dal set al montaggio, per capire tutte le fasi creative e non di uno dei più complessi e affascinanti processi artistici. Carlo Mazzacurati ci spiega la genesi e la realizzazione di un film attraverso la testimonianza e le immagini inedite, anche del back stage, del suo nuovo film La giusta distanza, che sarà nelle sale in autunno.  (Durata 3 ore circa)
Carlo Mazzacurati, nato a Padova nel 1956, dirige per la prima volta nel 1979 in 16 mm, Vagabondi. Il suo Primo film, Notte Italiana (1987, prodotto dalla Sacher Film), vince il Nastro d’Argento e il Ciak d’oro. Due anni dopo Il prete bello vince il primo premio al Festival di Annecy. Nel 1992 Un’altra vita , viene presentato al Festival di Venezia. Il film successivo, Il toro, è premiato a Venezia con il Leone d’argento e la coppa Volpi al miglior attore non protagonista (Roberto Citran). Nel 1996, sempre a Venezia, presenta in concorso, Vesna va veloce. Due anni dopo allestisce Conversazione senza testimoni. Nel 1999, con Marco Paolini, lavora a Ritratti, dialoghi con Andrea Zanzotto, Mario Rigoni Stern e Luigi Meneghello. Seguono La lingua del Santo (2000), A cavallo della tigre (2002) e L’amore ritrovato (2004). In autunno uscirà La giusta distanza, il suo nuovo film.
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sabato 1 settembre ore 15.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Giuseppe Barbera         approfonditaMente
Perché abbracciare gli alberi. Viaggio intorno e dentro la botanica
La storia degli alberi si intreccia con la storia dell’uomo, delle culture, delle religioni, delle arti, perchè da quasi due milioni di anni l’uomo ha cercato di interagire con la creatività della natura, superando i limiti del bisogno vitale. Quanta gratitudine dobbiamo agli alberi e a quante cose ci servono? A produrre frutti, legno, energia, ombra, sicurezza, a rallentare i temibili cambiamenti climatici sottraendo l’anidride carbonica all’atmosfera. Producono anche bellezza, e la filosofia non è nata all’ombra degli alberi? Quanta letteratura e pittura hanno gli alberi come protagonisti. Come e perchè la creatività umana si confronta e si intreccia con quella della natura.  (Durata 3 ore circa)
Giuseppe Barbera è professore di Colture Arboree all’Università di Palermo. Si occupa di alberi, sistemi produttivi e paesaggi agrari tradizionali del Mediterraneo. Ha svolto ricerche sul cappero, limone, mandorlo e ficodindia. Si è occupato di agroecologia, ha studiato i paesaggi agrari di Pantelleria, della Conca d’oro, dell’Etna e della Valle dei Templi, inoltre fa ricerca sui giardini islamici siciliani. Tra i suoi libri: L’Orto di Pomona (L’Epos, 2000); Ficodindia (con Paolo Inglese, L’Epos, 2001); Der Sizilianische Garten in Sanssouci, un giardino siciliano in Germania (con Michele Buffa; Eidos, 2003), Tuttifrutti (Mondadori, 2007), che ha vinto il premio Grinzane Cavour, Giardini Hanbury per la sezione riservata a “testi di narrativa o di creatività nei quali prevalga in modo determinante il sentimento dell’ambiente e della natura�?. Nella Valle dei Templi di Agrigento ha creato il “Museo Vivente del Mandorlo�? e per il FAI ha curato il recupero del giardino della Kolymbetra.
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sabato 1 settembre ore 15.00_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Mario Botta
Architettura e territorio. Due forme d’espressione del proprio tempo
Il rapporto esistente tra architettura e territorio attraverso i progetti più recenti di uno dei grandi architetti contemporanei. Il primo atto del “fare architettura�? è la conoscenza del luogo, la cui interpretazione avviene attraverso le verifiche e le relazioni che si vengono a definire con le scelte progettuali. Il rapporto fra architettura e territorio non è un rapporto fisso ma dinamico e continuo, che si consolida in un nuovo equilibrio al momento della realizzazione dell’opera architettonica. Un rapporto di dare ed avere reciproco che interpreta la cultura, le contraddizioni e le speranze del nostro tempo.
L’opera di Mario Botta prende il via dai maestri Le Corbusier, Louis I. Kahn e Carlo Scarpa. Architettura e memoria costituiscono un binomio inscindibile in quanto le trasformazioni attuate dall’architettura diventano parti del paesaggio umano. L’importanza della luce quale generatrice dello spazio e le forme geometriche primarie costituiscono i segni distintivi della sua ricerca. Dalle case unifamiliari in Canton Ticino, il suo lavoro ha affrontato molte altre tipologie: scuole, edifici amministrativi, biblioteche e musei, come il MoMA di San Francisco e il MART di Rovereto, ed edifici del sacro tra i quali la Cattedrale di Evry e una Sinagoga a Tel Aviv. Tra i libri più recenti: Quasi un diario (Le Lettere, 2003); Il Teatro alla Scala, Restauro e ristrutturazione (Skira, 2005); Architetture del Sacro Preghiere di Pietra (Compositori, 2005); con Dario Fertilio, La Lingua degli angeli (Skira, 2006).
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sabato 1 settembre ore 17.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Marco Aime
Due non è un numero troppo grande
«Il fanatico riesce a contare fino a uno, perché due è un’entità troppo grande per lui». Sono parole di Amos Oz, quanto mai adeguate ai nostri tempi in cui aumentano ogni giorno i profeti dell’assolutismo.
Il relativismo, un tempo considerato una conquista dell’Occidente, viene visto come una debolezza. «A guardare sempre dalla stessa parte, il collo si irrigidisce» recita un proverbio africano. Indurito dai venti dell’etnocentrismo e degli assolutismi, oggi il nostro collo sembra aver perso la capacità di torcersi e fare sì che il nostro sguardo possa volgersi verso orizzonti nuovi.
Marco Aime, nato a Torino nel 1956, insegna Antropologia culturale presso l’Università di Genova. Ha condotto ricerche sulle Alpi e in Africa occidentale. Oltre a numerosi articoli scientifici ha pubblicato: Le radici nella sabbia (EDT, 1999); Diario Dogon (Bollati Boringhieri, 2000); La casa di nessuno. Mercati in Africa occidentale (Bollati Boringhieri, 2002); Eccessi di culture (Einaudi, 2004); L’incontro mancato (Bollati Boringhieri, 2005); Gli specchi di Gulliver (Bollati Boringhieri, 2006). È anche autore di narrativa: Taxi brousse (Stampa Alternativa, 1997); Fiabe nei barattoli. Nuovi stili di vita spiegati ai bambini (EMI, 1999); Le nuvole dell’Atakora (EDT, 2002); Sensi di viaggio (Ponte alle Grazie, 2005); Gli stranieri portano fortuna (Epoché, 2007).
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sabato 1 settembre ore 17.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Vittorio Gallese
Il corpo nella mente. Neuroscienze ed esperienza estetica
Il problema dell’intersoggettività e più in generale dell’esperienza estetica in particolare è stato affrontato dalle scienze cognitive in termini tipicamente astratti, facendo riferimento ad un modello dell’intelligenza umana fondamentalmente appiattito sulla cognizione linguistica. La scoperta dei neuroni specchio e il modello della “simulazione incarnata�? dell’intersoggettività propongono uno scenario alternativo che trova notevoli punti di contatto con l’approccio fenomenologico in filosofia a queste tematiche. L’implicazione di questo modello per l’esperienza estetica nelle arti visive e nel teatro aprono nuovi e interessanti scenari rispetto a questi aspetti della creatività umana.
Vittorio Gallese, neuroscienziato, è professore ordinario di fisiologia al Dipartimento di neuroscienze dell’Università di Parma. Tra gli scopritori dei neuroni specchio, ha concentrato le sue ricerche sulle relazione tra azione, percezione e processi cognitivi. Ha sviluppato un modello integrato dell’intersoggettività e collabora attivamente con filosofi, psichiatri e linguisti per un approccio multidisciplinare della cognizione sociale. Ha svolto attività di ricerca e insegnato all’università di Losanna, di Barkley e alla Nihon University di Tokyo. È autore di oltre 90 pubblicazioni scientifiche, coautore di Autismo. L’umanità nascosta (Einaudi, 2006), e ha curato la sezione neuroscienze del dizionario La Psiche (Einaudi, 2007).
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sabato 1 settembre ore 18.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Franco Marcoaldi con Ivano Battiston
Il tempo ormai breve
«Il tempo ormai breve» è una lettura concerto in cui si intrecciano le parole poetiche di Franco Marcoaldi e i suoni della fisarmonica di Ivano Battiston. L’idea nasce da un gruppo di poesie, ancora inedite, che affrontano il tema del tempo: il tempo che resta, la vita ancora da vivere, la nostalgia del passato, la promessa del futuro. Ma quello del tempo è anche tema musicale per eccellenza: da qui l’incontro necessario della parola con la musica e la speciale avventura di un’emozione del suono, in musica e in poesia. Un reading, un concerto, uno spettacolo sullo scorrere della vita.
Scrittore e poeta, Franco Marcoaldi collabora da molti anni al quotidiano La Repubblica. Sei le sue raccolte di poesie, l’ultima, Animali in versi (2006, Einaudi), è giunta ormai alla quinta edizione. Ha sperimentato l’incrocio con altre discipline: la musica (collabora da tempo con il compositore Fabio Vacchi), le arti plastiche (numerosi i suoi lavori con la pittrice Giosetta Fioroni) e il teatro (il suo poemetto Benjaminowo. Padre e figlio è stato messo in scena da Toni Servillo).
Ivano Battiston è fisarmonicista (ha studiato con Salvatore di Gesualdo ed è diplomato anche in musica corale e fagotto) e compositore (ha studiato con Bruno Coltro e come autodidatta, ha vinto importanti premi italiani e internazionali). Suoi lavori sono stati programmati in rassegne nazionali ed internazionali, ha inciso per Fonit Cetra e Velut Luna. Ha la cattedra di fisarmonica al Conservatorio di Firenze. Svolge attività concertistica in tutto il mondo.
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sabato 1 settembre ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Salvatore Natoli
Inventarsi la vita. Virtù, etica, estetica dell’esistenza
È possibile abitare il mondo senza fughe in un’improbabile trascendenza, e senza deliri di onnipotenza? La speranza, la tolleranza, l’umiltà esistono ancora? «La virtù è un modo per prendere distanza da sé, per perdere peso, per guardarsi da fuori. Ma anche per avere cura di sé» scrive Natoli, e per dare eleganza e stile morale alla propria vita, per instaurare rapporti più giusti con gli altri, per raggiungere la consapevolezza che la felicità è un’idea personale: è un’esperienza soggettiva, una visione del mondo e un bene sociale. Per inventarsi la vita, coniugando una quota di creatività e i fondamenti della morale con un’estetica dell’esistenza.
Salvatore Natoli (1942). Laureato in Storia della filosofia, si è occupato recentemente della relazione tra linguaggio ed etica. Già docente di Logica presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Venezia, attualmente insegna Filosofia teoretica all’Università Statale di Milano-Bicocca. Ha collaborato a molte riviste, tra cui Prospettive settanta, Il centauro, Democrazia e diritto, Religione e società, Leggere, Bailamme e Metaxù. Tra i suoi libri più recenti L’esperienza del dolore. Le forme del patire nella cultura occidentale (Feltrinelli, 1999); La felicità di questa vita. Esperienza del mondo e stagioni dell’esistenza (Mondadori, 2001); Il cristianesimo di un non credente (Quiqajon, 2002); La felicità (Feltrinelli, 1994, 2003); Parole della filosofia o dell’arte di meditare (Feltrinelli, 2004); Dizionario dei vizi e delle virtù (1996, 2005); Sul male assoluto. Nichilismo e idoli del Novecento (Morcelliana, 2006).
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sabato 1 settembre ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
L’integrazione
La conversione di Roma al Cristianesimo incoraggiò gli imperatori a coltivare il sogno di un potere universale, nella forma di un impero cristiano esteso all’intera umanità. In questa seconda lettura sono presentati gli scrittori cristiani come Prudenzio, che auspica la nascita d’un popolo nuovo dalla fusione delle stirpi romane e barbare, e come il padre della Chiesa Gregorio di Nazianzo, che tiene corrispondenza con i figli di immigrati diventati generali dell’esercito romano e scopre che non è colpa loro se sono alti e biondi, e che tutti possono essere romani, o greci, purché lo vogliano.
Alessandro Barbero è nato nel 1959, laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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sabato 1 settembre ore 21.30_piazza d’armi Fortezza Firmafede euro 7,00
Paolo Poli con Antonio Ballista
Favole
Due grandi artisti come Paolo Poli ed Antonio Ballista ritrovano assieme la gioia ludica dell’infanzia creando questa serata dedicata alla creatività, attraverso alcune tra le più belle favole del mondo e alle musiche a loro ispirate. Da Perrault, nella traduzione che fece Collodi de La bella addormentata nel bosco e di Pollicino, a La bella e la bestia di Beaumont, su musiche di Ravel; da La storia dell’elefantino Babar di Jean de Brunhoff su musiche di Poulenc alle sorprese che Poli regala sempre al suo pubblico.
Paolo Poli si dedica all’attività teatrale a tutto campo, confezionando spettacoli brillanti di cui è impresario, autore ed interprete. Negli anni sessanta inizia una dirompente carriera fatta di spettacoli costituiti in gran parte da montaggi di testi letterari. Solo per citarne alcuni: Rita da Cascia (1967); L’uomo nero (1971); Il coturno e la ciabatta (1990), tratto da Alberto Savinio; I Viaggi di Gulliver, con le scene di Luzzati (1998) per arrivare al recentissimo Sei brillanti (2007).
Antonio Ballista è pianista, clavicembalista e direttore d’orchestra. Dalla fine degli anni Cinquanta suona in duo pianistico con Bruno Canino; ha suonato con Pierre Boulez, Claudio Abbado, Bruno Maderna, Riccardo Muti ed è stato ospite dei più prestigiosi festival internazionali. Fra i compositori che hanno scritto per lui ricordiamo Luciano Berio, Ennio Morricone e Salvatore Sciarrino.
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sabato 1 settembre ore 23.15_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il critico della meccanica quantistica
Il nome di Einstein è anche legato alla meccanica quantistica in due maniere contrapposte. Da un lato, il grande fisico fu uno dei padri di questa nuova teoria, come dimostra il fatto che il premio Nobel gli fu assegnato nel 1922 proprio per un contributo in questo campo (l’effetto fotoelettrico). Dall’altro lato, per tutta la vita Einstein avversò la metafisica della teoria dei quanti, con espressioni divenute famose quali “Dio non gioca a dadi�?, e paradossi altrettanto famosi, che leggeremo insieme nelle loro formulazioni originali.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
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domenica 2 settembre ore 10.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Marco Delogu      approfonditaMente
L’importante è vedere la realtà. Viaggio intorno e dentro la fotografia
Un fotografo atipico: non va mai in giro con la macchina fotografica. Per lui è importante vedere le cose, tenerle dentro la mente e poi capire quando e come fotografare. Spesso per lui una fotografia è fatta molto prima di essere scattata, altre volte va a fare una foto e ne trova una diversa. “Più passano gli anni e più cerco di avere una mente aperta a tutto quello che mi succede: un tempo pianificavo, ora mi piace farmi sorprendere da visioni nuove, e da incontri con persone impreviste�?. Non crede a “l’istante decisivo�?, crede alle attese, ai cambiamenti di velocità, all’unicità e alla diversità di ogni essere umano. (Durata 3 ore circa)
Marco Delogu è nato a Roma nel 1960, dove vive e lavora. La sua ricerca si concentra su ritratti di gruppi di persone con esperienze o linguaggi in comune. Ha pubblicato oltre venti libri. Ha esposto in Italia e all’estero: Accademia di Francia, Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea, Palazzo delle Esposizioni a Roma; Warburg Institute a Londra, Henry Moore Foundation a Leeds; IRCAM, Centre George Pompidou a Parigi; Museé de l’Elysee a Losanna; PhotoMuseum a Mosca ecc. È editore e curatore di mostre. Nel 2002 ha ideato FotoGrafia, festival internazionale di Roma, di cui è direttore artistico. Nel 2003 ha fondato la casa editrice Punctum. Ha curato oltre 50 mostre con i nomi più importanti della fotografia mondiale, quali Josef Koudelka, Sally Mann, Olivo Barbieri, Don McCullin, Anders Petersen, Graciela Iturbide. Insegna fotografia alla facoltà di Architettura dell’Università La Sapienza di Roma.
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domenica 2 settembre_ore 10.00_partenza Chiostro San Francesco euro 7,00
David Le Breton  approfonditaMente
Il mondo a piedi. Viaggio nella percezione dell’ambiente
Viaggiare a piedi è un gesto trasgressivo, una potente affermazione di libertà, uno scarto rispetto alla modernità. «Camminare significa aprirsi al mondo. L’atto del camminare riporta l’uomo alla coscienza felice della propria esistenza, immerge in una forma attiva di meditazione che sollecita la piena partecipazione di tutti i sensi» scrive Le Breton, che conduce un itinerario a piedi, accompagnando un piccolo gruppo di cultori del buon camminare, alla ricerca di un modo trasversale per fendere i ritmi troppo frenetici della vita di tutti i giorni. Camminata max 40 persone. (Durata 2/3 ore)
David Le Breton è professore di sociologia all’Università Marc Bloch di Strasburgo, membro dell’Institut Universitaire de France e autore di numerosi saggi sull’antropologia del corpo. Tra le sue numerose opere non ancora tradotte o in corso di traduzione segnaliamo: Corps et sociétés. Essai de sociologie et d’anthropologie du corps (1985, fuori catalogo); Anthropologie du corps et modernité (PUF, 1990, 2003); La sociologie du corps (PUF, 1992); L’Adieu au corps (Métailié, 1999). In italiano sono stati tradotti: Passione del rischio (Edizioni Abele, 1995); Il mondo a piedi. Elogio della marcia (Feltrinelli, 2001); La pelle e la traccia. Sulle ferite del sé (Meltemi, 2004).
Il sapore del mondo. Un’antropologia dei sensi  è appena stato tradotto in occasione di questa edizione del Festival della Mente per i tipi di Raffaello Cortina.
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domenica 2 settembre_ore 10.00_teatro degli Impavidi euro 4,00
Enrico Alleva
Dal pesce al filosofo: verso un’ecologia della mente
Darwin ci ha fatto riflettere su quali fossero le forze selettive che hanno dato vita a specie animali e vegetali estremamente diversificate e mutevoli. Anche il cervello animale o umano segue queste regole di sopravvivenza, che ne spiegano compiutamente forma e funzioni. Molta divulgazione propone una visione caricaturale dell’incedere evolutivo che ha prodotto: dai pesci ai mammiferi (con una diramazione per gli uccelli); il cervello dei mammiferi più primitivi, dei mammiferi a loro successivi e, infine, il cervello dei primati e dell’Homo sapiens. L’analisi comparata dei cervelli di pipistrelli, delfini, talpe e scimmie inferiori o antropomorfe racconta una storia ben diversa.
Enrico Alleva, etologo, accademico dei Lincei, dirige dal 1990 il Reparto di Neuroscienze comportamentali dell’Istituto Superiore di Sanità. Si occupa di genetica del comportamento dei mammiferi e del ruolo biologico del “nerve growth factor�? nello stress. È autore di circa 230 pubblicazioni scientifiche e di centinaia di articoli a carattere divulgativo pubblicati su Il Manifesto, L’Unità, La Stampa, Repubblica, L’indice, Linea d’ombra, Lo straniero, Pace e Guerra…. Ha scritto Il Tacchino termostatico (Theoria, 1990) e con N. Tiliacos, Consigli a un giovane etologo (Muzzio, 2003).
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domenica 2 settembre_ore 11.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
Guido Barbujani con Pietro Cheli
L’arte di non diventare razzisti
È vero che i neri hanno la musica nel sangue? Che gli ebrei sono più intelligenti? Che gli scandinavi non sono molto allegri? E che dei levantini non ci si può fidare? O che gli slavi sono efferati? E, per venire a casa nostra, che i napoletani sono sempre allegri? E che i milanesi pensano solo a lavorare? Che i genovesi non spendono volentieri? Viaggiando attraverso i luoghi comuni del razzismo è difficile trovare risposte a queste domande, ma, per fortuna, si possono fare scoperte sorprendenti: la più grande delle quali, forse, è che si può tranquillamente fare a meno di parlare di razze.
Guido Barbujani ne discute con Pietro Cheli tra scienza, storia e letteratura.
Guido Barbujani ha lavorato alle università di Padova, State of New York a Stony Brook, Londra e Bologna, e dal 1998 è professore di Genetica all’Università di Ferrara. Si occupa delle origini ed evoluzione della popolazione umana. Ha pubblicato tre romanzi: Dilettanti (Marsilio 1993); Dopoguerra (Sironi 2002); Questione di razza (Mondadori 2003) e il saggio scientifico L’invenzione delle razze (Bompiani 2006).
Pietro Cheli, Genova 1965, vive a Milano dove lavora al settimanale Diario. Insieme a Ivano Fossati ha scritto il libro Carte da decifrare (Einaudi, 2001), con molti altri Il calendario del laico a cura di Grandi & Associati (Mondadori, 1998) e i testi dello spettacolo Abbecedario (Panini, 2002) ideato e portato in scena da Giorgio Scaramuzzino. Ha curato con Ferdinando Bruni il libro fotografico Elfo BazaAr (il Saggiatore, 2004).
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domenica 2 settembre ore 11.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Aldo Cibic
Inventarsi i progetti ideali
In un mondo in cui il sistema industriale-tecnologico privilegia procedure “omologanti�? si pensa che sia sempre più difficile produrre nuove idee. Tuttavia, nella quotidianità c’è materia d’ispirazione per molti progetti e il designer può esserne il catalizzatore. Cibic ha esplorato tale ipotesi con due progetti: “New Stories, New Design�? (2002) e “Microrealities�? (2006). Il primo ha proposto occasioni di emancipazione sociale, inventando nuove opportunità di impresa, valorizzando mestieri in via di estinzione e attivando microeconomie alternative. Il secondo ha studiato le interazioni delle persone con i luoghi urbani “senza qualità�? (i centri commerciali, le stazioni del metrò, ecc.) con la finalità di scoprirne le potenzialità nascoste.
Aldo Cibic, nato a Schio nel 1955, si trasferisce a Milano nel 1979 per lavorare con Ettore Sottsass del quale, l’anno successivo, diventa socio. Sempre nel 1980, sotto la guida di Sottsass nasce Memphis, di cui Cibic è uno dei designer e fondatori. Nel 1989 inizia l’attività in proprio fondando Cibic & Partners, uno studio in cui oltre all’attività personale di designer, sviluppa progetti nel campo dell’interior design, dell’urbanistica e dell’architettura, in Italia e all’estero. Svolge, attività di insegnamento alla Domus Academy, alla Facoltà del Design del Politecnico di Milano e alla Facoltà di Design dell’Istituto Universitario di Architettura di Venezia. Inoltre, è Professore Onorario alla Tongji University di Shanghai. Attualmente divide la sua vita tra Vicenza, dove vive la sua famiglia, e Milano, dove ha sede Cibic & Partners.
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domenica 2 settembre_ore 14.30_Chiostro San Francesco euro 3,00
Severino Salvemini con Angela Vettese
L’emozione e la regola: si può quadrare il cerchio?
Manager o creativo? Si deve sviluppare un’anima intellettuale e innovativa da una parte e un’anima più standardizzata e razionale dall’altra? Queste due dimensioni sembrerebbero inconciliabili (il paradigma o/o, tipico della specializzazione) e in effetti hanno spesso vissuto in mondi e ambienti separati e di scarsa interdipendenza. Quando però pensiamo alla vera eccellenza, ci rendiamo conto che nelle migliori esperienze l’emozione e la regola si riescono a sposare (il paradigma e/e) secondo una filosofia che non intende privilegiare una delle due prospettive, bensì che cerca di compenetrare valori e norme di comportamento, concepite come divergenti solo da chi le esamina in modo stereotipato.
Severino Salvemini economista, è professore di Organizzazione aziendale alla Università Bocconi. È stato presidente della SDA. Si occupa di industrie creative e di managerialità nei settori dell’arte e cultura. Presidente di Mikado, è nel consiglio di amministrazione di Cinecittà Holding e della Accademia del Teatro alla Scala. È stato nel consiglio della Biennale di Venezia. Tra le più recenti pubblicazioni: La città creativa. Per una nuova geografia di Milano (EGEA, 2005) ed È tutto un altro film (EGEA, 2007).
Angela Vettese direttrice della Galleria Civica di Modena, presiede la Fondazione Bevilacqua La Masa di Venezia, dirige il Corso di Laurea specialistica in Arti Visive dell’Università Iuav di Venezia; ha insegnato presso l’Università Bocconi, dal 1986 collabora come critico d’arte contemporanea al supplemento Domenica de Il Sole 24 Ore. Ha pubblicato saggi e cataloghi fra cui Ma questo è un quadro? Artisti si diventa (2001) e Il valore nell’arte contemporanea (2005) per Carocci.
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domenica 2 settembre_ore 15.00_sala delle capriate Fortezza Firmafede euro 7,00
Igort con Matteo Stefanelli   approfonditaMente
Disegnare storytelling. Viaggio intorno e dentro la graphic novel
Cosa vuol dire dare forma ad una storia, e progettarla per il disegno, per la narrativa o per la musica? Di cosa è fatta la materia dello storytelling di un fumetto, rispetto a un romanzo o una canzone? Ripercorrendo la storia e le pratiche del suo variegato lavoro, Igort racconta con Matteo Stefanelli i processi creativi, le opzioni formali e i percorsi stilistici del dare vita ad una storia. Per approfondire i territori del racconto a fumetti, le sue motivazioni, le sue forme; un percorso aperto fra musica jazz e fumetto popolare nipponico, tra design e neo-feuilleton.  (Durata 3 ore circa)
Igort ha pubblicato in quindici paesi e sulle più prestigiose riviste come Linus, Metal Hurlant, The Face, New Yorker. Ha collaborato a progetti multimediali con Yello e Ryuichi Sakamoto, ed ha esposto alla Biennale di Venezia (1994) e alla Triennale di Milano (2006). Ha fondato e dirige Coconino Press. Tra i suoi libri: 5 è il Numero Perfetto (Rizzoli, 2002); con Sampayo Carlos, Fats Waller (Coconino, 2003); Baobab vol. 1 e 2 (Coconino, 2005, 2006); con Massimo Carlotto Dimmi che non vuoi morire (Mondadori, 2007).
Matteo Stefanelli, ricercatore OssCom (Univ. Cattolica di Milano), studia gli intrecci fra arti grafiche, popular culture e processi di consumo. Si occupa di fumetto, ne scrive per il Corriere e La Repubblica e collabora con Lucca Comics, il Centre National de la Bande Dessinée et de l’Image, Napoli Comicon. È stato co-autore del programma “Antistoria del fumetto italiano�? (Cult/Sky 2004). Ha curato (con Fausto Colombo) la mostra “Fumetto International�? per La Triennale di Milano (2006).
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domenica 2 settembre_ore 15.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Michelangelo Pistoletto
La spiritualità laica nello specchio
A partire dal 1961, Pistoletto, attraverso le sue opere specchianti, indaga ‘fenomenologicamente’ la dimensione della spiritualità. Egli ha posto la mente in relazione alla specchio proprio come il cervello umano si raccorda all’occhio. In tal modo ha fatto dello specchio una protesi ottica che moltiplica le capacità riflessive della mente stessa. I suoi “Quadri specchianti�? sono occhi spalancati su una visione tanto oggettiva quanto sorprendente del mondo. Si tratta di un processo artistico che conduce ciascuna persona alla coscienza di essere particella dell’universo, così come un frammento di specchio lo è dello specchio intero.
Michelangelo Pistoletto è nato a Biella nel 1933, le sue opere sono presenti nelle collezioni dei più importanti musei internazionali di arte moderna e contemporanea fra cui: Beaubourg, Parigi; MOMA, New York; National Museum, Seoul; Tate Modern, Londra; Toyota Museum, Toyota; Museo Reìna Sophia, Madrid; Galleria d’Arte Moderna, Roma; Nationalgalerie, Berlino, ecc. Professore all’Accademia di Belle Arti di Vienna. Fondatore del centro internazionale Cittadellarte – Biella. Nel 2003 è insignito del Leone d’Oro alla carriera alla 50° Biennale d’Arte di Venezia e nel 2004 l’Università di Torino gli conferisce la Laurea Honoris Causa in Scienze Politiche.
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domenica 2 settembre ore 17.00_Chiostro San Francesco euro 3,00
Loretta Napoleoni
Creatività, erosione del copyright, scenari futuri
Lo stato-mercato occidentale, subentrato allo stato-nazione, difende con le unghie e con i denti la proprietà intellettale, linfa vitale del moderno capitalismo, e concettualmente legata a doppio filo con la creatività. L’ascesa del modello economico cinese e della finanza islamica poggiano invece su presupposti diametralmente opposti: fino a quando il prodotto originale si troverà in posizione di vantaggio rispetto alla copia? L’inevitabile erosione del concetto stesso di proprietà intellettuale è la conseguenza del riciclaggio industriale cinese e di quello finanziario islamico. Quali potrebbero essere le conseguenze mondiali, i vantaggi e gli svantaggi di questa profonda trasformazione?
Loretta Napoleoni, economista, vive a Londra da oltre vent’anni. Ha lavorato come consulente per istituti bancari e organizzazioni internazionali in Europa e negli Stati Uniti. Considerata una degli esperti mondiali dell’economia del terrorismo, dall’11 settembre collabora con i governi di svariati paesi. Nel 2005 ha diretto il gruppo di esperti mondiali sul finanziamento del terrorismo per il Club de Madrid. Editorialista per riviste italiane ed estere, ha tradotto e curato testi sul terrorismo. È autrice di Terrorismo SpA (2005) ed Al Zarqawi (2006), pubblicati da Marco Tropea e tradotti in varie lingue.
Il nuovo libro sull’economia canaglia uscirà a gennaio 2008 per i tipi de il Saggiatore.
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domenica 2 settembre ore 17.30_teatro degli Impavidi euro 4,00
Giovanni Agosti
La mezza età dello storico dell’arte
L’idea nasce dal fatto che a un certo punto della vita, anche di quella lavorativa, si fa un bilancio di quel che si è fatto e ci si ferma a pensare quel che si vorrebbe fare, se ci è concesso. In cosa si è sbagliato, dove si è capito per tempo, da che cosa star fuori… Insomma come si fa a “invecchiare con decenza�?. È uno dei temi che percorrono, sotto la crosta delle parole, il libro che Agosti ha scritto sul Mantegna, ed è uno dei suoi pensieri ricorrenti. «Non sopporto quelli che considerano chi ha più di quarant’anni un “giovane studioso�?»; da qui La mezza età dello storico dell’arte.
Giovanni Agosti è nato a Milano nel 1961; dal 2000 insegna storia dell’arte moderna all’Università Statale di Milano, dopo avere lavorato per molti anni nelle Soprintendenze per i Beni artistici e storici di Mantova e di Firenze. I suoi studi sono rivolti alla tradizione classica nella cultura figurativa italiana,
ai rapporti fra artisti e scrittori, al Rinascimento nell’Italia settentrionale. Ha scritto: Bambaia e il classicismo lombardo (Einaudi, 1990); La testoriana di Brescia (l’Obliquo, 1997); Disegni del Rinascimento in Valpadana (Olschki , 2001); Su Mantegna I (Feltrinelli, 2005), che ha vinto il Premio Viareggio Repaci 2006; Mantegna 1961 Mantova (Arcari Editore, 2006). Collabora con le principali riviste di storia dell’arte.
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domenica 2 settembre ore 18.30_sala multimediale canale lunense euro 4,00
Guido Cornara
Breve mente
L’esercizio supremo della sintesi, la capacità di attrarre in un secondo e mantenere legati a te per altri 29 brevi lunghissimi secondi. Procrastinare la sacrosanta pipì almeno fino al prossimo commercial. La gente non ama la pubblicità. E questa è di per sé una sfida molto interessante. Se riesci a far amare, o almeno a non far odiare, o almeno a far sopportare una cosa che la gente per definizione non ama, hai già compiuto un’opera eccezionale. Questa è la missione nella vita di Guido Cornara, direttore creativo di Saatchi & Saatchi: semplice e allo stesso tempo dannatamente difficile.
Guido Cornara è nato a Genova, laureato a Roma in Storia Moderna, vive a Milano. Lavora in pubblicità dal 1983, ed è in Saatchi & Saatchi dal 1988, dove ricopre l’incarico di Direttore Creativo Esecutivo per l’Italia. In questi anni ha lavorato per molti fra i più grandi clienti pubblicitari italiani, da Renault a Walt Disney, da Procter & Gamble a Tiscali, da Honda a Omnitel, da Intesa Sanpaolo a Mondadori solo per citarne alcuni. Dedica un grande impegno, oltre che ai grandi clienti, anche alle piccole e grandi cause sociali, ambientali, umanitarie per le quali storicamente Saatchi & Saatchi ha una costante attenzione. Ha ideato per conto di MTV - insieme ad Agostino Toscana - il film per l’abolizione della pena di morte che si è aggiudicato l’unico premio assegnato all’Italia al Festival di Cannes del 2001 (Leone d’Argento).
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domenica 2 settembre ore 19.00_piazza Matteotti euro 3,00
Mario Trevi con Emanuele Trevi
Invasioni controllate
Sono invasioni controllate quelle fra padre e figlio, fra psicoanalista e scrittore, e quando il figlio scrittore intervista il padre psicoanalista diventa un’occasione davvero speciale.
Una intervista sullo scrivere, sul senso delle storie, sulla particolare modalità di interpretarle dal punto di vista della filosofia del profondo. Dal libro di Giobbe ai racconti di chassidim, da Stevenson a Borges, il dialogo molto particolare di Emanuele e Mario Trevi.
Mario Trevi è il decano degli psicoanalisti junghiani italiani, fondatore nel 1960 dell’Associazione Italiana per lo Studio della Psicologia Analitica, e del Centro Italiano di Psicologia Analitica, è membro dell’International Association of Analytical Psychology. Ha pubblicato fra l’altro: L’altra lettura di Jung (Cortina, 1988); Saggi di critica neojunghiana (Feltrinelli, 1993); con Marco Innamorati, Riprendere Jung (Bollati Boringhieri, 2000). Ha diretto la rivista Metaxù, che si occupa di ricerca sui simboli.
Emanuele Trevi, scrittore, critico, è nato nel 1964. Ha tradotto e curato edizioni di classici italiani e francesi, collabora al Manifesto. Ha pubblicato: Istruzioni per l’uso del lupo (Castelvecchi, 1994); Musica distante (Mondadori, 1997); Costellazioni italiane (1945-1999); I cani del nulla. Una storia vera (Einaudi, 2003); Senza verso. Un’estate a Roma (Laterza, 2004); L’onda del porto. Un sogno fatto in Asia (Laterza, 2005). Con Mario Trevi è in uscita Invasioni controllate per i tipi di Castelvecchi.
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domenica 2 settembre ore 19.30_piazza Firmafede euro 3,00
Alessandro Barbero racconta le invasioni barbariche
Il razzismo
In questa terza lettura sono presentati gli autori romani e greci che fra IV e V secolo, quando il governo imperiale si dimostra sempre più incapace di gestire l’immigrazione, cominciano ad allarmarsi perché i barbari sono troppi. Sinesio trova che un barbaro rimane sempre barbaro anche se fa parte del consiglio dei ministri, e che preferirà sempre la pelliccia alla toga; Sidonio Apollinare riconosce che i barbari sono gente in gamba, e che il futuro appartiene a loro, è solo un peccato che siano così maleducati e abbiano strane idee sull’igiene. Testi antichi per un tema molto attuale.
Alessandro Barbero è nato nel 1959. Laureato in Lettere, perfezionato presso la Scuola Normale Superiore di Pisa, è professore ordinario di Storia Medievale presso l’Università degli Studi del Piemonte Orientale a Vercelli. Ha pubblicato romanzi e molti saggi di storia medioevale, nel 1995 è uscito il suo primo romanzo storico Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Mondadori), che ha vinto nel 1996 il Premio Strega. Fra le sue pubblicazioni recenti i volumi: 9 agosto 378. Il giorno dei barbari (Laterza, 2005), tradotto in Francia, USA e Gran Bretagna, e Barbari. Immigrati, profughi, deportati nell’impero romano, (Laterza, 2006), in corso di traduzione in Francia e in Gran Bretagna. Collabora con il quotidiano La Stampa, con il programma televisivo Superquark e radiofonico Alleottodellasera della RAI.
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domenica 2 settembre ore 21.00_piazza Matteotti euro 3,00
Gianfranco Ravasi
La Parola creatrice
“In principio Dio disse: Sia la luce! E la luce fu�?. Questa frase non è solo l’incipit della Bibbia ma è anche la rappresentazione simbolica dell’inizio assoluto della creazione. Questa stessa Parola archetipica diventa il principio creatore anche della storia umana che racchiude in sé splendori e miserie, proprio come accade alla creatività poetica che ha un profilo glorioso ma che rivela anche una sua incapacità radicale ad esprimere il mistero. Sospesa tra simbolo e silenzio, la creazione nata dalla Parola trascendente, si rivela come custodia del divino e dell’umano che s’incontrano e si scontrano in una creatività destinata a generare non un vuoto finale ma una pienezza.
Gianfranco Ravasi, nato a Merate nel 1942 e sacerdote della Diocesi di Milano dal 1966, è Prefetto della Biblioteca-Pinacoteca Ambrosiana di Milano, membro della Pontificia Commissione dei Beni Culturali della Chiesa, docente di esegesi dell’Antico Testamento nella Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale.
Ha svolto campagne di scavo nel Vicino Oriente. Conduce ogni domenica su Canale 5 la rubrica televisiva Le frontiere dello spirito, dedicata a una lettura continua della Bibbia. Scrive su numerose riviste specializzate italiane e straniere e su quotidiani e riviste, tra i quali Avvenire, Il Sole 24 Ore, Famiglia Cristiana. Tra i suoi numerosi libri ricordiamo: I Comandamenti (San Paolo, 2002); Breve storia dell’anima (Mondadori, 2003); Il bello della Bibbia (San Paolo, 2004), Le sorgenti di Dio (San Paolo, 2005); Ritorno alle virtù (Mondadori, 2005) e Breviario laico (Mondadori, 2006).
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domenica 2 settembre ore 21.00_piazza d’armi Fortezza Firmafede euro 7,00
Elio e Katia
Naso-Comio: non chiamatemi Polendina
La Vera Storia di Pinocchio, narrata e cantata da Elio-Mastro Geppetto. Mente è una parola dal significato doppio: serve sia a inventare casi sia a mentire. Dunque, chi meglio di Pinocchio racchiude le due anime di questa parola “breve ma intensa�?? In questo spettacolo Elio - che di anime ne ha varie ed è un appassionato di bugia - dà voce a un padre che nel ventre di una balena va a ritroso nel tempo, e racconta di quel figlio arrivato dal nulla, delle traversie, degli incontri surreali, dei momenti belli e dei momenti neri, sempre a difendere quel suo burattino, straordinaria metafora del nostro vivere. Al pianoforte Katia Caradonna. Regia di Chiara Belliti.
Elio, Katia Caradonna si sono diplomati presso la Civica Scuola di Musica di Milano, rispettivamente, in flauto e pianoforte. Elio, sale sul palcoscenico nel 1980, con le “Storie Tese�? (con i quali è arrivato secondo a San Remo nel 1996 e sta preparandoun nuovo disco, dopo le decine di titoli già in circolazione),
si è cimentato nel repertorio classico, nel teatro e nella scrittura. Katia si è dedicata alla musica da camera. Elio e Katia si sono rincontrati, dopo vent’anni, al supermercato. Nato un sodalizio, hanno realizzato insieme concerti di musica classica contemporanea dedicata ad animali. Chiara Belliti è curatrice di collane di letteratura per ragazzi, editor e traduttrice, nonché una delle polimorfe menti creative di Cervelli Riuniti; appassionata di bugia, ha collaborato con Elio ad Animali Spiaccicati (Einaudi, 2004) e Vite Bruciacchiate (Bompiani, 2006).
40
domenica 2 settembre ore 23.00_spalti Fortezza Firmafede euro 3,00
Piergiorgio Odifreddi legge Einstein
Il profeta disarmato
Il nome di Einstein è, per la gente comune, sinonimo di ribellione intellettuale e impegno politico. Una scelta dei suoi scritti popolari ce ne mostra l’immagine iconoclasta e provocatoria, spaziando da aforismi quali “per essere il candido membro di un gregge bisogna pur sempre essere una pecora�?, alla lettera scritta a Russell nel 1955, pochi giorni prima di morire, che ispirò il Movimento Pugwash degli Scienziati Contro l’Atomica, vincitore quarant’anni dopo del premio Nobel per la pace.
Piergiorgio Odifreddi ha studiato matematica in Italia, Stati Uniti e Unione Sovietica; insegna Logica presso l’Università di Torino e la Cornell University. Collabora con giornali, radio e televisione. Nel 1998 l’Unione Matematica Italiana gli ha assegnato il Premio Galileo. Tra i suoi libri più recenti: C’era una volta un paradosso (Einaudi, 2001); Il diavolo in cattedra (Einaudi, 2003); Le menzogne di Ulisse. L’avventura della logica da Parmenide ad Amartya Sen (Longanesi, 2004); Penna, pennello e bacchetta (Laterza, 2005); Il matematico impertinente (Longanesi, 2005); La scienza espresso (Einaudi, 2006); Incontri con menti straordinarie (Longanesi, 2006); Che cos’è la logica? (audiolibro, Luca Sossella, 2006); Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) (Longanesi, 2007).
Programma per bambini e ragazzi
I genitori possono lasciare i bambini per la durata degli eventi, è consigliabile fornire un numero di cellulare per la reperibilità.
Si prega di accompagnare i bambini 10 minuti prima dell’inizio degli eventi.
41 A
sabato 1 settembre ore 10.00_piazza Capolicchio euro 3,00
Sergio Carnevali
Inominforma. Workshop di grafica per bambini
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 30 partecipanti)
41 B
sabato 1 settembre ore 11.30_piazza Capolicchio euro 3,00
Sergio Carnevali
Inominforma. Workshop di grafica per bambini
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 30 partecipanti)
Leggere non è decifrare le lettere, scriverle non è copiarle graficamente. Leggere e scrivere sono interpretazioni di segni e di suoni. Inominforma parte dall’idea grafica di comporre la silhouette di animali ed altri soggetti utilizzando solo le lettere del loro nome, elaborate in modo tale che mentre si legge il nome si percepisce anche la figura.
Sergio Carnevali, artista recanatese, si occupa di grafica, pittura, fotografia, ceramica ed incisione. Ha realizzato immagini e vesti grafiche per eventi sociali e culturali, nel 1987 nasce Inominforma, che ha realizzato molte volte con una mostra itinerante dei suoi soggetti, tutti realizzati in legno, e con gli album HABITAT contenenti le grafiche degli stessi.
42A
sabato 1 settembre ore 10.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Dalla pentola alle punte di freccia
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
42B
sabato 1 settembre ore 11.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Dalla pentola alle punte di freccia
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Dall’argilla al vaso, per arrivare alle prime pentole: un’invenzione fondamentale della creatività umana che ha permesso all’uomo di cuocere i cibi, trattenendo acqua e calore. Ogni bambino realizza un vasetto con il metodo del colombino e lo decora secondo lo stile e le tecniche preistoriche. Nel laboratorio anche un esempio di scheggiatura della selce, il materiale più usato dall’uomo per due milioni di anni.
Renato Fasolo ha cominciato la propria attività quarant’anni fa, lavorando per numerosi musei italiani ed esteri. Tra gli ultimi lavori, ha seguito tutta la parte di ricostruzione di Otzi, la celebre mummia preistorica dell’uomo del Similaun. È stato, nel 1981, il primo ad introdurre in Italia l’archeologia sperimentale, come metodo conoscitivo didattico della preistoria. Lavorano con lui, all’ambito di Archeoland, gli allievi Matilde Peterlini e Nicola Speri.
43 A
sabato 1 settembre ore 15.00_piazza Capolicchio euro 3,00Donatella Puliga
Incontrare il mostro: la paura, la sfida, la vittoria
Incontro 3-6 anni; 60 minuti
43 B
sabato 1 settembre ore 16.30_piazza Capolicchio euro 3,00Donatella Puliga
Incontrare il mostro: la paura, la sfida, la vittoria
Incontro 3-6 anni; 60 minuti
In principio era il racconto. Il racconto dello stupore, della fantasia, del desiderio di sconfiggere mostri e paure. Attraverso una narrazione avvincente e piena di mistero, i più piccoli saranno guidati alla scoperta di animali fantastici e di tante creature mostruose che hanno popolato l’immaginario degli antichi.
Donatella Puliga insegna Mitologia classica all’Università di Siena ed è responsabile del Laboratorio di Ricerca sulla didattica  dei Classici presso il Centro di Antropologia del Mondo Antico. Si occupa in particolare della dimensione antropologica della civiltà greco-romana, ed è interessata alla permanenza di moduli classici nella società contemporanea, oltre che nella letteratura e nell’arte. È impegnata in progetti di divulgazione della cultura classica nelle scuole di ogni ordine e grado. Ha curato l’Antologia della Poesia Latina (Einaudi-La Repubblica, 2004). Tra le sue pubblicazioni più significative in questo senso, In Grecia. Racconti dal mito, dall’arte e dalla memoria (Einaudi, 2001); Percorsi di cultura latina per una didattica sostenibile (Carocci, 2003) e, con Silvia Panichi, Un’altra Grecia. Le colonie d’Occidente tra mito, arte e memoria (Einaudi, 2005).
44 A
sabato 1 settembre ore 15.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Gek Tessaro
Catalogo della fantascienza. Repertorio del futuribile
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
44 B
sabato 1 settembre ore 16.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Gek Tessaro
Catalogo della fantascienza. Repertorio del futuribile
Laboratorio 7-10 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Il gioco della fantasia fantascientifica per uscire dagli schemi del videogame, per immaginare il futuro e vivificare l’immaginario che è in noi, senza il quale non riusciamo a provocare l’immaginazione dei nostri amici e dei nostri compagni di scuola. Tecniche di collage, con cartoncini, forbici e colla, alla ricerca di macchine fantastiche, robot, razzi.
Gek Tessaro, maestro d’arte, è stato allievo di M. Stepan Zavrel.
È autore di numerosi libri illustrati per bambini e tiene laboratori di educazione all’immagine e letture animate per bambini, ragazzi e adulti. In teatro, lavora con il Gruppo ExTrapola, col Teatro Stabile di Verona, da solo, e con altri enti. È convinto che “A 60 centimetri da terra si muovono pianeti sconosciuti
e inimmaginabili�?.
45 A
domenica 2 settembre ore 10.00_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Il colore della preistoria
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
45 B
domenica 2 settembre ore 11.30_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Renato Fasolo
Archeologia sperimentale. Il colore della preistoria
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
La pittura rupestre è all’origine di tutte le immagini realizzate dall’uomo: sono i primi resoconti figurati che nascono oltre 30.000 anni fa. Il laboratorio ripercorre, tappa per tappa, i soggetti, lo stile e le tecniche delle immagini preistoriche, utilizzando solo materiali naturali come il carbone, le ocre e la selce per incidere.
Renato Fasolo ha cominciato la propria attività quarant’anni fa, lavorando per numerosi musei italiani ed esteri. Tra gli ultimi lavori, ha seguito tutta la parte di ricostruzione di Otzi, la celebre mummia preistorica dell’uomo del Similaun. È stato, nel 1981, il primo ad introdurre in Italia l’archeologia sperimentale, come metodo conoscitivo didattico della preistoria. Lavorano con lui, all’ambito di Archeoland, gli allievi Matilde Peterlini e Nicola Speri.
46 A
domenica 2 settembre ore 10.00_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Giorgio Vigna
Il filo. Laboratorio di gioiello-arte-design
Laboratorio 7-10 anni; 60 minuti (max 20 partecipanti)
46 B
domenica 2 settembre ore 11.30_sala ragazzi B Fortezza Firmafede euro 3,00
Giorgio Vigna
Il filo. Laboratorio di gioiello-arte-design
Laboratorio 7-10 anni; 60 minuti (max 20 partecipanti)
Il filo di tessuto, di metallo, di carta: questo è il filo conduttore di uno specialissimo workshop per bambini. Filo continuo, filo spezzato e ricomposto, filo annodato, arrotolato, tessuto, aggrovigliato, dipanato. Come nelle antiche scritture fatte di corde e di nodi, il filo-gioiello si fa parola che percorre il corpo, che intreccia legami, si fa rete comunicativa. Filo di un discorso che esplora il territorio del gioiello allargandone i confini.
Artista e designer, Giorgio Vigna è autore di sculture, gioielli, oggetti per il corpo e per lo spazio, dotati anche di valore d’uso. Ha ideato gioielli per opere, film, spettacoli e collezioni per stilisti. Collabora con Venini progettando vasi, gioielli, lampade e sculture in vetro. Nel 2007 l’azienda finlandese Iittala lancia su scala internazionale la collezione di uccelli di vetro Birds by Vigna. Per Salviati progetta nel 2006 una collezione di gioielli in vetro, nel 2005 oggetti in argento per Gabriele De Vecchi. Tiene conferenze e workshop per la Facoltà di Design del Politecnico, IED, Domus Academy e NABA di Milano. Il suo lavoro è stato esposto in importanti musei, mostre e collezioni internazionali fra cui: Designmuseo di Helsinki (2007), Museo Pecci di Prato, Museo Correr di Venezia (2003), Miaao di Torino. Moleskine ha recentemente pubblicato il catalogo della sua ultima mostra a Helsinki.
47 A
domenica 2 settembre ore 15.00_piazza Capolicchio euro 3,00
Donatella Puliga
Mitico! Intelligenza e astuzia: le armi degli eroi
Incontro 8-12 anni; 60 minuti
47 B
domenica 2 settembre ore 16.30_piazza Capolicchio euro 3,00
Donatella Puliga
Mitico! Intelligenza e astuzia: le armi degli eroi
Incontro 8-12 anni; 60 minuti
Un viaggio appassionante nel mondo di tanti eroi che hanno saputo mettere in gioco le straordinarie doti della mente e del corpo per aprire strade nei tortuosi percorsi della vita, per sottrarsi alle insidie dell’imprevisto e agli inganni delle conquiste facili e senza sforzi. Tutto grazie alla ‘metis’ (l’intelligenza astuta), un valore considerato dagli antichi tra i più grandi che gli uomini avessero avuto in sorte.
Donatella Puliga insegna Mitologia classica all’Università di Siena ed è responsabile del Laboratorio di Ricerca sulla didattica  dei Classici presso il Centro di Antropologia del Mondo Antico. Si occupa in particolare della dimensione antropologica della civiltà greco-romana, ed è interessata alla permanenza di moduli classici nella società contemporanea, oltre che nella letteratura e nell’arte. È impegnata in progetti di divulgazione della cultura classica nelle scuole di ogni ordine e grado. Ha curato l’Antologia della Poesia Latina (Einaudi-La Repubblica, 2004). Tra le sue pubblicazioni più significative in questo senso, In Grecia. Racconti dal mito, dall’arte e dalla memoria (Einaudi, 2001); Percorsi di cultura latina per una didattica sostenibile (Carocci, 2003) e, con Silvia Panichi, Un’altra Grecia. Le colonie d’Occidente tra mito, arte e memoria (Einaudi, 2005).
48 A
domenica 3 settembre ore 15.00_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Liliana Cupido
Immaginare nello spazio bianco. La lettura creativa dei fumetti
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
 48 B
domenica 3 settembre ore 16.30_sala ragazzi A Fortezza Firmafede euro 3,00
Liliana Cupido
Immaginare nello spazio bianco. La lettura creativa dei fumetti
Laboratorio 4-7 anni; 75 minuti (max 20 partecipanti)
Il vero segreto dei fumetti sta nel margine tra una vignetta e l’altra: è qui che interviene l’immaginazione per dare senso ad un vuoto, in un continuo processo creativo che guida la lettura. Il laboratorio coinvolgerà i bambini nell’esplorazione del linguaggio proprio a partire dal margine bianco, attraverso l’immersione nella lettura di storie a fumetti, con e senza testo.
Liliana Cupido si occupa di promozione alla lettura per bambini, anche in età prescolare, e adolescenti. Fa parte di Hamelin, Associazione Culturale di Bologna, fondata nel 1996 da studiosi di letteratura per l’infanzia, che pubblica la rivista Hamelin: note sull’immaginario collettivo, ormai al suo sesto anno di vita e che raccoglie tutto il lavoro fatto dall’associazione occupandosi di pedagogia della lettura, letteratura per ragazzi, fumetto, illustrazione, musica, fino ad addentrarsi nel territorio dei sogni collettivi di oggi e del passato. È tra i curatori di Bilbolbul - festival internazionale di fumetto.
 

 

Milano: Natale al museo Poldi Pezzoli

Wednesday, 6/12/2006

LUOGHI MAGICI  è il titolo del laboratorio che  conduce i bambini alla scoperta di alcune sale del museo: l’Armeria, la Sala degli ori e la Stanza dei tesori di Gian Giacomo Poldi Pezzoli. I bimbi, accompagnati nella visita-gioco dalle  guide scoprono oggetti curiosi come le pistole in miniatura,  l’armatura da torneo esposta nell’Armeria, sognano di fronte alla luce e ai colori delle gemme e dei preziosi gioielli custoditi nella Sala degli ori e fantasticano fra i tesori della studiolo di Gian Giacomo.

Al termine del percorso, “i piccoli esploratori�? disegnano su apposite schede i gioielli della Dama del Pollaiolo o l’elmo del cavaliere  e potranno portare a casa la loro opera. All’uscita, per tutti,  c’è un simpatico omaggio in ricordo della visita.

 

Gli adulti che accompagnano i bimbi possono visitare la mostra e le collezioni permanenti del Museo pagando il biglietto ridotto.

Informazioni

Date:                 mercoledì 27 dicembre h. 11; giovedì 28 dicembre h.15; giovedì 4 gennaio 2007 h.11; 5  

                        gennaio 2007 h. 15.

Bambini:          tra i 6 e i 10 anni.   

Prenotazione:  indispensabile prenotare ai numeri  02 794889 - 02 796334.    

Ingresso:         bambini 5,50€ ; adulti accompagnatori 5,50€ .                     

                                                                                       

 

I PRINCIPI E LE ARTI. DIPINTI E SCULTURE DALLE COLLEZIONI LIECHTENSTEIN

Fino al 17 dicembre, giorno di chiusura della mostra, è possibile ammirare i capolavori di artisti come Mantegna, Rubens e van Dyck provenienti da una delle collezioni d’arte più importanti d’Europa.

Visita guidata gratuita. 

Date: domenica 17 dicembre,

Visita: gratuita

Ingresso: 8 €, ridotto 5,50 €

Prenotazioni: tel. 02 794889 - 02 796334

 

CAPOLAVORI DA SCOPRIRIRE. LA COLLEZIONE BORROMEO

Prosegue la   mostra dedicata alle più significative opere rinascimentali che appartengono alla collezione della famiglia Borromeo Arese: una trentina di capolavori, tra dipinti e sculture, raccolti tra la fine del XV e l’inizio del XIX secolo, presentati al pubblico per la prima volta dopo quasi un secolo. In mostra, fra l’altro, preziosi dipinti di Bergognone, Foppa, Pinturicchio, Boltraffio, Luini e Giampietrino, sculture di grande qualità e quindici manoscritti autografi d’artisti quali  Pisanello, Michelangelo e Andrea Palladio.

 

Visite guidate gratuite

Date: domenica 17 dicembre; martedì 26 dicembre, ore 15.30

Visita: gratuita

Ingresso al Museo: 8 €, ridotto 5,50 €

Prenotazioni: tel. 02 794889 - 02 796334

 

APERTURA STRAORDINARIA

I giorni  24 e 26 dicembre  il Poldi Pezzoli rimane aperto con il consueto orario: dalle ore 10 alle 18.

Con questa iniziativa il Museo ha deciso di offrire, ai milanesi che trascorrono le feste in città, l’opportunità di scoprire  le raffinate e preziose opere d’arte delle collezioni di dipinti, orologi, vetri, porcellane e oreficerie, utilizzando le audioguide che sono messe a disposizione gratuitamente a tutti i visitatori.

 

Museo Poldi Pezzoli                                                                                     

Via Manzoni 12, Milano                                                                                                             

Tel. 02 794889 - 02 796334                                     

Martedì – domenica h. 10.00 - 18.00                        

Lunedì chiuso 

Ingresso: intero 7 €  Ridotto: 5 €

                                                        

 Web: www.museopoldipezzoli.it

 

Giochi e giocattoli in mostra al Vittoriano

Monday, 20/11/2006

Trenini, aerei e automobiline, bambole e case di bambole, automi, giochi ottici e biglie, teatrini e costruzioni per un tuffo nel passato e nella fantasia: sono circa cinquecento i pezzi della collezione di giocattoli antichi del comune di Roma che animeranno, dal 19 novembre al 7 gennaio, il Salone Centrale dell’Ala Brasini del Complesso del Vittoriano, a Roma, sede della mostra ‘’Giocare nel tempo'’. Un’esposizione nel segno della fantasia aperta al pubblico in concomitanza con la Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia (20 novembre) che potra’ essere visitata da lunedi’ a giovedi’ dalle ore 9.30 alle 19.30; venerdi’ e sabato dalle 9.30 alle 23.30; domenica dalle 9.30 alle 20.30.‘’Il gioco - ha sottolineato in una nota Walter Veltroni, sindaco di Roma - e’ un’attivita’ serissima, fondamentale per lo sviluppo della psicologia infantile, per l’apprendimento dei propri limiti e delle regole sociali. Proprio per l’importanza del gioco, noi crediamo che una citta’ debba prevedere spazi, attrezzature, momenti dedicati specificatamente ai bambini e ai loro giochi. Per questo, stiamo lavorando per realizzare il Museo del Giocattolo, un luogo non solo di conservazione, ma che offra momenti interattivi, di ritrovo, di scambi di esperienze. Un posto unico, tra i piu’ grandi al mondo, interamente dedicato ai piu’ piccoli'’.

Intanto, i visitatori di ‘’Giocare nel tempo'’ potranno godere di un percorso espositivo che racconta, attraverso pezzi unici e dal grande fascino evocativo, l’evoluzione del gioco e il suo ruolo nella societa’, dal Settecento a oggi. Meravigliosi manufatti animati creati da abili artigiani; prodotti della prima industria del giocattolo della fine del XIX secolo; giocattoli moderni figli del periodo bellico e post-bellico; modellini pioneristici che riproducono i divi del cinema: da una parte, dunque, il passato piu’ nostalgico, quello dei giochi dei nonni; dall’altra, il senso ludico dei nostri giorni intriso di mass media e telcomunicazioni.

(Adnkronos)

Technotown: alta tecnologia per i ragazzi, uno spazio rigorosamente off limits per tutti gli altri

Friday, 17/11/2006

villino medioevale-1.jpgE’ con grande piacere che Giacomino accoglie l’apertura di uno spazio ludoteca a Villa Torlonia.dedicato agli adolescenti. Si chiama Technotown e si trova nel Villino Medievale, vicino il ristorante la Limonaia (ingresso da via Spallanzani).

Che cos’è Technotown: E’ uno spazio al chiuso dove l’alta tecnologia la fa da padrone, a cominciare dall’ingresso sul quale – con un semplice gesto della mano, e senza toccare lo schermo, si può avere una panoramica delle sette sale interne, divise per argomenti e illustrate nei loro contenuti dall’orami storica voce dei documentari di Claudio Capone.

Cosa c’è nelle sette sale: C’è quanto di meglio la tecnologia può offrire, ovviamente3d.JPG sotto forma di gioco e di divertimento. Si può guidare una navicella indossando occhiali virtuali che proiettano il giocatore in un mondo tridimensionale. Si può viaggiare nel tempo. Si possono fare sculture di polistirolo da una fotografia. E poi comporre musica elettronica, camminare su pavimenti “di acqua�?,pavimenti.JPG e realizzare un vero e proprio programma televisivo con tanto di effetti speciali, e sperimentare i materiali del futuro.
In ognuna delle sette sale, poi, c’è un “piccolo genio�?, ovvero giovani laureati in ingegneria meccanica, fisica ecc. ecc pronti a dare spiegazioni, a rispondere alle domande, a “contagiare�? i visitatori con la loro conoscenza e soprattutto con il loro entusiasmo per la scienza.

I commenti:“E’ il divertimento dei ragazzi la testimonianza della grandezza di questa iniziativa - dice il sindaco Veltroni - Ragazzi nell’età cruciale tra gli 11 e i 17 anni trovano qui una città che li accoglie�?.

E’ una grande semina - commenta il giornalista Piero Angela - auguro ai ragazzi di avere sempre il piacere e la curiosità della conoscenza”

Chi può visitare Technotown? Soltanto i ragazzi e le ragazze che anno fra gli 11 e i 17 anni. Lo spazio delle sale è rigorosamente proibito a tutti gli altri.

Gli orari:

Dal martedì alla domenica dalle 9,00 alle 19,00 (la mattina è riservata alle scuole mentre il pomeriggio e i festivi ai singoli visitatori)

Le scuole medie e superiori possono andare a Technotown dal martedì al venerdì dalle 9,00 alle 16,00 e il sabato dalle 9,00 alle 14,00 (prenotazione obbligatoria al numero 06399678009


I ragazzi che vanno individualmente possono entrare dal martedì al venerdì dalle 16,00 alle 19,00; il sabato dalle 14,00 alle 19,00 e la domenica e festivi dalle 9 alle 19,00

Biglietti:

Ingresso scuole : 3 euro a ragazzo

Ingresso ragazzo 5 euro


INFO 0682059127

SITO WEB www.technotown.it

Che fare mentre i ragazzi sono impegnati a scoprire Technotown?

La Limonaia: Accanto alla ludoteca, nella Limonaia, c’è la Caffetteria e focacceria dove si può prendere un caffé, fare uno spuntino o, perché no, fermarsi a pranzo o a cena.

I più piccoli possono fermarsi con i genitori nella sala lettura (la stessa dove si riunisce il Consiglio dei Bambini), oppure scatenarsi all’aperto sui bellismi prati.

casinacivette.jpgLa Casina delle Civette offre lo spettacolo delle sue vetrate Liberty

La magia del Parco: Il Parco di Villa Torlonia ha qualcosa di magico. Sotto gli alberi (Pino domestico, Palma Californiana, Pino americano, Palma nana, Cedro, Oleandro, Quercia verde e Fico) i visitatori sembrano riconquistare una serenità profonda e , come per magia, ci si incontra, si socializza, nascono amicizie, sbocciano amori.

E nascono giornali.

E proprio sui prati di Villa Torlonia, infatti, che è stato concepito Giacomino. Da un passaparola di mamme e papà, italiani e non, che si scambiavano notizie e informazioni sui servizi che la città offriva ai più piccoli.

logonuovo.jpg

Villa Torlonia e Giacomino: Dal 1992 – anno di nascita di mio figlio Giacomo (a lui è dedicato Giacomino) – un gruppo di mamme e papà (italiani e non), con i loro pargoletti, frequenta i prati di Villa Torlonia. Cosa fare nel tempo libero? In quale scuola iscrivere i nostri figli? Quale sport scegliere? C’è un teatro con spettacoli per bambini?

Erano queste le domande che giravano fra noi genitori. Non c’erano a Roma giornali specializzati (a parte qualche flash su Trovaroma) che davano informazioni o servizi di questo genere. Il passaparola fra genitori era l’unico mezzo con il quale ci scambiavamo suggerimenti e informazioni “Ho saputo che hanno aperto un centro sportivo qui vicino!�? Oppure “ So che ci sono corsi di nuoto per neonati!�? Ecc, ecc. Così, le amiche mi dicono:�? Tu che fai la giornalista, perché non ti inventi un giornale dove possiamo trovare informazioni, indirizzi e un po’ tutto quello che ci interessa come genitori?�? Giusto il tempo di far arrivare Internet in Italia, e nel 1998 nasce Giacomino.it – Il primo Internet Magazine alla scoperta della Roma dei bambini.

Il successo è stato grande e immediato. La gente mi telefonava per ringraziarmi di quanto facevo per i genitori. Il telefono era diventato “bollente�? : le nascenti attività a favore dei bambini (sport, teatri, muscia, ecc ecc) trovavano finalmente spazio su un giornale. Poi – per venire incontro a quanti non avevano ancora il computer e Internet – Giacomino viene stampato, a colori, e distribuito gratuitamente in 10 mila copie a Roma e provincia.

La soddisfazione fu talmente grande da ripagare l’enorme fatica – fisica ed economica – che accompagnò un anno di cartaceo. I bambini della Scuola Parco di Veio collaborarono attivamente alle pagine di Giacomino. La fondazione Collodi ci ha onorati accogliendoci con il n ostro fumetto dedicato a Pinocchio. Le Biblioteche di Roma trovarono in Giacomino un eccellente megafono alle tante iniziative organizzate grazie all’amore e alla passione del personale che lavora all’interno degli spazi dedicati ai bambini.

Ora mio figlio Giacomo è grande, ha 14 anni. A Villa Torlonia non ci andiamo più tutti i giorni. Insieme al gruppo dei ragazzi del ’92 abbiamo visitato l’edificio principale ancora in via di restauro e abbiamo accolto con grande favore i lavori di riqualificazione dell’intera Villa. La nostalgia, però, è venuta a trovarci. Per anni abbiamo auspicato che Villa Torlonia fosse strappata al degrado. Eppure, oggi, dopo i restauri, quando vediamo i prati regolari e le mura non più fatiscenti ci assale una strana sensazione, come se avessimo perso la “nostra�? la Villa. Sarà, forse, un sentimento legato alla malinconia per il tempo passato. Sarà che abbiamo desiderato così tanto questi restauri che ora abbiamo la tristezza conseguente “al sogno diventato realtà�?. Fatto sta che ci siamo un pò vergognati di non provare felicità per la nuova Villa Torlonia. Qulalcuno ha detto “E’ come se, ora, fosse finta�? oppure “ Bella così, la Villa diventa dei turisti e non è più nostra�?

La nostra cara Villa Torlonia ci ha sentiti. Ha percepito le nostre emozioni e ci ha risposto. “Ora sono più bella, così come mi avete desiderata per tanti anni. E come una donna più bella, sono più ammirata da tutti. Non siate gelosi, però. Io sono e sarò sempre la vostra Villa. I vostri bambini sono cresciuti giocando con la ghiaia dei miei viali e saltando sui tronchi caduti dei miei alberi, ed io non mi sono dimenticata di loro. E continuo ad accoglierli, adolescenti, tra le mie braccia�?.

Sara Musa

Bolzano:Domenica dei bambini al Museion

Friday, 3/11/2006

Dalle 10 alle 18, senza interruzioni, domenica 5 novembre Museion propone giochi ispirati alla mostra “Group Therapy�? per bambini dai 5 anni in su, ma anche per gli adulti.
I progetti di gruppo presenti in mostra sono punto di partenza per un’esplorazione ludica suddivisa in stazioni, incentrata sulle situazioni imprevedibili ed avvincenti che si sviluppano quando piccoli e grandi autori partecipano ad un’opera collettiva. La manifestazione “Tante mani, un’opera” si svolge in lingua italiana e tedesca, biglietto ridotto con FamilyCard 5 €. Per ulteriori informazioni: Museion in via Sernesi 1 a Bolzano, tel. 0471 977116.

Con “MuseoNovembre”, fino al 1° dicembre e grazie a 17 eventi organizzati, giovani e meno giovani possono avvicinarsi in modo diverso e divertente alle esposizioni permanenti dei musei provinciali di Archeologia e di Scienze naturali e alla mostra “Group Therapy�? del Museion, il Museo d’arte moderna e contemporanea.

Mostra Bibliografica “Premio Città di Roma per Gianni Rodari”

Thursday, 5/10/2006

Termina alla fine di Ottobre la Mostra Bibliografica “Premio Città di Roma per Gianni Rodari”

La mostra espone libri di narrativa per ragazzi di autori italiani pubblicati nel 2005. Si tratta dei 109  libri che hanno partecipato alla seconda edizione del  “Premio Città di Roma per Gianni Rodari” istituito dall’Assessorato alle Politiche di Promozione dell’infanzia e della Famiglia, Dipartimento XVI, per promuovere il significato dell’opera di Gianni Rodari attraverso nuove opere di scrittori italiani

La  Mostra - accompagnata da attività di animazione e laboratori- sta girando da maggio nelle Biblioteche di Roma ed è curata dell’Assessorato alle Politiche dell’Infanzia e della Famiglia, Dipartimento XVI, con la collaborazione delle Biblioteche di Roma.

Ultimo appuntamento con la  mostra dal 3 al 31 ottobre alla Biblioteca Cornelia (Municipo Roma XVIII- Aurelio Montespaccato) via Cornelia 45

Tra i libri esposti troviamo il libro che è stato premiato quest’anno di Silvana Gandolfi: Qui vicino mio Ariel (Salani Edizione, 2005)

Silvana Gandolfi dimostra la capacità di usare creativamente e mettere a confronto nella narrazione stessa due punti di vista diametralmente opposti. C’è prima il punto di vista sognatore e fantastico di un’anziana ricca scrittrice tanto ossessionata dalla paura della solitudine da crearsi un angelo bambino protettore e ispiratore del suo nuovo romanzo.
C’è dopo il punto di vista assai pratico del bambino-angelo, povero e scaltro, proveniente dallo sfruttamento di un’infanzia venduta che troverà proprio in questa disgrazia quella forza di reagire alla paura dell’abbandono che gli consentirà di ricongiungersi alla sua lontanissima  famiglia.

Il confronto tra culture diverse, spesso banalizzato e appiattito nelle storie per ragazzi, è reale nella raffigurazione del magico Brasile, meta del turismo di massa, con i suoi delfini rosa e i cabocli, le danze e i riti portafortuna, la povertà estrema insieme alla gioia di vivere. 

Ma soprattutto nella valorizzazione della solidarietà umana che diventa il valore guida dell’avventura fantastica di Eleonora e Paulo. La fantasia e i valori di Rodari governano dunque pienamente questo romanzo d’avventura  che usa elementi della nostra quotidianeità per rovesciare positivamente il punto di vista del lettore, bambino e adulto.

A Technotown si parte per la Luna

Saturday, 1/7/2006

LUNA E SCIENZA
PER LE SERE D’ESTATE A TECHNOTOWN
Dal 1° luglio al 13 settembre ritornano le aperture serali a Technotown
con giochi e attività che racconteranno lo sbarco dell’uomo sulla Luna e ogni venerdì
appuntamento con la rassegna “Gioca con…” per svelare segreti e curiosità della scienza

Technotown__2_-_foto_di_Matteo_Carnevali.bmpQuest’anno, nelle aperture serali estive, Technotown porterà i ragazzi sulla Luna con simulazioni di addestramento e missioni spaziali per celebrare il quarantesimo anniversario del primo sbarco dell’uomo sul satellite terrestre (20 luglio 1969). Giochi all’aria aperta e laboratori permanenti completeranno la ricca offerta delle attività in programma dal 1° luglio al 13 settembre (chiusura il LUNEDI e dal 10 al 24 agosto) dalle 18.30 alle 23.30.
Non mancheranno gioco e apprendimento, in linea con l’identità di Technotown, progetto a cura dall’Assessorato alle Politiche Educative Scolastiche, della Famiglia e della Gioventù del Comune di Roma, realizzato nel cuore di Villa Torlonia da Zètema Progetto Cultura con l’ideazione e la supervisione di Paco Lanciano.
Grande novità dell’estate 2009 sarà “SPAZIO AI BAMBINI!”, una postazione di gioco a cura dell’Agenzia Spaziale Italiana dove sarà riprodotto un vero Lander Lunare gonfiabile circondato da rocce, crateri e alcuni piccoli igloo, in rappresentanza di una futuribile colonia umana. Nell’isola di addestramento spaziale si potrà sperimentare l’assenza di gravità saltando su un grande materasso ad acqua e scoprire qual è il percorso per diventare astronauta, dagli studi fino al training atletico per il lancio. Una tuta “parlante” spiegherà ai ragazzi le sue diverse funzioni grazie a grandi etichette estraibili illustrate, tutto accompagnato da video sulle missioni spaziali e video-simulazioni di un ritorno umano sulla luna.
Sarà dedicata interamente alla luna la settimana dal 18 al 26 luglio con il Laboratorio sul Modellismo spaziale (tutti i giorni dal 18 al 26 luglio ore 19.00) e Gioca con… la Luna, incontro a cura di Fabrizio Bernardini in programma venerdì 24 luglio alle ore 21.00.
Sempre negli spazi esterni di Technotown i ragazzi potranno partecipare allo “SQUASH VIRTUALE”,  un gioco interattivo in cui basta muoversi in un’area “sensibile” per associare il proprio movimento a quello della racchetta che colpirà la palla virtuale.
Un maxi schermo simulerà la parete di gioco per un’appassionante gara collettiva in cui i ragazzi si alterneranno sul campo di gioco uno dopo l’altro, per realizzare insieme il miglior risultato. Attenzione però… la palla non deve cadere mai!
Dopo il successo della scorsa estate ritorna un’altra attività all’aperto: “SBONG!”, il gioco interattivo che rivisita virtualmente uno dei primi videogiochi degli anni ’70, dove è fondamentale la collaborazione con la propria squadra per coordinare i movimenti e colpire la palla virtuale.
Ultima novità per l’estate 2009 sarà “GIOCA CON…”, una rassegna di incontri dedicati a bambini, ragazzi e famiglie in cui scoprire da vicino un tema affrontandolo con un approccio ludico, interattivo e spettacolare. Gli incontri si svolgeranno ogni venerdì alle 21.00 all’interno di Technotown e saranno tenuti da esperti e grandi personaggi del mondo della scienza (ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, prenotazione obbligatoria allo 060608).

Questo il calendario degli appuntamenti:
-       3 luglio ore 21.00              “LA TECNOLOGIA” a cura di Technotown
-       10 luglio ore 21.00            “LA FISICA” a cura di Formascienza
-       17 luglio ore 21.00            “LA MATEMATICA” a cura di Ennio Peres
-       24 luglio ore 21.00            “LA LUNA” a cura di Fabrizio Bernardini
-       31 luglio ore 21.00            “L’ETOLOGIA” a cura di Enrico Alleva
-       7 agosto ore 21.00            “LA MUSICA” a cura di Dario Di Gennaro
-       28 agosto ore 21.00                    “LA BOTANICA” a cura di Daniele Verri - Ass.Cult. Momenti di Cultura
e Gabriele Catanzaro – Zètema Progetto Cultura Srl
-       4 settembre ore 21.00       “L’IMMAGINE” a cura di Gek Tessaro
-       11 settembre ore 21.00      “LE STELLE” a cura del Planetario di Roma
Inoltre, dal martedì alla domenica i ragazzi potranno partecipare ai “LABORATORI SETTIMANALI” legati alla rassegna “Gioca con…” secondo questo calendario:
-       01/05 luglio ore 19.00          Laboratorio di Cartoons e Produzione Video
-       07/12 luglio ore 19.00          Laboratorio di Illusioni Ottiche
-       14/17 luglio ore 19.00          Laboratorio di Robotica
-       18/26 luglio ore 19.00          Laboratorio di Modellismo Spaziale
-       28 luglio/02 agosto ore 19.00 Laboratorio di Etologia (animali estremi)
-       04/09 agosto ore 19.00        Laboratorio di Musica per ragazzi dai 10 anni in su
-       25/30 agosto ore 19.00        Laboratorio di Scienza Naturali (Caccia al tesoro palmare)
-       01/06 settembre ore 19.00   Laboratorio di Video Arte per ragazzi dai 10 anni in su
-       08/13 settembre ore 19.00   Laboratorio di Astronomia
Infine, all’interno di Techotown, sempre fino alle 23.30, si potranno visitare le 7 sale tecnologiche: Avventure in 3D, Scultorobot, Vedere la Musica, Viaggio nel tempo, Pavimenti interattivi, Materiali del futuro e Virtual Set per trascorrere tante serate estive all’insegna del divertimento e dell’apprendimento ludico.

SERE D’ESTATE A TECHNOTOWN
Roma, Villa Torlonia, via Spallanzani 1A
Dal 1°luglio al 13 settembre (chiuso il lunedi e dal 10 al 24 agosto)
martedì – domenica ore 18.30 – 23.30
spazio per bambini dagli 8 anni in poi
per i minori di 8 anni è obbligatorio l’accompagnamento di un adulto (percorso junior)
gli adulti entrano se accompagnati da un bambino
INFO
tel. 060608 (tutti i giorni ore 9.00 – 21.00);  www.technotown.it; www.060608.it; info@technotown.it
INGRESSO
Percorso esterno
 4 euro
Percorso interno
Percorso completo: ore 19 e 21; 6 euro (incluso percorso esterno)
Percorso down : ore 18.30, 19.30, 20.00, 20.30, 21.30, 22.00; 4 euro
Percorso  up: ore 18.30, 19.30, 20.00, 20.30, 21.30; 4 euro
Percorso junior: per i bambini al di sotto degli 8 anni; 4 euro
Rassegna “Gioca con…”
ingresso gratuito fino ad esaurimento posti
 
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