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Archivio di 10/1998
I mercatini per i bambini
Wednesday, 21/10/1998
Roma, in questo periodo, si riempie di mercatini, anche per i bambini.
“Underground - Collezionisti junior”
Sono più di 350 gli iscritti al club dei collezionisti junior (7-13 anni) dell’Associazione romana Collezionando che, una volta al mese, partecipano al mercatino dei bambini che si svolge in contemporanea con la mostra-mercato Underground.
I bambini giocano a fare i mercanti: vendono, fanno piccoli acquisti e spesso inizano simpatiche collezioni. Il 5 giugno l’appuntamento è al Parcheggio Ludovisi. Per informazioni telefonare al n. 0636005345
I mercatini nelle scuole
A maggio, molte scuole inglesi organizzano un mercatino. I bambini vendono giocattoli, vestiti o manifatture. I genitori preparano dolci. Tutti si divertono. Il ricavato, in genere, viene utilizzato in parte dalla scuola, e in parte viene devoluto in beneficienza.
Ecco dove trovare i mercatini:
Overseas
in via Cassia 811
Southlands english school
via Teleclide, 20 (Casalpalocco)
tel.065053932
Domenica 16 maggio dalle 10 alle 14, nel parcheggio della scuola ci sarà il “Car boot sale” un divertente mercatino dell’usato dove la merce viene esposta e venduta direttamente dal portabagagli della macchina.
Kendale primary international school
via Gradoli 86, tel.0633267608
Sabato 22 maggio i bambini (3-10 anni) daranno vita ad un piccolo ma divertentissimo mercatino
Rome International School
v.le Romania 32
tel.0684482650
Venerdi 28 maggio giocattoli, vestiti e tante curiosità.
The New School
via della Camilluccia 669
tel. 063294269
Sabato 29 maggio “Summer fair”
In un esplosione di colori e allegria, ci saranno cibi tipici dei paesi di origine dei bambini. Si venderanno vestiti e giocattoli, nuovi e usati, e lavori artigianali fatti dagli ragazzi. Ci sarà una riffa e tanti spettacoli.
Una parte del ricavato delle vendite andrà in beneficienza e una parte verrà utilizzato per la scuola. Come? Lo decideranno gli stessi ragazzi, com’è nello spirito della scuola.
Overseas
in via Cassia 811
Irish institute
via della Giustiniana, 1200
tel. 0630361049
Un pò contro tendenza, organizza il mercatino a Natale
St. George English School
via Cassia, Km, 16 La Storta
tel. 0630890141
Sabato 22 maggio nel parco della scuola si svolgerà il mercatino.
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La Serliana
Wednesday, 21/10/1998
Roma per i più piccoli: visite guidate a misura di bambinoScoprire la storia di Roma in modo divertente e gioioso. Avvicinare i più piccoli all’Arte con visite guidate e laboratori “per creare nei bambini una memoria attiva delle opere d’arte”.
E’ con queste finalità che la società La Serliana organizza passeggiate e visite nei luoghi più belli di Roma e dintorni.
I programmi si rivolgono ai bambini tra i 5 e i 12 anni, ma possono partecipare anche i più piccoli con i loro genitori. Il costo del biglietto è di £.10.000 a bambino, compreso l’adulto che lo accompagna (Il biglietto di ingresso a Monumenti e Musei è escluso).
Ecco gli appuntamenti di Ottobre:
Domenica 10, alle ore 10,30
Perchè i leoni non mangiavano i cristiani. Il circo, i gladiatori e i publbico del Colosseo
Appuntamento davanti alla fermata Metro Colosseo. Prenotazione obbligatoria. Tel . 06.39720252
Domenica 17, alle ore 10.30
La Porta Magica:riusciremo a scoprire la formula dell’oro?
Appuntamento a piazza Vittorio, davanti alla chiesa di Sant’Eusebio.
Domenica 24, ore 10,30
Quanta gente nell’antica Roma:patrizi, mercanti e perditempo al Foro Romano
Appuntamento alla biglieteria del Foro
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Cresci con l’Arte
Wednesday, 21/10/1998
Visite guidate ai musei e laboratori per i bambini di ogni età. Il progetto educativo “Cresci con l’arte” organizzato dal Servizio educativo S.B.A.S. Roma Galleria Borghese - diretto dalla prof.ssa Paola Mangia - offre, anche quest’anno, un calendario ricco di appuntamenti.
Specifici Percorsi porteranno i bambini prima nei musei, e poi nel Laboratorio. Qui - con la guida di Operatori specializzati – potranno scoprire le tecniche con cui è stata realizzata l’opera d’arte, ed esporre – in una sala apposita – le proprie opere realizzate a seguito dei percorsi didattici sperimentali.
Inoltre, grazie ad un recente accordo fra Ministero della Pubblica Istruzione e Beni Culturali, le scuole potranno elaborare, insieme alla direzione del Servizio educativo, un progetto pluridisciplinare su contenuti storico-artistici legati sia alla collezione del museo, sia al percorso didattico della classe.
Questi i percorsi didattici studiati per i bambini delle scuole elementari.
Saranno attivi da settembre ’99 a giugno 2000, dal martedì al sabato, dalle 9,00 alle 17,00. E per i bambini stranieri nessun problema: a richiesta, si può avere personale specializzato che parla inglese, francese e tedesco.
Prenotazione: Tel. 0632810
Costo: £. 5000 a bambino + £. 2000 ( per la prenotazione).
Per i bambini fino a 10 anni
Galleria Borghese
Il gioco del drago
Alla scoperta del simbolo araldico della famiglia Borghese
(escluso il sabato)
Osserva e impara a riconoscermi
Percorso a carattere ludico sulle forme, i colori, i soggetti nell’arte
(escluso il sabato)
Galleria Corsini
Il gioco della lince
Una “caccia al tesoro” per avvicinare i bambini alle principali tipologie artistiche del palazzo, delle sue sculture, dei suoi quadri, attraverso curiosità e giochi d’osservazione.
Galleria Spada
Il gioco delle tre spade
Percorso-investigazione nelle sale del museo, con giochi di osservazione che portano ad opere scelte della collezione originaria del cardinale Bernardino Spada.
Galleria Nazionale d’Arte antica di Palazzo Barberini
Il gioco dell’ape
Alla ricerca del simbolo araldico dei Barberini, fuori e dentro il palazzo, con particolare attenzione ai soffitti.
Per i bambini delle scuole medie
Galleria Borghese
Miti e leggende dall’antico per Gian Lorenzo Bernini
Lettura delle opere dell’artista
(escluso il sabato)
Capolavori della Galleria Borghese: Caravaggio, Bernini, Canova e la collezione d’antichità
Percorso a carattere generale sulla collezione.
(escluso il sabato)
Galleria Corsini
Da Versailles a Roma: le reggia dei Corsini nel ‘700
La storia del palazzo che, già dimora di Cristina di Svezia nel ‘600, viene trasformato
all’architetto F.Fuga in una lussuosa villa sotto il pontificato di Clemente XII (1730)
La pittura nella realtà: scene di genere, nature morte e paesaggi
Percorso sulla pittura del ‘700
Galleria Spada
Palazzo Spada: i suoi capolavori d’architettura e di pittura
La decorazione rinascimentale a stucco del palazzo di Girolamo Capodiferro e gli interventi seicenteschi di Bernardino Spada. Visita in pinacoteca ai principali dipinti del cardinale Bernardino.
L’eroe protagonista del mito e della storia
Percorso nella quadreria per individuare i personaggi e le azioni in dipinti che raffigurano vicende o episodi di particolare rilievo storico o letteraio
Galleria Nazionale d’Arte Antica di Palazzo Barberini
Palazzo Barberini: la reggia del Sole
Percorso sulla realizzazione della villa-palazzo, del contesto urbano e delle decorazioni a fresco all’interno
Da dove arriva la luce? Osservando Caravaggio, un maestro involontario
In pinacoteca con la lettura delle opere di Caravaggio e dei caravaggeschi italiani e stranieri, per scoprire le diverse soluzioni formali di luce e spazio
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Visita al Foro romano
Wednesday, 21/10/1998
Forse non tutti i genitori sanno che, nella valle che fu per anni il vero cuore della Roma antica, si entra gratis, tutti i giorni, dalle 9 a un’ora prima del tramonto. Il bello è che ancora oggi, grazie agli scavi e ai ruderi di basiliche e templi, la vallata dove scorreva il Velabro è un polmone verde al centro della Capitale. Insomma è un ottimo modo per coniugare la cultura con una sana e allegra passeggiata. E non mancano le occasioni per stupire i vostri bambini: sapevate, ad esempio, che il ratto delle sabine è avvenuto proprio lì, ai confini con la Via dei Fori imperiali? E sapevate che sui basamenti della basilica Giulia (che a quei tempi era un tribunale e non una chiesa) i perdigiorno dell’epoca avevano inciso una scacchiera per giocare a dama o a chissà che cosa? Imperdibile è poi la casa delle Vestali, con le statue (molte senza testa) delle graziose monache dell’epoca. Tra tutte, spicca il volto della mitica Claudia, ultima vestale, convertitasi al cristianesimo. Tra le altre curiosità (moltissime, a dire il vero, ma di guide ne troverete a bizzeffe!), l’ara di Cesare, dove il conquistatore delle Gallie fu cremato e dove Antonio pronunciò la famosa orazione. Infine, la porta del tempio di Romolo - non il primo re di Roma, s’intende, ma il figlio di Massenzio, morto giovane - a due passi da quello di Faustina e Antonino. Pensate che la porta, in bronzo, è originale, del IV secolo dopo Cristo, e… la serratura funziona ancora!!
Le entrate al Foro romano sono due. La prima, su Via dei Fori imperiali, sul piazzale Romolo e Remo, 1. La seconda (che sarebbe l’uscita) è davanti al Colosseo e vi porta dritti dritti all’Arco di trionfo di Tito, distruttore del Tempio di Gerusalemme, nel 70 dopo Cristo. Procuratevi acqua e merendine nei chioschetti sui Fori imperiali perché dentro non troverete nulla.
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MUSEO NAZIONALE DELLE PASTE ALIMENTARI
Wednesday, 21/10/1998
Piazza Scanderbeg, 117 - tel: 06-6991119
Aperto ogni giorno dalle 9 e mezzo di mattino alle cinque e mezza di sera
A due passi dalla Fontana di Trevi, in quel gioiellino che è piazza Scanderbeg, ecco un museo tutto speciale che farà la gioia dei vostri bambini: quello della pasta, alimento base della cucina italiana. Un trionfo di fusilli e maccaroni? Sì ma non solo, visto che il museo, stanza dopo stanza, propone un vero e proprio itinerario tecnologico (oltre che gastronomico) alla scoperta della produzione di quella meraviglia fatta di acqua, sale e farina che consumiamo quotidianamente, senza troppi perché. Così ci si immerge in un mondo solo apparentemente conosciuto: si passa dalle mani delle massaie dei tempi che furono - maghe della pasta fresca - e si arriva alle più sofisticate apparecchiature, ai macchinari più moderni per tagliare nelle forme più originali e bislacche (anellini, stelline, ruote, farfalle) la pasta secca. Già, perché è proprio visitando l’originale collezione - bellissimi sono anche i vecchi banconi utilizzati per tagliare la pasta in mille forme diverse - che si capisce quanto importante è stata l’invenzione della pasta secca. Facile comprendere il perché: la pasta fresca ammuffisce, quella secca dura anni.
Gita sul Tevere
Parte da Ponte Marconi (in pochi conoscono la Roma dei fiumaroli…), cioè a due passi dalla Basilica di San Paolo, il barcone sul Tevere che regala a chi sceglie di salire a bordo un’emozionante viaggio verso il mare, ammirando le ultime propaggini della Città eterna lì dove il verde, resistendo al cemento, diventa parco del Litorale. Una gita indimenticabile sul biondo (oramai più bruno che biondo) fiume che, per secoli, ha portato alla Roma imperiale granaglie e viveri dalle provincie. Non a caso il tragitto si conclude ad Ostia antica, che fu il porto della Capitale prima di essere luogo di villeggiatura. Naturalmente inclusa nel prezzo c’è una visita agli scavi: dal teatro alle tabernae, passando per i templi mitraici che abbondavano in quel porto di mare abitato, come tutti i porti che si rispettino, da soldataglia, donne di malaffare, piccoli bottegai. Storia a parte, aguzzate la vista perché la flora ripense è un incanto. In primavera inoltrata, ranuncoli e papaveri (giallo-rosso come il “core de Roma”). In autunno, i colori mielati degli alberi: pioppi, salici, olmi e poi i pini marittimi con quel profumo che parla di mare e di incanto.
Per maggiori informazioni: telefonare allo 06-48899253/255. Risponde l’ufficio informazioni dell’azienda di promozione turistica di Roma
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Uno stemma per la IV Circoscrizione
Wednesday, 21/10/1998
La IV Circoscrizione ha bisogno di uno Stemma. E chiede aiuto ai giovani residenti a Roma (in particolare nella IV Circoscrizione) di età inferiore ai 30 anni. Nel disegno - oltre a rappresentare il Ponte Nomentano, monumento simbolo della IV Circoscrizione - dovranno essere raffigurati i musei, le chiese, ed i parchi della zona interessata . Potranno partecipare anche gruppi di tre persone. Tutti i disegni dovranno essere accompagnati da una relazione che spiegherà come è nata e si è sviluppata l’idea del progetto.
Il primo classificato – oltre a vedere realizzato il progetto – avrà un premio da un milione di lire. I disegni dovranno essere consegnati entro le 12.00 del 15 Ottobre presso l’ufficio protocollo della IV Circoscrizione in Via Monte Rocchetta 10.
Per maggiori informazioni rivolgersi all’Ufficio relazioni con il pubblico della IV Circoscrizione
Tel. 06-8175498
Fax 06-8175485
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LA CASINA DELLE CIVETTE
Wednesday, 21/10/1998
Quante civette ci sono nella Casina delle Civette?
Provate a contarle. A cercarle tra le 17 vetrate, gli stucchi, i legni intagliati, i dipinti, i mosaici del museo più singolare di Roma.
In occasione della mostra su Cambellotti (Galleria Comunale d’Arte moderna e contemporanea nell’ex Stabilimento Peroni), la Casina delle Civette organizza una serie di attività per grandi e piccini.
Visite guidate (fino al 23 dicembre, il giovedì alle ore 15.30 e il sabato alle 10,30) e laboratori per ragazzi dagli 8 ai 12 anni durante i quali verranno svelati trucchi e segreti dell’arte di realizzare le vetrate (Per partecipare a queste attività è necessaria la prenotazione).
Come sempre, ricordiamo che tutti i mercoledì e i venerdì alle ore 15,30 continuano le visite guidate gratuite al costo del solo biglietto d’ingresso.
Per informazioni e prenotazioni Tel. 0644250072
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Villa Torlonia
Wednesday, 21/10/1998
di Sabina de Vito Sulla via Nomentana c’è una villa recintata da alti muri bianchi dove i bambini del quartiere Trieste vanno a giocare. E’ l’antica dimora dei principi Torlonia. Fu costruita nella prima metà dell’Ottocento, quando la famiglia era tra le più importanti a Roma. All’inizio di questo secolo il proprietario, Giovanni Torlonia, un uomo molto colto, appassionato di botanica, decise di cambiare l’aspetto di quella villa ormai fuori moda e di andare ad abitare nella Casina Svizzera, che era stata costruita da Giuseppe Jappelli in un angolo nascosto del parco. Furono necessari ingenti lavori di ristrutturazione. Una delle prime opere realizzate fu una vetrata raffigurante delle “Civette di notte” (opera perduta), disegnata dal celebre artista Duilio Cambellotti, dalla quale la Casina Svizzera prese il nuovo nome di Casina delle civette. La parte architettonica fu affidata all’architetto Vincenzo Fasolo, che, fra il 1916 ed il 1919, costruì una casa in mattoni cotti con i tetti aguzzi, come quelli delle baite alpine, e facciate movimentate da balconi e torrette. All’interno furono realizzati una serie di piccoli ambienti comunicanti tra loro, disposti su due piani collegati da scale. L’aspetto più interessante di questa costruzione è la parte decorativa, particolarmente ricca ed elaborata sia dal punto dei vista dei materiali impiegati che da quello dei temi prescelti. Spiccano in modo particolare le vetrate in stile “liberty” disegnate da Cambellotti, Paolo Paschetto e altri artisti e realizzate da Cesare Picchiarini, detto mastro Picchio. Vi sono raffigurati numerosi animali, uccelli specialmente, come rondini, tordi, allodole, cigni, anatre, civette, naturalmente, ma anche piante, rose, canne, piante palustri e altre. Poco dopo la morte del principe, la Casina cadde in rovina, ma nel 1997 il Comune l’ha fatta restaurare e trasformare in museo. Se ci andate, provate a trovare il capitello del balcone delle rose con gli occhi di civetta stilizzati o il serpente in peperino alla base della torre neomedievale.
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LO ZOO DI PIETRA DEI MUSEI VATICANI
Wednesday, 21/10/1998
Occhio…ai “pasticci” del passatodi Giandomenico Spinola
Giungendo ai Musei Vaticani con i vostri figli e volendo unire al piacere dell’arte anche un viaggio nel mondo degli animali – cosa che sarà certamente apprezzata dai pargoli - è possibile soffermarsi, appunto, nella Sala degli Animali, all’interno del Museo Pio Clementino. Prima di avventurarci nel bioparco marmoreo, dobbiamo fare un passo indietro nel tempo e ricordare la grande passione dei Papi del Rinascimento per l’arte antica. Un amore che durò nei secoli riempiendo palazzi e giardini pontifici di capolavori greci e romani. Durante il Settecento - non a caso ai tempi dell’Illuminismo - Pio VI organizzò il primo museo vaticano, il Museo Pio Clementino. Pio VI trovò nella collezione vaticana numerose sculture di animali. Decise così di riservare loro un’intera sala. Un bestiario antico, a volte fantastico, mitologico, arricchito da pezzi moderni per integrare le creature mancanti. Si scolpirono animali esotici, sconosciuti, che potessero sorprendere il visitatore: furono infatti colti mentre cacciavano, mangiavano, dormivano, allattavano, lottavano tra loro. Modelli, i disegni dei viaggiatori che osservavano la natura misteriosa di Paesi lontani. Gli esecutori trasferirono nel marmo (e che marmi: bianchi, maculati, peperini!) quelle forme sconosciute.
Ciò premesso, muoviamo qualche passo nella Sala degli Animali osserviamo alcune opere con un occhio archeologico e uno naturalistico. Al numero 171 corrisponde un gruppo con un cane che assale un cervo montandogli in groppa, ma come può esser possibile? I cani non hanno artigli e il cervo se lo scrollerebbe di dosso in un baleno! A guardar bene, però, le zampe (con artigli) e la coda (con il ciuffo) non appartengono a un cane, ma ad un leone. Ecco spiegato il mistero: uno sprovveduto artista del ‘700 ha trovato la scultura mezza rotta e la ha integrata a modo suo, ricostruendo il cane al posto del leone. Poco oltre, al numero 117, si dice esserci un leopardo di età romana, ma questo ha il manto di alabastro e le macchie nere a ciambella in onice, con al suo interno il denso “marmo antico”. Ma è il giaguaro ad essere così! E il giaguaro vive nella foresta amazzonica che fu scoperta nel ‘500. Quindi la statua non può essere romana! Al numero 114 Francesco Antonio Franzoni - uno scultore del ‘700, specializzato in animali - fece porre la sua bella “ragusta”, ma questa ha le chele (pinze) ed è quindi un astice e non (come pensava lui) un’aragosta: povero Franzoni, era tanto abile come scultore, ma come naturalista lasciava proprio a desiderare! Che dire poi dei quel contadino (al numero 67) che cerca di mungere un toro? Naturalmente l’opera romana rappresentava una vacca.
Accanto agli animali che troviamo in natura vi sono quelli che appartengono alla mitologia e alle leggende. Al numero 68, c’è il torso mostruoso e feroce del Minotauro, metà uomo e metà toro; al numero 62 un centauro marino (metà uomo e metà pesce) che rapisce una ninfa; al 127, un altro centauro (torso d’uomo e gambe da cavallo) con un amorino in groppa. E così via, tra realtà e fantasia, si può percorrere tutta la sala. Alla fine non si capisce più che cosa appartiene alla natura e cosa sia frutto dell’immaginazione umana o dei nostri stessi sogni.
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Un elefante a spasso per la via Aurelia
Wednesday, 21/10/1998
di Sabina de Vito
Centinaia di migliaia di anni fa, sulla via Aurelia, non sfrecciavano le automobili ma, fra la lussureggiante vegetazione, passeggiava indisturbato l’antenato dell’elefante, il Paleodoxon antiquus, alto quattro metri. Come e perché morì uno di quei colossi non lo sappiamo, ma la sua zanna, lunga tre metri, è stata ritrovata nel 1962. Poco dopo, circa 340.000 anni fa, nei dintorni di Roma si aggiravano elefanti, ippopotami, leoni di caverna, buoi primitivi e i cervi che gli uomini macellavano con pietre scheggiate a forma di mandorla (le amigdale). Non ci credete? Andate a dare un’occhiata al Museo Pigorini (fu Luigi Pigorini, nel 1876, ad inventarlo) all’Eur e verificatelo. Ospitato dal 1962 nell’edificio della Scienza, progettato per Mussolini in vista dell’Esposizione Universale di Roma del 1942 (E.U.R.), contiene oggetti preistorici, protostorici ed etnografici di culture indigene extraeuropee, insomma testimonianze degli uomini primitivi che ancora non conoscevano la scrittura. Il museo è grande ma le collezioni sono divise in sezioni ed è quindi facile orientarsi. Tutte le vetrine, inoltre, sono corredate di didascalie e di pannelli esplicativi, utilissimi alle numerose madri con bambini in visita al museo, soprattutto la domenica. All’ingresso, dove si spiegano metodi e finalità dello studio dei resti umani e animali, c’è il tipico cranio dalla fronte sfuggente dei primi uomini. Al primo piano, dominato dalla bella vetrata con lo Zodiaco di Giulio Rosso, si impone una scelta: si può seguire l’itinerario dedicato all’antico territorio laziale (Esposizione Paletnologica), dalla preistoria all’età del ferro quando nacquero le prime popolazioni italiche, a iniziare dagli Etruschi; oppure quello delle raccolte etnografiche che comprendono l’Oceania, l’Africa (con una collezione di 250 armi, noiosissima per le bambine, entusiasmante per i bambini), il Perù e l’Asia. Infine c’è da vedere la mostra (aperta fino a febbraio) dedicata ai Dauni, popolazione della Puglia di 3.700 anni fa. Se ci andate, non mancate di guardare per terra: sul pavimento di commesso di marmi raffigurante le Scienze, troverete infatti numerosi animali compresi un paio di dinosauri. Le collezioni etnografiche vengono dal nucleo formato, nel Seicento, dal padre gesuita Athanasius Kircher nel Collegio Romano, dove ebbe sede il Pigorini prima del suo trasferimento. Furono arricchite, fra gli altri, da Enrico Hillyer Giglioli, zoologo, che a bordo del Magenta nel 1865-1868 circumnavigò il globo, raccogliendo 17.000 oggetti. Nella sezione asiatica non perdetevi il tamburo tibetano formato da due crani sovrapposti ricoperti di pelle umana! In quella dell’Oceania, l’armatura delle isole Gilbert con l’elmo ricavato dallo scheletro di un pesce palla e la spada dal muso di un pesce sega.
Il Museo Nazionale Preistorico Etnografico Luigi Pigorini è al Piazzale G. Marconi, 4 - telefono 068412312 - metro B Eur Fermi. Rari: Lunedì-Sabato 9-14; Domenica e festivi 9-13; biglietto: lire 8.000. gratuito per i minori di 18 anni e gli ultrasessantenni. Visite guidate gratuite ogni Domenica alle ore 10. Consigliamo la visita prevista dall’Associazione Mage Domenica 30 gennaio alle ore 10.30 (per i dettagli vedere l’articolo sulle visite guidate di gennaio 2000).
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