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Archivio di 11/2007
DRAGONBALL: è in arrivo il film
Friday, 16/11/2007
La Twentieth Century Fox annuncia l’uscita del film d’avventura e fantascienza DRAGONBALL il 15 agosto del 2008 in tutto il mondo. Il film, la cui produzione comincerà alla fine di quest’anno, è basato sul popolarissimo manga giapponese creato da Akira Toriyama che ha dato origine a una graphic novel, a videogiochi e a una fortunatissima serie televisiva. Il manga, i romanzi e la serie televisiva forniscono al film una mitologia ricchissima ed eccitante, oltre a dei personaggi molto complessi, che hanno conquistato milioni di appassionati di tutte le età nel mondo. DRAGONBALL, una delle maggiori serie di manga mai create, ha un enorme seguito di appassionati online ed è costantemente tra le parole più ricercate su Google e Yahoo.
DRAGONBALL è diventato così un fenomeno globale che ha generato più di quattro miliardi di dollari grazie al merchandising. Viene considerato l’esempio migliore di videogioco, con più di 25 prodotti diversi e oltre dieci milioni di copie vendute dal maggio del 2002. La serie, composta da ben 500 episodi, ha fatto segnare degli ottimi indici d’ascolto in Europa, Asia e negli Stati Uniti.
La stella in ascesa Justin Chatwin, che ha interpretato il figlio di Tom Cruise nella pellicola di Steven Spielberg La Guerra dei Mondi, rivestirà i panni del protagonista, l’eroico Goku, un potente guerriero che protegge la terra da un arrivo incessante di malvagi che vogliono dominare l’Universo e controllare gli oggetti mistici da cui il film prende il nome. Chatwin è già impegnato in un rigoroso programma di allenamenti studiato dalla prestigiosa società di stunt 87Eleven, che ha realizzato o ideato alcune delle maggiori sequenze d’azione mai viste al cinema, per pellicole come Matrix, The Bourne Supremacy, Mr. & Mrs. Smith e 300. James Marsters, beniamino degli appassionati e conosciuto soprattutto per il ruolo del carismatico vampiro Spike nelle fondamentali serie fantasy Buffy, l’ammazzavampiri ed Angel, interpreterà il suo principale antagonista, Junior. Per quanto riguarda gli altri ruoli principali, attualmente i produttori sono impegnati nel casting. DRAGONBALL verrà prodotto dal leggendario realizzatore Stephen Chow, conosciuto come attore, regista e sceneggiatore di pellicole che offrono un mix originale di arti marziali, CGI e comicità. Tra i film più celebri di Chow, figurano i grandi successi Shaolin Soccer e Kung Fusion. Il regista James Wong, in passato produttore e sceneggiatore delle celebri serie televisive X-Files, Millennium e Space: Above and Beyond, è anche stato regista e cosceneggiatore delle fortunate pellicole Final Destination e Final Destination 3. A pubblicare il manga di DRAGONBALL è la divisione Jump Comics, che fa capo ad una casa editrice di Tokyo, la Shueisha.
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Congedi di maternità e parentali, dichiarazione del Ministro Rosy Bindi
Thursday, 15/11/2007
“La norma approvata oggi dal Senato riconosce finalmente ai genitori adottivi gli stessi diritti dei genitori naturali. Sono molto soddisfatta perché grazie a questo provvedimento teniamo fede a un impegno assunto alla Conferenza nazionale della famiglia di Firenze, venendo incontro alle aspettative di tante famiglie italiane che hanno fatto la scelta impegnativa dell’adozione internazionale. Si mette fine alla disparità di trattamento per le coppie adottive che potranno usufruire come tutti gli altri genitori degli stessi congedi di maternità e parentali. Finora era possibile avere il congedo di maternità retribuito solo per tre mesi e solo dopo l’ingresso in Italia del bambino adottato. Con la norma approvata oggi, invece, sarà possibile avere il congedo per cinque mesi e potranno essere utilizzati anche prima dell’ingresso in Italia, quando la coppia si reca all’estero per incontrare il bambino e perfezionare le procedure adottive. Abbiamo inoltre previsto di eliminare il limite d’età del bambino per i congedi parentali, fissato oggi a 12 anni. E’ una scelta di equità e di giustizia per rendere più serena quella straordinaria esperienza di gratuità e accoglienza che è l’adozione di un bambino straniero, spesso proveniente da culture molto diverse dalla nostra”.
Roma, 13 novembre 2007
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“Voglio diventare una superstar”
Thursday, 15/11/2007
Bianka Minte-König
Voglio diventare una superstar
Edizioni Sonda
pp. 216 - € 9,90
collana «Ragazze come te», n. 8
Con una prefazione di Rossella Bo, insegnante e psicologa
Bianka Minte-König, autrice molto amata dalle lettrici della collana Ragazze come te, in questo nuovo volume ci racconta di una storia divisa tra un sogno nel cassetto che improvvisamente rischia di materializzarsi e la gelosia che nasce quando una nuova “cheeky girl�? fa capolino nel cuore dell’amato.
I sentimenti, l’amore, l’amicizia, l’invidia, la voglia di diventare, sono ancora una volta i veri protagonisti di questa collana tutta dedicata alle lettrici adolescenti, che parla delle LORO storie e le racconta con il LORO linguaggio.
Un passo avanti nell’introspezione psicologica della protagonista, viene colta dalle parole di Rossella Bo, che presenta il libro: la storia di Anna ci fa capire che “è davvero complicato quando si è tanto giovani volare così in alto e guardare così lontano! Ma dove corri, Anna? La risposta è lì, a portata di mano�?.
La trama
Anna, una liceale rossa di capelli, occhialuta, con una voce strepitosa, un fidanzato bello e atletico, Branko, e delle amiche piene di vita esattamente come lei. Anna corre come una gazzella per partecipare alle Olimpiadi scolastiche di Barcellona…è il suo sogno, andare a Barcellona con Branko!
Anna corre e non sa che dietro l’angolo il destino le ha preparato una sorpresa: un concorso musicale che potrebbe farla diventare una popstar. Caspita, cosa può esserci di meglio? Di più coinvolgente e fantastico che cantare un giorno come Avril Lavigne di fronte a un pubblico in delirio? Eppure, decidere tra l’amore di Branko e il mondo luccicante dello showbiz è più difficile di quanto sembri… vengono le vertigini solo a pensarci!
L’autore
Bianka Minte-König è nata a Berlino e dal 1980 è docente di Pedagogia dei Media e della Letteratura alla Fachhochschule di Braunschweig, in Germania, dove vive con il marito e due figli. Per anni ha lavorato nel mondo della scuola come delegata femminile e conosce profondamente le esigenze delle ragazze e delle giovani studentesse. Oggi prosegue questo impegno nei suoi libri; la diverte soprattutto inventare nuove storie ispirandosi alla sua esperienza professionale e confrontandosi con sua figlia. Ecco cosa dice di sé: «Racconto in modo divertente, appassionato e anche un po’ romantico del primo amore e di fantastiche amicizie fra ragazze. Chi legge le mie storie si sente a casa e può pensare: questo l’ho vissuto anch’io».
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Più sport a scuola contro l’obesità
Thursday, 15/11/2007
Tre ore di sport settimanale obbligatorie nelle scuole. E’ quanto chiede il Parlamento europeo per contrastare il crescente fenomeno dell’obesità tra i giovani. Occorre poi promuovere gli investimenti nelle infrastrutture e usare i Fondi strutturali per creare nuovi impianti sportivi. Al contempo, bisogna prevenire lo sfruttamento dei giovani talenti sportivi e informare i giovani sui pericoli del doping. E’ anche necessario riconoscere le qualifiche ottenute tramite lo sport.
E’ allarme obesità in Europa, in particolare tra i giovani. Si stima infatti che il numero di bambini affetti da obesità e in sovrappeso nell’Unione europea aumenti di 400.000 unità ogni anno, oltre ai 14 milioni di europei già in queste condizioni (compresi gli almeno 3 milioni di bambini obesi). Nell’Europa a 27, 1 bambino su 4 è in sovrappeso: Spagna, Portogallo e Italia registrano livelli di obesità superiori al 30% tra i bambini dai 7 agli 11 anni. Per l’ex campione olimpionico di scherma Pál SCHMITT , l’assunzione di quantità più elevate di calorie non è la prima causa del sovrappeso, bensì la mancanza di movimento: «i bambini non mangiano di più, si muovono di meno».
Approvando con 590 voti favorevoli, 56 contrari e 21 astensioni la sua relazione, il Parlamento invita quindi gli Stati membri «a rendere obbligatoria l’educazione fisica nelle scuole primarie e secondarie» e ad accettare il principio che l’orario scolastico «comporti almeno tre lezioni di educazione fisica settimanali». Sottolinea poi l’importanza dell’esercizio fisico «per lottare contro l’obesità e abbandonare abitudini di vita antigieniche», poiché ciò può avere considerevoli effetti positivi sulla salute delle persone.
Il Parlamento incoraggia pertanto gli Stati membri ad ammodernare e migliorare le loro politiche in materia di educazione fisica, soprattutto ad assicurare un equilibrio tra le attività fisiche e intellettuali nelle scuole. Ma anche ad investire in strutture sportive di qualità e a prendere misure adeguate per rendere accessibili a tutti gli studenti i centri sportivi e i corsi di sport nelle scuole, prestando particolare attenzione ai bisogni degli studenti disabili. Raccomanda, inoltre, il ricorso ai fondi strutturali dell’UE per creare e ampliare scuole e impianti sportivi in aree sfavorite
I deputati si dicono poi favorevoli alla concessione di incentivi a club sportivi che hanno accordi di collaborazione con le scuole, gli istituti scolastici e i centri per la gioventù. Invitano la Commissione ad elaborare orientamenti chiari sulle norme che disciplinano gli aiuti di Stato, definendo quale tipo di sostegno sia accettabile e necessario per fare pienamente fronte «alle funzioni sociali, culturali, di protezione della salute e educative dello sport». Compreso il sostegno per creare o per ammodernare impianti sportivi scolastici e per migliorare e diversificare le attrezzature e le strutture esistenti, «poiché queste, in molte scuole, risultano inadeguate o obsolete sotto tutti i riguardi»..
Allo stesso tempo, il Parlamento chiede agli Stati membri di riservare particolare attenzione alle situazioni in cui il talento dei bambini «viene sfruttato per ottenere risultati nelle competizioni sportive» e insiste affinché le attività sportive professionali che coinvolgono bambini «ne rispettino i diritti fondamentali e gli interessi primari». Sottolinea inoltre che l’uso di sostanze chimiche tali da migliorare le performance sportive «è contrario ai valori dello sport in quanto attività sociale, culturale e educativa». Invita quindi gli Stati membri ad assicurare che gli insegnanti di educazione fisica, sia nelle scuole che al di fuori di tale contesto, «informino gli studenti in merito ai pericoli fisici e psicologici inerenti all’uso di sostanze dopanti».
I deputati ritengono inoltre che le qualifiche acquisite tramite l’attività sportiva dovrebbero essere riconosciute nell’ambito del sistema comune di riferimento incorporato nel futuro Quadro europeo per le qualifiche. Accolgono quindi con favore la proposta della Commissione di includere lo sport
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“I segreti del cuore” : i sentimenti multiculturali
Thursday, 15/11/2007
I segreti del cuore
Nava Semel
Edizioni Sonda
collana «Ragazze come te», n. 9
Con una prefazione di Sarah Kaminski, docente di ebraico
“Come si ama altrove? Le ragazze e i ragazzi che vivono in Israele sognano
forse cose diverse? E, una volta superato l’imbarazzo, in quale lingua
dicono «mi piaci» o «ti amo?»” (Sarah Kaminski)
L’esperimento sui sentimenti multiculturali della collana di Sonda, Ragazze
come te, si allarga aprendo i suoi orizzonti ad un paese come Israele.
Nava Semel, autrice israeliana, specializzata in narrativa per ragazze, fa
scoprire alle giovani lettrici che i sentimenti, quelli veri, che animano la
vita delle adolescenti di tutto il mondo, sono gli stessi in qualunque
paese, solo che possono assumere significati diversi a seconda dell’ambiente
e della cultura in cui si sviluppano.
Così le lettrici italiane delle “Ragazze” impareranno che la cotta di Tom 48
(é una ragazza!) fa battere forte il cuore come a Nelly che si trova a
baciare Mick in Provaci ancora, Mick!, ma che la situazione in cui la loro
storia si svolge ha peculiarità proprie: apprenderanno cioè, attraverso la
lettura delle 7 storie de I segreti del cuore che Israele ha vissuto epoche
e tempi diversi, ha una cultura e una terminologia propria, che ha
affrontato la tragedia della guerra, senza ancora venirne fuori.
“Anni fa le vite dei ragazzi di altri paesi parevano lontane. C’è stato un
momento di guerra in terra di Israele, anni difficili in cui tutti quanti,
ebrei e arabi odiavano l’occupante inglese. Tutti, tranne Tamara; per lei
quando il paracadutista dell’esercito straniero cadde dal cielo e si trovò
ferito, come un cavaliere leggendario, a casa sua, il mondo e il cuore si
fermarono”.
L’autrice
Nava Semel (il cognome paterno è Hertzig) è nata a Tel Aviv nel 1954 dove,
tra piccole case, agrumeti
e mare, ha passato l’infanzia ed è cresciuta. Porta il nome della nonna
materna, Sheyndl, (Bella) che essendo un nome in yiddish e quindi legato al
passato, è stato tradotto in ebraico. Sempre a Tel Aviv ha compiuto gli
studi accademici, specializzandosi in storia dell’arte. Ha lavorato come
critico d’arte e giornalista, produttrice per la radio e la televisione. Ha
pubblicato quattro novelle, una raccolta di racconti, un libro di poesie,
due opere teatrali e sei libri per bambini. Ha inoltre tradotto manoscritti
e testi per il teatro. È membro dell’Istituto Massua (studi sulla Shoah) e
dell’importante Centro di studi e ricerca sulla Shoah Yad Vashem di
Gerusalemme. Scrittrice poliedrica, ha ricevuto importanti premi letterari
quali l’American National Jewish Book, l’Award for Children`s Literature, il
premio Mediterranean Women Writers Award (1994), l’Israeli Prime Minister`s
Prize (1996) e un premio per il miglior dramma (Austria, 1996). Le sue opere
sono state
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Anche in Italia ritirato il gioco Bindeez
Tuesday, 13/11/2007
Anche in Italia la ditta “Giochi Preziosi” ha annunciato, così come già fatto in Spagna, di ritirare dal mercato il gioco “BINDEEZ”, distribuito per conto di una ditta australiana e prodotto in Cina. Ritirato già in Australia e negli Stati Uniti, il giocattolo è risultato tossico e alcuni bambini australiani sono finiti in ospedale dopo averne ingerito alcune parti. La società di giochi, l’australiana Moose Enterprise, aveva affermato che il Bindeez “contiene una droga potenzialmente mortale�? e aveva annunciato l’apertura di un’inchiesta per stabilire la responsabilità dell’errore. Nonostante in possesso delle autorizzazioni per la commercializzazione nel rispetto della normativa CE, la stessa Moose Enterprise ha deciso di bloccarne la vendita e ritirarlo immediatamente dal mercato.
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WWF: “E’ STRAGE NEL MAR NERO: 30.000 UCCELLI MORTI, 12 KM DI COSTA RUSSA INVASI DAL PETROLIO” Ma è presto per un bilancio definitivo
Monday, 12/11/2007
Il WWF esprime grande preoccupazione per quanto accaduto nelle acque del Mar Nero. Il disastro ambientale provocato dal naufragio delle 5 navi, cariche di zolfo, petrolio e materiali ferrosi, rischia di diventare ancora più grave perché l’Ucraina non sembra avere gli strumenti adeguati per affrontare e tamponare incidenti di questa portata.
La raccolta del petrolio fuoriuscito è iniziata, ma la situazione meteorologica, con forte vento e tempesta persistenti, rende difficile ogni intervento. Ci vorranno uno o due giorni per quantificare la reale gravità del disastro, ma il bilancio è già grave: il WWF riferisce che, secondo le autorità russe, sarebbero almeno 30.000 gli uccelli morti e 12 i chilometri di costa russa invasi dal petrolio. La morfologia delle coste, caratterizzate da spiagge basse e sabbiose, rischia di peggiorare la situazione favorendo la penetrazione del petrolio verso l’entroterra. Minori preoccupazioni desta invece la situazione dello zolfo, racchiuso in container che dovrebbero garantire una certa tenuta.
“Questo devastante incidente rischia di aggravare un’emergenza ambientale già conclamata nel Mar Nero, uno dei mari più inquinati e a rischio - dichiara Michele Candotti, segretario generale del WWF Italia - E’ un incidente che invita ancora una volta ad aprire gli occhi sui rischi del commercio del petrolio, di cui il mare, nonostante decenni di gravissimi disastri ambientali, rimane come sempre la vittima sacrificale.”
“L’incidente è una conseguenza naturale quando navi costruite per i fiumi vengono fatte navigare in mare - ha spiegato Alexey Knizhnikov, responsabile del Programma Petrolio e gas del WWF Russia - Le navi da mare, infatti, non possono entrare nei fiumi Don e Volga a causa della scarsa portata d’acqua, e nello Stretto di Kerch trasferiscono i loro carichi su navi da fiume. Queste ultime, però, non sono in grado di sostenere la forza delle tempeste marine.”
“Per minimizzare le conseguenze della fuoriuscita di petrolio nel mare - dichiara Oleg Tsaruk, responsabile del WWF Russia/Caucaso - è importante istituire un comitato permanente Russa-Ucraina che coordini i servizi d’emergenza dei due paesi, non solo per ripulire le dispersioni di petrolio, ma soprattutto per prevenire potenziali incidenti. Tutti erano stati avvertiti del sopraggiungere di una tempesta entro l’11 novembre, ma nessuno ha dato l’ordine di portare in posti sicuri le navi con carichi velenosi.”
“Il WWF si augura che questo incidente porti all’adozione di una legge che garantisca la sicurezza delle operazioni di gestione del petrolio nei mari e nei fiumi, simili all’Oil Pollution Act adottato negli USA dopo il disastro ambientale della Exxon Valdez nel 1989″ è il commento di Evgeny Shvarts, responsabile della Conservation Policy del WWF Russia.
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Lella Costa interpreta Amleto
Saturday, 10/11/2007
Lella Costa sarà l’ìinterprete di un singolare “Amleto” nella nuova stagione dell’Ambra Jovinelli di Roma, il teatro la cui direzione artistica è affidata a Serena Dandini. Lo spettacolo, in scena dal 13 novembre al 2 dicembre, la nota tragedia di William Shakespeare, ha la regia di Giorgio Gallione e il supporto significativo delle musiche di Stefano Bollani. L’attrice milanese porterà in scena il dramma del giovane astuto che, attraverso la finzione della follia, cerca di scoprire a tutti i costi la verità.
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100 anni fa nasceva la mamma di Pippi Calzelunghe
Friday, 9/11/2007
100 anni fa, il 14 novembre del 1907, nasceva, a Vimmerby, in Svezia, Astrid Anna Emilia Ericsson meglio conosciuta come Astrid Lindgren. Autrice di libri per bambini. Molte delle sue opere sono state pubblicate in più di cento Paesi.
Nacque, seconda di quattro figli, nella regione dello Småland nell’estremo sud della Svezia dove trascorse la sua infanzia nella fattoria di famiglia.
Il clima familiare, che spesso l’autrice ha descritto, fu molto sereno. La sua infanzia felice e spensierata fu anche la principale fonte di ispirazione per i suoi libri.
Fin da piccola amò la lettura. Dal 1924 al 1926 lavorò, prima, come correttrice di bozze e, poi, scrivendo piccoli contributi in un giornale locale. All’età di diciotto anni, a causa di una sua gravidanza fuori dal matrimonio, fu costretta a trasferirsi a Stoccolma per sfuggire al clima di moralismo e disapprovazione. A Stoccolma nacque il primo figlio, Lars, ma le difficoltà economiche la costrinsero a darlo in affidamento ad una famiglia di Copenaghen.
Nel 1928 trovò un impiego in un ufficio dell’Automobile Club del Regno. Nel 1930 la madre affidataria di Lars si ammalò e Astrid portò il figlio per un anno nella casa dei genitori. Il figlio tornò poi da lei a seguito del matrimonio di Astrid con il suo capo ufficio Sture Lindgren nel 1931. Nel 1934 nacque la figlia Karin.
Nel 1941 Karin ebbe una polmonite e ogni sera la madre si sedeva vicino al suo letto e le raccontava delle storie e fiabe. Accadde che una sera Karin le chiese la storia di Pippi Calzelunghe, un nome che si era inventata al momento: vista la stranezza del nome, la Lindgren decise che anche la storia della bambina dovesse essere oltremodo fuori dal comune. A Karin piacque così tanto la prima storia di Pippi che ne chiese sempre altre e negli anni seguenti Pippi divenne il principale personaggio dei racconti di casa Lindgren. Nel 1944, a causa di una caduta sul ghiaccio, la Lindgren si ruppe un’anca e fu costretta a letto; in quel periodo scrisse le storie di Pippi in un manoscritto, da lei anche illustrato, che donò alla figlia per il suo decimo compleanno.
Pippi Calzelunghe fu poi pubblicato nel 1945 (Pippi Långstrump edizione Rabén & Sjögren). Tra il 1946 e il 1970 lavorò come editor di una collana per l’infanzia della editrice Rabén & Sjögren.
Suo marito Sture morì nel 1952.
I suoi libri sono stati tradotti in più di 70 lingue, dall’arabo allo zulu. Pippi Calzelunghe ed Emil sono i suoi libri più noti ma Astrid Lindgren scrisse più di 115 altri racconti, inclusi gialli, racconti di avventura, fantasy e lavori per la televisione svedese e il cinema.
Fu molto impegnata nella difesa dei diritti dei bambini e degli animali.
Alla Lindgren sono stati assegnati numerosi premi per il suo lavoro tra i quali l’Hans Christian Andersen Award nel 1958 e il Lewis Carroll Shelf Award nel 1973 per Pippi Calzelunghe oltre all’International Book Award dell’UNESCO nel 1993 ed a numerose altre onorificenze e lauree honoris causa di numerose università.
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Bambini bombardati da spot TV
Friday, 9/11/2007
In un anno i nostri ragazzi vedono ben 31.500 spot pubblicitari in tv, quasi 90 al giorno. Poco meno della meta’ dei bambini tra i 7 e gli 11 anni passa al piccolo schermo da una a tre ore ogni giorno mentre il 26,5% lo fa per meno di un’ora, l’8,3% da 4 a 5 ore e il 6,6% piu’ di 5 ore, solo il 10% non guarda la televisione tutti i giorni.
Sono i numeri di una ricerca condotta da Telefono Azzurro e Eurispes tra 1.244 bambini fra i 4 e i 12 anni e 1.242 adolescenti. Dall’indagine risulta che i bambini che guardano la tv da un a tre ore al giorno sono aumentati mentre sono diminuiti quelli che la guardano per meno di un’ora. La televisione e’ per i bambini soprattutto un passatempo e un divertimento: il 37,1% la guarda per passare il tempo, il 28,1% perche’ e’ divertente, il 17% per conoscere cose nuove ed essere informato, l’8,2% perche’ tiene compagnia il 3,6% per parlare dei programmi con gli amici. Solo l’1,6% perche’ la guardano i propri genitori o nonni. In testa alle scelte dei piccoli telespettatori cartoni animati e film, scelti nel 2006 rispettivamente dall’89,1% e 79% del campione. Piu’ della meta’ dei ragazzi intervistati afferma di guardare documentari (57,4%), telefilm (54,6%), programmi di intrattenimento per ragazzi (51,6%), quiz (51,3%), programmi sportivi (50,5%), programmi comici e di satira (50,2%). Solo una minoranza di bambini guarda telenovelas e soap opera mentre sono piu’ numerosi gli spettatori dei reality show (43,1%). Considerati i contenuti e le forme espressive di molti programmi appartenenti a questi due generi, denuncia l’indagine, questi dati non possono che destare qualche preoccupazione. Per quanto riguarda l’informazione infine il 42,3% dei bambini guarda telegiornali e programmi di informazione. Abbastanza attenti alle indicazioni, poco piu’ della meta’ dei bambini intervistati nel 2006 (51%) afferma di non guardare mai i programmi contrassegnati con il bollino rosso anche se, l’anno precedente la percentuale era del 54,7%. Il 23% li guarda ma in compagnia di persone adulte, il 16,1% anche da solo e il 7% con amici e fratelli
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