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Generale
Oggi, in Italia, è il “gatto nero day”.
Sunday, 18/11/2007
L’ iniziativa è stata lanciata da un gruppo animalista per fermare la strage di migliaia di felini da parte di persone superstiziose convinte che portino sfortuna.
L’Associazione Italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente (AIDAA) calcola che nel 2006 sono stati uccisi 60mila gatti neri. I motivi? Per tenere lontana la malasorte ma anche per l’uso in rituali satanici e nei laboratori cosmetici.“Vogliamo bloccare questo massacro, educare le persone e ridare dignità ai gatti neri”, dice il presidente dell’AIDAA, Lorenzo Croce. Croce ha anche scritto un’accorata lettera al Papa Benedetto XVI la cui passione per i gatti è nota a tutti: “Santità gli animali, tutti gli animali sono parte impriscindibile del creato cosi come scritto nel libro della Genesi. Per questo ci aspettiamo da Lei, dopo le sue meravigliose parole pronunciate in tutela dell’ambiente e contro gli scempi fatti dall’uomo ai danni della sacralità del creato, anche una parola sul ruolo e la sacralità degli animali in questo nostro mondo, che confermi ne più ne meno quello contenuto nelle scritture. Una parola che possa mettere fine alle brutture di cui molti animali sono vittime da parte di uomini spietati e crudeli, crudeltà e violenze sadiche spesso inutili che vedono gli animali uccisi a migliaia vittime della superstizione e della cattiveria umana che distrugge il mondo animale allo stesso modo in cui distrugge l’ecosistema.â€?
Sappiamo – ha detto Croce - che Benedetto XV è molto sensibile nei confronti degli animali ed in particolare in confronto dei gatti e proprio conoscendo questo suo amore per gli animali ci siamo permessi di scrivere una lettera molto accorata perchè in nome loro condanni le assurde mattanze di cui sono vittime da secoli gli animali da parte degli uomini e che hanno portato molte specie animali all’estinzione.
L’AIDAA ha istituito, per oggi, 200 punti di informazioni per invitare ad adottare uno dei 5.000 felini neri ospitati nei “gattili” italiani. “Stiamo davvero facendo uno sforzo notevole sotto il profilo organizzativo-  dice il presidente nazionale AIDAA Lorenzo Croce- i cui risultati ci ripagano di tutti i sacrifici. Stà andando a gonfie vele la campagna di adozione dei gatti neri dalla quale ci aspettiamo una nuova casa per almeno 3.000 gatti prelevati dai gattili e 2.000 adozioni a distanza con i fondi raccolti che saranno interamente girati ai gattili ed alle gattare che rientrano in questo progetto. Ma motivo di orgoglio è la realizzazione di questa festa che vede la partecipazione di almeno 1000 volontari che organizzeranno i banchetti informativi e le varie manifestazioni in tutta Italia e che tutta la manifestazione viene organizzata a costo zero: non abbiamo speso un solo centesimo di euro per organizzare questo evento per il quale ci siano affidati al vecchio passaparola, a internet e all’appoggio grandioso dei media locali e nazionaliâ€?. per info 3478883546-3926552051
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A Napoli, da oggi, è vietato fumare anche nei parchi, in presenza di bambini e donne incinte
Sunday, 18/11/2007
Napoli all’avanguardia nella tutela dei soggetti più deboli esposti al rischio di fumo passivo. Il dispositivo, emesso dall’assessore alla Sanità Rino Nasti , recepisce le proposte fatte da associazioni impegnate contro i danni derivanti dal tabagismo. E rientra anche nella strategia del ministero della Salute e nel programma “Guadagnare salute”? approvato dal Consiglio dei Ministri lo scorso febbraio che concede ai Comuni di intraprendere iniziative di prevenzione contro comportamenti che possano essere dannosi per la pubblica salute. ‘’Ci auguriamo che si smetta finalmente di fumare nelle case - dice Nasti- nei luoghi chiusi, davanti ai bambini e alle donne incinte: per noi questa è una questione culturale'’.Soddisfazione è stata espressa dai ministri dell’Ambiente e della Salute. Un provvedimento che porta ‘’Napoli all’avanguardia'’, per Alfonso Pecoraro Scanio. L’iniziativa  - commenta Livia Turco - ‘’coglie appieno lo spirito del programma del Governo ‘Guadagnare Salute’ che ha come obiettivo proprio quello della promozione di stili di vita salutari attraverso la collaborazione tra le diverse istituzioni. E certamente - conclude - il fumo sia attivo che passivo è uno dei fattori più nocivi per la nostra salute”.
“Guadagnare salute”, il progetto per rendere più facili le scelte
“Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità quasi nove decessi su dieci e oltre il 75% della spesa sanitaria in Europa e in Italia sono causati da alcune patologie che hanno tra loro un mimimo comun denominatore: i cattivi stili di vita.
Disturbi cardiovascolari, tumori, diabete, malattie respiratorie croniche, disturbi mentali e muscoloscheletrici. Eccoli i sei killer più insidiosi per la nostra salute, responsabili del 77% degli anni di vita persi in buona salute ma che, tuttavia, sono ampiamente prevenibili non fumando, mangiando in modo sano ed equilibrato (soprattutto frutta e verdura), non abusando dell’alcol e ricordandosi che il nostro organismo richiede movimento fisico costante e non sedentarietà .In Italia i sei killer colpiscono maggiormente le classi sociali meno abbienti e ciò trova una spiegazione nel fatto che i comportamenti individuali risentono del contesto socio-economico-ambientale in cui si vive e lavora. E questo vale per la casa, per il posto di lavoro, per la città in cui si risiede ma c’entrano anche fattori legati ai consumi (gli alimenti più sani sono spesso appannaggio delle classi più istruite e con redditi più elevati) e la mancanza di difese selettive contro le offensive di un certo tipo di marketing. Ecco perché i soggetti più esposti al bombardamento mass mediatico, ma anche all’impermeabilità verso messaggi alternativi salutari, sono proprio le famiglie più povere, anche se il fenomeno appare ormai estendersi in modo abbastanza trasversale tra tutta la popolazione italiana.
L’aumento dell’obesità e del sovrappeso, la ripresa dell’abitudine al fumo, gli allarmi su forme di alcolismo giovanile sempre più emergenti, l’alimentazione sbagliata e senza regole, la deriva verso una vita sedentaria, sono infatti tendenze ormai generalizzate che ci portano a interrogarci urgentemente sul che fare per invertire questa apparentemente irresistibile deriva anti salutare.
Paesi come la Gran Bretagna sembrano aver imboccato, almeno a stare ad alcune recenti dichiarazioni, una via che potremmo definire “punitiva”? verso coloro che risultano essere in qualche modo recidivi nell’abbandonare vizi o cattive abitudini pur essendo stati avvertiti per tempo dei rischi ad essi correlati.
E così si è cominciato a parlare di penalizzazioni sulle cure per un disturbo cardiaco o un cancro nei confronti di fumatori incalliti che non abbiano smesso di fumare nonostante reiterati richiami delle autorità sanitarie. Idem per gli alcolisti o per gli obesi che non provino a mettersi a dieta per tempo.
E’ una via drastica, quasi “vendicativa”? o comunque di stampo giustizialistico nei confronti dei cittadini, che sembra non tener conto dei molteplici fattori economici, sociali, mentali, che stanno quasi sempre dietro un comportamento a rischio per la propria salute. Ma, in ogni caso, contraria a quella visione di tutela e diritto inalienabile alle cure che rappresenta uno dei grandi principi costituenti del nostro Paese.
Detto questo penso che chi governa e amministra la sanità ma anche i singoli cittadini, debbano rendersi conto che non provare a invertire queste abitudini dannose per la nostra salute sarebbe assurdo e criminale. Nei confronti delle persone ma anche della collettività e della nostra responsabilità sociale. Oggi, grazie alle evidenze scientifiche ed epidemiologiche frutto di anni di ricerche, ci troviamo davanti a una potenziale rivoluzione nell’approccio alla tutela della salute. Uso questo termine perché la sfida è quella di invertire le stesse priorità storiche della medicina, facendo della prevenzione primaria – e cioè quella legata alla riduzione dei fattori di rischio per la propria salute derivanti da stili di vita e abitudini sbagliate – l’arma più importante per stare in buona salute, rispetto alla tradizionale prevalenza della “cura”? contro le malattie, considerate evenienze inevitabili. Oggi sappiamo che molte malattie, mortali o comunque croniche e invalidanti, si possono invece evitare, anche solo cambiando le nostre abitudini. Da qui nasce il nostro programma “Guadagnare salute”? un vero e proprio libro bianco per la promozione di scelte di vita salutari che è frutto del lavoro di ben nove ministeri approvato oggi dal Consiglio dei Ministri.
Con questo progetto ci siamo posti un obiettivo: quello di rendere facili le scelte salutari, con un approccio di fatto opposto a quello britannico. La nostra scelta è quella del convincimento e dell’alleanza tra i diversi attori delle varie filiere coinvolte. Dalle aziende alimentari, al mondo della scuola e del lavoro. Ma anche dei tabaccai e dei produttori di bevande alcoliche e delle grandi catene di ristorazione.
Un’altra caratteristica del progetto è la sua intersettorialità . Si è infatti compreso che interventi monotematici – contro il fumo, contro l’alcol, contro l’obesità , ecc. – sono poco efficaci sia perché spesso i fattori di rischio per la salute sono tra loro promiscui ma anche perché è ormai acclarato quanto sia preponderante nelle scelte salutari il contesto complessivo delle condizioni di vita di ciascuno di noi.
E ciò vale per tutte le politiche di promozione di corretti stili di vita: da quelle per favorire la mobilità e l’attività fisica a quelle per sostenere il consumo di frutta e verdura o per ridurre la concentrazione di sale, zuccheri e grassi negli alimenti e per avere diete più equilibrate nelle grandi ristorazioni collettive o per scoraggiare il fumo e il consumo di alcol, e così via.
Siamo di fronte a un vero programma quadro di iniziative, azioni, alleanze e di comunicazione diretta ai cittadini, in grado di affrontare in modo globale i quattro grandi fattori di rischio per consentire al Paese di guadagnare salute, aiutando contestualmente la sostenibilità del Ssn, sia in termini economici che di efficacia dei propri interventi?.Â
Livia Turco
Ministro della Salute
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“Bambini di strada”
Saturday, 17/11/2007
Martedi’ 20 novembre alle ore 12, a Roma, nell’area esterna di ‘Explora - il museo dei bambini’, in occasione della ‘giornata internazionale dei diritti dell’infanzia’, verra’ inaugurata la mostra fotografica “Bambini di strada” di Mauro Sioli.
Dare un volto agli invisibili.
Il reportage fotografico di Mauro Sioli e’ un viaggio nella realta’ dei bambini di strada in diversi paesi del mondo. La mostra vuole raccontare le tante storie vissute in un quotidiano fatto di maglioni a maniche larghe per nascondere le bottiglie di plastica da cui sniffare, di strade sporche dove dormire, di sottosuoli bui e caldi dove difendersi dal freddo e sfuggire dalla polizia. Ogni bambino ha la propria storia. Storie diverse eppure tutte narrate da quegli stessi occhi che hanno perso l’innocenza alla quale avevano diritto.Ma i bambini sono bambini ed anche in questi sguardi e’ ancora possibile trovare un guizzo di vitalita’ e la speranza verso il futuro
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BAMBINACCI: cronaca di una rivolta contro il mondo dei “grandi”
Saturday, 17/11/2007
BAMBINACCI
Cronaca di una rivolta contro il mondo dei “grandi”
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scritto e diretto da
Duccio Camerini
con
Amanda Sandrelli
Duccio Camerini
Daniele Russo
Angela Sajeva
Beatrice Orlandini
Un collegio per bambini difficili, bambini sbagliati. Fuori, nel mondo, c’è una guerra e l’edificio dovrà essere abbandonato per far posto a una centrale idroelettrica. Dove andranno a finire i piccoli? I più fortunati a servizio nelle case degli abbienti, gli altri in fabbrica, in miniera, in guerra. In lista d’attesa per una morte non lontana. Allora i bambini decidono di ribellarsi. Non vogliono obbedire ai piani che “i grandi� hanno preparato per loro. Una storia sull’eterno confronto adulti-bambini e sulla linea d’ombra che li divide.
La vicenda si ispira ad un fatto realmente accaduto ed è narrata a posteriori da quei “bambinacci�, a loro volta diventati donne e uomini, che si sforzano di non battere pigramente gli stessi sentieri di chi li ha preceduti.
Dal 20 novembre al 9 dicembre 2007
Roma - Teatro della Cometa
Via del Teatro Marcello, 4 - 00186 Roma
Tel: 06 6784380 Fax: 06 6780605
teatro@cometa.org - www.cometa.org
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20 novembre 2007: Giornata mondiale dei diritti dei bambini e degli adolescenti
Friday, 16/11/2007
Un momento di partecipazione, di animazione e di festa con i bambini e per i bambini. Lo organizza Telefono Azzurro il 20 novembre al Teatro Sala Umberto di Roma, in occasione della Giornata mondiale dei diritti dei bambini e degli adolescenti.
La onlus intende ribadire in questo modo la responsabilità e l’impegno che tutti gli adulti devono assumersi per tutelare, rispettare e proteggere il mondo dell’infanzia, ascoltando direttamente il parere e le opinioni dei bambini. E lo fa in occasione del diciottesimo anniversario dell’approvazione della Convenzione Onu sui diritti dei bambini, che ha segnato la svolta nell’attenzione che il mondo adulto rivolge ai ragazzi e ai loro bisogni.
Telefono azzurro, che da anni ormai collabora con la scuola, ha lavorato con alunni e insegnanti su temi come la famiglia, il tempo libero e lo sport, il rapporto con i media, sollecitando le domande che i bambini vorrebbero rivolgere al mondo degli adulti.
La mattinata del 20 novembre sarà il momento giusto per indirizzare queste domande agli interlocutori più adatti: rappresentanti del mondo dei media, dello sport e della scuola saranno presenti assieme a Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro, e a rappresentanti delle istituzioni locali, il presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra, e l’assessore ai Servizi sociali e per la Famiglia, Claudio Cecchini.
La manifestazione vuole confermare il diritto del bambino a partecipare alle iniziative che lo riguardano. Un diritto sancito nella Convenzione Onu e ancora ribadito e confermato dal Consiglio d’Europa nell’ambito del programma “Costruire un’Europa per e con i bambini�. Tale programma, al quale anche l’Italia ha aderito, si propone di migliorare l’accesso dei bambini all’informazione, sviluppando strumenti e metodi destinati a garantire la loro partecipazione a tutti i livelli.
L’appuntamento è per il 20 novembre al Teatro Sala Umberto di Roma in via della Mercede, 50 alle 9,30.
Di seguito il programma dell’incontro:
Ore 9.30
- Spettacolo teatrale: “La scimmia, il ragno e il tamburo� di Gianni Silano
Ore 11.00
-Â Raccolta delle domande e degli interventi preparati dai bambini e dalle scuole
- Presentazione delle domande ai personaggi del mondo politico, istituzionale, sportivo e dello spettacolo
Ore 13.00
- Sintesi e conclusione dell’incontro
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Adolescenti e bambini: il rapporto di Eurispes e Telefono Azzurro
Friday, 16/11/2007
Playstation, telefonino, tv e internet la fanno da padroni nella vita di bambini e adolescenti italiani, che ne fanno un uso spesso incontrollato, imbattendosi anche in malintenzionati. La famiglia spesso non è in grado da sola di rispondere in modo efficace ai loro problemi. È il ritratto dei ragazzi italiani emerso dall’ottavo Rapporto sull’infanzia e l’adolescenza, presentato ieri a Roma da Telefono Azzurro in collaborazione con Eurispes.
In vent’anni di vita, l’associazione si è evoluta assieme alla società , prestando un orecchio attento ai ragazzi e alle difficoltà che incontrano, anch’esse cambiate a causa delle nuove configurazioni assunte da famiglia e società , ma anche delle nuove tecnologie a disposizione nella vita di tutti i giorni. “Scuola e famiglia – ha anticipato Ernesto Caffo, presidente di Telefono Azzurro - non possono gestire da sole la situazione. Bisogna quindi investire per sostenerle, ma anche per creare reti sociali capaci di aiutare bambini e adolescenti in uno sviluppo sereno�.
Ma qual è l’immagine fotografata quest’anno? Il Rapporto di Telefono Azzurro ed Eurispes ci dice che un adolescente su tre passa più di 4 ore al giorno al cellulare (del quale il 42,7% dichiara di non poter fare a meno), mentre un bambino su dieci ne trascorre altrettante davanti alla tv. Non solo. I ragazzi fanno tutto questo senza la supervisione di un adulto. Gli adolescenti intervistati possono guardare la tv incontrollati nel 64% dei casi, il 50% di loro sta su internet senza interferenze dei genitori e al 56% non viene neanche chiesto che uso ne fa, come anche a un bambino su tre.
E questo li espone al rischio di adescamento on line. Il 12,3% degli adolescenti intervistati, per esempio, ha raccontato di avere incontrato dal vivo persone dell’altro sesso conosciute in rete, il 5,7% di avere una storia con una persona conosciuta on line. Il 15,9% poi ha confessato di avere chattato con individui che gli hanno fatto domande a sfondo sessuale e che non ha avuto il coraggio di raccontarlo ai genitori.
“I ragazzi – ha ribadito il presidente di Telefono Azzurro – raccontano con sincerità le difficoltà che affrontano ogni giorno. Quanto devono ancora aspettare per avere delle risposte? La speranza di Eurispes e Telefono Azzurro, ogni anno più forte, è – ha concluso Caffo – che i dati presentati in questo Rapporto non restino solo dati�.
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DRAGONBALL: è in arrivo il film
Friday, 16/11/2007
La Twentieth Century Fox annuncia l’uscita del film d’avventura e fantascienza DRAGONBALL il 15 agosto del 2008 in tutto il mondo. Il film, la cui produzione comincerà alla fine di quest’anno, è basato sul popolarissimo manga giapponese creato da Akira Toriyama che ha dato origine a una graphic novel, a videogiochi e a una fortunatissima serie televisiva. Il manga, i romanzi e la serie televisiva forniscono al film una mitologia ricchissima ed eccitante, oltre a dei personaggi molto complessi, che hanno conquistato milioni di appassionati di tutte le età nel mondo. DRAGONBALL, una delle maggiori serie di manga mai create, ha un enorme seguito di appassionati online ed è costantemente tra le parole più ricercate su Google e Yahoo.
DRAGONBALL è diventato così un fenomeno globale che ha generato più di quattro miliardi di dollari grazie al merchandising. Viene considerato l’esempio migliore di videogioco, con più di 25 prodotti diversi e oltre dieci milioni di copie vendute dal maggio del 2002. La serie, composta da ben 500 episodi, ha fatto segnare degli ottimi indici d’ascolto in Europa, Asia e negli Stati Uniti.
La stella in ascesa Justin Chatwin, che ha interpretato il figlio di Tom Cruise nella pellicola di Steven Spielberg La Guerra dei Mondi, rivestirà i panni del protagonista, l’eroico Goku, un potente guerriero che protegge la terra da un arrivo incessante di malvagi che vogliono dominare l’Universo e controllare gli oggetti mistici da cui il film prende il nome. Chatwin è già impegnato in un rigoroso programma di allenamenti studiato dalla prestigiosa società di stunt 87Eleven, che ha realizzato o ideato alcune delle maggiori sequenze d’azione mai viste al cinema, per pellicole come Matrix, The Bourne Supremacy, Mr. & Mrs. Smith e 300. James Marsters, beniamino degli appassionati e conosciuto soprattutto per il ruolo del carismatico vampiro Spike nelle fondamentali serie fantasy Buffy, l’ammazzavampiri ed Angel, interpreterà il suo principale antagonista, Junior. Per quanto riguarda gli altri ruoli principali, attualmente i produttori sono impegnati nel casting. DRAGONBALL verrà prodotto dal leggendario realizzatore Stephen Chow, conosciuto come attore, regista e sceneggiatore di pellicole che offrono un mix originale di arti marziali, CGI e comicità . Tra i film più celebri di Chow, figurano i grandi successi Shaolin Soccer e Kung Fusion. Il regista James Wong, in passato produttore e sceneggiatore delle celebri serie televisive X-Files, Millennium e Space: Above and Beyond, è anche stato regista e cosceneggiatore delle fortunate pellicole Final Destination e Final Destination 3. A pubblicare il manga di DRAGONBALL è la divisione Jump Comics, che fa capo ad una casa editrice di Tokyo, la Shueisha.
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Congedi di maternità e parentali, dichiarazione del Ministro Rosy Bindi
Thursday, 15/11/2007
“La norma approvata oggi dal Senato riconosce finalmente ai genitori adottivi gli stessi diritti dei genitori naturali. Sono molto soddisfatta perché grazie a questo provvedimento teniamo fede a un impegno assunto alla Conferenza nazionale della famiglia di Firenze, venendo incontro alle aspettative di tante famiglie italiane che hanno fatto la scelta impegnativa dell’adozione internazionale. Si mette fine alla disparità di trattamento per le coppie adottive che potranno usufruire come tutti gli altri genitori degli stessi congedi di maternità e parentali. Finora era possibile avere il congedo di maternità retribuito solo per tre mesi e solo dopo l’ingresso in Italia del bambino adottato. Con la norma approvata oggi, invece, sarà possibile avere il congedo per cinque mesi e potranno essere utilizzati anche prima dell’ingresso in Italia, quando la coppia si reca all’estero per incontrare il bambino e perfezionare le procedure adottive. Abbiamo inoltre previsto di eliminare il limite d’età del bambino per i congedi parentali, fissato oggi a 12 anni. E’ una scelta di equità e di giustizia per rendere più serena quella straordinaria esperienza di gratuità e accoglienza che è l’adozione di un bambino straniero, spesso proveniente da culture molto diverse dalla nostra”.
Roma, 13 novembre 2007
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“Voglio diventare una superstar”
Thursday, 15/11/2007
Bianka Minte-König
Voglio diventare una superstar
Edizioni Sonda
pp. 216 - € 9,90
collana «Ragazze come te», n. 8
Con una prefazione di Rossella Bo, insegnante e psicologa
Bianka Minte-König, autrice molto amata dalle lettrici della collana Ragazze come te, in questo nuovo volume ci racconta di una storia divisa tra un sogno nel cassetto che improvvisamente rischia di materializzarsi e la gelosia che nasce quando una nuova “cheeky girl� fa capolino nel cuore dell’amato.
I sentimenti, l’amore, l’amicizia, l’invidia, la voglia di diventare, sono ancora una volta i veri protagonisti di questa collana tutta dedicata alle lettrici adolescenti, che parla delle LORO storie e le racconta con il LORO linguaggio.
Un passo avanti nell’introspezione psicologica della protagonista, viene colta dalle parole di Rossella Bo, che presenta il libro: la storia di Anna ci fa capire che “è davvero complicato quando si è tanto giovani volare così in alto e guardare così lontano! Ma dove corri, Anna? La risposta è lì, a portata di mano�.
La trama
Anna, una liceale rossa di capelli, occhialuta, con una voce strepitosa, un fidanzato bello e atletico, Branko, e delle amiche piene di vita esattamente come lei. Anna corre come una gazzella per partecipare alle Olimpiadi scolastiche di Barcellona…è il suo sogno, andare a Barcellona con Branko!
Anna corre e non sa che dietro l’angolo il destino le ha preparato una sorpresa: un concorso musicale che potrebbe farla diventare una popstar. Caspita, cosa può esserci di meglio? Di più coinvolgente e fantastico che cantare un giorno come Avril Lavigne di fronte a un pubblico in delirio? Eppure, decidere tra l’amore di Branko e il mondo luccicante dello showbiz è più difficile di quanto sembri… vengono le vertigini solo a pensarci!
L’autore
Bianka Minte-König è nata a Berlino e dal 1980 è docente di Pedagogia dei Media e della Letteratura alla Fachhochschule di Braunschweig, in Germania, dove vive con il marito e due figli. Per anni ha lavorato nel mondo della scuola come delegata femminile e conosce profondamente le esigenze delle ragazze e delle giovani studentesse. Oggi prosegue questo impegno nei suoi libri; la diverte soprattutto inventare nuove storie ispirandosi alla sua esperienza professionale e confrontandosi con sua figlia. Ecco cosa dice di sé: «Racconto in modo divertente, appassionato e anche un po’ romantico del primo amore e di fantastiche amicizie fra ragazze. Chi legge le mie storie si sente a casa e può pensare: questo l’ho vissuto anch’io».
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Più sport a scuola contro l’obesitÃ
Thursday, 15/11/2007
Tre ore di sport settimanale obbligatorie nelle scuole. E’ quanto chiede il Parlamento europeo per contrastare il crescente fenomeno dell’obesità tra i giovani. Occorre poi promuovere gli investimenti nelle infrastrutture e usare i Fondi strutturali per creare nuovi impianti sportivi. Al contempo, bisogna prevenire lo sfruttamento dei giovani talenti sportivi e informare i giovani sui pericoli del doping. E’ anche necessario riconoscere le qualifiche ottenute tramite lo sport.
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E’ allarme obesità in Europa, in particolare tra i giovani. Si stima infatti che il numero di bambini affetti da obesità e in sovrappeso nell’Unione europea aumenti di 400.000 unità ogni anno, oltre ai 14 milioni di europei già in queste condizioni (compresi gli almeno 3 milioni di bambini obesi). Nell’Europa a 27, 1 bambino su 4 è in sovrappeso: Spagna, Portogallo e Italia registrano livelli di obesità superiori al 30% tra i bambini dai 7 agli 11 anni. Per l’ex campione olimpionico di scherma Pál SCHMITT , l’assunzione di quantità più elevate di calorie non è la prima causa del sovrappeso, bensì la mancanza di movimento: «i bambini non mangiano di più, si muovono di meno».
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Approvando con 590 voti favorevoli, 56 contrari e 21 astensioni la sua relazione, il Parlamento invita quindi gli Stati membri «a rendere obbligatoria l’educazione fisica nelle scuole primarie e secondarie» e ad accettare il principio che l’orario scolastico «comporti almeno tre lezioni di educazione fisica settimanali». Sottolinea poi l’importanza dell’esercizio fisico «per lottare contro l’obesità e abbandonare abitudini di vita antigieniche», poiché ciò può avere considerevoli effetti positivi sulla salute delle persone.
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Il Parlamento incoraggia pertanto gli Stati membri ad ammodernare e migliorare le loro politiche in materia di educazione fisica, soprattutto ad assicurare un equilibrio tra le attività fisiche e intellettuali nelle scuole. Ma anche ad investire in strutture sportive di qualità e a prendere misure adeguate per rendere accessibili a tutti gli studenti i centri sportivi e i corsi di sport nelle scuole, prestando particolare attenzione ai bisogni degli studenti disabili. Raccomanda, inoltre, il ricorso ai fondi strutturali dell’UE per creare e ampliare scuole e impianti sportivi in aree sfavorite
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I deputati si dicono poi favorevoli alla concessione di incentivi a club sportivi che hanno accordi di collaborazione con le scuole, gli istituti scolastici e i centri per la gioventù. Invitano la Commissione ad elaborare orientamenti chiari sulle norme che disciplinano gli aiuti di Stato, definendo quale tipo di sostegno sia accettabile e necessario per fare pienamente fronte «alle funzioni sociali, culturali, di protezione della salute e educative dello sport». Compreso il sostegno per creare o per ammodernare impianti sportivi scolastici e per migliorare e diversificare le attrezzature e le strutture esistenti, «poiché queste, in molte scuole, risultano inadeguate o obsolete sotto tutti i riguardi»..
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Allo stesso tempo, il Parlamento chiede agli Stati membri di riservare particolare attenzione alle situazioni in cui il talento dei bambini «viene sfruttato per ottenere risultati nelle competizioni sportive» e insiste affinché le attività sportive professionali che coinvolgono bambini «ne rispettino i diritti fondamentali e gli interessi primari». Sottolinea inoltre che l’uso di sostanze chimiche tali da migliorare le performance sportive «è contrario ai valori dello sport in quanto attività sociale, culturale e educativa». Invita quindi gli Stati membri ad assicurare che gli insegnanti di educazione fisica, sia nelle scuole che al di fuori di tale contesto, «informino gli studenti in merito ai pericoli fisici e psicologici inerenti all’uso di sostanze dopanti».
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I deputati ritengono inoltre che le qualifiche acquisite tramite l’attività sportiva dovrebbero essere riconosciute nell’ambito del sistema comune di riferimento incorporato nel futuro Quadro europeo per le qualifiche. Accolgono quindi con favore la proposta della Commissione di includere lo sport
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