Archivio di 10/2006

Giornata delle OASI 2006

Monday, 23/10/2006

All’iniziativa hanno partecipato 127 classi, rappresentative di tutto il territorio italiano, che hanno inviato complessivamente 1.400 elaborati tra cartoline e locandine.

l_sono parte di noi.jpgHanno aderito scuole primarie (45%), secondarie di primo grado (43%) e secondarie di secondo grado (12%).

Tutti gli elaborati sono stati esaminati da una commissione di esperti tra i quali Fulco Pratesi (presidente del WWF Italia), Francesco Taddeucci (direttore creativo dell’agenzia di pubblicità Saatchi & Saatchi), M. Antonietta Quadrelli (responsabile dell’Ufficio Educazione del WWF Italia), Claudio Scotto di Carlo (Channel Director Discovery Italia).

l_elica.jpgDai lavori è emerso che i ragazzi hanno colto perfettamente la complessità del concetto: dalla catena del DNA, alla diversità delle culture, dall’aspetto utilitaristico a quello valoriale, estetico. I ragazzi hanno adattato informazioni acquisite a scuola, giochi tradizionali, racconti e persino i reality televisivi, adattando e rielaborando gli stimoli ricevuti.
Le tecniche utilizzate sono state molteplici: dal collage, al disegno a pastello, dalla grafica al computer alle tempere, ecc.

I riconoscimenti previsti sono stati così ripartiti.

4 biblioteche composte da pubblicazioni scelte fra i 60 titoli della collana dei Quaderni di Educazione ambientale del WWF alle seguenti scuole che hanno coinvolto il maggior numero di classi:

  1. Direzione Didattica IV° Circolo “Cesaro”, Via Vittorio Veneto, Torre Annunziata (Na)
  2. Istituto Comprensivo “Salvo D’Acquisto”, Via Calispera, Contesse (Me)
  3. Istituto Comprensivo “Baccio da Montelupo”, Via Caverni, Montelupo Fiorentino (Fi)
  4. II° Circolo Didattico “F. Gianpaglia”, Via Semmola, Napoli

5 visite gratuite ad OASI del WWF alle seguenti classi che hanno inviato i 5 elaborati ritenuti migliori dalla commissione:

  1. Classe I D - Scuola Secondaria di Primo Grado “Jona”, C.so Genova 24, 14100 Asti
    (vedi disegno di Samuele >>>)
  2. I A - Scuola Secondaria di Primo Grado “A. Manzoni”, Via Vitale 84, 88100 Catanzaro - Ponte Grande
    (vedi disegno >>>)
  3. IV B - Scuola Primaria “Carlo A. Dalla Chiesa”, Via Mascagni 36, 41035 Massa Finalese (Mo)
    (vedi disegno di Francesco >>>)
  4. III A - Istituto Comprensivo “Mazzi”, Via Fratelli Calvi 3, 24122 Bergamo
    (vedi disegno di Robin >>>)
  5. II B - Scuole Secondaria di Primo Grado “Palazzo”, Via Vittorio Veneto 4, 15025 Pontestura (Al)
    (vedi disegno di Manuel >>>)

Due scuole superiori hanno mandato lavori che hanno meritato due menzioni speciali:

  1. III Corso - Centro di Formazione Professionale “M. Belloni - Fondazione Luigi Clerici”, Via A. Belloni 3, 20162 Milano
    (vedi alcuni elaborati >>>)
  2. IV G - Istituto di Istruzione Superiore “Cellini”, Via Masaccio 8, 50136 Firenze
    (vedi gli elaborati >>>)

15 iscrizioni gratuite al programma Panda Club alle seguenti classi che hanno inviato il maggior numero di elaborati:

  1. III D - V° Circolo, Via Pompei 12, 70022 Altamura (Ba)
  2. 1 B - Scuola Secondaria di Primo Grado “D. Forlani”, Via Vernaleone 1, 70014 Conversano (Ba)
  3. 4 C - I° Circolo Didattico “Laini”, Via Scuole 1, 25015 Desenzano del Garda (Bs)
  4. 4 C - II° Circolo Didattico “”San Giuseppe”, Via Enrico Costa 63, 73100 Sassari
  5. 3 A - Scuola “Anna Frank”, Piazzale P. Valery 31, 16137 Genova
  6. 5 B - Scuola Primaria “P. Thouar”, Via Airaghi 9, 16157 Genova - Prà
  7. 1 D - Scuola Secondaria di Primo Grado “Jona”, Corso Genova 24, 14100 Asti
  8. 4 A - Scuola Secondaria di Primo Grado “3 Fontane”, Via Del Tintoretto, 00100 Roma
  9. 3 A - Circolo Didattico Bassano Romano, Plesso Montessori, 001030 Monterosi (Vt)
  10. 2 - II° Circolo Didattico “Campovico”, Via Prati Grassi 76, 23017 Morbegno (So)
  11. 2 A - Istituto Comprensivo “C. Crespellano”, L.go Ugo Foscolo 1, 40010 Calcara (Bo)
  12. 3 A - Scuola Primaria “Greppi”, Via Mario Greppi 13, 20097 San Donato Milanese (Mi)
  13. 3 F - Scuola Secondaria di Primo Grado “L.Amat”, Via Trento 24, 90048 Sinnai (Ca)
  14. 1 - Istituto Comprensivo “Gozzano”, Via De Sanctis, 58039 - Roccastrada (Gr)
  15. Scuola Primaria “Dal Pon”, Via A. Novello 21, 32100 Belluno
  16. La premiazione delle classi è avvenuta durante la Giornata delle Oasi presso il Centro di Educazione Ambientale WWF di Villa Paolina ad Asti e in quell’occasione è stata anche allestita una mostra con gli elaborati delle scuole.  Le idee e i lavori pervenuti saranno utilizzati dal WWF in occasione di iniziative di sensibilizzazione a favore della biodiversità, in occasione di specifiche campagne previste per il futuro.l_pinguino acrobata.jpgA tutte le classi è stato inviato un attestato di partecipazione e una lettera di ringraziamento.

    l_se ne stanno perdendo.jpg

Fermate le atrocità sui minori! Il Rapporto delle Nazioni Unite sulla violenza sui bambini

Friday, 13/10/2006

Nel 2002 sono stati assassinati 53.000 bambini tra 0 e 17 anni. Nel 2000 erano 5,7 milioni i bambini coinvolti  in attività lavorative forzate o ridotti in semi schiavitù, 1,8 milioni i bambini che stavano nel giro di prostituzione e pornografia, 1,2 milioni vittime del traffico di esseri umani.

Sono i numeri sconvolgenti emersi dall’ultimo Rapporto delle Nazioni Unite sulla violenza sui bambini presentato, ieri, a Roma, dall’UNICEF Italia e l’OMS Ufficio Regionale per l’Europa, in collaborazione con la SIOI e l’UNICRI. E la conclusione ancor più terribile dello Studio è che il fenomeno della violenza sui bambini rimane nascosto e spesso socialmente accettato.

«Il modo migliore di occuparsi della violenza contro i bambini è fermarla prima che sia commessa», afferma il Professor Paulo Sérgio Pinheiro, l’esperto indipendente che il Segretario Generale delle Nazioni Unite ha incaricato di condurre lo studio.
 
«Ognuno ha un ruolo da svolgere, ma gli Stati devono assumersi la responsabilità principale. Questo significa proibire tutte le forme di violenza contro i bambini, ovunque si verifichino e a prescindere da chi sia a commetterle, investendo nei programmi di prevenzione per affrontare le cause di fondo del fenomeno.
Le persone devono essere considerate responsabili delle loro azioni, ma una solida cornice legale non può essere costituita da sole sanzioni. Si tratta altresì di inviare un segnale deciso e inequivocabile che la società non accetterà alcuna violenza contro i bambini».

La violenza sui bambini comprende la violenza fisica, quella psicologica, la discriminazione, l’abbandono e il maltrattamento.  
 
Essa varia dall’abuso sessuale tra le mura domestiche alle punizioni corporali e umilianti nella scuola; dal ricorso alla costrizione fisica negli asili alle brutalità subite per mano dei funzionari preposti all’applicazione della legge; dagli abusi e l’abbandono in istituti alle lotte tra bande nelle strade, dove i bambini giocano o lavorano; dall’infanticidio al cosiddetto “omicidio d’onore”.

Lo Studio, che integra i punti di vista dei diritti umani, della salute pubblica e della protezione dell’infanzia, si incentra su 5 contesti nei quali si perpetrano violenze sui bambini: la casa e la famiglia, la scuola e le altre strutture educative, gli istituti (d’accoglienza e penali), il posto di lavoro e la comunità d’appartenenza.

Atti di violenza efferata contro i bambini possono far notizia, ma lo Studio conclude che per molti bambini la violenza è una routine, è parte della loro realtà quotidiana.

 

In 16 paesi in via di sviluppo, la percentuale di bambini in età scolare che ha raccontato d’esser stata vittima a scuola d’atti verbali o fisici di bullismo variava dal 20% al 65%  

Secondo lo Studio, i bambini rinchiusi nei centri di detenzione sono frequentemente sottoposti a violenze compiute dal personale stesso degli istituti, sia come forma di controllo sia come punizione, spesso per infrazioni minime. In 77 paesi, gli istituti penali riconoscono punizioni corporali e altre punizioni violente come misure disciplinari legali.

Sebbene le conseguenze possano variare in base alla natura e alla gravità della violenza inflitta, le ripercussioni a breve e lungo termine sui bambini sono spesso gravi.
 
I segni fisici, emotivi e psicologici della violenza possono avere conseguenze pesanti sulle potenzialità di sviluppo, la salute e le capacità d’apprendimento del bambino. Le ricerche dimostrano che essere sottoposti a violenze durante l’infanzia è strettamente associato all’insorgere in età adulta di comportamenti rischiosi per la salute, come fumare, abusare di droghe e alcool, l’inattività fisica e l’obesità. 
 
A loro volta, questi comportamenti contribuiscono ad alcune delle cause di malattia e morte, tra cui cancro, depressione, suicidio e problemi cardiovascolari. «Che avvenga in famiglia, a scuola, nella comunità, negli istituti o sul posto di lavoro, gli operatori sanitari sono in prima linea nella risposta alla violenza contro i bambini», ha dichiarato il Direttore generale ad interim dell’OMS Anders Nordström.
 
«Dobbiamo dare il nostro contributo affinché tale violenza sia innanzitutto prevenuta sul nascere e, dove si verifichi, i bambini ricevano i servizi d’assistenza migliori possibili, per ridurne gli effetti dannosi. Gli Stati devono perseguire politiche e programmi di efficacia comprovata, diretti ai fattori che generano tale violenza, e garantire lo stanziamento di risorse adeguate per affrontare le cause di fondo, monitorando i risultati ottenuti dagli interventi».
 
«La violenza sui bambini costituisce una violazione dei loro diritti umani, una realtà inquietante delle nostre società», ha affermato Louise Arbour, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani. «Tale violenza non può mai essere giustificata, sia essa commessa per ragioni disciplinari o per tradizioni culturali. Non esiste un accettabile ‘livello ragionevole’ di violenza. La violenza legalizzata contro i bambini in un contesto specifico rischia di creare una tolleranza generalizzata verso la violenza sui bambini».
 
«La violenza esercita effetti durevoli non solo sui bambini e le loro famiglie, ma anche sulle comunità e le nazioni», ha dichiarato il Direttore generale dell’UNICEF Ann Veneman. «Accogliamo con favore questo studio completo sull’impatto della violenza contro i bambini».

Il rapporto del Segretario Generale dell’ONU si auspica l’adozione di una vasta gamma di interventi al fine di prevenire e contrastare la violenza sui bambini in tutti i contesti in cui venga perpetrata. A livello mondiale, il rapporto auspica la nomina di un Rappresentante speciale per la violenza sui bambini, con un mandato iniziale di 4 anni, che agisca quale tutore d’alto profilo per la promozione della prevenzione e dell’eliminazione di ogni violenza e incoraggi la cooperazione e interventi che diano seguito alle iniziative.
 
Le dodici raccomandazioni in esso contenute abbracciano aree quali i sistemi e le strategie nazionali, la raccolta dati e la certezza della risposta.

 

  1. La violenza sui bambini non è inevitabile. Può e deve essere prevenuta.
  2. Ogni bambino ha il diritto a una vita libera dalla violenza. La violenza sui bambini non può mai essere giustificata.
  3. I bambini possono fornire un importante contributo per la comprensione della violenza commessa contro di loro e dei danni che arreca. Dobbiamo ascoltarli e imparare, coinvolgendoli nella ricerca delle soluzioni. 
  4. Il modo migliore di occuparsi della violenza sui bambini è fermarla prima che avvenga, investendo nei programmi di prevenzione. Gli Stati devono investire in politiche la cui efficacia è comprovata dai risultati e in programmi diretti ad affrontare le cause che accrescono la violenza sui bambini, assicurando che le risorse siano destinate al contrasto delle cause di fondo.
  5. Mentre si conferisce priorità alla prevenzione, gli Stati e tutti i settori della società devono anche ottemperare al loro obbligo di proteggere i bambini e considerare responsabili tutti coloro che li mettono a rischio.
  6. La violenza minaccia la sopravvivenza, il benessere e le prospettive future dei bambini. I segni fisici, emotivi e psicologici della violenza possono avere gravi conseguenze sullo sviluppo del bambino, sulla sua salute e capacità d’apprendimento.
  7. La violenza sui bambini non conosce confini. Avviene in ogni paese e segue una linea trasversale a tutti i gruppi sociali, culturali, religiosi ed etnici.
  8. Gran parte della violenza sui bambini rimane nascosta. Spesso l’abuso sui bambini avviene a porte chiuse ed è commessa da persone di cui i bambini dovrebbero poter fidarsi: genitori, familiari, conoscenti. I bambini spesso soffrono in silenzio, timorosi di uscire allo scoperto per paura di punizioni o per vergogna.
  9. Tutti i bambini sono a rischio di violenza per il fatto stesso che sono bambini. Alcuni bambini, però, risultano più vulnerabili, a causa della loro condizione di genere, razza, origine etnica, disabilità o stato sociale.
  10. La violenza sui bambini va oltre la pura fisicità. Gli abusi, l’abbandono e lo sfruttamento sono anch’essi forme di violenza. I bambini affermano che la discriminazione e le umiliazioni li feriscono profondamente e lasciano il segno.
  11. Infliggere una violenza su un bambino, di qualsiasi tipo essa sia, insegna al bambino che la violenza è accettabile, perpetuando in tal modo la spirale di violenza. Prevenendo le violenze oggi, contribuiremo a costruire un futuro in cui la violenza non sarà più tollerata.
  12. La violenza perpetua povertà, analfabetismo e mortalità precoce. I segni fisici, emotivi e psicologici della violenza derubano i bambini dell’opportunità di sfruttare a pieno le loro potenzialità. Moltiplicata su scala maggiore, la violenza priva l’intera società del suo potenziale di sviluppo, ostacolando i progressi verso gli Obiettivi di sviluppo del millennio.

 

 

Studio ONU sulla violenza sui bambini - Negli istituti

Friday, 13/10/2006

In tutto il mondo 8 milioni di bambini sono affidati alle cure delle istituzioni, soprattutto se disabili, o poveri o con problemi familiari.
 
Questi bambini sono altamente esposti al rischio di subire violenza da parte di chi dovrebbe prendersi cura di loro e raramente hanno accesso a meccanismi efficaci di protesta.
 
Le violenze possono consistere in:

  

Violenza da parte del personale degli istituti - spesso fatta passare per “disciplina” - compreso il picchiare i bambini con le mani, bastoni e tubi di gomma, sbattergli la testa contro il muro, chiuderli in sacchi di tela, incatenarli ai mobili, rinchiuderli in stanze gelide e lasciarli giacere in mezzo ai propri escrementi. 

Bullismo da parte di altri bambini. Questo fenomeno spesso riflette le “gerarchie” esistenti tra i bambini in questi posti. I bambini disabili, appartenenti a minoranze etniche o che sono considerati per qualche ragione diversi sono maggiormente esposti al rischio di violenza, sia da parte dei coetanei che da parte di coloro che dovrebbero prendersene cura. 

Violenza mascherata come terapia per i bambini disabili. Alcuni bambini, a volte di soli nove anni, hanno subito trattamenti elettro-convulsivi, senza che fossero utilizzati rilassanti muscolari o fossero anestetizzati. Possono anche essere utilizzate droghe per controllare il comportamento dei bambini. 

Abbandono. In molte strutture di accoglienza per bambini disabili non è prevista alcuna attività didattica, di svago o di riabilitazione psico-motoria.

 

Secondo le stime, circa un milione di bambini nel mondo si trovano in istituti di detenzione. La maggior parte erano al primo reato commesso e sono accusati di reati minori o veniali; molti sono accusati di essersi assentati da scuola o sono senza casa. In molti paesi, la maggior parte è solo in attesa di giudizio. Questi bambini sono esposti a rischi di:

 

Violenza da parte del personale carcerario, spesso esercitata come forma di controllo. In almeno 77 paesi le punizioni corporali sono legalmente consentite all’interno degli istituti di detenzione. In almeno 31 paesi e territori è ammesso condannare i bambini a pene corporali. I bambini possono essere picchiati, frustati, legati e sottoposti a trattamenti umilianti. Le bambine che si trovano all’interno di strutture di detenzione sono particolarmente esposte al rischio di subire abusi, specialmente se sorvegliate da personale carcerario maschile.

Violenza da parte delle forze di polizia, sia quando i bambini vengono presi in custodia sia quando sono detenuti. A volte la violenza sui bambini è utilizzata per estorcere confessioni o durante gli interrogatori.

Detenzione insieme agli adulti, malgrado la Convenzione sui diritti dell’infanzia richieda strutture separate. Questa situazione espone i bambini al rischio di violenze, anche sessuali, da parte dei detenuti adulti.

 

Raccomandazioni:

 

Avere come priorità quello di preservare l’unità familiare. Quando è necessaria una tutela al di fuori delle mura domestiche, fare ricorso ad alternative ricorrendo a familiari e alla comunità locale, facendo sì che l’inserimento in istituto sia considerato solo in ultima istanza e solo se ritenuto appropriato per il singolo bambino. 

Depenalizzare quei reati che costituiscono crimini solo perché commessi da bambini, come ad esempio l’assenza ingiustificata da scuola e la fuga da casa, e i comportamenti legati alla sopravvivenza come chiedere l’elemosina, rovistare tra i rifiuti o vagabondare. 

Istituire meccanismi efficaci per segnalare situazioni di disagio e pericolo, per indagare e fare rispettare le leggi e assicurare che i bambini in istituto, siano esse strutture di cura o di detenzione, siano a conoscenza dei loro diritti. 

Assicurare il monitoraggio efficace e l’accesso regolare alle istituzioni di cura e di giustizia da parte di organi indipendenti. Creare meccanismi sicuri che consentano ai bambini e ai loro rappresentanti di poter segnalare facilmente e in maniera sicura le situazioni di disagio e di pericolo.

Studio ONU sulla violenza sui bambini - La violenza nell’ambito domestico e familiare

Friday, 13/10/2006

 

I bambini normalmente sono più felici e più protetti quando sono nelle proprie case e con la loro famiglia.
 
La Convenzione sui diritti dell’infanzia riconosce la famiglia come l’ambiente naturale per lo sviluppo e il benessere dei bambini. Purtroppo, per alcuni di loro l’ambiente domestico è un luogo di violenza.
 
In gran parte, questo genere di violenza rimane nascosta dietro le porte del focolare domestico per vergogna o per paura.

Molti bambini sperimentano la violenza nella forma di una disciplina educativa dura: non solo punizioni corporali ma anche umiliazioni ed insulti. Finora, solo 16 Paesi hanno proibito le punizioni corporali che si consumano entro le mura domestiche.

 

I bambini sono abusati sessualmente di solito da qualcuno che conoscono, troppo frequentemente dai genitori o da qualche altro membro appartenente alla ristretta cerchia familiare o degli amici.

L’abbandono e i maltrattamenti costituiscono una violenza indiretta sui bambini.

Dall’analisi complessiva di una serie di studi realizzati in 21 Paesi industrializzati è emerso che circa il 36% delle donne e il 29% degli uomini hanno riferito di essere stati vittime di abusi sessuali durante l’infanzia. La maggior parte degli studi rileva che la percentuale di ragazze che hanno subito abusi è superiore a quella dei ragazzi.

 

L’esposizione alla violenza domestica può avere un grave impatto sul bambino - un impatto che può durare tutta la vita. È stato stimato che ogni anno circa 275 milioni di bambini nel mondo assistono a episodi di violenza domestica.

 

Insulti, calunnie, isolamento, emarginazione, minacce, indifferenza emotiva e umiliazioni sono tutte forme di violenza psicologica che possono danneggiare lo sviluppo di un bambino, soprattutto se provengono da un genitore o da qualcuno che dovrebbe prendersi cura di loro.

L’abbandono rappresenta un importante causa di mortalità tra i bambini più piccoli. In alcune regioni la sproporzione del rapporto tra femmine e maschi suggerisce che sono le prime ad essere maggiormente esposte al rischio di abbandono. I bambini disabili possono essere particolarmente vulnerabili al rischio di abbandono e abusi.

 

In alcune parti del mondo, i bambini subiscono la violenza sotto forma di pratiche tradizionali particolarmente dannose, inclusa la mutilazione/taglio dei genitali femminili (FGM/C), fasciature immobilizzanti, marchiature, riti di iniziazione violenti, costrizioni ad ingrassare, matrimoni precoci, i cosiddetti crimini “d’onore” e violenze legate alla dote, gli esorcismi e le credenze legate alla “stregoneria”, che possono provocare vittime tra bambini.

 

Raccomandazioni

 

Sforzarsi di trasformare gli atteggiamenti che condonano o normalizzano la violenza sui bambini, inclusa l’accettazione di punizioni corporali e pratiche tradizionali dannose.

Sviluppare o potenziare i programmi a sostegno dei genitori e di chi si prende cura dei minori, inclusi programmi educativi sensibili alle differenze di genere diretti ai genitori e incentrati su forme di disciplina non violente.

Gli investimenti nei servizi d’assistenza sociale dovrebbero contemplare anche programmi di qualità per lo sviluppo della prima infanzia, l’assistenza domiciliare, servizi prenatali e neo natali e programmi per favorire la produzione di reddito a sostegno dei gruppi più svantaggiati.

Studio ONU sulla violenza sui minori - Violenza nelle scuole e nelle altre strutture educative

Friday, 13/10/2006

La Convenzione sui diritti dell’infanzia prescrive che gli Stati adottino tutte le misure necessarie a garantire che la disciplina scolastica sia impartita conformemente a quanto stabilito dal suo testo. Sebbene le scuole giochino un ruolo importante nel proteggere i bambini dalla violenza, per molti di loro la scuola rappresenta un luogo di violenza.

Le violenze perpetrate dagli insegnanti e dal personale scolastico includono la violenza fisica, tipologie di punizioni psicologicamente umilianti, violenze sessuali o discriminanti e il bullismo. Punizioni corporali come picchiare o fustigare i bambini sono pratiche comuni nelle scuole di molti paesi. Sebbene le punizioni corporali nelle scuole siano state messe al bando in 102 Paesi, l’impegno a eliminarle non è stato ancora mantenuto in maniera uniforme.

Gli stessi bambini possono essere crudeli, causando dolore e sofferenza attraverso il bullismo. Questo può comportare non solo aggressioni fisiche ma anche quotidiane, ripetute vessazioni che lasciano cicatrici profonde. Il bullismo troppo spesso non viene preso seriamente dalle autorità scolastiche e i bambini sono riluttanti a denunciarlo.

Il bullismo, sia da parte degli studenti che del personale scolastico, è spesso associato alla discriminazione contro gli studenti provenienti da famiglie povere, o da gruppi emarginati o con particolari caratteristiche personali, inclusi i bambini disabili. Il bullismo è per lo più verbale, ma può anche sfociare in episodi di violenza fisica. Spesso il bullismo è reiterato e insidioso.

La violenza sessuale e di genere è spesso diretta contro le ragazze ad opera di insegnanti e compagni di classe maschi. Tali violenze sono favorite dall’incapacità dei governi di mettere in atto misure legislative in grado di proteggere gli studenti dalle discriminazioni. Le violenze sono anche indirizzate contro lesbiche, omosessuali, bisessuali e trans-gender.

Le scuole risentono dei problemi che affliggono l’intera comunità, come la cultura delle bande e le attività criminali ad esse correlate, soprattutto legate allo spaccio di droga.

Raccomandazioni

Promulgare leggi che proibiscano le punizioni corporali nelle scuole e nelle strutture educative e mettere in atto meccanismi in grado di raggiungere tale risultato. Creare canali accessibili e adeguatamente pubblicizzati che consentano ai bambini e alle loro famiglie di denunciare le violenze sui bambini in maniera sicura e anonima.

Assicurare che nelle scuole vengano impiegate strategie e metodi didattici non violenti e che siano adottati provvedimenti disciplinari che non siano basati sulla paura, sulle minacce, sull’umiliazione o la forza fisica.

Creare programmi che riguardino l’intero ambiente scolastico, incluse questioni come la risoluzione non violenta dei conflitti e le politiche anti-bullismo.

 

Scuola e immigrazione:la proposta italiana e il Liceo Mediterraneo

Wednesday, 11/10/2006

Fioroni dice No al modello francese (che trasforma tutti gli immigrati in cittadini per legge e per bisogno); e No anche al modello inglese (soggetti diversi che rimangono tali e non si incontrano mai).

 Il fenomeno degli immigrati nelle nostre scuole è strutturale, dice il ministro, ”se e’ vero che ogni anno registriamo la presenza media di 50-70mila ragazzi immigrati in piu’ e oltre il 75% degli istituti scolastici li vede tra i banchi” anche se l’Italia è all’ultimo posto, in Europa, per la presenza di stranieri nella scuola.

 Il ministro per l’Istruzione, Giuseppe Fioroni, intervenendo alla presentazione del laboratorio per l’integrazione “Integration”, promosso da Snals-Confsal, pone l’accento sulla “interculturalita’ che non può essere affidata alla bonta’ dell’autonomia scolastica e alla buona volonta’ degli insegnanti, ma deve essere un atteggiamento strutturale dell’intero sistema scolastico”.

Fioroni condanna apertamente le ‘classi-ghetto’ e le ’scuole-ghetto’ e propone, invece,  un percorso di istruzione continua per la famiglia, con corsi di italiano per gli adulti immigrati “per riabituare la famiglia a crescere costantemente e renderla sempre piu’ adeguata a rispondere agli stimoli dei propri ragazzi”. E spezza una lancia a facore dell’istruzione tecnica e professionale(boicottata dagli studenti italiani dopo la riforma della Moratti) “indispensabile per rafforzare il tessuto industriale del Paese e qualificare la formazione professionale anche dei ragazzi emigranti”.

Il ministro, infine, lancia una interessante proposta per la creazione di un nuovo Liceo Mediterraneo “utile per poter realizzare una prospettiva di crescita culturale comune in cooperazione con altri paesi che si affacciano sul Mediterraneo”.

Cos’è, il Paradiso? No, è Villa Borghese che da oggi diventa “Parco di Culture�?

Tuesday, 10/10/2006

Per il sindaco di Roma, Walter Veltroni, è il coronamento di  10 anni di lavoro e oggi, 10 Ottobre 2006, Villa Borghese diventa “Parco di Culture�?.
Grazie alla sinergia tra la Fondazione Bioparco di Roma, l’Azienda Speciale Palaexpo e Zetema Progetto Cultura in collaborazione con il comune di Roma, prende vita un progetto per la promozione, valorizzazione e tutela del Parco di Villa Borghese.  
“Tutti gli edifici di Villa Borghese sono stati ristrutturati – dice con orgoglio il sindaco – ed oggi ci sono 89 siti: dalla Casina di Raffaello al Silvano Titi Globe Theatre alla Casa del Cinema al Bioparco che ha compiuto una vera e propria rivoluzione da quel triste luogo che era il vecchio Giardino Zoologico all’attuale Bioparco, un posto allegro e dove si lavora alla conservazione delle specie animali e all’educazione ambientale.�?
logo villa borghese.jpgPresentare Villa Borghese come un unico luogo “dove si può vivere, ma non dormire�? con un logo a forma di cuore verde che contraddistingue tutto ciò che accade all’interno del Parco non è solo una operazione di immagine.  L’obiettivo – afferma il sindaco della Capitale – è quello di creare una Fondazione per Villa Borghese e di promuoverla all’estero. 

Dal prossimo Gennaio 2007 sarà disponibile una Card card.gifche consentirà di avere biglietti ridotti per l’accesso alle strutture e uno sconto del 10 per cento sui servizi commerciali. Ed è già attivo un sito Internet www.villaborghese.it  che raccoglie tutte le informazioni utili per orientarsi nella Villa.
“Per il più grande Parco culturale del mondo – ha dichiarato Veltroni – è allo studio con l’AMA una sistema sperimentale per la pulizia e la manutenzione che – una volta collaudato – sarà esteso alle altre Ville della Capitale.” 

Infatti, nonostante le recenti ristrutturazioni di siti come Villa Paganini, i Parchi romani soffrono di una carenza cronica di pulizia, aggravata dalla mancanza di sorveglianza per un pubblico, ahimè! troppo spesso incurante del rispetto dei luoghi pubblici. E proprio per sensibilizzare l’amministrazione pubblica sulla necessità di pulire e sorvegliare i parchi e le Ville di Roma, domenica prossima gli abitanti del II Municipio e Lega Ambiente organizzeranno una “pulizia straordinaria�?  del Parco Nemorense, ristrutturato da un decennio e recentemente recintato, sprovvisto, però, di una servizio di manutenzione e sorveglianza. Il Parco Virgiliano – nonostante i divieti – viene frequentato (soprattutto al mattino) dai cani lasciati liberi dai proprietari che, spesso, dimenticano di raccogliere gli escrementi.

Grande successo per la Giornata degli animali

Monday, 9/10/2006

Una gara di solidarietà e un enorme successo di pubblico in tutta Italia per le iniziative della “Giornata degli animali�? Enpa 2006: oltre duecento banchetti su tutto il territorio nazionale, che hanno visto i volontari e gli amici della Protezione Animali incontrare migliaia di persone per sensibilizzarle sui problemi degli animali. Ottimi i risultati della raccolta di pet food, che darà un aiuto ai tanti trovatelli dei rifugi, ma l’invito per tutti è di non dimenticare i nostri amici al di fuori di questo appuntamento annuale.
Fino al 15 ottobre si potrà infatti continuare a contribuire al lavoro dell’Enpa attraverso l’sms solidale: inviando un sms al 48585 (1 euro da telefonini Tim, Vodafone, Wind, 3) o chiamando questo numero da casa al costo di 2 euro (se il proprio gestore di telefonia fissa è differente da Telecom, fare il prefisso 1033). Ogni euro donato darà nuove speranze ai trovatelli ospiti dei rifugi.
Anche l’Operazione 1×3, in collaborazione con Effeffe, ha avuto presso i banchetti della Protezione animali un grande riscontro: numerose le firme, per ognuna delle quali tre pasti verranno regalati dallo sponsor a quattrozampe sfortunati. I cani fantasia che hanno fatto da testimonial per l’operazione hanno coinvolto tutti con la loro simpatia. Presso gli stand sono state regalate copie del mensile “Quattrozampe�? , appena tornato in edicola con una nuova veste e contenuti interessanti sul tema degli animali.
Il 5 ottobre a Roma è stato presentato a Palazzo Ferrajoli in una suggestiva esposizione il libro “Animali Padroni�?, una raccolta di circa ottanta immagini suggestive realizzate da Giorgio De Camillis, tra le quali sono state scelte le foto dei vip immortalati con i loro amici animali nel calendario Enpa 2007; per la realizzazione del calendario e del libro la cura della grafica è stata offerta gratuitamente dall’agenzia Saatchi& Saatchi. La pierre dell’evento “Animali Padroni�? è stata Laura Rossi. Prossima tappa della mostra omonima del libro sarà Treviso, che ospiterà dal 24 ottobre le opere di De Camillis presso
la Piola.
Particolare riscontro è stato dato alla raccolta firme per la petizione Animals matter to me , una campagna che ha visto l’Enpa unico rappresentante italiano di una coalizione di associazioni internazionali tesa a portare in sede Onu la proposta di una Dichiarazione universale dei diritti degli animali; l’obiettivo è più vicino grazie alla partecipazione degli amici che hanno firmato, ma è ancora possibile dare il proprio apporto attraverso il sito nazionale, che consente di firmare la petizione online. (10 ottobre)

Mostra Bibliografica “Premio Città di Roma per Gianni Rodari”

Thursday, 5/10/2006

Termina alla fine di Ottobre la Mostra Bibliografica “Premio Città di Roma per Gianni Rodari”

La mostra espone libri di narrativa per ragazzi di autori italiani pubblicati nel 2005. Si tratta dei 109  libri che hanno partecipato alla seconda edizione del  “Premio Città di Roma per Gianni Rodari” istituito dall’Assessorato alle Politiche di Promozione dell’infanzia e della Famiglia, Dipartimento XVI, per promuovere il significato dell’opera di Gianni Rodari attraverso nuove opere di scrittori italiani

La  Mostra - accompagnata da attività di animazione e laboratori- sta girando da maggio nelle Biblioteche di Roma ed è curata dell’Assessorato alle Politiche dell’Infanzia e della Famiglia, Dipartimento XVI, con la collaborazione delle Biblioteche di Roma.

Ultimo appuntamento con la  mostra dal 3 al 31 ottobre alla Biblioteca Cornelia (Municipo Roma XVIII- Aurelio Montespaccato) via Cornelia 45

Tra i libri esposti troviamo il libro che è stato premiato quest’anno di Silvana Gandolfi: Qui vicino mio Ariel (Salani Edizione, 2005)

Silvana Gandolfi dimostra la capacità di usare creativamente e mettere a confronto nella narrazione stessa due punti di vista diametralmente opposti. C’è prima il punto di vista sognatore e fantastico di un’anziana ricca scrittrice tanto ossessionata dalla paura della solitudine da crearsi un angelo bambino protettore e ispiratore del suo nuovo romanzo.
C’è dopo il punto di vista assai pratico del bambino-angelo, povero e scaltro, proveniente dallo sfruttamento di un’infanzia venduta che troverà proprio in questa disgrazia quella forza di reagire alla paura dell’abbandono che gli consentirà di ricongiungersi alla sua lontanissima  famiglia.

Il confronto tra culture diverse, spesso banalizzato e appiattito nelle storie per ragazzi, è reale nella raffigurazione del magico Brasile, meta del turismo di massa, con i suoi delfini rosa e i cabocli, le danze e i riti portafortuna, la povertà estrema insieme alla gioia di vivere. 

Ma soprattutto nella valorizzazione della solidarietà umana che diventa il valore guida dell’avventura fantastica di Eleonora e Paulo. La fantasia e i valori di Rodari governano dunque pienamente questo romanzo d’avventura  che usa elementi della nostra quotidianeità per rovesciare positivamente il punto di vista del lettore, bambino e adulto.

Un SMS per gli animali

Sunday, 1/10/2006

Quest’anno la Giornata degli Animali si terrà sabato 7 e domenica 8 ottobre in centinaia di piazze italiane.
batti5.jpgLa zampa di un cane che “batte un cinque�? con la mano di un uomo: è questo il simbolo della Giornata degli animali. La festa dei nostri amici con la coda, che cade durante il weekend successivo alla ricorrenza di San Francesco, è un appuntamento ormai tradizionale per gioire insieme ai nostri animali, oltre che un’occasione fornita dall’Enpa per compiere qualche buona azione verso i loro fratelli più sfortunati.
Tantissime le novità di quest’anno, tante le conferme.
SMS SOLIDALE
Per il terzo anno consecutivo e con le stesse modalità della passata edizione, dal 15 settembre al 15 ottobre, con l’unico numero 48585, si potrà donare a Enpa non solo 1 € con un sms da cellulari Tim, Vodafone, Wind, 3 e da telefoni di casa, ma anche 2 € con una telefonata da rete fissa.

C’è però un’importante novità che è diventata uno “slogan�? proposto anche dalla pagina stampa e dalla locandina “Batti un cinque�?: con un euro riempi una ciotola. Per ogni euro ricevuto con l’sms solidale, infatti, verrà donato un pasto a un trovatello di un nostro rifugio. In questo modo cercheremo di attirare nuovi donatori aumentando sensibilmente le forniture di petfood gratuito alle Sezioni, che si aggiungeranno a quelle garantite dalla “Operazione 1×3�?.

 
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